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360 agrocanti, 46 librifix, 314 motimbo | 360 asset | visite sito 73114 (): 3 quid censiti (nota: click su Id apre pox link a motimbo) 70:06:25: TACCHINO gallinaro, origina in America, diffuso nella selva, radure e praterie, mangia bacche e insetti, larve germogli, in seguito alla caccia, fugge via coloni; testa senza penne, verruche rosso intenso, secondo eccitazione, maschio che corteggia, coda diciotto penne, aperte a ventaglio, portato da ottomani, ora eco-tipizzato: le razze italiane, han propensione a cova, ma a causa concorrenza, ibridi commercio, sopravvivono rurali, vendute per Natale, lor carne ha valore, + ferro e proteine, di carni bovine, gusci uova + alcaline; uovo che galleggia, appare uovo fresco, bollite a foglie tè, o verdure e fiori, per quaranta giorni, reca cinesi sapori. |ANATRA con OCA, regine uccelli di acqua, se gracida la Rana, e Anatra si tuffa, becco spalma grasso, ghiandola di coda, pioggia si avvicina, segnala tale cosa. se Pavone strilla, come Oca a notte, sappi che pioggia, presto è alle porte, galline e anatre, son buon insetticide, 7 Oche adulte, ben diserbano due vigne. Ocche nel parco, ravvivano lo stagno, maschi minacciosi se ad harem ti avvicini,se tu sei guerriero, esso rinuncia, segue sua strada. Prendi uova oca, metti in barattolo, con acqua e sale, foglie alloro e spezie, 40 giorni attendi, poi prendi quel che serve, bolli a vapore, e mangia con cibi: più tempo incuberan, salate più saran. |UPUPA migra, da Africa ad Eurasia, hu-hud il suo verso, simile a tamburo, alleva i pulcini, in cavità di tronchi, cattura molti insetti, x orto dannosi, Upupa è uccello, piccolo elegante, che a mezzo dei suoi canti, guida le anime defunti. |CICOGNA migra sopra il mare, detto uccel che tuba, coi canti guida i bimbi, li porta a loro madri, misteri iniziazioni, talvolta uomo non s'accorge, dintorno suoni in mille tube, trombe di chi ti move, Ti genera luce nata in cielo, da se stessa oppure grazie, a una volontà che porta a Terra, in Dante immaginazione, apparve figura di empia, che si trasformò in |USIGNOLO, uccel che diletta a cantare, e come anima intellettiva, si concentrò a tal punto, che da esterno nulla la distoglie. Ovidio e Virgilio, incornician storie Bibbia, con donne esempio d'ira, da Dante visitate, in Cornice cieca Purgatorio, la vendetta di Progne e altre, disvelan violenza mondo, salvandoci tutti, diventando usignolo, parlan di missione, salvifica dell'anima, declinata al femminile. uccelli_piccione-viaggiatore.mp4 uccelli_upupa_doc.mp4 audio 265:10:26: Le culture dei canati centro e sud America, Inca Maya e Mexica, presentano molte analogie, con la cultura cinese medievale, tutte società gerarchiche e feudali, con funzionari governativi, detti mandarini in Cina Ming, nobiltà e caste americane. Tecnologia a tutte era basata, su tecniche avanzate agricoltura, in Cina manifattura della seta, artigianato ceramico e porcellana, medicina di erbe e agopuntura, mentre nei canati americani, ecco i pulsero curandero, avanzata astronomia e calendari, scrittura e architettura. Tutte venerano gli antenati, culto centrale nei canati, di Cina e americani, con rituali e cerimonie elaborate, a onorare spiriti e antenati, con sacrifici di animali a volte umani, avanti riforma del Xristos. Entrambe continenti culture, han sviluppato sistemi di scrittura, complessi ideogrammi e geroglifi, basati su simboli e yantra disegni, e agricoltura base a riso e mais: Cina irriga i suoi terreni, e inondazione di risaie, mentre i canati americani, han sistemi di terrazzamento, su terreni montuosi, su cui coltivare patate, granturco ed eritrossilo, alberi cacao ed altre erbe. Desheto in Nahuatl, significa prosperità, in agricoltura e società, e Quetzalcoatl è due parole, quetzal uccello piumaggio lungo, verde e prezioso, e coatl è serpente, divinità di ogni Nahuatl. Quetzalcoatl antropomorfo, ha piume quetzal sulla testa, e un corpo di serpente, dio del vento e di saggezza, dell'aurora e Venere mattino. |QUETZALCOATL divino, patrono ai sacerdoti, simbolo rinascita, morte e resurrezione, spesso figurato, Serpente Piumato, dove striscia e vola, nel mondo che ha creato. Culto presso Olmechi, Mixtechi e Toltechi, Aztechi con Maya che