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voce: mongo


ainunenetnomadi e renne da Yamal ad Hokkaido (334) le voci del cuore non fanno rumore  | foto hmongcina | audio | popoli_saman-quest.mp4 | popoli_saman_nenci_eng.mp4 | film_muschio-bianco_nenet.mp4 |musica 210817ngonde_indios.m4a
alanirussiTago a Marta e Bacugno con Nevio e Mida (343) notte d'inverno, cielo stellato, giorno seguente rannuvolato  | foto umanstoria | audio | storia_andronico-e-amazzoni.mp4 | storia_petrarca_crea_rinascimento.mp4 | film_spazio1998_odissea.mp4 |musica canto_madonna_lourdes_bernadette.m4a
arpamusicaLisa suona arpa Davide a curare elevare (38) Busengue canta primo mwenza, mentre suona impon sentiero mix | foto indionesia | audio | musica_fibonacci.mp4 |  |  |musica 12-BwitiFang2.mp3
bwitibogaSeba ode i profeti Fang, in radice africana (301) eboga emboba! chi vomita si purga, inizia masticando conclude attraversando popè | foto agrobuti | audio | flora_iboga_plantation.mp4 | ../../video2/iboga/iboga.html | ../../video2/nsimalen/nsima.html |musica 1h_bokaye_ebando_ngombi.mp4
bwitiliturgiaEsinga e Dibenga pirogan fiume Congo (303) Ge-bembè sa bandzi Ge-bumu eboga, sa nima-na-kombwe ge-bumu mo-gondzi popè | foto agrobuti | audio | popoli_koma-camerun.mp4 | bwiti_origine_ngombi.mp4 | doc_mallendi-hommes-bois-sacre.mp4 |musica 95_mitsogho09_Ngombi.mp3
bwititeologiaBirinda e Fernandez narrano il diluvio (304) Mitombo mya obaka: heyong me nga dziba, Tara oh me dziba, Nzamè oh, la gentilezza partorisce amore popè | foto agrobuti | audio | bwiti_scelta_atome-ribenga.mp4 | bwiti_fang_re_david.mp4 | flora_iboga_mallendi.mp4 |musica fang21-tre-canti-arpa-road-of-death.mp3
catalpaCatalpa e Tamerice repel zanzare estate (234) avaro e scroccone si intendono benone  | foto arboreto | audio | flora_tamerice-stimola-milza.mp4 |  |  |musica 97_mongongo_gabon.mp4
chuonnasuanMenginfu Oroqen e crisi tungusaman (309) 25 novembre, torna santa Caterina, ancora neve o brina, dove il freddo si raffina  | foto hmongcina | audio | popoli_manchu-mong-saman.mp4 | popoli_oroqen.mp4 | doc_oroqen-saman_cina.mp4 |musica canto_mongolo_guttural_capo-cavalli.mp4
felceScolopendrio pastorale vince i parassiti (248) sopporta il male e aspetta il bene  | foto erbefiori | audio | flora_felce-scolopendra_drbianchi.mp4 |  |  |musica 96_Bwiti_Francia_mongongo02.mp3
fragolaFragole e foglie, i calcoli scioglie (105) Maggio fragolaio e fiorile, ciò che fà in oscuro appare al sole  | foto frutteto | audio | frutti_coltivare_fragole.mp4 |  |  |musica 231031mongongo_melopea.m4a
lontracacciatori alle paludi pontine (85) ngombi mbembe! soke sanga sa bopunda au nzimbe, ye mosuma mwana ye ake Mobogwe popè | foto fauna | audio | fauna_tasso_faina_volpe_gufo.mp4 | seba-grida-savana.mp4 |  |musica canto_madonnanera.mp4
talpaTalpa smuove e Riccio mangia topolini (52) chi non mangia a desco ha mangiato di fresco  | foto fauna | audio | fauna_talpa_bottiglie-vibrasuono.mp4 | fauna_riccio-domestico.mp4 |  |musica 96_bwiti_Francia_mongongo01.mp3
tartarugaLumaca Chiocciola e Tartarughe (87) go koyi enganza è fondo tempio santorum, chi onora il padre onora se stesso popè | foto rettili | audio | fauna_chiocciole_e_lumache.mp4 | fauna_tartaruga-marelido.mp4 |  |musica 29_naturalmente.mp3
terabutiRaseno e Shirdi fondan Terabuti (42) nganza thoto gho bwete ama diaka gho terabuti mourino ghevedet nièmbo popè | foto agrobuti | audio |  |  | film_shirdi-saibaba.mp4 |musica 01_ShirdiSai_01.mp3
terrapianaTerrapiana di Samuel Rowbotham (49) neve per Natale molto sole a Carnevale, Candelora col sole tarda primavera ma se nevica o plora da inverno siamo fora mix | foto acquaetere | audio | doc_einstein_rovescia_terra_michelson.mp4 | doc_terrapiana.mp4 | film_bibla_genesi_olmi.mp4 |musica 97_arpa_storia_creazione.mp4
tibetaniDrokpa del Tibet, Tuva e Filippine e Usa (335) 29-30-31 Gennaio i giorni della Merla, i più freddi dell'anno, dicembre dà freddo al corpo ma gioia al cuore  | foto hmongcina | audio | popoli_drokpa.mp4 | popoli_tuva-saman.mp4 |  |musica canto_nomadi_kalmukya.mp4
viggianoMadonna nera, arpa e petrolio (307) l'uomo fà il luogo e il luogo fà l'uomo popè | foto eurafrica | audio | paesi_viggiano-madonnanera-story.mp4 | storia_mattei-moro_fasanella.mp4 | storia_italia-colonia-uk_fasanella.mp4 |musica canto_madonnanera-viggiano.m4a

(): 17 quid censiti


334:le voci del cuore non fanno rumore: Popoli nomadi Tartaria, son detti minoranze, come Ainu del Giappone, Tasmaniani e Moriori, Fuegini ed Eschimesi, Nenet della Siberia, han ricca spiritualità, socializzata in gruppi, trascritta nei corpi, che viaggiano in trance, i nativi di Sri Lanka, Wanniya della selva, detti bimbi di natura, che han scelto ritirarsi, nel fondo di foreste, per viver concentrare, patrimonio spirituale. Famiglie clan lignaggi, minimizzano esteriore, ad aver tempo riti, come dervisci danze, tollerate in Gran Tartaria, per spiriti invitare, a insegnare a umani vivi, dopo i cataclismi, che distrussero Città, emergono i miti, che liberan dal tempo, conciliano eros-thanatos, e offrono riunione. |AINU sta per uomo, vive in Isole Kurili, nel sud di Sakhalin, e nel nord Giappone, su isola Hokkaido, preserva religione, economia di caccia, pescator raccoglitore. Ainu di Kurili, maggiore isolamento, continuan ossa uso, e argilla vasellame, laddove cugini, di Hokkaido e Sakhalin, usano metallo, da commercio coi vicini. Ainu nord Kurili, ebber buon contatti, con Aleuti e Kamchadali, poi terminati, caccia alle balene, subiron dai coloni, malattie concorrenza, declin popolazioni. Ainu accampamenti, come Inuit e Fuegini, estate lungo coste, inverno in entroterra, piccoli villaggi, fino cinque famiglie, caccian orso e daino, cervo renne e pinne: con veleno di aconito, pure di stingray, x Trote e Salmone, cibo base tradizione, loro fonte conoscenza, nei versi cantati, in prosa narrati, in terza persona dati: epiche lunghe, con diecimla versi, narrano eroi, che lottano demoni, a salvare loro clan, Ainu da invasori, e villaggi rifondare. Anziani di villaggio, prendon decisioni, famiglia è unità, donne pur sciamane, vita è religione, come ogni economia, volpi gufi e foche, ognuno sua importanza, riportan loro vita, come uccelli aria. Ainu gruppi adattati, a ecosistem locali, fiume Amur e Kurili, Sakhalìn e Hokkaido, fiume Heilong-jiang cinese, scambi con Oroqen, influenza Manciù, raggiunse nord Sakhalin, a seguito dei tartari, che lasciano Yuan, colonizzano isola, e forzano Ainu, a pagare tributi, per mantenere pace: sistema dei tributi, assieme a commerci, coi popoli di costa, li fuse ai giapponesi, così arte acciaio, raggiunse mancesi, mentre arriva a Osaka, con broccati cinesi; indeboliti i mancesi, Sakhalin fuoriesce, dal sistema dei tributi, ecco altre spese, russi e giapponesi, contesero controllo, sfruttarono risorse, e Ainu muta corso: ebber pezzi terra, per farli agricoltori, spostati e sistemati, su terre + adatte, oggi minoranza, sopravvivon 18 mila, identità culturale, spesso minacciata, da Yamato clan, che crea identità, di Giappone imperial. |NENEZI a nord Urali, in penisola Yamal, terra pien di russo gas, che spinge a fare scelta, tra nomade e stanziale. Nenezi son due gruppi, secondo economia, Nenezi della Tundra, che allevano le renne, mentre i Chandejar, o Nenezi di foresta, vivon di caccia e pesca; un terzo gruppo misto, emerge a risultato, dei matrimoni misti, tra essi ed etnia Komi. Assoggettati dai russi, nel tempo dell'impero, alcuni gruppi migrarono, nel lontano siberiano, lontano dal contatto, con tale civiltà, alla Penisola di Kanin, fra fiumi Enisej ed Ob, in piccole comunità, di coltivatori caccia e pesca, e allevamento renne, da cui ricavano tutto, pelliccia tende e cibo, e trazione per le slitte, con il cane samoiedo, che vuol dire autosufficiente, cane pastore capace. A metà del 900, avvistati dai moderni, persero isolamento, e ricevettero alcool, il cui uso smodato, causò degrado a stile vita, indebitati coi mercanti, resero indigen schiavi. Dopo rivoluzione russa, governo sovietico li forza, a stanziarsi e assimilarsi, senza proprietà di renne, poi scolastica istruzione, porta i giovani lontano, fino alla maturità, popolazione samoieda, subì erosione identità. Giunge industria in loro zona, alcuni emigrano lontano, molti cambiano attività, operai in petrolchimiche, 41% popolazione, professioni in vari campi, ma chi non regge sradicamento, alto tasso di suicidi, vita ridotta a 45 anni. Nenzi vivono nei Cum, con religione di sciamani, mista a ortodossia cristiana, Num è loro Dio supremo, che dimora entro natura, e nei fenomeni del clima, privo di forma nella tundra, è adorato due volte anno, in feste primavera autunno, con dono grandi renne bianche. Tra i Nenezi convertiti, Dio dei padri è San Nicola, da lor chiamato Mikkulai, oggetto di venerazione, a governare il mondo morti, è Nga figlio di Num, cioè la vecchia della terra, con gli spiriti elementi, che pervadono i viventi; venerati sono quelli, con funzione preda o predatore, nella vita quotidiana, specie spirito del pesce, a causa del suo peso, nella dieta giornaliera, mentre i Nenzi della Tundra, adoran spirito di orso, cui testa è un loro totem, e il lupo predator di renne. Lo sciamano è Tadibja, fà statuette animalmorfe, che catturano lo spirito, di ciò che vien raffigurato, propiziando caccia e pesca. Anche spiriti focolare, in statuette antropomorfe, in legno oppure pietra, han precisa posizione, in tende e case samoiede, trasmettere poi da padre in figlio, a proteggere il trapasso, anima-respiro dopo morte, scompare al nulla o sale al cielo. popoli_saman-quest.mp4popoli_saman_nenci_eng.mp4audio

343:notte d'inverno, cielo stellato, giorno seguente rannuvolato: Alani 阿蘭聊 Alan-liao, clan nomade irani, bellicosi sarmati, situati su Palude, fin delta Danubio, amazzoni e scizi, gigan corpo canuto. Citano cinesi, vasta steppe Yen-ts'ai, detta Alan-liao, dove abbondan pini, aconito e rapa, muchamor bisaccia, e villaggi Hmong, originan Cosacchia. 200 mil arcieri, cavalcano a regione, importano cammelli, mercanzie mongole, ogni clan stanzia, nomina sua terra, Gallia e Pannonia, Etruria e Venetia, Spagna e Lusitania, Numidia e Zungaria, fino isole esterne, come la Britannia. Impero bizantino, li vuole mercenari, re di Svezia porta, titol Re di Alani, Alania cristiana, 1 regno della orda, battaglia a Kulikovo, con bulgari Volga, conquistano mondo, a ondate in Italia, guelfi e ghibellini, saccheggiano Apulia, fondan Tavenna, Napoli e Ruma, Firenze ed Etruria. Haldia kolyadovtsi, significa cristiani, astronomi Caldei, sapienti alan di Egitto, casta sacerdoti, Haldia loro regno, kemi alessandrini, casta di bramini, Alani in più domini.| Maria dei mongoli, madre di re slavi, matraguna Romania, Alania theotokis, madre al re-cristo, in occasion di riti, indossa pelli cervi, nei cortei guidati, di maschere uccelli, su aste sormontati. Cavallo baldacchino, araldo sovrano, dietro passan carri, di real defunti, con ventre ripuliti, di aromi ricuciti, rituali seppelliti, con servi e concubine, dentro fossa pietra, kurgan tombe prime. Cadaveri comuni, portati dai parenti, ogni amico offriva, banchetto in cimiteri, rito cibo dura, quaranta giorni lutto, fino sepoltura, espiano ungendo tutto. Vimini e giunchi, corteccia betulla, affreschi nelle tombe, della rus etruria, camere ulteriori, corpi di servitù, tumuli 20 metri, in grotte muro pur. Corpi imbalsamati, nudi ingioiellati, cinture bracciali, amuleti scorte pasti, genti etrusche ovunque, turani tibetani, ondate successive, guidate da atamani.| Ashina clan reale, gokturks goti-turchi, Mustafa Kemal cita, con simboli Asena, lupa emblema teatro, mito romolo remo, di Tartaria stato. Un paese cinoturco, distrutto dai soldati, sopravvivono bimbi, li trova Asena lupa, tra i ragazzi-lupo, Ashin è capa clan, da lor discendon slavi, genti turanian. Rasna di Tarquinia, discendono da lupa, simbolo che passa, a Roma papale, lupo animale, folklore popolare, di nativi americani, turchi mongoli alani, cacciator di steppe, figli ai lupi slavi. Lupi di Alaska, fratelli dei Pawnee, Ainu del Giappone, discendon loro unione, lupo nell'India, protegge e distrugge, lupi poliziotti, dragon d'imperatore. Amazzoni a corte, di re moscoviti, fino al 700, han volto caolino, Giovanni Danimarca, sposa figlia khan, Xenia Borisovna, che a cavallo va. Amazzonia sarmazia, tra Azov e Volga, indossa copricapo, bianco a seta gialla, bottoni d'oro e nappe, cadon sulle spalle, tutte vanno a coppie, ciascun cavallo bianco, lunghe vesti seta, e stivali gialli, 24 donne, fan cerimoniale, usanze di Moscovia, da principe Mosokh, principe Ross, principe Sarmat, cosacche donne ordiane, in lotta contro Greci, guerriere donne alane, scizie ed iraniane. Mauro Orbini scrive, che canti di Natale, serbano memoria, di pope bizantino, da Odoacre spaventato, re dei Perugi, sue donne in notti luna, veston pelle lupo, si ungono di piante, maschere animali, ipnosi li trasforma, in lupi mannari. culto Dea Turanna, brilla Aradia luna, amazzoni dianae, errano alla selva, corron chiara luce, ululano accoppi, nelle grotte nude, salgono sui rami, cercano visione, sotto ombrelli aperti, respingon radiazione, raggio luna che, reca possessione.| TAGO Aruspice signore, veste umil pastore, berretto appuntito, e ricurvo bastone, osserva gli uccelli, e meteore cadenti, dal volo e da lampi, scruta gli eventi. In tempi di guerra, offre gli auspici, ai capi guerrieri, con polli ed offici, se viscere indaga, di corte animale, interpreta enuncia, l'azione da fare. Aruspice indaga, nei fulmini e tuono, se serve li attira, evocandone il tono, indaga la fonte, il colore e il fragore, lor tipo e durata, e se emana acre odore: lampo ha sfiorato incendiato a distanza, che cosa è colpito, in qual circostanza, se fulmini son secchi, umidi o chiari, se son segni di fato, o eventi pur vani. Aruspici detti, custodi sorgenti, raccolgon parole, oracoli viventi, masticano foglie, di Edera ed Alloro, sistemano in versi, i canti del coro: con passo viandante, flauti e mantelle, e 1 liuto bastone, assieme campanelle, apron la nebbia, chiariscon tormenta, cosi da invitare, lo spirito a Terra. Girovaghi artisti, di terre e mari, templi han fondato, con semplici mani, da India alla Cina, Africa e oltre, raggiungono Italia, seguendo le orme: questi son Templi, dei primi tempi, Boschi e sorgenti, anfratti clementi, chiamano l'acqua, e il fuoco danzando, col canto di Tago, che librano in alto, se fabbricano ponti, collegano i mondi, viaggiano in tondo, tra lingue del mondo, da soli son sabbia, in gruppi son malta, parlan ferventi, aborigeni a danza, ritiran con garbo, se vanno in letargo, custodi del sogno, di umano passaggio.| Aruspice Nevio, sfugge nebbie-tempeste, usa pietre quarzo, assieme a coralli, sa che ogni lampo, ha cuore di pietra, la trova sul posto, cui cadde la sera: Tinia scaglia, 11 manubie diurne, Saturno summano, lancia le notturne, se utile o dannoso, lampo perentorio, dimostrativo di ira, lampo ostentatorio, lampo devasta, poi cambia e trasforma, lampo presagum, dissuade o ti informa. Nevio era un bimbo, e pascolava scrofe, un di si addormenta, al campo del padre, poi sveglia e piange, ha perso i maiali, entra al sacello, consulta i suoi avi: chiede trovar scrofe, promette Uva bona, esaudito desiderio, cerca in vigna sua, dunque suddivide, la vigna due a due, dal volo di uccelli, trae auspici sue; traccia suo templum, volge viso a sud, dai punti cardinali, solchi mette giù, posto nel centro, ora osserva il cielo, dai voli di uccelli, segue un sentiero. Nevio procede, fa rito exploremus, interpretazione, è interpretemus, se fa purificazio, lui esegue exoremus, infine controlla, sogno oraleus. | Nasce Tarquinia, presso fiume Marta, toscani creano mito, Dardano greco-lidio, Dioniso poi Bacco, danza il ditirambo, Firenze grande Mir, volgare lingua muta, quan corte Bisanzio, fugge sul Tirreno, riscrive novo imperio, tratta coi toscani, lingua corso-franca, chiamalo latino, italiano segue usanza. Pope militari, appoggian nuova classe, fanno propaganda, edificano Vaticano, su immagine antica, tesor di Costantino, nasce Roma antica. Oroscopi papali, datano gli eventi, sui palazzi Borgia, e dipinti conventi, oppure nei canti, carnascialeschi, rime di nostalgia, sfoghi irriverenti: ogni Rasna paese, risuona sottofondo, armonie musicali, diffuse nel mondo, soffi nel flauto, echeggiano in-canto, di giorno di notte, senza rimpianto; poi satira arriva, fà satur-azione, miscela esplosiva, cioè improvvisazione, di attori istrioni. Contadini avvinazzati, riscattan se stessi, giorni di festa, fescenni Fallisci, scurrile colore, recitano a feste, o in gare onore. Raseno dà stile, con ottave rime, adagia poesie, su popolar melodie, sua metrica struttura, suona così, otto endecasillabi, BA BA BA Ci Ci, 3 distici fà, con rima alternata, ultima conclude, la rende baciata; son frasi ritmate, vocali musicali, scandite cantate, ugual salmodiali, saper salmodiare, 1 ritmico andare, terapia musicale, costanza del fare. Ritmare si accorda, ai balli di gruppo, lenire fatiche, resistere a lungo, nenie e salmodie, richiamano pioggia, proteggono umani, bimbi e bestiame, da varie mal-arie, e morsi di fame. Rasna medicina, è assai preventiva, usa terme e spezie, fogne e acquedotti igiene dentista, musica e danza, radici minestra, polenta e focaccia, di Farro farina, medicina di pancia. Carne saltuaria, per pochi sicura, Sol vin e olio, ricchezza di Etruria, contro mal-aria, zanzare paludi, esternano sfogo, ai faunus ludi, ballo di gruppo, invoca guarigione, malati in delirio, scende febbrone. Mundus di Ruma, al centro del foro, famiglie di clan, gli portan decoro, Fan ritmi di qua, e ritmi di là, il loro aldilà, è nostro aldiqua, culto familia, di grande antenato, sopra la tomba, banchetto e mercato, 2 volte anno, aprivano il mundus, a festeggiar, coi vivi il fecundus, è corrispondenza, tra mondi vicini, potere dei sogni, e dei vaticini. Guardiano blu, presidia accesso, di porto aldilà, del mondo stesso, Divino Charunt, poi detto Caronte, scorta ciascuno, oltre quel fronte, custode di Tago, e verso sibillino, quan tornerà, a tempo stabilito. Dopo fuga da Bisanzio, con aquila e lupa, nasce pontificia, Roma franca copia, Lupa di Alania, mito ancor diffonde, crea nuova nazione, storia si confonde: i rasna yudei slavi, sedotti da migranti, uniti ed enzimati, da nuove lingue usanze, latini e romani, bulgari e ottomani, mistero di Et-ruschi, papato và creare.| FUOCO arancio centro, cuore dei villaggi, attorno a se raccoglie, stolti con saggi, trasporta i piccini, alla fiaba popolar, in veglia con adulti, attorno a focolar, presso Monte Amiata, antico rito attende, la Selva illuminata, da giovani fiammelle: solstizio d'Estate, baldi giovanetti, fasce canne in spalle, seguono vie cave, dentro grotte tufo, fan luce col fuoco, x interior visione, inizi adulto ruolo. Percorrono viaggio, da tenebre a luce, scoprendo misteri, e affrontando paure, vicino mezzanotte, canne sono accese, rullano tamburi, scandiscono imprese, saltano coi piedi, 2 brevi e 1 lungo, arrivan fondovalle, spogliano di tutto, fanno 1 catasta, per fare gran falò, Raseno riparte, e narra etrusca stor: la notte di Diana, Tago fuori solco, danza del sudore, Luna a ferragosto, cerchi di Funghi, Diana attira danze, a mezzo di Puffi, Funghetti di fate. Tago figlio a Thera, nato nel terreno, in campo seminato, da bulgar orzo nero, festa annuale solco, Volterra e Bacugno, propizia in Toscana, Pan-Fauno in pugno. Tago pan afflato, spirito incantato, sceso nei raccolti, in corpo celebrato, dona magnetismo, e vita ha riportato. Tage da i segreti, ai musici poeti, Aplu divinatore, Dioniso iniziatore, Vener Afrodite, infonde folle amore: da bocca del folle, esce sapienza, parla x enigmi, esprime un evidenza, Dioniso freme, in assurdo linguaggio, offre sue gemme, a fare ghirlanda: Tag nuovo anno, in festa di locanda, Tin dio del Sole, Tanit dea di Luna, lettura circolare, o tartara scrittura. Tin nuovo giorno, 12 coppie orarie, per viver festeggiare, ciclo della luna, ciclo di stagioni, natura umana doppia, fiumi inondazioni, misteri senza nomi. storia_andronico-e-amazzoni.mp4storia_petrarca_crea_rinascimento.mp4audio

38:Busengue canta primo mwenza, mentre suona impon sentiero: Arpaterapia è musica improvvisata, che aiuta a cambiare, generando emozioni religiose, che discendono a spirale, come un canto a dieci corde. L'autostima dei bambini viene stimolata, attraverso gioco amore e gioia, mentre arpa và lenir ferite, abbracciando e coccolando, e rendendo vivo il sogno. Ogni malattia è un problema musicale, e ogni cura una melodia, arpa consola e rende grazie, alla fedeltà di Dio, in chiarudienza intuizione, Davide suona la cetra, culla Saul in 5 toni, sul respiro e sul dolore, suo malessere trasforma, cervello vibra seguendo, diversi ritmi e frequenze: Delta a 4Hz, profondo sonno e coma, Theta 4-8 dormiveglia, Alfa 8-14 vigile relax, Beta 14-30 allerta concentrazio, Gamma 30-90 telepatia. Il DNA è programmato da parole, luci e frequenze e credenze, che vanno in sintonia, per auto-guarigione, Melodia è due suoni successivi, sincronia è due suoni simultanei, accordi belli sono in LA 432 Hz, come ritornello e toante, o Tonsingen tono base, cuore ritmo fiati. Al congresso di Vienna, zar vuol suono alto, Giuseppe Verdi è contrario, lui nel cuore è contadino, ma propaganda di Berlino, impone 440 Herz. SOLFEGGIO in 6 toni, creano cosmo in 6 giorni, sincronario pulsazioni, porta a calma e serenità. Radionica utilizza, più frequenze per guarire, lavorando sul respiro, inno al Battista in esacordi, la sua scala in 6 note, UT RE MI FA SO LA, solve ansia e dolore, e rinsalda relazioni. Musica coinvolge pelle, il cuore e la mente, ascolta musica tonale, a risolvere i conflitti, mentre la musica atonale, aumenta le differenze, e richiama sofferenze. Musico-terapia impatta bene, su problemi di salute, Parkinson e nevrosi, su nausea post-parto, sà riparare il DNA, cura stress muscolari, allevia pressione del sangue, e aiuta linfa nelle piante, aiuta fertile suolo, mais presso altoparlanti, rapido germoglia, mucche amano Mozart, e recano + latte, musa linguaggio universale, emoziona e vibra in var frequenze, in terapia uso l'arpa, a comunicare e stimolare, il recupero uditivo, sui bambini non udenti, che attraverso gli strumenti, riscoprono emozioni, e van comunicare. Danza e ritmo anche, aiutan superar paure, e ridurre ansia strutture, come fece Rossoloski, con autistici pazienti, nella musica di gruppo, integrò armonicamente, le loro esperienze. Lisa musico-terapia, offre a ogni individuo, occasione di esprimersi, attraverso la musica, e di sviluppare connessione, col proprio corpo e propria mente: la ripetizion dei suoni, divien memoria che permette, di ricordare e rassicurare, in sette note sette ruoli, creare melodia che cerca, unire un cuore a trascendenza. |Davide organizza, la musica nel tempio, sceglie salmi e melodie, consacrando liturgie, toccar corde vuol dir psalmo, che conduce a comunione, aiutando fusion voci, cuor riuniti in lode a Dio. Canto è scuola comunione, lode è dialogo di amore, Dio ne viene rallegrato, cuore viene penetrato, fuge diavoli e malversi, incita animi a battaglia, canto mitiga iracondia, calma ansie ed afflizioni, attira amore e allegria, ispir chi esegue o ascolta, manda in estasi la terra, con dolcezza don di Dio, accompagna pure Giobbe, e i lamenti di chi piange, come Davide suonando, spinse Saul a ritrovare, Dio cristiano amico grande. |MUSICA è forza, a fare bene o male, intenzione sia la chiave, che produce risonanza, bravo arpista sa creare, culla suono spazio santo, per avvolgere chi ascolta, in un manto vibrazioni, psiche dove avviene, personale guarigione. Immergersi in un suono, accarezza e ti trasporta, ti stacca e osservi tutto, con vivida coscienza, intuizione affina e cresce, sincronizza a fiato e gesti, al ritmo del bambino, vibra e scalda il cuore, rilascia sofferenza, le dita sulle corde risuonano in parenti, attivando una risposta, emotiva e subconscia, pianto e ascesa al cielo, oltre ogni comprensione, come al funerale, arpa assiste e guida il clima, commiato alla famiglia, intrecciando suon tappeto, per viaggio verso casa, ricorda il brano Mozart, trapasso persona amata, nel rito morte ricamata. Ildegarda suona il Salterio, nei momenti di vita, di bisogno disperato, a recare conforto, suono angelico trascende, fa trascendere chi ascolta, vibrazioni in proprio corpo. Suono vibra ogni materia, celle cancro esplose sono, risonanza fa oscillare, a frequenze ben precise, chi ascolta poi migliora, linguaggio e relazione, memoria ed affetti, identità e salute, formicolio che sale, emozione liberata, aumenta energia, e immagine amata. Reciproche risonanze, mutan timbro del suono, metamorfosi incrocia, varie corde e le persone, armonici naturali, sono suoni in successione, multipli nota base, ognuna muore in successiva, pizzicata in risonanza, si fondono l'un l'atra, simmetria celestiale, secondo il punto corda, un mezzo un terzo o un quarto, fan vibrare il corpo umano, da intenzione scaturisce, il tocco improvvisato, che risuona con la voce, registro acuto del bambino, registro medio della donna, registro grave di uomo adulto. Cavità risonanti, addominale e torace, gola e cranio testa, disposte in ordine di altezza, dal basso verso alto, Helmholtz dimostrò, corrispondenza sicura, tra volume cavità, e frequenza dei suoni, prodotti o ricevuti: ai grandi i suoni gravi, ai piccoli acuti e alti, come mucca ed uccellino, contrabbasso oppure violino. Effetto angelico vien dato, da scale a 5 toni, prive di semitoni, corde vibrano a lungo, intrecci e risonanze, nel tappeto palliativo, entrano nel corpo, in addome gambe e piedi, o torace collo e testa, il dottore narra dentro, ciò che da gioia o sofferenza, progetti sogni identità, pace amore esperienza. Arpa carezza anima, la ricompone a cattedrale, a ogni tipo di persona, che desidera beneficiare, valorizza pur silenzio, tra un suono e il suo tramonto, assapora uno a volta, come acqua pranizzata, pure un sordo vi risuona, alla dolcezza vibrazione, dolo muta in guarigione, pure un bimbo dal dentista, o animali incarcerati, ritrovando il proprio suono, tra i rumori dello sfondo, accordando a quella nota, var fastidi van svanire, voce interna che ti guida, a scoprire parti eterne, poi ti chiedi perché suoni, per avere guarigione, voce umana sà vibrare, corpo interno verso esterno, pulizia vocali lunghe, cantilena sa calmare, occhi gioia fa brillare. LISA con musica gestisce, emisfero limbico emotivo, lega emozioni a corpo, ethos logos pathos, a integrare due emisferi, cura tristezza con poesia, a volte produce regressione, ridesta o anestetizza, i moti del dolore. Arpa ricrea sintonia, madre-bimbo e la famiglia, calma bimbo e genitore, frena idee di disistima, accoglie estingue depressione, fa sfogare emozioni, sofferenza trova un senso, sintonizza tutti astanti, empatia stesso sentiero, bimbi restan fascinati, i turbolenti son calmati, con accordo in pentatono, lor corpo in risonanza, che malessere scavalca, pregiudizi e dissonanza, ecco grazia inaspettata. Canto il nome del bambino, in angel-mode o pentatono, il corpo seguo ritmo e muove, in salmo Davide ritrovo, inni di arpa e coro, siamo un dono creato suono, ecco Davide con arpa, suono il mondo al cuore umano, Dio-Armonia ordina caos, a mezzo di arco musicale, a ricongiungere creatura, Dio fà dialogo al suo cuore, suono è ponte con il cielo. Silenzio da Leunar, fino ad Ibunji del Gabon, un cantore cercan tutti, nei momenti più penosi, quando tutto appar perduto, Dio signor ci reca Shirdi, Bab Aziz lì a danzare, ci sostiene nel cantare, per tristezza allontanare. musica_fibonacci.mp4audio
||Busengue primo suonatore d'arpa, innalza colonna di fumo che oscura gli occhi a kombe, arriva al motombi vede cranio a piè d'albero. Bosenge generò, arco musicale e di caccia, Bwete a ngombi liturgia, di arpa masimba e mwenza, musical ri-creazione, preludio che prolunga, fin che rito prende forma, arpista arreda con il suono, e pulisce casa-mbanza: mal-spiriti guidati fuori, musica purga struggente, accordi mono tòno, spiriti avi a cerimonia. Mwenza plural minza, repertorio canti collezione, mormorati sopra il suono, melodia aggiunge passaggio, i canti son poesie, del banzi apprendistato, dolorosa esperienza, lavoro interpretazio, nel corso del rituale, preparano le fasi, coesione cerimonia, nel preludio che attua, volontà e desiderio, di formare dal caos, ordinato nuovo sentiero, silenzia chiacchericci, evocando a iniziati, apparizione di vita, per i riti di al-kemit, che prendono efficacia, solo in gruppo unito, che permette comunione, di mistico convito. Arpa impone voce, masimba e minza autorità, avanti e nella cerimonia, musica scaccia malintenzioni, che sopportano poco, melopea di antenati. Ngombi cassa risonanza, a utero associata, è sorgente di vita, con pelle di antilope; le otto corde dei fang, son tendini Ningwan, quattro corde femminili, e 4 maschili, creano armonie, durante buiti cerimonie. Musica riporta a coscienza, ogni sofferenza infanzia, cantar canzoni nutre cuore, danza neuroni e intestini, trasmettono segnali, come sacra lode a Dio, arpa suona assieme al cielo, apre visione ai moribondi, aiuta parlar senza parole, in ogni fase terminale, aiuta ponte vivi e morti, e la catarsi dal dolore. Anziani alla balera, giocano espansione, aiuta loro ad accettare, arrendersi alla vita, e ridefinire il senso, di propria felicità, emerge vita di emozioni, che se rimosse fanno stress, fatica corpo ipertensione, influenze ed infezioni, cuore pancia oppure pelle, che Ildegarda allora cura, con misura tra emozioni, e risposte razionali, affetto è cibo principale, del benessere sociale.

