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andreacristoAndronico Cristo risorge a Pasqua X-185 (347) chi fa quell che sà, più non gli è richiesto alchemico | foto umanstoria | audio | canto_maria-theotokos-crimea.mp4 | storiaNC_andronico-zar-decreto.mov | storia_cronologia_X-185.mp4 |musica musica_cruzeirinho-mestre-irineu.mp4
enochetiopeRastafari africani cantan tempi Salomone (338) le persone prudenti misurano i commenti, al più potente cede il più prudente geeza | foto umanstoria | audio | storia_invasione_di_etiopia.mp4 | storia_guerra_di_etiopia.mp4 | film_bibla_salomone_reginasaba1952.mp4 |musica 8-epifaniaSacer.mp3
frumentoNazareno sanMartino miete a SanGiovanni (161) se di maggio rasserena, ogni spiga sarà piena; chi semina a Ottobre miete in Giugno falce in pugno, se semini quando vuoi, mieterai sempre a Giugno. san Isidoro agricoltore alchemico | foto hanfez | audio | grano-strampelli.mp4 |  | film_prateria2_grandine_raccolto.mp4 |musica canto_marcellino_panevino.mp4
noccioloNocciola cura al dì, cervello e polmoni (117) chi ha buon orto ha buon porco italico | foto nocciocastano | audio | frutteto_nocciolo_cura-polmoni.mp4 | nocciolo_caduceo-rabdomante.mp4 |  |musica arpaviggiano_tarantella_valdagri.mp3
opunziaEpifillo e fichindia a Napoli Tenochtitlan (96) quando piove e tira vento, serra l'uscio e statti dentro italico | foto ficheto | audio | fichi_opuntia.mp4 | ficopunzia_pala-antisiccita.mp4 | opunzia_cacti_cina.mp4 |musica 990_NAC_Song02.mp3
santolinaSantolina cura occhi in fiori sanGiovanni (184) chi non ha coraggio, abbia gambe. san Massimo dell'Aquila italico | foto erbefiori | audio | flora_santolina_usi.mp4 | flora_santolina_plus.mp4 | flora_santolina-etnobotanica.mp4 |musica
viggianarpaMadonna nera, arpa e petrolio (307) l'uomo fà il luogo e il luogo fà l'uomo popè | foto eurafrica | audio | paesi_viggiano-madonnanera-story.mp4 | storia_mattei-moro_fasanella.mp4 | storia_italia-colonia-uk_fasanella.mp4 |musica canto_madonnanera-viggiano.m4a

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347:chi fa quell che sà, più non gli è richiesto: Stefano Hagiocristofo, capo delle guardie, arresta Isacco Angelo, nobile traditore, giunto al suo palazzo, Isacco pronto scappa, galoppa e sferra spada, Stefano si accascia, cosi terrorizzando, sempre a colpi spada, taglia orecchi e mani, a militari guardia, Isacco va in Sofia, vuol colpo di stato, costringe patriarca, a nominarlo re, molti uniti a lui, nella grande chiesa, nobili risentiti, accrescon sua schiera, e inizia ribellione. 11 settembre 185, scoppia la rivolta, Isacco resta in trono, fino al 195, poi in 203, cadrà nella crociata, narrata nelle bibbie. Alba 12 settembre, Xristos arriva con triremi, entra suo palazzo, ma Isacco è imperatore, Andronico realizza, invia dei messaggeri, lascio la corona, a mio figlio Manuel, che Isacco non contento, alfine pure acceca. Aizzata la folla, dagli usurpatori, insulta lui e figlio, ferocia di untori, Andrea fugge la folla, e perde croce Tau, amuleto del suo clan, sale sul triremi, regale ancor vestito, una Tiara ancor indossa, colbacco russo a cono, fugge con due donne, sua moglie e Maraptica, la prostituta colta. Ribelli contro Lui, lo vogliono deposto, versione dei fatti, dipende dal cronista, nel libro di Enoch, emerge complotto, mentre De Clari narra, il suo ultimo giorno. Re coi fedeli, prova a fuggire, ma tempesta in mare, lo costringe a tornare, Apostoli fedeli, a taverna l'han portato, nascosero a sedere, dietro due botti vino, lui fa suo discorso, dell'ultima cena, tramanda Pane e Vino, per memore convito, visi stanchi e tesi, dopo quella cena, da sonno sono vinti, Cristo solo prega, che i suoi fedeli siano, fuor da punizione. Oste con la moglie, spian dietro barile, vedon regali vesti, consulta suo marito, denunciano sovrano, per gruzzolo danaro. Dopo arresto Re, palazzo dei Comneno, venne saccheggiato, oro argento e rame, Andronico portato, a palazzo di Pilato, giudice a Zar-grad, locale magistrato, Pilato disse a Cristo: a me ti consegnaron, capi tuo casato, all'alba ti consegno, a sovrano Isacco Angelo; sebbene interrogato, Andrea non risponde, ma nobili a convegno, votano sua morte, pesan catene ferro, usate pei leoni, cingon collo e piedi. Andronico subisce, davanti Angelo Isaxo, insulti sputi biffe, schiaffi e le torture, in prigione poi subisce, accecamento a un occhio, cavato da trofeo, Ciclope canzonato, anche un taglio mano, compare nei dipinti, e su Sindone lenzuola, dove compare pure, sua barba biforcuta, capelli lunghi a trecce, e un fisico temprato, dal digiuno sano. Lungo via del colle, ludibrio delle folle, presso l'ippodromo, appeso e maltratto, tra due statue in bronzo, di Lupa e di un Iena, la sua popolazione, istigata dal partito, della opposizione, cioè i verdi Prasinoi, Farisei e Sadducei, contro i blu Venetoi. Cristo li chiama, ipocriti farisei, infidi sepolcri, alle Deme di Zargrad, giocano i partiti, leukoi e rousioi. I latini alzano spade, sopra sue natiche, stando attorno lui, a turno colpendo, giudicano il taglio, uno affonda spada, negli intestini, da sopra la faringe, dopo sofferenza, Cristo si spense, ultimo sospiro, un gesto protende, porta mano destra, da poco amputata, estesa in agonia, su bocca assetata, evento ricordato, nel canto di Hallelujah. Dopo + giorni, suo corpo fu preso, dalla sua famiglia, di giudei comneni, Angelo e Duka, tutte imparentate, presso monastero, corpo poi scompare. Eclisse di Cristo, terremoto e pioggia, annuncia diluvio, in Yom-Ha-Shoah, Giorno del Ricordo, in Casa Salomone, Giovanni Presbitero, è San Iosafat indiano, e doge veneziano, in biografie doppiate, Giovanni corpo Cristo, porta fuori Yoros, lo imbarca fin Venezia, da Luigi Mocenigo, in basilica di Andrea, ma poi dona reliquie, a cognato Sebastiano, duca di Monferrato. Isacco riconferma, dopo morte Cristo, Theodor Kastamonita, qual primo ministro, Giacomo tradotto, buon amministratore, a gestir burocrazie, onesto nelle tasse, soffre croni artrite, ma è segretar di Stato, portato a baldacchino, muor di epilessia, nel giorno suo trapasso. Giovanni Battista, acquario in zodiaco, pelle di leone, gran bevitore di acqua, dopo regicidio, lui guida ribellione, contro Isacco Re, entra in cattedrale, riunisce + gente, per Angelo cacciare, lo fanno basileo, marcia gran Palazzo, con Alessio Duca, e Alessio Paleologo, futur eredi al trono, e amici di variaghi, di Sviatoslav clan. Gruppo fu tradito, uccisi o incarcerati, Isacco moglie Eufrosa, detta Erodiade, abusa di potere, ordina omicidi, temendo le folle, fa uccider Giovanni, durante la notte, testa decapitata, porta su piatto, in piazza mostrata. Dopo fallimento, del colpo di Stato, Davide e Alessio, lascian capitale, la Guardia variaga, li scorta a Nicea, da Yaroslav Galisky, amico di Cristo, detto Krishna in India, e Sakyamuni Buddha. |Esdra e Nemia libri, citano Moscovia, Israele pure detta, in affreschi di Cremlino, capo Kzar di olimpo, che Marco Polo ha visto, cita le visioni, di Padre Serafino, e dei padri della Ekklesia. Due secoli dopo, esce libro Apocalisse, in anno 486, poi nemici di Cristo, lo van manipolare, diventa un anticristo, confondono le acque, poichè mondo finisce, anno 492, diluvio universale, Daniele sogna a notte, visioni da narrare. Romanov 876, ristampa in malafede, kniga antikriste, patriarca zitto cede, dichiara fine mondo, in anno 666, sociale nervosimo, confonde le orde schiere, Moscovia si corrompe, fiacca resistenza, di cristica coscienza. Libro della Fede, detto Kniga-o-Vere, costuma pei cristiani, indossare croci Andrea, Romanov contesta, il segno della croce, lo muta in nume bestia: simbolo iniziati, viene capovolto, il buono col cattivo, cambiano di posto, Andronico arciere, cioè segno sagittario, divien Cassio/Isacco, centaurus molti re, Vol vuol dire toro, diavolo è Manuele; pure in bwiti fang, Satan sottomette, ad arcangelo Michele, che punisce fratricidio, 7 angeli poi, uniscon le famiglie, di Angeli e Comneni. |APOCALISSE narra cose, del tempo 486, messaggio a Sette Chiese, da lui evangelizzate, sette è simbolismo, a Chiesa di ogni luogo e tempo; seconda parte libro, tratta le visioni, avvenire della Chiesa, datando astri del cielo, ammonisce che la Chiesa, dovrà continuamente, regger persecuzioni, diffondere il Vangelo, e vegliar Gesù ritorno, curar lacerazioni, tra estreme posizioni. Giovanni comunica, con sette lettere a Chiese, quattro serie di visioni, Sette sigilli che sono: guerra e conquista, fame morte e martiri, fine di un mondo, intermezzo del trionfo, turibolo di oro. Sette Angeli con trombe: son grandine e fuoco, mare di sangue, astro Assenzio ed eclissi, locuste e cavalleria, (intermezzo inno celeste. Sette Segni invece sono; Dragone e Bestia Mare, Bestia della Terra, Agnello e le vergini, il Figlio dell'Uomo, la fine col giudizio. Sette Calici sono: versati sulla terra, sul mare e nei fiumi, nel sole e nell'aria, sul trono della Bestia, intermezzo dei tre demoni, ultimo combattimento, vision Yoros celeste, in epilogo finale, cioè desiderio ardente, di venuta Gesù gloria. Pitture apocalisse, frequenti bizantine, e pitture mozarabiche, dei cristiani di Spagna, sotto dominio ottomano, Donna vestita a Sole, la Vergine col Bimbo, e i dipinti di Durer, a Venezia 492, sentimento del paesaggio, dopo i cataclismi, innescati a fine mondo: Giovanni descrive, apocalisse 492, dopo Messa da Requiem, per strage di genti, lancia sereno messaggio, di speranza e consolazione, ai cristiani perseguitati, di ogni tempo storia, vittime persecuzione, di Vietnam Cambogia, e con pietra del Diaspro, fonda nuovo tempio, con giochi luci e specchi, eterni insegnamenti, contro tentazione, di abbandonar divin Amore, e cedere a scientismi, di false ideologie; nel Libro dei Proverbi, saggezza entri alla mente, delizia del tuo cuore, protegge dai malvagi, come fa Beatrice, in rima col poeta, nel libro della Vita, nova dello amore, quando fue in esilio, fece canzon morali, di amore eccellente, ninferno e purgatorio, e grazioso paradiso, a stimolar valori, con virtude e scienza, di cittadin memoria, Divina Commedia, è vertice poesia, da cantar con cura, come Bibbia racconta, stesse vicende in più forme, rielabora in più modi, come libro di Daniele, ha forma concentrica, accosta due concetti, a chiasmo incrociato, in versi od in prosa, con uno schema ABBA, come libro della Suda, di Rasna Yudei, così fà Manzoni, o Alexandre Dumas, Uno per tutti, e tutti per uno, chiasmi pubblicitari, frasi ad effetto, esiti paradossali. Gioele con Daniele, assieme ad Ezechiele, influenzano il testo, rivelato a san Giovanni: suonate tromba in Sion, date allarme sul mio monte, tremino abitanti, viene il giorno del Signore, giorno di nube e oscurità, tenebra e caligine, mentre aurora spande, sui monti un popol grande. Apocalisse di Giovanni, linguaggio anti-censura, è coscienza che protesta, e rivendica visione, di più giusta società, appello fatto da Daniele, a resister la tormenta, per le Chiese in crisi interna, con fermezza nella fede, che sconfitto sarà il Drago, dalle teste multiformi, lascia posto a Yoros pace, della luce e vita eterna. Sette Sigilli spezzati, Sette Trombe risonanti, Sette Angeli con Sette Coppe, del Giudizio universale, Sette Chiese a cui arriva, questa Rivelazione, svelamento apocalissi, nei periodi della crisi, quando profeti sono scarsi, ed i cieli appaion chiusi, uomo sente necessità, di rileggere sua Storia, come luce azion di Dio, che spacca terra e la squarcia, e ne sconvolge superficie, poi disperde gli abitanti, dividendo empi e giusti, come in Sodoma e Gomorra, per aver cuore salvato; barcolla terra di ubriaco, come tenda Lei vacilla, pesa su essa iniquità, cade e mai si rialzerà. In quel giorno Dio punisce, suo esercito di sopra, e i re della terra, radunati e imprigionati, in un carcere di attesa. Signore fiata tromba e marcia, fra i turbini di mezzogiorno, Libro Enoc etiopico, e il Libro Giubilei, sono bibbie Chiesa Copta, di rivelazioni orali, ricevute dagli autori, in forma di visioni, pien di immagini e figure, numeri e allegoria, di lunga interpretazione. Daniele sua visione, ne chiede spiegazione, ecco appar davanti, Gabriele aspetto uomo, io ebbi paura, e caddi faccia a terra, Egli allora disse, caro Figlio d'uomo, comprendi