chiaman Kukulcan, in maya yucateco, kuk è la piuma, ul è aggettivo, Can è serpente. Kukulkan a Chichén Itza, ebbe culto vivo, nel mito che narra, Dio in forma umana, gravidò sorella, per creare umani, bandito dal cielo, a Chichen Itza insegna, a 7 giovani umani, tutte arti civiltà, divennero guerrieri, sacerdoti e Re, detti tlatoani, simile a troiani. Quetzalcoatl gesta, in molte leggende, varia dettagli, e periodo civiltà, innocente puro e buono, nessun compito scansa, a tutto si adatta, spazza pur sentieri, finché Dèi mandino pioggia, sopra suo creato. Tezcatlipoca suo fratello, dio streghe e inganni, di lampo e guerrieri, e cielo notturno, con lui tiene gioco, coopera creazione, suo piede diventa, albero di vita, cuor della Natura; divenne infuriato, x Quetzal troppa bontà, verso umani progrediti, che saccheggiano Mà, così decise scherzi, fare al fratello, lo muta in furfante, in cerca di piaceri, tramite suo specchio, che genera illusioni. Quetzalcoatl si vede, in specchio fumoso, con volto e corpo umano, e vizi materiali, che affliggono umani, grida inorridito, smette essere re, mio popolo ho tradito! come Kukulcan, chiama a sè Xolotl, coyote amico cane, fedele a sua ombra, Coyotl gli fa un manto, piume verdi rosse e bianche, prese da quetzal, uccello della selva; fa maschera turchesi, copricapo e barba lunga, di piume blu e rosse, dipinse sue labbra, di rosso caolino, la fronte di giallo, e i denti serpentino. Tezcatlipoca ora, fà secondo scherzo, gli dà da bere vino, spacciato per bevanda, che porta saggezza. Quetzal signore, dei venti della pioggia, su granturco base, di civiltà tolteca, che venera sua imago, serpente piumato, re prendono suo nome. Topiltzin re tolteco, promosse le arti, vieta sacrifici umani, ma suo rival stregone, somministra droga, Re ama dea di luna, bella Tlatzoteotl, mangiatrice di sporcizia; Topiltzin torna in sè, rinuncia la corona, fugge a est su costa, su zattera si imbarca, si perse dove il mare, al cielo si unisce, venendo ricordato, come stella del mattino; quan decise morire, ordinò suoi servi, fare cassa pietra, auto-sepolto 4 giorni, infine si rialzò, e fa riempir la cassa, con tutti suoi tesori, infine sigillarla; sul mare si reca, percorre la riva, indossa manto quetzal, e maschera turchesi, come Andronico, scomparve sulle onde, a riva sacro fuoco, rimasero sue ceneri, spore sulla spiaggia, da esse sorgeranno, uccelli di quetzal, che guidano saman. Sole fece lutto, pure 4 giorni, mentre il dio era sceso, in terra morti Mictlan, con fedele cane, per vedere il padre, Mictlan-tecuhtli. Kulcan disse al padre: vengo a prender ossa, di razze precedenti, che rospo custodisce, per popolar la Terra, di esseri umani; il signore dei morti, acconsente dopo prove, 9 peripezie, a riscoprir ghostdance, Quetzal con coyote, prese ossa preziose, torna in terra vivi, spruzzò suo sangue e seme, a ossa dona vita; i morti riconoscenti, divennero Toltechi, primo popolo a cui Dio, insegna molte cose, gli fece trovar mais, custodito da formiche rosse, insegnò a coltivarlo, far tessuti e mosaici, lucidare giada, capire e legger stelle, misurare tempo e clima, e calendario di stagioni: in Maya calendario, Ciclo dei Mondi, siamo in Quinto Mondo, chiude 22 dicembre, dopo i quattro precedenti, terminati e distrutti. Serpente Piumato, porta civiltà, come Prometeo, Gesù Tago o Demetra, primo maestro che, supera il peccato, trascende la materia, bruciando maya Ego. Re alto di statura, pelle chiara lun capelli, con barba fluente, simile a Hernan khan, re Montezuma, lo accolse con onori, splendidi doni, ricca acconciatura, di piume di quetzal. KukulKan ridona tempo, che permette cosmo ciclo, il sole torna in moto; dopo morte ed espiazione, penitenza e carità, strumento redenzione, della umanità. Quetzal muta in Venere, ascende al firmamento, da cui un tempo scese, in forma umana, Cristo re dei re. Serpente Piumato, lascia gli umani, a cavarsela da soli, diviene Kallumari, per alcuni andò a est, seguito da sua gente, si ferma a Cholula, dove erige un tempio, poi sbarca a Veracruz, congeda da suo popolo, promette il ritorno, via mare da Est, a riconquistar potere, usurpato dai nemici, imbarca su Vimana, partì per Tlapollan, terra Rosso e Nero. |Bernardino de Sahagun, scrive che ad Aztechi, uomo