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voce: nilo


guerracivileimpero scuoiante narrato da Dante (351) a mangiare e spettegolare tutto sta nel cominciare, tra i cannoni non vale la ragione, ma la fine dell'ira è principio del pentimento alchemico | foto umanstoria | audio | storia_cronologia-fomenko_magyar.mp4 | doc_gesuiti_zizzania_in_grano.mp4 | film_bibla_geremia-profeta.mp4 |musica 34_cento_livre.mp3
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mirtilloBlueberry di siberia, ugni-calafate fuego (109) chi ad altri insegna se stesso ammaestra  | foto frutteto | audio | frutti_mirtillosiberia_lonicera-kamciatki.mp4 |  |  |musica 16_ragazzo_ryu.mp3
ottomaniaEgitto Napoleone, spezie e Mamelucchi (350) più grande lo Stato, maggiore la sua difesa mix | foto umanstoria | audio | storia_guerra-italo-ottomana.mp4 | storia_tartaria_mud-flood.mp4 | film_agostino_vita2.mp4 |musica 16-Allah-dikr.mp3
viteuvavigna Cristo-Bacco di Epicuro e Khayam (100) Luglio soleggiato fà vino assicurato, zappa vigna ad agosto ad aver buon mosto, Settembre inclemente, vino quasi niente, se poti a Luna calante avrai uva abbondante latingreco | foto frutteto | audio | vino-artigianale_salterio_spagna.mp4 | frutteto_vigna_potature.mp4 | frutteto_vite_potare5regole.mp4 |musica musica_vino-serafino.mp4

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351:a mangiare e spettegolare tutto sta nel cominciare, tra i cannoni non vale la ragione, ma la fine dell'ira è principio del pentimento: Roma governata, da un duca di Ravenna, reggente di Bisanzio, dentro palazzo papi, Machiavelli sente mito, distruzione della city, dipinge suo nemico. Papa Bonifacio, riprende legge Ammiragliato, ciò che trovo in mare, appartiene a me che trovo, prassi combattuta, da Andronico Comneno, sotto il suo regno, vieta sciacallaggio, di navi naufragate, pena la cecità, di avidi governatori, che permettono tal crimine; dopo poco tempo, marinai e mercanzie, rimasero intatte, e assistite dai locali. Quella legge predatoria, vien da tempi antichi, con usura e schiavitù, e umani sacrifici, voluta da ig-nobili, mercanti e banchieri, riuniti nel partito, dei Prasinoi parisienne, di Angelo Isaxon, avversari al partito, dei Venetoi slavi vendi. Quando i papi fuggiaschi, approdaron paludi, lungo mare Tirreno, Albione e Germania, poi su coste Provenza, in city Avignone, complotti sen successo, a riprendere Roma, ai sultani ottomani, poi decisero creare, Roma antica sul Tevere, e inserire il loro papa. Avignone ospita già, colonie franchi farisei, che discendon dai signori, giunti al tempo di conquista, il regno franchi nacque primo, dopo scelte di Avignone, manda a Roma antagonista, guerre papi ed antipapi, lotta guelfi e ghibellini, sino a scisma delle chiese, cattolica e ortodossa. Vaticano fu occupato, da papi due fazioni, Borgia borgo e borghesia, cerca strappo ricucire, ma dopo la sua morte, i suoi stemmi son scalfiti, fu dannata sua memoria, sigillate le sue stanze, nel palazzo in Vaticano, che Fomenko visitò, per studiar zodiaco date, grazie a papa Benedetto, che permise ai turisti, visitare stanze Borgia, Fomenko fotografa, zodiaco Astronomia, in sala sibille Borgia, 7 pianeti e 1 tempo, primo è LVNA donna, vestita di bianco, in mano mezzaluna, in cielo con sirena, costellazion marine, pesci balena drago, su ruote posteriori, costellazione CANCRO. Secondo è MERCVRI, che tiene caduceo, viaggia su bira, lo traina coppia cervi, su ruote 2 figure, costellazion GEMELLI, 1 Vergine con spighe. Terzo MARTE vedi, manto rosso ed elmo, una freccia in mano, e cavalli da traino, bianco e rosso, simboli Ariete, e Scorpione avamposto. IOVI in carro è quarto, trainato da corvo, VENERA è quinto, su carro coppia tori, sesto APOLLO cavalli, 2 bianchi 2 neri, costellazion Leone, 1 papa sul trono, tiara nastri d'oro, Iovi ha stella d'oro. Settimo SATVRNO, trainato da un drago, in mano 1 falce, capricorno avanti acquario, sotto sta prigione, giudice è Saturno, pittore che affresca, Pinturicchio nome. Rodrigo