la visione, e narrala ai vicini: al tempo della fine, sorgerà Michele, gran principe che vigila, sui figli tuo popolo, sarà tempo di angoscia, come al sorger di nazioni, sarà salvo chi si trova, scritto dentro al libro, molti dormienti sveglieranno, dalla polvere di terra, alcuni a vita eterna, altri alla vergogna, o saggi splenderanno, come il firmamento, se avranno indotto molti, alla giustizia bella. Gesù disse loro, guardate che nessuno, vi inganni in nome mio, con tentazioni varie, rimedi innaturali, e idee contro la vita, quando poi sentirete, parlare di guerre, calmi rimanete, poiché serve che avvenga, ma non sarà la fine: nazion contro nazione, e regno contro regno, vi saranno terremoti, carestie epidemie, sarà principio dei dolori, fratello vende fratello, il padre vende il figlio e figli contro i genitori, si metteranno a morte. Sarete odiati da tutti, a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato, alla fin sarà salvato, san giorni tribolazione, ma il Signore abbrevierà, a evitare la estinzione. Il sole si oscurerà, la luna sarà opaca, divi iniziano a cadere, le potenze son sconvolte, tutti vedranno il Figlio d'uomo, venir su nubi con potenza, manderà gli angeli e riunirà, i suoi eletti ai quattro venti, dalla terra fino al cielo, dentro tutto il firmamento. Apocalisse di Giovanni, Gesù Cristo gli rivela, invia testo ai cristiani, per legger meditare, il tempo del Cristo, Regno già compiuto, in modo certo e definitivo. Giovanni legge il presente, scorge il disegno divino, con linguaggio apocalissi, ma non fugge nel futuro, le promesse del Cristo, sono già realizzate, in ogni uomo è Regno Dio. Gesù è centro visione, che guarda intera storia, raduna suoi eletti, da ogni angolo di Terra, combatter suoi fedeli, equivale ad affiliarsi, agli adepti di Satana, poter politico anticristo; egli esorta tutti, resister tribolazione, sicuri di salvezza, alla presenza Cristo, nel Regno di sua luce, che realizza il destino, di storia umana al mondo. San Paolo, ai Tessaloni, il Signore scenderà, alla voce dell'arcangelo, che suona la sua tromba, risorgeranno i morti in Cristo, poi noi vivi superstiti, rapiti insieme a loro, tra nuvole andremo, incontro al Signore, confortatevi a vicenda, con tal parole di speranza. Questo è il libro Chiesa, del popolo di Dio, che tiene fede in Cristo, e speranza Suo ritorno, fedele a Sua parola, regger persecuzione, fino a sua venuta, dopo la tempesta, del Giorno del Giudizio, a ogni ciclo della storia, rifiuta idolatria, e il potere che la impone. Giovanni si presenta, ai lettori qual fratello, compagno in tribolazio, figlio di Zebedeo, deportato per sua fede, all'isola di Patmos, primo vescovo di Efeso, ha grande autorità, tra Chiese di Anatolia, apostolo giudaico, morto di vecchiaia, vissuto con Maria, affidatagli dal Cristo, nel regno di Traiano. Giustino imperatore, lo chiama anche profeta, autore di un Vangelo, e libro Apocalisse, fà scuola giovannea, ai padri della Chiesa, Ireneo e Tertulliano, Origene e Agostino, Clemente di Alessandria, Gerolamo Epifanio. Libro di Daniele, presenta più visioni, avvenute in sogno, e ne scrive relazioni: ecco i quattro venti, si abbattono impetuosi, sul Mar Mediterraneo, e quattro grandi bestie, salivano dal mare, quattro belve quattro imperi, influenzan successive, fin Giovanni apocalisse, forze ostili a Dio, ma Lui le sottomise. Marduk vince Tiamat, gran drago del caos, col corpo crea cielo-terra, quattro esprime totalità, quattro angoli del mondo, quattro esseri salgono, dal mare del caos. La prima simile a leone, con ali di aquila, io stavo guardando, le furon tolte ali, sollevata da terra, fatta stare su due piedi, le fu dato un cuore d'uomo. Ecco seconda bestia, simile ad un orso, stava alzata da un lato, avea tre costole fra i denti, e le fu detto Su! divora molta carne. Mentre guardavo, ecco una come leopardo, ha quattro ali e quattro teste, e le fu dato il dominio, guardo ancor visioni notte, ecco una quarta bestia, spaventosa ha denti ferro, una forza eccezionale, divora e stritola il restante, lo calpesta sotto i piedi, diversa dalle altre, aveva dieci corna. Animali ibridi, prototipo è Chimera, corpo leone e testa capra, coda serpente sulla schiena: Leone alato si trasforma, in essere umano cammina Orso avido di preda, ha costole in bocca, Leopardo alato a quattro teste, è snellezza agilità, quarta ha forza spaventosa, denti di ferro e dieci corna, come il Cinghiale Calidonio. Daniele avea pregato, in digiuno veste sacca, di cenere cosparso, come un sadhu indiano, nel Giorno di Espiazione, detto Yom Kippur, astensione dai profumi, scarpe e cibi eccelsi, rapporti con la moglie, dopo tre settimane, Gioele raccomanda: proclamate un digiuno, convocate assemblea, adunate gli anziani, nella casa del Signore, a scongiurar calamità, siccità e carestia, pestilenza e flagelli, rievocate tragedie, distruzione del Tempio, coltivate memoria, nel digiuno di Idegarda. Daniele ha visione, a marzo-aprile Pasqua, sulla sponda grande fiume, alza occhi e guarda, Uomo vestito di Lino, con ai fianchi cintura d'oro, suo corpo come topazio, sua faccia come folgore, suoi occhi fiamme fuoco, braccia e gambe lucente bronzo, sue parole come clamore, di una moltitudine, stesso simbolo torna, nel Libro Apocalisse, Lino è fibra pregiata, morbida e resistente, usata a fasciar mummie, Sacra Sindone è in lino. Topazio sanscrito tapas, calore di una pietra, tra le dodici incastonate, nel pettorale del Sommo, Giobbe paragona Sapienza, a gialla pietra di Topazio, che proviene da Etiopia, crea le ruote del carro, nella visione di Ezechiele, metallo incandescente, assieme al Diaspro è fondamenta, delle mura di città, il secondo è di Zaffìro, il terzo è Calcedònio, il quarto di Smeraldo, il quinto Sardònice, il sesto Cornalina, il settimo Crisòlito, l'ottavo è Berillo, il nono è Topazio, il decimo Crisopazio, undecimo è Giacinto, dodicesimo è Ametista, apocalisse ricorda. Daniele solamente, vide la visione, mentre uomini con lui, ebbero terrore, fuggirono a nascondersi, lui rimase solo, contemplare gran visione, e si sentiva senza forze, anche a Saulo Tarso, apparirà il Signore, sulla via di Damasco, ebbe visione solo lui, sebbene i suoi compagni, udiranno stessa voce, e fermati ammutoliti, non vedono nessuno. Daniele è sconvolto, da questa visione, timore della morte, gli calano le forze, udito il suono di parole, cadde stordito a terra, una mano mi toccò, e tremante mi rialzai, appoggiando palma mani, ecco poi la voce: Daniele prediletto, intendi le parole, alzati e sappi, io son Primo e Ultimo, stesso angelo rincuora, Giovanni apparizione, indebolito da visione. San Giovanni riprende, visione Figlio d'Uomo, faccia come folgore, occhi fiamma e arti argento, i piedi come bronzo, purificato al crogiolo, suo volto come il sole, in tutta la sua forza, vede Iddio faccia a faccia, metafora che esalta, trascendenza divina, occhi sede dei fulmini, san vedere ogni cosa, bronzo indica perfezione, su finitezza umana, come il viso di Mosè, che divenne fosforescente, dopo aver parlato, nella tenda dove è l'arca, Mosè scese dal Sinai, con due tavole Testimonianza, tutti videro sua pelle, divenuta raggiante, dopo avere conversato, nell'Esodo in Italia. Filone di Alessandria, vede 5 bestie, come quattro imperi, al pari della statua, poter politico bestiale, che cerca a più riprese, di sterminar Giudei, e spegner loro fede, come un mostro assetato. Leone è Babilonia, potenza dominante. Orso è castigo, che spazza via graduale, lo strapoter dei primi, che godevano il bottino, Leopardo alato è, impero di San Giorgio, che rapido riunisce, 127 province, morendo in battaglia, domina su tutto, da India a Etiopia, nel Libro di Ester, contemporaneo a Daniele; Leopardo ha quattro teste, e guarda quattro punti, Giovanni sintetizza, poi unico drago, che ha Denti di ferro, cannoni in molte guerre, espugna fortezze, coglie molte spoglie, suo cuore si esaltò, di orgoglio si gonfiò, raduna forze ingenti, e conquista tributari, mentre osservo il corno, spunta uno più piccolo, mentre son divelte, tre di prime corna, quel corno aveva occhi, e parla in alterigia. Apocalisse di Isaia, e quella di Zaccaria, nel libro di Gioele, e quello di Ezechiele, il Signore spacca terra, ne sconvolge superficie, ne disperde gli abitanti, soppesando iniquità, dei re della terra, radunati e imprigionati, in una fossa rinchiusi, arrossirà la luna, impallidisce il sole, perché il Signore degli eserciti, regna sul monte Sion, e davanti ai suoi anziani, sarà glorificato, il Signore comparirà, come fulmine sue frecce, darà fiato alla tromba, e marcerà nel mezzogiorno, il Signore degli eserciti, proteggerà gli animi giusti, calpestando gli iniqui, suonate la tromba, date allarme sul mio monte! viene il giorno del Signore, di tenebra e caligine, di nube e oscurità, come aurora si spande, sui monti un popol grande, un orda d'oro forte, divora e brucia fiamma, come il giardino Eden, è davanti a lui, mentre dietro a lui, è un deserto desolato, ai quattro punti cardinali, scaglia ira del giudizio, delle tue opere nefande, non avrò compassione, saprete sono io il Signore, sventura al malfattore, ripete Ezechiele. |Dopo 4 costellazioni, in visioni di Daniele, arriva un vegliardo, che su trono si assise, veste candida e i capelli, candidi come lana, suo trono ha ruote ardenti, e un fiume fuoco scende, lo servono a migliaia, suoi libri a corte aperti. Dio con veste neve, è antico di Giorni, simboleggia antichità, controlla universo, fiume delle stelle, ha suprema maestà, avvia giudizio universal, aprendo i libri storia, processa in qabbalah, uccide brucia bestie, a cui poter concesse, solo per un tempo, poi rinnova il mondo; nelle vision notturne, appar su nubi cielo, ecco figlio di uomo, giunse su al vegliardo, che gli diede potere, gloria e regno sui popoli, su nazioni e lingue, suo potere non tramonta, mai verrà distrutto, Dio consegna al Figlio, Regno suo Vegliardo. Figlio di uomo sarà, significato collettivo, che passa a individuo, ma pure viceversa, è ol Popolo dei Santi, figli umani non piegati, alle persecuzioni, ricevono da Dio, in premio lor vittoria, un regno universale; figlio d'uomo prefigura, persona dei Messia, che riceve da Dio, un mandato a regnare, per sempre le nazioni, bar enash aramaico, ben adam di Ezechiele, Gesù lo dice a se stesso, processato al Sinedrio, notte Giovedì e Venerdì Santo, vedrete il Figliolo, venire sulle nubi, come Stefano protomartire, pien di Spirito Santo, al termine processo, si conclude sua condanna, per lapidazione, ma gli accade visione, cieli si aprono e vede, Figlio d'Uomo a destra Dio. Xristos Kyrios Signore, Figlio di Dio, in linguaggio apostolico, duplice insegna, umanità e ragione, contro feroci quattro bestie, 4 imperi colossali, in orgoglio ed empietà, dominati da violenza, spariti e succeduti. Papa Benedetto vede, che a bestie dal mare, venute dagli abissi, si contrappone l'uomo, venuto dall'alto, bestie sono i regni, nei secoli esistiti, il figlio di uomo giunge, sulle nubi cielo, annuncia un regno umanità, che giunge da Dio stesso, storia desiderata, vera universalità. Il figlio dall'alto, contrario alle bestie, non è un individuo, ma il Regno a cui il mondo, raggiunge meta finale. Enoc cita un figlio, che è luce di nazioni, fontana di giustizia, giudice e salvatore, Esdra vede un figlio, Messia sale dal mare, e vol su nubi cielo, con soffio di sua bocca, sconfigge suoi nemici, poi raccoglie intorno, tutte tribù disperse, come sognò Daniele: in quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole oscurerà, e la luna fermerà, gli astri van cadere, il cielo appar sconvolto, allor vedranno tutti, il figlio dell'uomo, il servo disprezzato, reietto dagli umani, che offrì la propria vita, a salvezza dei fratelli, venire sulle nubi, con potenza e gloria. Gesù Figlio dell'Uomo, Gibran Khalil canta, poeta libanese, Pietro venne avanti, Maestro stiamo assieme, se non ci lasci, su questo sentiero, le ombre della notte, andranno via al mattino.. Gesù rispose loro: le volpi questa notte, avranno loro tane, gli uccelli i loro nidi, ma il Figlio dell'Uomo, non ha da posar capo, desidero star solo, e se mi cercherete, sarò presso il lago, dove vi ho trovato; lo vedemmo andare a occidente, in maestosa solitudine. Giovanni