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voce: profeti


bwitibogaSeba ode radice di profeti Fang nella notte africana (180) canto 02:07 | foto bwetefang | audio | flora_iboga_plantation.mp4 | ../../video2/iboga/iboga.html | ../../video2/nsimalen/nsima.html |musica 1h_bokaye_ebando_ngombi.mp4
costantinoKulikovo battaglia e Chiesa apostolica di Ezechiele sanPaolo (350) canto 01:27 | foto storia | audio | film_john-hus.mp4 | storia_krishna-arjuna-kulikovo.mp4 |  |musica canto_padre-serafino_russia.mp3
quetzalMariasabina con desheto e skapastora veglia Quetzalcoatl (265) canto 10:27 | foto wiramerica | audio | quetzalcoaltl_story.mp4 | film_mariasabina1979.mp4 | film_dune_en.mp4 |musica 990_nac_tepee_2canti.mp4
viteuvaRaseno Epicuro Omar Khayam cura vigne vino di Cristo Bacco (360) canto 09:03 | foto frutteto | audio | vino-artigianale_salterio_spagna.mp4 | frutteto_vigna_potature.mp4 | frutteto_vite_potare5regole.mp4 |musica musica_vino-serafino.mp4

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180:02:07: Tabernanthe IBOGA, arbusto apocynace, perenne clima tropi, Congo Camerun Gabon, comprende 5 incroci, frutti ovali o tondi, + falso-gelsomino, alcaloidi radici trovi. Rio Amazzoni ha, tabernamontana angulata, o divaricata Australia, famiglia tabernante, inverno perde foglie, resiston poche notti, sotto zero soffre. Tropico ideale, caldo-umido germinare, semi 25-32 gradi, umido 90, ama sottobosco, poca luce germinare: umido substrate, frutto morbidisce, a primi segni muffe, radici amano spazio, rinvasa regolare, radici fuori buchi, è tempo travasare. Griffon la riceve, chirurgo militare, porta dal Gabon, in Europa 2 esemplari, 864 dà radice, a Henri Baillon, la chiama tabernante. Natale Gassita, cura in Gabon, corteccia masticata, x fame sopportar, vince stanchezza, tonico neuromuscolar, radice gialla gratta, amar medicinal, bocca anestetizza, a veglia fa ballar, iboga rischiosa, a dosi elevate, accelera ogni cosa. Oggi in Costa Rica, è nazional farmacopea, tratta droghe dipendenze, Lotsof ibogaina, dopo trentasei ore, smette uso eroina, liberato fin 6 mesi, divien ricercatore, deposita un brevetto: sua terapia contrasta, oppio dipendenza, blocca ibogain, oppiacei recettori, aiuta svezzamento, rilascia neurtropina, che aiuta cervello, psicoterapia. Esperienze dolorose, salgono a coscienza, il paziente rivive, infanzia radici, se scrive esperienza, in cure di albergo, morte a volte accade, in errato trattamento. Laborator Houdè, in Francia produce, Lambarene compresse 8 mg, stimolo muscolare, tonico anti-febbre, ferma depressione, malattie infettive, e sforzo corpo-mente; la usano alpinisti, esplorator sportivi, ciclisti e marciatori, militar cammini, eccitante reca forza, in tre compresse al dì, Ibogain defaticante, inibisce MAO enzimi, prolunga vigilanza, combatte anfetamine, normalizza dopamina: Iboga o ibogaina, dopo assorbimento, segue lunga fase, di lucido sognare, ingloba dissipando, traumi di memorie, ego ripulito, sgancia da + noie. Repubblica Gabon, 6 giugno 2000, dichiara la pianta, patrimonio umanità, risorsa nazionale, medicin familiare, in orti-forestale. Coltivata attorno chapel, con frutto arancione, da buche laterali, radice è dissodata, solo grossa resta, il resto scorticata, a mezzo di coltello, grattata via la terra, sminuzzan superficie, poi seccata in ombra, parte grattugiata, a pezzi la restante, a decotto viene data. Radici attive sono, quattro anni di età, corteccia sminuzzata, con acqua ingerita, tonica stimolante, e tempo dilatante; a dosi crescenti, ha effetti + intensi, visioni e disturbi, sudori e tremori, secchezza di bocca, cuore accelerato, Buiti rituali, tutto ha controllato. Radici pur preparate, con succo di canna, latte-vino palma, vomiti e amarezza, prova del coraggio, che masticare induce.| SEBA narra storia, viaggio in Camerun, mentre ascolta arco, mongongo sale su, stasera ci trasporta, in africani miti, al tempio di NSIMALEN, iniziazione al Bwiti: presso Yaoundè, coperto con caolino, mangia + cucchiai, amar radice prende, x 3 giorni e notti, poi Convolvolo colliri, bruciano visione, nel fissare il sole: cerchi e bolle blu, da oblò più avi vede, cappelli rafia e lancia, ansiman danzando, visioni occhi bagnati, vivono iniziati, ciclo di creazione, di mondo radice, Banzioku prima donna, muta in arpa Ngombi, piroga insegnamenti, di spiriti anteriori, genesi del mondo, nascita del Buiti, e nascita di morte. Iboga nella pancia, lavora a sua maniera, pure 30 ore, ognuno senza fretta, voce fuori campo, narra il divenire, amore del gruppo, mi avvolge come sciarpa, aiutano le danze, musiche di arpa; radice anestetizza, palato sapore amaro, medicina fiele al capo, durante assunzione, mio corpo raffredda, inizia estremità, cuore poi rallenta. Con vomiti violenti, ventre sputo fuori, angoscia superai, raggiunsi le visioni, andare aldilà, richiede azion morire, corpo con gli anziani, Spirito a partire. Nima dosano rumore, continua sonnolenza, tremori agitazione, con lacrime e risate, altalena di calore, anziani sul mio corpo, ascoltano mio cuore: dopo 1 ora circa, effetti sulla psiche, rafforzano graduali, emerge inconscio stile, Seba sperimenta, i limiti di un ego, appare altro stato, che Nima testa fino. Anziane donne poi, smuovono mio corpo, tende irrigidirsi, mi fanno yoga sciolto, articolazione polsi, gambe mani e collo, quando arriva sole, espongono mio corpo; sensazioni freddo, pervadono esperienza, vedo a tutto campo, espande la coscienza, fenomeni speciali, udito a gran distanza. Bwiti mi prepara, a vivere mia morte, spontaneo camminare, serena la mia sorte, stesura di richieste, chiarirono mie idee, dipinto di caolino, sdraiato Tago viene. Fatti e più storie, a lume di candela, viaggia la piroga, su note arpa vera, il fiume di confine, Mobogue mnemosine, la Luna chiara luce, illumina le selve, mi vedo nel riflesso, in mezzo a Buiti feste, anziani attorno fuoco, arrostan semi zucca, con suono bo-ka-ka, Vento ci trasporta, al paese senza fine, sento delle voci, mi invitano a chiarire, chi cerchi tu straniero? Buiti sto cercando, le voci assumon corpo, ripetono domanda, rispondono nel cuore: Buiti che tu cerchi, siamo noi tuoi avi, continua la ricerca, non scoraggiarti mai, a fine della strada, tuo Buiti troverai. Seba vede Tago, come bian coniglio, elfo attende treno, con laptop in mano, versi di un poema, agrobuti rivela. Seba prende un bagno, digiuna 24 h, mangia la radice, 1 nganga lo sorveglia, cucchiain di scorza, grattugiata inghiotte, son cucchiai di fiele: ingurgita si stende, fluttua gambe e braccia, vede poi Mallendi, pitture bianco-rosse, la musica trasporta, coscienza nella testa, se và lasciare corpo, in cerca di antenati, altro cucchiaio scorta: lo stomaco ribella, nausea ed apprensione, vomito ogni cosa, pur latte della madre, spasmi son violenti, nei tendini nei nervi, muscoli son tesi, come pensieri interni: ecco irromper lampi, luci a tutta fretta, riparte una visione, Locomotiva vecchia, che tira dei vagoni, ogni vagone 1 tema. Sesto allora parla, mi dice che son morto, sospiro a meraviglia, gruppo fà conforto, siam morti tutti quanti, pure se ignoriamo, tutto appare sogno, mister quarto cucchiaio: inizia lavorare, dissipano dubbi, va corpo a vomitare, esce ogni sporcizia, stress e nervosismo, infantile psichismo, come nel sognare. Amici e avvenimenti, famiglia e militari, i vagoni aprono porte, su contenuti vari, son film riassuntivi, parlan di soggetti, ritrovo sensazioni, orchestre di concetti; sento mio disgusto, piango con singhiozzi, rivedo me marmocchio, correr fino ai pozzi, notte passa lenta, la luna ad osservare, so che sto sognando, carpe diem gustare: mi sento gioioso, pieno di fiducia, uccido la suora, nel sogno che cura, seguono visioni, finestre su ferite, profonde e curative. Bimbo poppante, lo scaldo accarezzo, con luce di candela, ecco lui da grande, scardina prigione, di trappole anatema, candela scalda petto, giunge fin cervello, dati riorganizza, alle 8 di mattina. Seconda notte bevo, radice con miele, specchio avanti me, immagini contiene, Mallendi getta su esso, Caolino a rivelare, identità nascoste, capaci a mascherare: comincia sdoppiamento, parlo con due Io, ming imperatore, vestito in seta fino, tra eserciti e massacri, si aprono altre porte, sopra video schermo, con palloncino ascendo. Mallendi suona un aria, con arpa e con arco, io piede sul trapezio, eloquente libravo, tramite respiro, entran-escono entità, parla un antenato, poi termina esalar, aria in gola asciuga, perde umidità, sento io bisogno, acqua sorseggiar; in seguito mi trovo, dentro teatro noto, scelgo tra + ruoli, sfoglio repertorio, teatro di ologrammi, scuola del domani, fa vivere a ciascuno, maschere di umani: se Teatro popolare, è catarsi e terapia, scuola e religione, gioco di ironia, è intrattenimento, mistero del fugace, laborator di scienze, Armageddo e pace, terrapiana grande, scuola teatro appare. Nganga ci invita, fare un bagno piante, mi vesto in perizoma, Seba appare grande, mi siedo avanti a lui, e inizio cerimonia, musiche di buiti, concentrano memoria: radice preme al cuore, calore con ardore, freccia mi attraversa, fuori testa esplode, cuore col respiro, par si fermi e muor, la mente si rilassa, nganganga risuon. Ciascuno è invitato, alla danza di Mabunza, fare un giro in pista, la notte si prolunga, iboga dentro parla, guarda quindi apprendi, aggiusta la tua vita, a ciò che senti tendi: ogni