ama virgo, studia con Ficino, gnosi astronomia, a dipinger zodiaco, almagesto Tolomeo, cataloga stelle, primo curator, Tolomeo d'Alessandria, imperator che Isaia, rimprovera le spese, a egizi caldei, che a Rodi osserva cieli. Astronomi Cairo, esenti da tasse, zodiaco di Olimpo, Giove barbuto, ha martello e frecce, 1 aquila abbraccia, + tuono e saette. Saturno con falce, tenaglie di ferro, vulcan sottoterra, Apollo sole leo, Mercurio caduceo, siede fra stelle, Diana ha mezzaluna, posta fra capelle, Venere ha pavone, Marte fascio frecce. Sant'Angelo rifugio, di papi-fuggiaschi, ricchezze trasferite, in teatro cittadino, mutato in castello, e palazzo-fortezza, banca rinforzata, torrioni mura spessa. Al castello papale, si fece pulizia, a sviar lanzichenecchi, dalla refurtiva, statua di Michele, ora domina in cima, papa emana bolla, Roma chiama bizantina. Bizantin su carta, scaligero dogma, disprezzo di ottomani, detti romei rom, cova ribellione, oprichina situazione, khazari del 600, segreta opposizione. |Borgia Baruc Borhia, piange la caduta, Ierosolima gloria, esorta perdono cura, scarica la colpa, su politici corrotti, ma papi riformisti, sviano suoi sforzi. Baruc-Borgia libro, rivela fine mondo, Esodo descrive, profezie-lamenti, i vinti narran fati, di deportazioni, arrendersi convien, a Nabucodonosor sultano, muta la storia, Ezechiele LeoneX, la cronaca descrive, Guelfi e Ghibellini, espulsi da Firenze, guerra senza fine, Dante ostile al Papa, esule si arrende, scrive elogio a Enrico, muore poi a Ravenna, mentre Vaticano, riscrive la sua storia. Nabucodonosor non sente, diventa più orgoglioso, il castigo allora giunge, dodici mesi dopo, passeggiando su terrazza, in reggia di Babilonia, decanta sua grandezza, con forza mia potenza, ho gloria mia maestà, profuse tal parole, una voce vien dal cielo: o re Nabucodonosor, il regno ti è tolto, sarai cacciato dal consorzio, dimori con le bestie, passeranno sette tempi, finché tu riconosca l'Alto, dominus dei regni, che dà a chi lui vuole. La sentenza del sogno, inflitta al superbo re, adempie la parola, sopra Nabucodonosor, cacciato dal consorzio, mangia erba con rugiada, crebbe il pelo come un lupo, e unghie come uccelli. Re licantropo capisce, suo orgoglioso strapotere, ridotto ad animale, predatore dei boschi, isterico uomo-lupo, nelle notti luna piena, William Blake lo dipinge, re impazzito in una tana, perde ogni umanità, per il tempo a lui fissato, poi ritrova il senno, finito quel tempo, io Nabucodonosor, alzo occhi al cielo, lodai Colui che è, il Cui regno è senza tempo, dispone in cielo e terra, mi torna mia maestà, mio regno e ministri, mi da poter più grande, esalto il Re del Cielo, umilia ogni superbia, sue vie sono giustizia. Nabucodonosor conclude, solenne professione, di fede al Re del Cielo, celebrando la giustizia, umiliando i più superbi, Ariosto a lui si ispira, nella pazzia di Orlando, Astolfo sulla Luna, va a prelevare il senno, come Nabucco fù, redento in Dante rima. Michelangelo chiede, a Leone Medici papa, riportare a Firenze, Dante ceneri Ravenna, sarcofago è vuoto, fino al regno Italia, poi frati Francescani, trovano le ossa, in un loro monastero, classica risposta. El Dante Commedia, anticipa giudizio, giusti in Paradiso, colpevoli in Inferno, indecisi in Purgatorio: battagliano schiere, per lista condannati, in tardo cinquecento, sotto nome Dante, cronista più influente, tien memoria evento, di Reset accaduto. Boccaccio aggiunge rime, e Scaligeri Cangrande, crean cronologia, con figli dissidenti, attuano scismi, fino 773, assieme ai gesuiti, 700 manoscritti, tradotti pure in slavo, Virgilio nota il paio: Laggiù trovammo gente dipinta, che giva intorno a lenti passi, piangendo stanca e vinta, avevan cappe a cappucci bassi, dinanzi a occhi e di simil taglia, dei cluniacensi monaci fassi, di fuor dorate sì ch'elli abbaglia, ma dentro in piombo e gravi tanto, che a Federigo le sembran di paglia, oh in etterno faticoso manto! Noi ci volgemmo con loro a manca, intenti al lor tristo