301:eboga emboba! chi vomita si purga, inizia masticando conclude attraversando: Tabernanthe IBOGA, arbusto apocynacee, perenne in clima tropici, Congo Camerun Gabon, comprende 5 incroci, frutti ovali o tondi, + falso-gelsomino, alcaloidi son vicino. Boghaga è verbo traghettare, riordinare alla radice, amaro tonico anti-febbre, calmante e vigilante, risolve dipendenze, da alcool e da droghe, è radice Yapukuliwa, degli amazzoni Wayapi, nelle varianti cugine, del fiume Rio Amazzoni, tabernamontana angulata, o divaricata Australia, famiglia tabernante, inverno perde foglie, resiston poche notti, e sotto zero soffre. Tropico ideale, caldo-umido germinare, semi 25-32 gradi, umido 90, ama sottobosco, poca luce a germinare, in umido substrate, frutto ammorbidisce, a primi segni muffe, rinvasa regolare, radici fuori buchi, è tempo travasare, radici amano spazio. Griffon la riceve, chirurgo militare, porta dal Gabon, in Europa 2 esemplari, anno 864, dà radice a Henri Baillon, che la chiama tabernante. Natale Gassita, cura in Gabon, corteccia masticata, x fame sopportar, vince stanchezza, tonico neuromuscolar, radice gialla gratta, amaro medicinal, bocca anestetizza, a veglia fa ballar, iboga pur rischiosa, a dosi elevate, accelera ogni cosa. Oggi in Costa Rica, è nazional farmacopea, tratta droghe dipendenze, Lotsof ibogaina, dopo trentasei ore, smette uso eroina, liberato fin 6 mesi, divien ricercatore, deposita un brevetto: sua terapia contrasta, oppio dipendenza, ibogaina blocca, gli oppiacei recettori, aiuta svezzamento, rilascia neurtropina, che aiuta cervello, psicoterapia. Esperienze dolorose, salgono a coscienza, il paziente rivive, infanzia radice. Lotsof scrive esperienza, in cure di albergo, morte a volte accade, in errato trattamento, Houdè laboratori, producon Lambarene, compresse 8 mg, in Francia novecento, stimolo muscolare, tonico anti-febbre, che ferma depressione, malattie infettive, e sforzo corpo-mente; la usano alpinisti, esplorator sportivi, ciclisti e marciatori, militar cammini, eccitante reca forza, in tre compresse al dì, Ibogain defaticante, inibisce MAO enzimi, prolunga vigilanza, combatte anfetamine, normalizza dopamina. Iboga e ibogaina, dopo assorbimento, segue lunga fase, di lucido sognare, ingloba dissipando, traumi di memorie, ego ripulito, sgancia da + noie. Repubblica Gabon, 6 giugno 2000, dichiara la pianta, patrimonio umanità, risorsa nazionale, medicin familiare, in orti-forestale, coltivata attorno chapel, con frutto arancione, da buche laterali, radice è dissodata, solo grossa resta, il resto scorticata, a mezzo di coltello, grattata via la terra, sminuzzan superficie, poi seccata in ombra, una parte grattugiata, a pezzi la restante, a decotto viene data. Radici attive sono, quattro anni di età, corteccia sminuzzata, con acqua ingerita, tonica stimolante, e tempo dilatante; a dosi crescenti, ha effetti + intensi, visioni e disturbi, sudori e tremori, secchezza di bocca, cuore accelerato, Buiti rituali, tutto ha controllato. Radici preparate, pur con succo canna, latte-vino palma, che masticare induce, vomiti e amarezza, prova del coraggio. Radice nella pancia lavora a sua maniera, ognuno ha suoi ritmi, reagisce senza fretta, amore del gruppo, avvolge come sciarpa, con danze e musiche d'arpa; radice anestetizza il palato, sapore amaro-fiele, il corpo si raffredda a partir da estremità, cuore poi rallenta; con vomiti violenti, il ventre sputo fuori, angoscia del morire, chi vedrà suo cranio, nel giorno del mandaka, avrà concluso carriera, ogni cosa è rivelata, nei cieli e sulla terra. Corpo con gli anziani e Spirito a partire; parziale anestesia, anziani dosano rumore, sonnolenza, tremori agitazione, con lacrime e risate, su e giù con calore, anziani sul mio corpo, ascoltano mio cuore. Rimedio alla perdita parente, poter genitoriale. Un cucchiaio dopo l'altro, fanno quantità, Io vomita ogni tanto, reflusso senza età, su foglie Banano, vien attento esaminato, madrina l’assaggia, diagnostica mio stato. Radice permette, visitar mari aldilà, nel fiume trapassati, incontri come Dante, inferno e purgatorio, fino ai cieli Dio, tra storie personali, e sedimenti civiltà. Balèbalè ancor suona, Mongongo arco monocorde, che vibra e risuona in cavità, di bocca cassa risonanza, lui modula respiro, a collegare cielo e terra, Corpo Anima e Spirito. Da sua linea discendenza, son profeti e profetesse, come donna Dinzona, detta pure DISSUMBA, che ebbe due figli, BOZENGUE e MATUBA, lei li inizia alle arti, poi muore e lascia i figli, che soffrono sua perdita. Loro da quel giorno, fanno incessanti preghiere, al Dio Gesù Cristo, che apparve loro in sogno, Mongabenda dio creatore, mostrò a Bozenguè come fare, a far riviver loro madre, un arpa devi fabbricare: svuota un ramo di Essil Mbel, copri con pelle di antilope, per far scatola risonanza, poi allacciane otto corde, così rivive la sua voce, Dissumba in cavità vi parla, melodia di strumento, arpa Ngombi rappresenta, maternità e procreazione, divenne Arpa a otto corde, e collega i vivi agli avi, oggi iboga arco e arpa, son pilastri del Bwiti. |BANZIOKU mito Apindzi, ha fratelli Kambi e Ndondo, lei dona braccialetti, ai bimbi del motombi, presso albero dei morti, come Jurema del Brasile, la sua storia si ripete, quando un giorno va alla pesca: trova ossa suo marito, che riveste con Mosingi, poi le pone in reliquiario, e le nutre in devozione, ne ha messaggio a masticare, radice amara per sapere, tutto quello che le serve. Banzioku ebbe visioni, mentre il cognato spia, scopre sua reliquia, la strangola a radici, di pianta vaniglia, un medium gli serve, tra lui e aldilà, Banzioku ora è mo-gonzi, nel suono della ngombi. Nel mito Eshira e Sango, dinzona-benzoga è Mayumba, moglie di BUSENGUE, che un giorno va in boscaglia, a coglier vari frutti, inciampa liane aeree, finisce sottosopra, le viscere a cadere, spandono al suolo, nasce allor mi-nduma, radici di vaniglia, sue liane usate in arpa, avvolgon le sue ossa: ombe ewe ivo ngombi ge-meno-ge gema-dutuku, mi-bamba na tsia na digaba. Mentre suona l'arco, Lei vede Busenge, Mayumba si commuove, al paese porta sue ossa, le usa come baka, un accompagno musicale, poi un arpa costruisce, secon visioni date: col cranio di Busenge, fa oracolo reliquia, Kambi spia geloso, commosso poi la sgozza, a permetterle riunire, con suo marito oltretomba, le voci ora riunite, son dette arpa-mongongo. |ARCO di Bosenge, detto Mben tra i Fang, ha più significati, nervo e spin dorsale, Termiti di mattina, escon da buca terra, vibrano arco legno, colonna vertebrale, mito arco dei Kele: pigmeo Bosenge scocca, la freccia sulla palma, aiutato da Matsuba, ramo arbusto taglia, fabbrica un arco, e arriva a villaggio, inizia a suonare, destando attenzione, lo invitano i Tsogo, a suonare iniziazione, lui arco a bocca suona, nei templi degli Tsogo, un pigmeo è sempre invitato, durante cerimonia, arbusto tsenge espianta, in selva poi ripianta, morte e nuovo nato, davanti al corpo guardia. Tsenge e Misenge, son due genitori, che prima di morire, consigliano i tre figli, Dibenga Busenge e Matsuba, 2 maschi e una femmina, che spesso vanno a caccia, seppelliteci ai piedi, di un arbusto tsenge, poi riempite una buca, con humus di reliquie, ciò ispira buiti nuovo, che sua parola infonde, ma un Topo trova l'ossa, le porta al suo terreno, Matsuba segue le orme, e recupera il cranio. Nzambe padre appare in sogno, e i figli raccomanda, fondar tempio sul posto, usate tsenge a trave, fate tre case di culto, con humus di reliquie, in tre buche oltre il dembe, per fecondar mia gente: se il seme è lor saliva, loro humus è parola, le buche sono bocche, dei suoi figli banzi, ispira sua parola, con arco di Bosenge, narrando migrazioni, di popoli da Egitto, che passano le steppe, fino Africa centrale, regno di foreste, traversan fiume Yom, uniti coi pigmei, che vivono in foresta, noi Kele assieme ai Fang. |SEBA narra storia, viaggio in Camerun, mentre ascolta arco, mongongo sale su, stasera ci trasporta, al tempio di NSIMALEN, iniziazione al Bwiti, con alcuni amici, Tommaso Fabio e altri : presso Yaoundè, coperto con caolino, mangia + cucchiai, amar radice prende, x 3 giorni e notti, poi Convolvolo colliri, bruciano visione, nel fissare il sole: cerchi e bolle blu, da oblò più avi vede, cappelli rafia e lancia, ansiman danzando, visioni occhi bagnati, vivono iniziati, ciclo di creazione, di mondo radice. Seba narra un sogno, lui presso un ambascita, vi entra da un portone, ci scivola giocando, fin ciondolo ricordi: tintinna ognuno d'essi, e ne esce un emozione, amazzonia india e vari, prosegue in sala mensa, incontra altri viaggianti, che escono alla gara, lui pur senza cartella, viene anche sorteggiato. Sua prova è lungo un fiume, che scorre sotto il mare, di sotto una banchigia, tra luci e suoni vari, appare qual Mosuma, nel fiume ritornati, ritorna e vede genti, di epoche diverse, vestite in camicioni, bian-nere strip sbiadite, ognuno ha una sua storia, vorrebbe fermarne alcuno, ma poi vede i compagni, viventi del presente, riceve un nome clan, che tien che far col mar, dietro tale insegna, è scritto casa di elfi, un canto lo trasporta, a piacevole risveglio. |Banzioku prima donna, muta in arpa Ngombi, piroga insegnamenti, di spiriti anteriori, genesi del mondo, nascita di umani, nascita di morte, e del rito Buiti amore. Iboga nella pancia, lavora a sua maniera, pure 30 ore, ognuno senza fretta, voce fuori campo, narra il divenire, mentre amore del gruppo, lo avvolge come sciarpa, ode lunghe danze, al ritmo di arpa; radice anestetizza, palato sapore amaro, medicina fiele al capo, durante assunzione, mio corpo raffredda, inizia estremità, cuore poi rallenta. Con vomiti violenti, ventre sputo fuori, angoscia superai, raggiunsi le visioni, andare aldilà, richiede azion morire, corpo con gli anziani, Spirito a partire. Nima dosano rumore, continua sonnolenza, tremori agitazione, con lacrime e risate, altalena di calore, anziani sul mio corpo, ascoltano mio cuore: dopo 1 ora circa, effetti sulla psiche, rafforzano graduali, emerge inconscio stile, Seba sperimenta, i limiti di un ego, appare altro stato, che Nima testa fino. Anziane smuovon corpo, che tende irrigidirsi, mi fanno yoga sciolto, articolazione polsi, gambe mani e collo, e quando arriva sole, lo espongono al calore; sensazioni freddo, pervadono esperienza, vedo a tutto campo, espande la coscienza, fenomeni speciali, udito a gran distanza. Bwiti mi prepara, a vivere mia morte, spontaneo camminare, serena la mia sorte, stesura di richieste, chiarirono mie idee, dipinto di caolino, sdraiato Tago viene. Fatti e più storie, a lume di candela, viaggia la piroga, su note arpa vera, il fiume di confine, Mobogue o mnemosine, la Luna chiara luce, illumina le selve, mi vedo nel riflesso, in mezzo a Buiti festa, anziani attorno fuoco, arrostan semi zucca, con suono bo-ka-kàkà. Vento ci trasporta, al paese senza fine, sento delle voci, mi invitano a chiarire, chi cerchi tu straniero? Buiti sto cercando, le voci assumon corpo, ripetono domanda, rispondono nel cuore: Buiti che tu cerchi, siamo noi tuoi avi, continua la ricerca, non scoraggiarti mai, a fine della strada, tuo Buiti troverai. Seba vede Tago, come bian coniglio, elfo attende treno, con laptop in mano, versi di un poema, missione sua rivela. Seba prende un bagno, digiuna 24 h, mangia la radice, un nganga lo sorveglia, cucchiain di scorza, par fiele grattugiata, ingurgita e si stende, fluttua gambe e braccia, vede poi Mallendi, pitture bianco-rosse, la musica trasporta, coscienza nella testa, se và lasciare corpo, in cerca di antenati, altro cucchiaio scorta: lo stomaco ribella, nausea ed apprensione, vomito ogni cosa, pur latte della madre, spasmi son violenti, nei tendini nei nervi, muscoli son tesi, come pensieri interni: ecco irromper lampi, luci a tutta fretta, riparte una visione, Locomotiva vecchia, che tira dei vagoni, ogni vagone 1 tema. Sesto allora parla, mi dice che son morto, sospiro a meraviglia, gruppo fà conforto, siam morti tutti quanti, pure se ignoriamo, tutto appare sogno, mister quarto cucchiaio: inizia lavorare, dissipano dubbi, va corpo a vomitare, esce ogni sporcizia, stress e nervosismo, infantile psichismo. I vagoni aprono porte, su contenuti vari, son clip riassuntivi, di soggetti e sensazioni, orchestre di concetti; sento mio disgusto, piango con singhiozzi, rivedo me marmocchio, correr fino ai pozzi, notte passa lenta, la luna ad osservare, so che sto sognando, carpe diem gustare: mi sento gioioso, pieno di fiducia, uccido la paura, nel sogno che cura, seguono visioni, finestre su ferite, profonde e curative. Bimbo poppante, lo scaldo accarezzo, con luce di candela, ecco lui da grande, scardina prigione, di trappole anatema, candela scalda petto, giunge fin cervello, dati riorganizza, alle 8 di mattina. Seconda notte bevo, radice con miele, specchio avanti a me, immagini contiene, Mallendi getta su esso, Caolino a rivelare, identità nascoste, capaci a mascherare: comincia sdoppiamento, parlo con due Io, ming imperatore, vestito in seta fino, tra eserciti e massacri, si aprono altre porte, sopra video schermo, con palloncino ascendo. Mallendi suona un aria, con arpa e con arco, io piede sul trapezio, eloquente libravo, tramite respiro, entran-escono entità, parla un antenato, poi termina esalar, aria in gola asciuga, perde umidità, sento io bisogno, acqua sorseggiar; in seguito mi trovo, dentro teatro noto, scelgo tra + ruoli, sfoglio repertorio, teatro di ologrammi, scuola del domani, fa vivere a ciascuno, maschere di umani: se Teatro popolare, è catarsi e terapia, scuola e religione, gioco di ironia, è intrattenimento, mistero del fugace, laborator di scienze, armageddo e pace. Nganga ci invita, fare un bagno piante, mi vesto in perizoma, Seba appare grande, mi siedo avanti a lui, e inizio cerimonia, musiche del buiti, concentrano memoria: radice preme al cuore, calore con ardore, freccia mi attraversa, fuori testa esplode, cuore col respiro, par si fermi e muor, la mente si rilassa, nga.nga.nga risuon. Ecco il nome d'arte, che fà banzi intitolato, dopo una confessione, riceve nkombo nome, come accadde a Fabio, che seppure isolato, in piccola capanna, fatta in foglie palma, incontra un entità, che gli rivel sua identità, Mokambo nome oh Fabio! pronuncia locale accento, divien suo nome nkombo; la Nyma capa tempio, dice che esseri umani, tutti identici sono, oltre colore e culture, frutto di avi e geografie; nkombo dirige un Banzi, durante cerimonie, dal verbo Kombara, simil santo patrono, ognuno ha il suo kombo, che si manifesta durante, suo ruol cerimoniale, o eredita da zio, nome e poter rituale, trasmesso da parola, che esce via saliva. Ciascuno è invitato, alla danza di Mabunza, fare un giro in pista, la notte si prolunga, iboga dentro parla, guarda quindi apprendi, aggiusta la tua vita, a ciò che senti tendi: ogni appetito vita, si nutre dagli amici, ringrazio con basè! parol li fà felici, capisco con scherzi, avi guidano strada, inseguo tono arpa, mentre nganga danza; su essa mi muovo, tutti intorno a me, filano pensieri, a velocità di razzo, prendo bacinella, a vomitar la bile, radice fà scherzi, come infantile, purifico e mi stendo, Tago vedo dentro, un cuore nuovo tengo: alba dormiveglia, vision supermercato, ruoli a profusione, radice fa spirale, schemi e sabotaggi, tutto a meditare, interna riflessione, converso con soggetti, parti di me stesso, errori vedo e solvo. 40 minuti dopo, orecchio sente ronzio, annuncia visioni, legami fra neuroni, esperienze di passato, lasciano emozioni, per vincer dipendenze, con fasi capogiro, riordino sequenze. Eduscere in latino, tirar far partorire, pellegrino sono, viaggio sulla Terra, salgono emozioni, mio cuore primitivo, sa farmi ballare, in ospedale antico: silenzio liminale, malati e infermieri, vestono di blu, recitano evento, come in un collegio, si alza uno di loro, inscena triste nenia, di un bimbo in abbandono, che purga un verme Tenia, mostra la sua morte, e offre mazzo chiavi, apre luoghi infanzia, a occhi di invitati. A mezzo di Piroga, accorcio le distanze, cavalcion di tronco, nel mare di acque alte, penso sia la fine, entro in una baia, e scorgo il preto prete. Mallendi spazza riva, lo vedo lui mi vede, da Africa lui viene, è servo della villa, rinasco dalla gioia, intesa mi ravviva, entro alla sua Scuola, siedo sui gradini, ascolto vecchi brani, residui primitivi, rifletto cominciar, una nuova attività, scuola di antenati, dà riprogrammar: vedo ultima elite, uscir da questa casa, seduto sulla sedia, un astronauta Papa, morente Dalai Lama, coperto su lettiga, tutti siam compagni, la musica confida. Lungomar mi trovo, sopra un Elefante, inseguo nel suo gioco, eboga itinerante, gente presso riva, vede in cielo 1 tappo, dapprima fu sereno, poi prepara strappo; si oscura minaccioso, lancia suono cupo, vedo nubi scure, gocce su ogni muro, Cielo si scatena, è acqua tintinnante, scende fino in mare, con fragore grande. Coprono alte onde, un sole di ponente, abbattono su costa, erodon ricorrente, grossi pezzi spiaggia, inizia scomparir, case agglomerati, al mare vanno offrir; spettacolo oscurante, drammatico seguire, sviluppasi la cresta, si ode un suono ming, un immediato scioom, acqua fino a costa, abbatte con violenza, e ogni cosa sposta: il mare avanza alto, erompe in maremoto, spettacolo grandioso, terrifico suo scopo, nessuno tra i presenti, capace di aiutare, fardello io mi porto, non posso rifiutare; alzo le mie carte, e un vento mi solleva, mandandomi veloce, arrivo a primavera, assieme ad altri due, che volano con me, arrivo su una strada, discesa avanti è: smeraldo Mare vedo, di la del montarozzo, cerco di arrivarci, sen caderci addosso, ho fardello carte, nuotare non saprei, libro vola in aria, in acqua non vorrei, mollarli o affogare, è amara decisione, abbandonar conquiste, inizia la missione, ritrovo sulla riva, assieme due compagni, sopra-sotto sono, mi tolgon dagli affanni. Buiti è un aldilà, morte e iniziazione, si apre solamente, a inizio e conclusione, ciò ti aiuta stare, saldo alla visione, intento chiara vita, adulta iniziazione. |Giorgio pur si inizia, 3 giorni di digiuno, mangia sol radice, e scopre un cuore puro, ricondotto a terra, dal vento di antenati, lo accolgon danze Yombo, con campanel sonagli, frenetiche ritmando, il ventre col sedere, abili cantanti. Festival notturno, attira compaesani, al teatro della vita, Seba par neonato, si ferma presso tomba, di Cristina olemba, voce par vicina, viene da distante, e un Albero di Vita, cresce dai suoi canti; già morto di malaria, lascia moglie e figli, restano le voci, nei dormiveglia appigli, ego immobilizza, nome in chiarudienza, lo chiama presso gli avi, per dialogo di astrali; nel villaggio di avi, Giorgio vede stelle, Sole palla fuoco, scende e prende forma, Kombe io mi chiamo, che cosa vuoi sapere, quale motivazione, ti spinge qui a vedere? Ngonde la mia donna, voi la chiamate Luna, stelle son Minanga, ovvero miei bambini, Buiti quale hai visto, è oltre uman confini. Sole e Luna mutan, dileguano col tuono, torna calma ovunque, Radice tiene gioco, Je-suis mistero forte, vomito e diarrea, commedia purgatorio, sincresi Adamo ed Eva. Abel Cain Teresa, Caino uccide Abele, geloso del fratello, scappa alla foresta, mama gli dà iboga, così potrà parlare, a suo fratello morto, e risolvere ogni torto. Legge dello evùs, era a tempo inizio, con culto sacrificio, di oro o di parente, poi crebbe una radice, sopra Adamo morto, divenne Re-Mukengue, Cristo-Nzambia-Pongo. Ekurana suo fratello, detto san Michele, sconfigge sacrifici, di vecchio rituale, Gesù muore 2 volte, in Adamo e Cristo, sceso presso i bianchi, fu accolto con inchino, poi volle andar dai neri, e i bianchi ingelositi, lo uccisero a Bisanzio, così scese Michele, che in guerra li ha puniti, poi andò in foresta, tra i pigmei del Congo, alla tomba di Mukengue, pianse e nacque pianta, la cui radice porta, perdono e fratellanza. Ekurana-Michele pianta seme, su tomba di Mukengue, Gesù amato fratello, detto Zambia-Pongo, figlio di Egnèpe Maria ed Eva. Mukengue e Mogongo sono Adamo ed Eva, mentre i loto figli, Caìno con Abele, han comune moglie Teresa. Ekurana vuol vedere, radice amara mangia, insegna tale rito, ai fratelli senza libro, per parlar con Cristo, a mezzo di radici, fà vomitare dubbi, e inizia fede Buiti. Eliade canta gli avi, di popoli africani, Buiti è religione, micelio universale, apre le sue porte, a chiunque vuol curare, si rivela in sogno, o messaggio musicale. Mogongo crea parola, Obaka gli fà l'eco, di notte si comincia, con luci delle stelle, inizia lentamente, poi giunge frenesia, arrivano i mogonzi, con danze acrobazia: danzano i mogonzi, le torce van correndo, al fin comunicare, invocar lor protezione, cresce suono e danze, Bakè fà da apripista, invito di antenati, è l'arte del buitista. Mogonzi sono avi, incontrati sul Mobogwe, tornati tra i fedeli, nei gruppi + devoti, di cure son forieri, con cuore liturgia, attratti dalla forza, di canti di empatia. Eboga albero vita, ci manifesti amore, caccia via da noi, ombre e malumore, rischiaraci la via, al ritmo della festa, per rinnovar la vita; mutano le scene, con maschere e con canti, ngombi impone voce, tra mondi vivi e morti, aperta interazione, gruppo ed individuo, ciascuno vien chiamato, al dialogo convito, e a fine della festa, Ndama gioco a palla, prima di incarnarsi, mogonzi han forma a sfera. |Calendario rituale, circola mano in mano, ago bottiglia banconota, e torcia mopitu, ago è parola, banconota è moneta, costo del passaggio, traghetto di selva; torcia occhio lince, chiaroveggenza banzi, dipinto e vestito, con pemba e mosingi, piuma rossa uccello, orna sua fronte, scopa in mano destra, eloquenza infonde. Raccolta rimedi, scambi albero e novizio, capanna sudatoria, bagno nel torrente, fumigazion lavaggi, limpeza con mugubi, Staudtia gabonensis, usata nelle veglie, pomata dei pigmei. Masticar radice, ripiena entro Banana, nyima dona al banzi, con canto di supporto, a-mini-ngobe-na-manongo, lui ha mangiato ngobe, arco intanto suona, la linea di esistenza. Banzi fissa specchio, vicino sta padrino, lo veglia competente, e stima giusta dose, scruta evoluzione, assenza di visione, pungendolo con ago, o tira articolazione, così prova ogni tanto, lo stato del novizio, a evitar catatonia, di lunga anestesia, lo invita ad agitare, scopin che tiene in mano, al fine di aiutare, lo stomaco e purgare; anziani van vedere, uscite deiezioni, per trovar conferma, di sorcio mal-azioni, tutto viene a galla, trucco vien scoperto, segni del veleno, recan stesso effetto; davanti lo specchio, ancora fissa sguardo, senza batter ciglia, insegue una visione, dopo che avrà visto, sarà lasciato in pace, e nel mattin seguente, suo resoconto rende. Una torcia Mopitu, passa avanti occhi, chiarisce suo cammino, fugar malo spiri, poi instillano collirio, di foglie mukwisa, che aiuta irritazione, e stimola visione. Mogongo apre cammino, melodia ripetuta, appello in sinergia, di un narrator lontano, pigrizia a masticare, identificar sorcier, di solito un parente, permette di sbloccare, visioni a notte dopo; neofita allo specchio, si muta in un gorilla, o in un khan pigmeo, specchio detto geeno, verbo enaga:vedere, problemi e soluzioni, a impasse esistenziale. Sorcelleria notturna, è pitsi-a-ngonda, percezione oscurità, che un buon mosingi vede, con occhi di torcia, vede atti dissimulati, del sorcier in ombra: novizio mangia e vede, sorcier che ora sà, entrambi ora sanno, si vedono svelati, radice mostra trame, a occhio ed orecchio, flagrante delitto, ipocrito commento, a banzi spettatore, che or diviene attore, incontra più defunti, e riceve nkombo nome. Kombo sacerdoti, radice vanno a offrire, a bimbi ed adulti, 1 cucchiaio deglutire, fedeli alle pareti, seduti come in gala, i neofiti portati, al centro della sala; seguono domande, fatte a ogni iniziando, sue motivazioni, il pubblico li ascolta, su ciò che lo spinge, a far Buiti iniziazione, risposte sufficienti, avvian ritual azione. Novizio è portato, dentro la foresta, confessa sua vita, agli spiriti di selva, una buona confessione, prelude buon visione, scatena maremoti, nascondere omissione, cucchiai in successione, fanno quantità, vomito ogni tanto, diagnostica madrina, reflusso esaminato, su foglie di banano, stato stralunato. |AFRICA nostalgia, nel canto di Busenge, che piange antiche gesta, infanzia primo umano, Dio si è reincarnato, nel sogno ritrovato, come Albero di Vita, che cura con 气 qi mana, bioelettrico prana, persone ed eventi. Presso Fang e Apinzi, forza vitale nzango, da etere scende, fin genio bottiglia, stappa e fuoriesce, denso fumo-nebbia, alito del drago, emana oppure sfreccia. Mana implica fede, in mondo aldilà, fonte di forza, creativa e distruttiva, accumulano umani, feticci e talismani, animal piante e danari; dicono pigmei, che suono di sonaglio, testicoli viridis, elima emana foglie, fugge in nubi fiamme, dona la visione, cura uccide e insegna. Anima è musica, che apre universo, dentro una capanna, in empatia risuona, con anima gemella, canta suo rinnovo, festa di ritrovo. ARCO tende e vibra, niente ancor esiste, uomo ancor non è, un pensiero di Nzamè, Nzame dentro uovo, assieme altri 2, attende uscire fuori; Arco piange e grida, una melopea nel vento, 3 note soffia forte, lampo rompe uovo, cola via placenta, i tre son fuor Pangea, Nzame esce per primo, e urla primavera. Ningone sua sorella, e poi fratello None, seminano il vento, di pazze grida nuove, Mebeghe Dio supremo, fece uovo-feto, su abisso originale. Nzame smembra corpo, il mondo poi si forma, inizia il primo moto, esce poi Ningone, con orifizio chiuso, vergine mammella, infine nasce None, fratello suo minore, resta la placenta, e ombelico cordone. La notte include acque, ma inizia sole e luna, cominciano stagioni, Nzame scende in acqua, voga su piroga, sue amiche le Termiti, lavorano la terra, fan casa per gli umani: Acqua sia la donna, uomo sia la Terra, acqua resti aperta, a gestazione interna, Evus placenta poi, sepolta in boscaglia, a volte si desta, inizia battaglia: placenta è 2 gemelli, Evus il primo dato, Ekurana è altro lato, litigano a volte, conflitti di interessi, Mebeghe assegna ruoli. Nzame incaricato, forma ogni creatura, umani a sua immagine, poi risiede a nord, in altri punti vanno, None e Ninegone, Evus nella selva, nessun sconfini altrove. Dio Nzame inizia poi, produrre umanità, Ningone va gelosa, viaggia alla boscaglia, arriva alla palude, invita Evù a villaggio, apre le sue gambe, lui penetra passaggio. Evus il giorno dopo, dice di aver fame, a villaggio di Ningone, mangia tutte capre, finirono le bestie, ma Evus ancora ha fame, chiede allor la figlia, cibo da mangiare. Nzame poi ritorna, non riconosce più, suo natio villaggio, capisce che l'Evùs, è giunto da boscaglia, a riempire sua pancia. Nzame allor ritira, deluso dal suo mondo, Ningone con Evus, fan leggi a tutto tondo, Ningone si avvicina, al suo fratello None, desidera un bambino, primo incesto vuole: da tale union discende, linea dei mortali, poichè solo Nzamè, sa fare gli immortali, Evùs a None insegna, forgia dei metalli, gli dà primo soffietto, aiuta raffreddarli. None inizia fare, attrezzi a non finire, in acqua di marmitta, di origin femminile, Mebeghe vede chiaro, frutto trasgressione, di sua ripartizione, allora invia Ekurana, x attaccare Evus, lo getta sulla terra, assieme a umani pur. |FANG han simil mito, che aiuta coesione, MWANGA Dio creatore, emerse da etno Congo, 4 alberi pianta, agli angoli del mondo, poi ragno tesse rete, di var profeti Fang, che apron nuovi nodi, con liturgie cristian. Camerun Gabon, iboga bwiti religion, Leon Mba presidente, ingerisce radice, battezza suo paese, nella indipendenza, e narra questo mito, di africana essenza: Dio Pan ha 2 figli, 1 ha pelle nera, altro pelle bianca, Pan 1 dì decide, dare gnosi ai figli, trascrive 2 libri, esorta a studiare, 2 figli son avvinti, durante viaggio a casa, figlio nero và, entra nella selva, poggia libro a ramo, su arbusto di iboga, soddisfa suo bisogno, mentre piova tuona, pioggia cola inchiostro, che da suo libro scende, fino nella terra, dentro arbusto Iboga; figliolo vede e piange, e và da fratello bianco, prestami tuo libro! ma questo nega libro, poichè è unica copia, figlio nero triste, visita Dio Pan, narra sua vicenda, e rifiuto del fratello. Pan capisce tutto, rivela al figlio nero, verbo sopravvive, cerca dove è andato, inchiostro troverai, in albero rinato; figlio bianco poi, dimentica suo libro, mentre nero mangia, ora arbusto iboga, radice di sentiero, da Africa si espande, fratello bian la vuole, per ritrovare fede, mastica radice, e ascolta voce arpa. Maria Egnèpe parla, dispone frate bianco, che ascolta calmo attento, cammino suo interiore, vede incompiutezze, e attira altro lavoro, da fare su se stesso: i maestri cerimonia, povi nganga o beti, rimembrano affetti, a mezzo di emetico, testano volontà, purezza nel suo cuore, vomita pensier vizi, e ogni male azione, nel pentimento vero, vomita i segreti, furto o rancore, menzogne od incesti, omicidi e satanismi, chiude col passato, si impegna a migliorare: chi vomita si purga, dicono i bwitisti, maestro a esaminar, colore e contenuto, constata sufficiente, prepara confessione, mentre allievo agisce, trappole in azione; ora lui comprende, squilibri causati, o ricevuti dai clan, materno e paterno, morti e adulterio, vampirismi passivi, invidia e gelosia, di cuori induriti; libera suo cuore, a evitare pazzia, vendetta di antenati, si libera e confessa, inconsce dipendenze, catarsi accade e poi, rinasce in Dante veste. Sotto effetto pianta, basso controllo corpo, disintegrano idee, sprazzi di emozioni, risate o sonnolenze, occhi sono gonfi, nausea ed agonia, per vomiti o convulsi, arriva garanzia, che liturgia organizza, un pronto intervento, antidoti a lista: punge nuca allievo, scopre se è partito, fare cerimonia, chiede chiaro affido, chieder cose chiare, scopi oppure cure, esame di coscienza, introspezione pure, aiuta vedere, la propria intenzione, ciò richiede tempo, mesi a trovare, esatte situazioni, ostacoli e talenti, libri danze e canti, aiuta investigazio, risuona in te qualcosa, emerge contemplazio; amar sentirsi amati, essere accettati, trascesi nel gruppo, nativi e civili, al medesimo tempo, condividono emozioni, nel tempio universo. |Mwanga benga ai Fang, è infante adorato, analogo a maganga, fecondo ventre amato, contenuto e contenitore, come kunda e kundalini, a Gesù paragonato: banzi accede al bwete, inizia masticando, conclude attraversando, poi vedrà suo cranio, il giorno del mandaka, conclude carriera, ogni cosa rivelata. Bwete è primo oggetto, dotato di maganga, mandaka resta luogo, di riposo e guardia, traversare è saltare, oltre vecchi confini. BANZI discente, e NYMA docente, nel verbo musicale, san comunicare, attivano favella, scaldano maganga, a fare Dante viaggio, con radice in pancia: ciò ispira sogni, la notte in arco e arpa, ricordi di pigmeo, sue gesta di foresta, viaggio nel passato, ricordi della infanzia, emotivo ritratto; indietro ancora indietro, al vecchio solitario, elefante originario, dei vecchi iniziati, scesi in lor foresta, segreti vedon chiari, messi in sacca a spalla, Penge bisaccia, aperta a divulgare, nozioni della caccia: ultimo segreto, arriva a fondo sacca, profonda spiegazione, puzzle primo mito, un fondo senza fine, matrioska successiva, in viaggi di ascensione, ostacoli ed enigmi. Nel viaggio di Dante, saper ben costruito, in multiplo linguaggio, narra stesso mito, ogni veglia spiega, la veglia successiva, ognuna pone chiavi, in oracolo futuro; bwete come il mare, banzi appone tacche, a tappe verso il nyma, pantera iniziatore, apprendere continua, da cesta e da visione, perenne insoddisfatta, fintanto che decide, traguardo soluzione. Nima version profonda, controlla ogni parola, orienta i cadetti, magnetizzando innesti, con giochi indovinelli, enigmi e sottofondi: |Gallo canta alba, ferma recita notturna, quesiti irrisolti, promesse a continuar, epopea senza fine, sino ultimo respiro, nima a fin carriera, divulga segreto primo: gioco tra generazioni, circo del sapere, cadetto gratta bwete, il nima lo trattiene, morte giunge a regolar, valore del sapere, se pà iniziatore, muore sen trasmissione, rivela post-mortem, suo segreto valore, onirico messaggio, indirizza al designato, protetto da sorcio, rimane valorizzato: al fondo sta inizio, te ebando bwete, ad avere sua forza, devi conoscere inizio, genealogia lignaggi, origine dei clan, scissioni e migrazioni, e totem associà; mito vien ripreso, episodio in altro mito, mutan nomi e luoghi, ma fatto resta vivo, nel nome di paese, sta nome di vegliardo, esprime suoi fatti, canto suo stendardo; vecchio narra e ferma, a fare tale canto, associa a episodio, poi riprende fatto, fin prossima canzone, identiche le veglie, canti e danze mbando, narran storia bwete, spiegate alla bwenza, a completare scene. Bwete muove e retrocede, figli e carriere, cuor solletica pelle, fà trasalire corpo, banzi a più riprese, amplifica pensieri, cuore vede tutto, sua verità fuoriesce, parole-scuotimenti, colpiscono paziente: le dita fanno note, ma cuore le indirizza, musa in nostalgia, da cuore mana sprizza, nzanga crea sostanza, da cuor parola vera, mobilita alleati, a convincere assemblea. |JESI nganga parlava, narrava vari eventi, messaggi del cuore, che in ironia poi veste, dice uomo e intende donna, trasferisce intenzione, auto-ironia napoletana, intelligence potente, afferma questo smonta quello, arte committente, fà romanzi circolare, criptati dati e riti, nasconde enunciati, mutando scetticismi. Ironia di gruppo, tutti complici fà, destinatar condotto, a riconoscer pegno, rientra nel rituale, banzi van coptare, complici a vogare; efficacia di parola, ambivalenza pare, valor di verità, la mente sa scalzare, a scopo di curare, narrazion rituale, permette indovinare; se parol piccante, pizzica con lingua, coglie dato grande, paziente ascolta tutto, si vede nel narrato, ispira a dir basè, e acquiesce suo malgrado. Aiuta ironia, coinvolge senza offese, crea complicità, e banzi si diviene, resta a fondo sacca, a fine iniziazione, deluso o soddisfatto. Sacco dei banzi, non manchi di iboga, sacco dei nyma, non manchi dei migonzi, paziente gioisce, e dice al suo nganga, toccasti ciò che giace, a fondo mia pancia; 1 cerchio alle due mani, rivel danaro fuga, 1 cerchio sullo sterno, la collera rivela, cerchio su addome, rivel dolori ventre, 1 cerchio attorno vita, rivel bumba serpente; mal di ventre e spalle, rivela amor falliti, insonnia gran fatica, mal sogni finanziari, ostacoli a scuola, 1 paziente crede tutto, la cura è vomitare, cercare proprio punto; ignora il proprio corso, mal reni o di schiena, ventre appar bloccato, bisogna vomitar, testa aperta vede, parente a lui sorcio, necessita paziente, iniziarsi al fondo; perturba mal di ventre, 1 mistico malato, ostacolo a progetti, o interior travaglio, mangiasti in infanzia, 1 tossico metallo, sciogli ora enigma, diventi iniziato. Borsa incustodita, davanti la mia branda, la prendo come mia, dentro sta bevanda, bevo e mi pulisce, da miti di falsari, lava miei rifiuti, mentali intestinali: un banzi ha visto bene, svela a quel deluso, prende sacco penge, da spalla del lor nyma, invita mis-credente, guardare dentro a rima, ma quello si rifiuta, ignorando ironia, allora donna canta, complice assemblea, uomo svuota il sacco, brontola un idea, sua compagna banzi, lo invita ad ironia, ancora si rifiuta, ingaggio scappa via, fondo sacco è vuoto, ma uomo troppo serio, se rifiuta gioco, diviene zimbello, fuor regole di gioco, rimane in superficie, di dogma religioso, 1 giorno poi capisce, se vuol relazionarsi, sospende suo giudizio, segreto dei feticci, è gioco condiviso. Altra scena in veglia, tra 2 vecchi nima, si incontrano in mbanza, mai conosciuti prima, uno ha cesta grossa, altro penge in spalla, primo assai curioso, vuol saper che serba, il nyma sorridendo, mostra mattin seguente, 1 pipa con tabacco, risate a crepapelle. flora_iboga_plantation.mp4../../video2/iboga/iboga.htmlaudio
||Popè: ge bwete bwete, il più grande dei bwete. Zamba we! silenzio, eboga emboba m-andoma akido! coro risponde: doi tzenghe! la terra è silenziosa, il a mangé les bois sacrè. |Engadi na duma, zambi a vanga, soya biga miwo, nzame bokenge' ngomendan eso woya engadi na duma, nzambe eyima tio ah, tio di mongabanda, kombi na, njima mo koko ne tongo mwan, ma biga motina nima, ko taba nima mo tele mo dissumba bandamba ganga (fang07-minkin-song-entrance-to-chapel.mp3) IT fulmine e tuono, vengono assieme a creare, il primo umano, divino ha concluso creazione, va in dimora acqua, dopo nascita creatore; il divino è in uovo, galleggia su oceano, da esso escon 3 esseri, primo uomo è creato, donna vien creata, lampo con tuono, acqua inonda terra, diluvio di fango, Noè perde fuoco, chi vede divin figlio, tradito dal danaro, cospirano i gentili, contro divin bimbo, deriso e perseguitato, dai royal nemici, figlio dissumba ucciso.|Popè: mwan a Zambe kanga a king bakombo, nto mwan zambe vanga oni bot, IT il figlio d'uomo diventa figlio di Dio, diviene salvatore.

