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360 agrocanti, 46 librifix, 314 motimbo | 360 asset | visite sito 14822 (): 9 quid censiti (nota: click su Id apre pox link a motimbo) 196:05:28: AVENA sativa o Biada, da sanscrito Avasa, vuol dire nutrimento, sativa coltivata, in due varietà, da incroci selvati, Avena fatua e sterilis, e Avena barbata, aiutan digestione, decotte in acqua pasta. Radici fittonanti, 6 volte + di orzo, prima biada di animali, seconda x farina, unita con orzo, forma pane sardo, semina come farro, pure dopo grano, vuol acqua teme i venti, in Rus Europa a Primavera, resiste poco al gelo. Avena rossa byzantina, sopporta siccità, granigione ostacolata, da mancanza umidità, fibra aumenta molto, chicchi senza glutine, poco adatti al pane, ma utili ai celiaci, fiocco fresco vapore, x ospedali cibi. Roveglia dei Piceni, Oat degli inglesi, granella nuda adatte, a colazion inglesi, granella biada amata, chicchi consumati, come riso bollito, povero in carboidrati, seminan Piceni, capomaggese campo, su scarsi scoscesi, assieme alla Veccia: su adatto suolo, 1 solo chicco Grano, può dar 50 steli, 30 cm diametro, pur Segale e Avena, radice si espande, radice embrionale, accesta radicale. decotto Avena verde, avanti fioritura, cura inappetenza, ed esaurimento nervi, abbassa acido urico, di gotta reumatismi, specie con lavanda, o ginko biloba. Austria ragazzi, Santo Stefano rito, gettan semi avena, sopra le ragazze, Steffeln di dicembre, propizia fertilità, la ragazza avrà più figli, quanti + semi avena, su sua veste avrà.| Primo SFALCIO a Maggio, di pascolo falciato, fuor Grano sottopaglia, al prato concorrente, legume tollerato, gramigna assai lo frena, Emilia narra vita, di primo dopoguerra, nei campi di Sardegna, trova amor del nonno, Emilia aiuta spugna, sotterra pini morti, Legna cura terra, e scalda inverni forti.| PACCIAMATURA rompe, suoli compattati, impedisce a pioggia, dilavar minerali, decompone e dà humus, in estate riduce, evaporazione, in inverno è cappotto, contro gelate: se sole/vento secca, fa paglie coprenti, non-lavorare suolo, pacciama permanente, pro etilene piante, crisantemo e felce, DiLiu documenta, Loess plateau in Cina, metodo che cura, foresta terra viva, strati orto-frutteto, + alber forestali, da arbusti-cespugli, a erbe rizomi vari. Foresta entità, dinamica e vitale, compete x risorse, a volte crudele, ogni forza natura, lavora quan conviene, ma scambio di risorse, alimenta comunanza, simbiosi micorriza, degrada bosco spazza. Pianta in san contesto, sa come curarsi, se resta in ambiente, riesce alimentarsi, se osservo nel terreno, sua grumosità, ampio o stentato, apparato radical: cuore delle piante, se bene si sviluppa, cresce poi restante, radici miste al suolo, fanno ecosistema, calderon di vita, ed humus del pianeta; su suolo compattato, radici sono scure, rigonfie di nitrati, là poco trattati, Microbi son scarsi, pianta assorbe male, azoto accumulato, fa tossico asfissiare, giunge debolezza, che pianta colpirà, frutta fatta di acqua, soltanto darà, se hai terreno morto, lo devi riattivare, con efficace enzima, e spugna pacciamare. Contatto con la terra, richiama libertà, che boom in edilizia, porta alla città, lavori redditizi, spopolan villaggi, restano anziani, che onorano fatica, pregano imprevisto, rifuggono la moda, con spensieratezza, vincono la noia, con vita senza fretta. Se umanità moderna, aspetta soluzione, colti e istruiti, siam meno faidate, macchine ed aziende, annullano presenza, sotterrano sapienza, di autosufficenza: se vado nei campi, semino miei ortaggi, rafforza mia persona, libero mia mente, produrre a proprie mani, dà soddisfazione, liber sensazione, da sensi di oppressione. Sardo cur giardino, Viti e olive piante, attorno è terra aperta, a uso dei giganti, spazio comune, a pastori e contadini, mutua condivisione, senza confini. Emilia smuove terra, formando terrazze, a vari prodotti, incluso suo granturco, fà muri a secco, a rallentare acque, rivoli piogge, lavoro che gli piacque: annaffia di estate, orti terrazzati, Verdure ben adatte, Miglio e Fagiolini, attorno le Patate, e i Tuberi preziosi, fan sopravvivenza, negli anni siccitosi. Inizi anno agrario, Settembre capodanni, dodici primi giorni, pronostica ogni mese, Marzo campi a debbio, semina cereale, Aprile riso milpa, pupazzi atto rituale, pacciame corteccia, paglia oppur strame; campi arroventati, sotto sole agosto, fan pensare morte, fuoco ambiguo posto, nonno arava suolo, campi detti s'artu, sa Bidda è il paese, e piante frutto chiede. Frutteti vedi spesso, ai margini macchia, zona di confine, con microclima d'acqua, Donne del paese, marciano fra i pozzi, 1 elfo ogni sorgente, abita e protegge. Elfo a una famiglia, concede dialogare, ma