pianto, per lo gran peso fà gente stanca. Gente dipinta con doppia faccia, Ipocriti che assomigliano, ai barattieri in pece bollente, oggi chiamati concussori, potenti che indulgono tosto, a corruzione di sé e di altri, dipingendo onesto falso lor volto. Dante conversa con due dannati: Oh frati vedo i vostri mali, ma più non dissi mio occhio corse, a un crucifisso in terra a tre pali, è il sommo Caifa qui dannato, quan mi vide tutto contorse, soffia in sua barba i suoi sospiri, e frate Catalan che a ciò s'accorse, mi disse Quel che tu miri, consigliò i Farisei di porre, un uom per popolo martìrizzar, Caifa sta nudo nella via, chè là chi passa il peso lui senta, e a stesso modo suo suocer stenta, in stessa fossa chi ebbe consiglio, che fu ai Giudei mala sementa, Anna e gli altri sacerdoti, del Sinedrio che han deciso, gravi sciagure al popol Giuda, tutti crocifissi a terra, in posizione orizzontale, poichè non hanno verticale, e calpestati dagli ipocriti, in lor pesante veste piombo. Questo canto sentinella, a Croce infinita del Cristo, da morte di eros in fossa serpenti, lega a diametro canto 73, cioè seconda sentinella, che ci parla del Cristo, nel sesto del Paradiso, conclude triade dei sesti, tre canti politici in poema: Ciacco al sesto dell'Inferno, parla Firenze pien d'invidia, trabocca il sacco con Sordello, nel sesto canto in Purgatorio, parla d'Italia serva in deriva, sanza nocchier nave in tempesta, infine il sesto in Paradiso, è Imperatore Giustiniano, parla del mondo e del suo Impero, fino ad allora conosciuto, Europa Africa ed Oriente, tutti bagnati soglia e confine, dal mar Mediterraneo, strumento di Ordine e Pace, ironia criptata di buon Governo. Giustiniano narra il volo, dell'Aquila Imperiale, da sbarco dei Troiani, su coste laziali e dardanelli, fino ai Guelfi e Ghibellini, del tempo di Dante, loda grandi e buone imprese, che unificaron Gran Tartaria, pace e progresso e ironia criptata, quan mala legge falsa la storia, Aquila imperiale impalla e inganna, e Aquila divina distorce gloria, a Costantin donazio Sutri, commedia inganni e travestimenti, Alighieri reca al figlio Pietro, in fitta rete risonanze, dei vizi umani e di occhi ingenui, un imperator corona d'oro, nel Paradiso ai sudditi parla, giullar rileggi il doppio senso, di ipocrisia dei più potenti; canto più ipocrita mai scritto, ogni terzina gronda il sangue, dolore e lutto dei massacrati, mentre virtù dipinte a insegna, crean falso mito dei romani, come ci dice Cacciaguida, che han dovuto esser riveriti, per forza dai popol conquistati. Aquila segno di riverenza, iniziò dal giorno in cui Pallante, morì alla guerra Latin-Troiani, sotto le mura Yoros crociata, guerra molto sanguinosa, Pallante alleato dei Troiani, italico figlio a re Evandro, fà grande strage guerrier italici, per primo uccide Lago trafitto, sorprende Isbone amico al caduto, immerge spada in suo polmone, poi uccide gemelli Laride e Timbro, figli di Dauco re di Anatolia, recide a Laride mano destra, e decapita Timbro come Giovanni, poi uccide Reteo che difende Ilo, ma infin Pallante viene affrontato, ucciso da Turno al proprio turno, quello si appropria del suo balteo, il giustacuore dei latini, fatto di cuoio e decoro bronzo, Enea cattura allor otto itali, e li sacrifica su pira, del suo giovane amico, e a evitare vittime ancora, ecco la sfida fra Enea e Turno. Enea vince e vendica Pallante, sposa Lavinia e fonda Lavinium, Eneide narrata dal duca Virgilio, dove i Troiani vittoriosi, vivon la prima guerra civile, e recano il mito Romolo e Remo, ovvero Gengis e Batu khan. Romani incontro a Brenno e Pirro, a li altri principi e collegi, onde Torquato Quinzio noma Deci Fabi, che ebber fama come li Aràbi, che retro Annibale passaron rocce, fiume Po Scipione e sotto al colle, sotto cui nacque ciò che ciel volle, redur lo mondo a suo modo sereno, Cesare khan và infino a Reno, tra Isara ed Era vide poi Senna, e ogne valle chiamò Rodano, e sua discendenza uscì a Ravenna, sul Rubicone fà poi suo volo, che non seguì ne lingua o