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voce: kalahari


gigaroArum Taro e bulbi Scilla, e Kwashi fior (254) il troppo e il poco guasta il gioco  | foto erbefiori | audio | flora_tapioca.mp4 | flora_gigaro_arum.mp4 |  |musica ayami200311incontro.m4a
rosaruscaRusco artiglio in damascen Dante Ovidio (192) quando Maggio è tutto in fiore, il sorriso è in ogni cuore alchemico | foto erbefiori | audio | flora_rose_acqua.mp4 | harpagofito-artiglio.mp4 | harpagofito_namibia.mp4 |musica 96_Bwiti_Fang_01.mp3
vitemadeiraAnredera panacea e Fallopia Heshou-wu (246) i giardini belli vuotano i borselli  | foto cibospezie | audio | flora_anredera-vitemadeira.mp4 | flora_fallopia-multiflor-blanc.mp4 |  |musica 991_Peyo_05.mp3
zutwasiKino bolle suda in Kalahari prega e danza (294) affare divulgato è mezzo rovinato juhoansi | foto eurafrica | audio | doc_healing-dance-botswana.mp4 | popoli_namibia-zutwasi_mollison.mp4 | anime_kwe-hazdabo.mp4 |musica 8-numTchaiTrance.mp3

(): 4 quid censiti


254:il troppo e il poco guasta il gioco: GIGARO Arum maculatum, arace famiglia, Plinio scrive bulbo, greco-egizio Aron, calore in fioritura, quando messa in bocca, radice fresca brucia, lingua e gola fuoco, vesciche a soffocare. Gighero o gigaro, da macula macchia, composto velenoso, è acido ossalico, scompare con cottura, buono da mangiare, in tempo carestia, rizomi bolliti, si mangiano alle mense. Bulbo ha sapor pepe, medicina popolare, tuberi in polvere, contro vermi ed artrosi, buono anti-tosse, contrasta emorroidi, polipi del naso, e dolor reumatismi, strofina bacca mali, cotto e messo in vino. Bianco amido radici, inamida i tessuti, radici foglie fresche, sgrassano bollite, candeggia biancheria, ossalato calcio caustico. Gichero attira mosche, dentro suo fiore, intrappolate al fondo, polline sui peli, costringe a fecondar, le lascia un giorno dopo, disinquina il suolo, assorbe zinco attorno. Profano, pro fanum, vuol dire avanti al tempio, pane oppure uva, spesso intercalate, pan delle bisce, e uva dei serpenti, è Tothoroju gigaro, Arum italicum, orecchio di prete, con lobo appuntito, dopo confessione, a tener lontane serpi. Dioscoride narra, radice estratta estate, tagliata ombra essiccata, a pezzi con un filo, riscalda sciolta in vino, tostata oppure lessata, giova con il miele, al difficile respiro, catarro e convulsioni, fratture e reumatismi: bevuta in vino spento, espettora purgante, stimola sessuale, cura depressione, secondo Ilde Bingen, ricetta dei tedeschi; unguento con il miele, aiuta estrarre feti, mangia polipi e tumori, suo succo cura gli occhi, macchie e offuscamenti, mentre odor radice, aiutano abortire, come 30 semi in acqua-aceto. Succo seme in olio, calma dolori orecchi, foglie sue astringenti, su ferite recenti, radice porta seco, tien vipere lontane, foglie leggenda narra, sfregare tra le mani, se da vipera si è morsi. Frutti arancio-rosso, gradevole sapore, attraggono bambini, ma fermano la dose, x bruciori in bocca, durante masticazio, odore di carogna, renale intossicazio; le bisce mangian bacche, senza subir veleno, il colore delle foglie, ricorda loro pelle, in piena fioritura, emettono calore, frutti a nascita son gialli, maturi viran rossi. Solo aspide ne mangia, velena contro veleno, si annullano gli opposti, oppure sua foglia, quando bruciata odore, fa aspidi fuggire, o li inebria a intorpidire, essi evitan pur chi, è unto ad Aro e olio alloro, utile berlo in vino, contro i loro morsi. Uva di scorsoni, cioè Colubro Esculapio, elaphe lunghissima, innocua biscia nera, erba di Proserpina, in greco draconzio, in gallico è gigarus, gigarum per i rasa, Aron per egizi, iaron gigaron, alla crusca di Firenze. Tartarogiu in sardo, Folle lingua cani, endemica in Sardegna, Corsica e Baleari, isola Montecristo, apprezzata dai maiali, sapor acro e irritante, ma molto nutriente, cinghiali son golosi, Sirvone totorogiargiu: acru che totoroju, aspro come gigaro, è detto vin scadente. Dragonzio bulbo rossiccio, a mò serpente avvolto, donde il suo nome, la femmina nei cibi, il maschio è più duro, cuoce più a lungo, secco in bevanda, o applicato ad impiastro, per diuresi e mestruo, con olio su emorroidi, scalda massaggi, con miele su lentiggini, antidoto ai veleni, applicato ai malati, di pleurite o polmonite, impiastro con miele, applicato attorno a vulva, aiuta parto di animali; suo decotto con miele, efficace contro tosse, succo sana cancerosi, e polipi nel naso, in caso pestilenze, fa bene come cibo, dissolve pure alcoolici. Estate estrae radice, lavata tagliata a pezzi, legata a essiccar ombra, frutto colto reca succo, pur lasciato in ombra. Radice scaldante, se messa nel vino, essiccata o tostata, o aggiunta col miele, aiuta il respiro, e scioglie catarro, su ulcere applicata, riduce polipi e tumori, foglie cotte in vino sui geloni, formaggio ben conserva, entro le foglie aro. La pianta del sapone, Egitto estrae a primavera, pure Cipro e Grecia, seme ha odore pungente, cura malattie petto, se sciolto in bevanda, e lo stomaco aiuta, bevuto in miele aceto; pur con pecora latte, aiuta intestino irritato, olio estratto da radici, applicato sugli occhi, calma lacrimazio, dolore alle orecchie, contusion di tonsille. Pan di bisce lingua serpe, calla erba Saetta, erba da piaghe, emerge a primavera, magica seccata, sacchetti anti-malocchio, fiore nella culla, protegge marmocchi, mentre foglie fresche, poste sulla fronte, allevia emicranie, o foglie pestate, sui brufoli applicate, brevi veschichette, pare come ortica, tubero suo fresco, diarrea tachicardia, se consumi