e cosmo sono frutto, di caduta dal perfetto, scopo esistenza, è ricongiungersi al cielo, Quetzal abbandona, ma un giorno tornerà, a riordinar suo mondo, Canato in Yucatàn, su territorio Maya, culto Kukulcan, gran centri religiosi, come Chichén Itzà, Mexica a ereditar, sopravvive Quetzal. |MAZATECHI indiani, 26mila persone, nei villaggi di montagna, sparsi in sierra valli, discesi dai Chichimeca, da Tula capitale, città sacra ai Toltechi, giunti sui monti; loro lingua somiglia, dialetto chapanecan, estinto in Nicaragua. Mazatecas vuol dire, popolo dei cervi, dato dai Nahuatl, per i totem Kallamari, loro vero nome, è Shuta Enima, lavorator di montagne, persone umili costume, giunti alla Sierra, divisero terra, in due Regni basso e alto, rovesciati dai Mexica, ovvero gli Aztechi, che regnarono centanni, fino gesuita impresa. Enima poi dispersi, in minuscoli villaggi, su cime Appennini, di sierra mazateca, a causa malattie, introdotte da invasori, persero cultura, con divieti e punizioni. Popolo dei cervi, resiste a disumani, oggi passan funghi, sopra fumo di Copale, in angolo di stanza, scende Spiro-santo, nel corso di seduta, di Maria Sabina. Teonanacatl Messico, cibo degli Dei, in lingua Nahuatl, e nativi dialetti, vulcano Popocatepetl, funghetti dei pendii, a Tenango son detti, signorine che, tra Mixe di Oaxaca, i figli del tuono, giudice e governatore, tra gli Zapotechi, che aiutano a caccia, individuano luoghi, figli della sierra, cugini ad hikurì, nel rito della cura, lascian gambi a terra, coppie di cappelli, scorta della sera. |Michael Ani narra, rito Ghost Dance, nasce in Sierra Mazateca, col nascere di un fungo, chiamato Desheto, lodato dai locali, come frutto conoscenza, x Americhe salvare. Spore diffuse, tenne impronta base, ghost dance cambia forma, da foreste nuvolose, propaga ai Yanomami, in Venezuela selva, e ai Lakota a nord. Narra piante saggezza, ad essi trasferita, da spirito avo, a connetter progenia, toltechi afroindiani, a nord di Oaxaca, 6 ore auto Mexico city. Mazateca alta, e Mazateca bassa, detta Teutitlan, coperte di nubi, umido costante, fin 23 gradi, e ripidi pendii, profondi burroni, dove cresce ska pastora, tra antichi manufatti, insediamen giganti, di epoca Tartaria. |MARIA SABINA cura, sfrega braccia e piedi, petto oppure nuca, durante cerimonia, con tabacco e Salvia, a prevenire mali, usa bimbi parlanti, durante velada, a trovare risposta, fino a madrugada, appena avanti alba, effetto sopraggiunge, son spente candele, cerimonia segue al buio, raramente ai prati, curandero narra, fatti a mezzo canti: incanala proposte, vede dentro al buio, se arriva un malato, fuori di stagione, offre Foglia Pastore; se tiene in conto, richieste di paziente, scende in profondo, se accordo consente, poi racconta storie, di anime che incontra, gira gira intorno, la storia va profonda. Sabina veglia notte, con fiori e candele, incenso di Copal, nel buio fan vedere, il piccolo-che-spunta, ispira sua visione, a mezzo di sue mani, curava le persone: folletto fa ballare, e + muri crollare, Maria ci cade sopra, inizia a ricordare, con vomito e sudore, guarisce i malati, vomita x loro, se credono ai suoi fiati. Sabia x guarire, usa lingue infante, purezza del suo corpo, aumenta lor potere, Tago quando arriva, tutto il mondo trema, tutto ciò che vedo, libro caro a Thera: durante le veglie, fischio e batto mani, divento cuor di Dio, cerchio immortali, se inizio cerimonie, avanti immagini sacre, vedo oltre oscurità, mi lascio trasportare; potere dei piccini, mistico linguaggio, acceso e incanalato, dal guaritore saggio, tramite un rituale, lungo e complicato, parla il bimbo blu, pilzintecutli nato. Mura della casa, sembrano dissolte, lo spirito pilzintli, sospeso vola in alto, vedi archi spirali, base di realtà, ora sono il fungo, che sta sperimentar: profeti e guaritori, credon loro fiato, la loro bocca parla, 1 verbo insalivato, il seme del divino, trasmette di per se, Forza-vita e grazia, per popol sostener. Sabina pregava, ai ninos cantava: Io sono donna elfo, rinata dalla Luna, Io sono donna-luna, giorno che affiora, la donna rugiada, nuota sottacqua, lingua dei miti, Io sono Aconcagua: curandera ascolta, parole dei funghi, poi lei trasmette, alta voce per tutti, parola poiesi, orienta