303:Ge-bembè sa bandzi Ge-bumu eboga, sa nima-na-kombwe ge-bumu mo-gondzi: Al campo dei BABONGO, lungo fiume Congo, uomini tenevan, lance e archi in pugno, al centro di radura, presso le capanne, nel mattino presto, fuoco accese fiamme. Spazzano le foglie, dal terreno spiazzo, 1 uomo porta ceste, pien di sabbia fiume, la sparge su terra, fa antilope disegno, animale da cacciare, traccia con impegno; ora incocca freccia, ai bordi di radura, tutti fan silenzio, ascolto di natura, guardan tutti alto, a cielo di foresta, attendono che Sole, irraggi la sua festa: raggio del sole, improvviso ora fiocca, medesimo istante, pigmeo freccia scocca, su Antilope-sabbia, sincronico incanto, centrano entrambe, sia sole che dardo. Il popolo esplode, con grida di gioia, auspicio par buono, a caccia nel bosco, simpatico evento, dei totem del clan, ciascuno tien specie, far moltiplicar. Ognuno nel clan, compie suo rituale, stimola rilascio, di potenzial vitale, così da incrementare, + spiriti animali, con devozione canti, a esseri antenati. |Dibenga cacciatore, del clan babongo Apinzi, vide Porcospino, raspare una radice, scaglia sua lancia, su carne animale, estrae l'intestino, cibo e medicina: sul fuoco lo cucina, mangia amara carne, si sente poco strano, stende per dormire, ascolta un suono vago, come lontan eco, alza ed esce fuori, oh luna io ti chiedo! Rivede scena caccia, arbusto di visione, il giorno dopo torna, capire situazione, incontra cacciatori, apinzi tutt'attorno, lo guidano graduale, a capire suo ritorno; gli insegnano pigmei, a capire la Foresta, con la radice Iboga, apprende la sua essenza, con dosi da rituale, apprende tal sapienza, torna a suo paese, e rivela conoscenza. Dibenga poi diventa, maestro di radice, inizia presso Tsogo, 1 Buiti con iboga, Bwiti vien da ebweta, emergere arrivare, Iboga da boghaga, vuol dire traghettare, la coscienza umana. Quan ragazzo BAKA, chiede esser adulto, mangia la radice, attira spiri selva, riceve farmagnosi, sopra e sottoterra, poi da selve Congo, esce e va insegnare, a mezzo di visioni, ai fratelli al mare: In origine era caos, violenza incesto altro, dopo del diluvio, esogamia è la cura, appare in un villaggio, matri-lignaggio, separa padre e frate, entrata di 3 nganga, 3 nuovi clan acclam. Esinga avventure, sono origine umani, Dibobe ragno scese, su foglia e voga i mari, rimonta fino a Nzambe, invia Kudu tartaruga, a creare terre asciutte; assiste creazione, Nzambe-kana presso fiume, anima umano, soffio eiaculante, fiume donna penetrato, Disumba cade a terra, raccolta dai pigmei, passa a pindzi-tsogo, masangu poi Mongo, dopo negligenza, altro popolo la coglie. Bembo cede bwete, per ottenere moglie, x amor di donne, bwete si diffonde, da marito a cognato, nipote zio materno, nzea-a-bwete sono strade, da luogo a luogo, le tappe sono nomi, di persone in gioco; storia è geografia, toponimi e utopie, di novizi e saggi, nel tempo del diluvio, un orfano trovato, vivere fà il bwete, poi lo insegna in cambio, di una donna sposa, e nasce altro lignaggio. |Se veglia è un invito, lanciato ad antenati, a venire sostenere, travagli iniziati, banzi son per avi, e getsika li chiama, mwago invoca tutti, riunire nella banza: yagagay venite! koko dyano ngongo dyano, avi in alto-e-basso, mwago pianto lutto, appello a filiazione, scegliendo iniziati, che salgono ai parenti, invocano lignaggi. Kombi Esinga e Bulipa, Mongo e nomi clan, narra e lega in fantasia, umani e kukulkan, Kinda-a-bwete famiglia, colleziona entità, con piante e animali, astri miti a legar; nonni e bimbi affetti, scherzi assonanze, schiarire i mikuku, è veglia meyaya, avi lontani kokogo, benvolenti ideali, partono in selva, fin prossimi rituali. Gallo chiama avi-feti, Faraon morti selva, corda ombelicale, serve scendere in tomba, in Geliba pianto avviene, nascita parto, con soffio nella donna, rinasce bimbo avo: se un avo parte, un altro ritorna, in ventre di donna, dopo ultimo spiro, incessante ragno-spola, 1 filo prende morto, 1 scende a gestazione, spiri sale scende, in ciclo ricorrente. |Evoca ogni veglia, nascita e sepoltura, corno getsika, acque rotte annuncia, presto nasce infante, poi sequenza Gima, evoca travaglio, bwekaye saluta vita! cadavere del bwete, a veglia funeraria, ceste son suo corpo, candela accese veglia, disperde cacciamosche, odori ed insetti, mabundi veste lutto, Ebundi ner gonnelli: canti sono pianti, ganga lava in bwenza, cadavere interrato, da danza dei 3 ganga, Bwenza in foresta, è cimitero fuori Banza, cadaver trattamento, ricerca di avi spiri, condotti nella banza, a rigenerare i vivi. Scopo funerali, è mutare morti in avi, tappe di agonia, ultimo spiro vento, esce in moto vorticoso, girando tra viventi, danza vortice disumba, esprime tali eventi; scopo rito lutto, graduale distacco, finale partenza, di spirito emigrato, dopo annuncio decesso, parenti capezzale, vegliano x terra, in astinen sessuale; dopo anno cerimonia, lutto si ritira, bagno di limpeza, nuovo coito fuga via, la donna ritorna, abitar con cognato, rito scambio beni, 2 clan ha suggellato. |Prima CORDA ARPA, comanda resto corpo, vien testata prima, assieme la seconda, che trovasi a distanza, di 1 tono circa, dopo 1 ottava, inizia seconda compagnia: comandano 2 ciurme, accordi base arpa, terza corda imprime, cambi rotta ai canti, cadenza sospensiva, piroga vira o sosta, in masimba ma ngombi, si cerca 1 costa, orme da seguire, itinerari da trovare, a volte inesplorati, lezioni lusitane, naviga galoppa, 2 ciurme in armonia. Arpa del Gabon, scala esafona discensiva, manca solo il SI, suoni gravi femminili, diretti alle viscere, suona man sinistra, suoni acuti in alto, suona mano destra, ciurme M ed F, vogano i due suoni, a tutte 8 corde, ogni popolo da nomi. Pinzi-Tsogo hanno, corda RE kenge testa, seconda pasako DO, terza LA mondo 4 Sol mobema, 5 FA mandzinzi 6 MI ayanzimbeya, 7 Re yenge, 8 sisipandi Do. Kenge divien mu-kengwe, nome dei gemelli, capi delle ciurme, Maschili e Femminili, designa campana e-vovi, sonata da Misombo, nel bwete lutto assieme, a canti rimbombo. Campana del caimano, in mano a Povi suona, maestro cerimonia, depositario di parola, lavora con il Beti, colui che da il ritmo, Pasako è mandrillo, fratello a porcospino: quan Mondo porcospino, scopre con Pasako, 2 varietà eboga, la nyoke e la mbasaka, andarono a mangiare, alla selva dei Pinzi, riempiono il cuore, Mobema sacca evinci. GE-bembè sa bandzi, Ge-bumu eboga, sa nima-na-kombwe, ge-bumu mo-gondzi, cuore-stomaco iniziati, pieno di radice, cuore di anziani, pieno di visioni. Ma-nzizi la mosca, viene con morte, cadavere ronzando, sale da orecchi, ayandzi-mbeya aquila, clan degli Ayanzi, fa nido sul motombi: mercanti di schiavi, mbira per Eshira, Stephanogetu coronati. Narra sequenze di arpa, miti migrazione, mentre clan Ayandzi, è simbolo tratta: fuggono Tsogo, dai Vili della costa, aiutati dai pigmei, + vari animali, e da bianca donna Mwei, tutti ricordati, in 8 corde indovinelli. Lontra e rondinella, suggerirono via fuga, su monte Ibunji ai Tsogo, ge-bondje gran montagna, oggi disabitata, massiccio de Chaillu, a sfuggire pirati; terminato terrore, si dividono i clan, Tsogo Sango Eshira, Kele Baka e vari. Yenge RE madre, dei Sira e dei Sango, Sisipandi son visioni, ambigue dei banzi, arpa ispira nome, a beti trasognato, il giorno a cerimonia, lo rende consacrato. Fang adotta arpa, nwombi lingue Myene, stile musicale, dei bardi ritornelli, tutti discendiamo, da qualche antico re, vegliardo barba lunga, con berretto rosso, dona 1 arpa che, vocazione ha posto. |Madri di gemelli, son nyma Iya keta, ratifican ingresso, dei nuovi circoncisi, in società di adulti, da mondo indistinto, agitan il kendo, a sugellare invito: se poeta è povi yosto, accende e sottintende, parabole e proverbi, in enigma ricorrente, appare tradizione, 1 discorso singolare, segreto pulcinella, in norme mascherate. pomo Adamo è ago, e desidera parlare, assertiva eloquenza, piuma rossa efficace, Arco sia uomo, Arpa sarà donna, nera pelle è, bianche le ossa. Corpo guardia elefante, nel tempio riposa, accende mabundi, mopitu da itsamanga, rituale seduzione, accende bwete drama, vede torcia itsamanga, vulva aperta a terra, ciascuno possiede, suo doppio in selva, brace interiore, fumo è peli pube, mikuku mya go pindi, mikuku mya go mboka, domestico e selvaggio, gallo e porcospino, gallo vien paese, cedrone resta in selva, rispondi a tali enigmi, a fondo di tua testa: chi beve primo vino? qual è prima cesta? colibrì e sacca ventre, fan nido prima banza, vento prima parola, pelo pube primo pagne, gallo primo nganga, mangia verme oracolare; primo legno mogongo, dorsale di anziano, bonobo mangia foglie, porcospino radice, primo penge è mano, ventre è cuore scroto, duelli con enigmi, testa sapere in gioco. Mopeto è apertura, Disumba è inizio, designa la torcia, quando entra nel tempio, Tsombi è la pianta, davanti corpo guardia, divien feticcio primo, in Misoko branca; mbando feticcio, interrato avan festa, 1 doppio del novizio, assieme al padrino, feticci son composti, e legano assieme, novizio e padrino, antenati e genie; nganga visione, nasce da mutazione, di gallo in 1 genio, enigma iniziazione, questo primo bwete, veglia col canto, muta il bimbo morto, in tsombi risorto, come prima donna, ritorna alla ngombi. Bimbo divino, in eucarestia mangiato, è visto da tutti, risorge al mattino, veglie edika e tsombi, inscenano racconto, come arpa ngombi, sono ausilio doppio; banzi rinnovato, rinasce da suo tsombi, segno di 1 infante, partorito da Banzioku, che portò suo tsombi, fuori grembo tempio. Bwete è pure argento, tutto vien pagato, rito beni e cibi, feticci veglie e dati, commercio e baratto, diverso in ogni branca, Disumba è collettiva, Misoko è sanitaria. Se transazion denaro, predilige città, sapere e potere, scambian polarità, se i miti recitati, vengon memorizzati, ogni ripetizione, nuovi elementi aggiunge, ripeton stessi temi, aiuto alla memoria, oblio sarà quan gnosi, divulga ogni cosa; se nyma anziano mangia, dose a ripianare, idioma dello scambio, previene sperperare, dosa suo potere, in silenzio lo divulga. |POPE'-na-popè Fang, è linguaggio rituale, Motimbo in gruppo Mèmbè, Ebongwe dei Pigmei, getsogo di antropologi, lingua doppio senso, nuova nella forma, ma vecchia di sostanza, usata in canti bwiti, imparati a memoria, interpreta visioni, e la storia di più etnie, in cui bwete passò, tra lingue pinji e tsogho, simba okandé e altri. Entrare scuola bwiti, chiede che ginocchia, vadano a piegare, durante le veglie, gerarchia ruolo onore, seppur rito sofferto, bianco ottien favore, sponsorizza gruppo, riceve informazione; bwete si-descrive, frattale situazione, nuovi strati aggiunge, ogni angolazione, proteggere segreto, gelosia in azione, sorcelleria punita, miser competizione; tiene affluenti, bwete a nde mivova, sapere è risultato, di etnici confronti, da Libreville a Kango, mbanza contigui, 100 kilome strada, bwete sen confini. Bwete è bricolage, enigma di enunciati, detti da ogni capo, simboli annodati, a tradizion corrente, dove i disaccordi, chiedono pari gara. Maschi aman visioni, le donne possessioni, 2 crisi di coscienza, ottengon riflessioni, oratori assumon dosi, adatte alla eloquenze, o interpretare sogni, indovino ad alta voce, annuisce con basè, ogni nganga vero parla, coraggioso cuore e nzanga, riceve fermezza. Lingua rituale, ermetica appare, povi traveste verbo, come barzellette, banzi decodifica, incoerenze e inversioni, saper interpretare, è retribuzione, critto-notizie, fornita da anziani, ad allievi rinati: canti bwiti fang, lingua pope-na-pope, difficile tradurre, solo con ragione, si imparano a memoria, come parole Emoto, che attivan intenzione; chi arriva prima insegna, nima ha monopoli, come docente a scuola, reca interpretazioni, controlla sua classe, con lingua formalismi, pure massoneria, crea suoi simbolismi, tiene tutti al chiodo, con equivoci vari, collega rituali, ai desideri umani, poter di suggerire, crea gradi e dazi, arte di mentire, crea segreti falsi. Paese e foresta, sofisma o evidenza, ognuno è pigmeo, ha segreta sapienza, interpretano i nima, visioni dei banzi, a ricercar consenso, ai loro scacchi piani. |Motimbo lingua rito, ci narra diffusione, di viaggi bwete fatti, tra popoli migranti, lingua fatta a strati, di tappe successive, dal nocciolo di Apinzi, cioè popoli babongo, e misoko terapeuti. Bwete visioni, inconscio audizioni, come una blockchain, parte da blocco zero, interpreta le azioni, e parole rituali, scuola iniziazione, a parlare apprenderai; esegesi continua, di spiriti foresta, mikuku mya go pindi, inspirano parole, nel bwenze improvvisato, inizia relazione, dove poter di anziani, fà interpretazione: se apprendi + cose, un nima divieni, cioè padre iniziatore, che pone enigmi ai banzi, testi lor livello, in socratica umiltà, affermi saggia autorità. Mabondo è rispetto, piegare ginocchia, a ricever conoscenza, e benedizione, nel rapporto anziani, segno sottomissione, bwete vuol pazienza, sofferta trasmissione. |Mito Nzabi narra, origine del mondo, arco lega mondi, villaggi terra e cielo, collegati da 1 corda, ascesa-discesa liana, su alta montagna, Koto villaggio sta: vivon figli Nzebi, e sua sorella Peha, assieme zio materno, e Nzanga lo stregone, Nzabi fugge in bosco, incontra donna Bisi, sposa e crea villaggio, della terra uman, con 7 figli e figlie, dà origin 7 clan, + ottavo di babongo, bravi nel cacciar; 1 figlio segue fiume, su monte vede Peha, scesa a prender acqua, lui le fa le avance, Peha lo invita a notte, a Koto x amore, di giorno si nasconde, ma Nzanga sente odore; si tinge di caolino, ed entra presso Peha, Peha rasa capelli, di amante con coltello, gli dona pure fuoco, avanti scender terra, tornato a suo villaggio, narra sua scoperta: narra del villaggio, ai sui sette fratelli, la in paese alto, ha fuoco e cibo cotto, allora i figli a Nzebi, formano un armata, risalgono la corda, deruban Koto e Nzanga. Nzanga zio materno, rimedia la viltà, a mezzo delle donne, insegna civiltà. |Povi narra tappe cura, 8 dialoghi salmodiati, descrivono viaggio, Discesa-Ascensione, con tutte peripezie, ogni povi ricama, come il viaggio Dante, nocciolo universo, a discorso ridondante: banzi sal montagna, ovvero corpo donna, poi vien educato, in vecchia piantagione, gioco doppi sensi, scambi fuoco ed acqua, tra suonatore arco, e suonatore arpa; arco vibra a dare, risposta a 1 enigma, via via la corda apporta, risposte si e no, guidando il cercatore, alle scatole cinesi, sino a soluzione, di enigmi infine appresi: devo cercare in cielo, oppure sulla terra? in selva o a villaggio, tra umani od animali? è cibo oppure sesso? ponte o procreazione? uccelli hanno piume, umani il nome kombo, arpa è figlia di arco, insegnano simposi, gone te go-ma-vigaka, mo-ngongo na mweka, dal basso viene mweka, arco degli apinzi, elefante solitario, e raccoglitori primi. Demba barriera, drappi rafia con piume, pelli e stoffe colori, celano reliquie, arpista avanti dembe, arca di alleanza, tomba adamo seme, ngombi è utero-cuore. |Ngombi suona tappe: 1.Do disumba mokoko, radice creazione, 2.Re principio filiazione, di arco-arpa, 3.La viaggio di Mosuma, a scoprire muse, 4.Sol Mosuma trova piante, in riva Mobogwe, 5.Fa vedi viaggio banzi, viscere proprie, 6.Mi lavori sociali, pescaF e cacciaM, 7.Re sorgente vita sia, mogongo arco, 8.Do mito Nzambe kana, o accompagno, ngombi mbembe! Bwiti riassume, due formule pedagoghe, ascesa al Motombi, discesa in Mobogwe, dopo amar radice, e-ando o mo-boga, bandzi tocca lampo ngadi, enigi pesce-gatto; scivola su tracce, Pitone dentro fiume, pien di liane e pesci, granchi gamberetti, cresciuti tra alghe, mi-sodo e mi-ndube, fibre x ceste, che confondono pure; con Mosuma Lontra, cioè Banzioku stessa, incontri la piroga, condotta da Motembwe, scendi profondità, in acque del fiume, Gesomba tartaruga, mentre odi granchio Kaa: qui trovi strumenti, musicali del bwete, baka soke arco e arpa, e voce del Povi, esorta a non discender, tutto fium Mobogwe, poichè va verso morte, gepundundu mare forte; se rimonti il fiume, conosci sorgente vita, ai piedi del Motombi, secon discorso inizia, descrive ascensione, di albero con tacche, lasciate da Banziogu, che in tale fiume giacqe; fiume risalito, conduce a rivelazio, fiume in corpo umano, seno madre spazio, risali chakra e giungi, alla parola prima, che concepì catena, di storia successiva. Scoperte visionarie, del banzi vi elenco, device musicali, radici cuore e ventre, viaggio in Mobogwe, ronzio dentro orecchio, vibrano fruscii, corron corpo intero; come infante uovo, granchio e tartaruga, su fondo del fiume, uovo-cadavere rottura, chiara poi emerge, filiazione arco-arpa, cosmica gestazione, sonor rottura di acqua: a fedeli bwiti, cosmo è corpo umano, dove avviene rito, Disumba primo iniziato, banzi soggiorna, in multiple visioni, prima di rinascer, sotto albero Motombi, riattua ngozè, mito vita-morte, fino a comparsa, di maschere di avi, rito notturno, solo agli iniziati, mentre al mattino, aperti carnevali. |Sakti risale a Siva, in ebraica merkabah, ascende agli hekalot, o palazzi celestial, sul carro di Ezechiele, banzi scende-sale, lui banzi lontra, si accosta ad imbarcare; piroga mette al mondo, guidata da pilota, femmina vagina, la guida maschio verbo, se da bocca uomo, esce seme intenzionale, nascita-materia, sta a nascita sprirituale: morte vien poichè, nasci da sen materno, a non morire serve, uscir da fontanello, go ngongo verso cielo, da bocca banzi sale, fa stesso viaggio Dante, nella morte carnale; doppia strada in sole, rivedi vita feto, fin vecchio riposto, in fosse di terreno, nei discorsi Povi, agricoltura allude, a peripezie vita, che viaggio produce: dove arrivan bandzi, al paese del Bwete, dove sempre siede, Kombe Ngonde e Minanga, regno sotterraneo, sovrano del profondo, fiume sorge a est, sfocia a ovest mondo; nel paese buio, sta humus fecondità, ricchezza dei bianchi, color di luna và, in epoca di Tratta, il mito kali-yuga, riflette nel bwete, i viaggi di tortuga. |MOTOMBI passaggio, durante processione, notturna con torce, soggiorno nel limbo, salita fiume mito, e rinascita ai piedi, di Albero di vita, 1 tunnel grotta vedi: lucertola rossa, camaleonte ricorda, salta verso cielo, come palla gomma, maschera di foglie, ha Mbidi bonobo, allegra con avance, a lei mi ritrovo; dopo il giro notte, appare sole tondo, Tu sei OMBA DISOUMBA, vulva del mondo, strisciando nel buio, tra canne vuote, ogni banzi và, su traccia del Pitone: sente stridul voce, della ragazza morta, danze di torce, rivel nascita prossima, Motombi è talismano, prima fecondità, ventre che Dissumba, vita partorirà: su albero un uccello, salta loquace, Arco avo pare, consigli dispensare, raccoglie le cose, del fiume profondo, tra i denti bisbiglia, suono del mondo: ongongo t-ongongà, tsengenge tsengenge, è mattino è mattino, è finito finito! kumu a mboka a to ti yiee, capo noi usciamo, go ebando ea koto a tsotso teta Nzambe! corda scese dal cielo di nzambi, oh Disumba yee! Popolo dei KOMA, in Camerun si ferma, migra da Rift Valley, a lago Ciad arriva, a seguito invasioni, dei popoli civili, lascian lago Ciad, e varcano i confini; rifugian su Alantika, monti di confine, tra Camerun Nigeria, fanno lor villaggi, riprendono la vita, seguendo con coraggio, il proprio stile vita, di totem lignaggio. |migran pure MEMBE, da nordest verso sudovest, arrivan fiume Ogooue, provincia Ngounie, traversan fiume Ivindo, incontrano i Kota, culti simili byeri, reliquie fang scuola; prendon nomi a repertorio, nome corpo e cuore, morte e procreazione, reca neonato avo, in circolo perenne, battesimo e funerario. Neonato acquista senso, se diviene banzi, banzi acquista senso, quando lega un avo, 3 tappe sequenza, efun mwenge meyaya, nascita morte rinascita, riti ciclo esistenza. Nganga usa mosingi, celebra virilità, banzi penetra banza, x femme ingravidar, migonzi avi donna, nei maschi gonnellini, ricordan procreazione, storia di ogni clan, donne madri custodi, nutrono e proteggono, da popoli ostili, formano offici. Geliba acqua estesa, di inconscio e vagina, lago mai asciutto, in cui naviga piroga, viaggio alla matrice, torcia itsamanga, attira ogni danza, corteggio di mbanza. Ogni chiesa maschile, viene autorizza, da liquido di donne, ampolla confiscata, ritual parola ganga, legata con vulva, capta vir creativa, e nutre cicli storia, lascia uomo dominar, fino a nuovo ciclo, torna donna ragno, che gener altro mito; vulva ambivalente, dà bwete e toglie bwete, carica e scarica, rivoluzion provvede, toccar sesso donna, toccar sorgente bwete, poter cortocircuita, analizza se conviene; donne alla veglia, giocan ruolo coi migonzi, geni orixas vodunsi, cercati con candele, rischiaran nelle danze, ripartono col buio, liber spiriti natura, ravvivano ogni culto; se spettacolo migonzi, è benefica catarsi, didattico racconto, apre menti tristi, sgorgano intuizioni, che reca guarigione, avi presso vivi, sotto maschere in azione; banzi è morto stesso, pianto nel geliba, avanti propria morte, suo cadaver reliquia, scopre esser mikuku, e aiuta nuovi banzi, suo mikuku siede a fianco, in rito sa mutarsi, banzi rientra banza, truccato abbigliato, da proprio mikuku, ritual transfigurato. Nyma danza vorticosa, invoca da ispirato, tutti vedono mokuku, collegato suo animal, anziani baffi e zebre, son mosingi o gufo, cacciatori di cibo, e di procreazione: caccia il maschile, procrea femminile, bwete cerca entrambe, con lacci o frecce, mix uomo-animale, pigmeo guida caccia, tutti ruoli assumiamo, in riti metamorfi. Se mondo è geliba, dove nganga divien mbanza, oltre loro corpi, sta riunione di fedeli, iniziare è trasformare, aver fede grande, Geliba reca identità, gerarchia maganga, muta scettico o paura, in vivente forza mbanza; feticci integrati, fanno profano iniziato, aggredito da sorci, rito muta rapporto, da paura a sacro, feticci in reliquie, e maganga aiutan lui, resettare relazioni, di mondo persone, feticci suoi pensieri, presi nel geliba, trovan nuova relazione; se sorcio usa sofismi, ad alimentar paura, Banzi fà scelta, veder prima persona, uomo è la dentro, in ironia rituale, simboli han senso, se uomo è lor altare, imbevono di lui, sua identità, gioco infinito, analogico rinviar, medium feticci, rinviano altre identità; mai passi fuor geliba, oltre ceste maganga, traversar bwete dice, finir senza fine, ecco paradosso, nessun può traversare, anche con la morte, bwete va continuare. Traversare rende nyma, a mezzo ostensione, di cuore bwete amor, tal rivelazione, vista in giorno morte, tutto appare chiaro, istante final soffio, trapasso di mandaka, fà comprendere tutto, bwete appar contratto: traversata mette in scena, con visioni eboga, tuo mokuku ambivalente, sorgente di ogni cosa, bwete è induismo, buddhismo e sufismo, Yama morte è mozzo, cui ruota il samsara, ogni identità rituale, da dea Kali è mozzata, con ostensione cranio, banzi si comprende, io sono quel cadavere, e mi piango cosciente, identifico ai miei avi, gnosi giunge a blocchi, catena di antenati, come i Koma amici. Rito ostensione, guida comprensione, identità celata, fin rito traversata, in veglia dose amara, banzi vede cranio, truccato da modello, fondo bian caolino, macchie rosse zebre, suo mokuku animale, anziani fan valere: ostensione morte, rende bwete svelato, bwe morto ritrovato, lo vede candidato, posto oltre geliba, capo pronuncia nome, nome suo mokuku, ausiliario superiore; banzi è suo mokuku, e veste sua livrea, bwe dopo veglia resta, posto sul mandaka, fin veglia successiva, nicchia a sua casa, isolata a fondo banza, tiene suo maganga. Traversata-a-mandaka, veste a parata, orna piume specchi, frecce lupi denti, scorze che rafforza, mesa di mandaka, valore di reliqua, resta mascherato, verbo bwete appreso, in tragitto rituale, fabbrica parole, che aquistano valore, elabora feticci, che adora con amore. Basè vuol dire vero, aayyee urlo finale, soffio espirazione, basè avi benedizione, ultima tappa reca, maganga in reliquie, iniziare nuovi banzi, e i loro feticci: nutrir bwete stagionale, riattiva potere, attirar benevolenza, attiva nulla osta, a ogni capodanno, scaricar anno passato, officiante di mugungu, fà igienica pomata, scorze vegetale, caolin profumo spruzza, sui maganga nelle ceste, estratti 1 ad 1, fino al cranio di avo; frizionano le mani, tutti nganga presenti, sacrifica un gallo, per festa antenati, porta via impurità, con quarzi cristalli, rianima loro mana, riafferma benevolenza, contratto con avi, sposalizio di Ayami, ricordo dei cari. Nganga chiede al gallo, afferrato x le ali, domanda a voce bassa, accettare sacrificio, x bene dei presenti, e unio comunitaria, preleva piume e getta, sopra ceste e in aria. Ecco pasto comune, comunitar polletto, interiora riservate, a spiriti mikuku, accompagnate da banane, o frutti bolliti, corpo guardia fumigato, a incensi divini; padre iniziatore, deve aver suo mbanza, 1 bwete lo protegge, dona lui costanza, deve por suo lato, potere degli avi, interrare feticci, di energie immaginali; 1 dente buddha, conchiglia sufficiente, valor rito chiede, capofamiglia o docente, dottor baba swami, sama ereditario, o scelta di Ayami. Bwete dalla madre, zio materno a nipote, durante veglia lutto, cadavere abbigliato, in mano destra radice, posta anche sul cuore, discente appella nome, del padre docente, duran preghiera mwango, defunto ultimo avo, strappa pizzico iboga, da mani del defunto, con torcia mopitu, lo cerca fuor buio; successor di veglia, erede pelle mosingi, assieme mongonda, e ricordi del maestro, ibo espediente, di perdita parente, consola rituale, famiglia corrente. |Seba a Jesi parte, da cesta di Silvan, a legittimar parola, che apre suo cuore, guadagna nostra stima, permette risonanza, autentica energia; se appare menzogna, 1 trappola di caccia, orchestra relazione, tra preda e predatore, caccia e divinazio, trappole e ostensione, condividono bottino, dialogo circolazione. Banzi scruta specchio, e narra visioni, acquiesce assistente, a sue narrazioni, Silvano apre borsa, di medicin maganga, piange poi Seba, vedendo arte gamma: 1 borsa curandero, scuote ogni nganga, verità specchia, in atto che si vede, a diagnosi fatta, iniziazion consegue, basè approva fatto, e fiducia ottiene; bwete sei tu stesso, la pura verità, un tipo relazione, non credulità, donna assume ruolo, lascia intrappolar, imbrogliata a imbrogliar, a turno circolar; ogni nganga misoko, acquista nuovi bwete, e nel suo percorso, riempie sua cesta, assieme col ventre, di forza maganga, indossa a tracolla, suo poter emana. Mongonda feticcio, disposto alla cesta, tiene statuetta, o copricapo piume, sovrasta + crani, gorilla e felini, dati dagli avi, mito primi riti. Traversata Bwete, ultima tappa misoko, banzi vede fondo, confeziona mongonda, carriera di + scuole, ostensorio rituale, banzi che la passa, ha banza da iniziare; disumba kono o nzego, ed ordine di evovi, nel rito traversata, riceve specchio e poi, bastone degli anziani, mopango e mongonda, bwete talismano, che sua radice addobba: veder nudo cranio, metamorfosi di avo, cranio cielo appare, relique dei khan, dentro eba-a-maganga, marcan territori, in periodi elettorali; accuse ai candidati, collezion di miliardari, come i cappuccini, conventi sotterrani, recita proverbio, nganga e sorci amici, in sue visioni eboga, banzi vede beyam, sorcio sa la cosa, a mezzo suo vampiro, quando mangi eboga, vedi e sei visto: nganga dura prova, da sorci concorren, tutti vedon specchio, lato debole presen, paranoie complotti, vicendevoli tra templi, pantomima guerra, corpi guardie assedi; nyma dissimula entrata, a beyam guastafeste, eboga aiuta chiaro, a veder travestimenti, e i vortici danze. Mobisa vento danza, misoko anti-sorcio, pur danza Ngonde, corsa frenetica su posto, permettono sfuggire, ogni intrappolamento, mentre feticci-talismani, protezione han reso. Quan tu sei debole, sei preda di altri, dicono in Camerun, i sorci cannibali, Bwete organizza risposta, contro sorcelleria, ogni veglia rituale, fa guerra preventiva: mopitu fà luce, banzi danzan con essa, recando buoni colpi, con lance o lame, scacciamosche e sokè, danza nganga dibadi, vuol dire lotta armè. Misoko contro sorci, ripristina fecondità, ricorre nei canti, viaggi vagina aldilà, mbongo na matina na geliba, piroga su acqua, Geliba di mikuku, specchio acqua fiume, ogni clan di scoperta, bagna in acqua fiume, avi spiriti-bebè, nascon da suo pube. Intero mondo è geliba, spazio di relazioni, tra iniziati e i loro bwete-maganga, riunione dei fedeli in mbanza, con i migonzi in zebrature. Geliba di mikuku, ricorre in molti canti, poichè ogni corso d'acqua, è un clan scoperta, in cui naviga piroga. Adamo torna ogni veglia, novi banzi incarnar, ognuno è la somma, di spiriti antenati, spiro patriline, sangue matriline, reliquie son di zio, bimbo figlio in rime. Qui finisce giro, che bwete ha compiuto, Mallendi e Kinaciau, Africa han voluto, le rime di supporto, ai viaggi di Seba, aiutano a emanare, ritual forza poema. |Ngombi ha 2 vie, zen Abiale e zen Awu, suoni intensi Abiale, sono canti danze, nascita e creazione, dalle ore 24h, scopo danze Obango, far anima librare, a poter interagire, con spiriti antenati, tornati nella mbanza, da selve lontane, musica defunti, è nostalgia struggente. Vita in aldilà, seconda parte Awu, fino a prima alba, Morte e distruzione, da 24h inizia. Canti Njimba in nzimba, fatti durante, preparano Mbanza, a cerimon seguente, Mbwiri canti arpa, lamenti narrativi, di leader di casa, culto dei mbwiri. Ngombi zen abiale, zen awu lingua fang, inizia dopo che, fedeli sono entrati, accompagnati dai minkin, inizia ciclo zen, canti Obango stanno, a metà di ogni zen. popoli_koma-camerun.mp4bwiti_origine_ngombi.mp4audio
||Popè: gebembe sa bandzi ge bunu eboga, gene sa nyma na kombo-e ge-bunu mogonzi. IT: al neofita iboga, all'anziano i mogonzi. |Mwanga sono canti, cantati ai funerali bwiti, durante cerimonie, di bimbo-Dio ucciso: Nzame a duma, Nganga ma duma, Monganga ma duma, Bokaye wo boka, malula malula ngombi nya we. IT: guaritore fil di Nzame, colpito da lancia, divino colpito, oh eboka, suo cadavere vibra. |Popè mwanga alla sorella Nzame e a nto mwanga: Nanga keko, mabiga na membewo, ngako ngakò, Ye kongolongo katina luba, oh kwala mbare ye. Ezigo zamo wondo, ye mwanga ma bo kameye, IT morte ha preso figlio, nel buio rivive suo viaggio a Dio, al morto è mostrata la sua via al divino, defunto arriva in terra morti, oltre mare, 2 pigmee fan loro strada, mwei li riceve. |Popè: Nzame a duma, bong yo oh (tris), nganga ma duma ye, nganga ma duma ye (tris). Monganga ma duma ye, ma duma ye, aah (tris). Bokaye wo boka, oh bokaye wo boka oh (bis). Malula malula ngombi nya we yo malula (fang14-obango-canti.mp3) IT: il figlio di Nzame, colpito da lancia, il divino guaritore colpito, il divino potere è colpito, il segreto potere oh eboka! il suo cadavere vibra sulle sue spalle. Mwanga cantati, a funerali bwiti, durante cerimonie, di bimbo-Dio ucciso |Popè: Nanga keko, mabiga na membewo, ngako ngakò, Ye kongolongo katina luba, oh kwala mbare ye, Mwango a nto mwanga, Ezigo zamo wondo, ye mwanga ma bo kameye, kasa ne neme ye, chiama Ningwan mebeghe, eyame woma eya yobè. Menzogo bige tame manga, Metongo nya mewo. IT: canto Mwanga a sorella Nzame, morte ha preso figlio, nel buio rivive suo viaggio a Dio, al morto è mostrata la sua via al divino, defunto arriva in terra morti, oltre mare, 2 pigmee fan loro strada, mwei li riceve; suo latte dolce vino, sorella a dio arriva in piscina, 1 bimbo nasce per suo potere. |Popè fang16-yombo-women-camera.mp3: me zabe zanbà bongoo bongoo, ma zame zabà bongoo yomboo, oh oh bongò, ma zabe zabà bongoo (tris) ah ye wo bange na ma bokayè aah, me zane bongoo, dzigo nzambewo, Inanga me kwiang, ndangeme mikodia ndangeme eboka, diveyo enganga a sumena diveya IT: bongò è piroga, sorella a dio benedice nascita giusta; nella camera delle donne le yombo proclamano i vari poteri che le rendono fertili; i canti Yombo son cantati nel camerino donne dopo mezzanotte, a propiziare fertili scorte.|Popè: kasa ne neme ye, chiama Ningwan mebeghe, eyame woma eya yobè, suo latte dolce vino, Menzogo bige tame manga, Metongo nya mewo, sorella a dio arriva in piscina, 1 bimbo nasce per suo potere. |Popè: me zane bongoo, proclamo purezza, dzigo nzambewo, pronta a partorir, Inanga me kwiang, ndangeme mikodia ndangeme eboka, diveyo enganga a sumena diveya, IT: canto Yombo, camera donne dopo 24h, donne cantan purezza a esser fertili, sorella a dio benedice nascita giusta. Disumba ande mokoko, Kemit femmina delle origini. |Popè: adengano mapoma na manze na esuba ea ngambo, ivo aango akesoaka vigevige mokubae, ga ndongo etumbu tsanda, va-mabongoku moma, nyone vamabweka ango va ebongo, ye a-ke-bweka va masenso vamatoako, gekondo tsia na digaba, anaka iya ngombi, na gesomba geguwa matembe, gonde kaane, ngombi kungaka! akunge go ndibo. IT: Guarda madre arpa! dalla buca del granchio, arpa vibra, riceve gocce pioggia feconda, si forma zigote, come ago che cuce, un di arriva a imbarco, dove si modella testa, di infante umano, antenato dei Bapinzi, colonna vertebral. |Popè: bakene ende yea Bosua, soke sanga sa bopunda au nzimbe na makaka, na mitoo, mya nzambe a pongo, m ngongo motimbo mweka mokode Mbangwe, Bosenge amabotuku yedi m ngongo, go ndibo go epongo go makungaka ngombi, mosuma mwana ye ake, mobogwe tseny edi te mandome, mosuma ya dzuwaka eboge. IT: tartaruga contro-corrente, raganella sonaglioM di bopunda, in nzimbeF antro, lontra pupa lascia fiume, x paese dei mortali, caduti nel mobogwe, fiume dei ritornati, mosuma mangia eboga. Pà mostraci radici, di riti e danze, se voi partite a imbarco, non attardate, arrivate alle capanne, dove sol scompare. |Popè: ngombi ona bota mokoko, IT: arpa tu sei nata, ai piedi radici, che trattengon la terra, tua madre è la corda, motombodi mongongo, arpa vibri a fondo, ai fianchi del mondo; come morte fa gonfiar, viscere scoppiar, vibri da ovest, dove vengono i bianchi, dove dimorano i primi, i defunti del mondo, vibri a monte fiume, in uovo Mouanga benda, nome di Nzambe-kana, evanga-vanga a terra: vibri giorno cui, infante scal montagna, graduale fino cielo, o giorno di imbarco, m-bongò piroga-vulva, ge-bongò è uovo, gebongo-sa tamburo, banzi nasce a rinnovo. Nzambe kana mangia iboga, vede cose aldilà, si trova in Acheronte, sente vibrazione, brivido di vita, grembo materno fiume; granchio tiene dita, fessurate e sciolte, Ngombi koungaka vibra! dove tartaruga va, scava sabbia al fiume, banzi discendete! bwenze primitive, alle riunioni capirete. Disumba inizia col tronco, in buca formiche, e disegni sul motombi, bovenga barterii fistulosa, albero del sole |Popè fang11-arpa-birth-creation.mp3: banzi e nyma, mye minde okaba,disumba, mye minde okaba bovenga, ma kombe mwana ngondo, na geaka eboge mapanga, ombe ma-ngombi ee! ge tsena ge ngongo ge ma waa! ge gatse o-ma-deaka, o-ngoda mokoko, ma-goga tsenge! maseko oma kongoa getindo na o-ngoda, otonga- ma-ke-kongoaka gebokoko, na mokuya a matsopi na gebokambi kumu ago mbemba, go gnima ea beti go-si-eoteke mutu mokabo, na mogonzi o-daka mambu, mbu, ba-lumbu, gebembe sa bandzi ge bunu eboga, gene sa nyma na kombo-e, ge-bunu mogonzi, o-daka mambu teta nzambe eee! disumba yiee! IT: prima di mangiar eboga, urla pianti e sospiri, agonia fino a nzambe, oh arpa! nel mezzo tu piangi le schegge del tronco defunto, vibrando mediti e dici, al neofita iboga, all'anziano i mogonzi. |Popè fang01-masimba-prelude.mp3: hi ongongò, t'ongongò tsengenge tsengenge! omba disumba. mbidi motombi, kumu a mboka a to ti yiee, go ebando ea koto a tsotso teta Nzambe! oh Disumba yee! IT: è mattino è mattino è finito è finito! disumba yiee.