appetito vita, si nutre dagli amici, ringrazio con basse! parol li fà felici, capisco con scherzi, avi guidano strada, inseguo tono arpa, mentre nganga danza; su essa mi muovo, tutti intorno a me, filano pensieri, a velocità di razzo, prendo bacinella, a vomitar la bile, radice fà scherzi, come infantile, purifico e mi stendo, Tago vedo dentro, un cuore nuovo tengo: alba dormiveglia, vision supermercato, ruoli a profusione, radice fa spirale, schemi e sabotaggi, tutto a meditare, interna riflessione, converso con soggetti, parti di me stesso. vita sembra film, errore vedo e solvo, 40 minuti dopo, orecchio sente ronzio, annuncia visioni, legami fra neuroni, esperienze di passato, lasciano emozioni. Sesto mi incoraggia, nel mio confuso stato, amico sii assertivo, a vincer dipendenze, passato riordinare, con capogir segnale, la fase va scemare, in poche settimane: educazione ha senso, se aiuta guarire, Eduscere in latino, tirar far partorire, pellegrino sono, viaggio sulla Terra, salgono emozioni, inconsce sottoterra; mio cuore primitivo, sa farmi ballare, mi narra di ospedale, e silenzio liminale, malati e infermieri, recitano evento, in una sala mensa, vestono di blu, come in una scuola, di antico collegio; si alza uno di loro, inscena triste nenia, infelice abbandonato, corpo crebbe Tenia, mostra la sua morte, e offre mazzo chiavi, apre luoghi infanzia, a occhi di invitati. A mezzo di Piroga, accorcio le distanze, cavalcion di tronco, nel mare di acque alte, pensa sia la fine, entro in una baia, e scorgo il negro prete. Mallendi spazza riva, lo vedo lui mi vede, da Africa lui viene, è servo della villa, rinasco dalla gioia, intesa mi ravviva; entro alla sua Scuola, siedo sui gradini, ascolto vecchi brani, residui primitivi, rifletto cominciar, una nuova attività, scuola di antenati, sà riprogrammar: vedo ultima elite, uscir da questa casa, seduto sulla sedia, un astronauta Papa, morente Dalai Lama, coperto su lettiga, tutti siam compagni, la musica confida. Lungomar mi trovo, sopra un Elefante, inseguo nel suo gioco, eboga itinerante, gente presso riva, vede in cielo 1 tappo, dapprima fu sereno, poi prepara strappo; si oscura minaccioso, lancia suono cupo, vedo nubi scure, gocce su ogni muro, Cielo si scatena, è acqua tintinnante, scende fino in mare, con fragore grande. Coprono alte onde, un sole di ponente, abbattono su costa, erodon ricorrente, grossi pezzi spiaggia, inizia scomparir, case agglomerati, al mare vanno offrir; spettacolo oscurante, drammatico seguire, sviluppasi la cresta, si ode un suono ming, un immediato scioom, acqua fino a costa, abbatte con violenza, e ogni cosa sposta: il mare avanza alto, erompe in maremoto, spettacolo grandioso, terrifico suo scopo, nessuno tra i presenti, capace di aiutare, fardello io mi porto, non posso rifiutare; alzo le mie carte, e un vento mi solleva, mandandomi veloce, arrivo a primavera, assieme ad altri due, che volano con me, arrivo su una strada, discesa avanti è: smeraldo Mare vedo, di la del montarozzo, cerco di arrivarci, sen caderci addosso, ho fardello carte, nuotare non saprei, libro vola in aria, in acqua non vorrei, mollarli o affogare, è amara decisione, abbandonar conquiste, inizia la missione, ritrovo sulla riva, assieme due compagni, sopra-sotto sono, mi tolgon dagli affanni. Buiti è un aldilà, morte e iniziazione, si apre solamente, a inizio e conclusione, ciò ti aiuta stare, saldo alla visione, intento chiara vita, adulta iniziazione.| Giorgio pur si inizia, 3 giorni di digiuno, mangia sol radice, e scopre un cuore puro, ricondotto a terra, dal vento di antenati, accolto dai nima, e danza delle Yombo, sonagli e campanelle, frenetiche ritmando, il ventre col sedere. Festival notturno, attira compaesani, al teatro della vita, Seba par neonato, si ferma presso tomba, di madame Cristina, albero di Vita, cresce dai suoi canti, voce par vicina, viene da distante, altri non ci sono, sono ogni persona, vissuta sulla Terra, ieri oggi domani; morto di malaria, lascia moglie e figli, restano le voci, nei dormiveglia giochi, ego immobilizza, nome in chiarudienza, chiama iniziato, a incontro con avi, domande di astrali: nel villaggio dei Morti, Giorgio vede scintille, Sole palla fuoco, scende e prende forma, Kombe io mi chiamo, che cosa vuoi sapere, quale motivazione, ti spinge qui a vedere. Ngonde la mia donna, voi la chiamate Luna, stelle son Minanga, ovvero miei bambini, Buiti quale hai visto, è oltre uman confini, cambia Sole e Luna, dileguano col tuono, torna calma ovunque, dopo tal passaggio. Radice a dialogare, Je-suis mistero forte, vomito e diarrea, commedia purgatorio, sincresi Adamo ed Eva, Abel Cain Teresa, Caino uccide Abele, geloso del fratello, scappa alla foresta, mama gli dà iboga, così potrà parlare, a suo fratello morto, vedere gli antenati, risolvere ogni torto. Legge dello evùs, era a tempo inizio, mediante sacrificio, di oro o di parente, poi crebbe iboga, sopra Adamo morto, divenne Mukengue, Gesù-Nzambia-Pongo, Ekurana suo fratello, detto san Michele, sconfigge sacrifici, di vecchio mondo. Gesù figlio di Egnepe, Maria prima Eva, muore 2 volte, in Adamo e poi Cristo, scese presso bianchi, accolto con inchino, volle andar dai neri, i bianchi ingelositi, lo uccisero a Bisanzio, allor scese Michele, che in guerra li ha puniti, poi prosegue viaggio, dai neri equatoriali, pianta seme iboga, su tomba di Mukengue, fratello tanto amato. Ekurana vuol vedere, radice amara mangia, insegna tale rito, ai fratelli senza libro, per parlar con Cristo, a mezzo di radici. Buiti luce sprazzi, presenta sua dottrina, iniziazion di fede, fà vomitare dubbi, ad avi connette, nei gruppi ritrovati, filosofia africana, canta gli antenati. Buiti è religione, micelio universale, apre le sue porte, a chiunque vuol curare, si rivela in sogno, o durante malattie, cura con messaggi, sublima mio soffrire. Mezzi musicali, ricreano il tempo sogno, Mogongo crea parola, in bocca dona suono, Obaka riproduce, nga.nga scricchio uovo, nei canti gutturali, rivive il cosmo nuovo. Bwiti nostra festa, di notte si comincia, quando stelle al buio, illuminan la pista, inizia lentamente, poi giunge a frenesia, arrivano i mogonzi, con danze acrobazia: danzano i mogonzi, le torce van correndo, al fin comunicare, invocar lor protezione, cresce suono e danze, Bakè fà da apripista, invito di antenati, è arte del buitista. Mogonzi son avi, che approcciano i fedeli, nei gruppi + devoti, di cure son forieri, son spiriti chiamati, con cuore liturgia, attratti dalla forza, di canti di empatia. Eboga albero vita, ci manifesti amore, caccia via da noi, ombre e malumore, con tua calda luce, rischiaraci la via, per rinnovar la vita. Crescono i tamburi, e danza delle fiamme, mutano le scene, con maschere di canne, arpa ngombi suona, impone la sua voce, tra mondi vivi e morti, aperta interazione: gruppo ed individuo, ciascuno vien chiamato, viver suo teatro, dialogo iniziato, narri tua visione, rispondi le domande, fine della festa, Ndama rito gioco, pallone gir tra i banzi, mogonzi han forma sfera, prima di incarnarsi.| Calendario rituale, circola mano in mano, ago bottiglia banconota, e torcia mopitu, ago è parola, banconota è moneta, costo del passaggio, traghetto di selva; torcia occhio lince, chiaroveggenza banzi, dipinto e vestito, con pemba e mosingi, piuma rossa uccello, orna sua fronte, scopa in mano destra, eloquenza infonde. Raccolta rimedi, scambi rito sangue, tra albero e novizio, interra feticcio, capanna sudatoria, bagno nel torrente, mastica iboga, fumigazion lavaggi, corpo con foglie, nel bagno mososo, che vuol dire lavare, limpeza con canto, banzi sal corrente, passa da losanga: mugubi resin rossa, Staudtia gabonensis, pomata dei pigmei, messa in boccette, date al rinato, usata nelle veglie. Masticar radice, come harmalina caapi, vanno a integrare, eando alan dei Fang, pianta surrogato, padrino cessa dosi, se stima che banzi, corretto verbalizza: quan nyima dona a banzi, Banana ripiena, assistente canta, a-mini-ngobe-na-manongo, lui ha mangiato ngobe, della conoscenza, arco intanto suona, corda di esistenza. Banzi su sgabello, fissa uno specchio, vicino sta padrino, che lo veglia attento, padrino competente, stima giusta dose, scruta evoluzione, assenza di visione, pungendo con ago, o tirando articolazio, prova ogni tanto, lo stato del novizio, se banzi reagisce, continua anestesia; a evitar catatonia, si obbliga banzi, agitar scopino, che tiene in mano, in prima parte notte, emetica eboga, aiuta banzi a purgare, anziani van vedere, uscite deiezioni, a trovare conferma, di sorcio mal-azioni, tutto viene a galla, trucco vien scoperto, segni del veleno, analogico effetto; nel Bwete Disumba, banzi vomita latte, di primo sen materno, fluido biancastro, cambia sua madre, da biologica a mitica, figlio a Disumba, banzi ha nuova vita: davanti lo specchio, fissa lo sguardo, senza batter ciglia, riesce fin mattino, in altra iniziazione, banzi fisso guarda, davanti grossa torcia, centrale itsamanga, sfondo di visioni, a vedere soluzioni; visioni o possessioni, 2 modi a comunicare, le donne amano mix, crisi corpi agitare, impaziente tensione, prende assistente, che esorta suo banzi, a narrare visione, sarà lasciato in pace, dopo che avrà visto, e dato al mattino, suo resoconto vivo. Una torcia Mopitu, passa avanti occhi, a chiarir suo cammino, fugar malo spiri, stimolare la visione, instillando collirio, di foglie mukwisa, che aiuta irritazione: a difficile