il malato, Martin spiega fasi, di rito cominciato: mangiando prima volta, bimbo si presenta, cosi mi chiamo io, poi accadono commedie, senza spaventare, si corre verso il mare, oppur ascende a cielo, o a inferno tale; si trovan malfattori, seconda volta uguale, la terza volta cambia, è piena di vigore, voci può ascoltare, danzano antenati, a mezzo della pioggia, cadono attorno, con versi su ogni foglia; quarta volta vede, Vergine e Gesù, che spiegan cose vere, unite a poema intero: ecco elfo azzurro, entra mio addome, recita 1 sentiero: son Donna-tamburo, di origine antica, succhio nei misteri, ogni malattia, a mezzo di loro, col canto che arriva. Io sposa al maestro, di tutte montagne, donna di acqua, che scorre cantando, donna-bimba sono, di nulla ho paura, piango come loro, fischio partitura: odo figlio al tuono, su rupi cantare, incisioni rupestri, coppelle a ospitare, il corpo del fungo, secca sua pelle, ne mangia Milarepa, assieme ortica verde, emette + infrasuoni, odore urina svenne; Maria Sabina disse: apprendimento lungo, divenni curandera, per scelta sovrimposta, da spiriti bambini, parlan x mia bocca, maschili e femminili, scherzano sen sosta, son spiriti felici, tenuti nel rispetto, compaiono con piogge, famiglia a cospetto, leniscon fame e freddo, parlano diretto, con sentimenti retti, mi aiutano di petto, lavoran nel mio corpo. Maria poi si lamenta, legger non sapeva, poi comprese tutto, dai bimbi di Tlalocan, ricevette Libro, oracolo consulto, durante ogni convito, sincretiche visioni, che ispiran Dune attori; Sabia de los hongo, nasce dalla Thera, stesso libro vedi, in Messico e Siberia. |Ehehotl discese, dio del vento Anemos, fiato primordiale, che vuol creare umani, battaglia col fratello, dio crono Tezcalipoca, sul modo di gestire quinta creazione storia. La madre degli dèi, invia una lor sorella, a portare grazia e pace, e i semi del desheto, competono i fratelli, ad aver amrita seme, Eolo Eothl ingoia, in sè tal spore stelle: durante la battaglia, dal cielo cade a terra, Tezcalipoca un piede, affonda in bestia inerme, così nasce radice, di albero di vita, Motombi che alimenta, la rete dei viventi. Intanto Dio del vento, x generare umani, necessita morire, viaggiar nel mondo morti, spogliato da ogni carne, da un vento di coltelli, in compagnia di Argo, và in fiore sottoterra. Argo can coyotl, fedele segue Anemos, che giunge dai sovrani, del mondo detto Ade, Eolo ben seduce, regina di quel regno, a scopo di ottenere, accesso a ossa prime, morti riconoscenti, o giganti antichi, così da fecondarle, e dar la vita a umani. Ma il Re va in gelosia, così propone prove, difficili di certo, ma Eolo accetta sfide, dodici fatiche, che originan compagni, inizia da conchiglia, soffiando via letargo, di apis con farfalle, che attivano un ronzio, sciamando per i mondi, avviano migrazioni, con chirotte e colibrì, fan fior fecondazioni; seguono altre prove, fin trappola finale, dentro un precipizio, assieme suo coyotl, sebbene disperato, gratta sul fondale, con lama di ossidiana, accende una scintilla: Nonno fuoco appare, saggio primo avo, consiglia di osservare, candela cresta luce, che inaugura Velada, e ispira far rituale; lui inizia 1 ghostdance, rilascia seme spore, schiena a schiena avverte, presenza re dei morti, commosso dal suo gesto, questo offre via di fuga, arrivano le api, che colano la cera, così può risalire, al lume di candela. Uscito dalla buca, arriva nella stanza, dove ossa dei morti, da un rospo son guardate, Eolo velocità, aiutato da coyotl, sfugge lingua rospo, e prende sacre ossa, però durante fuga, cade col bagaglio, si spezzano le ossa, che quando lui feconda, daràn diverse razze, ovvero varietà; infine vien promosso, con piume di Quetzal, sarà Serpen Piumato, nei miti a ricordar, ora può morire, a mezzo madre terra, per nascere tra i vivi, terra mediterran. Quanto accade sotto, riflette in superficie, arriva uno straniero, in spiaggia Veracruz, curato da una schiava, diventa americano, lui porta dentro sè, le spore di Quetzal, arriva ai templi Tula, poi fugge con la schiava, in terra mazateca, la vuole emancipare, così a formica rossa, lui prende un grano mais, lo pianta nel Coamìl, ottiene prim raccolto, lo porta ai sacerdoti, qual moneta scambio, affranca la