si rivolge, a uno dei vegliardi, ad avere spiegazione, della sua visione, così fa pur Daniele: mi sento venir meno, tante visioni a mente, mi avevano turbato; mi accosto ad uno appresso, domando il significato, di tutte queste cose, ed egli mi spiegò: Le quattro grandi bestie, sono quattro re, sorgono da terra, ma gli angeli di Dio, saranno dei custodi, del regno Portogallo, appaion tre anni prima, ai veggenti pastorelli, di Fatima Maria. Arcangelo Gabriele, annuncia a Maria, concepirai un figlio, e lo chiamerai Gesù,Dio gli darà il trono, di Davide suo padre, e regnerà per sempre, su casa di Giacobbe. Gesù regalità, si estende a intera storia, abbraccia tutti i popoli, concede Vita Eterna, a chi la riconosce. Il corno della bestia, è individuo assai potente, muove guerra ai Santi, per poco li sconfigge, la Bibbia cita il corno, in forza militare, strumento offesa toro, successo nelle imprese, come il cornucopia, è conseguir vittorie, perderlo vuol dire, andare verso sconfitta. Il corno diventa, un attributo regale, dei conquistatori, ecco la visione: la quarta bestia è, un quarto regno forte, che stritola la terra, e la calpesterà, sue dieci corna sono, re nati da quel regno, dopo di loro segue, un altro più orgoglioso, che abbatte i precedenti, e insulta l'Alto e i Santi, mutando legge e tempi, cambiando il calendario, per tre anni e mezzo, metà di sette anni, cioè tempo di pienezza, nel biblico linguaggio: più tempi e la metà di un tempo, si terrà poi il giudizio, e gli sarà tolto il potere, verrà poi sterminato, distrutto completamente; allora il potere, e grandezza dei regni, saran dati ai Santi, che serviranno il Cielo. Antioco Epifane, bestia nera dei Maccabei, costrinse gli Ebrei, adottar usi degli elleni, uccide chi rifiuta e succede a 10 re, da Alessandro Magno, a Seleuco amor del padre, dopo i Tolomei; nonostante la superbia, e violenza del corno, sarà sconfitto e punito, e suo regno e potere, saranno trasferiti, ai Santi dell'Altissimo, Giudei perseguitati; la Storia non è fatta, da potenze terrene, mostri che dal mare, sono caos e inferno, ma è fatta dal Signore, che compirà il giudizio, annientando i var tiranni. Antioco Epifane, muore mentre marcia, contro Re di d'Armenia, in primo Libro Maccabei, il persecutore dei Giudei, muore di crepacuore, quando ebbe saputo, che la sua persecuzione, finì col fallimento, assieme alla sconfitta, lui prima di morire, conosce malefatte, e la giusta vendetta, del Dio d'Israele, proprio come fanno, Nabucco e Dario il Medo. Duelli tra animali, aventi varie corna, in bestiari medievali, duelli tra più regni, il montone perde corna, suo regno è sostituito, da quello di unicorno, che infine pur si spezza, e ne sorgono altri quattro, nei punti cardinali; da uno di essi sboccia, un altro piccolo corno, che cresce a dismisura, contro pur milizia celeste, trascina giù dal cielo, un terzo delle stelle, precipita su terra; immagini e colori, rivisitan la storia, di politici mutamenti, cui Tartaria ha fatto spese, il montone è Gran Tartaria, con due corna unite, uno va più alto, conquista il predominio. Il capro incarna invece, mondo anglosionista, un solo grande corno, spezza le due corna, ma al culmine potenza, si rompe tale corno, subentran quattro corna, ovvero i generali, che dividono impero, poi da uno di essi, spunta un persecutore, che perseguita Ebrei, e la milizia celeste, getta a terra una parte, come stelle giù dal cielo, volto contro san Michele, che è capo di milizia, cioè il sommo Sacerdote, gli toglie la funzione, nel Tempio e nel santuario. |Geremia lamentazioni, avverte Giuda regno, imminente invasione, da un conquistatore, un leone appostato, pronto a ghermire preda, alzate un segno a Sion, fuggite senza indugio, da settentrione arriva, sventura gran rovina. Il leone da boscaglia, è distruttor nazioni, fuor di sua dimora, reca desolazione, città saran distrutte, non restano abitanti, sui monti ci ha inseguiti, in deserto ha teso agguati. Leon con ali aquila, è impero UK e Usa, muta da felino a uomo, perde parte strapotere, preparando sua sconfitta, da parte successori: quattro venti del cielo, si abbattono impetuosi, da stelle del Leone; poi da Orsa Maggiore, a est era la Lince, e termina in Dragone, quattro immagini celesti, leone orso leopardo e drago. Apocalisse rivelazione, è gener letterario, diffuso anche ai Cristiani, Apocalisse dei vangeli, Marco Matteo Luca e Paolo, Gesù inizia a dire loro: guardate nessuno v'inganni, molti verranno in mio nome, e inganneranno molti; e quando sentirete, parlare di guerre, non allarmatevi, ciò deve avvenire, ma non sarà la fine, si leverà nazion nazione, regno contro regno, terremoti sulla terra, pandemie e carestie, principio dei dolori, fratello contro fratello, padre contro figlio, figli contro genitori, sarete odiati da tutti, a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato, sino a fine sarà salvato, in quei giorni tribolazione, dall'inizio di creazione, fatta da Dio sino a oggi, il Signore abbrevia i giorni, a motivo degli eletti, allo scopo di salvare, le sue anime fedeli. il sole si oscurerà, la luna sarà opaca, gli astri van cadere, i cieli fanno cataclisma, allor vedranno il Figlio d'uomo, venir su nubi con potenza, manderà angeli a riunire, i suoi eletti ai quattro venti, dalla terra fino al cielo, al suono della tromba, discenderà dal cielo, risorgeranno i morti in Cristo, e i superstiti rapiti, tra le nuvole ad andare, incontro al Signore, confortatevi a vicenda, con queste parole. |POEMA in quattro dimensioni, Giustiniano accompagna Dante, nel cielo mercuriale, per entrar ciel di Venere, sigillato dallo Spirito, quarta parte dell'uomo, con Corpo Anima e Intelletto, uomo è tetrade redento. Jung scrive in Libro Rosso: lo spirito del profondo, mi ha tolto fede nella scienza, e dedizione agli ideali, mi ha costretto a calarmi, in cose ultime e semplici, mi ha tolto tutte mie conoscenze, per servire il paradosso, mi ha tolto linguaggio e scrittura, per ciò che usciva dal servizio, di fonder senso e controsenso, a produrre un senso superiore, Uroboro tonda verità, serpente alato Quetzalcoatl, con artigli e corona, mentre Spirito senz'ali, senza artigli è la Materia, maschil femmina yin-yang, nessuno vive senza l'altro, e custodiscono al lor centro, lo scibile conosciuto, terra anello Salomone, cioè cintura equatoriale, costellazione del Serpente, trattenuto da Asclepio, figlio di Apollo medico, che sà resuscitare i morti. Serpente simbolo infinito, immortalità e metamorfosi, protettor delle stagioni, di salute e fortuna, lasciato libero a muoversi, segno regale sulle teste, ogni corona è un uroboro, Diritta Via tra due abissi, dell'alto e del basso, indica il peso nostre scelte, via Regia via Aurea, caput e cauda dell'Opus, compiuta in tre fasi. Ovidio narra della fine, di un feroce serpente azzurro, ucciso da Cadmo in tre fasi, prima lo schiaccia con macigno, ma quello rimane indenne, poi lo trafigge con la freccia, ma il serpe furioso lo morde, così trafigge con lancia, inchioda serpe alla quercia, Cadmo dopo sua morte, è trasformato in serpente, nella entrata aperta, al palazzo chiuso del Re, sta scritto quanto segue: apprendete su qual quercia, Cadmo infisse il serpente; se macigno è nigredo, freccia è volatile albedo, lancia punta è rubedo, e sconfitto il serpente, conquista la sapienza, Cadmo con Sophia, equivale Adamo ed Eva, che vivon separazione, dal mondo degli dei, a sue nozze con Armonia, figlia di Marte e Venere, gli fanno dono di Alfabeto, strumento di conoscenza, separandosi eremita, dal mondo degli umani. Dio Sole luce intelligenza, pietrifica il serpente, trasformandolo in strumento, di ricerca conoscenza, Sole che viaggia circolare, da EST fino a OVEST, e incide raggi a Terra, avvolge come serpente, intero ciclo d'anno, e ci invita a seguire in noi, il riflesso suo tracciato, e nella fossa dei Serpenti, Daniele affronta il Mistero, crocefissione asse polare, in movimento elevazione, verticale e orizzontale, due braccia in croce quadra, che Intelligenza coglie e ama. Dio nutre lo spirito, scrive Jung in Liber novus, disegna mandala jukurpa, che insegna Uomo nasce in croce, prigioniero oppure libero, in sue 4 dimensione: Dio mi chiama a entrambi i lati, sebbene vuole via di mezzo, dove inizia lungo cammino, Jung rivela in Libro Rosso, il suo sogno notturno, il suo incontro con lo Spirito, ci conferma che all'immagine, si risponde con immagine: Vidi nero serpente salire, strisciando lungo il legno croce, penetrò nel Crocifisso, per uscire trasformato, dalla bocca stessa a Cristo, ora di colore bianco, si attorciglia qual diadema, attorno a testa del morto, una luce irradia il capo, mentre a est si leva il sole, restai a guardare confuso, ma il bianco uccello su mia spalla, mi disse Lascia che piova, che soffi il vento e il fuoco bruci, che ogni cosa abbia sua crescita, lascia tempoal divenire, quando la via entra alla morte, tra putrefazio ripugnanti, la via risale dall'oscuro, ed esce da bocca che redime, e porta in alto il sole nuovo, redenzione forza umana, in lotta contro oscurità; nostra libertà sta in noi, pur se vincolati a esterno, libertà interior si crea, mediante il simbolo parola, che esce da bocca e non si calcola, ma si posa sulla lingua, come parola forte e urgente, che sale dal profondo Sé, parol appar stupefacente, irragionevole talvolta, ma la riconosci come simbolo, in quanto estranea a mente conscia. Al mattino leva il sole, e da mia bocca esce parola, pure uccisa freddamente, perché ignor sua redenzione, se invece accolgo la neonata, essa cresce e fà da auriga, parola è guida via di mezzo, che oscilla come la bilancia, parola è Dio che ogni mattina, sorge ai popoli e li guida, si rinnova in molte forme, pur compare acque notturne, in cui assopita se ne resta, e all'aurora si ridesta. FUOCO sapienza è gran Mistero, ben praticato dai contadini, che brucian campi perché, da cener nasca la nuova vita, questo sapere manca ai ladri, morir risorgere del REBIS, re-integrazione anima e corpo, maschile e femminile, Uomo e Divin cosmo, Rebis frutto nozze celesti, il DUE si fonde dentro l'UNO, nel ladro invece và in nessuno. Uno inizia dopo nato, intuir dualità di tutte cose, maschio e femmina giorno e notte, cielo e terra vita e morte, poi da unione di Uno e Due, nacque triade del 3, Padre Madre e Figlio, Corpo Anima e Spirito, dentro ai 4 elementi, Terra nutre e protegge, Aria consente il respiro, Acqua disseta e reca vita, Fuoco riscalda e apre la mente, al concetto della Luce; da unione Triade e Tetrade, nacque il 7 pitagorico, dentro la sfera alata, rosso verde e giallo, a indicar volatilità, di etere risultato, union del tre spirituale, con il quattro materiale, manifesta il sette sacro, union Divino con Umano. Transustanzia la materia, SOSTANZA muta sua NATURA, il piombo muta in oro, come il Dannato nel suo Dàimon, e il Dàimon nel Dannato, dentro la dimension del fumo, mentre Dante in artigli Aquila, eleva suo Spirito a Materia, e Ovidio poco comprende, con sua gnosi del serpente; quan parola ha forza Simbolo, oltre il segno letterale, agisce immaginale, sui sigilli Equatoriali, nella Candida Rosa, a Ovest Dante vide Mosè, il liberatore degli Ebrei, che alzò il Serpente bronzo, nel deserto della fede; a Est vide Giovanni, il Rivelatore dello Spirito, apocalisse rivelazione, ebbe immagini da cieco, del Trionfo dello Spirito, innalzò il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui, abbia la vita eterna, scrive in suo vangelo, noi ambasciatori al Cristo, Dio esorta a mezzo nostro, di riconciliarci a Lui, con lo Spirito vero, segreto di salvezza, scrive Paolo ai Corinzi, Xristos si è fatto peccato, colui che non avea peccato, affinché noi fossimo in lui, Beatrice canta tal parole, in Maria rigenera il Corpo, in Battista rigenera l'Anima, in Mosè rigenera lo Spirito, dopo dialogo sul Sinai, in Giovanni rigenera Intelligenza. |100 canti a dozzine, fan memoria del mondo, ogni triade punta senso, su un racconto parallelo, Aristotele è Agostino, tra imperatore e papa, tra guelfi e ghibellini, ogni canto contiene, universi paralleli, dobbiamo entrare ed uscirne, per annodar filo discorso, esempio è canto V Inferno, di Paolo e Francesca, lussuriosi che Virgilio, rimanda a Cleopatra e Marcantonio, Didone Enea e