banzi, stimola visioni, pur scroscio di foglia. Mogongo apre cammino, melodia ripetuta, appello in sinergia, di un narrator lontano, pigrizia a masticare, identificar sorcier, di solito un parente, permette di sbloccare, visioni a notte dopo; neofita allo specchio, muta in gorilla, pigmeo vecchio stile, specchio detto geeno, enaga è vedere, problemi e soluzioni, novizio vuole uscire, da impasse esistenziale. Nyima ripete, che speccho mostra vita, al fine armonizzare, e bene ripartire, Banzi vede oltre, nel mondo del bwete, fluttua scene vita, infortuni latenti, famiglie e parenti, una cura x procura, a volte pure accade, madre per figlio, o marito per moglie, cercano a notte, gelosia che doglie: sorcelleria notturna, è pitsi-a-ngonda, affar di percezione, visione oscurità, 1 gatto mosingi, ha occhi-torcia, atti dissimulati, dietro apparen foggia; sorcier agisce in ombra, nuocere a terzi, novizio mangia e vede, sorcier che ora sà, entrambi ora sanno, si vedono svelati, radice mostra trame, a occhio ed orecchio, flagrante delitto, ipocrisia menzogna, banzi spettatore, or diviene attore, incontri con defunti, perdono dei litigi, e riceve kombo nome. Azione cerimonia, snoda 3 sentieri, strada di villaggio, fino a Mbanza e spiazzo, lo Nzimbe camerino, riunione intimità, ritorno al tempio mbanza, luogo dei fedeli: fuoco in buca-terra, scalda entrata-uscita, totem con 2 fori, piroga-trave in cima. Totem chiama cuore, albero ombelico, due fori son 2 porte, colori bianco-rosso, passando foro alto, anima nasce al mondo, in foro basso scende, torna sottofondo. Tempio ha forma umana, in trave centrale, che sostiene tetto, è colonna vertebrale, Cuore altare sia, la sagrestia la testa, 2 porte sono orecchie, palo è linga festa. Nganga fa passare, fascine fuoco dentro, interno verso esterno, incarnazione tempo, Spirito ora svolge, suo stabilito tempo, in rito processione, gruppo esce dal tempio. Una ragnatela fili, appesi sotto tetto, foglie mais sottili, sentiero per i Numi, scorrono avi amici, e impigliano i nemici. Corni detti Biomba, chiamano a raccolta, siedon musicisti, nel fondo della mbanza, arpa tra le gambe, mostra testa a esterno, a fianco i suonatori, del bakè di ferro, ritmo accompagnato, da suoni di mogongo, arco narra mito, di Nzame e del mondo. Tamburi verticali, ai lati mbanza, sono tsembe e mosombi, stimolan la danza, arrivano i banzi, vestiti e truccati, 1 paio foglie mais, cingon fronte a tutti. Kombo sacerdoti, radice vanno a offrire, a bimbi ed adulti, 1 cucchiaio deglutire, fedeli alle pareti, seduti come in gala, i neofiti portati, al centro della sala; seguono domande, fatte ad ognuno, sue motivazioni, il pubblico li ascolta, neofita è portato, dentro la foresta, confessa sua vita, a spiriti di selva: buona confessione, prelude buon visione, scatena maremoti, nascondere omissione, cucchiai in successione, fanno quantità, vomito ogni tanto, diagnostica madrina, reflusso esaminato, su foglie di banano, stato stralunato.| Riepilogo di rito: 18h installan ceste, fin 22 arrivan banzi, mangiano fin 21, mezzora son mikuku, oggetti rituali, circolano alle 22, mezzora poi invocate, le maschere Mwago; 23:30 le donne, invocano mosema, 1 ora dopo è Mososo, rito bagno limpeza, 1h abbigliamento, 1:30 rientra il buiti, 2h accolgon spiriti mikuku, poi inizia consultazione. Poi maschere mwago, 3h danza dei tre nganga, 4:30 è Mosema, cioè danza di mabundi, 5h danza consulto dei mibele, 6h danze finali, 7h tsobula conclusione, 8h svestimento al camerino, 9h ripasso accaduto, 10h riunione di staff. Variante taglio Corda, 11h fanno corde, 20h taglio cura; variante rito edika, alle 20 pasto pollo, cotto nel banano, poi motoba e mugungu.| FANG aiuta coesione, culto di avi crani, messaggi cristiani, massoni e missionari, usano dissumba, per tornare uniti, forti autogoverno, annodano i miti, creano narrazioni, diverse versioni, nascon scuole-branche, da albero a priori. Banzioku pigmea, ispira geni acqua, trova pianta e vede, stimola i profeti, giovani ed anziani, seguon novella. Fang nelle città, alimentano favella, aiutati da pigmei, piantano la pianta, nei villaggi templi, coltivano speranza, medicin che calma, fame e sofferenza; nasce relazione, tra sessi diffidenti, vino per le veglie, e liber teologie, adottan bwiti e bwiri, diete e rituali, si rendono aperti, a voci musicali: tambur arco sonagli, specchiano travagli, sonaglio apre cammino, di morte come vita, ngombi guida allievo, al paese del bwete, in liturgia dei Fang, coltivano memoria, palo Ozambogha, ricorda evento occorso, durante mito tempo: popol di savane, 600 van migrare, causa di espansione, califfi sud-Sudane, tra maschere e foreste, fin Camerun del nord, lingua lor tonale, parente a Ewe e Fon. Mito narra prove, difficil traversata, Adzap grosso tronco, detto poi Azamboga, sbarrava loro strada, in foresta africana, Pigmei Ba-mbiri aiuto, trasmettono saperi, assiem radice e miti. Visioni ad alte dosi, fan viaggiare i fang, ritroso alla savana, centroafricana terra, fin valle egiziana. Ozambogha tronco, posto a centro tempio, ricorda migrazione, e diaspora del gruppo, diversi clan famiglie, in nuovi territori, spartiscono reliquie, di Byeri culto primo, partiti dalla Nubia, adottano la iboga, al posto di Andoma, e lingua apinzi-pope: Zamba we silenzio! Bokayè doi tzenghe! terra è silenziosa, eboga emboba! iboga è amara, m-andoma akido! Alan dura da ingoiare; chi vuole parlare, tale formula ripete.| AFRICA nostalgia, suona raganella, cerca suo avo, che riposa in selva, arco reca arpa, mano destra e manca, banzi e nyma sono, docente e discente, che vogano piroga, e scaldano favella: maganga sale in pancia, assiem radice sogni: ricordi di pigmeo, che piange antiche gesta, viaggi nel passato, infanzia primo umano, Dio si è reincarnato, nel sogno ritrovato. Cuore del messaggio, in libro Apocalisse, dal trono di agnello, un Albero di Vita, cura con 气 qi mana, bioelettrico prana, persone ed eventi, presso Fang e Apinzi, forza vitale nzango, da etere scende, fin genio bottiglia, stappa e fuoriesce, denso fumo-nebbia, alito del drago, emana oppure sfreccia. Mana implica fede, in mondo aldilà, fonte di forza, creativa e distruttiva, accumulan umani, feticci e talismani, animal piante e danari; dicono pigmei, che suono di sonaglio, testicoli viridis, elima emana foglie, fugge in nubi fiamme, dona la visione, cura uccide e insegna. Anima è musica, che apre universo, dentro a un capanna, in empatia risuona, con anima gemella, festa di ritrovo, canta suo rinnovo: ARCO tende e vibra, niente ancor esiste, uomo ancor non è, un pensiero di Nzamè, Nzame dentro uovo, assieme altri 2, attende uscire fuori. Arco piange e grida, una melopea nel vento, 3 note soffia forte, lampo rompe uovo, cola via placenta, i tre son fuor Pangea, Nzame esce per primo, e urla primavera, Ningone sua sorella, e poi fratello None: seminano il vento, di pazze grida nuove, Mebeghe Dio supremo, fece uovo-feto, nel caos originale. Nzame smembra corpo, il mondo poi si forma, inizia il primo moto, esce poi Ningone, con orifizio chiuso, vergine mammella, infine nasce None, fratello suo minore, resta la placenta, e ombelico cordone. La notte include acque, ma inizia sole e luna, cominciano stagioni, Nzame scende in acqua, voga su piroga, sue amiche le Termiti, lavorano la terra, una missione lenta, così che uomo e donna, trovin posizione. Acqua alla donna, a uomo sia la Terra, acqua resti aperta, a gestazione interna, Evus placenta poi, sepolta in boscaglia, a volte si desta, inizia battaglia: placenta è 2 gemelli, Evus il primo dato, Ekurana è altro lato, litigano a volte, conflitti di interessi, Mebeghe assegna ruoli, ciascun rispetti. Nzame incaricato, forma ogni creatura, umani a sua immagine, lui risiede a nord, in altri punti vanno, None e Ninegone, Evus nella selva, nessun sconfini altrove. Dio Nzame inizia poi, produrre umanità, Ningone va gelosa, viaggia alla boscaglia, arriva alla palude, invita Evù a villaggio, apre le sue gambe, lui penetra passaggio. Evus il giorno dopo, dice di avere fame, a villaggio di Ningone, mangia tutte capre, finirono le bestie, ma Evus ancora ha fame, chiede allor la figlia, cibo da mangiare. Nzame poi ritorna, non riconosce più, suo natio villaggio, capisce che Evùs, è giunto da boscaglia, a riempire sua pancia. Nzame allor ritira, deluso dal suo mondo, Ningone con Evus, fan leggi a tutto tondo, Ningone si avvicina, al suo fratello None, desidera un bambino, primo incesto vuole: da tale union discende, linea dei mortali, poicho solo Nzamè, sa fare gli immortali, Evù a None insegna, forgia dei metalli, gli dà primo soffietto, aiuta raffreddarli. None inizia fare, attrezzi a non finire, in acqua di marmitta, di origin femminile, Mebeghe vede chiaro, frutto trasgressione, di sua ripartizione, allora invia Ekurana, x attaccare Evus, lo getta sulla terra, assieme a umani pur.