abusi inquinamenti, dolore fa pagare, Terra ci vien data, in prestito dai figli, lei non ci appartiene, noi le apparteniamo, Thera nutre piante, e piante creano suolo. avena_spontanea-utile_ogigia.mp4 film_prateria0_semina-plumcreek.mp4 audio 168:02:25: Saturno andato a Roma, ospite di Giano, lasciò in terra Pontina, Fauno e figlia Maja, Fauno insegna rito, di fuochi di Ascensione, detti pure faùne, con sua figlia Maja, aiuta superar paure, di lupi e freddo inverno, e accoglier Primavera. Ascensione Cristo, 40 giorni dopo Pasqua, e dopo altri 10, accade Pentecoste. Fauno avea calzari, e fu protettore campi, sua figlia a Maggio appare, lunga tunica bianca, e capelli a trecce oro, con vaso fiori e frutti. Mattia racconta storia, di Fauno e di Saturno, ai Falò di Bassiano, sui monti Lepini, la sera di Ascensione, si accendono i falò, a illuminar speranza, nei cuori degli umani. Abitanti del paese, in gran parte son pastori, qualcuno è contadino, soddisfa agraria bisogni, invocando Fauno e Maja, ad aver più agnelli sani, a vincer vari lupi, protegger maialini, e la grandine sui campi: terrore più grande, era lupo e freddo inverno, sera Calendimaggio, su spiazzo del villaggio, fan catasta legna, e portan scrofa gravida, i piccoli a cantare, danzare a girotondo: Primavera vien donando, la dea Maja sta arrivando, pioggia e vento andate via, venga il sole nelle vigne, su per pascoli e nei campi, rivestitevi di gioia, e cantate viva Maja! Largo largo largo, il dio Fauno sta arrivando, viene viene viene, e gli affanni se ne vanno, i dolori dello inverno, la tristezza della pioggia, la malinconia del vento, via via venga il sole, con gioie e con gli amori. Calata la notte, anziano accende il fuoco, con brace sua capanna, adulti divide in gruppi, di uomini e donne, per recitan la lotta, tra inverno e primavera, due squadre a ramo lungo, nudo e spoglio il primo, con fronde e fiori l'altro; si aprono allo scontro. Recita il gruppo maschile, resta Inverno nevoso! esuberante e minaccioso, mentre il gruppo femminile, canta e danza bello, affrettati Primavera! La lotta resta incerta, ma infine donna arretra, inverno incalza forte, primavera oltre capanne, ecco Inverno ha vinto, e resterà con noi, frenetici danzando, maschi infine stanchi, cadono accasciando, lasciando incustodito, ramo tronco inverno. Su orme del silenzio, Primavera in punta piedi, decide avvicinarsi, le donne prendon palo, lo gettano nel fuoco, mentre altre fan bracciali, di vimini agli ometti, li svegliano gridando: Inverno è finito, Primavera è venuta, inverno è andato via, gloria a Maja e lode a Fauno! Così pur gli sconfitti, invitati a rallegrarsi, riprendono le danze, fino al cuore notte, per rito di catarsi, che paur di lupo scaccia, dal villaggio e greggi, e riporta la speranza. Con preghiera trepidante, a favore degli dei, si evoca presenza, della bestia più feroce, a venire al tribunale, parla anziano araldo: in nome del dio Fauno, Lupo ti ordino venire, a sottoporti a giustizia, per i danni che hai commesso, in inverno a greggi e umani; corre brivido ai presenti, poiché lupo sceglie uno, a esporre sue ragioni, così carponi avanza, gira attorno al fuoco, e a luce delle braci, suo corpo appar coperto, grigi peli un pò rossicci, come manto di animale: voi mi avete chiamato, sono qui per mia difesa, io divenni vostro nemico, quando voi tagliaste i boschi, da cacciatori foste altro, e noi perdemmo selvaggina, accettammo allor la lotta, favoriti da inverno, con voi uomini e arnesi. Lupo sappi che contrasti, volontà dei gran khan, fu Saturno a insegnar noi, a pascolare e coltivare, costruendo tal villaggi, poi a Fauno ci affidò, per protegger dai tuoi attacchi, tu alleato a oscurità, uccidi greggi mentre dormiamo, togli astuzia da tue colpe, e in nome Fauno ti ordiniamo, di lasciare boschi villaggio, arretrare oltre montagne, vai in foreste sterminate, dove abbonda selvaggina, sotto freddo e piogge, sei stato nostra rovina, ora basta perché Maja, arriva col bel tempo, e con gioia Primavera, va via lupo con tuoi simili, sennò in falò finirai! Disorientato dal giudizio, il lupo striscia piano indietro, scomparendo oltre capanne, per la gioia della gente, che ora danza fino ad alba. Infine anziano fa tacere, per il rito della scrofa, che condotta nel macello, le sue grida diffondeva, presso il fuoco braccia forti, tengon ferme testa e zampe, mentre uomo più capace, cerca vena giugulare, con affilato selce compie, pochi istanti movimenti, convulse urla soffocate, poi la vittima moriva, quindi appesa a rami quercia, son divisi suoi prosciutti, già famosi di Bassiano, ma interiora anziano prende, e le getta al fuoco omaggio, per Maja calendimaggio, che Primavera porta, brucia viscer scrofa pregna, a rinnovar