tanto, vomito e gastrite, convulsioni e coma, somiglia pochino, a Taro e Aristolochia. |TARO fior gichero, Colocasia esculenta, pianta grandi foglie, orecchi di Elefante, in Italia venduta, negozi etno alimentar, è radice tapioca, come tubero patata, cibo base Polinesia, coltiva x canoa, scorta cibo semente, con kumara e cocco: la polpa bollita, gustosa a fin cottura, nutre con ferro, radice lessa sbuccia, a mollo o vapore, con cavoli frittura. Polinesia storia, Taro ebbe figlio, deforme che morì, ma sul luogo sepoltura, 1 pianta fiorì, assaggiata dalla Dea, gradevole sapore, Dea rimase incinta, nasce Taro amore. Taro di Nigeria, Ghana Cina Cambogia, Costa Avorio e Papua, vasi appartamento, su rive di laghetti, alza fino un metro, foglia cuoriforme, protegge frutto a gelo; polpa rossa chiara, reca amido farina, bio-plastica e lenitivo, se usa medicina, va bollita prima, cruda appare tossica, causa toccar occhi, irritazione topica. |ARISTOLOCHIA fiore, simile al Gichero, ha giallo cartoccio, mosche in ovario, suoi fiori in bosco, bianchi color rosa, visibili a insetti, che vanno fare posa. genere Aristolochia 马兜铃 ma dou ling ornamentali, include Aris-clematis, che a utero somiglia, usa durante parto, decotto aiuta donne, placenta espelle fatto. Bencao Gangmu cita, 23 specie aristolochia, arum serpentaria, repelle rettili in foga, radici frutti arum debilis, usa in Liaoning, influenze freddori, adattoge preventiva, sua decozione, aumenta celle bianche, disinfetta ferite, mutazioni anticancro, abusata nei Balcani, causa nefropatia, acido tossico tiene, a carico dei reni, ma piccole dosi, ripara geni filamenti. |SCILLA marittima, o Urginea Liliacea, detta bes al Faraoun, cipolla Faraone, cipolla marina, vive bulbo sulle coste, si interra entro sabbia, o fra le rocce: macchia coste emette, pennacchi bianchi, nel vento a fine agosto, fin 2 metri alti, Scilla coltivo vaso, x fiori portamento, addomestica Algeria, da berberi deserto. Scilla alba femmina, rubra sia maschio, fresca appar veleno, per topi irritante, maneggia con guanti, tiene scilliroside, potente topicida, ed emetica alta dose: i topi attirati, da suo aromatico odore, affondano i denti, e giungono a morte, Scilla aiuta diuresi, è de-clorurante, cardiotoni digitale, polmon fluidificante; cura asma cardiaca, aritmia anarchia, bronchite e polmonite, e tachicardia, dispnea edema enfisema, nefrite cronica, fa sinergia col Colchico, e la caffeina: agisce antagonista, di oppiacei aromi, in infuso o vino, 50 gr bulbi macerati, 8 giorni in un litro, 3 cucchiai giorno, inadatta ai reni, o gastroentero sfogo. |KWASHI bulbo perenne, è Pancratium trianto, Kino strofina, su incisioni loro teste, nel Dobe e Botswana, visioni colorate, taglia poggia bulbo, su ferite provocate. flora_tapioca.mp4flora_gigaro_arum.mp4audio

192:quando Maggio è tutto in fiore, il sorriso è in ogni cuore: ROSA damascena, sostenuta con canna, profumo intenso tiene, di Rosa lucana, roseti del re, gigli bianchi e viole, Francesco e Benedetto, nudi fra rove, innestano rose, a Subiaco lor amore, imitando il Chod, attivano 1 roseto, siepi profumate, omaggio per altari, con spine e profumi, colori sognati. Rosa petali astringenti, un rosolio reca, semi antielminti, e foglie antidiarrea, seda depressione, dolor ciclo mestruale, Emilia pota piante, fitte o invecchiate; arbusti alberelli, strisce rampicanti, recide getti secchi, accorcia + lunghi, riacquista vigore, forma e buon colore, banane bucce interra, le rende migliore. |CANINA rosa selva, siepe macchiaiola, bacche rosse colte, gelo addolcisce, Canina sudorife, polver bacche vita C, foglie galle cicatrizza, lassative si; galle vespa Cynips, astringe tannino, foglie galle e bacche, essicca in ombra, semi peli fastidiosi, bocca e intestino, tu apri le bacche, lava in acqua il pelo; togli picciolo e coda, sbriciola bacche, in diuresi tisane, vermifughe sedative, dolori articolari, bacche in marmellate, sfiamma se mixi, carota e mela frullate: decotto cur angoscia, 30grammi frutti, litro acqua bollente, 2 tazze a sera. |RUSCO Siciliano, del solstizio inverno, opposta a Iperico giugno, reca bacche di forza, ci dice dr bianchi, in decotto foglie bacche, mangiato è amaro getto, vuol tempo di cottura, lesso olio-limone, e con uova frittata. Ruscus aculeatus, pungitopo sottobosco, suoi rami tagliati, scoraggiano i topi, corone rami poste, ai piedi di tavoli, protegge bachi seta, posti su scaffali. Brusco amar sapore, usato a fare scope, pulir aia corrente, se brucio cespo secco, aiuta germogli, turioni marzo-maggio, in acqua poi cotti: minestre e frittate, diuretico sfiamma, decotto antireuma, con sedano e finocchio, cura emorroidi, varici e flebiti. Rami e bacche rosse, ornamento natalizio, cugino di Agrifoglio, ilex aquifolium, la cui bacca invece, è tossica convulsa. |ARTIGLIO del diavolo, Harpagofito procumbe, sfiamma articolari, analgesica antireuma, viene da Sudafrica, deserti di Namibia, dono di Zutwasi, a Europa erboristeria.