penna, poi verso Spagna rivolse stuolo, verso Durazzo e Farsal percosse, e al Nilo caldo sentì del duolo, e per Tolomeo poscia si scosse, da indi scese a Iuba occidente, tra Bruto con Cassio che inferno latra, e a Perugia e Modena fu dolente, e di trista Cleopatra fu piangene, a causa morte veleno cobra, infino corse fino al rubro, e puose il mondo in tanta pace, che fu serrato a Giano delubro, e regno mortal a lui soggiace, diventa in apparenza un poco scuro, se in mano al terzo Cesare si mira, con occhio chiaro devia e spira, Isacco Angelo usurpatore, poi Tito a far vendetta corse, vendetta del peccato antico, e quan dente longobardo morse, Carlo Magno aquila soccorse, scacco al pontefice falso, che pretendeva territori, di Romagna occidentale, Carlo Sacro Impero in mano, fino ai Guelfi oppositori, che scelser gigli casa Franca, ma i Ghibellini li han rubati, a confondere i partiti, separando la giustizia, quel divina e quella umana, cattiv'uso venne fuori, e non creda Carlo Angiò, di abbatter coi suoi guelfi, quell'impero con artigli, che scuoiarono i leoni, più feroci anche di lui. Impero spaccato a metà, tra Francia e Germania, semina lotte intestine, e massacri civili a Europa e mondo, non è modello Buon Governo, poichè dentro insegna artigli, c'è già scritta la sua storia, che d'Imper Scuoiante narra. Dante mette Giustiniano, nel Cielo di Mercurio, fra gli spiriti attivi, riformò codex romano, sia civile che penale, dopo gran contraddizioni, ma presunse essere anche, il controllor leggi divine, anche queste da snellire, a vantaggio suo Potere, indisse il Secondo Concilio, in 553 Costantinopoli, per abolir Spirito presenza, per la massa dei sudditi, la divin scintilla eterna, doveva esser mutilata, manipolata dal terrore, della dannazione eterna, per accettar costrizione, riformò legge divina, ma Beatrice lo riprende, nel canto 74, ribalta scacchi e carte, confermando che noi umani, siamo angelica natura, spirito destinato a spirito, tanto amato che farà, risorger corpo sua materia, vostra vita senz'esso spira, somma beninanza la innamora, di sé e poi sempre la disira, poichè Umanità si fa Spirito, quando Spirito si fa Carne, nel mistero Riconciliazione, apocatastasi giustiniana, sotto il velame versi strani, si ordisce beffa a coron d'oro, come a Ipocriti pesanti, noi dobbiamo diventare, Papi e Imperator noi stessi, ciascun se stesso preso, nel risveglio individuale, argine a isteria Potere, sempre uguale in ogni veste. Siamo tetragoni sebbene, Giustinian censura Spirito, apocatastasi compresa, come Guido Montefeltro, che volea ingannar giustizia, come suo capo Bonifacio, controllar divine leggi, indulgenze per chiunque, spodestando papa Celestino. Bonifacio fu nemico, soprattutto dei cristiani, come col suo compare Giustiniano, che gli siede di fronte, tutti e due a far sentinelle, alla Croce del Cristo, del quale tutti e due, si son fatti scudo e fendente, per avere dominio terra, e il potere su ogni gente; ipocrita Imperatore, e gran fetente il Papa, corrotti dai banchieri, vendon corona e mitra, IMPERO SCUOIANTE che, ci toglie pelle mentre in vita, e Caifa in canto 23, inchiodato a terra steso in croce, sua vile eterna dannazione. Sinedrio è nell'inferno, esecutori in Paradiso, insieme a Giustiniano, a sventolar Aquila segno, senza il manto dell'inganno, denudati a verità, dal giullare turuscano. Giustiniano è messo lì, da sentinella Croce al Cristo, al mistero Eros Divino, avvolto in suo manto dorato, sentinella a ipocrisia: veder voleva come convenne, imago al cerchio vi s'indova, mistero imago non svelato, con le parole mutilate, Dante ha visto Verità, nel Poema circolare, sta il segreto questa imago, canti sincroni in risonanza, Stella Davide o di Barga; in Cielo Giove Aquila divina, svela a Dante che lui è, un pellegrin con occhi miopi, che su battigia vede sul mare, ma non può scrutare abissi, di mar giustizia divina, poichè in mente di Dio, Commedia narra degli umani, sol profilo della storia, che nulla può sapere, del mister suo