sua sposa, chiamata Xochipilli, prezioso Fiore piri; e nacque civiltà, grazie a milpa mais, infine lui ritira, con moglie nella grotta, fino anziana età, fa ultima sua danza, dove rilascia seme, durante la velada, suo spirito consegna, a Serpen Piumato; sua moglie nella grotta, osserva nuovi funghi, nati dalle spore, del seme del marito, accese una candela, e Nonno fuoco parla, mangia funghi a coppie, nel fumo del copàl, lor spirito Desheto, ti porta nel portale, che tra le stelle sale, via lattea la chiamate, bocca di quetzal, a incontrare tuo marito, assieme ancor danzar. Così da quella notte, nacque la ghostdance, candela con copal, purifica desheto, per scopo ricordare, che nicchia di natura, può umani preservare; mentre Fior prezioso, avvia donne curandere, una sorellanza che, a Maria sabina tende, se in epoca di Atzechi, la civiltà degrada, minaccia albero vita, Tezcalipoca arrabbia, a mezzo fumo specchio, espande illusione, nel mito del progresso, nasconde autodistruzione: durante cataclisma, Serpen piumato torna, a salvare almeno un pò, umana sua creazione, e scopre che Dio Pioggia, amico di desheto, è ostaggio falsa scienza, lui cerca liberare, stappa il vaso venti, semi e spor Pandòra, arrivano alle forme, tramite curandere, superstiti sorelle, per attivar velade, ghostdance sopravvivenza, da epica estinzione, Desheto oh mio desheto! bevi la tua Pioggia, mostraci il sentiero, della sopravvivenza. quetzalcoaltl_story.mp4 film_mariasabina1979.mp4 audio 84:12:29: giunser YANOMAMI, migliaia anni or sono, da Asia manciuriana, Tartaria siberiana, con altre popolazio, migrarono intorno, pragmatici creativi, creano loro mondo. Lor sopravvivenza, evolve progressiva, vedon lor bambini, azione della madre, i nonni conoscenza, trasmetton il sapere, miti e tradizioni, ciò che può accadere; tra Brasile e Venezuela, vivon Yanomami, su Rio Negro e Orinoco, Amazzone affluenti, 15 mila organizzati, clan villaggi sparsi, agro-sussistenza, caccia e primi contatti. Loro mondo religioso, enteogen vegetali, creman loro morti, seguendo schemi seri, consuman ceneri defunti, cerimonia parentele, familiar e collettive, legami senton vere. Rehao festa di zuppa, e banane speziate, di ceneri defunti, di anno precedente, usan farmaci a trattare, epidemie nuove, trasmesse dai coloni, e predoni di ori, morbillo e dolore, che Maguey vuol curare, contro ipocrisia, di fanati missionari. Loro erbe medicina, di varie famiglie, Apocinacee e Aracee, Leguminose e Moracee, Piperacee e Rubiacee, Guttifere e animali, spontane e coltivate, per febbri e malarie, disordini addome, respiro e mal di denti, infezioni cutanee, ferite e avvelenamenti, scambi coi vicini, diffondon conoscenze, e incontrano malaria, con dengue e febbre gialla, infezioni recenti, portate da coloni, che violano la selva. Maguey porta loro, vaccini e antibioti, a ridurre epidemie, strage di tribù, Zenzer febbrifugo, macerato contro tosse, percola su testa e corpo del paziente. Yanomami associa, sapor amaro alla cura, pizzicore su pelle, gusto acido al corpo, decotti di corteccia, Aspidosperma nitida, infusi foglie-fiori, di Drymonia coccinia; peperoncino acqua schiacciato, combatte occhi infetti, come infuso di Banano, cura infezioni polmoni, linfa banano, contro ferite serpente, e formiche veleni, Phytolacca su punture, di pulci ai piedi; tabernamontana cura, vermi intestinali, Philodendron lenisce, punture scorpioni, corteccia Croton su capo, emicrani dolori. Tra fiume e foresta, amore fanno bello, si accoppiano istinto, avvinti su terra, si bagnano al fiume, poi escono parlando, affetto desiderio, trasmettono guardando; ai bimbi è permesso, osservare ascoltar, qualunque discorso, si va conversare, confine non vedi, a natural curiosità, dei bimbi gioiello, della comunità; privi di strumenti, di tipo musicali, usano rumori, umani e ambientali, lor nota prediletta, pare sia la pioggia, credono dal mare, il mondo intero sboccia. Lor tempio è la foresta, oracolo di vita, i pagè fan previsioni, accurate su clima, annunciano arrivo, di piogge o siccità, tempeste e vari eventi, epidemie o calamità: lor numerazione, da uno ferma al tre, Mahu orakabe orakataue, simil la cinese, uno produsse due, due produsse tre, bruka è moltitudine, segue al numero tre. Eccelle arte plumaria, tagli di piume, ornamenti al capo, bracci orecchi e viso, i fiori della selva, profumano le donne, curan malattie, con tuberi e con foglie, le donne catturate, ai nemici sconfitti, diventano di tutti, presso i vincitori, sfogo degli istinti, stimola la guerra, in var comunità, presenti sulla terra.