|Sutherlandia arbusto, perenne Kalahari, analgesica adattoge, batteri-antivirale, vasodilata e sfiamma, anticancro studiata, Rosa delle nevi, rododendro caucasica. |Raseno cita rose, di Apuleio scrittore, fiaba Amore e Psiche, cioè anima umiliata, che dopo più prove, ritrova suo Amore, discesa in regno morti, o psiche interiore: Psiche o Persefone, spinta a curiosità, rapita da Giove, avvolta in mortalità, Dio Amore intercede, la salva e la sposa, dopo lor unione, amore intravede, immortale la rende, e nasce bella figlia, chiamata Ara Volupta, Tempio del Piacere. Tal fiaba racconta, uman curiosità, guarita dalla Grazia, di Amor divinità, destino di Anima, scesa sulla Terra, dentro forma umana, su la ragion si ferma, non penetra misteri, li vede distanti, prezzo è la perdita, di condizion beata, così inizia lunga strada, sofferta e affannata, di anima-bambino, che piena di paura, vien sostituita, portata in aria pura, Tago si presenta, a mezzo foglie e fiori, lascia sua canzone, che maschera le toglie. Psiche nel destino, è persa e ritrovata, Amore è la sua cura, in teologia di Dante, riunirsi col divino, la libertà più grande. |Beatrice in Candida Rosa, interroga il Drago delle Sorti, del Sole e della Luna, punto massima elevazione, dello Spirito alla Materia, da dove comincia viaggio iniziatico, Diritta Via sotto Beatrice, con sei canti, esempio di capovolgimento, tra Purgatorio e Paradiso: Dante parla con Manfredi, pensa aver trascorso qualche minuto, invece son quattro ore, il sole alzato a cinquanta gradi, in Paradiso è rovesciato, parla per quattro ore, ma passan pochi minuti, finchè in centesimo canto, Tempo divine quieto immobile, eterno essere e divenire, come rota igualmente mossa, immortalità posta in vita, tutti i Tempi al contempo, e sapersi fuor dal Tempo, mentre si sta vivendo, come un monaco Shaolin, che parla con Sophia, con Sole Stelle e Tempo, Alighieri canta in Paradiso: il Padre guarda il Figlio, con Amor che uno e altro eterno spira, primo e ineffabile valore, crea moto perfetto dei Cieli, riflesso a loro immagine, oh lettore alza con me lo sguardo! alle sfere celesti in quel punto, cui due moti opposti, si intersecano a equinozio, e comincia a vagheggiar l'arte, di quel maestro che dentro sé l'ama, tanto che mai da lei occhio parte, vedi come da indi si dirama, l'obliguo cerchio che i pianeti porta, cioè Zodiaco coi pianeti, a soddisfar mondo che li chiama, la Terra invoca lor influenze, per ogni ciclo stagionale, che se lor strada non fosse obliqua, rispetto all'Equatore, l'influsso ciel sarebbe in vano, e quasi ogne potenza qua giù morta, Natura spenta ed inattiva, e se dal dritto più o men lontano, vista emisferi mancherebbe, giù e sù dell'ordine mondano. Lettore or resta sul tuo banco, pensando a ciò che si preliba, se vuoi esser lieto inver che stanco, messo ti ho innanzi vivande ciba, che or mangi da solo con mia cura, quella materia onde io son scriba: Sole maggior ministro di natura, che di valor del ciel lo mondo imprenta, e col suo lume il tempo ne misura, benefico influsso sulla Terra, unito al punto equinoziale, ruota in spirale ogni giorno, sorge un pò prima e io con lui, ma del salire non mi accorsi, cioè di esservi asceso, se non come uom si accorge, di un pensiero improvviso, sol dopo che è comparso. Noi complici e testimoni, a distanza pochi versi, Dante ci invita a contemplare, il mistero della Triade, che sopra spiriti sapienti, brilla in fomra di Trinità, armonica misura che sorveglia, e scandisce il moto di ogni cosa, e ogni gesto quotidiano, cominciar divenire e finire, che ininterrotto si produce, da eterno amare come il Sole, che col suo cammin obliquo, ci dona il ciclo fertilità, vita e ritmi di stagioni, fino ai mesi e fin le ore, regala il conto del Tempo, che perdere possiamo, se ascendiamo insieme al Sole, ed io era con lui, Liber Naturae sapientia, unico libro da leggere. Seconda chiamata del poeta, esortazione a solitudine, ci lascia soli a vagheggiare, gustar suo cibo in nostra mensa, cibo sapienza dello Spirito, tutti promossi a inoltrarci, fra i due pilastri fondanti, di Solitudine Elevazione, in decimo canto Paradiso. Contro vanità dolorose, deviate assordanti del mondo, si leva lancia di Sapienza, in canti Cielo Stelle Fisse, Dante dimostra esser sapiente. Tre spirali di Beati, accolgono il Poeta, tre dozzine di maestri, sconosciuti i loro nomi, come le madri Candida Rosa, ciascuno rechi loro un nome. San Tommaso è portavoce, in prima corona Salomone, Bonaventura e alla seconda, dove splende Gioacchin Fiore, uno parla di Francesco, che nacque al mondo come un sole, incarna Elevazion di Amore, Assisi ascesi di salita, verso uman rigenerato, sposa lui Povertà di spirito, per ascender regno cieli, disse Cristo trasfigurato, ai tre apostoli amati, beati coloro derubati, dello Spirito di verità, di esser scintilla eternità, incoscienti al poter scuoiante, a essi è dato il Cielo, oltre l'arco fuoco, dove Aquila riporta spiro, ciascuno preso per se stesso, ecco battesimo Francesco, secondo acqua dello Spirito. Altro parla di Domenico, che ama Filosofia, avversario di eresie, seconda copertur di Dante, chi cercasse a foglio a foglio, tutto il volume di Sapienza, trova ancor pagine in cui legge, Io sono quello che devo essere, così parla Bonaventura, tutti siamo in eresia, quando sviamo da noi stessi, per esser qualcun altro, in Solitudine ci si macera, lavor di nostra mutazione, nostra croce generazione, Jung si appella a Dante, diventare ciò che siamo, è lotta alchemi esistenziale, un dolore da estirpare, ciascuno nel suo bosco. Dio si ammala oltre lo zenith, fui afferrato da spirito del profondo, dopo che spir di questo tempo, mi avea condotto fin le vette, già gli antichi han detto tutto, da lor possiamo imparare, i vecchi libri in solitudine, donan tutto pene e pane, dice Jung nel libro rosso: Sophia è respiro e dono Spirito, la vera via che Dante ha scelto, amata più di Teologia, il suo banco è mensa e scrivania, e prelude a stato felicità, del Sol che non ci brucia, ma ci fa terra fertilità, Sapienza di Anima in se stessi, per diventare ciò che siamo. Sophia pure è sentinella, alla