304:Mitombo mya obaka: heyong me nga dziba, Tara oh me dziba, Nzamè oh, la gentilezza partorisce amore: Olenda re di Eshira, duChaillu descrive, mi invia 2 messaggeri, col kendo scolpito, 2 visi reale emblema, di preti sacra sfera. Suo nonno Yondogowiro, pur capo religioso, dei Galwa del Gabon, santuari di selva, vegliardo che omaggia, alzando da piroga, braccia ai pellicani, agita kendo rosa. Principe BIRINDA, clan di Boudieguy, della tribù di Eshira, nato a Malongouvala, città reale clan, del padre Boundinga, prende suo cognome, da madre matriarcato, e da nonna materna, chiamata Moungongou, al Buity è inviato, lo affida ai gran Moussombi, a iniziarlo ai misteri, Moussombi è grado primo, Missoumbi nel plurale, mantien tutti segreti, dopo vine Nima na Kombo, poi Nima infine Bandji. Buiti è sacerdozio, religione scuola e scienza, un buitista cura corpo, anima e spirito, crede in Dio teologia, donna è sempre culla, madre di ogni società, educatrice primordial. Nyemba è buti femminile, aiuta padroneggiar, natural sensualità, in donna buon misura, donna Nyemba a suo marito, concede solo a notte, atto amor segreto, poichè ama avan tutto, misticismo a mezzo canti e danze. Mouniambi fil de Dieu, è scuola sacerdoti, forma preti e curanderi, vien da Muana ovvero infante, Niambi è il divino, infante Dio o fil di Dio, capo ad intronare, o detronare i vari re, con sua parola legge. Muniambi vuol dieci anni, scuola di sapienza, anche fin ventanni, mostra akasha luce astrale, unione Kombè e Ngonde, da cui nasce Verbo eterno: Mbumba nioga divanda, creatura e creatore, serpente di creazione, plasma elettricità, detto Kaki tra i Muniambi, Mbumba è kundalini, suo feticcio è interdetto, a Buiti e caste iniziazione, sol Moussombi sa gestire, sen pericolo Reale. Birinda tra due mondi, lo visita Dintsouna, lo spinge a viaggiare, su mari e su terre, è sua sposa celeste, sorella figlia e madre, ovunque lo istruisce: studia ai missionari, verso 15 anni, diventa sagrestano, un giorno intende voce, uscir da tabernacolo, Pengui reliquiario, inizia pellegrino, Libreville e Gomè, presso gran Moussombi, MBombe Moutindi, poi viaggia in Nigeria, dove è spinto dalla Dea, studiar 52 tarocchi, linguaggio universale, a interpretare il Buity, che lui trasmette al mondo, a Ibadan fonda tempio. Dinzona è Dissumba, primo buiti inizio tempo, uscita dal respiro, Mokoku Kandja Muata Benga, esistenza luminosa, Etere di luce, figlia della notte, dai seni esce Minanga, ai Ghedi bimbi-lampo. Dintsona parla in lui, nei viaggi Africa e Francia, da anno 1948, quando nasce il Gabon, torna Nigeria in 50, a suo tempio di Ibadan, subisce complotto, da uno dei suoi vice, che vuol gestire tempio, soffre e vince causa, nel tribunal Nigeria, perdona suo aggressore, poi nel 60, è nel primo governo, di Leon Mba in Gabon. Birinda scrive libro, sintetico e chiaro, su Buiti e Nyemba, devota iniziazione, Dinzouna intermediaria, come Ayami in Asia, detta Muatu Benga, Dea bianca luminosa, Tibet e Gabon, due centri religiosi. Genesi africana, in 52 settimane, Tarocchi etiopi egizi, Tebe Delfi Alessandria, Birinda narra scienza, in 4 stadi progressivi, Ammissione e Teoria, Esercizi e Pratica, in 4 gradi ruoli: Banzi mangia e vede, mentre Nima sà, Nima-na-Kombo pratica, con musica e diboga, svela i nove corpi, legati a 9 sfere: nel corso letargia, Banzi entra in contatto, con 9 sfere chakra, fà viaggio dantesco, bianca luce appare, Dinzona Banzioku, Beatrice saggezza. Banzi quan risveglia, informa iniziatori, a mezzo lingua Itsogo, maestro ascolta bene, a trovar corpo svegliato. Banzi vede ma, ha bisogno di studiar, segreti di natura, poi sperimentar, paga quei segreti, narra la canzone: Na gu keba mongo nu sumbakà. Nima iniziatore, sà fondare mBanze, scuole dei misteri, cosmo in miniatura, come albero arancio, nato da seme, il grande riproduce, da contenuto a contenitore, da bimbo ad adulto, essenza in vari climi, vuol nove sfere cosmo, come 9 porte del Cielo. Dio impregna uomo, con soffio di sè stesso, come seme di limone, embrione albero intero, Uomo pure è seme, soffio del creatore, opera di Volontà, terra è suo frutto. Ngombi lira sacra, dà melodia Mikinga, risuona corde interne, cioè i chakra di Maguango, si sveglia allora M'bumba, Kundalini che monta, dentro albero Montonga, fino al ramo rispettivo, alla nota dominante: tre frutti messi in gioco, son cuore di Dinzona, cervello Prince Solare, e il sesso di entità. Arpa è modello, di albero di vita, donato Adamo ed Eva, per accedere a sfere, a mezzo loro sensi, e ritrovar sentiero, in tutte le esistenze. |1 Prima Esistenza, Mukuku Kandja creatore, Spirito di Spiriti, appare solo eterno, nella notte dei misteri, Muko na Suma, maestro di ogni cosa, divien Givanga Vanga, creatore senza fine, contenuto e contenitore, si divide e si riunisce, diversi aspetti di lui stesso, anima creature, colori e dimensioni, genera Muanga Bendah etere, saggezza amore e giustizia, poi è Ntsambi Pindi, maestro dei destini, poi è Kumu Tsengue, sovrano dei mondi. Mukuku Kandja al quarto giorno, soffia nella Notte, genera Dinzona, principessa bianca luminosa, nera figlia della notte, Kundi guilalale, asessuata tiene in mani, Kombe sole e Ngonde luna, ha due seni latte e sangue: risveglia e mette in moto, atomi in più forme, acqua cristallizza, primo soffio protoplasma, seme forza di volontà, pronto a germinare, in tutta la creazione. |2 Esistenza, nasce ordo cosmo, movimento di atmosfera, detta etere Dimungui, protoplasma oceano e acqua, essenza di Dinzona, che genera qualità, quantità spazio e tempo, a limitare i contenuti, che abitan pianeta, senza confusione, Dinzona incarna trinità, Tayi Ngouyi e Muana, Padre Madre e Figlio. Atmosfera si separa, Alto Esteso e Profondo, Dinzona scegli casa in alto, a nutrir tutti abitanti, Kombe sole e Ngonde luna, ricevono missione, dirigere i pianeti, svegliare i sonnolenti, a cantare in armonia di sfere, inno sacro a dei e dee. Dinzona è Nguy banani ne Bundembe, madre di saggezza, incarna madre-notte, Arco in cielo e 7 chakra, Legge di armonia. |3 Esistenza, Mukuku Kandja è giorno Niangu, Madre-notte Dibety vasta, Dinzona unisce kombe e ngonde, nasce principe solare, che allatta ed irrora, a mezzo dei suoi seni: Titè te Kombe, Mamè tè Ngonde, Maganga kanda tè, na ngade a bimba tè, na giungo, a viga tè nguii, guipobo a bakè, go time Ngonde, a Baka go Pindi dinga, a viga go ngongoùa Mitovè, Mukuku pèpè kumu tsina. Principe solare, Muana kumu mukuku kombè, è giorno della terza esistenza, come Dinzona è giorno della prima, ma è notte della seconda, riceve da Dinzona, corona dei tre mondi, e imperio a coronare, Dei cadetti li a cantare, Dinzona vergine eterna, ascolta inni melodiosi, porta i due sessi nelle mani, Kombe e Ngonde, lei nata dalla unione, di Mukuku Kandja con la notte, or fa unire Kombe e Ngonde, cui nasce principe Solare, verbo oracolo di Dinzona, da cui nascono gli Dei. Dopo nate le progenie, emergono disobbedienze, Dei divergono con guerre, contro Principe Solare, alcuni restano indecisi, neutrali tra i due campi, ordo vien turbato, infine guerra è vinta, e primo tempio viene eretto, a gloria verbo divino, con culto adorazione, con un inno di allegria, salute verbo eterno! Tu esprimi nos pensieri, tu che penetri nos cuori, la cui musica ci pervade, Gloria onore e grazia, a colui di cui sei forma, gloria a Mukuku Kandja, Muko Na Suma Givanga Vanga, Muanga Bendah Nzambi Pindi, Kumu Tchengue, eterno senza inizio e fine. Dei nel tempio fecer Leggi, su tavolette primo libro, conformi a Dinzona legge, amor giustizia e misericordia. Nasce orda sacerdotale, per tempio e celebrazioni, preti di Dinzona, Verbo eterno e soffio Kandja. Dinzona è madre notte, cioè Mukuku Cangia stesso, Padre spirito onnisciente, adorato in trinità, Padre Madre e Figlio. Tempio e città santa, occupano quarto petalo, della Rosa Atmosfera, terzo petalo a Kombe e Ngonde, con Verbo principe solare, secondo petalo è per Dinzona, legge e modello di saggezza, primo petalo è dimora, corona di Kandja. Sacerdoti in quarto petalo, Dei nel quinto zefirot, detto Valle dei Re, al dieci abbiamo la frontiera, mentre i Dei ribelli, dal quinto espulsi e precipitati, nel mondo infero profondo, con ordine governare, la schiusura delle anime. |4 Esistenza, figli e figlie degli Dei, che innalzano palazzi, come loro Paradiso, uniti ad anime locali, sonnolenti in tale sfera, partoriscon semi-dei celesti, mentre di riflesso, nel mondo ombroso di basso, nascono semi-dei infernali, che alzan lor palazzi, nei petali tenebrosi. Abitanti di alto e basso, han paradisi opposti, così Etere popolata, da 4 razze elencate: Dei e figli-dei, semidei e anime, queste unite a semidei, dan vita a geni e poi angeli; angeli maschi detti M'bieri, sterili senza sesso, angeli femmine senza marito, rifugiano fondo acque. Al sesto giorno le 6 razze, si dividono in due clan, celeste e infernale, rivendicando monopoli di anime, ciò porta guerra ierarchia, che oppone clan di razze, resta fuori solo i geni, con le anime neutrali. |5 Esistenza, cataclisma della guerra, i due clan si affronteranno, su ogni petalo dal quinto, clan celeste vince infine, entra in paradiso sotto, mette fuoco e fa frontiere, smaterializza dei infernali, in varie forme di energia, ma queste forman mostro grande, che divora tutte fiamme, rompe le frontiere, e raggruppa dei smembrati, respinge clan celeste, oltre decimo petalo, quindi installa qui il su centro, Dei celesti salgon tempio, a quarto petalo riunione, chiedo pace di Dinzona, scendono poi settimo petalo, dove installa loro centro. Mukuku Kandja riempie Cielo, con nuvole luminose, pone acqua in mondo Esteso, e pone fiamme nel Profondo, dove lascia Dei infernali, mentre anime ripone, tra le acque in mondo Esteso, se qualcuno vuol cambiare, si deve allora trasformare. |6 Esistenza, Kandja in forma trinitaria, detta Givanga Vanga, stabilisce ierarchia, di contenuti e contenitori, divido Etere in tre regioni, ogni regione in tre sfere, ogni sfera in tre reami: region Celeste Estesa e Profonda, poi dota ogni reame, di un Kombe e di una Ngonde, quattro elementi ed una Legge. Givanga Vanga usa a modello, la celeste regione, primo reame è del Monarca, secondo è della Madre, terzo è del Figlio. I tre regni di seconda sfera, Dei e Angeli ed Anime, i tre regni terza sfera, figli di dio + orda celeste, poi architetti celesti, poi lavoratori celesti. Givanga Vanga designa, ogni Dio in ogni sfera, un re e un prete ogni reame, domina Cielo su altre regioni, poiché soggiorno di Dinzona, Cielo è capital del cosmo, abitanti qui estasiati, da luce suo splendore, ma fa scender tutte regioni, nettare ambrosia sue mammelle, musiche canti e poesie in ritorno. Sesoto giorno Principe solare, prende posto al suo fianco, sul trono gloria e maestà, tra inni di eternità, eco viaggia petalo in petalo, fin regioni infernali, passando regno intermedio, questo è ordine celeste. |7 Esistenza, regno Esteso o intermedio, Kandja dona un Kombe e Ngonde, poi divide acque in due, condensa acque alte e fiamme basse, con latte e sangue seno Dinzona, prende il Mix e soffia sopra, crea una cupola che flotta, pone in mezzo alle due acque. Bolla inizia un movimento, doppio circolar vassoio, Givanga Vanga ammira opera, dota mondo di ogni cosa, presente in alto come in basso, come segno di alleanza, erige Terra come barca, che traversa mondo esteso, permettendo visitar, Dei celesti od infernali, come sirena sulle acque. Terra genera la brama, di tutte razze sopra e sotto, reclamando monopolio. Givanga Vanga fu architetto, detto Muko Na Suma, soffia e crea foreste di erbe, quattro fiumi e le stagioni, sui 4 elementi soffia a turno, dando vita alle creature, dei tre regni di natura. Fuoco pone a centro terra, a impedir che si raffreddi, in superficie mette laghi, a impedir, che si dissecchi, nubi e stelle incanto a occhi, chiavi di ogni sapere, Terra è miniatur del cosmo, e tutti misteri di esistenze. Dentro cupola atmosfera, pone 9 centri antenne, sintonizzati ai 9 regni cielo, per aver corrispondenza, posti in albero centrale, nel centro del pianeta, 4 radici e 7 braccia, prototipi dei pensieri, settimo chakra è trinitario, come albero di Eden, Ngombi vibra corde Ndouma, ad unisono altre sfere, come via a comunicare, tra differenti mondi e loro frutti, manifesti nelle note, dette Moukinga, 4 radici son le dita, che fan vibrare secondo senso, orientamento del pensiero. Ogni anima di Terra, ha la forma della Lira, interiore ed esteriore, con dodici sigilli, mentre tredicesimo, serve passar da un mondo ad altro. Nove frutti sono i sensi, sette rami sono i nervi, fan vibrare i 9 sensi, per la gioia delle dita, il tronco è la colonna, che alberga 7 corde, centro sesso 4 radici, della sfera del Profondo, mentre cuore appare base, delle 7 branche corde, sfera Estesa o intermedia, infine i frutti sono i centri, del pensiero e sfera Cielo. A mezzo 4 radici, anima vibra ciascuna, 7 corde per cantare, le nove note 9 sensi, concezione sentimento e sesso, sonno udito e vista, odorato gusto e tatto. Alor Dinzona nella notte, da suo petalo immaginale, fa apparire a mezzo Ngonde, il riflesso di regione, poi di sfera e di reame, di dio essere o entità, anima atomo e altro, corrispondente alla corda, che avrà messo in vibrazione. Anima comprende lingua, conosce storia e dettagli, di colui che avrà chiamato, poiché essa è ologramma, contenuto e contenitore, mistero di Dinzona, opera di Mukuku Kandja, Givanga Vanga e Muanda Bendah, Ntsambi Pindi e Kuma Tchengue. Terra è uovo luminoso, prodotto da Givanga Vanga, offerto a Dinzona, che ha le chiavi nel suo seno, nessun dio le può vedere, Dinzona scese a Terra, Cielo allora appare buio, Verbo eterno Mukuku Kandja, le chiede popolar la terra, di nostra propria presenza, a nascer razza pura, non mischiata alle esistenti, Dinzona emette da seno vergine, un germe di grano, allatta con mammella sinistra, e con sangue della destra, come il vino di Frascati, infine torna al cielo, che ritrova la sua luce, mentre Esteso e Profondo, risveglia da letargia. Mukuku Kandja a sua volta, fa un viaggio sulla Terra, sotto forma Muanga Bendah, tra le dita prende il germe, opera di Dinzona, e gloria di Givanga Vanga, lo copre con protoplasma, e lo anima con soffio, così chiamando: Mutu vieni alla esistenza! Ti estraggo dal mio seno, tu miniatura di mia madre, incarnerai mio verbo eterno, su questo piano avrai dimora, sarai padre di nuova razza, che popolerà le tre regioni, superiore a Dei e angeli. Prese il germe Dountcingou, soffia e dice ancora: Tu Mutu Mutu Mutu, Te Muma Muma Muma, ou kando na ngadè, ou dimbo na guinigo, kousènguè na kousènguè, Gou saba mousanga, gou saba mugugu, Musanga vela Mugugu vèla; sorgi dal sonno della inesistenza, apri i tuoi occhi, esisti! da zero sei essere! Così Mutu umano si sveglia, apre occhi e vede luce che trova bella, si chiede dove sta, dentro lui è ogni risposta, attorno a lui è meraviglia, suo Paradiso è il più bello, di quel figli dei sesto petalo; seppe di avere un cuore, che batte è forma un doppio, sua immagine vicina, verbo eterno Ntsambi Pindi, lo chiama da interno: Maguango Adamo! Maguango sei figlio di Kombè, tua Ninguè è principessa, figlia di Ngondè, usciti insieme dal seno, virginale di Dinzona, come Kombè e Ngondè, siete fratello e sorella, poi sposo e sposa, unitevi e fondate, la razza nuova di Batou. Nianguè si sveglia, cerca le braccia di Maguango, loro amore eco ogni petalo, dal Cielo fin Profondo, tutte sfere van cantare, Salut coppia divina! vostro amor ricorda a Dei, lor dovere nei misteri, rinnovare ad infinito, Ngondè si arrende a Kombè, così nasce Prince solare, che incarna verbo eterno, e loro bacio fù, la culla degli Dei, così canta il coro, in danze sacre Buiti e Nyemba: gloria a Muanga Bendah! Niguè nagu Muanga Bendah, nigufu Muanga Bendah. Eva-Niangui e Adamo-Maguango, si contemplano e amano, ciò piace a Mukuku Kandja, che appar qual Kumu Tchengue, ratifica loro unione, e la proprietà di Terra, informando lor missione, di far nascer razza nuova. Kumu Tchengue li istruisce, ai misteri cielo e terra, strappa piccola radice, di ngobè pianta dibouga, strappa scorza e offre alla coppia, che ne assorbon sacro succo, Dinzona appare a rivelare, tutti i misteri di Creazione, Maguango primo prete Buiti, Niangui prima fù alla Nyemba. Kumu Tchengue ricorda loro, Terra tiene 13 porte, due per Sotto e due Intermezzo, le altre nove son del Cielo, tutte porte son riunite, presso albero ngobè, iboga sacra che avete preso. Mai aprite quelle porte, escluso in caso di emeregenza, quando cosmo è minacciato, vi autorizzo a far vibrare, settima corda a risuonare, le tre note corrispondenti, alla prima celeste sfera, narra ciò Orfeo leggenda. Voi fondate razza pura, sen mistura ai precedenti, siate casa al Verbo Eterno, propagato ai discendenti, siete liberi su Terra, fate ciò che sembra buono, tranne usare il suono Lira, che apre porte di altri mondi, terra è immagine di cosmo, così parla Kumu Tchengue, che ama razza umana pura. Il peccato Adamo ed Eva, appare dunque aver ceduto, ad aprire quelle porte, sotto inganno ad innocenza, aver visto quella scienza, di come vennero creati, toglie manto dei misteri, nudi e soli ai loro occhi, loro unione con gli Dei, fece nascer poi giganti. |8 Esistenza, e fù sera e fù mattina, dopo un tempo ed uno spazio, Maguango e Niangui son felici, loro gioia suscita in altri, lussuria e gelosia, di altre razze precedenti, tenute fuori dalla Terra, così escogitano intanto, usar suono Lira piano, a fare aprire le porte, sedurre Adamo ed Eva, ma tredicesima porta, esige morte trapasso, come fece Orfeo. Maguango a divertirsi, costruisce n'gombi lira, uguale a quel che vide, su Kombè petal solare, Lira a 7 corde, reca melodia di suoni, che raggiunse pure Niangui, presso centro del pianeta, cade in estasi e tocca frutto, seconda porta della Notte. Samael khan del Profondo, appare e unisce a lei confusa, lei lo scambia per marito, e il mistero allor si compie, quan si sveglia sente ansia, lui la calma con carezze, poi le dice chiamar Adamo, infine varca la sua porta. Nel frattempo arriva Adamo, che risponde Eva richiamo, questa è Lilith travestita, cioè compagna a Samael, giunta sù da acque profonde, per seduce Adamo al fine, altro mistero qui si compie. Maguango si risveglia, quan la dama è gia scomparsa, vede Nianguè a piedi Pianta, come in estasi inanimata, lui capisce esssere un sogno, provocato da magia, penetrata dalla porta, della Notte aperta prima. Coppia piange la sventura, fan vibrar settima corda, a chiedere soccorso, ma scienza hanno perduto, avvolti in velo Maya, intravedono lontano, i ricordi del passato, di Terra paradiso, e lor prima leggerezza, fluida per volare, nostalgia tristezza, primo giorno di esistenza. Samael era riuscito, tornare al Sottosuolo, ma Lilith trappolata, rimase sulla Terra. Maguango poi nel sogno, ricorda suo passato, prende arpa e suona, Ero io in splendore, dei piani misteriosi, nuotavo in acque sacre, di oceano più divini, tutto è poi cambiato: Gou nibanga tenana, gou ngongua mitovè, gou ngongua mitovè, gondè te mitangou tangua è; nel corso del suo songo, Muanga Bendah appare, Padre misericordia, parla con Adamo, hai perso stato grazia, mortal sei diventato, se fatto di nove corpi, che vibran separati, come i 9 frutti, or sono in intermezzo, finchè distendi corde, in te tutto è tornato, embrione nell'abisso, ne esci sol passando, la tredicesima porta, tu e tuoi discendenti. Muanga Bendah aggiunse, potrai ripescar corpi celesti, al momento naufragati, usando ngobè la diboga, assieme a Buiti scuola, che i sacerdoti quarto petalo, scenderanno a insegnare, per aiutar tua innocenza, ritrovare primo stato stato, e tuoi discendenti, a mezzo del Buiti, riceveranno Dinzona, che vivrà in loro spirito, e verso fin dodeca esistenza, invierò Principe solare, che incarna verbo Mukuku Kandja, alla testa di un armata, per liberar la Terra, dai intrusi di altri mondi; a tredicesima esistenza, arriva cataclisma, che rifonda il cosmo, in risorte innocenze. Maguango si risveglia, pieno di speranza, Eva fece stesso sogno, riguardo alla Nyembà. Terzo giorno Ntsambi Pindi, discese sulla Terra, rimprovera la coppia, imprudente temeraria, li esilia dal Centro, che riempie poi di acqua, Albero cosmo ritirato, a ottavo petalo inviato, la Terra dichiarata, scuola di anime ignoranti, e la forma umana aperta, a incarnazion di tutti esseri, che salgono o scendono, a inferi e cieli, Dei geni angeli e demoni, o altre entità, dei mondi diversi. Quattro porte del pianeta, 4 mostri a vigilar, entrata-uscita di anime. Coppia dopo Eden diluvio, su isola deserta, rifugian senza cibo, diventano selvaggi, come gli animali. Quarto giorno nasce a Niangui, il figlio di Samael, mentre Lilith partorisce, il figlio di Maguango. Adamo unito ad Eva, avrà legittimo figlio, così diverse razze, popolan la Terra, figli di Adamo e Lilith, figli di Eva e Samael, figli di Adamo ed Eva, e i discendenti meticciati. I discendenti diretti, di Niangui e Maguango, mantengono natura, umana dei parenti, i figli di Lilith, van vivere nell'acqua, i figli a Samael, volano nell'aria, union di acqua e aria, dà vita a razza gnomi, che vivon sottoterra, infine i Dei del Cielo, di Esteso e del Profondo, si unirono agli umani, a dare molte razze, di colore forma e altezza, riassunte in sei gruppi: figli degli umani, figli a Dei e umani, detti semidei, poi figli a Geni-umani, figli ad Acque-umani, figli ad Aria-umani, infine razze mescolate. |9 Esistenza, i semidei terrestri, egemoni su altre razze, studian scienze ed arti, imbattibili guerrieri, vincono le guerre, e innalzano città, imponenti architetture, sui piani del Sahara, tra spiriti del sole, Mikuku mi Kombè, Mundongu è loro re, ma infine lor città, a causa corruzione, incendiate son dal fuoco, sceso giù dal Cielo, lor razza vien distrutta, qualcuno è risparmiato, come in Superman. Intanto i figli umani, di Niangui e di Manguango, son nomadi poichè, spesso perseguitati, da altre razze ariane, a causa lor caduta, poco dotati sono, in misteri arti e scienze, più volte decimati, ma sempre ricresciuti, reclaman loro Terra, diritto eredità, e senza avere nulla, chiedon misericordia, Dio inviaci un Salvatore. Una razza di mercanti, assai abile ed avara, sempre esisterà, e governerà tal mondo, assieme altre tre razze. I figli a Geni-umani, son razza di giganti, vivon da signori, in palazzi isolati, annientati furon prima, in diluvi e cataclismi, essi amano le gemme, diamanti e oro sontuoso, lor discendenti sono, pur gnomi geni Terra. I figli di Acqua-umani, sirene con tritoni, oggi con gli umani, si uniscono assai rado, spesso solo in sogno, Mbieri sono detti, del cosmo messaggeri. I figli di Aria-umani, cioè di Eva-Samael, han subito più misture, come le figlie di acqua, son Mbieri terra e aria. Infin la razza mista, provien da tutte razze, possiede gran pazienza, ma poca resistenza, tutto vuole avere, senza approfondire, ma resta a vuote mani. |Tre re vanno da Cristo, giallo bianco e nero, il primo parlò, il secondo parla ora, il terzo è ancora muto, attende emetter voce. Moussombi-maganga, maestro dei misteri, dopo sua morte, separa armoniosi, abita nove sfere, completa onnipresenza, conobbe dissolventi, come sacra Iboga, che separan vari stati, di umani e animali, vegetali e minerali, mentre i coagulanti, uniscon soluzioni, uguali in sostanza, diversi in quantità, stessa legge di natura. Tre specie dissolventi, lenti rapidi o sinteti, Fuoco dissolve, come canti e cerimonie, danze musica e tamtam, preghiere piante e iboga, permettono produrre, stato corrispondente, a sfera che si attende: ciò che agisce su astrale, non dissolve il mentale, un requiem sa calmare, canto amore sa incitare, universo è in tre sfere, astral mentale spirituale, ognuna ha suoi abitanti, con clan e trinità, ogni chakra umano vibra, risuona sua regione, sviluppan 9 corpi, africana iniziazione, lavor con elementi, aria fuoco terra acqua, in dosi e lor mistura, risveglia pineale, detta Dikoundou Louba, trasforma e si infiama, nel risveglio intero, grazie ai dissolventi. Chi ha scarsa batteria, serve unire in coro, chain di religione, come in Santodaime, batterie son pur feticci, o ricordo di antenati, oppur folletti e ninfe. Mapenga primo uomo, detto pure Mutu, nacque da eboga, Dissumba è prima donna, illumina la strada, cacciando Porcospino, perse suo sentiero, Pigmeo pianta le dita, sepolte nel terreno; ecco nasce eboga, la moglie lo cercava, sentì vibrar suo arco, radice le parlava: Io sono tuo marito, non piangere mio lutto, ecco le mie ossa, ai piedi di un arbusto; viaggio con Piroga, sul fiume Mogobue, torna nel villaggio, e parla al gruppo clan, mangiate amar radice, fermar dolor paure, Mogongo suono di arco, sul fiume vi conduce; tale Arco della caccia, risuona musicale, Mosuma nostra figlia, vi aiuta a navigare, parla coi defunti, a risolvere bisogni, scende nel Mogube, iniziazione compie: se arriva 1 straniero, banzi vien detto, se buiti vede intero, divien Nima maganga, esperto in cerimonie, poi Nima-na-kombo, che iniziazion promuove. |ATOME RIBENGA narra, Bwiti è conoscenza sè, di Dio e le sue leggi, tutti siamo cercatori, bisognosi verificare, suoi misteri graduale, naturali oppur divini, come in buona religione, ogni branca porta al tronco, fare bene o fare male, è una scelta quotidina, per novizi e per esperti, fuori o dentro istituzione, nel travaglio tradizione, usa Buiti iboga sacra, col mongongo e arpa sacra, canti appello per gli spiri, le preghiere ai pian divini. Primi templi sono grotte, tra deserti oppur ruscelli, poi son case nei villaggi, pur se Dio parla nel cuore, senza libri e paramenti, ciascuno sperimenta, Dio Padre e Madre presso voi, legger solo testi sacri, reca solo la teoria, serve viver connessione, Jesus Cristo appare amore, Epèpè Nzambè in pope lingua, ti consacra ad annunciare, la sua cura e buon novella; parla a bocca di iniziato, son la via e la verità, a mezzo me tu arrivi al Padre, conosci te e conosci me, assieme ai regni di universo. Greci giunsero in Egitto, con Pitagora ed Ippocrate, Epicuro con Platone, a scoprir essenza umana, trovan Dio e le sue leggi, nei misteri di ongi tempo. Mistico è diretto a Dio, senza intermediari, nell'oceano etere puro, increato eppur splendente, uomo vede onnipresenza, la saggezza e verità, amor giustizia e compassione, regno e gloria del divino, a vari gradi evoluzione. Spiritual appar mediato, dagli spiri elemetari, avi e santi in vari templi, angeli troni o serafini, ai confini vita e morte, sen paura della sorte, scopo primo Buiti appare, esser Dante ed esplorare. Nima esperti iniziatori, son dal Cielo consacrati, anni lunghi a studiar basi, nella notte van suonare, vibrazioni più elevate, come il Cristo di Natale, fan discesa naturale. Cuore e occhi aperti sono, Epepè Nzambe sa vegliare, suona oppure và pregare. Necessario a iniziazione, caolino bianco e rosso, piuma bianca di piccione, uova e ago con profumo, Dio discende qual colomba, su Jesus dentro Giordano, soffia spira pentecoste, se ha morale il candidato, ha confessato sue mancanze, così vede ascolta tutto, chiarudienza ha risvegliato, può veder suo iniziatore, se ha un segreto inconfessato. Doti cura secondarie, come iboga o gli strumenti, Spiro Santo sol si esprime, a mezzo propria volontà, Iboga è solo un dissolvente, che risveglia ricezioni, in armonia di tutti i sensi, per comprender vibrazioni, che Spir Santo sceglie emette. Arpa sacra vibra il corpo, reca eco nel sottile, a mezzo iboga ed endocrine, rende uomo recettivo, al messaggio del divino, Pineal muta le alte, in frequenza adatta a umano, come fà elettricità, scesa a terra a funzionar. Come iboga c'è pensiero, desiderio e volontà, le parole e i gesti Nima, stessi effetti sanno dar, pure Ngombi con Mungongo, in certe ore giorno e notte, circostanze e necessità. Se la mente troppo pensa, perde via comunicar, con la fonte ispirazione, divin Pà spiritual, che permette di gestire, psico-fisico-social. Iniziare apprendimento, ecco scopo iniziazione, rudimenti di universo, di nozioni impresse là, comunion sacerdotale, sanno anima tatuare, bwiti pur produce segni, conosciuti da spirituali, pur se fai più religioni, restan sacre iniziazioni, a quell'uno universale, Cina India Gabon varie, scopo è solo aver coscienza, del divino a te essenziale. Iboga aiuta informazione, via vision sogno audizione, spirituale sensazione, dopo umana ricezione, mentre lotta le influenze, di menzogne tenebrose, cerca luce in verità, per riuscirle a dominar, Iboga libera dal mal, è sol questione quantità, la durata del soggiorno, dentro ai pian spiritual. Morte è legge naturale, oppur legge spirituale, quan separa anima e copro, non è fatto da curar, è destin che Dio dà, fuor di umana volontà, Bwiti scuola insegna questo, cercar Dio dentro di te, trovi il regno cielo eterno. |Riepilogo di rito: 18h installan ceste, fin 22 arrivan banzi, mangiano fin 21, mezzora son mikuku, oggetti rituali, circolano alle 22, mezzora poi invocate, le maschere Mwago; 23:30 le donne, invocano mosema, 1 ora dopo è Mososo, rito bagno limpeza, 1h abbigliamento, 1:30 rientra il buiti, 2h accolgon spiriti mikuku, poi inizia consultazione. Poi maschere mwago, 3h danza dei tre nganga, 4:30 è Mosema, cioè danza di mabundi, 5h danza consulto dei mibele, 6h danze finali, 7h tsobula conclusione, 8h svestimento al camerino, 9h ripasso accaduto, 10h riunione di staff. Variante taglio Corda, 11h fanno corde, 20h taglio cura; variante rito edika, alle 20 pasto pollo, cotto nel banano, poi motoba e mugungu. Riuscita CERIMONIA, dipende da perfetta, esecuzione riti, coreografia corretta, Kombo nima e nganga, garanti di coerenza, ARCO e ARPA suoni, trasmettono frequenza: inizia volontà di andare, a vincere punture, di insetti di malarie, nascere in Efun, morire in fiume Muengue, rinascere a Meyaya, terzo giorno attende; 2 fori scolpiti, al palo dei conviti, il ventre della terra, utero del buiti, culto si diffonde, fuori di foreste, entra alle città, e cura dipendenze: incontro di avi è, potere guarigione, scoperta di radice, comune situazione, su strade commerciali, nascono cappelle, curan corpo e mente, svegliano coscienze. |Ngombi otto corde, son tendini Ningwone, corde femme e maschi, creano le armonie, durante cerimonie, segnan strade arpa, con vertigo danze, e sottofondo obaka. Isoga antico mito, sibilla va ronzare, tradotta dal mudunga, la interroga col kendo, dialoga con essa, oracola il sonaglio, le origini di Arpa, nella cascata di acqua, enigma della vita. Disumba-Dinzona, liturgia di cuore-dita, lamento funeral, ngombi Banziogu, da maschi sacrificata, prima donna pigmea, in arpa reincarnata, per dar fecondità: entra nel corpo, di nganga e figli banzi, piroga che mena, monte-valle e viceversa, suo suono guida umani, fino imbarcadero, caravella portoghese, traversa mondo intero; sua musica incontra, africani ed europei, lusitani esploratori, ai tempi della Orda, trae musica e parola, con un berretto rosso, adottato da + capi, su costa africana, pure oltreoceano, su costa brasiliana. Arpa liana e pelle, di pantera e cerbiatto, strumento musicale, di masimba e minza voce, eclissa dominanza, di persona in stanza, accorda italiana, ma-simba toccatas, fai correre dita, finchè struttura si alza, un aria precisa, identità riconosciuta, saluta percussioni, sul baka barra dura, bakakakaka crack! uovo alfine infranto, voce innata parla, da liber gioco di arco. Ngombi masimbu, getsenge-tsenge a-sa-masimbo, arpa si accorda, ma mondo è già pronto, sua cassa risonanza, ad utero associata, pelle di antilope, la prole ha generata: Disumba Tu vibri, dove tartaruga sale, contro corrente, iniziazion sessuale, filiazione arco-arpa, è fremito vitale, maganga suonatore, fa il cuore palpitare, come formica Kam, alle dita di arpista, fà medicamento, che + agile spinge, medicamento inizia, scender dolcemente, fin sentire boom! quando arriva a polso, cuore sintonizza, e al pollice comanda, senton suo dolore, i parenti arco e arpa. |Beti ngomo invita, con arpa piccolina, suonator si sposa, poi con arpa grande, fa emergere Ningwane, sorella di Dio, e moglie terrena, in Beti cuore puro, Dinzona Benzogu, Isoga o yaMwei, Disumba molti nomi, nei cosmici miti, che portano energia. Beti arreda spazi, con repertorio noto, 1 mwenza conosciuto, mya obaka in coro: la vita ebbe inizio, da 1 arbusto iboga, termiti tra radici, fecero la spola, curando germoglio, di universo uovo, masimba ma ngombi, nell'interludio trovo. Masimba e mwenza, è Bwete liturgia, preludio che prolunga, rito prende forma, musica li attiva, suona prima e dopo, pulire casa a sera; mal-spiriti guidati, fuori suon purgati, musica struggente, + accordi mono tono, spiriti antenati, invitati a cerimonie, Mwenza plural minza, son canti collezione, monodici mormorati, sopra suono beti, con 2 accordi d'arpa. Beti tocca ottava, in nota di chiusura, poi enuncia incanto, Banzi nima na kombo! benganga bokayè. Ngombi antropomorfa, articola linguaggio, in melodia vocale, aggiunge uman passaggio, canti son poesie, di banzi apprendistato, sofferte esperienze, di religioso stato, canti interpretati, in corso di rituale, preparano le fasi, allenati ascoltare. In auto o piroga, a casa od in mbanza, stessa ispirazione, del Beti innamorato, legato a vita ruolo, coesione talismano, nel preludio attua, il desiderio primo, da caos rinasce cosmo, ordinato sentiero, masimba impon silenzio, su chiacchere di stanza, prepara riti vita, che acquistano efficacia. Mitombo mya Obaka, canto inizio d'arpa, mwenza repertorio, pinzi tsogo e fang, annuncia inizio riti, a neofiti in marcia, che in oscurità, attendon luce alba, mitombo mio okaba: ai piedi albero di vita, io ho visto luce sole, di luna e di stelle, Bussengue partì, a coglier frutti selve, su un albero sale, di paludose zone, cade con i piedi, in ramo biforcato, sparpagliano intestini, penetrano suolo, arpa nasce li, tra liane di vaniglia, nacquero sue corde, da cielo fino terra, dentro sottosuolo, abbracciano mascella, arpa in basso sei, la morte del sepolto, in alto pure morte, da bocca fugge soffio. Bwete + grande, è vecchio antenato, che dimora a monte, e vibra tra i denti, uccello che saltella, e articola parole, arpa tu piangi, per albero che muore. Oh padre Nzambe-Khana, io temo iniziazione, poichè cuore di banzi, è pieno di amarezza, ma quello dell'anziano, è pieno di visioni; solo vecchio arco, ti insegna a parlare, esiste dietro arpa, nessuno può passare. |BUSENGE e BANDZIOKU, arco e arpa Tsogo, x viver scenari, messaggi di altro mondo, Bwete in morbidezza, di musica esteriore, elabora un lutto, con poesia separazione: piange canto arpa, ma ngombi ma ngombi! ge tsina ge ma waa, in basso sta la morte, ge ngong ge ma waa, in alto sta la morte, ge gatse o ma-deaka, in mezzo è lutto sorte. Emozioni viscerali, da musica causate, libidico piacere, di 1 ludico toccare, dove dolor morale, esprime invocazione, nome Yo Mweioo! emozion che fa scattare: le dita e viceversa, corde cielo-terra, cuore con il polso, pollice è gran capo, indice fa sarta, di rafia acconciature, tre dita tiran fuori, arachide colture; 8 parti corpo e arpa, 8 corde voci Mwei, diaframma immaginario, separa 4 corde, nome di ogni corda, chiama 1 pezzo mito, rituale autopsia, depista i guastafeste. Bandzioku toccata, con dita di Busenge, Kaa Bitoto granchio, in YaMwei corrente| Mikondo iya mwei, minde te go komo na mina, te kengo te kuma, te bayanga ngongo ma-sigea, ango tomba na ngongo wi enanga, okiti ya Mwei| le code di madre mwei, han nomi iniziati, pollice indice medio, che scavano arachidi| getindo nao-ngoda na mokoko-e| tronco rotto, o-ma-goga na tsenge, otanga o ma-ke-kongoaka| nutrono funghi otonga, un arpa intagliata| gebokoko ge-ma-penda, mascelle interrate, di madre e padre, nutron discendenze. |Prima piantagione, accesa nella selva, da un antenato khan, giunto fin Loango, a conoscer TRE BANDZI: getsukudu le termiti, evitan guardare, i segreti iniziazione, gevavangani scimpanzè, i timorosi banzi, altri han ben visto, dietro linguaggio, ascoltano arco kele, intendono messaggio; orgasmo M solitario, e multiplo di donna, arpa è suonata, da molte dita granchio, arco solitario, con corda unica tesa, vieni ed apprendi, origine hai compresa: appare Nzambe Kana, inventa tutte cose, Avo crea seme-parola, da basso Congo sorge, dove vibra arpa, noi andiamo parlare, nzimbe dove vanno, figli a Nzambe Kan, suo cuore bisaccia, pensieri a seminar. Tso tsoke! semina arachidi patate, te mogenye na gevatavata, trovi in Gabon, due stagioni secche, la corta a febbraio, in cui semini patate, luglio-agosto paio. Kana pianta oguma, la ceiba pentadra, obaka è guibortia, ovenge distemonantus, motombi è copafeira, segni incisi appunta, al tempo di ascensione, pappagallino piuma; tsomine ea mapanga diveve, la pentola falò, nyma na kombwe bwekaye! aee basè aye! |MOSOSO passaggio, discesa al fiume mito, neofiti a ruscello, tra lanci di piroga, che vengono da est, procedono fin west, simbolo di viaggio, li accompagna ben: durante processione, luce della torcia, da culla fino tomba, bwete fan vedere, momento è venuto, a discendere fiume, torcia accesa avanti, dietro senti muse. a Monte la sorgente, a Valle la tana, grembo dove freme, ogni infante bwete, i talisman rifugi, aiutano traversata, al paese bianchi, oltre oceano acqua; novi banzi siete, sulla strada acqua, vedete e raccontate, tutto quel che si alza, regole di terra, che inghiotte e sputa, non abbiate paura, è strada già battuta; ritornano iniziati, che portano 1 arbusto, e presto vanno giù, alla tana del caimano, grembo a Terra Madre, prigionier di liane, arbusto e nuovo banzi, dicono anziane. Banzi ringraziano, esser stati sradicati, poi ripiantati, ai piedi albero Vita, freme il nascituro, iniziato saprà presto, come strisciar tracce, del Piton sentiero. |Narra un povi Nzuba e Sango, uomo nato come ago, Inizia in acqua, piedi punta a terra, arriva ad imbarco, modella umana forma, arriva dove separa, cordona da placenta: ecco madre arpa, che vibra nel fiume, dove sta Kaa, e Gesomba controcorrente, rana Bosua la barra, istrice Bopunda sonagli, crepita entrata, dove entrano iniziati. Nzambe onnisciente, crea fiumi cielo frutti, tu Arpa guarda bene, Arco che ti ha generato, con sua unica corda, guarda in buco a valle, dove arpa vibra fonda, sta Mosuma enfante; lascia fiume aperto, x nascere ai paesi, sentiero della morte, ai coraggiosi veri, Mosuma tuffa fiume, a rive cresce pianta, amara sua radice, visioni dona in mbanza. Lei sente vibrare, dal fondo del fiume, immerge vede granchio, Bitato Beti arpa, poi sente fruscii, sonagli di Bopunda, penetra e ode barra, con fremito Mosuma: dolce va + avanti, sente arco mongongo, il maschio solitario, vibra senza fondo, dopo vede arpa, granchio con le dita, dolce culla nanna, che quel suono invita; poi Mosuma prende, strumenti musicali, vede eboga a riva, nessun l'ha piantata, sradica la pianta, taglia sua radice, inghiotte + pezzi, e a tempio si dirige: dove siamo noi, si siede e sonnecchia, ecco suoi sogni, eh eh avanti avanti! scendete nel Mobogwe, come vermi interni, fin dove pesciolini, salgon fiumi esterni; fin mucchio spazzatura, piantagione Kele, dove solitario, va maschio del cinghiale, vanno maschi al mucchio, trovano maiali, ne uccidono vari, progettan nuovi piani; mangiamo pure noi, ciò che mangia Mosuma, partir da quel giorno, comincia costume, consumar 2 varietà, di e-boga amar radice, mbasoka di mandrillo, e nyoke di istrice; discorsi di + Povi, apportan variazioni, a discorso base, uguale a tutti i bwiti, ecco bwete mwengue, Mont Bovet Libreville, nima presenta al cadavere, ago + biglie; biglie tsingo e iboga, e pelle di mosingi, chiaroveggen notturna, poi strofina corpo, con polver legno rosso, lo punge con ago, rompe radice a schiocco, sul viso andato. Povi fa discorso, Iya keta ecco la madre! nome del defunto, che fugge da passaggio, fatto da Moanga Benda, sale su piroga, se radice mangi, tu sei dissumba rossa; nel vortice sprofondi, di morte passaggi, consiglio non discender, fiume grovigli, altrimenti incontri, trappola separazione, risali tu il Mobogwe, come fa salmone: incontri Mosuma, con gemella Sombididi, a folla bianchi e luce, tu arriverai, al mucchio dei Kele, dei galli macellati, e nel Gepatsi fiume, tu verrai trovarti; pien di gamberetti, tu va su piroga, Veliero di piante, acquatiche femminili, imbocco a valle è carne, a monte è motombi, dove nasce legno, che giorno lutto odi: dove fianchi uomo, van scoppiettando, Dinzona grida inizio, dolore del parto, accorrono parenti, lamenti e interlude, trappole nemici, se discendi fiume: nima e nuovi banzi, vi saluto tutti! ora lui discende, segue polver-rossa, amico ascolta bene, il beti musicale, presso di Motombi, nastro va trovare, x salire a cielo, e Bwete diventare: chi Disumba generò, mbanza tiene nome, Ge-bwete-bwete kombe, parla col sokè, mbondo origine dei riti, origine fu mbondo, talismano dei Vili, però bwete + grande, son maganga riti. Ndenga millepiedi, Ndongo è rovo spino, Fagara macrophilla, cuce perizoma filo, patsi Kongo le api, come Baka e Kota rovi, pungenti su spiazzo, di danze vorticose; vede uscire testa-membra, alza e cammina, sotto tetto mbanza, Disumba vien a vita, piccolo poi cresce, marca una dottrina, arco sangue-acqua, annoda con rafìa: il neofita dirà, pa non vedo nulla! esce con amici, e dice bwete è buono! in tal disumba fato, lui si incammina, primo incendio vede, scopre poi la milpa; arriva nel letto, dove è uomo e donna, parla con adulti, e trova due strade, basso ed in alto, prova spine Mwei, vede tunnel che sbocca, ai motombi piedi, dove passano anziani, e giovani misteri. bwiti_scelta_atome-ribenga.mp4bwiti_fang_re_david.mp4audio
||24 canti Fang raccolti da Fernandez, Masimba Ma Ngombi, preludio di arpa, emerge la vita, e pulisce il locale, minkin d'entrata: |Popè: Soya soya biga miwo, dopo nato Nzambi, nyama nyama nyama, a lak aki benganga nyamoo, Nzame a kobe ening, Tara nzame ye kire banganga, Banganga myamo oy, nyamo tara nzama da ye kire benganga nyamoo, tumengi si, mbomayake yake, ndende a kobo ening tara oh, a sighele mbembe, a kobo endama, ba ghe kobo ening betara zama, IT: ragno scese primo, l'uovo è visto dai fedeli, divino lieta vita, uovo trova posto tra fedeli, uovo scende da Dibogia, ragno del cielo, assieme al desiderio divino; ciò che è sospeso parla, di gentilezza in vita, pa Nzambe discende, e parla al pipistrello, uovo appeso a filo ragno, parla di vita sempre, discende porta luce, sul buio oceano in basso. |Popè: Bwiti mendongo, mendongo oh oh oh (bis), heyong me nga dziba, tara oh me dziba pa! zame oh me dziba; nyamo me dziba, dimamo mikodia, atsenge dibobia. Zambe a pongo, Mwangabenda me dziba, Tara oh, me dziba. IT: venuta del muud-flood, che copre annega tutti clan: essi son tutti sommersi, acque scese dall'arcobaleno, da ragno del cielo. Dio prepara, annuncia tutti son sommersi. |Popè: Heyong me nga dziba, Tara oh me dziba, Nzamè oh, me dziba, nyamo me dziba, ye me dziba. Dimamo mikodia, mikodia atsenge, atsenge dibobia, Zambe a pongo, Mwangabenda me dziba. Tara oh, me dziba (fang13-arpa-birth-creation.mp3). |IT Pà, essi son tutti sommersi, il clan è stato sommerso (Tara oh me dziba); Nzamè, son tutti sommersi! (Zamè oh, me dziba); gli anziani e gli altri (nyamo me dziba, ye me dziba); le acque sommerse dall'arcobaleno dei cieli (dimamo mikodia atsenge); i cieli dal ragno (atsenge dibobia). Dio che tutto prepara (Zambe a pongo); annuncia a tutti che essi son sommersi (Mwangabenda, me dziba). |Popè: nyama nyama dibode, a lak aki benganga nyamoo. Nzame a kobe ening, Tara nzame ye kire banganga. Banganga myamo oy - nyamo tara nzama da ye kire benganga nyamoo, tumengi si, mbomayake yake - ndende a kobo ening tara oh, a sighele mbembe, a kobo endama, ba ghe kobo ening betara zama - Bwiti mendongo, mendongo oh oh oh (bis), heyong me nga dziba, tara oh me dziba pa, zame oh me dziba - nyamo me dziba, dimamo mikodia, atsenge dibobia, Zambe a pongo, Mwangabenda me dziba, Tara oh, me dziba (fang10-arpa-road-birth.mp3). IT dopo che i fedeli sono entrati accompagnati dai minkin, inizia ciclo di canti zen che narrano il ricordo del diluvio di fango che annega tutti clans, tutto sommerse, acque scese dall'arcobaleno, poi il ragno del cielo dibodi o dibogia manda giù l'uovo cosmico, nell'oceano sotto senza fine, assieme al desiderio divino, che addolcisce la vita e trova posto tra i suoi fedeli accompagnati dai minkin. Obango intervalla metà di ogni ciclo zen, son vertigo danza, allentano anima-corpo, preparan riunione ad avi. |Canto Via di morte e distruzione |Popè: Minanga da kobe ening; sumeya mbembe! IT: stella parla di vita, sempre rinnova, l'essere muore, ma sua anima torna, come stella che brilla, ispira rinnova. |Popè: Mwan a Zambe kanga a king bakombo, nto mwan zambe vanga oni bot. IT: figlio d'uomo divien fil divino salvatore, canto Zen Awu a fine notte, celebra distacco. |Popè: Nana nyepe è Ningwan mebeghe, Esama yime awuaa, Tara a kobo awuaa, akobo awu mbembe, sempre, awu me wua nana nyepe, wua enyi a wu fwo, me wua, Nana nganga a wonga mesenguè, Tara oh Nana Nyepe, oh Nyngwan Mebege! Ngombi a nto mbamba eto, a nto mbembe Zame mbembe, a so wa yala, Ngombi mbembe. IT: Ningwan aiuta la vita, gruppo capisce la morte, io muoio Nyepe! ma mai son morto, nganga/adepto scomparso dalla terra, ngombi viene e porta ordine, Pà e Mà benefica, oh sorella di Pan, oh Zame mbembe, divino è x sempre, arpa arriva, sempre là, a portare ordine, Ngombi mbembe.