| Romulo ci canta, elogio ad epenà, che alcolismo e droghe, riesce contrastar, comporta tosse sputi, novizi a vomitar, porta far sberleffi, leggero scimmiottar: non reca assuefazione, crisi astinenza, usata nel rituale, è sociale conseguenza, aiuto nella fame, a scopo preventivo, porta a costruire, Sciabono collettivo; alleanze ed amicizie, aiutan comunità, da mal decadimento, curan + malattie, necessita entrare, contatto con natura, Spiriti Hekurà, son ponte infrastruttura, spiriti immortali, invocati a interferir, nelle uman faccende, e nuocere ai nemici, abitano i monti, dirupi e il petto uomo, invocano i pagè, per medicin del luogo: son spirito giaguaro, tapiro ed anaconda, di armadil gigante, e scimmia marimonda, son ara e pappagallo, tucano e tartaruga, Giaguaro della selva, tutti mette in fuga. Hekura maschili, sposati a bel fanciulle, eterna giovinezza, aiutan caccia e cura, invocan femminili, x parto nel travaglio, o hekura di piante, x cibo e tabacco; rapporto uomo-pianta, gira tra loro, hekura del clima, di vento tuono e sabbia, lavorano dal cielo, diversi indipendenti, fausti od infausti, cagioni ricorrenti: li possono invocare, pagè nella veglia, con piante di potere, e polvere di Epena, polvere accompagna, ogni yanomami sorte, permette fare riti, dar coraggio in lotte. Sintomi di epenà, ebbrezza o incoscienza, secondo la dose, per uomini maturi, assunta in solitaria, o risolver contese, in dialoghi ritmati, raggiunte son intese: un di fronte altro, or uomini diversi, stringono alleanze, scambiano oggetti, progettano battute, caccia oppure festa, se celebrano i morti, riordinan la testa; riti endo-cannibal, onor memoria morti, dando loro pace, con canti e danze forti, cerimon preghiere, son feste collettive, x maturati frutti, o nuove agrarie sfide; donne affaccendate, poco interessate, giocano bambini, con archi frecce e cani, adulti in pennichella, su amaca dondol, presenza dei pagè, dà sicurezza intorn. Pagè son richiesti, in gran necessità, durante malattie, guerre o tempeste, Spiro superiore, Yaru ovvero il tuono, terrore loro fa, se romba a pieno suono: cielo si scurisce, con vortici vento, ululano i cani, capanne sollevan tetto, Pagè riuniti in piazza, inizia rituale, a vincere paura, di pioggia torrenziale. Durante loro ebbrezza, cantano poesie, imitano passo, cinghiale o giaguaro, lacrime e saliva, tosse e irritazione, gran senso di calore, inizia la visione: epenè mondo poesia, in estasi di volo, camminano col Sole, o cammino della Luna, vola sui nemici, propizia battute, di caccia o di tuberi. Yarima è trasportato, nel mitico reame, cambia corpo mente, unisce alla foresta, e cantano i pagè, dialogan danzando, imitan gli uccelli, e il giaguaro felpando; seduti su terra, abbraccian due a due, sussurrano storielle, miti a bassa voce, pilastro di cultura, porta a rievocar, battaglie di avi, effetti collateral. Yanomami cultura, grazie a epenà, è psichica evasione, lor televisione, unione realizza, col trascendentale, dona loro equilibrio, mentale e sociale; rafforza nel bisogno, e cura ammalati, compie anche magie, a danno dei nemici, interpreta presagi, e sogni dei presenti, scopre furti e vede, di uomini gli intenti. Luna è un antenato, un tempo fu colpita, e da suo sangue mestrual, nacquer yanomami, ci andiam con epenà, in rito ritrovato, noi da li veniamo, là infine ritorniamo. Epenà ambivalente, nuoce oppure cura, pajè canta e grida, risucchia e sputa via, colloquia pur combatte, fino a sfinimento, rantola per terra, e muta atteggiamento: passa in rassegna, antenati e narrazione, atteggiamen teatrale, mangia la tensione, esaltazione gruppo, visibili ora rende, poter di guarigione, tutto già sottende. In yanomami villaggi, molti son pagè, a volte quasi tutti, uomini adulti, a seguito del sogno, o caccia solitaria, sentono chiamata, lor spirito va in aria. Thamamou iniziazione, è cura aspirante, adorna si dipinge, astiene cibi e sesso, inizia Epena viaggio, spartana vita 1 mese, isolato da villaggio, avrà zucca acqua, legna per fuoco, amaca per letto, e ronzio del luogo.