ciclo stagione, e la fedelta lepina, a dio Fauno e figlia Maja, a continuar la protezione, rito giunge a conclusione, e tutti lasciano sereni, tornar loro occupazioni. Culto a Fauno e Maja, si diffuse in tutto Lazio, poi con Roma espande, con i Salii sacerdoti, ne arricchirono cerimonie, fino a nuova religione, con decreto imperatore, Costantino abroga evolve, reca buon rivelazione, e gli abitanti di Bassiano, fanno patti integrazione, Fauno e Maja assieme a Cristo, nella festa di Ascensione, quaranta giorni dopo Pasqua, celebrar falò memoria, nel racconto degli anziani, lotta Inverno e Primavera, inter percorso della Storia, dove miti e fantasia, son riuniti per la gloria, del passaggio degli Dei, orme e tracce nella pietra, nei palazzi muratori, o conchiglie sopra i monti; ogni anno a Bassiano, accendon fuochi Primavera, per la festa della gioia, e della vita che rinnova, testimoni son gli ulivi, fuochi faune o di Ascensione, poco importa il loro nome, rischiarano le notti, per chiamar bella stagione. film_lupo-bianco.mp4 audio 15:01:02: Inverno ritmo cambia, accorciano giornate, alle 5 si rincasa, alle 8 tutti a letto, Emilia narra e cuoce, fagioli con cipolle, rivela sua ricetta, in Acquacotta bolle: Cicoria o broccoli, cipolla sale e aglio, con funghi varie erbe, locali in caldo brodo, impregna fette pane, 1 uovo fresco sopra, su tutto a dominare. Consumo di famiglia, fu ceci fave e orzo, dieta di emergenza, nei secoli di sforzo, in tutti focolari, presente era 1 pigna, con sedano cipolla, zuppa legumi piglia. La notte piove tanto, Emilia si alza prima, Nonno par provato, intreccia solo ceste, cerca buoni Funghi, io preparo dolci, Mandorle e Nocciole, e pollo alla gitana: prosciugato in vino, cipolle e patate fine, foglie Salvia e sale, pollo assorba tutto, col fuoco regolare. Emilia ogni giorno, sistema letto e orto, nutre sue galline, e coglie loro uova, poi racconta storie, presso stufa a legna, Camino sempre acceso, le braci giran tanto, zuppa e frutta secca, bimbi ascoltan canto. Seba attizza fuoco, carbone-legna secca, che Peppe nonno suo, inizia senza fretta, ai vicini ne dona, Giuseppe vecchierello, riceve brace buona, riscalda bambinello, il 23 Dicembre, accende focarazza, palo a terra posto, vestito a pagliazza, incendio divampa. Inverno stagion fredda, fuoco va scaldar, partiva la famiglia, a inizi Novembre, in selva fa capanna, Ginestre con terre, erigon carbonaia, su spiazzo contegno, pongon zolle terra, coprire fuoco luce, legna in settimana, in carbone si riduce. Un frate pellegrino, tra boschi e fattorie, si ferma a riposare, e accende 1 focolare, raccoglie poca legna, dal bosco vicinale, riparte copre fuoco, incendio da evitare; pochi giorni dopo, passa a quelle parti, rivede montarozzo, di terra sopra al fuoco, calcia tal mucchietto, sorpreso vide che, legna bruciacchiata, in carbon va da se: da allora i Carbonai, iniziano fatiche, girando questuando, con gobbe mascherati, danze di Appenino, carbonai emil-toscani. Camino narra calmo, grembo terra madre, fumo odori e cibo, fuoco è medicina, purifica un malato, se tiene ancora vita, Raseno qui ci aiuta, a vivere poesia: qualcuno ammalato, richiede un rituale, Fuoco è promotore, di crescita e raccolti, brucia infezioni, noia e depressioni, fa scender dentro sè, con folle speranza, rubar barlume istante, scintilla divina, ecco il momento, lingua senza tempo, 1 cuore gigante, che ci lega al mondo, indelebile istante, avverti profondo, ciascun trasfigura, secondo suo mito, la vita si mostra, qual luogo a lui amico, nostalgia di storie, cui si vuol tornare, la Luna coi falò, nel moto della vita, sogni a fil di pelle, se sono solo al mondo, necessito un mito, che guidi percorso, ellittico sfondo, che avvicini essenza, colta in istante, da un Cesare poeta. Sole cosa aspetti, infondere incendiare, frutto uman compiuto, fin carbonizzare, fuoco ambivalente, infanzia vento sacro, resiste oltre lutti, sospeso dal tempo, esprime nella festa, nesso fuoco-feste, di gruppo che accomuna, un mito fondatore. Contadin da sempre, accesero i falò, x ardere fantocci, vincer guerre peste, in vari giorni d'anno, cercano conferme, a destino di umano, che soffre cieca mano, a causa sua energia, mortifera violenta, quando non gestita, preme a uscire fuori, in selvaggia guerra. Boschi che tu vedi, non sono li per caso, ma nati in esistenza, dal canto di un beato, presso il focolare, noi siam luci vive, riflesso di braci, di antiche rime: flauto da suonare, viene dal deserto, riscaldano cuori, assieme vin caldo, nelle notti Inverno, scivolo nel sogno, arriva poi Natale, famiglia ad aggregare, taverna di amici, attorno a focolare, parlar di anno trascorso, e assieme cantare: raccolto andato bene, fu anno generoso, Dea Cerere