234:avaro e scroccone si intendono benone: CATALPA a foglia larga, ha fusto robusto, che cresce in altezza, se dispone spazio, forma fronde dense, produce molta ombra, riparo x uccelli, e alcuni roditori, che mangiano bacche, nei mesi primavera, da infiorescenze bianche, oppure rosa chiaro; regge freddo vento, matura va profonda, ma gelo la condanna, dormi inver Catalpa: se semi fan piantine, 10metri a 15 anni, ha foglie sedative, repelle zanzare, foglie frutti e corteccia, x asma pertosse. Grazie al catalpolo, presente nelle foglie, inodore per uomo, e nocivo per insetti, è albero efficace, contro le zanzare, con raggio di azione, fin due volte chioma, in calde giornate, e serate di estate.| Saline di Tarquinia, vasche acqua salata, evapora estate, piante pioniere paga, Salicornie e Giunco, Lentisco Ginestra, Pino delle dune, canal perimetrale, in zone acqua dolce, tamerice e olmo, pioppo bianco e canna, nutria e testuggine, Fenicottero e Gru, Falco di palude, Airone e Pettegola, cavalier di Italia.| TAMERICE arbusti, coltivate sulle coste di Asia e Mediterraneo, sopporta venti acqua salmastre, in siepi frangivento, o dune come dighe, oppur vaso bonsai. A inizio primavera, si riempiono i rami, di spighe di fiori, di bianco rosato, fioritura abbondante, sembra nuvola di fiori, cui seguono frutti, capsule di semi. Tamerice aiuta milza, memoria immunitaria, dice dr Bianchi, pianta guardiana, del mitico passaggio, da inferi alla luce. flora_tamerice-stimola-milza.mp4audio