Croce del Cristo, unica lancia capace, a contrastar miserie mondo, la perversità d'ipocrisia, l'arroganza del potere, la perfidia dell'inganno, il demonio è anche sapiente, che veste un saio per scampare. Se diametro equatoriale, è progetto di uomini su uomini, costantemente stritolati, fra Eros e Thanatos lance, sempre in duello vita e morte, ora in diametro polare, Amor mi mosse e mi fa parlare, progetto Dio sugli umani, cioè Natur che eterna ama, a mezzo complotto di Amore, in cui soffriamo invidia amore, se la crediamo in scarsità, Virgilio allora spiega a Dante, che Amor non è un conto in banca, chi l'usa o abusa non la spegne, invece più ami e più cresce tosto, ecco mister canto 98, in forma Candida Rosa, mi si mostrava milizia santa, che nel suo sangue Cristo fè sposa, ma l'altra schier volando vede e canta, la gloria di colui che la innamora, schiera di angeli come le api, riempie bontà che rese splendente, come uno sciame d'amor s'infiora, trasforma in miel quando ritorna, là dove suo labor s'insapora, nel gran fior discende e s'addorna, nei tanti petali dei beati, per risalire fino a Dio, nella cui mente amor soggiorna. Le facce tutte han fiamma viva, e ali di oro e vesti bianco, che nulla neve a paragon arriva, quan scendean fior Rosa banco, acquistavan pace assieme ardore, ventilando le ali al fianco, scuotevan veste moto aggraziando, e quando eran tra Dio e il fiore, non impediva vista splendore, che luce divina è penetrante, secondo ciascun capace degno, sì che nulla può essere ostante, questo sicuro e gaudioso regno, pien gente antica e pur novella, avea viso e amor volto a Dio segno. flora_rose_acqua.mp4harpagofito-artiglio.mp4audio
||Acqua rose e Rosolio, liquore di rosa, petali macerare, per alcolica bevanda, gustosa profumata, ecco ingrediente, 250 ml alcol, poi acqua con miele, 30 petali rose, pesta e poni fresche, in ermetico vaso, ricopri con alcool, macera 12 giorni buio, agita ogni tanto, unisci acqua-miele, riposa dode giorni, filtra rosolio, imbottiglia vetro scuro, solo dopo un mese, comincia il consumo. |Apuleio fiaba, di gregorian folklore, ripresa da Ovidio, narra Rosa e streghe: Lucio ruba unguento, e un Asino divienem dopo peripezie, vaga nella valle, vede contadin lucano, che tronca sterpi rovi, innesta la sua Rosa, tra spine dolori, in spacco pone asta, labbra congiunge, suo cuore ridestato, penetra mistero, rosseggia nel rubeo, di Iside profumi. Lucio cerca antidoto, prega Rosamary, per ritornare uomo, entra in giardin rose, si punge con spina, ottiene istruzione, mangiar rose egizie, ibride con Rovi, poichè la Rosa nasce, dal sangue dea Venere, cioè Iside Afrodite, misteri di Maria, recita preghiera, indirizza sua esperienza, purga e meraviglia, in sinergia di piante, suggestione invita. |Dante in Paradiso, vede sistema planetario, con paesaggi immacolati, senza limiti ordinato, sua lingua è luce moto e coro, firmamento ascensionale, da zodiaco ad Empireo, dove fiorisce Candida Rosa, che accoglie anime riunite, a celebrar mistero Dei, inconoscibile profilo, che Aquila guarda laterale, gli stessi Cieli dentro noi, nella terra inferno e purgatorio, perché noi stessi siamo Cielo, di undicesima orbita, attorno lo Infinito. Panta rei tutto scorre, in Essere Parmenide, rota igualmente mossa, da eternità in eternità, attorno AMOR che inizia i tempi.

246:i giardini belli vuotano i borselli: FALLOPIA multiflora, altra liana rampicante, Kino mangia foglie, ravioli e misticanze, polvere rizoma, restaura jing dei reni, legati a color nero, ferma calvizie spero. Signor Wu generale, chiuso in prigione, per un anno condannato, a morire di fame, quando i carcerieri, aprirono sua cella, avea capelli neri, mangiava sol tal erba, radice cresce al muro, Fallopia calcio ferro, zinco e lecitine, radice polverizzata, detta pure Fo-Ti, aiuta la memoria, calma ansia e insonni; tonico nervoso, HeShouwu 何首烏 fissa qi, nel fegato e sangue, disintossica depur, usata in stitichezza, pur sfiamma dolori, articolari tuttavia, ha controindicazioni, in gravidanza e infanzia; cirrosi epatite, mezzo cucchiaino, miscelano in frullati, bevande o yogurt, cosparso sui cereali, aumenta la dose, per stipsi forti.| LIANA di Madeira, Anredera cordifolia, DhengSanChi Canton, LuokuiShu in mandarino, vite mignonette, Basellacee succulenta, di orti e parchi siepi, a coprire graticci, e ruderi facciate, piantagioni Cina, Indonesia e Argentina, tutte parti pianta, eduli gustose, foglie carnose, e tuberi aerei, alberi avvolge, nei tropici luoghi, foglia come ortaggio, tubero è rimedio, a infezioni e ferite, fegato e diabete. Malesia e Indonesia, la chiaman Binahong, ortaggio di giardini, spontanea di Canton, primo rimedio verde, a scienziati indonesiani, x uomini e bestiame. Cineis e portoghesi, scambian sudamerica, sue tenere foglie, fibre nutrienti, buone crude o cotte, come spinaci, in panini e insalate, zuppe o frittate. Tuberi gustosi, bolliti o arrostiti, Cina Taiwan Corea, lunga tradizione, in guerra Vietnam, 1 soldato Vietcong, gravemen ferito, mangia foglie Anredera, ferite van sanare: Vietnam governo, la rende pasto base, mentre in Australia, vietata e denigrata, da chimico governo, verdura espansiva, amata in Giappone, detta Asahi-kazura, idlula in sudAfrica, Bertalha in Brasile, Rubaca in Colombia, Papilla in Argentina, fogliagrassa in Germania. Foglie steli fiori e bulbi, aerei o sotterranei, assunti in molte forme, fresco o essiccato, interi o affettati, in asiatici mercati, usano decotti, o umido con pollo, contengono aci ascorbico, terpenoidi e chinoni, calcio e