ringrazio, canto il suo riposo. Attorno ai falò, crudo e cotto assaggio, da incolto a coltivato, rito di passaggio, se mangio Polenta, poi canto e bevo vino, ogni io diventa noi, nel pasto collettivo: con cibo c'è festa, comunitar consumo, donne cucinando, completan l'uomo crudo, cuoce cibi vari, uman socializzare, + forze della Terra, capaci san mediare. Feste dei Falò, nei monti dell'Amiata, marca territorio, per viverlo di nuovo, perlustrano terra, protetta propiziata, isolati da Inverno, scaldata e ricordata. Calor sa collegare, cuori riscaldati, allegria fa circolare, da sempre io Camino, ma mai mi sono mosso, Camino-e-non-cammino, son nero vedo rosso, fuoco nel camino: brucia e danza fiamme, in cenere riduce, conflitti e ostili lagne, se 1 focolar ci nutre, rifugio e identità, rinnova rapporti, commercio e intimità, sediamo accanto al fuoco, bisogna riposar, intuito con ricordi, riescono affiorar, con cibo e compagnia, intimo s'espande, Amore morte fuoco, uniti a stesso istante. Cenere sottratta, ai campi va tornare, al buco cratere, fornace Dei Fatales, spiega con la vita, il mutare lentamente, spiega col il fuoco, il mutar rapidamente. Vita ha conquistato, Thera senza lotta, attraverso associazioni, reti di ogni sorta, ogni sistem vivente, a volte pur affronta, instabili correnti, che immunità confronta; cervello si organizza, collega nuovi dati, a passate esperienze, per cercare senso, ciò emerge cultura, quan ci si mette assieme, a fare un lavoro, o narrare storie, sostenuti da un fuoco. agrobuti.mp4 fuoco_carbonaia_spagna.mp4 audio 92:04:01: ritorni del FREDDO, in tutte stagioni, i più freddi dell'anno, ora segui nodi, giorni della merla, ultimi 3 di gennaio, giorni della vecchia, tre a fine marzo, son giorni + freddi, della primavera, che afferma x salti, impennate ritorni: parabola di vecchia, donna furba che, riusciva scansar pioggia, Marzo 28 giorni, ne prese da Aprile, cosi inzuppò la vecchia. Vedi 10 aprile, quando iniziano cantare, i Cuculi uccelli, ritornano i freddi, a date ricorrenti. Marzo porta i nodi, 19 e venticinque, 3 giorni della vecchia, lì nel fine mese, Nodo del Cuculo, sta il 10 aprile, nodo Eolo il 25, patron del vento fine. Nodo san Pancrazio, Servazio e Bonifazio, Nodo bachi Seta, tra mezzo e 20 maggio, Nodo mamma Pietro, è ultimo di giugno, dopo appar estate, ora scopri il grugno. Marzo fuor la gemma, Aprile dopo la apre, Maggio poi la tiene, Giugno poi la rompe; acqua di Maggio, vale + di buoi e carro, 1 acqua Aprile-maggio, pane tutto anno. | Solstizi-equinozi, posson aver pioggia, osservali con cura, buoni affari porta, Maggio maggione, mantieni il tabarrone, a Luglio gira nudo, sole è in leone, se 26 Luglio, ristora i mietitori, piange Maddalena, pioggia vera manna, l'ora del pastore, tregua sopraggiunta, sibilo ad orecchi, pioggia pur annuncia. Luglio gran caldo, bevi vino batti saldo, Agosto capo Inverno, nasce nodo freddo, notte di Lorenzo, carbone piove addosso, Francesco si rinfresca, presso 2 agosto: poc'acqua di Agosto, por uomo ti conosco, Settembre porta via, ponti o secca fonti, Settembre mutamento, aria settembrina, Fresca alla sera, e fresca la mattina. Nebbia bassa, quel che trova lascia, 3 nebbie fan pioggia, 3 piogge 1 piena, dopo 3 brine, sarà pioggia a mezzane, se muro trasuda, temporale può arrivare; mordono le Mosche, giornate sono fosche, Ottobre speculare, al Marzo carnevale, qualche scampagnata, ancor sa regalare, tu getta ghiande, a suino da ingrassare. Novembre san Martino, 3 giorni un pochino, alla festa dei santi, neve per i campi, alla festa dei morti, neve negli orti, giunge a monte e piano, nel 18 e rotti: al 25 Caterina, tira fuori una fascina, a 30 san'Andrea, il freddo spacca pietra, se Natale freddo cordiale, bruma Dicembre, davanti ti agghiaccia, e dietro t'offende. Serena la campagna, neve alla montagna, per 1 settimana, la neve sara madre, dopo due è matrigna, dopo 3 fa tigna, ma dopo ogni neve, bel tempo sospinga. NEVE 雪 accumula orgone, crescita forze, usa a vantaggio, in torrida estate, preparato di Neve, posto in bicchiere, serba in congelatore, l'estate contiene. Giorni luna piena, effetto evidente, comunica qi plasma, forma di 1 vivente, osservi fiocco neve, ha cristallo bello, esagonali forma, attira memoria inverno. Cuore fiocchi Neve, polvere che viaggia, vento porta in alto, e 1 nube abbraccia, al freddo si ghiaccia, cade assume forme, a terra sudiciume, rilascia quan scioglie. Ghianda cade presto, freddo viene lesto, abbondano ghiande, lungo freddo Inverno, così bianco Gelo, acqua messaggero, se pizzican geloni, neve/freddo intenso, poi successiva Estate, caldo davvero.