| Thamamou iniziazione, è cura aspirante, adorna si dipinge, astiene cibi e sesso, inizia Epena viaggio, spartana vita 1 mese, isolato da villaggio, avrà zucca acqua, legna per fuoco, amaca letto, e ronzio del luogo. Tutori con epena, imboccano neofita, invocano hekurà, petto aprir sua porta; ballano cantando, suo arrivo poi mimando, femmina del rospo, invocano se ha febbre, se debole per fame, confuso o spaventato, lui scappa in foresta, tutto frastornato; sbavando e vomitando, si rotola su terra, privo delle forze, o di conoscenza, anche se non scappa, è preda di emozioni, accede alle visioni; lunga iniziazion, intensa esperienza, incessanti sensazioni, nenie dei tutori, cantan gli hekurà, son spiriti animali, presentano se stessi, come dei neonati, pronti ad abitare, il petto nuovo uomo. Dopo iniziazione, gradual ritornerà, integrato qual pagè, in comunità, inalar col mokohiro, potrà e canterà, fermo o camminando, ogni suo hekurà. Prosegue formazione, crescono col tempo, hekura di adozione, a spaventar nemici, di notte canterà, con voce vigorosa, mai più vomiterà: febbre raffreddori, diarree lui curerà, eccessi sesso e cibo, e sforzi eviterà, se immerge in acqua, usa precauzione, come donna incinta, di hekur fa gestazione. Per essere Pajè, beve acqua da cascata, avverte pian cantare, sonora a bassa voce, segue ad alta voce, ripete ciò che sente, fuori e dentro eco, il suono ricorrente; mistica iniziazio, raggiunge col digiuno, in lungo isolamento, invita gli hekurà, far sfrenate danze: mi trovano hekurà, giorno di silenzio, lor figlia si avvicina, danzando verso me, mi fa cadere a terra, mi apre gola e petto, sangue mio pulisce, morto steso a letto; strappami la lingua, metti le tue penne, sento quel che canta, la figlia di hekurà, per aiutare donne, durante loro parto, invoco io Tapiro, grazie al nuovo canto: Wakugnariwe è, hekura di anaconda, Arari uccello Ara, armadillo Wakariwe, il primo ha molta forza, alberi sorregge, durante le bufere. Scimmia è Pascioniwe, giaguaro Irariwe, Kumar pappagallino, caimano è Wariwe, tuono Taumiriwe, vento Watoriwe. Poter di ogni Pagè, calor intento spinge, dominare il fuoco, collega a mondo sogno, la danza è susseguirsi, voci di animali, disordine mentale, pagè ci appare morto, purifica col ritmo, alfin torna risorto: il canto del suo volo, viene da lontano, viaggio pare lungo, linguaggio cadenzato, su scala immaginaria, fumo di tabacco, da foglie sventolato, pajè ha oracolato, pietra come quarzo, nel fuoco e calore, ci narra visioni, offre risposte, con canti e invocazioni: se aspira epena, invasano hekurà, tatuato col carbone, cammina ora pagè, avanti indietro va, lui guarda nel malato, su amaca disteso, urla + minacce, a uno spirito ribelle, insediato sotto pelle: gli intima la fuga, oppur lo taglia a pezzi, che buttera nel fuoco, senza troppi mezzi, con sapienti tocchi, massaggia paziente, spinge con le mani, hekura incosciente, lo spinge a estremità, testa mani-piedi, al fin succhiarlo via, da corpo del malato, stremato cade a terra, anche varie volte, amici e conoscenti, rianimano forte, incitan ripresa, di cura spruzzan acqua, su viso battagliero, rialza e inala epena, riprende a dialogar; con un hekur si infuria, sputa vomitar, per gravi malattie, tregua lui non dà, al povero paziente, di giorno e di notte, suo intervento poi, ne accelera la morte, nei casi terminali, abbrevia dolor sorte. Convincere il malato, è arte di pagè, vincere intrusioni, ovver guarire da sè, lo aiuta prender mano, ora la sua sorte, con immaginazione, lo fa sentire forte; pagè yanomami, gran poeta attore, quando si prepara, a estatica seduta, rivela bellezza, di hekurà che serba, richiama ausiliari, spiriti nagual, parla agli animali, ne imita natura, infine gli hekurà, dimorano suo corpo, grida implora e urla, muovesi contorto, parla con la voce, di hekurà presente, il doppio uccider può, esso è ambivalente. | Pagè nel pomeriggio, tiene lezione, narra un giaguaro, che mangia + carne, cerca in Sciabono, gira ogni capanna, Yoawe lo scoprì, Epena lui fiutava: vennero hekurà, a frotte verso lui, divenne un pagè, ed ebbe suo potere, si mise a far amore, ma odore vaginale, fugge