309:25 novembre, torna santa Caterina, ancora neve o brina, dove il freddo si raffina: OROQEN son detti, 鄂伦春族 Elunchun zu, vivon caccia pesca, tra montagne Hinggan, presso fiume Heilong, su mappe detto Amur, assieme agli Ewenki, Goldi e i Dauri pur; discendon dai Shiwei, tende culle a betulla, fuggendo dai zacharian, traversan fiume Amur, dai Qing furono accolti, e divisi in soldati, a cavallo e a piedi, tutti incorporati: in esercito frontiera, oppure cacciatori, di Martora pellicce, x la corte Qing, poi Giappone invase, e impero Qing cade, giovan maschi coscritti, in nipponiche squadre. I restanti forzati, divenire sedentari, agricoltori e operai, fare carri armati, donne date all'oppio, usate per piacere, come altre minoranze, declina loro specie; fine della guerra, sopravvivono in mille, gente di montagna, che ben conosce selva, diventan guardia-boschi, in terre cinesi, vivono in case, prefabbricate, ricordan loro miti, quan nessun li vede. Oroqen vuol dire, allevator di Renne, fan caccia e pesca, raccolta e qualche orto, orsi tigri e lupi, mai osan menzionare, li chiamano con nomi, rispetto familiare: figli di una renna, Alce ad otto gambe, lei ha creato tutto, assiem Orso khan, Alce e Orsa maggiore, gestiscono anime, di umani ed animali, successo alla caccia, fortune personali; maestro degli orsi, e maestro di tigri, vivon sulla luna, ciascun in sua metà, risiede anima animali, in zona della Tigre, mentre quel di umani, in zona di Orso vive; altra storia tungusa, narra uccelli mari, pesci e buoni scambi, merluzzo e salmone: Salmone sale fiumi, mentre cigno e cornacchia, scambian voce urli, con popoli di taiga; mari e fiumi luogo, di sirene e tritoni, se incontrano un uomo, iniziano a cantare, se uomo accetta, è portato sottacqua, a sposare sirena, inizia nuova strada. Temu signora Mare, è responsabile pesca, scaglie suo corpo, crean pesciolini, così ogni sua scaglia, ripopola suoi mari, i Temu mangian pesce, in brodo a tutti pasti. Temu è maestro, di acqua e di Orca, animale con potere, su tutti pesci mare, Khadau eroe cultura, gira con la moglie, uccide i Soli concorrenti, chiamati pur vimana, e fa vivere le cose.| CHUONNASUAN è Oroqen, sciamano che percuote, grida col tamburo, sua danza notturna, un rito di cura, per 1 membro malato, della sua cultura. Chuonnasuan ebbe nome, donato da sua mà, quando era infante, e gli uccelli imitava, sensibile suo animo, segue lungo apprendistato, tra crisi e malattie, per divenir sciamano. Sua prima malattia, scatta a sedici anni, perse nel 43, fratellino e sorellina, trauma doloroso, lo porta vagabondare, solitario nelle selva, dolore trasmutare; sua mamma preoccupata, consulta curatori, ma dopo fallimenti, trova Wuliyen donna, Wu Oroqen sciamana, accetta sua cura, lo guida nel sentiero, di rituale cultura: su rive fiume Huma, 3 giorni di lavoro, 30 persone in yurta, uomini ad un lato, donne altro lato, oca e pesce in dono, mentre Wuliyen danza, percuote suo tamburo, con canti di bukàn, presenta il ragazzo, a 50 suoi bukàn, il giovane è adottato, un a uno ogni bukan, gli mostrano sentiero; lui danza loro forma, spontaneo su terra, i presenti pian piano, seguono sua danza, Wuliyen canta nomi, il ragazzo li sentiva, scendere dal bwa, berye e buni mondi: bwa-berye-buni, tre cieli cosmologia, di + gruppi tungusi, Shirokogorof riporta, come ruolo Jardalani, spirito assistente, erede degli alani. Dopo Wuliyen cura, Chuonnosuan guarito, torna da famiglia, che prepara costume, jardalani assistente, sitter di sciamani, soccorre lo sciamano, nei critici stadi; a fare tale ruolo, serve solo osservare, onesto in relazione, acuto saper leggere, andamento esibizioni, +di saman che serve, capire suoni e moti, ai presenti traduce, la venuta del bakan, indovina da indizi, ciò che dice saman. Seconda malattia, arriva a 19 anni, innescata da crisi, trapasso di sua moglie, solitario soffre, non mangia ne dorme, siede in silenzio, sotto albero a sentire, canti degli spiri, scopre bukàn del nonno: passeggia al fiume Huma, perde conoscenza, lo affidano i parenti, allo zio Minchisuan, maestro rispettato, lo fa danzare molto, fino a guarigione; ritorna salute, quan pace è dentro lui, nuovi spiriti trova, accanto ai precedenti, al top sua carriera, ne conta 90, amici e ausiliari. Terza crisi arriva, dopo morte di suo zio, Minchisuan nel 47, dopo rito solitario, Chuonnasuan ha 20 anni, incosciente 3 giorni, 2 mesi confusione, famiglia cerca saman, trova Zhao-li-ben, che gli chiede divenire, saman di cura, suo stesso jardalan, Mengjifu impara, mima suo maestro, questi poi comprese, suo talento innato, un giorno gli fu detto, rivolgiti ai bukàn, a divenir samano, loro possono accettarti; presso fiume Huma, confine russo-cina, radura manciuriana, performa cerimonia, lo aiuta assistente, gira su se stesso, e sciarpa protende, aquila lanciata, in volo circolare, specchi bronzi tiene, appesi al costume, fronte schiena petto, con cimbali sonori, moglie passa copricapo, fa trasformazioni: frange e corna cervo, coperte di bronzo, lui batte il tamburo, agli spiriti canta, muovendo testa e corpo, x lasciarli andare, inviarli al mondo sopra, indietro poi cade, moglie lo sorregge, gli spiriti nel corpo, lo spingono in trance. Meng-jin-fu chiamato, in lingua cinese, dopo sopravvissuto, a rivoluzione culturale, rimase sciamano, fino estate 52, quan quadri partito, gli pagan treno aereo, esplorare città Cina, propaganda seduttiva, del governo comunista, che cambia loro vita. Zhao-Li comunista, convinse altri oroqen, abbandonar sciamanesimo, lui venne rieducato, tuttavia alcune notti, salta dal letto, ha istinto a danzare, con spirito consorte. Da nomadi a stanziali, in Bayinna e Shibazhan, fan rito di addio, commiato dai bakàn, popolo Oroqen, fa rito in ogni casa, sama e jardalani, smisero carriera, distrutti col fuoco, oggetti medicina, mentre il nonno lesto, costume nascose, per stirpe discendente, in futuro apparirà, in sogno a suo nipote, che mostra crisi segni, e sa leggere nei sogni, ritroverà costume, nascosto sui monti; Chuonnasu in yurta buia, sta su pelle animale, entra in buni mondo, vede aquila a 2 teste, dono di suo zio, guida cura animista, trapassa nel 2000, culto vive in sua figlia. popoli_manchu-mong-saman.mp4popoli_oroqen.mp4audio