| se Canna palustre, fa grande pennacchio, sara lungo Inverno, di neve o di ghiaccio, fiore del Cardo, rivela il picco estate, Arco beve in mar, per nubi dissetare; arcobalen mattina, riempie la marina, arcobalen di sera, il tempo rasserena, arcobaleno in mare, tempo buon da fare, arcobaleno in terra, va piover nevicare. Farfalle a primavera, nomade africana, Vanessa del cardo, che migra Mediterran, Europa sorvolando, milioni in tutti cieli, nasce Cane-lupo stella, Sirio in milky way. Annate calde e fredde, abbondanza o carestia, bilanciano tra loro, in natura tutto cicla, se piove al 4 aprile, piove a quarantina, fino metà maggio, pioggia bene arriva. A chiara montanga, bevi va in campagna, a chiara marina, mangia e sta in cucina, se montagna è chiara, la marina è scura, va in bosco e campi, senza alcun paura. Dum tepore mutant, stercora natant, quan cambia tempo, galleggia la lordura, se vien brutto tempo, pur cigola legno, di porte e finestre, armadi e bracello. Inizia Civetta, cantar con Cornacchia, voce roca insiste, così arriva pioggia, Maiale scontroso, pioggia segnale, Farfalle intorno casa, imminen temporale. Se la testa prude, insistente sen ragione, o fuoco brucia interno, neve fina fina, sfavilla brace viva, la grandine avvicina; inverno neve odo, Nocciole gran raccolto, quan sole neve indora, neve-neve ancora, se nevica a minuto, la trovi fin al buco, primi tuon di Marzo, serpe esce dal buco. Quando canta Rospo, Inverno pare morto, in Toscana primo canto, tien a fine marzo, svegliano i scursuni, odor di primavera, tartarughe e piante, escon dal letargo, pure gli umani, ferormon richiamo. Muor radice inverno, April dolce dormire, uccelli a cantare, gli alberi a fiorire, alla coda di Marzo, e alla testa di Aprile, non si sa il freddo, che puo ancor venire. Marzo pazzerello, esce sol porta ombrello, la Neve marzolina, da sera alla mattina, equinozi in luna piena, goccia o fontanile, April gentile freddo, non ti alleggerire. neve170121_terabuti.mov elettrocultura2.mp4 audio 59:11:12: NESPOLO germanio, diverso dal Giappone, rustico Mespilus, decora fiori bianchi, nespra alberello, a tronco tortuoso, con rami spinosi, rosacea come il sorbo, albicocco e ciliegio, susino e cotogno, melo pero e pesco, matura dopo il freddo, in lento fermentare. Nespolo efficace, resiste inverno, posto a lato nord, protegge interno, rustico alberello, fu pianta popolare, fin quando economia veloce, lo fece spodestare, rimase nei conventi, scomparve da campagne. Mespilu ha tannino, acerbo astringente, usato per diarrea, mentre quan maturo, frutto da ammezzire, enzima muta polpa, da acido tannino, a edule zuccherino, pazienta non soffrire, col tempo e con la paglia, attendi primi freddi, tannini fan zuccheri, fan cadere frutti, serbali in cantina, matur su pianta o paglia, diuretico lassativo, vitam gruppo B, sali minerali, presi dopo sport, caroteni e antiossidanti. Nespolo e Kaki, mangia ammezziti, dopo primi freddi, polpa han saporiti, se manca tale fase, frutto è astringente, ammezzalo e diviene, dolce succulente, aiuta debol stomaci, febbrifugo intestinale, suoi frutti immaturi, puliscon vino e sidro, con tannin corteccia, concian pelli infino. Nespolo germano, fai crescer naturale, come il giapponese, a novembre cogli molli, frantuma poi setaccia, con passino medio, ricavi crema buona, per fare le crostate, acqua calda oppur kefir.| Nespolo Giappone, Eriobotrya japonica, fiorisce ai primi freddi, matura invece a maggio, assieme alle fragole, colore giallo oro, cresce in conca d'oro, Italia meridione, dà miele di Sicilia, o ne fanno Nespolino, liquore di Saronno, color giallo-arancio, consuma matur frutti, lontano dai pasti, come tutti i frutti, acidulo-zuccherini. Luz Maria rivela, manciata foglie fresche, di Nespolo tritate, in mezzo litro acqua, tisana acqua bollente, filtra e bevi fresco, agisce in scioglimento, di calcolo piccino, nella cistifellea. flora_forest-food-it.mp4 audio 289:12:19: PIRACANTA Agazzino, è Roveto ardente, Espino de fuego, arbusto sempreverde, folto spinoso, contorta corteccia gialla, bruna da adulta, 3 metri eretta si alza: sottil fusti marroni, fà disordinata, produce densa chioma, con lunghe spine, fiorisce primavera, piccin fiori stella, bianchi profumi, a insetti che inebria; autunno pyracantha, matur frutti tondi, grappoli rossi, pomi eduli polposi, rimangon su pianta, tutto 1 inverno, pappagallo ghiotto, con tordo e merlo. Pyracantha coccinea, siepe ornamental, vistose fioriture, e frutti invernal, vegeta in boschi, e radure sotto sole, cugina a biancospino, e rosace signore; batter fuoco attacca, Erwinia amylovora, infezione appassisce, e lacera corteccia, piante spesso usata, x siepi impenetrabi, con ibridi colori, consolidan scarpate. Mohave varietà, ha frutti arancio-rossi, Solei bacche gialle, talea legnosa offri, a primavera autunno, dimora sotto