genitore. Sigillo Nord in canto, Aquila parla di profilo, con un occhio solo, e nella Candida Rosa, il mondo Beati è informato, da apocatastasi zenith, della potenza dello Spirito, che svela tutto sia divino, e al divino và tornare. Sigillo Est in canto, divinità d'Uomo è riposta, nella sua Intelligenza, che necessariamente è, separata a Dio a poterla usare, lavor da essere compiuto, nel verbo Tetelèstai, così il peccato originale, e necessaria lacerazione, fra il Divino e l'Umano, perché si compia il progetto. Sigillo Sud in canto, Anima intellettiva ci rende, responsabili del cosmo, perché noi Siamo l'Universo, e usiam libero arbitrio, sol se diventiamo liberi. Sigillo Ovest in canto, celebra apocatastasi, riconciliazione al Cristo-serpente, che ha condiviso orfanità, separazion con tutti umani, accumulando ogni dolore, e restituendoci lo Spirito, nel momento in cui fà Carne, così tutto è compiuto, e nel canto 74 della Croce, Beatrice insegna natura umana, Adamo è angelico divino, che deve tornare al divino, e Dio in sua solitudine, non poteva salvarci, come umani loro solitudine, non potevano salvarsi, così Spirito si è fatto Carne, in gesto supremo amore, Dio sacrifica se stesso, per riscattar più del perdono, e tutte le altre strade, insufficienti a tal giustizia: Figlio di Dio s'è umiliato, incarnandosi alla terra, natura angelica dell'Uomo, trafigge Giustiniano, e il suo ipocrita giochetto, di far parlar Cristo sulla Croce, con la sua divinità, e non con sua umanità. Giustiniano ipocrita cantore, della Storia Impero Scuoiante, e Bonifacio svende Chiesa, dove il Cristo pure merca, sebben gente dispetta, cui oltracotanza in voi s'alletta, tutti e due appaion salvi, in libera scelta volontaria, per volontà di umani e Dante: poichè vostra sofferenza, vi opprime perché vi opponete, a quel progetto di Amore, che per certo è realizzato, è solo vostra volontà, di resistere all'Amore, che vi condanna al dolore, voi calciate la salvezza, siete dannati sol per scelta, come per scelta pur si sale, al Paradiso angeli umani, accomunati a stessa condizione. Croce del Cristo rinascita, sorvegliata da 2 IMPER SCUOIANTI, temporale e spirituale, Giustiniano e Bonifacio, dolor di Spirito e Intelligenza, che scuoian pelle e scippan Spirito, ogni giorno umiliano e mortificano, nos Intelligenza volgono al male, togliendole divin bellezze, e costringendola a credere, che nostra vita non è sacra, ma merce da svender massacrare, come banchieri fiorentini, che inventarono il debito, mezzo di scuoiamento. Filosofia è Beatrice Sophia, cervello animato raggio angelico, alimentato dallo Spirito, dono di spirito sapienza, che svela geometria poema, nel canto 77 dieci Paradiso, entra nel Cielo del Sole, Cielo dei Beati Sapienti, cielo di Aritmetica, al servizio di Universo. Dante và in lucida coscienza, oltrepassato il numer 9, progetto compiuto in canti Eden, fatica a visitar Dolore, poi incontra Beatrice, e vola verso la Luna, separa il 9 dal 10, contempla il suo lavoro, per cominciarne un altro, come in orto e giardino, e in quel volo giunge vetta di Amore, come dice Beatrice, spinto da volontà di esser fuoco, per tornar luogo di partenza, prime parole di Virgilio: Inferno e Purgatorio visiterai, Paradiso vedrai se vorrai salire, conquista dello Spirito, a Empireo canto 100, stan Maria ed Eva due madri, che rigeneran Corpo. |Dante in Paradiso, vide inverse stelle, Icaro và in volo, in aere mostra arte, la strada non seppe, carreggiar Fetonte, si infiamma e frantuma, cieco fu Caronte; leggenda di Fetonte, riflette meteorite, cade sul Volga, acciaio e khan terribe, Maometto conquista, carro di fuoco Elia, a Yaroslav su Volga, anno 421. Maometto steso a terra, disse di partire, carro Elia si alza, come fa un Vimana, poi solo fiamma, Dante descrive, nuvola che sale, un tuono ode e intende, così genti degne, si ferman con insegne. |Rodrigo Borgia, Alessandro VI nero, pontefice eminente, come Colonn Farnese, odiato e diffamato, da molti classisti, infine avvelenato, e offeso nei