| Buiti luce sprazzi, presenta sua dottrina, iniziazion di fede, fà vomitare dubbi, ad avi connette, nei gruppi ritrovati, filosofia africana, canta gli antenati. Buiti è religione, micelio universale, apre le sue porte, a chiunque vuol curare, si rivela in sogno, o durante malattie, cura con messaggi, sublima mio soffrire. Mezzi musicali, ricreano il tempo sogno, Mogongo crea parola, in bocca dona suono, Obaka riproduce, nga.nga scricchio uovo, nei canti gutturali, rivive il cosmo nuovo. Bwiti nostra festa, di notte si comincia, quando stelle al buio, illuminan la pista, inizia lentamente, poi giunge a frenesia, arrivano i mogonzi, con danze acrobazia: danzano i mogonzi, le torce van correndo, al fin comunicare, invocar lor protezione, cresce suono e danze, Bakè fà da apripista, invito di antenati, è arte del buitista. Mogonzi son avi, che approcciano i fedeli, nei gruppi + devoti, di cure son forieri, son spiriti chiamati, con cuore liturgia, attratti dalla forza, di canti di empatia. Eboga albero vita, ci manifesti amore, caccia via da noi, ombre e malumore, con tua calda luce, rischiaraci la via, per rinnovar la vita. Crescono i tamburi, e danza delle fiamme, mutano le scene, con maschere di canne, arpa ngombi suona, impone la sua voce, tra mondi vivi e morti, aperta interazione: gruppo ed individuo, ciascuno vien chiamato, viver suo teatro, dialogo iniziato, narri tua visione, rispondi le domande, fine della festa, Ndama rito gioco, pallone gir tra i banzi, mogonzi han forma sfera, prima di incarnarsi.| MWANGA Dio creatore, emerse da etno Congo, 4 alberi pianta, agli angoli del mondo, poi ragno tesse rete, di var profeti Fang, che apron nuovi nodi, con liturgie cristian. Mwenidyaga obwetè, vuol dir vedere bwiti, mwignidyaga maboga, vuol dir mangiare iboga, Disumba enigma primo, inizio e fine a tutto, sentiero albero primo. Tre notti di Pasqua, rinforzan calendario, al cuore di Maria, czarina nera madre, nel corso cerimonia, lutto Bwiti a Muengwe, Mwei nascosta a vista, da separe di palme, quan qualcuno muore, poi rinasce in Cielo, in stella di antenato. Lunedi di Pasqua, fedeli Ndeya Kanga, fanno processione, santuario di Maria, veneran Dissumba, interetni riuniti, bwiti Ndea di Tsogo, tiene clan confini. In grandi città, rivali alle danze, ogni gruppo mangia e danza, nel clima di samba, rifonda Ndeya Kanga, sincresi afro-cristiana, giovan seminarista, cattoli-protestante: usa lettere latine, francesi membe ensemble, veglie notturne, al paese che attraversa, santuari di grazia, e procession silente, da selva fino al tempio, ngombi e canti rende; danze Ndeya Kanga, esprimon gioia pura, i pazienti sdraiati, attendono la grazia, amar radice intanto, gli avi sintonizza, Dinzona luminosa, radice in grembo invita.| Nze Ndong mangia 3 volte, vive tre visioni, prima nel Dissumba, poi Assumega-enin, poi Eboga-tsengue, fonda Erendzi Douma, Ndong cinquantenne, ascolta un bianco Usa: gli parla alla nzimba, quello gli dice, torna al cantiere, a curare due operai, malati uomo e donna, darai loro radice, entra poi grotta, androge Erendzi vide; gli parla molto tempo, torna al suo paese, comincia nuova vita, seguendo quella voce, comincia via dei neri, e fà una casa Enanga, suo culto curativo, Erendzi Duma chiama. Nze ndong casa culto, consacra ai malati, utile tra i neri, nasce Repubblica Gabon, capo politico quartiere, diviene guaritore, Libreville city, come altri fondatori, suo messaggio esige, uscire vecchio culto, indipendenza spinge. Erendzi-Duma Eterna-Gloria, suo tempio vien eretto, sotto buon parola, luce tutto passa, pur suoi primi buiti, di dettero visione, del paese dei morti, umani con cappello largo, vestiti di bianco, mi avvicino a ngombi, guarito fui poichè, dolore aprì miei occhi; dopo sofferenze, proseguo guarigione, rinasco e fondo gruppo, di servizi cure, storia religioni, è storia di individui, chiamati e convocati, riunire orfani figli. Bwiti porta a terra, nel rapporto umano, ecosistema e cosmo, di suolo africano, tutti i bwiti sono, interpreti guardiani, della mos maiorum, valor etici cultuali. Buiti cerca strade, tra radio ipermercati, recupera folklore, per malattie curare, se migra via mare, riporta agli europei, arpa dei misteri.| Culto di OMBWIRI, coglie eredità, cura dei malati, in periferie città, bwiri aiutan molti, in africa rurale, a trovare identità, nel mutamen sociale. Ombwiri vede iboga, come dottore medium, dona sue canzoni, visioni color blu, mentre color rosso, richiama fecondità, affare regolato, a parole e perdono, poi si fa la cura, con piante e riposo, limpeza e confessione, chiarezza e guarigione. Guardiano del Cuore, serba purezza, con suono di ngombi, se vivi convinzione, realizzi visione, obbedire alla voce, è coscienza religiosa, flusso espiro inspiro, avo parla bene, beti suona ngomo, mobaka è primo atto, e ultimo sospir, inizia ogni discorso, e chiude suo finir, Bwiti fonte gnosi, appaga esistenzial.| Qualcun mangia + volte, cambia comunità, cerca altre risposte, altri gruppi iniziar, nuovo rito appartenenza, ecco Michele Nze Mba, inizia sacerdozio, per malattia e carisma, di suo cugino ucciso, ne prende vocazione, cattolico modello, così riflette affetto, di prete avvelenato: Michele si confessa, mangia amar radice, sente voce mbwiri, con ronzio sottile, campane e cavalcate, kendo obaka e arpa, seduto fino alba, colibrì domanda: tu hai mangiato iboga, entra nella casa, bimbo qui ti trova, seduto sulla sedia, gira assai veloce, in 1 lampo gira mondo, cresce come adulto, barbuto con capelli, ha trecce da Cristos, 3 calici mi porge, sole-luna a fianco; oltre è Terra blu, tlalok dei messicani, vidi mia placenta, serbata con le giacche, mi sento chiamar frere, Gesù nzambi-avanga, da canti repertorio, vedo Asumege Ening. Michel diviene arpista, Virgilio e poi Beatrice, mentre COSTANTIN, cristiano evangelista, scopre vocazione, giovan catechista, mangia poi vede, suo desider latente, in chiarudienza cura, dopo convalescenza, pur sabato lavora, la notte danza e fonda, culto Ekang Ngwa, si nomina Mba David, riscrive bibbia intera, assieme ai miti Fang, interpreta destino.| ESSOME frequenta bwiti, ombwiri e dissumba, vuol conoscere meglio, realtà di aldilà, mondo spiriti e avi, 4 volte va mangiar, 1 mbiri ispira in lui, indigeno ospedal. Mwei gli dice procurare, lancia + torcia, porta in cerimonie, a curare mangia iboga, avi mbwiri ti diranno, quel che devi fare, lui fece cerimonie, incarico ufficiale.| Paul OBIANGO ONDO, ha malattia torace, inizia con ombwiri, e paure dei cattoli, muta in Ondombula, suo maestro dottore, capace a curare, suo torace dolore, vede spirito dottore, oltre sua cultura, entrare in contatto, vince suo timore, Obiang sente guarito, infanzia ha resettato; poi gli misero collirio, euforbia calenzula, zenzer mimosa scorze, gente attorno dice, guarda il sole gaio, con liquido in occhi, vidi color blu, il sole si divide, e mostra 1 finestra, dentro vedo gente, capelli rafia testa, custodi di analemma, di notte-giorno ciclo, guardano la terra, con palla sulle mani, si passano la bolla, in circolo tra loro, quando han terminato, 1 giorno viene fatto.| Caterina Elomba fonda, AYIZE ENDENDANG, conoscenza luminosa, congregazione fang, in Camerun Gabon, ogni sabato sera, dagli anni 60, + chiesette svela; dopo sua morte, resta ispirazione, april 2000 statua, esce da foresta, con torcia oukoumè, suono di ngombi, veglia 3 giorni, purgan corpo e cuori, ballando cantando, ricreano mondi sogni.|| engadi na duma, zambi a vanga, soya biga miwo, nzame bokenge' ngomendan eso woya engadi na duma, nzambe eyima tio ah, tio di mongabanda, kombi na, njima mo koko ne tongo mwan, ma biga motina nima, ko taba nima mo tele mo dissumba bandamba ganga | questo canto dice: fulmine e tuono, vengono assieme a creare, il primo umano, divino ha concluso creazione, va in dimora acqua, dopo nascita creatore; il divino è in uovo, galleggia su oceano, da esso escon 3 esseri, primo uomo è creato, donna vien creata, lampo con tuono, acqua inonda terra, diluvio di fango, Noè perde fuoco, chi vede divin figlio, tradito dal danaro, cospirano i gentili, contro divin bimbo, deriso e perseguitato, dai royal nemici, figlio dissumba ucciso.| ening a kobe we a sumeya, tara zama a sumeya we, wa sumeya beng be sumeya wa sumaya, ana a kobe, ngombi za kwiang, wa sengye, a sumeya a komoya.| vita prende fiamma e inizia, divino è iniziato, voi anche iniziate, arco inizia come globulo, tu sei cambiato, arpa inizia e ci cambia. flora_iboga_plantation.mp4../../video2/iboga/iboga.htmlaudio

350:01:27: Enoch ci rivela, elite di mandarin, regge mondo intero, con carro di Ezechiele, ogni accampamento, del drappello Khan, realizza cerimonia, per ogni nuova terra, parola efficace, stanza sacralizza: devoti nei campi, poco prima tramonto, recan benvenuto, a Regina di Shabbat, canta Vieni o sposa! al domo Shekhinah, ricevi con candele, maestro di Mishnah; vestiti a gran gioia, entrano da porte, nel campo mele sacre, luce candelabro, a Sposa passaggio, che piano dirige, verso tabernacolo: giudici a pregare, mentre arpa suona, risponde divinando, ogni domanda posta, lo spirito Signore, investe e profeta, Samuele canta viva, la shekhinah gloria. Tabernacolo ebraico, mishkan dimora, tempio trasporto, della divina Shekina, tenda di incontro, copia di Anahata, sha-khan kodesh hakodashim, Arca ospitava: candelabro prima zona, olio e 7 bracci, a sud altare pani, a nord un offertorio, incenso dietro 1 velo, che separa stanza, sorveglia Metatron, convegno di Tartaria. Accampano soldati, tende ovunque, edicol sacri voti, con oggetti culto, dentro le chiese, lungo strade e case, presso grotte e fonti, luoghi di fate. Concilio di Trento, liturgia rilancia, imita escursioni, alla celeste mbanza, con panematto e vino, mutano la Pasqua, agnello pan azzìmo, Tabernacol ostie.