ombra, regge freddo e caldo, salsedine e smog. Passeri stormi, mangiarono bacche, congelate e scongelate, quindi fermentate, in Florida o Russia, lungo autostrade, piovono a terra, con grappa nella pancia, sembrano ammalati, depressi e raggruppati, perdono equilibrio, sui Mango e altre piante. Pettirossi americani, migrazione annuale, mese di febbraio, da nord in California, oltre nutrizione, cercano inebriare, massiccia dose frutti, è sbornia collettiva, di arbusto Pyracantha, rosa firethorn, e Agrifoglio bacche di Natale, piantate attorno a case, collidono finestre, e fanno clown in aria. I nativi chiaman toyon, frutti rossi di tal piante, che attiran pettirossi, e altre specie uccelli, ingozzano in eccesso, ne mangian sino a trenta, pur tre settimane, baldoria inebriamento, confusi fanno giochi, su macchine e su case, subiscono incidenti, o cattiverie umani. Agrifoglio corteccia, usano per conciatura, gli indiani California, e i frutti del Toyon, arrostiti e mangiati, per sidro inebriante, visioni oppur deliri, dopo ingurgiti abbondanti.| RUSCO Siciliano, del solstizio inverno, opposta a Iperico giugno, reca bacche di forza, ci dice dr bianchi, in decotto foglie bacche, mangiato è amaro getto, vuol tempo di cottura, lesso olio-limone, e con uova frittata. Ruscus aculeatus, pungitopo sottobosco, suoi rami tagliati, scoraggiano i topi, corone rami poste, ai piedi di tavoli, protegge bachi seta, posti su scaffali. Brusco amar sapore, usato a fare scope, pulir aia corrente, se brucio cespo secco, aiuta germogli, turioni marzo-maggio, in acqua poi cotti: minestre e frittate, diuretico sfiamma, decotto antireuma, con sedano e finocchio, cura emorroidi, varici e flebiti. Rami e bacche rosse, ornamento natalizio, cugino di Agrifoglio, ilex aquifolium, la cui bacca invece, è tossica convulsa. | ARTIGLIO del diavolo, Harpagofito procumbe, sfiamma articolari, analgesica antireuma, viene da Sudafrica, deserti di Namibia, dono di Zutwasi, a Europa erboristeria.| Sutherlandia arbusto, perenne Kalahari, analgesica adattoge, batteri-antivirale, vasodilata e sfiamma, anticancro studiata, Rosa delle nevi, rododendro caucasica. paesi_namibia_harpagofito.mp4 flora_harpagofito-artiglio.mp4 audio 280:02:26: Martin narra storia, mese di Febbraio, al centro sua capanna, arde un focolare, dal vento riparato, con 1 muretto pietra, mente sopra tetto, si apre un apertura, per fuoriuscita fumo, di fuoco di cottura. Capanna circolare, ha base in pietra dura, tetto cono a tronchi, di rami e frascatura, chiuso lo protegge, dalle piogge forti, dormire gli consente. Porta tiene a sud, a nord le sempreverdi, riflettono la luce, laghetto pur presente, vicino sta recinto, per piccoli animali, costruito alla bisogna. un delimitato spazio. Cataste legna quercia, un albero proteso, che tutta sua forza, da intemperie ha preso, pianta salda a terra, bella da guardare, guardo attentamente, comunica qualcosa, occhi miei socchiusi, sensazione posa, graduale mi avvicino, mette sicurezza, profonda nella mente, mano lo accarezza: mi guida sua voce, a interiore mondo, ricorda albero Pino, custode di mia casa, sibila fischiando, al vento del polo, rivive sua vita, ogni stagion rinnovo. Albero vigore, succhia dalla Terra, libra su tutto, assorbe luce al sole, viscere di mondo, nell'anima racchiude, fremito legnoso, a vita pian si schiude. Dona vita agli altri, ora ci incontriamo, penetra mia vita, assieme ci influenziamo, parla sua lingua, in amore cerca me, rivendica esistenza, assomiglia a me; viene da interno, ogni sua resistenza, magnifico contrasto, tronco nerboruto, freme di energia, emana tutto tondo, sento che mi cambia, vita nel profondo, selvatico irraggia, forza lui mi da, espande profumo, che di erotismo sa. Trementina esalo, pare gli assomigli, oh albero concedi, un poco tuo potere! aiutami alla vita, ti do un pò di me, brandelli di mia veste, strappa rovo spine.| QUERCIA centenaria, presso terabuti, impregna di tannino, antibatteri puri, resiste a marcescenza, + scuro legno par, lui marcisca lento, se lampo va scagliar. Fuoco accensione, immutata da sempre, da alto verso basso, in camino oppure stufa, impila i pezzi legno, i più grossi alla base, in modo ortogonale, son ciocchi sovrapposti, con spazio fra loro, come una cornice, che circola aria; in cima di catasta, blocco accendifuoco, un rotolo di lana, di cera impregnato, evitando come innesco, carta cartone o altro, un fiammifero basta, ad accendere fiamma, che scende verso basso, brucia fumi che salgono. Lo spacco della legna, richiede precisione, destrezza e conoscenza, di fibre dei var legni, il ceppo su cui spacchi, è altare spaccalegna, quercia faggio o castagno, alto fino al bacino, spaccar legna su esso, è fatica che scalda, scarica