Semiramide, giardini pensili a Babilonia, Elena e Paride e Menelao, tre mele in guerra di Troia, son Tristano ed Isotta, Ginevra e Lancilotto, alla Tavola Rotonda, 18 versi in ipertesto, il cubo piccolo esce, mangia il grande e cresce, contenitore e contenuto, spesso cambiano di posto, come un ologramma affine, il Dante letterale, diventa alchemico e pitagorico, sufi mistico ermetico, Fedel di Amore e cataro, padrone dei linguaggi, pedagogici iniziandi, per urlar due profezie, di Beatrice e Cacciaguida, appuntamento coi lettori, che godranno dal poema, nutrimento come il Buiti. Beatrice è Isoga e dice: durante età di Acquario, Poema sorge a nuova luce, estetica ed estatica, dentro la stella di Barga, dentro la croce di Maria, astro polare in santo Daime, mira e guarda il testo, triade canti 99-100-1, Amor che move il sole e stelle, nel mezzo cammin di nostra vita, mi ritrovai per selva oscura, ho visto Dio ma ancor mi persi, folle coazione al ripetere, umanità ricade nella selva, tanto sale e tanto cade, nel primo canto uomo sol smarrito, vede la morte in faccia, e trema entro sua carne, nelle vene e nei polsi, grida Pietà a un fantasma, poi canto 99, siamo in Candida Rosa, una miriade di beati, una folla di destini, Pietro e il suo martirio, Adamo col suo errore, Anna col suo amore, ama Maria splendente, e milioni di bambini, che parlano e cantano, con voce infantile, a Mosè e Giovan Battista, folla di uomini e donne, vecchi e bambini, che da Beati incarnano la loro, parabola umana, nel canto 100 un uomo solo, per grazia sale agli immortali, solo col mister di Dio; uomo dentro il corpo umano, cerca bellezza e perfezione, dentro al carcere di carne, destinato a putrefazione, dentro questa fragilità, tra paur dolore e malattie, Primo Sigillo è corpo. Inferno si apre con il cerchio, di Lussuriosi sotto Eros, Purgatorio invece chiude, con Lussuriosi nelle fiamme, della erotica passione, poi si alza un alto muro fuoco, attorno ai tre Poeti, che devono passarlo, per raggiungere Eden. Fuor di fiamma stava riva, canta beati mundo corde! in voce molto viva, più non si va se pria non morde, anime sante entrate in foco, al cantar di là non siate sorde, io divenni quando intesi, colui che nella fossa è messo, in su le mani mi protesi, guardo il foco e imaginando, corpi umani visti accesi. Virgilio volge e dice figlio! qui è tormento ma non morte, se in fiamma stessi mille anni, non avrai un capello calvo, e se credi io t'inganni, avvicina al fuoco e prova, con un lembo di tua veste, Coraggio via il timore, abbi fede ancora in me, volta da questa parte, entra sicuro in fuoco, fatti fede in lei che odi. Dante sordo a ogni richiamo, fermo pur contra coscienza, quan mi vide fermo e duro, turbato un poco disse, rifletti figlio mio, tra Beatrice e te è tal muro. Angelo fuor fiamma, canta Beati i puri cuore! e appena fummo avvicinati, disse frasi della purga, anime sante andate in alto, sol se fuoco qui vi brucia, entrate in esso e ascoltate, avvinghiati a questo canto, che udrete da altra parte, allor quando lo sentii, divenni Daniele nella fossa, raggelando di terrore, protesi mani giunte avanti, pensando al fuoco con terrore, e a corpi umani già bruciati. Virgilio tocca tasto amore, che anima ben smuove, oltre il muro sta Beatrice, come bimbo vinto da promessa, di ricevere buono frutto, o Priamo taglialegna a Ostia, al nome Tisbe aprì ancor gli occhi, in punto morte la guardò, ora il GELSO apparve rosso, da allora i frutti gelso, son psicoattivi del suo pianto, dentro al fuoco pensa al fatto, prega Stazio a venir retro, tanto il caldo dello incendio, mi sarei buttato in vetro, incandescente a rinfrescarmi, mio dolce padre mi conforta, sempre parla di Beatrice, dice già vede suoi occhi, e una voce ci guidava, e cantava d'altra parte, noi attenti sempre a lei, venimmo fuori dalle fiamme, Luce angelo li chiama, benedetti al Padre mio, affrettate il vostro passo, finché occidente annera, và sole e viene sera. Facemmo in tempo a salire, pochi gradini del monte, dove ruminan le capre, guardate dal pastor, poggiato sul bastone, e il mandriano che pernotta, accanto al suo bestiame, la notte oscura tutto, ognuno fece suo giaciglio, io simile alla capra, loro simili ai pastori, io in forma di animale, loro spiri in forma umana, come pellegrini infreddoliti, addormentati sui gradini, in attesa nuova alba, dopo cammino diurno, si fan vincere dal sonno, mentre riflette e osserva stelle, nel segno dei Dioscuri, anima trema trepidante, attende sogno realizzare, dopo tormento Fuoco Amore, si acquieta alla speranza, che move il sole e stelle, e Virgilio oltre ragione. Sonno apporta profezie, in cui Venere mattina, apparve a oriente del Leunar, giovane e bella in sogno pare, sembra splender primo raggio, di foco amor sempre ardente, coglie fiori e canta nome, sono Lia e movo intorno, a farmi una ghirlanda, per piacermi allo specchio, mia sor Rachele mai si stanca, di specchiarsi tutto il giorno, ama vedere suoi begli occhi, quanto io amo agghindarmi, lei appagata dal guardare, io lo son dall'operare; sul monte Purgatorio, Dante usa due conoscenze, Castore domina l'azione, curiosa in scienze e saperi, mentre Polluce domina, sua conoscenza passiva, un inconscio contemplare, onirica visione, staccata da ragione. Dante rumina nel sogno, le visioni in Purgatorio, da cui assorbe conoscenza, sotto Vener luce amore, dolce muscia Lia canta, profumati fiori coglie, i Dioscuri in Addio, han concluso la missione, lo salutano con garbo, trasformando in belle donne, Lia-Castore e Rachele-Polluce, attiva una contempla l'altra, ripetendo in altra forma, l'addio dei Centauri, trasformati in salita, in Catone e Manfredi. Re unito alla Regina, reca vita al Rebis, uomo intero completato, nel sogno celebra le nozze, della luce ed ombra opposti, e sotto i piedi schiaccia il Drago, Mercurio e terra ancora impure, ancorate agli elementi, mette le ali di colomba, sacra a Venere nel volo, per salire allo Spirito, presagio a incontro di Beatrice, la donna del REBIS: Luna è ragion riflessa, Sole è ragione riflettente, nel Rebis sono unite, alla luce di Mercurio, regista Filosofale. Pizzicate corda 36-61, la mente appare visionaria, attinge cosmo intelligenza, ascoltate vibrazione, sonora intensità di Amore. |Fedel d'Amore giura fedeltà, allo Spirito totale, essere immobile e quieto, che lascia tempo al divenire, seguono amor di Maddalena, che amò lo Spirito Incarnato, gustò Cristo nella carne, nella prima eucarestia, lutto di Cadmo e Armonia, di Iside per Osiride, di Maria per Gesù, hanno un legame molto stretto, umano irrompe nel divino, solo se il divino irrompe, nell'umano a dar estasi, suprema in canto cento: quan Spirito si fà Carne, Maddalena si fà Spirito, ecco il Grande Segreto, dei Fedeli d'Amore, il mistero dei due amanti, riempie il vuoto di ciascuno, elevata forma Amore, che da sua labbia par si mova, un Spir soave pien d'amore, è lo Spirito che si fà Carne, tra rabbini sufi e sadhu, e sciamani Golde e andini, il divino irrompe umano, e umano irrompe nel divino. Questo segreto incarna Maddalena, donna-serpente fuoco sacro, nei suoi lunghi capelli, riconosce Cristo come il Re, coi suoi balsami profumati, preconizzando il sacrificio, prevede cura al suo cadavere, che per tre giorni veglierà, nel suo sepolcro a lei Risorto, noli me tangere per ora, anima al Cristo dice Jung, Gesù animus a Maddalena, lei è l'umano che irrompe, nel divino e viceversa, prende il peso dello Spirito, per uman conciliazione. Maddalena è intera umanità, e ogni poeta è Maddalena, follemente innamorato, di un puro Spirito Ayami, che s'incarna temporaneo, e da sue labbra move soave, pien d'amore dice all'anima, sospira Cristo in Giglio e Rosa, io tuo Gesù e tu Maddalena, umanità che si fa Spirito, in stesso istante si fà Carne. |Essere e Divenire, sono stessa cosa, orizzontale Eros Thanatos, Amore e Morte sulla Terra, dalla Fossa dei Serpenti, si innalza Croce Eros divino, Divino Amore di Maria, Maria e Battista in verticale, progetto di Dio sugli umani, Mosè e Giovanni orizzontale, progetto umano sugli umani. Dante sposo spettatore, assiste al suo matrimonio, Sposo fradicio bagnato, frastornato e muto corpo, nelle mani delle ninfe, che lo muovono a piacere, registe di un evento, parte angelica di Dante, può congiungersi a Beatrice, il Poeta guarda i suoi occhi, ma la Donna non lo guarda, da occhi anima entra ed esce, sguardi cercati e bramati, offerti e sofferti, incrociati e donati, negati e deviati, traditi e sognati, fitti nodi del dio Amore, in Cielo celebrati in occhi. Beatrice guarda occhi al Grifone, custode divino del destino, il Grifone affonda occhi in Beatrice, nel riverbero smeraldi, nel reciproco rispecchiamento, si consuma un Amore, ancor mai consumato, come in specchio sol, la doppia fiera vi raggiava, e nell'idolo suo si trasmutava; due nature riflesse, la umana e la divina, lettore pensa mia meraviglia, quan vidi Grifone trasmutarsi, nella immagine riflessa! mentre mia anima in stupore, lieta gustava quel cibo, che saziandola la rende, sempre più assetata, altre tre donne fatte avanti, ballan loro danza angelica, come sole che si irradia, dentro gli occhi di Beatrice, che muta sue nature, da aquila a leone, e da leone ad aquila, da uomo del cielo, a uomo della terra, doppia natura e passione, Grifon d'Amore ama sua amata. Dante guarda la visione, con anima stupita, Unione Sacra e Trina, da Ovidio pur narrata, Vulcano scopre sua sposa, Venere ama Marte, li imprigiona in rete d'oro, poi chiama tutto Olimpo, e tutti i Pianeti testimoni. Tutti con anima stupita e lieta, compreso Vulcano stesso, sono estatici ammaliati, Mercurio immagina esser Marte, che armato guarda spalla, del vecchio Saturno, suo doppio che stima. Beatrice volgi occhi! a ognuno tuoi fedeli, che han mosso tanti passi, per viver tua presenza, per grazia tua concedi, svelare tuo sorriso, splendor di viva luce, sott'ombra del Parnaso, che ha l'acqua di poesia, rivesglia kundalini, con anima passione, incontro Siva e Sakti, espresso in Dante e Tantra, Beatrice amò suo Dante, di smisurato amore, al di là mondo terreno, ama il suo destino, dàimon del suo amato. Le Grazie ora invocate, fan conclusione rito, Beatrice adesso basta! guarda il pellegrino, che ha fatto tanto strada, mostragli tuoi occhi, assieme al tuo sorriso, iride in sette cieli, con bocca sorridente, splendor di luce eterna, canta Omar Khayam, nel Vino rubiyat. Abbagliato da Beatrice, come un sole in faccia, intervenne la dea Grazia, a distogliere mio sguardo, verso la sinistra, e la facoltà visiva, mi fè restar sen vista, attesi che occhi miei, ritornino a vedere, corteo che và a ponente, e i 24 vegliardi, sfilando avanti a Dante, alla destro di quel carro, con Stazio e con Matelda, giunsero al tramonto, presso Albero Conoscenza, da cui furon cacciati, i primi Adamo ed Eva. Sentii tutti mormorare, il nome di Adamo, accerchiati ad una pianta, senza fronde e ramo, tanto era sua altezza, ammirata dagli indiani, Beato sei grifone, che non laceri col becco, esto legno dolce al gusto, che al ventre dà dolore, radice Iboga sembra, sotto albero robusto, e gridan gli altri intorno, poi parla il grifon doppio: così si conserva, il seme di ogne giusto, fondamento di giustizia, ora lego il carro che ho trainato, ai piè di un alber secco, lo lega a esso con frasca, e quello rifiorisce, come noi facciam con rose, a inizio primavera, nel segno dei pesci, si fan turgide e novelle, rinnovano i colori, pria che sol va in altra stella. Si alza un altro canto, su quell'albero fruttato, Dante poi capisce, è del tempo primo Adamo, quan parlava dritto a Dio, il Poeta si addormenta, davanti simile prodigio, segnale di una tappa, iniziatica a venire, mimesi di morte, che recupera energie, per incontro con Dio, davanti a ai nostri occhi. Al risveglio Dante trova, Beatrice là seduta, su radice accanto al carro, come fosse sua guardiana, il corteo è tornato in cielo, insieme col Grifone, resta Matelda e sette ninfe, che hanno in mano sette fiamme, i sette cieli dei pianeti. Beatrice invita guardar Dante, in pro del mondo che mal vive, al carro tieni gli occhi, e quel che vedi tieni scritto, riporterai quan torni là. Io devoto ai suoi comandi, volsi mente e occhi al carro, a vantaggio del Mondo, che vive nel dolore. Un