248:sopporta il male e aspetta il bene: Felci dei boschi, in ombra e sole, tra fenditure rocce, Capelvenere felce, carbonato potassio, cenere sue foglie, x alberi frutto, eccesso frutti toglie. |AQUILINA Felce, Pteridium aquilinum, terre povere frane, fugge arido clima, erba perenne, raggiunge i 2 metri, striscia rizoma, fronde emergenti; autunno rossastro, reca spore estate, ricaccia con incendi, fitte colonie, rivelano degrado, ambiente da curare, vermifugo rizoma, enzima thiaminase: tiamina B1 espelle, dal corpo umano, distrutta da calor, o essiccazione, micro dosi enzima, fa solo micro danni, usa felci cotte, la cruda ai ruminanti; altro principio, sa causar emorragie, anemia in ruminanti, cancro x stomaco, dare il selenio, fa regredir effetti, ma polvere radice, vince Tenie vermi. |SCOLOPENDRA Felce, Scolopendria vulgaris, pur tossica latente, detta lingua cervo, pianta per la Milza, usata da Galeno, nel vino casalingo, contro tosse e catarri, dice dr Bianchi, è immunostimolante, e antiparassitaria, in boschi umidi la trovi, vicino ai corsi di acqua, famiglia Polipodiaceae, tiene foglia grande, ricca di nervature, nella parte inferiore, spore in linee parallele, ha tannino e acido gallico, splenica stimolante, riporta le forze. |FELCE MASCHIO detta, Dryopteris Filix-mas, comune in boschi ombrosi, di castagno e quercia, rigogliosi cespugli, pure 1 metro altezza, narra Plinio e Teofrasto, Dioscoride e Galeno, rimedio antielmintico, efficace contro cestodi, radice Felce maschio, Polistica filix, con acido filicinico, paralizza il parassita, e lo stacca da intestino, un giorno di digiuno, purga vermi e tenia, segue poi un purgante, salino che aiuta, a espellere la tenia. Felce maschio essiccata, in polvere ridotta, sui capelli e peli, cura pediculosi, poichè ha stesso effetto, paralisi ai pidocchi. Felce in aceto decotto, combatte reumatismi, crampi muscolari, oppure lega foglie, attorno ai polpacci. |FELCE FEMMINA è dolce, POLIPODE volgare, perenne quercina, con fronde rotolate, come asta pastorale, ha ciuffi vigorosi, colonizza cose varie, Polipodio felce, produce sue spore, dai sori visibili, sotto loro foglie, inizialmente gialli, diventano marroni, Polipodia colagoga, secrezion bile noti: leggera lassativa, vermifuga purgativa, espettorante tonica, radice-strisciante, ha odore sgradevole, fresca o essiccata, primavera e autunno, sapore liquirizia; tiene saccarosio, che piace ai bambini, tisana sue radici, tratta i mal di gola, pure mal di pancia, bambini indigestioni, malattie petto e occhi, a greggi pastori; foglie meno attive, Felce Muraria milza, ha foglioline a ruta, astringente forza, oftalmica vulneraria, diuretica sedativa, polvere radice, su infiammazioni arriva. flora_felce-scolopendra_drbianchi.mp4audio
||FELCE felice felino, ci narra Pardini, pastorale degli etrusci, pianta guida la gente, tiene fronde secche, pacciame per orto, mantiene potassio, e screma eccesso azoto, suoi germogli Felce mangio, scotti a vapore, rese vermifugo, nei bagni e abluzioni, cotta in aceto.

105:Maggio fragolaio e fiorile, ciò che fà in oscuro appare al sole: FRAGOLA di bosco, Fragaria vesca, Fraula selvaggia, ama le scarpate, in penombra limitata, seguita con costanza, assieme discrezione, col passar di anni, dilaga sue colonie, ricopre la scarpata, ammirevole visione. Strawberry di bosco, da ibride diverge, per frutto piccolino, che profuma intenso, mentre ibrida pianta, ama terra concimata, se zappata intorno, bacche sopra strame, frutta moltiplicata. Perenne in zone d'ombra, riproduce espande, in tutte direzion, tramite stoloni, pure sotto gelso, oppur sottobosco, con funghi nel suolo, aiutan sopravvivenza, in stagione secca, 1 spesso pacciame, di legno secco aiuta, nutrir microrganismi, frenar competitori. Moltiplica stoloni, fil ferro a forcine, radican rizomi, in nuove piantine, ibrida cilena, tutte specie coltivate, Fragole di bosco, matur composto strame, ama acido composto, di aghi pino mulch, ortica a lei vicina, benefica aiuta, se cimo primi steli, lei rifiorisce +, raccolgo con picciolo, odore tiene su: colgo giugno-sette, x buone macedonie, le foglie pure uso, in gradevoli tisane, a sciogliere calcoli, bastan 50 piantine, fragola sfregata, sbianca denti infine. Nonna beve infuso, foglie Fragola Vesca, a lenire reumatismi, decotto avanti sera, poi fomento Timo e Menta, x freddi sinusiti, sciacqui a gargarella, acqua ossigenata, salata o con aceto, tosse mi ha sedato, polver sternutoria, mio naso ha liberato. frutti_coltivare_fragole.mp4 audio
||Fragaria Fraula , ama penombra limitata, seguita con costanza, col passar di anni, ricopre la scarpata, ammirevole visione, in tutte direzioni, tramite stoloni, pure sotto gelso, moltiplica stoloni, fil ferro a forcine, radica rizomi, in nuove piantine, ama acido composto, pacciame aghi pino, che frena competitori; ortica a lei vicina, benefica aiuta, se cimo primi steli, lei rifiorisce +, frutti giu-settembre, cogli con picciolo, odore mantiene: cruda e macedonia, le foglie pure usa, in gradevoli tisane, a sciogliere calcoli, e fragola sfregata, sbianca pure i denti. Nonna tenne 50 piante, per bere infuso foglie, a lenire reumatismi, decotto avanti sera, poi fomento Timo e Menta, x freddi sinusiti, sciacqui a gargarella, acqua ossigenata, salata o con aceto, tosse ebbe sedato.

85:ngombi mbembe! soke sanga sa bopunda au nzimbe, ye mosuma mwana ye ake Mobogwe: Seba osserva fauna 动物, tra Pontina e Biedano, mammiferi e pesci, insetti rettili anfibi, il gatto selvatico, detto Felis silvestris, Sus scrofa è cinghiale, Cane e Lontra e altri. Mustela nivalis, donnola martora Martes, Hystrix cristata, Sorex samnitico toporagno, Vulpe vulpes dietro lepre, Lepus corsicanus, tasso Meles meles, topo Apodemus sylvaticus. Sciurus Scoiattolo, Ghiro è Glis glis, Muscardinus avellanarius. Seba incontra in treno, un ingegnere cacciatore, raggiunge al mattino, stazione Fossanova, poi a piedi cammina, fa pause e si riposa, capanne di fortuna, tra anatre lui trova. Lepri in quantità, tra sterpi e boscaglie, indisturbate vanno, tra le paludi langhe, Beccacce e Pavoncelle, costellano palude, quaglie tortore africane, aspetta su dune, stremate dal viaggio, nessuna legge venatoria, arrivano Storni, a nuvole su palude. Folaghe dei laghi, son pure abbondanti, oche anatre selvatiche, grassi volatili, Starne e pernici, Allodola e strigliona, pur Tordi e Ficarola; preda cacciatore, uccelli di passaggio, con cani di supporto, che aman tali terre, un riccio per il sugo, condiva sua polenta. Dopo anni bonifica, di Palude Pontina, rimase ricordo, e scompare selvaggina Seba ancora osserva, uno |SCOIATTOLO antico, che accumula provviste, ghiande semi a guscio, Ghiro e Pipistrello, Istrice e Marmotta, che fanno pur letargo, una sorta ibernazione, metabolismo lento, abbassa lor calore. Seba ancora osserva, un passero che mangia, i fichi più maturi, poi animal notturni, Istrice e Tasso, in trappole di lepri, Averla e colombaccio, Upupa e gufi, Talpa che accumula, frutta nei suoi nidi; affiorano ricordi, di storie da lontano, Ayandzi clan faceva, la tratta degli schiavi, più popoli locali, fuggirono alla selva, incontrarono animali, |LONTRA e rondinella, che gli indican sentiero, a sfuggire pirati, riparo al monte Ibunji, sul massiccio duChaillu, al centro del Gabon: ge-bondje è gran montagna, oggi quasi disabitata, terminato il terrore, si diviser nuovi clan, Tsogo Sango Eshira, Kele Baka e bianchi, mitici pellegrinaggi, narrati in sequenze ngombi; così un canto repertorio, narra il mito Lontra, sul torrente Mososo, fiume mitico Mobogwe, dove vivon lontre gemelle, una è Mosuma, l'altra e Sombididi. Mosuma un giorno trova, una pianta sulla riva, ne sradica radice, inghiotte pezzi radice, poi si dirige qui, presso cascate d'acqua, dove siamo tutti noi, si siede e sonnecchia: avanti avanti banzi! scendete nel Mobogwe, come vermi in viscere, fin dove i pesciolini, risalgono i fiumi, mangiamo pure noi, ciò che mangiò Mosuma, e da quel giorno cominciò l'usanza di consumar, due varietà radice, mbasoka di mandrillo, e nyoke dell'istrice. Mosuma nel suo viaggio, al fiume di radice, tuffatasi in acqua, sentì il suono obaka, più avanti nel fiume, sentì arco mongòngo, il maschio solitario, che vibra il primo avo, poi vide arpa suonata, dal Granchio Bitoto, con dita fessurate, nelle articolazioni, e mentre ha visioni, sente vibrazioni, che vien da fondo fiume, si immerge poi esclama, cos'è che vibra? scende in profondità, vede il granchio Bitato, beti assai virtuoso, poi sente un fruscìo, è il sonaglio di Bopunda, che crepita all'entrata, dove penetra Disumba, Lontra allor sprofonda, cullata dalla ngombi, e da Istrice sonaglio, poi chiese ed ottenne, i strumenti musicali, e a umani li ha donati. Mosuma è mosema, cioè Banzioku stessa, che incontra la piroga, condotta da Motembwe. |Arco accompagna Povi, discorso in 8 tappe, che canta Ngombi mbembe! nel mito Nzambe kana, evoca tempo anteriore, mondo di cacciator/coglitori, dove Mogongo avo babongo, prega sue reliquie, con melodia ronzante, che stimola bandzi, come il marranzano scacciapensieri siciliano, arco-a-bocca siberiano. Mongongo è avo pigmeo, che dialoga con suoni, a spiriti mikuku, nel folto della selva, con la radice in pancia, e strumenti di Mosema. fauna_tasso_faina_volpe_gufo.mp4seba-grida-savana.mp4audio
||Popè: go ndibo go epongo go makungaka ngombi, ye mosuma mwana.. ye ake, Mobogwe. Mobogwe tseny'edi te mandome, mosuma ya dzuwaka eboge. IT Mosuma lontra infante, lascia il fiume per andare, al paese dei mortali, guarda i caduti nel Mobogwe, il fiume dei ritornati. |popè: ngombi mbembe! do disumba mokoko, soke sanga sa bopunda au nzimbe. IT radice di creazione, principio filiazione arco-arpa, dove il viaggio di Mosuma, porta la scoperta, sulle rive del Mobogwe, analogia col viaggio, del banzi entro se stesso, con sonaglioM di bopunda-ISTRICE, che crepita penetrando, nella stanza nzimbe, mentre Efun mben-mongongo, è genesi d'arco, che segna il passaggio, dalla selva al villaggio, ARCO di BOSENGE detto Mben tra i Fang, Ngadi dei Kota, mu-ngòngo lingua Kikongo, ha più significati, gran nervo e spin dorsale, caverna profonda dove, vivon termiti alate. Mo'ngòngo hai compreso, è maschio solitario, con sua corda unica tesa, mentre arpa è suonata, da molte dita del granchio.

52:chi non mangia a desco ha mangiato di fresco: TALPA 鼹鼠 vive solitaria, fino ai 4 anni, occhi piccoli o ciechi, e corta proboscide, pelo corto che permette, camminar gallerie, anche all indietro, unghia lunghe contadine; agiscon come pale, a scavar voltare suolo, scava in inverno, cunicoli a mezzo metro, crea stanze e labirinti, cerca lombrichi, maggiolini e insetti, nidiate topolini, larve ragni e millepiedi; chiocciole e lucertole, attacca facilmente, fa mucchietti terra, prese di aria sterri, uscite di emergenza, lei esce per amori, o allagamenti. Signora in sottosuoli, smuove insistente, terra dalle talpe, segna mutamento, del clima verso pioggia, esce in superficie, frenetica per cibo, cunicoli suoi drena, e assetta bene nido; ramifica scavando, percorre quando caccia se striscia Lombrico, su pavimento pietra, lei con olfatto, ne segue traccia intera, se infilo steli paglia, lungo la galleria rivela il movimento, se caccia o fugge via, solleva mucchi terra, frutto di suoi sterri.| RICCIO in inverno, incontro infreddolito, forse un tardatario, in cerca di un rifugio, lo salvo e lo nutro, con uova latte e frutto, cassa con foglie, giaciglio inverno sfrutto; rumori presso vasi, Riccio caccia lumache, mangia larve insetti, e inter nidiate topi, i rettili se ha fame, anfibi uccelli caccia, a palla si contrae, se sente una minaccia; teme tasso e cani, ma volpe astuta urina, sulla palla-riccio, per farla aprire e poi, lo attacca sul muso: ricci uccisi su strade, son prede di gazze, cornacchie e poiane. Solitario e prudente, di notte si muove, goffo tra le foglie, coi simili scontroso, emette ugual maiale, un leggero grugnito, vive 5 anni, corpo tozzo muso appuntito, tien unghia forti, aculei fin 3 centime, partorisce a maggio-set, poi va in letargo, fino inizi marzo, in cataste caldo anfratto; sa esser veloce, nuota e supera fossati, rivela sua presenza, con cilindri escrementi, salsicciotti appuntiti, con chitina insetto, lunghi 3 larghi 1, che opacizzano nel tempo. fauna_talpa_bottiglie-vibrasuono.mp4fauna_riccio-domestico.mp4audio
||Fermi come nave a spiaggia arriva, io attesi un poco, a udir novo girone, poi mi volsi al maestro e dissi, dolce mio padre dimmi, quale offesa si purga, qui nel giro dove semo? qui si espia amor del bene, quando è mancante suo dovere; qui si ribatte il mal tardato remo, che fu troppo lento in vita, ma perché tu intendi meglio, rivolgi a me la tua mente, buon frutto avrai da nostra sosta, ci si ferma a dialogare, le mie gambe senza forza, per la fatica di conquista, occhi cuciti delle Talpe, feriti dal risveglio, del sole del tramonto, il peso di anima ci invade, traguardo a nuovo approdo, catarsi detta in greco, nuova catarsi come nave, che all'approdo arriva. Ora immagia a capire, come luce del tramonto, può ferire occhi via logos, e attivare chiave d'oro, che apre ogni poema Si sceglie il volo in cecità, e senza alcuna promessa, come fà Giacomo col Cristo, come la nebbia di montagna, che non fà vedere nulla, come fossi stato una Talpa, con occhi coperti dalla pelle, ricorda come il sole penetra, debolmente i vapor spessi, quando iniziano a diradarsi, quando accogli anima in te! Tutti possediamo una psiche, che può accoglier anima mundi, spazio animico in cui il corpo, vive il miracolo apertura, di occhi cuciti pelle talpa, quan si risvegliano i sensi, e mondo capovolge dentro e fuori. Liberati dai occhi corpo, dentro le tenebre spesse, si conquista anima intellettiva, che è LUCE conoscenza, libero arbitrio e libertà, per se stessi e gli altri, dentro il mistero Elevazione, che è presagio nel sogno, ed è cecità in azione. Dante coltiva Anima e Corpo, per portarla in alto, farla volare come sogno, che ci costringe a guardar cielo, eternità che ci accoglie, al banchetto degli dei, abbandona al volo di Lucia, che protegge occhi dell'anima, ci spinge agire da ciechi, con determinata caparbietà, come Dante quando cieco, conversa con san Giovanni.

87:go koyi enganza è fondo tempio santorum, chi onora il padre onora se stesso: LUMACA di orto nuota, in mezzo del suo muco, e fa dodici centime, in media in un minuto, perfino una lametta, affilata non ferisce, per la lubrificazio, che lei vi conferisce; su terre accidentate, il muco spiana strada, riluce secca al sole, protegge la sua casa, attaccano formiche, lei soffia dentro muco, barriera bollicine, tenace a tale intruso. |TARTARUGA terrestre, lenta sulla strada, esce dal letargo, pure a inverno mite, resta in superficie, fino ai 7 gradi, poi si imbuca alfine: in religione slava, a umano è assegnato, un numero di anni, da vivere o rok-poк, abbreviando allungando, tempo assegnato, vari segni invita, Smierd contado slavo. Rettili e Anfibi两栖类, altra fauna comune, testuggine di terra, Testudo hermannii, e Rana dalmata agile, Ululone ventre giallo, e Coronella biscia, Salamandrina con occhiali, assieme a Cervone, Elaphe quatuorlineata. |Tartaruga Marina Caretta caretta, arriva a mezzanotte, su spiagge del lido, scava nella sabbia, con zampe posteriori, una buca sufficiente, a deporre sue uova; le 104 uova, rimosse e trasferite, entro 24 ore, altra zona sicura; incubazione accade, 45-60 giorni, poi sabbia temperatura, determina il sesso, le uova più in alto, prendon più calore, femmine saranno, mentre in profondità, tartarughe maschio, su Ostia battigia. |fuggivano i Fang, dai califfati del Sudàn, fuggivan gli Tsogo, dai Vili della costa, i due popoli aiutati, entrambe dai Pigmei, alberi e animali, e una bianca donna Mwei. Persone ed eventi, ricordati da 8 corde, divenuti indovinelli, iniziatico sentiero, Disumba Tu vibri, dove Tartaruga risale, contro corrente, allusione amor sessuale. Beti vocazione, si rivela alla visione, un vegliardo a barba lunga, e con berretto rosso, mi dona un arpa, per fare il primo canto, ovvero primo pianto, grido del bebè alla nascita, Abiale in lingua popè, segno di energia vitale; dopo la quiescenza, si sveglia sulla Terra, il pianto invia messaggio, al creator via Tartaruga, che creatura è bene giunta. Abiale è come appello, al creatore dici presente! nei canti-ngombi zen Abiale. fauna_chiocciole_e_lumache.mp4fauna_tartaruga-marelido.mp4audio
||popè: go gnima ea beti go-si-eoteke mutu mokabo, na mogonzi o-daka mambu. IT: suonator d'arco trova posto dietro Beti ngomo, dietro lui non c'è più nulla, avanti c'è vita, dietro arpista nulla passa, solo mogonzi si vedono, m'ngongo è oltre la morte. O-daka mambu teta nzambe eee! me-tsi-toge iyaa! me-tsi-toge teta IT non ho rispettato mia mà e mio pà, perdono padre Nzambè! IT mbu (mambu) è oceano, in lingua Kikongo, balumbu sono geni-genti-mare, nkisi le caravelleportoghesi della Tratta, moma è l'essere umano, daka è andar oltre. Arco genera Arpa poi bimbo, che crea fiumi e cielo, alberi e nomi kombo.