potassio, fosforo e ferro, niacina e vita B. Tutte specie Anredera, vesicaria o leptostachys, foglie più strette, senza tuberi aerei, stessi usi medicina, come cordifolia, foglie-steli antiossidanti, su micosi e virus, microbi e parassiti, sfiamma dolore, ulcera e stomatiti, diabete e ipertensione, protegge intestino, fegato e reni, diureti antitumori, aiuta guarigione, emostatico ferite. Bulbilli anredera, tuberi freschi-secchi, detti Tang SaamCat, TuSanQi a Taiwan, Deungsamchil in Corea, leggermente amari, scalda stomaco e milza, apre meridian fegato-reni, rafforza lombi e ginocchia, disperde gonfiore, stasi sangue e virus, herpes e adenovirus, e virus HIV: decotto di Colombia, su infezioni pelle, e veneree malattie, come penicillina, ampio spettro sfida, inibisce batteri, presenti nei pesci, Aeromonas hydrophila, che causa gastroenterite, e Streptococcus pyogenes, che causa tonsillite. Presa per curare, tubercolosi e febbre tifo, il fegato protegge, rigenera e sfiamma, da malattie epatite. Stomaco aiuta, da infezion diarrea colite, pancia rilassa, mangiata in eccesso, agisce lassativa. Messico e Cuba, su asma e bronchite, Giava e Colombia, per asma e tosse, in topici bagni, acqua cime macerate, calma ipertensione, adrenalina e diabete, e coaguli sangue. Indonesia decotto foglie, bevute dopo raffreddore, mimano insulina, a causa saponine, che stimolan Pancreas. Renali infezioni, diuretica cura, specie i bulbilli, nefroprotettiva, aiuta a generare, cellule renali, presa internamente, cura pure cancro, colon e cervicale; in Thailandia scioglie edemi, messa a cataplasma, massaggia zone esterne, pure post-parto, a guarire ferite, da cesareo taglio. Masticar foglie tuberi, o decotto se secchi, collutorio su gengive, sanguinanti o mal di gola, sue foglie tritate, in acqua bollente, cura mal di testa, assieme mal di denti. Stelo e bulbilli, sedativi di stress, rafforzano articolazio, libido maschile, e aiuta latte materno. Brasile usa foglie, schiacciate e applicate, a curar morsi cani, ragni ed insetti, affezioni cutanee, micosi e verruche, prurito emorroidi, o allergia di acqua sporca. Ecuador lava i bambini, in acqua sua calda, x febbre e mal di testa, varie nevralgie, e lavaggi oculari. Guarisce ferite, mangiata o applicata, dopo parto o chirurgia, su ferita perineale, sfiamma infezione, rigenera collagene, in polver medicina, detta Yunnan Baiyao, ferma emorragia: foglie frantumate, applicate su Ferite, aiutan guarigione, in impacchi o lavaggi, sopra Ustioni pelle, Lividi e gonfiori, Fratture e ossa rotte, sfiamma tendini ed artriti, mangiata o pestata. Decotto Binahong, vitalizza pelle, aiuta circolazione, a guarire ferite. flora_anredera-vitemadeira.mp4flora_fallopia-multiflor-blanc.mp4audio

294:affare divulgato è mezzo rovinato: Botswana e Namibia, etnie di confine, disagio sociale, le ha molto colpite, padroni latifondi, cacciano Herero, Himba Tswana e altri, dal loro sentiero. ZUTWASI in Kalahari, popol senza terra, oppressi dalla fame, alcol e dilemma, reagiscon tutto ciò, con danze di cura, potenza di libido, che aiuta cultura: danze estenuanti, in sudori torsioni, riflettono dolori, di varie transizioni, che popolo vive, a snodi del tempo, quando è su orlo, di annientamento. Guarire è affermare, svelare se stessi, incanalare 1 flusso, di viaggi e misteri, dentro una cultura, di spiriti antenati, così che alleanza, rafforzi noi rinati. Kinaciau narra, Dio venne su terra, là in Kalahari, tra noi e gli animali, dormire con la moglie, non sapeva fare, la gente gli insegnò: gravida la donna, gli frutta 2 gemelli, figli Kana e Xoma, antenati molto belli, loro danno nome, a tutto ciò che nasce, inizian loro clan, che cresce + grande; hanno mogli e figli, con sembianze umane, sebbene hanno potere, e forze sovrumane, beffati e impoveriti, son da umana fame, a causa della noia, e passion smodate. Kinaciau parla, che per salvare vita, Dio ci ha dato il num, tramite antenati, uomo cerca num, sapendo che è penoso, per curar la vita, in quotidiano luogo: se narrar fallisce, storia vien distorta, scende in sottosuolo, x var generazioni, poi ripulito il dire, torna a superficie, accessibile a tutti, parla e tutto dice. Blek Dorothea dice, che nativo ama e odia, intensamen leale, assai vendicativo, un bimbo rimane, poco incline a lavoro, amante del gioco, canta danza e disegna, ascolta le storie. Zhutwasi narran miti, e pregano Gao Na, silenti o alta voce, se vi è necessità, ci hai fatto cacciatori, aiutaci a cacciare, dacci la tua pioggia, insegnaci a curare. Dio dà la giraffa, ed 1 fuoco al centro, se nonno fuoco muore, canterai nel buio, Frecce di Gao Na, ci colpiranno in pena, Fuoco ha stesso num, come la tua vena. Gao Na creava i canti, dotandoli di num, li ha dati alle persone, in sogni e visioni, tramite intuizione, o a mezzo imitazione, viaggiano tra i gruppi, num circolazione. Oggi i canti num, son cantati ovunque, più di altra cosa, pure da chiunque, nelle passeggiate, al lavoro o relax, per deliziare i bimbi, e altre cose far: rilascian loro num, solo nelle danze, con i danzatori, scambiano istanze, quando poi una donna, canta và nel kia, rende uomo allegro, suo num lo ravviva; canti num son storie, vicende della vita, a caccia od in miniera, umano si confida, le migrazioni o crisi, nutrirono le danze, interazion tra sessi, è medicin + grande. Cantare batter mani, aiutano a scaldare, il num dei danzatori, sudore del danzare, e i guaritori che, han vinto ogni paura, viaggian alla morte, rinascono x cura: a volte sei nel Kia, pure se non vuoi, num ora ti lancia, presto