libri. Vaticano residenza, dopo di Avignone, Sisto 471, autorizza la Sistina, Innocenzo realizza, galleria Bramante, GiulioII cortile, Raffaello decorante, PaoloIII Farnese, cappella Paolina, museo clementino, etrusco egizio sia. Borgia zodiaco, anno 498, sesto papa da Callisto, prima di Niccola, avanti la caduta, siede in Vaticano, fuori lista sua. Pio dopo Callisto, Paolo II farnese, Sisto IV quinto, Innocenzo 492, Borgia sesto pontefice, nipote di Callisto, seggio ereditato. Nicola V, Tommaso Parentucelli, riforme e crociate, in Lega di Lodi, vuol Lorenzo Valla, scriver lingua, latina elegantia, al posto rusca slava, critica ascetismo, atamano di cosacchi, commenta e traduce, Erodoto e Tucidide, ma dono Constantino, sfugge censure. dopo Nicola, Martino ed Urbano, 626 apre sanPietro, palazzo Vaticano, residenza sanGiovanni, pure in Laterano, papi adeguan luoghi, a malaria pantano, con forza danaro, assoggettano Rasna, stampano inganno. Giardino privato, su luogo risanato, è cortile sanDamaso, primo Vaticano, Enea-Ioan Battista, chiesa in Laterano, capo tutte chiese, Vatican abbandonato. Incendi e terremoti, sciacalli ladrocini, a santAngelo forte, le mura passetto, leonino borgo sorge, mura e torre Borgia, giugno 670, Portogallo e Spagna sorga. Piazza del popolo, 2 chiese-gemelle, anno 823, di banchieri Chigi, finto Raffaello, primo libro schizzi, Raffaello bozzetti, in 844, incise da tedesco, William Gruner, che a Roma lavora, a Londra stampa, affresca vittoria, vaticana su tutti, poi dirige Dresda, museo di bozzetti, affresca-stucca chiese, lucra palazzi, disegna inesistenti, vecchi dizionari. Giulio tortura, servi di Borgia, licenzia cardinal, cambia biblioteca, vuole latino, crea mondo antico, brucia avi editti, vuol banchieri edili. Dopo epoca Donskoj, escon khan autonomi, frattura Rus-Bisanzio, Roma minacciata, controlla Europa sud, dalla pianur russa, ottomani vanno giù, assediano Bisanzio, rovescio dinastia, nobili fuggiaschi, ataman insegue scia, scappano nel west, alcuni in Provenza, altri Civitavecchia, portan oro e libri, su Tevere sponda, presso urbe et-rusca, su sinistra sponda. Ruma ha malaria, paludi Tirreno, Vaticano e Trastevere, ospita romeno, ora novi papi, avviano scissione, creano doppio clero, Roma e Avignone, competono chiese, scomunica ciascun, cattedra di Pisa, Costanza e Basilea, papi e antipapi, faide con crociate, guerre di riforme, chiese nazional. Borgia avvelenato, faide sanguinose, Colonna con Orsini, contendono zone, Vaticano vince, inventa latino, e brucia libri slavi. Dante ci narra, papa di Guascogna, che con Filippo bello, siede in Avignone, nemici sovversivi, di Arrigo Lussemburgo, khan di impero unito, che vede lor rifiuto. Enrico Acquisgrana, scese in Italia, su invito Bonifacio, a pacificar contese, fra guelfi e ghibellini, ma eccolo tradito, muore presso Siena, impero ormai diviso, città perdono torri, esempio fu Bologna, o Tuscania vescovile, che perde sua sede, a causa del conflitto, tra guelfi e ghibellini, i Barberini a forza, converton cittadini, ma visto lor rifiuto, distruggono un quartiere, la Civita di etrussi, discesi dagli slavi, giunti tempo prima, città resta in terzieri, abbattute le alte torri, in subordine a Viterbo, ora sede vescovile, fedele al nuovo papa. Su torri tibetane, i funeral celesti, di corpi nobiliari, banchieri e clericali, smembrati e lasciati, in pasto agli uccelli, mentre i popolani, sepolti sottoterra. Oggi funerale celeste, è praticato dai Parsi, zoroastriani emigrati, da Persia fino in India. Ferlini ci ricorda, che pure egizi e Jaina, serbano in piramidi, corpi mummificati, deviando raggi cosmici, su alte torri a metallo, li serbano dai furti. |Dante danna il guasco, pone nello inferno, assieme a Bonifacio, in bolgia traditori, Arrigo invece siede, un seggio nella rosa, dove sta Beatrice, che illumina ogni cosa.