42:nganza thoto gho bwete ama diaka gho terabuti mourino ghevedet nièmbo: Te va gho gandza bobango, moughenda mouma diotse à mayena, nganza thoto gho bwete ama diaka gho (terabuti), mourino ghevedet nièmbo, mbeye itali. IT Esiste un tempio, molti stranieri possono vederlo, tempio terabuti, danza luce e canti, fiume d'Italia. |Sventola arancione, bandiera in giardino, indica che è in atto, un canto del cammino, gli ospiti riuniti, assieme ai terabanzi, inseguono la storia, di 1 o tutti quanti: partecipar la storia, è punto di partenza, crescer progredire, in nuova conoscenza, recuperare gap, che civiltà ha prodotto, raggiungere fratelli, aborigeni del mondo; esempi di culture, rinate fuor cemento, annodano rapporti, gruppi eco-sostegno, in agro-sussistenza, baratti e autonomia, al sabato antenati, reincontran sulla via. Un mondo è finito, qui si apre infinito, Auguri e buon viaggio, anzi buon appetito! una storia una porta, lascia entrare pathos, in forma di un canto, o di Eros e Thanatos. Mentre i terabanzi, cantano quartine, a sera attorno fuoco, varcano confine, rapporto amicizia, ponte fra due mondi, tengono compagni, in veglia o nei sogni, domande a mente fresca, producono risposte. Tago appare Ananda, nel cuore di Raseno, indica la strada, aborigeno sentiero, ripete inni e canti, spesso senza sosta, scuoton dappertutto, alimentano la forza, ritmo del respiro, sente inspirazione, entra e conversa, esce espirazione, amante con amato, trabocca la canzone: Cultura fu illusione, gioco di umani, svelata e narrata, da piante ed animali, epopea ritmata, la canti in 1 sol sorso, ritmi salmodianti, o in lento discorso; se tu non comprendi, leggi e vai avanti, ora questi canti, chiariscon uno agli altri, Tago è sottofondo, allude miti e gesta, ti cura a mezzo versi, accendi la sua festa. Seba ci racconta, i simposi del Giardino, la storia sufi indiano, venuto assieme a Gandhi, recupera memoria, in valle del Biedano, sosta nelle grotte, Sai Baba di Shirdi, di giorno e di notte, incontra genius loci, Tago e le sue rose, assieme ninfe acqua, nel fiume ascolta note, ritmi musicali, di africane scuole. Il sufi nella selva, medita a lungo, rivede suo villaggio, con gli abitanti che, erigono un tempio, santuario di cura, per anime e terra. Shirdi è religioni, tra ulivi si riposa, poi inizia a cantare, ispira prima strofa, in sottofondo orchestra, grilli vento e rane. |RASENO acquista terra, e smacchia roveti, vigneto ed oliveto, impianta frutteto, annoda quartine, in poema LiberTages, rende ecosistema, luogo di epifanes. Decenni successivi, lui storico locale, compone una ballata, del viaggio liminale, Raseno offriva vino, tisane frutti vari, aroma della Terra, felici i commensali, 1 fuoco scoppiettante, scalda le autostime, fuori è notte e piove, in valle del Biedano, risuona suoi canto, nel tempio ritrovato. Raseno sua canzone, quartine salmodia, sonora immensità, fuor quotidianità, vive come in sogno, perde ogni pudore, Pan di ciel e terra, rivela gran mistero, ai piccoli fratelli, cuori di umiltà, pupilla specchio porta, due mondi esterno interno. Se 1 canto dei Sogni, va simile a spada, trafigge e risuona, la testa e la pancia, al corpo poi accende, sua festa di danza, i demoni caccia, Liber Tage incanta. Cuor detta un cammino, ispirato di vino, il Cielo fa entrar, spegne un confino, idee a dilagar, Raseno in capanna, inizia battaglia, eremita in silenzio, sente presenza, del Sufi antico tempo. Terabuti è zen, mente chiar presente, nulla fare attorno, resto nei silenzi, nessun concetto sorge, vedo la corrente, tutto dentro scorre. Alberi maestri, son forza di animali, forza di polmoni, aiutano gli umani, uomo itinerante, una donna poi lo segue, se segue un ambizione, la civiltà consegue; uomo insofferente, ritorna nella selva, se vive solitario, dao gli si rivela, scrolla come orso, si stira come uccelli, prolunga la vita, e rilascia gli orpelli: quan fuoco se ne và, se ne và nel vento, la polvere dei morti, al vento fa convento, la cenere poi canta, nel soffio si diffonde, canta senza posa, in spirito dovunque, cogli occasione, cammina ascolta pure, segui tuo respiro, dopo un pò si arresta, da qualche parte ferma, presso ombelico, poi riprende e sale, gioia senza fine, Cuor va traboccare, stupore oltre confine. Canzone perpetua, sforzo incessante, di spirito umano, pure quando dormo, ascolto suo verso, angelo alla porta, nel cuor posizionato, mistica comporta, cuore imperturbato, sente voci dentro, fuge tace e quiesce, anacoreta intento. Fremito dei canti, al fuoco della sera, intona una canzone, penetra ogni cosa, col desiderio amore, inutili parole, cuore riconosci, sostegno primordiale, presente in vigilanza, stabile rimani, ogni mondo è sogno, ieri oggi domani: ognuno sperimenta, secondo date idee, poter della parola, agisce nelle vene, se vado ignorando, il mistero profondo, io recito invano, ogni Veda del mondo; se inganno gli amici, con puro ed impuro, morale arbitraria, io in loto seduto, denudo mio corpo, e vò cranio rasare, sto sol recitando, 1 buffone teatrale. Raseno spir sospinge, Tace ogni parola, resta solo ardore, imita deserto, interno testimone, se tutto fu creato, da un atto di scrittura, nel corpo registrato. |SEBA visse al capanno, del tempio Terabuti, incontri misteriosi, con Tago genius loci, storie di compagni, che vider altri luoghi: il giorno lavorava, la sera li ascoltava, in Agro coltivando, e Beti in cuor suonando, il cerchio dei simposi, varia sera a sera, per ospiti e novizi, che restan dopocena. Tra i dodici del tempio, Emilia insegna orto, gestire rifiuti, in sano rapporto, Giorgio Taras gitano, reca medicina, con Mallendi dal Gabon, e Sesto Nimal da Indocina. Martin Chiviliu, sciamano messicano, narra attorno al fuoco, sue avventur lontane, soggiorna al Terabuti, sosta e poi riparte, e io trascrivo in arte. Pamela fu mia moglie, mi diede dei figli, migrammo tra regioni, a trovare lavoro, in tempi di crisi, affrontammo i problemi, con Lisa la taoista, gran terapeuta in fieri. Curavo orto-giardino, assieme a Pamela, gestivo miei rifiuti, con Kino Kalahari, come pellegrino, in cerca di risposta, lavoro al giardino, e canto senza posa: aumento vie dei canti, da zero fin seimila, a dodemila in anni, le labbra vanno sole, senza sforzi ormai, da lingua verso cuore, emergono le storie. Esiste un Tempio ai margini di terre antiche, vuoto e di forma incerta, privo di ornamenti, senza muri, senza supplicanti e sacerdoti, ma pieno del Divino, molti possono vederlo. Il tempio Terabuti è nato il secolo scorso, Sai Shirdi si è fermato, vicino al fiume Biedáno, giunto da India, il mistico in Italia, erige una capanna, per ravvivar la danza gioia. La danza produce, una luce misteriosa, riscalda i pellegrini, attratti in questa zona, loro sono testimoni, di Tago fuori solco, che intona primo canto. Un secolo dopo, un gruppo di amici, guidati da Raseno, ritrovano capanna, Raseno professore, uno storico locale, scrive nei versi, questa canzone, restaura il tempio, e accoglie i visitatori. Yolanda dal Brasile, impegna le sue danze, mentre Romulo guaritore, impegna cure di Ande. Raseno narra storia, del tempio senza tempo, di viaggi in paesi, reali e immaginari, Seba scrive tutto, in poema Libertages, percorre con un filo, le tappe di più avi, kukulkan fondatori, di gruppi e percorsi, gli snodi del tempo, e le civiltà dei ponti: quando muore una città, il nomade riacquista, istinto a camminar. Culture e civiltà, di nomadi e stanziali, gioco cataclisma, di vento o di soffio, mescolan respiri, in Anassimene incontro; se ogni campo ha seme, sogno che sostiene, speranza nel futuro, chiama evoluzione, impero argilla crolla, sopra suo deserto, e Popolo di Pan, ri-afferma suo concerto. Terabuti è sogno, narrato da quartine, eco in Australia, e toltechi fuor confine, Raseno canta ancora, presso Mar Tirreno, in me abita un Re, che vive nella grotta, chiuso pure un mese, digiuno o poco cibo, senza aver pretese, mi dona il viaggio primo. Luglio mese arrivia, Seba fo campeggio, osserva creature, mentre va passeggio, insetti ed animali, di aria acqua e terra, Piante pien di Sole, e Funghi sottoterra; se gira pellegrino, posto dopo posto, traverso la campagna, gira pure il bosco, tengo pane secco, su spalle una bisacca, libro in camiciotto, Libertage e basta: caccio via angoscia, di vecchia disistima, assalti senza soste, canta con fervore, alimenta divino, fuoco interiore, con danza di bambino, pieno della gioia, rinasce a ogni invito, Tago con la gente, in estasi rapito: loda frate Sole, Luna e Stelle vive, loda Acqua pura, aiuto a mille vite, loda vento e aria, con nuvole e saetta, loda nonno Fuoco, che canta senza fretta. La Via del Terabuti 道, domani vo scoprire, suoi 4 mila metri, terra riesce offrire, se li cammino tutti, farò dieci kilome, podistica salute, ai nervi ed il cuore. Mi sembra la terra, un organismo a sè, autosufficiente, pulsante nel suolo, scambia sue sostanze, con piante ed animali, tesse circostanze, il verde poi letame, nutrono entrambe, piante col bestiame, vedo tra loro, uno scambio digerente. Io con il badile, sollevo sposto terra, Zappa rompe zolle, e sradica il feltro, lubrifico mie lame, le forbici soffrego, con la pietra mola, che regola impiego. Io Seba con Pamela, andavo risvegliando, impulso antico canto, dopo aver sofferto, dubbio e confusione, canto al terabuti, a cena e colazione: magico imprevisto, amore là mi attende, adatto ciò che sono, arpa mi risplende, momenti di conforto, dona e mi consegna, quando inaspettato, Tago viene insegna. Taras Mantegazza, elenca cibi nervi, fermenti distillati, caffeici e narcoti, gioia ed ebbrezza, riduce a trasmissioni, di interiori moti, o esterne impressioni, questi combinati, ci fan loquaci o muti, ghirlande di parole, nei simposi avuti. Esplori 1 canzone, ti scopri a meditare, pratica ogni giorno, 1 orto si può fare, giri fra ortaggi, cogli tue impressioni, matita le connette, in diverse soluzioni, grammatica dell orto, son consociazioni, unir parole e suoni, come piante-fiori, nel lavoro calmo, accresce coscienza, e quando ti arrabbi, vedi nube elettra, ostacolo diventa, arduo zappar via, ti arrendi cosciente, e annaffi melodia, sopporti zanzare, che pungon ostinate, gratti e rigratti, arrendi al fastidio, trovi Portulaca, e risolvi conflitto, mastico radice, radice ferma tempo, neuroni mi corregge, messaggio mi protende, in lingue equivalenti, rosso bian caolino, ovunque ricorrente. Eroe dai mille volti, il ragno fa la tela, per procurarsi 1 pasto, guarda + vicino, sento sottil suono, venire dalla bocca, del ragno sulla tela, ogni volta che la tocca, suono va uscire, portato dal vento: il ragno suonava, sua tela cantava, una sua preghiera che, in ritorno reca cibo, pioggia al contadino. Tago poi mi porta, presso 1 tempio Buddha, dove 1 Cane sosta, che cosa sta facendo, guardo meglio e ascolto, il cane che abbaia, basso di frequenza, uno spirito è avanti, abbaia prega il santo. Seba invoca Shirdi, viaggia con coraggio, entro leggende, al cuore del messaggio, a compito concluso, Jesus chiude porta, Monaca di Dresda, tal profezia ricorda: con labbra di cuore, e calda coscienza, vado a cantare, eterna mia essenza, addensa pensieri, e nuvole oscure, le vedo su orto, riflette mia paura, emergere da ego, io canto e rasserena, il mondo riacquista, senso con scopo, emerge il bisogno, di vivere il luogo, torno in capanna, 2 giorni a cantare, senza costrizione. Delizia di gioia, in 5 giorni effetto, sale a non finire, prodotto da esercizio, dopo prima spinta: se voglio movimento, dura senza fine, ungo il meccanismo, dando nuove spinte, fermo sento vuoto, riprendo son felice, se qualcuno incontro, posso bene dire. Igiene di mente, canto tutto il tempo, semplice cuore, gioia e rapimento, Cuore va in calore, ama ancor giocare, passo tutta estate, suonare e recitare. Sento un altro mondo, senza difficoltà, mia piccola capanna, palazzo va sembrar, canto 1 nome sacro, rimuovo imbarazzo, parlano antenati, del Terabuti viaggio: mi sento recitar, pur se viene il freddo, se gelo mi colpisce, canto solo intento, se fame fa insistente, canto e bevo acqua, mi sento allora caldo, amato e confortato. Aborigeno giardino, al cuore riscaldato, raccolgo le verdure, da orto ritrovato, cammino al paese, sopra ponte Drago, canto meraviglie, del canyon del Biedano. Totem sul sentiero, gli parlo li saluto, mi mostrano mistero, di nascita e morte, caccia e sussistenza, produsse cacciatore, uccide e da la morte, diventa allevatore, entrambe son passaggio, rito di confine, pianta fa lo stesso, muta ogni soffrire. Vibra la Foresta, nel buiti sottofondo, piano mi trasporta, arco di Mongongo, lezione interattiva, una storia di radice, di umana sintonia, rivela gradualmente, talvolta chiede prezzo, e riapre la corrente, ognuno va parlare, aperte son sue porte, a mille mie domande, tutte collegate, al bisogno umano grande, un rito di passaggio, al mondo trasognante. audio
||Shirdi Sai Baba film indiano, regia K.Raghavendra Rao 2012, narra storia di Sai Shirdi, santo sufi rispettato, la trama segue la sua vita, dal suo arrivo al paese Shirdi, le sue pratiche spirituali, filosofia e insegnamenti, inter-religiosi e colturali. Sai Baba influenza e trasforma, la vita delle persone, cura carestia in comunità, aiuta devoti a superar difficoltà, e abbracciar spiritualità.

49:neve per Natale molto sole a Carnevale, Candelora col sole tarda primavera ma se nevica o plora da inverno siamo fora: Samuel Birley Rowbotham, scrive a metà 800, ogni empirista ha dovere, di accertar vera figura, e condizione della terra, con indagine zetetica, pratica a 360 gradi, per fugare la teoria, di alcuni astronomi newtoniani, di un globo in movimento, in un orbita attorno al sole. Se orizzonte marino, sale e scende a osservatore, sul ponte di una nave, fuor da vista terra, o su isola montagna, lontan da terraferma, il mare pare sollevarsi, ugual da tutte parti, come immenso anfiteatro, al centro concavità, dal bordo circolare, si espande o si contrae, man man che sali o scendi. Aeronautico pallone, da mongolfiera vedi, concavità apparente, del cerchio terramare, racchiude il visibile, planisfero sottostante, concava-sfera che si osserva, quan giungi altezza alta, la terra assume aspetto, scavato o concavo, illusione ottica che aumenta, man mano che allontani. A quota un miglio e mezzo, il mondo appare uguale, a due vetri di orologio, accostati per i bordi, così pallone mongolfiera, appare in cavità centrale, in gran ciotola scura, per tutto il tempo volo. Orizzonte appare sempre, altezza del nostro occhio, e sembra poi salire, man mano che si sale, è sempre circolare, al confine della vista, vision da mongolfiera, vede orizzonte a livel d'occhio: a due miglia appar concava, la superficie terra, mentre dalla terra, ti vedi al centro Cielo cupola. Ciò che tu vedi, avvicinarsi in lontananza, sono linee parallele, tra occhi e orizzonte cielo, linee sempre parallele, ma paiono al tuo occhio, avvicinarsi in lontananza, così vedi al telescopio, a maggior distanza, più acuto è angolo d'occhio, più vicine appar rotaie. Lord Palmerston Ministro, scrive a segretario Guerra, 20 dicembre 857, durante guerra di Crimea, serve indagine da fare, a saper se esiste rotazione, di terra attorno asse, per valutare effetti, sulla traiettoria curva, di una palla di cannone, per non perdere la guerra: se palla di cannone, vola spinta dallo sparo, devia ad ovest o est, per causa moto orbitale, ma esperienze di ufficiali, e osservazioni di statisti, rivelano che il moto, è assente attorno al sole. Samuel poi riporta, esperimenti dalla nave, pur se terra è irregolare, oceano è orizzontale, terra-acqua tutte insieme, immenso piano circolare, fermo e stazionario, con al centro un grande mare, che scorre fino a un muro cinta, di ghiaccio spesso cento miglia, circonferenza tremila miglia. Se viaggi terra o mare, verso stella Polaris, in qualsiasi parte terra, e qualunque linea meridiana, arrivi a stesso luogo, region di ghiaccio dove vedi, la stella nostra guida, verticale sopra di noi; tale regione è Centro Terra, un vasto mare centrale, soggetto alla marea, circondato da un muro ghiaccio, di cento miglia di larghezza, se da questa region centrale, tracci tutte terre asciutte, che si irradian verso sud, con acque attorno ai continenti, hanno masse irregolare, di promontori baie e varie, pure isole e scogliere, tutte proiettan verso sud, lontan dal centro settentrione. Se ora navighi continuo, dando spalle alla Polaris, qualunque meridian percorri, arrivi altra regione ghiaccio, dietro te sta settentrione, tuo progresso è ostacolato, da vaste alte scogliere ghiaccio, che assedian tuo passaggio, se giri a destra o alla sinistra, del tuo meridiano, queste mura ghiacciate, profonde estese sconosciute, sono acque dell'abisso, dove tempesta dilagante, del santuario di natura, rivela confine invalicabile, innalzato a custodire, misteri a occhio uman profano. Royal astronomi britannici, ammettono non esiste, alcuna prova diretta e positiva, che la terra è rotonda, ma viene solo immaginata, ipotizzata tale a spiegare, decine altri fenomeni, secondo linguaggio di Copernico, Newton e altri astronomi, impegnati a dimostrare, rotondità della terra; i filosofi fanno ipotesi, atte a conciliar fenomeni, con fondamenti immaginari, sempre mutevoli o alla moda, il loro lavoro ripete, e perpetua autoinganno, dei lor predecessori, oscurando ogni evidenza, così menzogna poi dilaga, e li fà nemici a civiltà e verità, nelle scuole o presso il pubblico, essi presentano se stessi, come solida verità, nuova teoria si fà royàl, sebbene sappiano in realtà, che teoria non è prassi, è come ghiaccio in superficie, senza sostanza e profondità, affidabilità e onestà. Samuel empirista, consiglia abbandonare, l'esercizio teoretico, che ingabbia i razionali, se menzogna veste ufficiale, lui cerca e trova verità, confuta truffaldin scientisti: un aeronauta americano, Elliott da Baltimora, in una lettera narra, la sua ascensione da città, dove osserva la terra, da un pallone aerostatico, e uomo scettico diventa, su rotondità di terra, poichè vista della terra, appare un immenso bacino, la cui parte più profonda, è quella sotto i piedi, il contrario avviene a terra, quando guardi il cielo blu, la parte più alta della cupola, appare sopra la tua testa; man mano che sali la terra appare, sprofondare in un abisso, mentre orizzonte si solleva, gradualmente e con grazia, allungandosi a una linea, che pare chiudersi col cielo, così in limpida giornata, aeronauta si vede sospeso, alla distanza mediana, tra vasto concavo oceano e cielo, e il bacino terra espanso sotto. doc_einstein_rovescia_terra_michelson.mp4doc_terrapiana.mp4audio
||Dante usa le mappe, del sistema tolemaico, a descrivere suo viaggio, e la sua trasformazione, perché da vista immaginale, il più piccolo dei Cieli, muove Universo intero, come a umili e mansueti, è destinato il Regno Cieli. Ma volando in Arco d'Aquila, dàimon dello Spirito, ci rivel che dentro noi, alita e soffia il vento Amore, di eterno Essere Spirito, come dentro nos Materia, si è fatto Corpo capovolto, dentro orbita di Terra, l'undicesimo Cielo, lontan da eros divino, poichè maggiore bontà, vuol far maggior salute, così se ingravidata al male, è lontan da più salvezza, sebbene la contiene. |Ermete scriveva, Così in alto così in basso, superficie sembra sollevarsi fino a livello osservatore, nella nave mongolfiera, ecco cielo sembra scendere e incontrar la terra, su orizzonte punto incontro, uomo al centro del suo mondo. Ascensioni in mongolfiera, di astronomi di Greenwich, il 21 maggio 864, osservan stesso fenomeno, da un pallone aerostatico, a notevole altezza, Orizzonte resta a livello occhio, mentre Terra appar concava sotto, a visione viaggiatore d'aria, che osserva linea orizzonte, come un cerchio ininterrotto, che si innalza come il bordo, di un vetro di orologio, poco profondo e rovesciato, ad altezza occhio osservatore, per quanto alto salga, mentre il cielo blu di sopra, si chiude su di esso, come emisfero invertito.

335:29-30-31 Gennaio i giorni della Merla, i più freddi dell'anno, dicembre dà freddo al corpo ma gioia al cuore: DROKPA di Tartaria, nomade clan tibetano, parla lingua Khamba, nomadi altopiano, parlan lingua Kham, in passato bellicosi, invasori a cavallo, come nomadi Qinghai, tutti matrilineari, Pumi Mosuo Hani, migraron zone miti, lungo Sichuan valli. Naxi羌 pastori, nomadi in Cina, ideogramma 人 uomo 羊 pecora, tra 56 etno gruppi, Repubblica Cinese, Mínzu 民族 minoranze, su territori interni: avviano Naxi Bai, regni indipendenti, chiamati pure Zhao, dai mongoli guidati, biblioteca di Lijiang, serba manoscritti, cultura religione, memoria nei dipinti, che decenni dopo arriva, in Yunnan nordovest, 5 milioni tibetani, 2 milioni son Khamba. Alti e robusti, temerari come Apache, stessa foggia di capelli, 2 trecce laterali, inospitale regione, altitudine clima, scoraggia stranieri, mappe senza vita: terraspra dimenticata, Kham ospita fiere, orde tatar tibetane, di Re Songtsen Gampo, esercito filo-mongolo, a turcomanni alleato, estese Kham e Amdo, domini Lupo Bianco. Asia centrale, e terre della Cina, Re Ralpachen, converte al buddismo, poi Impero Tibetano, inizia disintegrarsi, come tutta Tartaria, nascono nuovi stati. Tibet e Cina, fan patti coesistenza, sebbene in tutto il Kham, sorsero feudi, fieri indipendenti, eccetto ai capi clan, uniti in regno Ling, dal mitico Re Gesar. Gran Khan stabilì, prefettura a LiJiang, rappresenta suo potere, dentro lo Yunnan, la carica prefetto, resa ereditaria, fino epoca Ming, lingua dongba dei khamba. Biblioteca di Lijiang, affreschi e manoscritti, pittorici testi, in caverne DongBà, in villaggi montani, YanYuan e Sichuàn, Tibet e Burma, arriva Naxi enciclopedia, che tratta cultura, di Tartaria antica; religioni Bon Dongba, comune mitologia, natura e uomo sono, fratel madri diverse, dottori-saman Dongba, poi Lama sacerdoti, pregano armonia, tra uomini e natura, creano libro riti, e presso Shangshung, avviano monasteri, su montagna Drago, lignaggi tibetani, affreschi di scene, di vita sociale, caccia e difesa, e sigilli sciamani. Yeshe Tsogyel donna, co-fonda lamaismo, sopporta opposizione, di clan maschilismo, Wu-templi distrutti, sui monti si rifugia, grazie a visioni, e potere di cura, in India si lega, a tantriche donne, sfida i bramini, e avvia nuove scuole, con altri sacerdoti, e cinesi erboriste, levatrici e chirurghe, eredi Dao correnti, massaggi e agopuntura, ravvivan territori, animali e vegetali, con spiriti garanti, di identità più grandi, nutrono coscienza, assieme sussistenza, al nomade che viaggia, entro la esistenza. Alcune migran mare, Babaylan filippine, guidan cerimonie, pure emarginate, tra preti missionari, escluse son di fatto, da ruolo e potere, traveston loro fede, medium comunitario, androginia di fede. Memorie di un passato, ciclico represso, esce alla ribalta, in ogni isterismo, terapia è la stessa, adorcismo o esorcismo, nel rito possessione, affiorano ricordi, di avi di tartarie: così Lozen guerriera, donna-medicina, guida sua gente, in fuga sopravvivenza, giunta in terre Usa, tra eserciti gimcane, veggente di confine, fonda clan di Apache, in deserti Rio Bravo, carisma e potere.| TUVANI insediamenti, son clan imparentati, e mandrie collettive, in villaggi federati, Repubblica di Tuva, nel sud della Siberia, confina con Buriazia, e con la Mongolia: visser yurte feltro, di nomadi di Asia, esagonale e cono, in corteccia di Betulla, come tepee nativi, dei cacciator di renne, oggi son pastori, che pescan pure pesce, presso fiumi e laghi. Feste dei Tuvani, bevon birra arak, e latte fermentato, simile a Kefir, hanno epica cultura, e canto gutturale, cantan su melodia, e accompagno musicale. Tuva religione, sciamanismo siberiano, presente in campagne, e lamaismo tibetano, penetrato a Tuva, a metà settecento, sculture funerali, rito a giorno settimo: lor anima rimane, a dimora del defunto, per 7 giorni poi, vola al regno morti, 1 candela rituale, accesa da famiglia, dura 6 settimane, illumina sua pista, mentre in lamaismo, sale in scena danza, tandava Ru-tanga, al suono di kanling, femori umani, trombette di appello, per spiriti di avi. Tuvano sciamano, per vocazione o eredità, oppure nasce dopo, una lunga malattia, media tra maestri, di alto e basso mondo, posson essere tali, sia uomini che donne, dopo aver sognato, protettore spirito, o la celeste Ayami, dopo muchamor rito. popoli_drokpa.mp4popoli_tuva-saman.mp4audio

307:l'uomo fà il luogo e il luogo fà l'uomo: Viggiano sale in alto, ma descresce popolazio, masserie a fondovalle, torre colombara, paese a mille metri, uliveti e vigneti, boschi cedui e prati, e rari noccioleti. Capanne transumanza, tumuli di terra, fitta rete fattorie, con oliveto e vigneto, pascoli bestiame, vini latte e tessuti, lino canapa e pietra, locale calcestruzzo, fabbri e carpentieri, oggi pozzi petrolio, dati ad estranei, per pochi privilegi, su Appennino in declino, dissipan risorse, estrazione idrocarburi, 50 mil barili giorno, zolfo gas naturale, Eni sceglie raffinare. Viggiano paese, come puebla messicani, nacque da monastero, cavalieri basiliani, insediati su vetta, dopo fuga da Czargrad, ricordano leggende, feudi russi slavi, normanni longobardi, poi baronìe borboni, Corleto insurrezioni, contro dinastia, lunga cospirazione, corletani poi delusi, da Savoi dominazione. Terremoti e briganti, esili in oltremare, dimezza popolazio, nasce loggia di Muràt, con banca di Potenza.| Viggiano arpa di Maria, resiste in Valdagri, arte liutaia meridione, contadina e pastorale, ha repertor sonori, arpicedda di Lucania, serenate e tarantelle, con zampogna e violino, flauto e tamburelli, organetto e cupicupi, accompagnan voce e danze, in orchestre parentali, di barbieri e falegnami, monti e mari san girare, a Roma detti carciofari, alle feste di Natale; arpisti viggianesi, conosciuti in tutto il mondo, Pascoli li ascolta, a Santa Rosa di Viterbo, in lucana devozione. Leone papa 890, incorona Madonna nera, Regina dei Lucani, conferma di altri papi, icòna bizantina, ritrovata da pastore, mentre pascola suo gregge, in calda notte luglio: in cima vide fiamma, che illumina vallata, la raggiunse e nel terreno, trova statua in oro, il pastorello la portò, nel santuario di Caggiano, amico di Viggiano. Madonna Nera ha volto, dolce di una madre, Gesù sulle ginocchia, cara a ogni famiglia, di sierra contadina, che tiene tale immago, e descrive processione, prima domenica di maggio, pellegrini al Monte, con squadre portatori, ricambio nel percorso, inclinato accidentato, lungo strada Maria nera, dislocan 8 poggi, a riprender forze e acqua, con vino assieme cibo, più fedeli pure scalzi, altri sembrano Demetra, dai vicin paesi, prima domenica Settembre, percorso inverso torna, da Monte a Chiesa Madre, preghiere canto e muse, i fedeli van Viggiano, a omaggiare la Madonna. Fiera e bancarelle, arpe in legno pero, Luigi arpista narra, i pastori e contadini, giran case e campi, in periodi natalizi, novene e invocazioni, alla Madonna nera, son viggianese doc, se ho violino o zampogna, o arpicedda al col. Inverni e freddi venti, estati siccitose, neve tormenta e nebbia, girano arpaioli, emigrano ovunque, a cercare fortuna, quando incontran bardi celti, di Bretagna ed Irlanda, scambian repertori, brani in consonanza, trovan ritmi lusitani, nei buitisti subsahariani, accompagnan poi le navi, da foreste del Gran Congo, alle mabanze brasiliane. Luigi fù in Brasile, a corte Pietro II, narra suo paese, adagiato a monte Enoc, dirupi boschi fitti, pianoro Maddalena, con ruderi e mulini, santuar della Madonna, dorata in legno olivo, volto nero e veste greca, in grembo tien bambino. Fede semplice sincera, di pastori e suonatori, 50 mila pellegrini, ogni anno alla Valdagri, prima domenica di Maggio, statua sale dal Santuario, fin su vetta di montagna, poi dal Monte torna in basso, prima domenica Settembre, si festeggia protettrice, Madonna Nera di Lucania, cuor pulsante regionale, che alimenta da ogni dove, stendardi pellegrini, con zampogne e organetti, giran tre volte attorno, la cappella sopra Monte, prima toccar urna, con rami fiori onore, portan statua a spalla, coperta in oro puro, come Madonna Montserrat, bruna madre Umanità: per volere dei fedeli, copia statua di Viggiano, và Melbourne Australia, novembre 964, culto Vergine amata, dai locali bizantini, dopo guerre di Crociate, molti ordini religiosi, portan Madonne Nere, con San Bernardo Chiaravalle, che ama Cantico dei Canti: Sposa nigra e formosa, sono nera e sono bella, porto pace alla tua casa, suona e canta la novella. Mastri d'ascia-liutai, usan legno locale, budella pecora per corde, oppure fil di Rame, transumanza stagionale, isolati molti mesi, allenan repertori, così pure i contadini, fan calende musicali, suonano intermezzi, con i cicli agrari. Tarantelle fatte al chiuso, questue in terme e spiagge, funerali nelle chiese, e nei pellegrinaggi, scuola di Valdagri, ama scuol napoletana, ispirata a lusitana, appresa dagli anziani. Giuseppe Gala narra che, un tipo di baratto, in Lucania è detto staglio, barbieri e contadini, scambian prestazioni, con sarti e falegnami, ortaggi ed accompagni, di arpisti e sampognari. Italia unisce i repertori, duran servizi leva, archetipi comuni, riemergono due scuole: i repertori contadini, accordatura a orecchio, son cultura iterativa, di brani colti e popolari, accompagno a bordone, armonia in terza e quinta, melodia intervallata, da arpeggi frequenti, da corde acute a gravi, a imitar zampogna, serenate a dispetto, o lutto di lagnanza. Chitarra battente, usa pure corde in rame, millimetri 0.23, 4 corde Mi Si Re La, se son 5 al centro è Sol, a volte 4 corde doppie, loro amalgama di accordi, fà toni improvvisati, al Santuario di Viggiano, Madonna nera esprime, dal sacro monte al cuore, vibrazione nostalgia, come nei santuari Buiti. Arpa lucana estingue, dopo Grande Guerra, arpisti vagabondi, seguon massiccia emigrazione, di italici nel mondo, rimangon pochi anziani, Luigi e Rocco Capobianco, residua repertorio, arpicella dei rituali, in feste messe e funerali, tarascone e tarantella, e novene natalizie, pastorali con zampogne, allietano i bagnanti, sui litoral lucani, da Viggiano e Moliterno, sant'Arcangelo e Grumento, trova un bravo falegname, per arpicella progettare. paesi_viggiano-madonnanera-story.mp4storia_mattei-moro_fasanella.mp4audio
||Popè: nzodi èyaa kasa! me va tsina sa getete-ge ege, me-tsi-eneke sene soma na m'enaka kambi ee na ndondo ee na mokuya a matsopi na gebokambi kumu ago mbemba.. neee edi disumba eee! yiee eeee! o-daka mambu teta nzambe eee! disumba yieee! IT: nzodi figlio di kasa, sei arpista che canta, nel viaggio ai piedi dell'albero motombi, il feto/banzi vede Kambi-sole, Ndondo-rovo, Mokuya a matsope (colori dei braccialetti dei vari clan memorizzati sul motombi). Anziani e banzi salve! padre mostraci la radice dei riti e delle danze, mangiamo eboga, salve! Ngombi tu sei nata ai piedi che trattengono la terra, tua madre è la corda motombodi mongòngo, arpa tu vibri ai fianchi del mondo, da ovest, dove son venuti i bianchi e dove dimorano i defunti; vibri a monte fiume, nell'uovo Muanga benda, vero nome di Nzambe, evanga-vanga dio soffio, vibri il giorno cui l'infante scala montagna dal cielo con le ginocchia, e nel giorno dove egli arriva al debarcadero. Ngombi vibri dove bebè arriva a letto nascita, letto di sofferenza, come tornado e pioggia sulla cima del motombi dove sta il falcone


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