ti riafferra, adesso se hai paura, o scomodo tu sia, Esci dalla danza, il num poi vola via; se prima volta tu, inizi la maestranza, tu puoi controllarlo, gestisci distanza, riprendi tua danza, e lasciati danzare, Num felice al cuore, giunge a dimorare. |Lisa ricorda, che forze esistenza, o sopravvivenza, slittano coscienza, se credi avere num, cuore dei Zutwasi, stato kia ti accade, riaprendoti i canali: flessibile luogo, spazi e coscienza, rinasce nel gruppo, di cura e di festa, per render sicuro, legami in villaggi, mai garantiti, da morte e passaggi. Acqua con Fuoco, con miti e con riti, ripristinan luogo, reinventan radici, è rinnovo rituale, di ruoli e potere, a permetter così, un ri-appartenere. Sorge informale, 1 villaggio di gente, ruoli e potere, presso acqua sorgente, dentro ogni capanna, sta un focolare, gestito da donne, lui aiuta scambiare; ciascuna capanna, giacigli di paglia, e uova di struzzo, con acqua da bere, giocattoli e pelli, cosmetici e frecce, Monili e tabacco, con pentole e selce; uomini e donne, in armonico scambio, decide fra tutti, il leader + saggio, più forti persone, dirimon diatribe, specie le donne, nutrici + amiche: siedono insieme, ai bambini parlando, con essi giocando, pur sgranocchiando, nessuna minaccia, paterna ai bambini, gli insegnano tutto, giocando teatrini; se mal si comporta, 1 bimbo oppur due, interviene un parente, sposta creature, rispetto tra i sessi, è nella danza, restaura armonia, sopra ogni lagnanza; fuoco nella notte, cerchio di conforto, già permette al num, di bollir in porto, gli spiriti di avi, detti son Gauwasi, Dei della natura, e cuore di Zhutwasi. Kinaciau ricorda, num è cuore vivo, fa esser realizzato, estingue il soffrire, le frecce del passato, vive e lancinanti, nude appariranno, qual dardi vorticanti, come archè o idee, che portano scia, di traumi visitati; tormento risentito, potere distruttivo, è spesso un sabotare, nel bambin ferito, Bimbo è incosciente, agisce per istinto, falsa educazione, lo rende triste vinto; cosa ci permette, resistere gli attacchi, sia fisici e mentali, alfin restare sani, se ascolti sen giudizio, nulla soffocando, tutto accoglierai, pur lacrime di pianto: sguardo di 1 affetto, bacio di un amante, la cura ti dice, al mondo Sei importante, 1 rito dà perdono, al bimbo nella cura, libera suo cuore, da ogni legatura; non aver paura, se avrai + fallimenti, poichè vita e morte, son natural processi, nessuno nasce esperto, bensi ricercatore, Thera prima esiste, dentro tua canzone, come un flusso Num, senti sensazione. Posizione in piedi, coppa ombelico, 2 dita sotto appare, Gebesi e Manipura, calore piano sale, se evito forzare, mio corpo sa cullare, sciolgo polsi e mani, esercizi continuare, sento num fermenti, continuo ondeggiare, rilasso fianchi giunti, Num va circolare, faccio movimenti, mani braccia assieme, gusto lentamente, lievita la schiena, unisce corpo e mente, leggero apro e chiudo, vuoto e riempio, mentre arpa vibra, il qi del momento. Kinachau continua, Giraffa danza fasi, in origine bevemmo, ai corpi passammo, il sudore col num, ai giovani donammo: viene detto hxaro, rito dello scambio, si dona cibo oppure, utensili lavoro, toglie disaccordi, tale condivisione, di beni del deserto. Danza di Giraffa, è 1 modo a dialogare, con crisi transizioni, dubbi cui parlare, confronta incertezze, contraddizioni, così che gruppo sani, ostili relazioni. Num Tchai è arte, 1 metodo di cura, dove un cacciatore, diviene guaritore, raccoglitrici donne, sempre di supporto, cantano battendo, le mani e loro corpo: si cura mente e corpo, là nel solco danza, si lotta col dolore, con forza di costanza, spendere una notte, intimo del gruppo, fa ritrovar piacere, alla gente dopotutto; la danza può aver luogo, per 1 malattia, parlare ad antenati, ritorno di 1 parente, caccia ben riuscita, visita importante, affronta depressioni, ravviva esaltante. Fuochi sono sparsi, intorno qua di là, si scherza si conversa, atmosfera intensa, alle ore 23, i passi di Giraffa, son imitati olè: essere alla danza, rende i nostri cuori, Felici ed eccitati, empatici e presenti, fuoco della danza, viene acceso al centro, si siedono le donne, intimo convegno, battono le mani, al ritmo girotondo, innestano le voci, su melodia di gruppo, lunghezza di ogni canto, dipende da umore, tre o 5 minuti, con entusiasmo fiore; senza Kia per aria, danza non decolla, tutto pare smorto, pur se vi è la folla, se num bolle in alto, gridano al cielo, oh padre mio lassu! squarcia questo velo. Num mi sta prendendo, or scaraventando, danza va decisa, tra pianti sfoghi salto, quando kia ci viene, scintille nelle voci, danza prende forza, senza sforzi atroci, brevi movimenti, postura poi inclinata, sopra le ginocchia, Giraffa va imitata, sono piedi alzati, stampati nella sabbia, quattro son i passi, o battiti di danza; tonfi dei var piedi, vivaci decisi, accentuano sonagli, tra gemiti rapiti, canti passi danza, sudando di più, preparano la strada, a ebollir del num. 1 canto Kowhedili, stimola tuo kia, scintille ed emozioni, spazzano la via, stimoli e contagio, scoccano nei corpi, vibrano le carni, dei danzator contorti, che cadono a terra, giacciono sudati, tremano violenti, oppure senza vita, qualcuno li massaggia, con sudore dita: la danza fa bollire, loro n um gebesi, tra cintola e diaframma, area Gebesi trovi, reni fegato milza, sconsiglia in gravidanza, una dieta senza carne, proteica sostanza: se fuoco dentro corpo, scalda bollendo, risale da addome, a ritmo sonaglio, scambia potenza, loro num accumulato, offre ancora senso, a