gli hekurà, lui smise di cantare; tutti conoscon, trama del racconto, vedono commossi, commento a girotondo, si crea complicità, ilarità costanti. Omave e Yomave, sono due fratelli, il primo viaggia molto, e porta epidemie, il secondo tien magia, un piede nel caimano, cura malattie. Iwari tiene fuoco, posto sotto lingua, a nessun ne dà, geloso che si estingua, privo di amici, Yomave lo avvicina, e ridere lo fa; presso amaca Iwariwe, presso sciabono, notte con piogge, freddo faceva, molti yanomami, tossivano insistenza, fuoco Iwariwe, bastava a curarli, ma padrone fuoco, va a ignorarli. Un giorno Yomave, in amaca lo culla, Iwari dormiva, improvviso starna bava, fuoco salta fuori, da bocca spalancata, Yomave lo afferra, salta si allontana, torna allo sciabono, e Fuoco dispensa. Iwariwe disperato, caimano diventa, Yomave spicca salto, ma perde suo piede, finisce sui rami, di albero Cacao, lascia scintilla, che ogni legna brucia, pianta che innesca, fuoco medicina: Prioma rospo arancio, donna di torrenti, disse a predire, fuoco fà soffrire, la invocano pagè, a curare febbri.| morte Yanomami, rito di passaggio, lascia ai discendenti, ceneri di ossa, per fare comunione, osteofagico rito, a superar paure, e anima librare: ogni umano possiede, anima Nobolebe, nuvola di fumo, da corpo si solleva, durante cremazione, verso il cielo leva, manca nel bimbo, nei morti non cremati, dispersi o uccisi a fiere, errano in foresta, soli o a schiere; seconda anima è Monise, ombra oppur nagual, durante vita alberga, nel totem animale, ragno aquila o giaguaro, uccide yanomami, se uccidi suo animale. Durante cremazione, si uniscono le due, lo Spirito del sogno, con Anima vitale, poi in altro mondo, van da Wadawadana, giudice dei morti, che smista fiumana. Piangono hekurà, la morte di un pagè, lasciano suo corpo, quando è moribondo, mentre se ne vanno, cielo divien scuro, piove tuona e scaglia, folgori con fumo; danze frenesia, attorno al moribondo, lo chiamano fratello, figlio o papà, mostrano oggetti, di sua proprietà, imprecano gridando, la sorte che verrà. Acqua umidisce, tabacco tra le labbra, piangono a dirotto, donne e maschi insieme, cadavere abbellito, con piume di sparviero, dipinto di rosso, su pira fuoco vero; da varie abitazioni, tizzoni catastati, su legna incenerisce, amaca col corpo, acre odore e fumo, si unisce al crepitio, parenti ballan strazio, lanciano sul fuoco, frecce con faretre, ceste e oggetti del defunto, esprimono dolore, senza disappunto; dopo qualche ora, cadaver consumato, cener raffreddata, è raccolta con ossa, entro una cesta, prese dai parenti, saranno consumate, nei riti di un Rehao. Yanomami festa, invitano amici, sparsi in foresta, attorno a nonno fuoco, mito agnacorami, occasione di legami, baratti e strategie, scambiano regali, parenti con amici, Pesce selvaggina, cibo nella fossa, chiude intero rito, cenere di ossa. Uomini riuniti, inalano epenà, mangiano banana, sgarbo se ne resta, invocan hekurà, picchian piedi a terra, calata la notte, entran donne in scena; al cenno del pagè, danzano con passi, 4 avanti e dietro, due a due fan canti, frizzi e provocazio, ad uomini rivolte, su amache distesi, danno le risposte; tutti innamorati, prescinder dai legami, rischiano villaggi, di giunger alle mani, duelli con disfide, dialoghi ed affare, culmine Reaho, brivido di gare. Alba fine festa, abbracciano felici, inalano epenà, pagè tutti riuniti, seduti sulla terra, in dialogo ritmato, suggello e garanzia, opera ha compiuta, Reaho di fratellanza. popoli_yanomami_rito-epena-yopo.mp4 popoli_yanomami-territorio.mp4 audio
voce: bimbi
cicogna Tacchino Anatra e Oca con Upupa e Cicogna guida anime in viaggio (70) canto 06:25 | foto uccelli | audio | uccelli_piccione-viaggiatore.mp4 | uccelli_upupa_doc.mp4 | |musica 13-Arizona.mp3
quetzal Mariasabina con desheto e skapastora veglia Quetzalcoatl (265) canto 10:26 | foto wiramerica | audio | quetzalcoaltl_story.mp4 | film_mariasabina1979.mp4 | film_dune_en.mp4 |musica 990_nac_tepee_2canti.mp4
yanomami Romulo canta epenà nel Reaho fratellanza del fiume Orinoco (84) canto 12:29 | foto wiramerica | audio | popoli_yanomami_rito-epena-yopo.mp4 | popoli_yanomami-territorio.mp4 | brasil_yanomami_survival.mp4 |musica 89_los_verdadeiros_curanderos.mp3