| Rabbini fan viaggi, a innevato paradiso, palazzo imperiale, supremo magistrato, tra 10 sefirot, decreto di orda oro, Kabbala shabbat, rito ebraico primo: ora 4 rabbini, in 1 notte di luce, angelo risveglia, e in alto li conduce, vedon 7 volte, la ruota di Ezechiele, su via di ritorno, il primo non viene, secondo rabbi dice, esser solo 1 sogno, terzo ossesso gira, chiarire bene voglio, quarto è poeta che, trascrive tutto in rima, canta e ri-vive, meglio di prima. Arco-in-cielo canta, accoppiamento primo, come Siva e Sakti, tantra estingue esilio, uomo ottiene cuore, e principessa arriva, anima ritrova, nel cuore gruppo unito, salutano elohim, a fine danza e rito. Uomo scopre moglie, shekhin dentro essa, posto tra 2 mogli, celeste e la terrena, shekhina benedetta, quando oro veste, sul carro Merkavah, cavalca e grazia sente. Ezechiele visione, corrente misticismo, storie di hekhalot, ascesa a tutti cieli, carro-trono ha, guardiani corazzier, serafini ardenti, guidati dal nocchier: 4 angeli del Carro, archetipi del mondo, Fiore oro daoista, governa ogni luogo, raccoglie inni uditi, da + iniziati, durante lor ascesa, a heikhalot palazzi; shakina va in esilio, in Africa Etiopia, suo carro fa piroga, angeli son bwiri, visioni di palazzi, nei circoli misti, scuole clandestine, di anacoreti egizi, fan giaculatorie, brevi semplici parole, sincronie ripetute, x devozione cuore, alimenta percorso, vede ostacoli maggior, fuoco erompe corpo, torcia di Metatron: senza mani e piedi, in spazio abissale, bruciati fino ascesa, avanti al portale, Saulo di Tarso, in propria conversione, ascese ai cieli alti, come le altre scuole.| Chiesa moderna, come apostolica iniziale, ha problema giudaizzante, prima eresia cristiana: cristiani tentan vincolare, altri cristiani gentili, alla mosaica legge. Atti di Apostoli, capitolo 15, narra di ebrei convertiti, che critican Gentili, invitandoli a fare, iniziazione loro culto, circoncisione primo passo, poi altre feste, trombe ed espiazione, tabernacoli e hanukkah, Pasqua e Pentecoste. Circoncisione cerimonia, causò la controversia, in chiesa apostolica, a Consiglio Gerusalemme, i giudaizzanti dicevano, che i cristiani gentili, si salveran se circoncisi. Paolo e Barnaba rispondono: voi ebrei convertiti, del partito Pharisei, ascoltate Pietro apostolo, lui predica ai Gentili, e li porta nella Ecclesia, come colleghi cristiani, senza oneri mosaici, nella lettera ai cristiani, è presa decisione, i giudaizer siano privi, di autorità su Chiesa, apostolica di Yoros, e voi cari gentili, potete ignorarli, salvaguardate i bimbi, astenete da sacrifici, atti immorali e idolatria. Paul nelle sue lettere, affronta più volte, la eresia giudaizzante, figlia dei royal: ai cristiani è vietato, ingabbiare altri cristiani, apostolica Chiesa, rispetta ogni cultura, dei gentili o dei giudei, è fede universale, Katholikos adatta, a ogni razza etnia. Ignazio di Antiochia, segue Apostolo Giovanni, nella lettera ai Smireni, usa verbo inculturazio, processo assorbimento, nel cristianesimo apostolico, riconosce e benedice, tutte culture dei Gentili, mondate da immorali, usanze disumane, senza impor precetti, di una cultura dominante, come invece fanno, Pharisei e Islam. Cristianesimo assorbe, una cultura e la battezza, così nacque Russia, Europa e Tartaria, Americhe e sub-Sahara, estremo oriente Australasia, medioriente e nordAfrica, poi presa da Islam. Cristianesimo preserva, culture in rete Christendom, segue supersessione, nuova alleanza in Cristo, dottrina aperta a chiunque, senza adottar legge Mosè, che Andronico Cristo, ha soddisfatto sulla croce, concludendo parabola, del cristianesimo settario, dei farisei royal, lui è Parola divina, Messia per nascita, iniziatore e finitore, di legge del passato, compie e sigilla su di sè, così che noi cristiani, abbiam fiducia in Cristo, intermediario al Padre. Paolo ricorda, proibito ai credenti ebrei, giudicare altri cristiani, i ver yudei cristiani, tengon riti mosaici, nelle proprie famiglie, come ascendenza culturale. Giudaizzanti moderni, ritentano eresia, cercando impor precetti, di vecchia Alleanza, ancor cercano convincere, altri cristiani al vecchia patto, così ogni gruppo loro, tiene agenda loggia, adorar sabato o Hanukkah, invece di Natale o Pasqua, maldicendo tali feste, di domenica o dei Morti, con teorie cospirative, che minano i cristiani, declassati a pagani. Editto Costantino, dopo epica battaglia, vieta sacrifici umani, cessa re transumano, sua città protegge, i bimbi salvati, Cristianesimo Apostolico, divien culto di Stato, con transustanziazione, di vino daime e farro, da fede trasmutato, in nuova eucarestia. Kulikovo battaglia, origine di Mosca, kulishki grande campo, senza costruzioni, Dmitriy Donskoi inizia fortificare, e da Sergio Radonez, riceve benedizione. San Sergio nel west, Bartolomeo schwarz, inventa il cannone, dentro al monastero, apolistico cristiano, Demetrio benedisse, diede arma segreta, schema della croce: usa al posto di elmo, contro i khan ribelli, vittoria del santo, in Europa reca mito, nel classico Tucidide, cannone riferito, pure Marco Polo, narra guerra grande, tra Nayam Mamai, e principe Demetrio. Mamai tradì sovrano, da anni vuole guerra, autoproclama khan, estate 380, attende re lituano, raduna enorme esercito, infine catturato, in campo decapitato. Demetrio sesto khan, discende da sanGeorgio, Ivan khan califfo, terzo è Simeone, quarto Ivan il rosso, quinto Dmitry Suzdal, sesto è Donskoi. In seguito lui fonda, Roma-Costantinopoli, Konstantin Veliki, a fine del trecento, per 80 anni dura, casato Paleologi, teatri e ippodromo, Colosseo rodeo, obelisco Costantino, ricorda fede universale, costruita su eclettismo, come Santodaime. film_john-hus.mp4storia_krishna-arjuna-kulikovo.mp4audio

265:10:27: Villaggi di montagna, sparsi nelle valli, MAZATECHI indiani, 26mila persone, discesi dai Chichimeca, da Tula capitale, città sacra ai Toltechi, giunti sui monti; loro lingua somiglia, dialetto chapanecan, estinto in Nicaragua. Mazatecas vuol dire, popolo dei cervi, dato dai Nahuatl, per i totem Kallamari, loro vero nome, è Shuta Enima, lavorator di montagne, persone umili costume, giunti alla Sierra, divisero terra, in due Regni basso e alto, rovesciati dai Mexica, ovvero gli Aztechi, che regnarono centanni, fino gesuita impresa. Enima poi dispersi, in minuscoli villaggi, su cime Appennini, di sierra mazateca, a causa malattie, introdotte da invasori, persero cultura, con divieti e punizioni. Popolo dei cervi, resiste a disumani, oggi passan funghi, sopra fumo di Copale, in angolo di stanza, scende Spiro-santo, nel corso di seduta, di Maria Sabina. Teonanacatl Messico, cibo degli Dei, in lingua Nahuatl, e nativi dialetti, vulcano Popocatepetl, funghetti dei pendii, a Tenango son detti, signorine che, tra Mixe di Oaxaca, i figli del tuono, giudice e governatore, tra gli Zapotechi, che aiutano a caccia, individuano luoghi, figli della sierra, cugini ad hikurì, nel rito della cura, lascian gambi a terra, coppie di cappelli, scorta della sera.| Michael Ani narra, rito Ghost Dance, nasce in Sierra Mazateca, col nascere di un fungo, chiamato Desheto, lodato dai locali, come frutto conoscenza, x Americhe salvare. Spore diffuse, tenne impronta base, ghost dance cambia forma, da foreste nuvolose, propaga ai Yanomami, in Venezuela selva, e ai Lakota a nord. Narra piante saggezza, ad essi trasferita, da spirito avo, a connetter progenia, toltechi afroindiani, a nord di Oaxaca, 6 ore auto Mexico city. Mazateca alta, e Mazateca bassa, detta Teutitlan, coperte di nubi, umido costante, fin 23 gradi, e ripidi pendii, profondi burroni, dove cresce ska pastora, tra antichi manufatti, insediamen giganti, di epoca Tartaria.| Maria Sabina cura, sfrega braccia e piedi, petto oppure nuca, durante cerimonia, con tabacco e Salvia, a prevenire mali, usa bimbi parlanti, durante velada, a trovare risposta, fino a madrugada, appena avanti alba, effetto sopraggiunge, son spente candele, cerimonia segue al buio, raramente ai prati, curandero narra, fatti a mezzo canti: incanala proposte, vede dentro al buio, se arriva un malato, fuori di stagione, offre Foglia Pastore; se tiene in conto, richieste di paziente, scende in profondo, se accordo consente, poi racconta storie, di anime che incontra, gira gira intorno, la storia va profonda. Sabina veglia notte, con fiori e candele, incenso di Copal, nel buio fan vedere, il piccolo-che-spunta, ispira sua visione, a mezzo di sue mani, curava le persone: folletto fa ballare, e + muri crollare, Maria ci cade sopra, inizia a ricordare, con vomito e sudore, guarisce i malati, vomita x loro, se credono ai suoi fiati. Sabia x guarire, usa lingue infante, purezza del suo corpo, aumenta lor potere, Tago quando arriva, tutto il mondo trema, tutto ciò che vedo, libro caro a Thera: durante le veglie, fischio e batto mani, divento cuor di Dio, cerchio immortali, se inizio cerimonie, avanti immagini sacre, vedo oltre oscurità, mi lascio trasportare; potere dei piccini, mistico linguaggio, acceso e incanalato, dal guaritore saggio, tramite un rituale, lungo e complicato, parla il bimbo blu, pilzintecutli nato. Mura della casa, sembrano dissolte, lo spirito pilzintli, sospeso vola in alto, vedi archi spirali, base di realtà, ora sono il fungo, che sta sperimentar: profeti e guaritori, credon loro fiato, la loro bocca parla, 1 verbo insalivato, il seme del divino, trasmette di per se, Forza-vita e grazia, per popol sostener. Sabina pregava, ai ninos cantava: Io sono donna elfo, rinata dalla Luna, Io sono donna-luna, giorno che affiora, la donna rugiada, nuota sottacqua, lingua dei miti, Io sono