uomo ritornato. Danza di Giraffa, è qi-gong respiro, kundalini coltiva, interior dispositivo, riscalda forza qi, da indirizzare, in zone bisognose, di 1 corpo da curare. Dopo una notte, di canto e danza, num è al Gebesi, in fuoco divampa, circola in giro, risveglia a contagio, rapisce di impatto, o piano adagio. Kia è intenso stato, misto emozionale, attivato dal num, che al Gebesi sale, la mente ha paura, quando ne mangia, sale in dolore, su spina e su pancia: num che ribolle, ascende alla spina, inonda tuo corpo, che vibra e sconfina, esprime in più forme, sempre cangianti, produce empatia, e pensieri oscillanti. Kinaciau suda, tra smorfie di dolore, vibra e barcolla, dice sono in kia! ferma il suo danzare, indossa sonagliere, salta nel cerchio, guida da nocchiere: se ogni canto scalda, energia del num, arriva il potenziale, x passare il kia, danzi ancora danzi, inizi a sudar molto, svesti via impaccio, tremi col mondo. Io desidero guarire, ed essere guarito, Essere più amato, amare in convito, ho bisogno num, il cuore lo cerca, libido fuoco, che brucia e sonnecchia; dentro al mio kia, sta esperienza, se affronto diretto, senza esitare, timor della morte, artificio mentale, che gira la psiche, morire volontario, vince la paura, così irrompi al kia, pronto alla cura: istinto dà sfogo, a un liberare, ti aiutano anziani, a transitare, se cuore si ferma, ora sei morto, pensiero svanito, respiro disciolto, il flusso di vita, con cui tu convivi, a grandi distanze, li vedi li vivi.| Kinaciau è !Kung, nato in Kalahari, amato curandero, da età ventanni, apprese transire, e curare persone, narra sua visione: ogni tecnologia, data dagli avi, porta loro num, bilancia i nuovi nati: se bolle tuo num, dolore è reale! vedi più cose, nei corpi dimorare, vedi ogni cosa, che puoi tirar via, questa è la cura, mentre sei in kia. Molti guaritori, attendon battagliare, demistificare, la mente di compagni, apprendi a curare, tirando strappando, ogni malattia, sudando e ansimando: oh Avo, io amo tal persona, perchè ci fai soffrire? non farmi innervosire, fin essere ostile, canto per reagire, a vostra volontà, di cedervi il malato, proprio non mi và. Esperti guaritori, a volte van da Dio, morte come trance, tramite di un filo, mantengono controllo, pur alla trascesi, per barattare scelte, tra misure e pesi: la guarigione Kia, non è onnipotente, alcune battaglie, vengono pure perse, muoiono persone, tra mani di cura, se gli antenati, pongono mura; anziano Kinaciau, entrato già in kia, vibra trema danza, spasmodico suo corpo, siede e fa 3 giri, al fuoco parla e canta, inizia poi curare, strappando ogni lagnanza: a cadaun presente, mani pone e stende, lo vedi poi curare, di mezzo fra le donne, che cantano canzoni, sparate con fragore, intorno a mezzanotte, vibra convulsione; chi tizzoni ardenti, strofina sotto ascelle, volano scintille, qualcuno ride o scappa, altri in kia bocconi, vengon massaggiati, con sudori unguenti, così van riposati, or + guaritori, in apparenti angosce, uno ad uno in kia, cadono tra loro, parlano animati, con Dei ed antenati, per salvare vite, umane loro mani. Kinaciau intanto, gira per curare, scuote le sue mani, a scaricare il mal, qualcuno sofferente, smette di danzare, num vuol raffreddare, Kia sa rimandare.| Io son Kinaciau, ti insegnerò a danzare, mie mani su di te, poso ad indicare, a spiriti antenati, tu sei mio gemello, abiti il mio cuore, ti chiamino fratello: se metto num in te, danzi e danzerai, vibrando come foglie, amico mio sarai, allora io dirò, che tu hai bevuto num, morte che ci uccide, non temerai mai più. Addome sarà pieno, di frecce di calore, noi poi sfregheremo, sudori sul tuo corpo, le frecce rientreranno, respiri torneranno, emetterai vagito, e gli altri attesteranno: or noi siamo 1 clan, usiamo stesso fuoco, accade che esso scalda, il dolor cosciente, spine sulla nuca, e intorno la tua pancia, su fegato e gebesi, inizian tua danza. Num risiede sappi, a base della spina, nella pancia bassa, piano vien scaldato, ascende fino al capo, spirale zigo-zago, trema nel Gebesi, ronza e uccide in Kia: a volte tua danza, divien selvaggio kia, a causa delle pene, num che bolle in vene, battono tuoi piedi, + forti sul terreno, zoccolano i passi, respiro e cuore fiero. Num ti scuote a volte, forte oltremisura, un altro guaritore, ti aiuta raffreddarlo, quando si raffredda, pronto puoi tirare, dopo aver danzato, inizi poi a curare, Num indifferente, positiva o negativa, esiste in molte cose, vive e inanimate, libido inconscia, isterico arrembaggio, energia del sole, o di morte passaggio; se paura del num, si vede da smorfie, dolor sulla pancia, o lancio di tizzoni, bianca tua faccia, occhi di terrore, Hxobo è raffreddare, calmare tuo calore. Anziani vanno in kia, con + canti fiati, si attivano in presenza, di cronici malati, lor danza si riduce, a passi là sul posto, vi è chi pure suona, seduto solo al suolo: donne coi bambini, dormono abbracciati, ancor qualcun in kia, altri vanno via, chi cammina e cura, chi parla fuma canta, tal varietà di scene, dura fino alba; tutto ora concluso, presa è decisione, colti oggetti panni, di ritorno ai campi, giorno è rallentato, tutto scorre piano, riposano fraterni, in nuovo senso umano.