lampo scese rapidamente, più veloce di una pioggia, da quel confine più remoto, vidi calar uccel di Giove, Aquila giù da sfera fuoco, porta seco Arco di Fuoco, ruppe scorza di alber sotto, e fiori-foglie appena nate, colpì il carro con gran forza, che oscillò come una nave, vinta da onda or poggia or orza, nella tempesta quà e di là, messaggio di Aquila in picchiata, Dante scrive nel Poema, per le caprette in dolo o meno, tutte intendano bene, è la Giustizia Divina, che arriva nei canti, 85-86-87 Paradiso, Ciel di Giove e Spiri Giusti, arco di fuoco è arco reale, supremo punto iniziazione, in tanti modi declinato, fusion di Spir divino-umano, si avventa su albero rifiorito, corteccia foglie e fiori, poi colpisce forte il carro, ondeggia a oriente e ponente, come a origine del Tutto, divin giustizia al primo Adamo, a ricordar disobbedienza, fece albero essiccare, poi si avventa sul carro, ricordando inizio esilio, che portò dolore al corpo, detto pur ponente, e allo spirito od oriente. Dante anticipa Giustizia, già nel canto 63, quan vede carro e corteo, più bel del carro Sole, con Fetonte suo nocchiero, allor da Giove fu combusto, per orazion Terra devota, Giove ascolta sempre il giusto. |Beatrice dilegua dubbi a Dante, nel suo complotto tra due selve, Inferno-nordovest e Eden sudovest, nel lungo volo o camminata, motiva il viaggio Grifon d'oro: perché venirvi o chi il concede? Io nè Enea nè Paulo sono, me degno così, se a te io m'abbandono, spero mio viaggio non sia follia, Virgilio caro or non ragiono, e per novi pensier cangia proposta, ho cambiato idea a nuovi pensieri, sicché recedo e tutto tolle, tal mi fec'io in oscura costa, perché pensando consumai impresa, che fu a inizio tanto tosta. Virgilio narra allor di Beatrice, scesa nel Limbo a chieder soccorso, Io ero tra quelli presso Ailanto, e mi chiamò donna beata e bella, tal che a comandarmi io la richiesi, lucevan suoi occhi più che la stella, e cominciommi a dir soave e piana: oh anima cortese mantoana, cui la fama ancor nel mondo dura, l'amico mio e non della ventura, è poeta intenso che mi ha tanto amata, sul pendio diserto appare impedito, nel suo cammin s'è voltato per paura, e temo che non sia già smarrito, ch'io sia tardi al soccorso mossa, a quel che di lui nel cielo ho udito, or movi e con la tua parola ornata, e con ciò che serve al suo campare, aiuta Dante ch'io sia consolata, Io son Beatrice e ti faccio andare, vegno del loco ove tornar disio, amor mi mosse e mi fa parlare, quando sarò dal Signor mio, loderò il tuo nome davanti a Dio. Maria gentil nel ciel compiange, a questo impedimento ove ti mando, sì che tal giudicio lassù si frange, Maria chiese a Lucia suo dimando, or ha bisogno di te il tuo fedele, e io a te lo raccomando, e Lucia nimica a ogni crudele, si mosse e venne dov'io era, dove sedea con antica Rachele, disse Beatrice loda di Dio vera, perchè non soccorri quei che t'amò tanto, ch'uscì per te dalla volgare schiera? non odi tu angoscia del suo pianto? non vedi tu la morte che il combatte, su fiume ove neanche il mar ha vanto? Maria complotto di amorevol mamma, che si accorge di un figlio, in pericolo di vita, chiama Lucia intellettiva, e Custode del Purgatorio, raccomandandole il suo Fedele, come Ailanto che s'innalza, da terra fino al cielo. Lucia scende al terzo grado dell'Ailanto, al Cielo dei Giusti dov'è Beatrice, custode di nos destino e Spirito, che scenda al Limbo a cercare aiuto, di un Poeta filosofo e pitagorico, quinto grado ai Misteri Eleusini, sacerdos et dux pastorale, che dovrà curar Dante mentale. Dante diventa figlio a Beatrice, come ogni banzi figlio a Banzioku, Anima amante del suo Spirito, e discepolo a Sofia ragione, in quattro forme d'Amore, dove Beatrice non và mai persa, Dante ringrazia senza dolore: oh donna in cui la mia speranza vige, e che soffristi per la mia salute, in inferno lasciasti tue vestige, se tante cose quant'io ho vedute, dal tuo podere e da tua bontate, riconosco grazia e la virtute, Tu m'hai da servo tratto a libertate, nella penombra di un fuoco, torcia a tenebre del mondo, per tutte quelle vie e tutti modi, che di far ciò avei la potestate, la tua magnificenza in me custodi, sì che l'anima mia che resi sana salva, piacente a te dal corpo si disnodi, si separi dal corpo in tuo stato di grazia; soffristi per mia salute, è fù salvezza del Corpo, conquistai la Sophia, tue cose io ho vedute, mi Anima affrancasti, dalla schiavitù mondana, tua magnificenza in me custodi. Un angelico sciame d'api, succhia il nettare in amor di Dio, per farlo miele tra i Beati, eterna produzion di amrita, il canto Empireo è del Diamante, in cui Alighieri sempre ci invita, a contemplar la trasparenza, di chiara Luce Amor essenza, mentre tutti i dolori, nascondere da amor deviato, per eccesso o per difetto, o bersaglio non giusto. Dante è soddisfatto, e vuol saperne di più, ché se amor è fuor noi offerto, e l'anima vi è sempre diretto, se và dritta o torta, o se agisce giusto oppur sbagliato, non è sua colpa o merito: i bambini aman d'istinto, come le api fanno il miele, da adulti cambian regole gioco, perché si acquista la libertà, dono dei Dioscuri liber arbitrio, permette la scelta salir discesa. Terra ed Empireo, paralleli in ipercosmo, Candida Rosa che si espande, sboccia al centro di Empireo, col fiore verso l'alto, e petali che allargano, verso angeliche gerarchie, che la uniscono e separano, contemporaneamente a Dio, e come API van nutrirsi, di miele in sogno a Dio, per darne poi ai Beati: in forma candida rosa, mi si mostra milizia santa, che Cristo a suo sangue fece sposa, santa schiera dei beati, mentre schiera di angeli, volando vede e canta a Dio, gloria a colui che la nnamora, e la bontà fece splendente, come schier d'API che s'infiora, poi fiata e torna in alveare, là dove labor suo s'insapora, dal nettare fin miele, scende alla rosa dei beati, che s'adorna in tante foglie, per risalire fino a Dio, dove suo amor sempre soggiorna; facce tutte avean di fiamma viva, e ali d'oro e vesti bianche, che nulla neve può eguagliare. Quando scendean nella rosa, porgevan miele banco in banco, spezia di pace ed ardore, in tutti i seggi dei beati, e carità acquistan volando, sbattendo le ali e loro veste, ventilando il loro fianco, tra sopra il fiore e l'empireo, moltitudine di angeli, non impediva la visione, ché luce divina è penetrante, secon ch'è degno nulla ostante, a capacità di recepirla. La trasparenza della luce, tra Empireo Angeli e Beati, encantos de luz in movimento, e beati luce nella quiete, bagliori addensano e diluiscono, manifestano Candida Rosa, sol per farsi veder meglio, dagli occhi di un mortale, nel Paradiso punto più alto, della Rubedo fin Diamante, ch'è trasparenza della Luce. Beati scesi a orbite Cieli, per far comprendere a Dante, le Gerarchie di ananda, ma loro sede è il Diamante, in Empireo tornati tutti, espandendo calice divino, e formando petali rosa, eter che move ogni cosa. Empireo genera calice fiore, e nel cielo Stelle Fisse, si espande in otto petali, otto punte stella interna, in questo cuore della rosa, si trovano Maria, Pietro a sua sinistra, e Adamo alla sua destra, le due radici della pianta, che coincide con il fiore; da Dio proviene Umanità, del Cristo Adamo e Cristo Pietro, il primo venturo e l'altro venuto, punto centrale e circonferenza, alfa e omega radice e fiore, punto vicino e più distante; nella mente dei pittori, Maria è sui petali più esterni, che giungon fino a Cielo Luna, il più lontano da Empireo, gerarchie angeliche speculari, e simmetriche alla rosa, Cuor di Rosa ottagono, otto petali principali, del Cielo Stelle Fisse, con Pietro Giovanni e Lucia, di fronte a Maria, convengono i beati, tribuna d'elezione, circonda il cielo serafino, primo Mobile cristallo, dentro un cielo adamantino, da cui diparton sette cinture, di petali più ampie, che nutron sette cieli; ai piedi Maria siede Eva, nel cielo Saturno età dell'Oro, anche Cielo dei Contemplanti, Rachele moglie di Giacobbe, richiama Giove e i Giusti, Sara moglie di Abramo, richiama Marte e i Militanti, Rebecca moglie di Isacco, richiama Sole e i Sapienti, Giuditta uccide per amore di suo popolo, richiama Venere e gli Amanti, Ruth vita al servizio d'Altri, chiama Mercurio e gli Attivi, e sotto il soglio di Anna madre, siedon sei donne ebree, grandi madri e custodi soglia, che separa i petali e il Tempo, in prima e dopo Xristos. Beatrice è una presso Rachele, nel terzo grado Spiriti Giusti. canto_maria-theotokos-crimea.mp4storiaNC_andronico-zar-decreto.movaudio
||Gesù infine disse, Tutto è compiuto, tetelestai, non lasciò nulla in sospeso, è già successo TUTTO, resta solo stabilire, se umani voglion decidere, restar orfani di Spirito, abbracciando thanatos, o ser riconciliati, abbracciando eros; se usare conoscenza, informata a eros virtù, oppur thanato orgoglio, se percorrer Via di Amore, oppure via dell'Odio, se seguir la Libertà, liberandosi da mutilazioni, o restare mutilati, qualsiasi strada prendano, il finale è stato scritto, superando oppositorum, Cristo e Serpente sono uno. Gesù è resuscitato, come modello a viver vita, di valori e intelligenza, oltre chiesa o teologia, Lui incarna un nuovo modo, nuov'etica più sottile, senza fraintendimento, oggi a conoscer sua visione, serve una chiave al mondo, che Lui ha rivelato, per umani ancor fiorire. Cristo irradiazione, dal centro della sfera, carica sua Grazia, in tetelèstai progetto, il SACRO è recinto chiuso, difeso bene a ingresso, ai profani interdetto, da geometria imponente, a difendere il più sacro, umano apprendimento, questi kambo san Michele, in 4 coppie di canti, distanti 50 fra di loro, preservan suo poema, una Commedia giullarata, che mantenne suo segreto, ingannando esegeti e censori, celando alto sberleffo, nel canto 23 ci parla, di Ipocriti e ipocrisia, anime dannate in sesta bolgia, che lentamen camminano, sotto cappe monacali d'oro, fuse nel piombo che grava loro, da cui nasce la parola, upò/ipogeo vuol dire sotto, crisos vuol dire oro, sotto ipocriso si nasconde, il peso del malvagio. Se molti perdono talenti, compagni di esistenza, atleta il Centauro, guerriero il Dioscuro, il saggio adulto Grifone, e Spirito anziano di Aquila, sapienza sotto il fiume, che osserva i bimbi sacri, una magia del Cristallo, presenza dello Spirito, eresia è libera scelta, rispetto a dogma imposto, che nel canto 75, si irradia a 87 e 99, nella Candida Rosa, in cui Traiano e Rifeo, sono salvi pur pagani, perché il lor destin giustizia, li accolse tra i beati, mentre in canto 99, i bambini sono collocati, ai diversi gradi della Rosa, secondo il destino lor previsto, dal daimon lor custode: te ne puoi accorger per li volti, e per le voci puerili, se tu li guardi bene e ascolti, pur dubitando stai in silenzio, io scioglierò i tuoi pensieri, dentro l'ampiezza di questo reame, casual cosa non ha sito, nè tristizia sete o fame, poichè eterna legge ha stabilito, ogni cosa anello al dito, corrisponde al volere divino, così queste anime bambini, che sono morti prematuri, siedon diverse altezze, diverso grado beatitudine; diversità che trionfa, nel Regno di perfezione, per angeli custodi, di vite non vissute, ma poi il tempo grazia venne, nuovi scribi teologia, sanza battesmo in Cristo, tal innocenza in limbo ritenne. Limbo invenzione umana, Dio possiede anche le cose, nella storia mai accadute, destino umano potenziale, aristotelico linguaggio, ciò che vien da Dio diretto, causa prima è perfetto, ciò che viene da Umani, causa seconda è imperfetto. |Storia Cristo infinita, in triangolo 44-74-12, ingresso al basso Inferno, poeti affrontan frana roccia, creata da terremoto, causato da ingresso Cristo, in Inferi tre giorni, prima di risorgere: così prendemmo giù dirupo scarco, di quelle pietre moviensi, sotto i miei piedi a novo carco, Io pensando a tal ruina, guardata dall'ira di Minotauro, che Virgilio ammansii e spense, e così a Dante fiata, io già discesi qua in basso inferno, questa roccia ancor non cascata, poco prima che venisse Cristo, che gran preda levò a Dite, levò spiriti dei patriarchi, e da tutte parti valle fetida, tremò ogni parte così pensai, che universo sente amor, per Empedocle Amore irrompe, e tutto entra nel Caos, in istante roccia crollò, il divino irrompe umano, e umano irrompe in divino.