Aconcagua: curandera ascolta, parole dei funghi, poi lei trasmette, alta voce per tutti, parola poiesi, orienta il malato, Martin spiega fasi, di rito cominciato: mangiando prima volta, bimbo si presenta, cosi mi chiamo io, poi accadono commedie, senza spaventare, si corre verso il mare, oppur ascende a cielo, o a inferno tale; si trovan malfattori, seconda volta uguale, la terza volta cambia, è piena di vigore, voci può ascoltare, danzano antenati, a mezzo della pioggia, cadono attorno, con versi su ogni foglia; quarta volta vede, Vergine e Gesù, che spiegan cose vere, unite a poema intero: ecco elfo azzurro, entra mio addome, recita 1 sentiero: son Donna-tamburo, di origine antica, succhio nei misteri, ogni malattia, a mezzo di loro, col canto che arriva. Io sposa al maestro, di tutte montagne, donna di acqua, che scorre cantando, donna-bimba sono, di nulla ho paura, piango come loro, fischio partitura: odo figlio al tuono, su rupi cantare, incisioni rupestri, coppelle a ospitare, il corpo del fungo, secca sua pelle, ne mangia Milarepa, assieme ortica verde, emette + infrasuoni, odore urina svenne; Maria Sabina disse: apprendimento lungo, divenni curandera, per scelta sovrimposta, da spiriti bambini, parlan x mia bocca, maschili e femminili, scherzano sen sosta, son spiriti felici, tenuti nel rispetto, compaiono con piogge, famiglia a cospetto, leniscon fame e freddo, parlano diretto, con sentimenti retti, mi aiutano di petto, lavoran nel mio corpo. Maria poi si lamenta, legger non sapeva, poi comprese tutto, dai bimbi di Tlalocan, ricevette Libro, oracolo consulto, durante ogni convito, sincretiche visioni, che ispiran Dune attori; Sabia de los hongo, nasce dalla Thera, stesso libro vedi, in Messico e Siberia.| Ehehotl discese, dio del vento Anemos, fiato primordiale, che vuol creare umani, battaglia col fratello, dio crono Tezcalipoca, sul modo di gestire quinta creazione storia. La madre degli dèi, invia una lor sorella, a portare grazia e pace, e i semi del desheto, competono i fratelli, ad aver amrita seme, Eolo Eothl ingoia, in sè tal spore stelle: durante la battaglia, dal cielo cade a terra, Tezcalipoca un piede, affonda in bestia inerme, così nasce radice, di albero di vita, Motombi che alimenta, la rete dei viventi. Intanto Dio del vento, x generare umani, necessita morire, viaggiar nel mondo morti, spogliato da ogni carne, da un vento di coltelli, in compagnia di Argo, và in fiore sottoterra. Argo can coyotl, fedele segue Anemos, che giunge dai sovrani, del mondo detto Ade, Eolo ben seduce, regina di quel regno, a scopo di ottenere, accesso a ossa prime, morti riconoscenti, o giganti antichi, così da fecondarle, e dar la vita a umani. Ma il Re va in gelosia, così propone prove, difficili di certo, ma Eolo accetta sfide, dodici fatiche, che originan compagni, inizia da conchiglia, soffiandoo via letargo, di apis con farfalle, che attivano un ronzio, sciamando per i mondi, avviano migrazioni, con chirotte e colibrì, fan fior fecondazioni; seguono altre prove, fin trappola finale, dentro un precipizio, assieme suo coyotl, sebbene disperato, gratta sul fondale, con lama di ossidiana, accende una scintilla: Nonno fuoco appare, saggio primo avo, consiglia di osservare, candela cresta luce, che inaugura Velada, e ispira far rituale; lui inizia 1 ghostdance, rilascia seme spore, schiena a schiena avverte, presenza re dei morti, commosso dal suo gesto, questo offre via di fuga, arrivano le api, che colano la cera, così può risalire, al lume di candela. Uscito dalla buca, arriva nella stanza, dove ossa dei morti, da un rospo son guardate, Eolo velocità, aiutato da coyotl, sfugge lingua rospo, e prende sacre ossa, però durante fuga, cade col bagaglio, si spezzano le ossa, che quando lui feconda, daràn diverse razze, ovvero varietà; infine vien promosso, con piume di Quetzal, sarà Serpen Piumato, nei miti a ricordar, ora può morire, a mezzo madre terra, per nascere tra i vivi, terra mediterran. Quanto accade sotto, riflette in superficie, arriva uno straniero, in spiaggia Veracruz, curato da una schiava, diventa americano, lui porta dentro sè, le spore di Quetzal, arriva ai templi Tula, poi fugge con la schiava, in terra mazateca, la vuole emancipare, così a formica rossa, lui prende un grano mais, lo pianta nel Coamìl, ottiene prim raccolto, lo porta ai sacerdoti, qual moneta scambio, affranca la sua sposa, chiamata Xochipilli, prezioso Fiore piri; e nacque civiltà, grazie a milpa mais, infine lui ritira, con moglie nella grotta, fino anziana età, fa ultima sua danza, dove rilascia seme, durante la velada, suo spirito consegna, a Serpen Piumato; sua moglie nella grotta, osserva nuovi funghi, nati dalle spore, del seme del marito, accese una candela, e Nonno fuoco parla, mangia funghi a coppie, nel fumo del copàl, lor spirito Desheto, ti porta nel portale, che tra le stelle sale, via lattea la chiamate, bocca di quetzal, a incontrare tuo marito, assieme ancor danzar. Così da quella notte, nacque la ghostdance, candela con copal, purifica desheto, per scopo ricordare, che nicchia di natura, può umani preservare; mentre Fior prezioso, avvia donne curandere, una sorellanza che, a Maria sabina tende, se in epoca di Atzechi, la civiltà degrada, minaccia albero vita, Tezcalipoca arrabbia, a mezzo fumo specchio, espande illusione, nel mito del progresso, nasconde autodistruzione: durante cataclisma, Serpen piumato torna, a salvare almeno un pò, umana sua creazione, e scopre che Dio Pioggia, amico di desheto, è ostaggio falsa scienza, lui cerca liberare, stappa il vaso venti, semi e spor Pandòra, arrivano alle forme, tramite curandere, superstiti sorelle, per attivar velade, ghostdance sopravvivenza, da epica estinzione, Desheto oh mio desheto! bevi la tua Pioggia, mostraci il sentiero, della sopravvivenza.| Quetzalcoatl divino, patrono ai sacerdoti, simbolo rinascita, morte e resurrezione, spesso figurato, Serpente Piumato, dove striscia e vola, nel mondo che ha creato. Culto presso Olmechi, Mixtechi e Toltechi, Aztechi con Maya che chiaman Kukulcan, in maya yucateco, kuk è la piuma, ul è aggettivo, Can è serpente. Kukulkan a Chichén Itza, ebbe culto vivo, nel mito che narra, Dio in forma umana, gravidò sorella, per creare umani, bandito dal cielo, a Chichen Itza insegna, a 7 giovani umani, tutte arti civiltà, divennero guerrieri, sacerdoti e Re, detti tlatoani, simile a troiani. Quetzalcoatl gesta, in molte leggende, varia dettagli, e periodo civiltà, innocente puro e buono, nessun compito scansa, a tutto si adatta, spazza pur sentieri, finché Dèi mandino pioggia, sopra suo creato. Tezcatlipoca suo fratello, dio streghe e inganni, di lampo e guerrieri, e cielo notturno, con lui tiene gioco, coopera creazione, suo piede diventa, albero di vita, cuor della Natura; divenne infuriato, x Quetzal troppa bontà, verso umani progrediti, che saccheggiano Mà, così decise scherzi, fare al fratello, lo muta in furfante, in cerca di piaceri, tramite suo specchio, che genera illusioni. Quetzalcoatl si vede, in specchio fumoso, con volto e corpo umano, e vizi materiali, che affliggono umani, grida inorridito, smette essere re, mio popolo ho tradito! come Kukulcan, chiama a sè Xolotl, coyote amico cane, fedele a sua ombra, Coyotl gli fa un manto, piume verdi rosse e bianche, prese da quetzal, uccello della selva; fa maschera turchesi, copricapo e barba lunga, di piume blu e rosse, dipinse sue labbra, di rosso caolino, la fronte di giallo, e i denti serpentino. Tezcatlipoca ora, fà secondo scherzo, gli dà da bere vino, spacciato per bevanda, che porta saggezza. Quetzal signore, dei venti della pioggia, su granturco base, di civiltà tolteca, che venera sua imago, serpente piumato, re prendono suo nome. Topiltzin re tolteco, promosse le arti, vieta sacrifici umani, ma suo rival stregone, somministra droga, Re ama dea di luna, bella Tlatzoteotl, mangiatrice di sporcizia; Topiltzin torna in sè, rinuncia la corona, fugge a est su costa, su zattera si imbarca, si perse dove il mare, al cielo si unisce, venendo ricordato, come stella del mattino; quan decise morire, ordinò suoi servi, fare cassa pietra, auto-sepolto 4 giorni, infine si rialzò, e fa riempir la cassa, con tutti suoi tesori, infine sigillarla; sul mare si reca, percorre la riva, indossa manto quetzal, e maschera turchesi, come Andronico, scomparve sulle onde, a riva sacro fuoco, rimasero sue ceneri, spore sulla spiaggia, da esse sorgeranno, uccelli di quetzal, che guidano saman. Sole fece lutto, pure 4 giorni, mentre il dio era sceso, in terra morti Mictlan, con fedele cane, per vedere il padre, Mictlan-tecuhtli. Kulcan disse al padre: vengo a prender ossa, di razze precedenti, che rospo custodisce, per popolar la Terra, di esseri umani; il signore dei morti, acconsente dopo prove, 9 peripezie, a riscoprir ghostdance, Quetzal con coyote, prese ossa preziose, torna in terra vivi, spruzzò suo sangue e seme, a ossa dona vita; i morti riconoscenti, divennero Toltechi, primo popolo a cui Dio, insegna molte cose, gli fece trovar mais, custodito da formiche rosse, insegnò a coltivarlo, far tessuti e mosaici, lucidare giada, capire e legger stelle, misurare tempo e clima, e calendario di stagioni: in Maya calendario, Ciclo dei Mondi, siamo in Quinto Mondo, chiude 22 dicembre, dopo i quattro precedenti, terminati e distrutti. Serpente Piumato, porta civiltà, come Prometeo, Gesù Tago o Demetra, primo maestro che, supera il peccato, trascende la materia, bruciando maya Ego. Re alto di statura, pelle chiara lun capelli, con barba fluente, simile a Hernan khan, re Montezuma, lo accolse con onori, splendidi doni, ricca acconciatura, di piume di quetzal. KukulKan ridona tempo, che permette cosmo ciclo, il sole torna in moto; dopo morte ed espiazione, penitenza e carità, strumento redenzione, della umanità. Quetzal muta in Venere, ascende al firmamento, da cui un tempo scese, in forma umana, Cristo re dei re. Serpente Piumato, lascia gli umani, a cavarsela da soli, diviene Kallumari, per alcuni andò a est, seguito da sua gente, si ferma a Cholula, dove erige un tempio, poi sbarca a Veracruz, congeda da suo popolo, promette il ritorno, via mare da Est, a riconquistar potere, usurpato dai nemici, imbarca su Vimana, partì per Tlapollan, terra Rosso e Nero.| Bernardino de Sahagun, scrive che ad Aztechi, uomo e cosmo sono frutto, di caduta dal perfetto, scopo esistenza, è ricongiungersi al cielo, Quetzal abbandona, ma un giorno tornerà, a riordinar suo mondo, Canato in Yucatàn, su territorio Maya, culto Kukulcan, gran centri religiosi, come Chichén Itzà, Mexica a ereditar, sopravvive Quetzal. quetzalcoaltl_story.mp4film_mariasabina1979.mp4audio