| La scuola dei Kung, inizia da bambini, che giocano far kia, imitazion sottili, a bere il loro num, imparano ben presto, vanno nelle danze, e num avran scoperto; passano i maestri, num agli studenti, scoccano num-tchisi, frecce con il num, schioccano le dita, con dose e quantità, dosandole al novello, alle sue capacità: interno nel gebesi, arrivano le frecce, espandono crescendo, come delle trecce, sfrega insegnante, sudor sullo studente, e rapidi respiri, num fanno ascendente; cresce sete acqua, spine dentro il corpo, sudi al primo giorno, cominci poi vibrare, pizzica osso sacro, num scalda e sale, è maturo il tempo, in kia riesci entrare: se tosto avrai paura, indurirai il gebesi, fermati un pochino, disciogli tutti pesi, quando inizia il kia, potresti cader giù, sdraiato sulla pancia, lasciato sarai tu, calor è regolato, coi canti coi tizzoni, mentre più massaggi, abbassano calori, Num per le donne, è come il sangue ciclo, divieto han di mangiare, un eccitante cibo; a volte sono sono, specie dalle donne, Piante che hanno num, in polvere ridotte, miste con il grasso, dentro le conchiglie, tizzoni a fumigare, num è senza briglie. Gaise noru noru, radice delle cure, stimola il tuo kia, e sa mitigar paure, giunge sulla schiena, sensazione affondo, senti la tua spina, pulsare come il mondo; poi ti fa sentire, qualcosa che si muove, da stomaco lei sale, petto fino al cuore, inizi tu a tremare, sudare con calore, mosso da una scossa, arrivi a ulteriore. Tu devi lavorare, tuo corpo riadattare, le pene nel gebesi, annunciano arrivare, in un parziale kia, anima è nel corpo, quando divien pieno, viaggi fuori porto. Pentecoste scende, sopra della danza, suo vento poderoso, avvolge ogni sostanza, improvvisa la Colomba, accende 1 visione, con Spiriti Uccelli, inondan di calore, scendon su ciascuno, donano il coraggio, pur in molte lingue, ispiran verbo saggio, è acqua che disgela, penetra ogni dove, Kino ancora gira, calma il num che bolle. Num vien travasato, gestito e regolato, a renderlo adatto, a cura del malato, se una difficoltà, in kia nasce frattanto, lavorano i vicini, sfregandolo ogni tanto; ciascuno sul gebesi, sfrega a raffreddare, dal centro verso lati, respiro a ritornare, ciò fatto bene, riprendi a respirare, urla e piangi bimbo, anima a rientrare. Malattia è sforzo, fatto dai Gauwasi, che vogliono i malati, presso loro gruppo, lì nella danza, tentano di più, Spiriti assai forti, ma vincerli puoi Tu: + intensa è malattia, + lotta si farà, lotta tra due gruppi, parenti vivi e morti, si vede num salire, negli altri guaritori, si scopre teatrino, di var disturbatori: strappar la malattia, viene detto !Twe, si impongono le mani, offrir sudore che, sale qual vapore, da stomaco bollente, veicolo del num, spalmato sul paziente; resta sulla testa, schiene petti ascelle, sfregato sopra e dentro, corpo ribollente, il num viene scambiato, con la malattia, corpi lì a contatto, scambiano energia. Tramite num-tchai, e canti delle piante, kundalini risveglia, e mostra importante, num di Kinaciau, scalda nel Gebesi, Circolazion di luce, la chiamano i cinesi. Hxabe vuol dire, felice cibo al cuore, corpo libero sentire, grazie num e canto, se num sveglia veloce, tosto vaporizza, ambizion aspirazioni, scegli con dovizia: rivedo le mie scelte, fatte nella vita, sento emozioni, oscillar tra decisioni, malesseri miei vedo, irreali e immaginari, demoni e pensieri, in scenari artificiali; rabbia e frustrazioni, dan frammentazioni, psiche nel presente, realizza guarigioni, corpo sento scosso, num-frecce guaritore, tutto interconnette, simmetria interiore, protocol di cura, viaggi di argonauti, cure iniziazioni, spontanei flussi dati, fuori mio controllo, ego par smembrato, inizia cambiamento, con 1 guru innato. Kino ci ricorda, da Kia dobbiam tornare, fuori molto tempo, non possiam restare, esperienza kia, è temporanea scuola, ricevere messaggi, per vita coltivare. doc_healing-dance-botswana.mp4popoli_namibia-zutwasi_mollison.mp4audio
||Kinaciau ricorda, Dio ci ha dato il num, tramite antenati, uomo cerca num, sapendo che è penoso, per curar la vita, in quotidiano luogo: num è cuore vivo, fa esser realizzato, estingue il soffrire, le frecce del passato, che portano scia, di traumi visitati; tormento risentito, potere distruttivo, è spesso un sabotare, nel bambin ferito, che agisce per istinto, falsa educazione, lo rende triste vinto. Kinaciau suda, tra smorfie di dolore, vibra e barcolla, dice sono in kia! ferma il suo danzare, indossa sonagliere, salta nel cerchio, guida da nocchiere: se ogni canto scalda, energia del num, arriva il potenziale, x passare il kia, danzi ancora danzi, inizi a sudar molto, svesti via impaccio, tremi col mondo. Se desideri guarire, ti insegnerò a danzare, mie mani su di te, poso ad indicare, a spiriti antenati, tu sei mio gemello, abiti il mio cuore, ti chiamino fratello: se metto num in te, danzi e danzerai, vibrando come foglie, amico mio sarai, allora io dirò, che tu hai bevuto num, morte che ci uccide, non temerai mai più. Addome sarà pieno, di frecce di calore, noi poi sfregheremo, sudori sul tuo corpo, le frecce rientreranno, respiri torneranno, emetterai kowedili, e gli altri attesteranno: or noi siamo 1 clan, usiamo stesso fuoco, accade che esso scalda, spine sulla nuca, e intorno la tua pancia, su fegato e gebesi, Num risiede sappi, a base della spina, piano vien scaldato, ascende fino al capo, spirale zigo-zago, trema nel Gebesi, ronza e uccide in Kia, Circolazion di luce, la chiamano i cinesi: a volte tua danza, divien selvaggio kia, a causa delle pene, num che bolle in vene, battono tuoi piedi, + forti sul terreno, zoccolano i passi, respiro e cuore fiero. Num ti scuote a volte, forte oltremisura, un altro guaritore, ti aiuta raffreddarlo, quando si raffredda, pronto puoi tirare, dopo aver danzato, inizi poi a curare.


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