tensioni, e pensieri negativi, reca soddisfazione, piega gambe e sfrutta peso, di scure o accetta mentre cade, per colpi netti e precisi. Legno adatto al fuoco, una volta essiccato, legno dolce accende, legno duro conserva, primo tipo sono; Pioppo Salice e Betulla, che ravvivano fiamma, mentre Quercia Carpino e Castagni, dan potere calorife, aggiunti a braci ardenti. Querce dette oak, slavo-russo dubravy, cerro cerqua farnia, segnano i confini, vive mille anni, antenati di Lucania, Pargianja nei veda, Perom in slovacco, Hercynia Quirinus, Piorun in polacco. Presso Slavi son prime madri, esseri di Arcadia, cosi a popoli arabi, da cespi vegetali, fioriron teste umane, Pan è Dio Silvane. Europa inizio era, piena boschi querce, Sugheri con Cerri, e ghiande mangerecce, Pianta ermafrodita, su rami foglie gemme, galle cicatrici, sminuzza fai polvere, calma bruciature, sfiammano vescica, assieme vie urinarie. Albero di vita, ha sette livelli, amica dei Tartufi, ripara Vischio uccelli, accumula calcio, e respinge lumaconi, foglie con tannini, calmano le tossi; querce suber bosco, umidi rifugi, con altre piante, crea lettiera funghi.| ROVERE quercia, petraea caducifoglie, simile a Farnia, cui ibrida spesso, ha chioma + aperta, e rami + dritti, Rovere boschi, castagni sostituiti; legno pregiato, botti mobili e navi, bare x defunti, combustibile carbone, Roverella pubescens, ovunque si adatta, resiste aridità, diffusa in Italia. Inverno lascia foglie, secche sui rami, ceppaia resiste, ai tagli degli umani, ROVERELLA par tozza, chioma irregolar, fusto ramificato, branche contorte ha; foglie con peli, gemme ovali pelose, travi per navi, e traverse ferrovie, forma boschi misti, ama sud al sole, legna buon calore, lenta combustione; corteccia rami nuovi, astringe epistassi, emorroidi e diarrea, febbre e alcolismo, decotto corteccia, strofina sulla mucca, su zoccoli e bocca, geloni e ulcere cura; foglie secche quercia, vaso terracotta, x fumo insetticida, in serra brucia bene, tu asciutto conserva, cener prende umido, riscalda le membra. Ghiande per maiali, durante carestie, recano farina, a focacce e piadine, animale ne mangia, cresce sano e forte, carne + tenace, sapor robusto forre; riduci tannini, con acqua in ammollo, come i lupini, o fai lungo decotto, tostate a purgare, indio ghiande frantuma, x porridge misti, scorte emergenza, nei rigidi inverni, rese commestibi, con cenere e argilla, varietà + amare, tostate e ridotte, in polver macinate, stoccate in caverne, o 200 gradi forno. Segreto rapporto, col pino detto Pan, aprire o chiuder porte, a ricettività, se dico son sciocchezze, quelle che sento, scambio di energia, fermo in un momento. Albero Tu grande, Ti ergi a gran forza, assorbi da viscer, la linfa della terra, or guardati da me, o vecchio antico Pan, ti tolgo la vita, per ceppi-travi far. Là sulle montagne, chi ebbe fuoco campò, la notte attorno fuoco, resto in piedi scaldo, cosce glutei e spalle, bevo calor fuoco, prendo falò vita, ad alimentar la mia. Lassù vedo la Luna, ancor affiora in Cielo, mi turba nella sera, mentre la contemplo, le donerò qualcosa, a mezzo di 1 donna, voglio ringraziarla, don delle sue corna. Albero son caldo, son forte son felice, in questa notte fredda, il terabuti ride, torna fuoco nume, fissato dentro un Pino, nel sole risiedeva, poi albero lo prese, ora a mezzo Fuoco, torna in sue distese. Profumo del Pino, brucia e pare miele, Martin suggerisce, sta fermo non parlare, altrimenti la parola, da la morte a Pan, dio che va soffiar, nel flauto a 7 can. Aprire la porta, punto di svolta, accresce sensazione, che tutto possiede, ostinata esistenza, speciale rapporto, di vita in simbiosi. Riscopro lo scopo, di viver mia vita, con chi mi circonda, profondo rapporto, tra uomo e universo, ciò che esprime vita, mi nutre mi da senso. Quando vien mattino, fuoco pare morto, le cener della notte, restano sul posto, su esse soffierò, a ridestar contatto, tra essere partito, ed essere rimasto. Memoria di avi, calore di contatto, bevuto il suo calore, Pan rimane intatto, mentre Sol tramonta, prendo sua potenza, identità del Cervo, mi ha donato essenza: vedo grande roccia, si erge sulla pista, aiutami alla caccia, dammi la fermezza, io ti fo in omaggio, un albero trapianto. Pan ancora vive, ma piano sta morendo, pure tra i nativi, se perdono natura, se Universo è vinto, Pan rimane morto, nulla rimane, a transumana vita, noia in agguato, senza viva sfida. Magia è rapporto, inventiva quotidiana, le cose conquistate, l'uomo invero perde, un mondo reso schiavo, serve poco o niente, riduce quel mistero, che anime connette, incontro viene meno, vita resta inerte. Fuggi conquista, se vuoi che Pan ritorni, puoi vivere per viver, non per conquistare, soffrir potrai