338:le persone prudenti misurano i commenti, al più potente cede il più prudente: Storia civiltà, genesi di impero, origina da Egitto, tre fasi con 1 tempio, Tempio prima pace, Atlantide o Troia, prima del diluvio, terre di giganti, da Sardinia ad Etiopia. Ras di Etiopia, discendono da Xristos, detto Salomone, nel regno di Abissinia, dove Etiopia nome, è terra di origini, dal regno di Axum, a battaglia di Adua, regina di Saba, nel libro sacro ai Re, sceglie chiesa copta, apostolica cristiana, rinuncia èlite pagana. Acrocoro è altipiani, divisi da Rift valley, nella parte orientale, circondata da bassopiani, steppe con deserti, sud selve tropicali, gran varietà di climi, animali e genti umane: elefanti scimmie uccelli, leoni con leopardi, rinoceronti e falchi, tra forre e monti Ambe, alti 2mila metri, privati delle cime, han sommità spianate, oppure monti Semien, pinnacoli più alti tra gole frastagliate. In Lalibela city, la chiesa di San Giorgio, scavata nel mudflood, ricorda di Tartaria, ambascerie fraterne, da Indie e mar di Ross, tra regni monarchie, Ashanti e Brasikongo, Morocco e gran Zimbabwe, e popoli eterarchi, Tuareg e Zutwasi, Pigmei e tanti altri. |Egitto fonda Troia, dissemina impero, con più divinità, 12-13 secolo, poi con sue province, divide autorità. Secondo Tempio inizia, dopo gran diluvio, e distruzione Troia, Horus resuscita, da sconfitta Seth, diffonde civiltà, giganti monumenti, colonie e compagnie, culto piramidale, poi quattro cavalieri, seconda Apocalisse, dopo combattimento, resta un Dio sovrano. Imposta nuova legge, su culto precedente, annuncian 7 angeli, Horus ritornato, tribù lascian Egitto, creano nuovi regni, Casa Salomone, impianta lignaggio, in Nubia e Bisanzio, con Arca di alleanza, nel Tempio rinato, abroga sacrificio, del figlio di Abramo, mentre in Avignone, onore alla Regina, Maria Maddalena, nera czarina, nuova branca avvia. Mamelucchi slavi, eredi a Gengis Khan, occupan Egitto, con Rom soldati indiani, presa Terra Santa, in 486, collegan fiume Volga, a Mediterraneo e Nilo delta. Tempio si evolve, resiste fino a che, la pace finisce, nel cuore di impero, per via competizione, Pietro vuol messia, guida collettiva, Italia nuovo Egitto, Giovanni lascia scritto, un nuovo Testamento, che avvia 3 Tempio: tale Tempio fallisce, ma getta colonizzi, assorbe calendari, ad opera gesuiti, sotto i can papali, muta tradizione, dispersi Rom ebrei, fallisce missione. Napoleone invade tutto, e vuol ricostruire, Tempio Salomone, ma sotto falsa storia, Genova templare, fatta smantellar, Cattolico clero, rinuncia a proprietà, e Svizzera massona, inizia funzionare, con basi sotto lago, potere a diramar. Casa di Etiopia, 874 riprese, quan capitola papato, sotto casa Savoia, e sigillo Salomone, è preso dal sionismo. Poteri ricomposti, emerge comunismo, rivoluzion sociali, Prima Guerra avverte, i poteri imperiali, del secondo Tempio, tutti indeboliti, da genocidio armeno. Germania condannata, da società nazioni, così nova Israele, va sotto impero Inglese, Papi adulterati, insieme con Giappone, fan contro-potere: Seconda Guerra vede, restauro imperiale, a spese di nazioni, Giappone va in Manciuria, Italia in Etiopia, a depredar cultura; pure Grecia e Spagna, fascismo và potere, nazismo in Germania, assoggetta rom ebrei, scoppia la guerra, impero si disgrega. Israele nova appare, strategica nazione, che vuol ricostruire, Tempio Salomone, con Nazioni Unite, inizia Guerra Fredda, Papa fà concilio, coi nuovi vincitori, mentre in verità, Pietro con Giovanni, ancora fan litigio, per arca e annessi fatti. |Libro di ENOCH, cristiano copta ascolta, narra dei giganti, che eressero architetture, canali e altre strutture, angeli buoni e decaduti, loro lotta e obiettivi; narra viaggio di Enoch, nei sette cieli come Dante, Alighieri allor conobbe, testo slavo-arabesch, antico bulgaro e geez, sfuggite a rogo di Alessandria, biblioteca dei Comneno, detti anche Tolomeo. Elite dei falsari, tarocca nuovo libro, da lingua copta geez, di chiese etiope-egizia, in latino greco ebraico, a mezzo messa in scena, di un falso ritrovamento, in cocci Palestina, sottratta ad Ottomani, e impero gregoriano, presunti Enoch antichi. Baudelaire scrisse poesia, Zingari in viaggio, dal tempo di Tartaria, fù tribù visionaria, dalle pupille ardenti, ieri s'è messa in viaggio, reca sul dorso i bambini, o porge loro fiero morso, preziose poppe pendenti. Scorta ciascuno a piedi, sotto armi lucenti, il carro dei suoi cari, nel percorso di rimorso, insegue oroscopi in cielo, e dalla buca dove è il grillo, vedendoli passare, manda largo trillo, e Cibele che li ama, fà rinverdir la terra, e zampillar la roccia, e fiorire le arene, dinnanzi a questi nomadi, d'impero familiare. Enoch ci rivela, elite di mandarini, regge mondo intero, con legge della Suda, e carro di Ezechiele, ogni accampamento, del drappello Khan, realizza cerimonia, per ogni nuova terra, battezza e sacralizza: devoti nei campi, poco prima tramonto, recan benvenuto, a Regina di Shabbat, canta Vieni o sposa! al domo Shekhinah, ricevi con candele, maestro di Mishnah; vestiti a gran gioia, entrano da porte, nel campo mele sacre, luce candelabro, a Sposa passaggio, che piano dirige, verso tabernacolo: giudici a pregare, mentre arpa suona, risponde divinando, ogni domanda posta, lo spirito Signore, investe e profeta, Samuele canta viva! la shekhinah gloria. Tabernacolo ebraico, iberico e sefardita, mishkan dimora, trasporta baldacchino, della divin Shekina, tenda di incontro, fiore di Anahata, sha-khan kodesh hakodashim, Arca ospitava: candelabro prima zona, olio e 7 bracci, a sud altare pani, a nord un offertorio, incenso dietro 1 velo, che separa stanza, sorveglia Metatron, convegno di Tartaria. Accampano soldati, tende ovunque a vista, da Iberia a Siberia, edicol sacri voti, con oggetti culto, dentro le chiese, lungo strade e case, presso grotte e fonti, scuole sinagoghe, luoghi di fate. Concilio di Trento, liturgia rilancia, imita escursioni, alla celeste mbanza, con panematto e vino, mutano la Pasqua, agnello pan azzìmo, Tabernacol ostie. Rabbini fan viaggi, a innevato paradiso, palazzo imperiale, supremo magistrato, tra 10 sefirot, decreto di orda oro, kabbala shabbat, rito ebraico nido: ora 4 rabbini, in 1 notte di luce, angelo risveglia, e in alto li conduce, vedon 7 volte, la ruota di Ezechiele, su via di ritorno, il primo non viene, secondo rabbi dice, esser solo un sogno, il terzo ossesso gira, chiarire bene voglio, quarto è poeta che, trascrive tutto in rima, canta e ri-vive, meglio di prima. Arco-in-cielo canta, accoppiamento primo, come Siva e Sakti, tantra estingue esilio, uomo ottiene cuore, e principessa arriva, anima ritrova, nel cuore gruppo unito, salutano elohim, a fine danza e rito. Uomo trova moglie, in sua anima shekhina, or posto tra 2 mogli, celeste e la terrena, shekhina benedetta, quan veste di oro sale, sul carro Merkavah, cavalca e grazia sale. Ezechiele visione, corrente misticismo, storie di hekhalot, ascesa a tutti cieli, carro-trono tiene, guardiani corazzieri, serafini ardenti, guidati dal nocchiere: 4 angeli del Carro, archetipi del mondo, fior oro daoista, governa ogni luogo, raccoglie inni uditi, da sufi iniziati, durante loro ascesa, a heikhalot palazzi. Shakina và in esilio, in Africa Etiopia, suo carro appar piroga, angeli son bwiri, visioni di palazzi, in scuole clandestine, di anacoreti egizi, che fan giaculatorie, di semplici parole, sincronie ripetute, x devozione cuore: alimentano percorso, fuoco erompe corpo, torcia san Michele, arcangelo Metatron, avanti al portale, attende Saulo a Tarso, che ebbe conversione, sua ascese ai cieli alti, come in altre scuole. storia_invasione_di_etiopia.mp4storia_guerra_di_etiopia.mp4audio
||Chebra Nagast, testo etiope e RASTAFARI, narra gloria ai Re, a Copti e Falascià, in lingua gee-za madre, di amarico e tigrino, Copti sacerdoti, in Giamaica portan mito, integrano Corano, di califfo ibn Affan, storia Regina Saba, trasporto di suo trono, leggende etiopi-egizie, apocrifi e copte, libro Adamo ed Eva, Egnepe in bwiti note. Arca di Alleanza, narra libro Negus, che Salomone dona, al figlio Bayna-Lehkem, avuto da Makeda, e chiamato Menelik, primo sovrano re, fino Hailè Ras Tafarì. Zion ricostruita, secondo una visione, Mosè su monte Sinai, lo cantan Rastafari, la Regina del Sud, Sheba cerca Salomone, ama sua saggezza, affronta viaggio amore, a Bisanzio lo conosce, smette adorar sole, diventa una devota, a chiesa di Xcristos, passano la notte, lui le da un anello, per futuro figlio, la cetra canta avvento. Menelik adulto, va cercare il padre, Salomon gli affida, Arca di alleanza, il Menelik anello, Zion saprà guidare, 1 copia legno lascia, al posto originale, torna fino al Nilo, trenta giorni in uno, grazie a Barca sacra, Salomon sa tutto, in Africa al sicuro, resta arca forza, intrighi di corte, la avrebbero scomposta. Rastafari culto, anni trenta 900, erede dei cristiani, e Siva di Giamaica, imperator Etiopia, è negus neghesti, Leone di Giuda, Selassiè Luce dei re: torna sulla terra, secondo Gesù Cristo, gloria e potenza, della tribù di Giuda, Andronico Salomone, assieme con Makeda, scrive Kebra Nagast, copta etiope chiesa. Ezio-topos Rastafari, lo predica profeta, Garvey nero scrittore, narra amarica profezia, 1 Re Leone africano, riscatta colonie, diaspora riassorbe, con musica di note; recupera cultura, in Africa con arpa, Garvey battista cura, espande le note, del messia Ras-tafari, Africa America, Inghilterra e Giappone, veicola il reggae, con canapa e amore: un regno terreno, del Cristo redentor, alla fine del mondo, Maria cura dolor, canta Bob Marley, che ha padre inglese, madre giamaicana, a Kingston coltiva, 17 anni divien rasta, la musica nel cuor, moglie sua lo ispira, Giamaica suo leon. Le donne rastafari, son Madre di Creazione, cantano il sovrano, esempio leone Xristo, in Africa rimasto.