360:09:03: Giardino di EPICURO, nasce presso tralci, Vino liber colpa, da strategia di ego, categorie etichette, e imposte sorti umane, ebriulare la ragione, oltre arte ipocrisia, è divina impresa, a scioglier falsità, malesseri svelati, di scarna sussistenza, di bimbi oppur anziani, barbon disoccupati. Dioniso in follia, muore e poi rinasce, compie ciclo tempo, del Colosseo di stragi, nato da espansione, di vizi e crudeltà, su popolo che geme, di fame e libertà, economia di schiavi, degrada sensazione, reca depressione, o svilisce nel rancore. Epicuro pedagogo, spegne roghi odio, col nettare di vino, e sua filosofia, quadrifarmaco cibo, uomo fa danzare, 1 comune sentimento, vive gioia invito, dilegua individuo. Epicuro uomo sano, sapiente prende Vino, igiene e medicina, rallenta suo declino basta a rallegrare, il desco quotidiano, lo aiuta dopo un giorno, di lavoro umano: con moderazione, offre acum chiarore, assieme fichi e fiori, cura depressione, se ho bevuto troppo, produce stordimento, sconfinano emozioni, oltre ogni commento. Epicuro in punto morte, và tinozza calda, chiese vino e bevve, poi agli amici disse, siate memori felici, spiro mio pensiero, quadruplice rimedio, io vi lascio e bevo: felice mangia e bevi, motto degli Ittiti, etrusci e turcomanni, mongoli con scizi, re Suppiluliuma, lo chiama Dio tempesta, iniza le sue danze, con Uva sulla testa, Dioniso Zagreo, che arriva da lontano, sconvolge città, con Vino fermentato, trapiantano slavi, su terre di coloni, vite olivi e frutti, a rallegrare cuori. Epicuro ricorda, che un dolore in corpo, al tempo vien legato, se acuto porta morte, se breve è passato, se leggero si allevia, tramite terapia, amicizia guarisce, radice di malattia: 1 morale imposta, è malattia + grave, son tutte malattie, malesser di morale, sorgenti di morale, dentro vai cercare, filosofo Kant, ci aiuta ricordare; sostanza vero cosmo, è illuminazione, pace del mio cuore, è liberazione, mi accompagna pure, nel morire-uscire, senza + paure, assenza del soffrire: imparo umorismo, morte non esiste, scopro riso eterno, libero mio triste, cosciente dio Eterno, vive dentro Me, un giorno morirò, in paradosso Zen; viaggio fuori tempo, via dal calendario, in indie navigando, fino al cuore umano, accompagnato io, dai canti senza tempo, al rito degli amici, scaldo cuore eterno: 4 paure vinci, spiriti e aldilà, paura della morte, paura del dolore, morte nulla è, se ci sono io, se sta lei non io, problema non si pone, meno si possiede, meno si teme, dolor fisico leggero, salva gioie interne, acuto passa presto, acutissimo è morte; mali anima prodotti, da opinioni storte, errori bene cura, saggia filosofia, pratica e teoria, felice reca via, sublima irrequietezza, assenza di paure, a mezzo della fede, e misura desideri.| Raseno canta il VINO, bacche medicina, scritto in ditirambo, Enki Dio saggezza, usa vino festa, per donne accoppiare, le scalda le scioglie, su Olimpo presso il mare, i Re con le Regine, per figli generare, in dinastie tartarie, banchetto è interazione, tra sudditi e sovrano, fonte regno umano. Quando buon Vino, entra in cultura, 1 via di commerci, stabilisce con cura, medicinale diviene, una merce preziosa, buon socializzante, che al culto si sposa. Beviamo diamo al vento, i torbidi pensier, Thera beve onda, che piove giù dal ciel, il Sole beve il mare, la Luna i raggi sole, felici noi beviamo, cantiamo e celebriamo. Beviam lieti beviam, insieme pur cantando, Turanna dea di Amore, letizia tien in mano, in grembo la dolcezza, lenisce amarezza, dilegua ogni tormento, ritorna la purezza. Vita fato incerto, io bere vò di certo, saper nulla importa, se fato tutto porta, quel che sarà di me, Dio Bacco conviene. Poeti etrussi e turchi, cantan stesso vino, allevia ogni dolore, quel liquido rubino, scaccia via veleni, è medico dei cuori, toglie inibizione, primo igiene dei dottori: se vino murratum, si dava ai condannati, ad annebbiar coscienza, di pene capitali, i vini medicinali, aggiungono al mosto, Pino e Melagrana, o spezie del posto. Vite rinacque, dal sangue dei giganti, Noè la reinterrò, dopo gran diluvio, Sirio Cane amico, è stella che rivela, prossima vendemmia, di stagione intera. Noè piantava vigna, Satana gli offrì, suo aiuto consiglia, sgozza in sacrifico, una tua Pecorella, innaffia con sangue, zolla barbatella: chi berrà quel vino, avrà pensier mansueti, come i canarini; uccise poi 1 Leone, bagna attorno a fusto, cosi chi ancor berrà, lavorerà robusto, ma infine Satanasso, gli fà 1 burlonata, ripete col Maiale, la stessa sceneggiata, chi da quel momento, troppo berrà il vino, sfrenata intemperanza, avrà del porcellino.| Gilgamesh cercava, Lungo vie canzoni, sua immortalità, presso mare trova, Siduri a fermentar, donna della vigna, tiene bimbo in grembo, mortem lui moriendo, in vitam resurgendo: seduto Gilgamesh, mentre beve Vino, si maschera si incarna, in Dioniso felino, gira in processioni, con musici danzanti, suona tamburi, corni e fiati ansanti. Gilgamesh arriva, sul delta fiume Nilo, Osiris mascherato, appare in quel convito, rinasce come Horus, aruspice Dio-Falco, trapianta la sua Vite, delta Egitto alto. In libro sapienziale, aruspice fa elenco, cose necessarie, alla vita di ogni tempo, riparo ferro e sale, acqua legno e cibo, latte e succo uva, miele olio vestito. Isis braccia alate, è Siduri sua compagna, specchio del viaggio, sale su montagna, sale fin la testa, separa Notte e Giorno, riunisce Nume caldo, in utero suo forno. Dea Iside poi cerca, svelar identità, fallo risveglia, con succo Lattucar, col Vino lo riscalda, torna a circolare, la linfa dei misteri, lo fà resuscitare. Nefti la sorella, riflette Dea tramonto, lei vuole aver bebè, ubriaca Osiri sposo, entra nel suo letto, e Anubi concepisce, ma Seth ingelosito, Osiride smembra. Osiride è Vite, giace addormentata, ucciso come Uva, da Settembre settimana, rinasce nel banchetto, alluvion di vino, sangue e succo uva, mutano nel rito. Iside si muta, in leonessa Dea felina, o nera Dea Bastèt, benevola gattina, porta vino in festa, e maschere di danze, diviene protettrice, delle umane istanze. Bast flauto suona, e melodie + vaste, adorata sulle barche, alla città Bubastis, gatti addomesticati, nutriti nei templi, controllan roditori, granai di magri tempi. Gatta con + seni, vien da clan di Nubia, seguendo il fiume Nilo, assieme Anubi guida, porta irrigazione, o inondazion selvagge, in viaggio iniziazione, confine di due acque: sovran sempre sarò, solo nel deserto, Corpo sarà ombra, respiro sarà vento, cavalcherò con ali, di polvere di dune, ovunque tenderò, oblio mi rende immune.| Raseno in punto morte, estingue paura, felice fa il salto, quan soffio si ferma, scompare identità, liberato in vino, come un Epicuro, od Omar Khayam, riunì ancor suoi amici, ultimo convito, a condivider sogno, Terabuti giardino: se ci siamo noi, non vi è la morte, se vi è la morte, non ci siamo noi, Morte è privazione, di sensazioni, oltre barriera, di vibrazioni; anima vento caldo, vir mana diffuso, in tutto tuo corpo, gli atomi separa, cessa sensazioni, scompone la persona, in rivoli ulteriori. Raseno ci ha lasciato, ultima esperienza, in piena coscienza, 1 gallo lo ha seguito, noi facciam convito, 1 gesto 1 parola, 1 bicchiere suo vino; bere tutti insieme, ci porta al tempo sogno, dove Lui è tornato, dissolto senza corpo, presso gli antenati, guida i nostri passi. Taras già prepara, veglia attorno al fuoco, mentre suono ngombi, narra la sua vita, veglia e reverie, leggo sue poesie: bevi oh pifferaio! dimentica il destino, sorseggia il vino, Tu sei quel sapore, nel corpo invasato, di attore forsennato. Tu non sei cristiano, ebreo o musulmano, di oriente occidente, ma solo coppa vino, io son venuto al mondo, per soffiare sabbia, come fece il vento, sol mi riconosco, al cuore beneamato, ubriaco ed esaltato, danzo Dio rinato: son Vino di balchè, ebbra Luna in Bosco, che desta 1 cuore fosco, se resto spettatore, catarsi mi succede, poi recito 1 attore. Son io distaccato, in grazia di coppa, ogni azion che feci, fu esente da colpa, è stupido ordinare, a chi no sa obbedir, peggio poi sarebbe, se Dio va incollerir. Raseno amò Khayam, suo vino Rubiyyat, nei versi di ebbro vino, natur sa rivelar, se ogni cosa materiale, nel