la fame, oppure le fatiche, ma a te Cosmo vivente, parla e pure ride. flora_quercia-roverella.mp4 quercia-cinghiale-forza-unio.mp4 audio 274:12:17: SPINACI fine estate, pianto in zone vuote, crescono in sovescio, raccolgono nitrati, taglio a Primavera, azoti ha intrappolati, passarono Inverno, senza esser dilavati. Spinaci foglie sono, buon indice nitrato, bolle verde scuro, lo hanno accumulato, nitrato dopo muta, in nitriti intossicanti, coltivo sotto sole, e riduco azotanti. Spinaci amano molto, il calore moderato, semino in inverno, 2 mesi ho pazientato, se semino in estate, in ombra coltivato, cosi ritarderà, di andarsene spigato: se semino scalare, raccolgo più mesi, da agosto a ottobre, ogni 3 settimane, colgo foglie ottobre, serbo semi inverno, riprendo primavera, raccogliere in esterno; lavo metto in acqua, appena sbollentati, bevo il caldo succo, passo in aglio agro, con Rucola-ruchetta, Ficoide e Portulaca, assieme a Tetragonio, fan ricca insalata.| TETRAGONIO foglie, spinaci di Aotearoa, mangiate cotte crude, a Maggio seminate, alza i suoi steli, poi ramifica ai lati, matura frutti autunno, in climi temperati. flora_spinaci.mp3 audio 293:09:19: TALPA 鼹鼠 vive solitaria, fino ai 4 anni, occhi piccoli o ciechi, e corta proboscide, pelo corto che permette, camminar gallerie, anche all indietro, unghia lunghe contadine; agiscon come pale, a scavar voltare suolo, scava in inverno, cunicoli a mezzo metro, crea stanze e labirinti, cerca lombrichi, maggiolini e insetti, nidiate topolini, larve ragni e millepiedi; chiocciole e lucertole, attacca facilmente, fa mucchietti terra, prese di aria sterri, uscite di emergenza, lei esce per amori, o allagamenti. Signora in sottosuoli, smuove insistente, terra dalle talpe, segna mutamento, del clima verso pioggia, esce in superficie, frenetica per cibo, cunicoli suoi drena, e assetta bene nido; ramifica scavando, percorre quando caccia se striscia Lombrico, su pavimento pietra, lei con olfatto, ne segue traccia intera, se infilo steli paglia, lungo la galleria rivela il movimento, se caccia o fugge via, solleva mucchi terra, frutto di suoi sterri.| RICCIO in inverno, incontro infreddolito, forse un tardatario, in cerca di un rifugio, lo salvo e lo nutro, con uova latte e frutto, cassa con foglie, giaciglio inverno sfrutto; rumori presso vasi, Riccio caccia lumache, mangia larve insetti, e inter nidiate topi, i rettili se ha fame, anfibi uccelli caccia, a palla si contrae, se sente una minaccia; teme tasso e cani, ma volpe astuta urina, sulla palla-riccio, per farla aprire e poi, lo attacca sul muso: ricci uccisi su strade, son prede di gazze, cornacchie e poiane. Solitario e prudente, di notte si muove, goffo tra le foglie, coi simili scontroso, emette ugual maiale, un leggero grugnito, vive 5 anni, corpo tozzo muso appuntito, tien unghia forti, aculei fin 3 centime, partorisce a maggio-set, poi va in letargo, fino inizi marzo, in cataste caldo anfratto; sa esser veloce, nuota e supera fossati, rivela sua presenza, con cilindri escrementi, salsicciotti appuntiti, con chitina insetto, lunghi 3 larghi 1, che opacizzano nel tempo. fauna_talpa_bottiglie-vibrasuono.mp4 fauna_riccio-domestico.mp4 audio
voce: inverno
avenamaggese Emilia sfalcia paglia a pacciamare pomodori (196) canto 05:28 | foto grani | audio | avena_spontanea-utile_ogigia.mp4 | film_prateria0_semina-plumcreek.mp4 | |musica 15-Mozart01.mp3
bassiano Cristo Fauno e Maja nei fuochi di Ascensione di Marzo (168) canto 02:25 | foto rusitalia | audio | film_lupo-bianco.mp4 | | |musica 05_hophop-somarello.mp3
fuoco Inverno focolare scalda nostalgie di feste (15) canto 01:02 | foto terrabuti | audio | agrobuti.mp4 | fuoco_carbonaia_spagna.mp4 | film_quarto-re-api-presepe.mp4 |musica fang05-minkin-song.mp3
gelo Aprile apre primavera tra ritorni di freddo e gelate (92) canto 04:01 | foto etereclima | audio | neve170121_terabuti.mov | elettrocultura2.mp4 | |musica
nespolo Nespole germane e giapponesi per creme e crostate (59) canto 11:12 | foto frutteto | audio | flora_forest-food-it.mp4 | | |musica
pungitopo Artiglio e Piracanta con Rusco Agrifoglio e Suterlandia (289) canto 12:19 | foto erbe | audio | paesi_namibia_harpagofito.mp4 | flora_harpagofito-artiglio.mp4 | |musica
quercia Martin assorbe Pan vigore dal caldo focolare di legna (280) canto 02:26 | foto arboreto | audio | flora_quercia-roverella.mp4 | quercia-cinghiale-forza-unio.mp4 | quercia_sughero_spagna.mp4 |musica
spinaci Spinacio scalare e Tetragonio di Aotearoa (274) canto 12:17 | foto ortoverno | audio | flora_spinaci.mp3 | | |musica
talpa Talpa smuove terra mucchio e Riccio mangia topolini (293) canto 09:19 | foto fauna | audio | fauna_talpa_bottiglie-vibrasuono.mp4 | fauna_riccio-domestico.mp4 | |musica