| Dempster scrive, etruschi discesi, da truppe in Italia, che da Rus Vladimir, regna su Eufrasia, nel 500 a Gubbio, lasciano tavole, necropoli a tumulo. Ciampi usa slavo, sui testi pelagi, 825 a Firenze, professor da Varsavia, condivise scoperta, contratto Roma-Gubbio, in pelagio volgare, ma tedeschi fan muro; fabbrican latino, umanisti riformati, combattono volgare, lingua originale, Egidi da Viterbo, ci descrive Etruria, nei secoli passati, custode di cultura. Etruria imperiale, ha leggi e militari, geometri muratori, agromi e sacerdoti, medici e pittori, inventori di armi, attori e scultori; poi Romanov-asburgo, prendono Toscana, tra Roma e Firenze, cultura falsata, i cardinal toscani, combattono mito, di stato pontificio, che muta lor memoria, Avignone perde, precedente papa, Bertrand de Got, Clemente egizio nome, Roma vince lotta, Dempster censurato, scaliger nuovo stato. Cortona e mir toscane, infine son piegate, toscani irretiti, scrivono in versi, la rasna verità, dopo crollo impero, e storici francesi, sostengono i rasna, da oriente venuti, turchismi di lingua, in turanica lupa: è lingua etrusca, come lingua slava, tracce in Italia, Firenze e Vaticano, storici tedeschi, falsarono storia, creano miti ariani, stirpi senza gloria. Libri di Volansky, bruciati nel rogo, Sebastiano Ciampi, in Polonia trova scopo, scopre che etrusco, da slavo derivato, decifra iscrizioni, in Egitto e balcani. Lo storico Chertkov, vive guerre Crimea, in Svizzera e Italia, vide molte mir, Rasna paesini, di cristiani slavi. Migrano tribù, stanziate in Anatolia, a nord del Danubio, creano slava storia. Resiston rituali, acqua con fuoco, rito iniziazione, cunicoli con grotte, passaggi mentali, portano al luogo, dove il divino, rivela suo gioco. Libro della Suda, sacro a genti rasna, sudny slavo-russo, è giudizio legge, rasna cristiano, consulta libri sacri, Volansky traduce, Greccio canti funerari: altissimo signore, di tutti fiumi Rus, affida miei figli, al khan di Thule, rasna nella Bibbia, son figli a Javan, giunti da tartaria, con Ivan Kalita, per abitare Italia. Specchi e manufatti, protesi dentali, arrivano a ondate, geti e samogeti, dopo fine impero, emerge la Riforma, 700 vieta lingua, slava archeologia. In tutta Eufrasia, volutamen celata, poichè contraddice, scaligera vulgata, Florinsky di Tomsk, indaga falsa Troia, utensili e ornamenti, stoviglie siberiane, tra rasna e veneti, maschere di drago, trasmettono al cavallo, potere di fiato. Ruderi di Troia, da Schliemann ritrovati, appartengono a uno, dei centri abitati, in Anatolia 400, dopo la conquista, abitato dagli slavi, uniti coi locali. Troia è Tsargrad, fortezza di Yoros, su asiatica costa, tra mar nero e bosforo. |Italia capitale, etrusca Firenze, ma Vaticano a Roma, piano piano ascende, il principe califfo, ovvero Ivan Kalita, Batu khan dio Crono, partito da Assiria, guida la conquista, e campi base attiva, alloggiamento zar, sul Tevere fortifica, governo sta a Firenze, in Vaticano sua milizia. Saturno chiamato, Ivan califfo crono, detto il gigante, feroce combattente, fratello a Yuri capo, Daniele loro padre, Danilovic Kalita, lascia Elena in Rus, viaggia in occidente, non torna mai più, nel Latium si accampa, muore in Italia, suo figlio Simeone, da Yaroslav arriva, e rende Vati_khan, cento religione; detto Carlo magno, dopo la sua morte, Firenze appar città, commerci corti e artisti. Cornelius Bruin, scrive libro 711, stampa in Olanda, narra case lussuose, piatti oro argento, splendidi vestiti, viaggio in Persia e India, attraverso Moscovia: romani e ottomani, hanno harem femminili, in Orda chiamati, terem separati, connessi a costruzione, passaggi speciali, guardati da eunuchi, ospitan famiglia, nessuno vi accede, hanno sala trono, e sala per amici. Musica maestosa, Bruin la sente ovunque, orchestre strumenti, in strade e nelle case, matrimoni con organo, pneumatica mantice, metallici tubi, che comprimono aria, come cornamusa, od organo da strada. Vivaldi veneziano, cerca impiego a Mosca, suo allievo Verocagli, realizza tale sogno, di abate veneziano, che ama i cori gipsy, in sue 4 stagioni, uomo ormai anziano. Fisarmoniche ad aria, mantici e canne, usata nelle feste, imitan