nulla finisce, stai a cuore lieto, tutto infin perisce. E vennero Profeti, a gruppi di cento, ragionano di luce, mondo a loro attento, ma uno a uno poi, chiudono gli occhi, dileguano in ricordi: io ho attraversato, fino a sette porte, sù dalla radice, a conoscere la sorte, molti nodi scioglier, seppi per la via, quel di umana sorte, mai trovai la via. Tutto tu vedi, ma ciò che vedi è nulla! ti parlano tutti, ciò che ascolti è nulla, i mondi percorri, ciò che impari è nulla, mediti e pensi, e pure questo è nulla! perchè tanta foga, a indagare avvenire, stai allegro e bevi, questo mondo è da prima, nessuno è rimasto, andarono e andremo, altri pur andranno; salutando i corpi, anima tua e la mia, gettano nei forni, la terra tua e la mia, Noi siamo i burattini, il Ciel burattinaio, gioca il breve gioco, al nulla ricadiamo; entrammo lieti al mondo, tristi ripartimmo, e dammo vita al Vento, nulla riverimmo, porgi il bicchiere, che ogni mondo è fiaba, porgilo in fretta, la vita passa e sfiata. Essere e non essere, salvezza e destino, cielo e inferno poi, son parolaio fino, in tutto il mio studiare, vidi il confino, restava in verità, profondo solo il vino: quando Eterno, mi impastò a sua guisa, mia sorte intera, aveva già decisa, il bene o male, lo feci a suo servizio, perchè dunque, un giorno del giudizio? se io mi ribello, dove è onnipotenza? se io pecco o svio, dove è la prescienza? se tutto il cielo, si deve a obbedienza, dove è che val Signore, la tua clemenza? ognuno Ti cerca, non sa che Ti possiede, come sale in mare, ci sei e non Ti vede, Ti chiama e Tu sei, là nel suo chiamare, Daime Eboga Vino, già nel mio cantare; in moschea e madrasa, chiesa e sinagoga, temon fuoco e inferno, e cercan paradiso, il seme a tali idee, vedo mai germoglia, in teste di chi beve, 1 Vino senza noia; fuori da ebbrezza, esiste il condannare, pazzo è chi spera, tal mondo migliorare, usanza di amore, ignora convenzioni, Amore detta legge, azzera nome e onore. Un vasaio un giorno, maltrattava un vaso, il vaso allor gli parla, voltandosi ribello, oh smemorato mio, qual furor ti ha invaso? non sai che io vissi, e ti fui fratello? se Tu non bevi, con orgoglio e impostura, non biasimar colui, che tien ubriacatura, portami vino, perchè presto amico mio, con cenere nostra, faranno orci da vino; fugge il tempo, attimo cui scrivo, è passato già, trinca e parla allegro, chiedi di fortuna? è bel sogno fuggitivo! La giovinezza? è acqua di un torrente, accorda arpa amico, noi siam polvere, porgi la coppa, noi siam vento, silenzio e svuota, sei anima Vino, impara la pazienza, coltiva tuo sorriso. Poiesi devozione, incanta tuo cuore, trae sua passione, dal Sole interiore, ad Anima si volge, donna interiore; la forza del mana, che si agita dentro, fuoriesce e travasa, in comun sentimento, con miti e racconti, modella identità, coltiva memoria, di ogni civiltà.| Raccontaci Raseno, del figlio di Mercurio, che ha piede caprino, e un dolce sorriso, è ispido e barbuto, precoce di saggezza, allegro indiavolato, padre di ogni ebbrezza. Ermes o Mercurio, fratello di Ganesha, re magio viaggiatore, pascola sue capre, giunto da Sudzal, a Penelope si unisce, che figlio Pan produce: pastori e contadini, lo adorano con canti, ad aver fertilità, di greggi e di piante, bimbo demiurgo, diletto di Mercurio, preso fra le braccia, gioisce animo puro. Mercurio senza indugi, salì dai re immortali, avvolto avea fanciullo, in pelle Lepre e Tasso, suo figlio presentò, x tutti rallegrare, Dioniso il + lieto, inizia ad acclamare; gli Dei lo chiaman Pan, che tutti incantava, col canto che propizia, nell animo lo amor, con zampogna e launeddas, lui suona ogni sera, flauto che prevede, unire canne e cera. Pan ama + ninfe, pannocchie e cereali, Eco e Saetta, arpa e marranzani, tra le alberate valli, e coste di Crimea, è solito errare, col flauto si masturba, gioia nel danzare. Conialo e Ticone, lo chiamano a Volterra, per zoccoli di capro, che fa vibrare a terra, è Colui che scuote, ogni polvere materia, tramite sua impronta, che in danza si rivela. Pan vecchio-fanciullo, oltre uman saggezza, alterna suoi piedi, pien di leggerezza, Tieni lunga barba, e bastone da passeggia, or Tua faccia rossa, è cielo che rosseggia; rospi rane e ninfe, cantano e fan eco, flauto con tamburo, alternano al silenzio, Signore del suono, natura fà ballare, oh Fauno caprino, coscienza sai sdoppiare: Sei detto Pan Liceo, custode di animali, in India sei chiamato, Shiva Pasupati, grande sciamano, cornuto e saltellante, di piante e animali, medium e garante; Tu insegni rispetto, nel bosco tuo tempio, se sei disturbato, abusato con scempio, intervieni di certo, lanciando un Pavor, gran panico di urla, terrore e dolor: Tue corna senza fine, dividono 2 a due, natura cellulare, moltiplica creature, androgino tuo grembo, sorgente minerali, flora fauna e umani; una pianta che ti cerca, ti vuol divorare, facendosi da te, divorar per entrare, si inebriano di noi, abitare presso umani. se spirito di Pan, aleggia nelle piante, Spagyria alchimia, esalta forze attive, Sale Zolfo Mercurio, purifica e congiunge, a quintessenza giunge: calcina in crogiolo, fermenta distillato, riunisce 3 sostanze, in 1 fitocomplesso, nigredo albedo rubedo, con simboli animal, corvo cigno e fenice, serpente alchemical. Acqua dentro frutti, elettrifica i sali, nutre corpo e ossa, con etere piovana, micromagneti rende, in meteorico sciame, unisce cielo e terra. Quan Moire lo concesser, Giove generò, Dio con corna toro, e corona di serpenti, le menadi pertanto, si cingono le chiome, ad imitar la forza, che cura e le rinnova; quan flauto melodioso, mormora di Bacco, scattan le baccanti, muovon piede tacco, col tirso vedi una, percuotere 1 roccia, così ne sgorga fonte, di acqua rugiadosa. Dioniso è Saturno, profeta itinerante, viene dal deserto, a passo danzante, dopo del tranello, teso dai titani, reca vino in dono, a umani commensali. Dioniso è Siva, vino di ogni Orda, che dinastia ricorda, con forzieri oro, in piramidi di Giza, Cheope la grande, Cristo e Micerino, sorvegliate da sfinge, guardie cherubine. Dioniso dio Shiva, scuote la sua chioma, porta nelle donne, la frenesia rinnova, brandisce scuote ramo, bacchico infuriante, è dio divinatore, se entra delirante: 2 volte nato è, androgino inziale, migra tra i paesi, col ditirambo in mano, con fichi olio latte, miele succo di uva, in essa scorre vino, amor della Natura; nutrito con il miele, da capre in 1 cava, apprende dai suoi boschi, forza della cura, ha origine da mito, il fallo asse del mondo, in utero di grotta, danza e vola in tondo.| Donne normali, in famiglie affaccendate, attendono chiamata, stagioni ritornate: Dioniso le scuote, in anime e corpi, si sciolgono vestiti, suonano le trombe, donna che resiste, a Dioniso riunire, ammalata cade, villaggio può soffrire; liberan le donne, da immorali intrighi, la ragion dissolve, e nascon nuovi figli, procession baccanti, traversano città, falli accompagnando, cembali a vibrar, raggiungono selve, fiumi oppure grotte, sotto influssi luna, trance della notte, nel protetto cerchio, sta 1 brocca vino, preparano ogni cosa, x il divino arrivo. Dioniso fuggì, oppressive religioni, in teatro si nascose, tra miti e brocca vino, che veritas protende, e ogni mal disperde; se capro espiatorio, tragedia ha ricamato, dentro al ditirambo, danza il primo fiato, narra dei Titani, dipinti con caolino, smembrano sua fibra, Zagreo agnello primo, con balocchi e incanto, lo mangiano bollito, lascian cuore intatto, da cui lui poi rinasce. Zagreo è agricoltura, Titani mascherati, scortano iniziandi, entrare in altri mondi, fan da psicopompi, tra anime dei morti; se Dioniso è follia, teatro di tragedia, Bacco è primavera, maschere commedia, porta la coscienza, rapita possessione, in estasi di Amore, ci aiuta ricordare, nos intima natura, lingua cosmica diffusa: se Dioniso ci guida, non servono vedette, decade monopolio, di scrivere etichette, forza culturale, sa essere sciamano, dioniso che torna, cura isterismo, Fornisce + modelli, a psiche sentimento, cultur uman rinnova, nel rinascimento. Dioniso bambino, accogli nel tuo grembo, avvertirai urgenza, danzare ditirambo, il mondo divien fiaba, vita prende senso, parli con le piante, ricami loro intento. Bacco suona flauto, a stimolare vita, siringa amata ninfa, lottò contro titani, sua tromba conchiglia, panico scompiglia, miele latte e mosto, Fauno Isoga invita. Pan tu sei attore, fine guaritore, il mondo dei copioni, divori con furore, ogni cosa accade, buia o luminosa, scatena tua risposta, creativa numinosa; ermetico agisci, con messaggi iniziati, rosseggia tua faccia, nel sole tramonto, o con luna bianca, sul petto porti nebris, daino Kayumari: quan suona 7 arie, genera 7 sfere, suoi piedi caprini, batte sulle terre, Dio estasi inizio, ha mille volti, aborigeno egizio, inno Orfeo ricorda. Pan bacia sua sposa, fra tutte le stelle, armonie di verità, nume di allegria, amico ai naviganti, Pan-thera di ninfe, gira la selva, con arpa di Viggiano, soffio oracolare, canta Siva Bacco, corpo ferma e vibra, orgone dal suo piede: om bur buvaha suvah, Tat savitur varenyam, Bhargo devasya dimahi, Diyo yo nah prachodayat; suono primordiale, giunto dai tre mondi, rende grazie a Dio | Om namo bhagavate, vasudevaya, Om Nama Shivaja, shivanandaja, venkate svaraja. vino-artigianale_salterio_spagna.mp4frutteto_vigna_potature.mp4audio



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