161:se di maggio rasserena, ogni spiga sarà piena; chi semina a Ottobre miete in Giugno falce in pugno, se semini quando vuoi, mieterai sempre a Giugno. san Isidoro agricoltore: FRUMENTO granotenero, detto Tritucum aestivum, diverso dal Triticum durum, nudo Khorasan Iran kamut, granoduro di Tartaria, fu cereale di Ottomania, Egitto e Fenicia, parente del dicocco, ha chicco a forma nuda, cioè libera da pula, durante la raccolta: ha semi vetrosi, il tenero farinosi, reca semola gialla, ideale per pane, dolci e pasta alimentare, PANE pasta lievitata. Notarjanni varietà, Serina e Romanella, Germanella biondeggia, in tutte pianure, dopo 1 anno degenera, torna Saragolla, e bianco moro/turco, lato sinistro Liri, dove abbonda argilla, basse pallide spighe, mentre in piane littorali, grano verde forte, spighe pesanti, mesci suolo e incrocia specie. Senatori Cappelli, di Nazaren Strampelli, capostipite in Italia, di Biancale e Rusticanu, Trigu Murru sardo, Gigante e Russellu, Spaccaborse in Sicilia, Saragolla in Meridione, ama fango e fugge sabbia, semi liberi vetrosi, per bulgar e cuscus, pane Altamura e Matera, resistono di più. GRANO TENERO granella, Bianco Rosso e il Noè Rieti, con enzima cerealasi, fissa ossigeno color pane, il glutinasi digerisce, lipasi mangia fosforo, amilasi mangia amido. |SALVATORE Ceccarelli, cita NAZARENO Strampelli, Castelraimondo 866, al Centro Rieti 900, come vecchi contadini, sceglie grano varietà,, più bella forte e produttiva, generazione successiva. Ibrida Rhetifah tunisino, e ricava un grano duro, Senatore Cappelli, lo incrocia ai nani giapponesi, ottiene Ardito e Mentana, capaci a mitigare, effetti siccità, e curare carestia. 30 anni di lavoro, frumenti seleziona, eletto Senator del Regno, per sufficienza alimentare, dove cresce spiga grano, ne fa crescere due, in clima italiano, rigido in inverno, torrido in estate, avvizziscono i prati, già da metà giugno, esaurite scorte acqua, cogli entro 24 giugno. Nazareno in bicicletta, cattedre ambulanti, consigli sulle aie, a istruire agricoltori, date un pò di urina, o nitrato di calcio, aiuta a superare inverno. Strampelli mai brevetta, studia influssi funghi, grano Rieti freddo inverno, alle ruggini resiste, con musica elettrocoltura, aiuta i raccolti, suo grano dona in Russia, Balcani e Cina carestia, Indocina e Argentina. CIA ruba suoi studi, ruggini da funghi, da usar contro nemici, aiutare Rockefelle, in sementi industriali, brevetti chemio dopati, che tollerin veleni, fatti da Borlaug: pianta stelo corto, fà debiti e schiavi, aumenta zanzare, erbacce e diserbanti, insensibile a simbiosi, e rotazioni stagionali, bombardano a Casaccia, suoi grani derivati, con raggiX e gamma, ottengon Creso e altri, + glutine insolubi, che gonfia e fermenta, aumenta celiachia, F1 muor sapienza. GRANO germina e cresce, basso in inverno, 3 foglie è piantina, mangia riserve, poi accesta fa cespo, verso primavera, vira dopo 8 foglie, qualcuna vernalizza, zero fin 6 gradi, le varietà autunnal, accestimento aggiusta, coperta vegetal, piante poi si leva, nodi a distanziar, guaina abbraccia culmo, x specie segnar: nasce nodo base, vicino al suolo che, dopo settimane, prevale culmo fusto, ogni nodo causa ascesa, di bandiera foglina, fusto infine spiga, quando leva fior. Amido accumula, bian succo lattoso, lattea maturazio, poi chicco ceroso, il glutine cementa, unghia incide seme, acqua resta a 30, eccessi calore, pericolo di stretta, stiminza semenza; ostacolo a cereale, è il cereale stesso, se tiene radici, grovigliate a feltro, suggon le vicine, radice viziata, da chimici concimi, riduce muta in fasci, fai-da-te dividi, prima legge cereali, radici complementar, tante ve ne sono, tante spighe a generar. GIUGNO falce in pugno, 13 giugno san Antonio, entro san Pietro, falcia pianta gialla, granella perde acqua, inferiore 13%, glume stacca semi, mieti steli e lega, 4 branche 1 posta, 4 poste 1 gregna, 12 gregne 1 cignone, detto casarcio, Notargianni insegna. Corpus Domini festa, dopo duro lavoro, successo lungo impegno, entro caldo afoso: tempi giusti varie fasi, semina sanMartino, miete sanAntonio, trebbia pure a luglio, con falci e forconi, mieti e fai covoni, lasciali seccare, cicoria cresce presto, più alta del grano; se aspetti troppo, cadono i semi, mentre un grano verde, tostato è in Medioriente, farina detta Farik. Cogli spighe a giugno, dal cesto porta in aja, sgrana e separa, con zoccoli animali, o batti con Correggio, rurale artigianato, due baston legati, a mezzo striscia cuoio, asta lunga e corta, detta calocchia, oscilla e batte spighe, distacca grano e pula, così legum lupini, disposti in due gruppi, uomini e donne, batton con ritmo, spighe su telo aia. Amish fanno assieme, battitura e spulatura, con trebbie a pedale, o sacchi di cotone, a spulare batton spighe, con un setaccio vaglio, poi soffiano pula, davanti un vento, travasano secchi, nei giorno del vento, forconi alzan trebbiato, o travasano ceste, la pula vola via, i chicchi cadon giù. Altro metodo vidi, una federa cuscino, riempiti con spighe, lasciate un giorno al sole, facilita distacco, battuti con bastone, o martello di gomma. Mietuti 20 chili, seposti in bacinella, lavati in acqua fredda, residui vanno a galla, un colino toglie via, i semi poi scolati, distesi ad asciugare, poi in sacchi sottovuoto, a lungo conservati, in silos magazzino: quan serba semente, 1 kilo semi ad acro, a volte con magnesio, a proteggere dal tonchio, 1gr magnesio solfato, o decotto chiodi-garofano, buon insetticida; 24 ore avan SEMINA, immerge in acquamare, o 10 litri acqua, poi semina a spaglio, se vede pioggia amica, formiche ignoran semi, ma divoran siccità, Orzo doppia camicia, protegge da formiche, da uccelli e topi campo, la Paglia è gran pacciame, e buon nido di pollaio. Semina distanziata, testò il 2 gennaio, con risultati scarsi, e solo 10 piante. Gran senator Cappelli, donato in 2021, da Mariotti di Celleno, 3 kili da Toscana, che legge andamento, 20 euro a quintale, al mercato di Chicago. grano-strampelli.mp4audio
||Pamela coglie spighe, di GRANO TENERO granella, a mano o tracolla, già dalla mattina, a volte usa falcetto, oppure tagliasiepi, o falcione quando grano, è allettato dalle piogge, poi lega in fasci, a seccare sotto sole, attende due settimane, a luglio è tempo trebbia. Sfarina spighe secche, su tavola lavandaia, con guanti strizza e sgrana, un massaggio sulle mani, più spighe son spogliate, altre ancora intere, in carriola con la paglia, fiiscono al pollaio, galline hanno pazienza, cercare grano sparso, nella paglia in terra. Grano poi in setaccio, cassetta per la frutta, toglie grossa pula, poi il setaccio fino, solleva il mix in alto, e un amico col cartone, produce un vento soffio, che spula via lontano, oppure dalla scala, rovescia mix in secchio, la pula vola via, ripete pur più volte. Grano estivum macinato, o pone chicchi ammollo, 12 ore cucinati, come zuppa riso. Farina 00 raffinata, da granotenero viene, è adatta per dolci, la 0 ha + glutine, pane pizze e focacce, impasti + elasti, mentre Farina tipo1, ha crusca e germe integrale. |Nazaren dissoda terra, verso fine Estate, con zappa-vanga rame, poi SEMINA Distanzia, cima e rincalza, scerba a Gennaio, prima che alzi spiga. Sceglie suoi semi, tra ciò che ottiene in campo, anno dopo anno, interra 1 seme a volta, entro San Martino, cioè 11 novembre, su terreni argillosi, debbon sentir campane, semi superficiali, altrove 2 cm profondi. Germina chicco, 8 giorni dopo alza, stelo ben dritto, volendo alcuni espianta, trapianta altra aiola, 15 giorni e ri-trapianta, aiuta le radici, accestir singola piante: fusto sottoterra, 1 nodo e culmi nuovi, se cimi e ancor aspetta, stelo fa nuovo nodo, sopra il primo nodo, con proprie radici, 1 piantina 9 steli, volendo pur ripeti, cima regolare, aumentano i fusti, dividendo cespi nati, interra nodi isolati, scerba e rincalza, cento cesti stacca; se verso quarta foglia, fai brucar galline, vigorosa ripresa, deriva da calpesto, stimola accestimento, pure urea diluita, accalora fermento; trapianto e cimatura, avanti Primavera, a ogni rincalzo, nuovo piano radici, equivale 2 annaffi, paziente smuovi terra.

117:chi ha buon orto ha buon porco: NOCCIOLO arbusto forte, forcelle rabdomanti, baston del caduceo, bacchetta curativa, Cenerentola piantò, presso tomba madre, ogni giorno poi annaffiò, ad avere pianta bella, che attira uccello bianco, che aiuta suo risveglio; pollona pure bene, adatta a vari suoli, e diversi ambienti, trovi in ombra boschi, pure pieno sole, resiste caldo freddo, riproduce pollone, più comuni nocciole: la tonda di Roma, lunga sanGiovanni, Giffoni e Nocchione, o Langhe piemontese. Fiori maschi autunno, di oro ricadenti, gennaio femminili, stimmi rossi a primavera, gemme a primavera metti in alcol-acqua, macera più giorni, hai gemmoderivato, che usi 30 gocce, di mattino e sera, contro mali polmonari, e fibrosi dei polmoni. Anacardi Pistacchi, Nocciole e pesce, fosforo a mattino, aiutan bimbi studi, foglie con tannini, tafani allontana, cogli nocchie grandi, piccole lascia. Topo fori tondi, Picchio scalpella, nocchia immatura, se ha cicatrice, rivela presenza, Balanino scarabeo, settembre fora guscio, larva in interno. Nocciole tosta, olio giallo insalate, per azion gentile, costante efficace, su infezione vermi, neonati e bambini, corteccia giovan rami, cura le nefriti. frutteto_nocciolo_cura-polmoni.mp4nocciolo_caduceo-rabdomante.mp4audio
||Nocciola alimento, nutriente astringente, essuda febbrifugo, tiamina B6, aiuta il nervoso, mielina e serotonina, e melatonina. Foglia amenti e frutti, curano impotenza, calcoli e coliche, sangue epistassi, varici e obesità, capelli occhi e pelle. Assieme a Mandorle, ha vitamina E, 86 per cento, tiene in cento grammi, protegge la pelle, da raggi ultravioletti, previene tumori, specie alla vescica; ha grassi insaturi, buoni per cuore, buon Magnesio tiene, a regolare calcio, con articolazioni.

96:quando piove e tira vento, serra l'uscio e statti dentro: OPUNTIA ficus-indica, mano immortali, shien-yin-nza cinese, da Messico viene, Tenochtitlan è roccia fico, scintille del deserto, regno di opunzie, spine fichindia, colonizzano rovine, Nopal creature verdi, pungenti battaglie, sparse dapertutto, tra messican vulcani, simbolo nazione, stemma Tenochtitlan, portate in Europa, aiuta contadino, seminato in crepe, crea terra ricca, mangia frutti-pale, Nopal Vesuvio sfida, su navi per Linosa, recan cibo primo. Napoli e Catorce, tra Sparto e Ginestre, tra prosperi vigneti, opunzie e vini vedi, forza di pioniere, flora del deserto, ricorda Quetzalcoatl, eroe del silenzio; flessibili o duri, cacti grandi aiutan piccini, specie in siccità, fin piogge ristoro, radici han stritolato, i sassi di Catorce, tappeto di cactacee, ghiaioso suolo sorge. |EPIFILLO lingua suocera, Epiphyllum ackermannii, Cactacea senza spine, richiede un certo spazio, per la lunghezza fusti, legati in inverno, a impedire loro danni, e protetti da intemperie. Da selve tropicali, di America centrale, ha fusti succulenti, appiattiti e allungati, lunghi 80 cm, colore verde intenso, incapaci a sostenersi, diventan ricadenti. Fiorisce aprile e agosto, su margini e fusti vecchi, fiori a forma imbuto, rossi bianchi e gialli, rosa viola o incroci, sbocciano di notte e appassiscono all'alba, alcuni qualche giorno, specie ibridi epis, fanno edule frutto, simile al pitaya, del genere Hylocereus, emanano un odore, che attira impollinanti; a volte si rifiuta, di fiorir per anni, finché le sue radici, han preso tutto il vaso, tu evita vasi grandi, altrimenti non fiorisce, rinvasa ogni 4 anni, una misura in più; stagione primavera, terriccio sia leggero, fertile da bosco, mesciato a poca sabbia, e lapillo di vulcano, drenaggio sia perfetto, a evitar marcie radici, usa biglie argilla, o ghiaia in fondo vaso. Acqua da aprile, a settembre sia abbondante, regolar substrato asciutto, sospendi in altri mesi. Epifita in natura, cresce su corteccia, di alber tropicali, da cui pende suoi steli, divisi in pezzi fusto, che cadendo fan radici, dal nodo vegetale, fateli asciugare, anche una settimana, ponete in vaso a sabbia, senza ancor bagnare, finché crescita accenna, ha formato le radici; suo fusto striscerà, se posto in piena terra, lungo il tirreno, in mite Sud Italia, in luogo riparato, dai venti freddi e caldi, mezz'ombra primavera, fino a fine estate. In vaso in altre zone, in esterno aprile-ottobre, in ombra sotto quercia, non ama sol diretto, ama alba e tramonto, sofrre sotto 5 gradi, sopporta fin 50, in inverno in luogo fresco, fra 8 e 12 gradi. Epifillo non si pota, sol stacca parti secche, oppure danneggiate, moltiplica a talea, fiorisce dopo 3 anni, fiori fan zuppa gustosa, con brodo e petto pollo, piatto e zuppa densi, appiccicosi come okra, ma recan forte aroma: cogli fiori a mezzanotte, quando sono aperti, conserva in frigorife, pure qualche giorno, non aspettar mattino, a coglier fior passiti, aroma va svanito. fichi_opuntia.mp4ficopunzia_pala-antisiccita.mp4audio
||Opuntia in due tipi, viola spinoso insidioso, opunzia arancione invece, più dolce e grande, entrambe temono il gelo, ma curan dolor arti, e antiscorbuto sono, emolliente pale-foglie, cogli con i guanti, strofina su panno, a togliere i peli, glochidi fan danno: rimosse le spine, pale giovani in cucina, son tagliate a metà, scaldate a bruschetta, o a cubetti in padella, 5 minuti è sugo pasta. |Fichindia aiuta a trattenere, acqua che calma siccità, su colture orto Sicilia, pale ricche in mucillagini, trattengono umidità, ma se troppo fibrose, fan difficile decomposizione. Consocia Opunzia e Riso, nella zona siccitosa, Idrosel aiutra il riso, è potassio colloidale, assieme pala opunzia, a fondo buca di trapianto, di piantina riso, innaffio una a settimana, il colloide gel solfato, a lenta cessione fertilizza, ioni potassio alle piante. Riso ama potassio, per crescita sana, e foglie Opuntia sono ricche, di sostanze nutritive, potassio calcio e magnesio, acidi umici in aiuto, alla struttura del suolo, idrica ritenzione, frena stress da siccità. Opuntia spinge nutrienti, alla piantina riso, pu su suolo tufaceo, che è molto permeabilità, tufo tiene pure argillosa, che tampona stress da siccità, nella coltura riso. Potassio colloide e foglie Opuntia, soccorso in zona secca, annaffiando le piante, anche una volta a settimana.

184:chi non ha coraggio, abbia gambe. san Massimo dell'Aquila: SANTOLINA etrusca, santolina chamaecyparissus, canfora profumata, fiori tubo giallo, in estivi capolini, posta in guardaroba, assieme lavanda, serba biancheria, perenni ramettini, da pulci e tarme, funghi e parassiti. Polver parte aerea, da 2-5 grammi, insetti repelle, e vermi intestini, seda ed inebria, canfora e cineolo, come eucalipto e alloro: accompagna con arrosti, olio essenziale, vince infezioni, Candida alba, Klebsiella pneumonia; impiegata assieme camomilla, infuso rimedio eccellente, per occhi stanchi e irritati, assunta giornalmente, per una settimana, reca massimi benefici. Estratti di Santolina, a dosaggi molto alti, inducono in cavie, euforia ed ebrezza, a causa tujone e cineolo, stimolanti/inebrianti, canfora che seda/inebria, e acido rosmarinico, che è un GABAergico. Santolina ridurre, in gravidanza allattamento, o chi è allergico alle piante, della famiglia Ambrosia: se ingerita a vuoto, sale dopo 20 minuti, dura 4 ore, fumata è immediata, assieme a damiana, o erba gatta, ganja passiflora, luppolo lavanda. |ACQUA di SAN GIOVANNI, affascina i bambini, infuso fior spontanei, preserva da malattie, attira fortuna, amore e felicità: 23-24 Giugno, magica rugiada, scende dagli Dei, soddisfa desideri, allor prepara acqua, sanGiovanni profumata, per attirar fortuna, allontanar malanni, chiedere salute, e realizzare sogni: macera su davanzale, meglio se acqua fonte, i petali di fiori, e foglie di aromi, poi al mattino, filtra e lava viso, il resto in vetro scuro, conserva per un anno, talismano amico, Iperico sia primo, erba sangiovanni, antidepressiva, con Timo Salvia Origano, Artemisia e Rosmarino, fol Noce e Camomilla, Rosa e Santolina, Elicriso e Balsamina. Molte erbe usate, per questo rituale, Iperico è la prima, erba San Giovanni, poi Corbezzolo e Sambuco, Rosmarino e Salvia, Menta ed Artemisia, Verbena o altro Bach, ognuna viene aggiunta, per un dato motivo, secondo zona Italia, varia la miscela, disponibili nel luogo, fai un sopralluogo, affidati ai tuoi sensi, raccogli fiori belli, profumati e officinali, che conosci di sicuro, aggiungi aroma di orto, cogli il 23 di giugno, nel posto in cui ti trovi: poni erbe a tramonto, dentro acqua bacinella, esposta a luce Luna, per tutta la notte, filtra a mattina, tale acqua profumata, usa a lavarti viso, e offrirla a familiari, per diffonder benefici, salute e prosperità, buona festa San Giovanni, e buon solstizio estate! flora_santolina_usi.mp4flora_santolina_plus.mp4audio
||SANTOLINA etrusca, crespolina toscana, erba Cipressina, dal greco xantos giallo, repellente d'insetti, reca foglie adatte, a strofini sulla pelle, su punture di zanzara, poichè antiprurito; se ne fai tisana fiori, è tonico del cuore, e assieme calmante, cioè antispasmo, seda muscoli crampi, e dispepsia nervosa, ansia e colica epatica, poi assieme camomilla, sfiamma occhi stanchi, lenisce con impacchi, o tamponi sugli occhi, calma pelle fastidi, clisteri e orecchioni; oneirogeno blando, simile Artemisia, ha composti comuni, sebbene più aromatica, se ingerita a vuoto, sale dopo 20 minuti, e dura 4 ore; aggiunta a Rosa e foglie Noce, rami Menta e Salvia, in Acqua San Giovanni, del 24 Giugno, posta su davanzale, con Elicriso e Lavanda, Erba-Maria balsamita, da usare per lavare, reca pelle profumata, e aiuta sogni di Ascensione. Se ne fai un oleolito, come Lavanda ed Elicriso, metti suoi capolini, in vasetto vetro, copri olio girasole, oppure olio di oliva, poi dopo 40 giorni, filtra e poni in scura, bottiglia con etichetta, spalma sulla pelle, o mixa altri due oli, calma pruriti pelle, di insetti e dermatiti, e invita sogni amici, se intendi far pomata, scalda oleolito in pentolino, aggiungi pezzi cera poi versa in vasetto, vedi sul video.

307:l'uomo fà il luogo e il luogo fà l'uomo: Viggiano sale in alto, ma descresce popolazio, masserie a fondovalle, torre colombara, paese a mille metri, uliveti e vigneti, boschi cedui e prati, e rari noccioleti. Capanne transumanza, tumuli di terra, fitta rete fattorie, con oliveto e vigneto, pascoli bestiame, vini latte e tessuti, lino canapa e pietra, locale calcestruzzo, fabbri e carpentieri, oggi pozzi petrolio, dati ad estranei, per pochi privilegi, su Appennino in declino, dissipan risorse, estrazione idrocarburi, 50 mil barili giorno, zolfo gas naturale, Eni sceglie raffinare. Viggiano paese, come puebla messicani, nacque da monastero, cavalieri basiliani, insediati su vetta, dopo fuga da Czargrad, ricordano leggende, feudi russi slavi, normanni longobardi, poi baronìe borboni, Corleto insurrezioni, contro dinastia, lunga cospirazione, corletani poi delusi, da Savoi dominazione. Terremoti e briganti, esili in oltremare, dimezza popolazio, nasce loggia di Muràt, con banca di Potenza.| Viggiano arpa di Maria, resiste in Valdagri, arte liutaia meridione, contadina e pastorale, ha repertor sonori, arpicedda di Lucania, serenate e tarantelle, con zampogna e violino, flauto e tamburelli, organetto e cupicupi, accompagnan voce e danze, in orchestre parentali, di barbieri e falegnami, monti e mari san girare, a Roma detti carciofari, alle feste di Natale; arpisti viggianesi, conosciuti in tutto il mondo, Pascoli li ascolta, a Santa Rosa di Viterbo, in lucana devozione. Leone papa 890, incorona Madonna nera, Regina dei Lucani, conferma di altri papi, icòna bizantina, ritrovata da pastore, mentre pascola suo gregge, in calda notte luglio: in cima vide fiamma, che illumina vallata, la raggiunse e nel terreno, trova statua in oro, il pastorello la portò, nel santuario di Caggiano, amico di Viggiano. Madonna Nera ha volto, dolce di una madre, Gesù sulle ginocchia, cara a ogni famiglia, di sierra contadina, che tiene tale immago, e descrive processione, prima domenica di maggio, pellegrini al Monte, con squadre portatori, ricambio nel percorso, inclinato accidentato, lungo strada Maria nera, dislocan 8 poggi, a riprender forze e acqua, con vino assieme cibo, più fedeli pure scalzi, altri sembrano Demetra, dai vicin paesi, prima domenica Settembre, percorso inverso torna, da Monte a Chiesa Madre, preghiere canto e muse, i fedeli van Viggiano, a omaggiare la Madonna. Fiera e bancarelle, arpe in legno pero, Luigi arpista narra, i pastori e contadini, giran case e campi, in periodi natalizi, novene e invocazioni, alla Madonna nera, son viggianese doc, se ho violino o zampogna, o arpicedda al col. Inverni e freddi venti, estati siccitose, neve tormenta e nebbia, girano arpaioli, emigrano ovunque, a cercare fortuna, quando incontran bardi celti, di Bretagna ed Irlanda, scambian repertori, brani in consonanza, trovan ritmi lusitani, nei buitisti subsahariani, accompagnan poi le navi, da foreste del Gran Congo, alle mabanze brasiliane. Luigi fù in Brasile, a corte Pietro II, narra suo paese, adagiato a monte Enoc, dirupi boschi fitti, pianoro Maddalena, con ruderi e mulini, santuar della Madonna, dorata in legno olivo, volto nero e veste greca, in grembo tien bambino. Fede semplice sincera, di pastori e suonatori, 50 mila pellegrini, ogni anno alla Valdagri, prima domenica di Maggio, statua sale dal Santuario, fin su vetta di montagna, poi dal Monte torna in basso, prima domenica Settembre, si festeggia protettrice, Madonna Nera di Lucania, cuor pulsante regionale, che alimenta da ogni dove, stendardi pellegrini, con zampogne e organetti, giran tre volte attorno, la cappella sopra Monte, prima toccar urna, con rami fiori onore, portan statua a spalla, coperta in oro puro, come Madonna Montserrat, bruna madre Umanità: per volere dei fedeli, copia statua di Viggiano, và Melbourne Australia, novembre 964, culto Vergine amata, dai locali bizantini, dopo guerre di Crociate, molti ordini religiosi, portan Madonne Nere, con San Bernardo Chiaravalle, che ama Cantico dei Canti: Sposa nigra e formosa, sono nera e sono bella, porto pace alla tua casa, suona e canta la novella. Mastri d'ascia-liutai, usan legno locale, budella pecora per corde, oppure fil di Rame, transumanza stagionale, isolati molti mesi, allenan repertori, così pure i contadini, fan calende musicali, suonano intermezzi, con i cicli agrari. Tarantelle fatte al chiuso, questue in terme e spiagge, funerali nelle chiese, e nei pellegrinaggi, scuola di Valdagri, ama scuol napoletana, ispirata a lusitana, appresa dagli anziani. Giuseppe Gala narra che, un tipo di baratto, in Lucania è detto staglio, barbieri e contadini, scambian prestazioni, con sarti e falegnami, ortaggi ed accompagni, di arpisti e sampognari. Italia unisce i repertori, duran servizi leva, archetipi comuni, riemergono due scuole: i repertori contadini, accordatura a orecchio, son cultura iterativa, di brani colti e popolari, accompagno a bordone, armonia in terza e quinta, melodia intervallata, da arpeggi frequenti, da corde acute a gravi, a imitar zampogna, serenate a dispetto, o lutto di lagnanza. Chitarra battente, usa pure corde in rame, millimetri 0.23, 4 corde Mi Si Re La, se son 5 al centro è Sol, a volte 4 corde doppie, loro amalgama di accordi, fà toni improvvisati, al Santuario di Viggiano, Madonna nera esprime, dal sacro monte al cuore, vibrazione nostalgia, come nei santuari Buiti. Arpa lucana estingue, dopo Grande Guerra, arpisti vagabondi, seguon massiccia emigrazione, di italici nel mondo, rimangon pochi anziani, Luigi e Rocco Capobianco, residua repertorio, arpicella dei rituali, in feste messe e funerali, tarascone e tarantella, e novene natalizie, pastorali con zampogne, allietano i bagnanti, sui litoral lucani, da Viggiano e Moliterno, sant'Arcangelo e Grumento, trova un bravo falegname, per arpicella progettare. paesi_viggiano-madonnanera-story.mp4storia_mattei-moro_fasanella.mp4audio
||Popè: nzodi èyaa kasa! me va tsina sa getete-ge ege, me-tsi-eneke sene soma na m'enaka kambi ee na ndondo ee na mokuya a matsopi na gebokambi kumu ago mbemba.. neee edi disumba eee! yiee eeee! o-daka mambu teta nzambe eee! disumba yieee! IT: nzodi figlio di kasa, sei arpista che canta, nel viaggio ai piedi dell'albero motombi, il feto/banzi vede Kambi-sole, Ndondo-rovo, Mokuya a matsope (colori dei braccialetti dei vari clan memorizzati sul motombi). Anziani e banzi salve! padre mostraci la radice dei riti e delle danze, mangiamo eboga, salve! Ngombi tu sei nata ai piedi che trattengono la terra, tua madre è la corda motombodi mongòngo, arpa tu vibri ai fianchi del mondo, da ovest, dove son venuti i bianchi e dove dimorano i defunti; vibri a monte fiume, nell'uovo Muanga benda, vero nome di Nzambe, evanga-vanga dio soffio, vibri il giorno cui l'infante scala montagna dal cielo con le ginocchia, e nel giorno dove egli arriva al debarcadero. Ngombi vibri dove bebè arriva a letto nascita, letto di sofferenza, come tornado e pioggia sulla cima del motombi dove sta il falcone


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