cattedrali, musica dei corni, forte senza vento, nel raggio 7 verst, orchestre sale ballo. Pietro vieta tutto, resta solo vocale, assenti gli organisti, ranghi musicisti, vivono a Mosca, mancano a Pietroburgo, Pietro che poi, Cremlino distrugge, incendio 701. Due secoli prima, banchieri elitari, della tribù askenazi, fanno secessione, infiltrano impero, Moscovia e Bisanzio, riscrivono storia, con gesuita monopolio, Scaligero e Petavius, crean cronologia, al concilio di Trento, fann calendario sfida, per conto nuova Roma, nera aristocrazia: mappamondo falso, poi eliocentrismo, al posto di fontane, dove terre e acque, sono paralleli piani, con un centrale asse, presso il polo nord, albero tagliato, che causa epidemie, e inondazione fango. Ricordano evento, cupole a spirale, Clementskirche tedesca, come san Basilio, stessa architettura, simili ai turbanti, ottomani di Tartaria, di epoca conquista, che fondano empori, creano loro flotta, ebber gran vigore, arte della guerra, culti di stupore, e scrittura slavo antico, studian teologia, padroni della scienza, ed astronomia. storia_cronologia-fomenko_magyar.mp4doc_gesuiti_zizzania_in_grano.mp4audio
||Pio VII 807, anfiteatro Flavio, Colosseo rifatto, simbolo richiamo, Pio IX 852, targa Colosseo, marmo all'ingresso, celebra lavori, 7 anno pontificato, larga pubblicità, banchieri finanzia, scavi sotterran. Istanbul Colosseo, prototipo primo, arena e cisterna, stanze e labirinto, accanto san Sofia, un obelisco egizio, obelisco Donskoy, colosso nome primo, anfiteatro rovinato, mezzo interrato, pavimento rialzato, edificio ginnasio. Re Napoli mappa, il Colosseo intero, Roma-Bisanzio, sotto ataman assedio, si erge su fonte, spettacoli navali, ricorda prima Roma, valli fluviali. da Nilo al Nero, Kemit agraria, egizia edilizia, e culti funerari, culto dei morti, in sabbie deserto, piramidi sfingi, obelischi d'impero, viaggiano salme, con nave Caronte, ben imbalsamate, preservano rotte, viaggio descritto, libro dei morti, estuario del Nilo, una donna diventa, cimitero imperiale. Vaticano soppianta, autorità di Avignone, storia vien riscritta, da ordine gesuiti, assieme a inquisitori, incapaci a riunir tempio, la pace scompare, emerge nuova legge, nuovo clero banca, che adora nuovo Cane. Babilonia eclissa, ottomani emarginati, nuovo esodo ebrei, dopo perdita funzione, rifugiano altrove.

345:Disumba ande mokoko, adengano mapoma na manze na esuba ea ngambo: Davide è Re Cristo, e combatte corruzione, scrive inni del SALTERIO, che narrano sua vita, diario libro Salmi, in poetica fattura. Salmo 88 dice: Samuele unge i re, ma i servi del Signore, insultarono il re, Davide è diffamato, da sudditi tradito, lotta col nemico, stanco e scoraggiato, ringrazia suo Dio, aiuto alla lotta, e fede in vittoria. Salmo 17, è governo secolare, in versi e quartine, inni bulgari amati, mentre Salmo 99, incorona re David, grida gioia al mondo, ai figli dell'uomo, ma è salmo più buio, dolore e reclusione, prima di esecuzione, la fame e la morte, separazione pena, di abiti e corte. Salmo 101, Ascolta mia preghiera! a Te viene mio grido, volgi a nuova era, mie ossa e mio cuore, Isacco mi flagella, mi prende vesti e trono, è dura la battaglia, lascio arco di rame, nel cuore mi ritiro. Dice salmo 17, ti amo Signor, forza e rifugio, ci salvi dai nemici, nostro corno suona, annunzia cherubino, ruggito del cielo, colpisci o proteggi, giustizia ora vedo, ho la tua ricompensa, purezza mani cuore, vedo tua clemenza. Narrano i vangeli, miracol pani e pesci, Andronico astiene, da eccessi alimentari, sobrio alle feste, mal stomaco previene, la sera mangia poco, duran convalescenze, digiuna o tazza vino, diluito al tramonto. Quando va al tempio, siede e ascolta genti, è giudice regnante, corte di giustizia, punisce corruzione, mafie e indulgenze, in tempio-tribunale. Detta nuove regole, ai venditor colombe, cambiavalute detti, combatte i complotti, ma ottiene nemici, che lo chiamano gigante, ciclope occhio accecato, avan crocifissione. Andronico arresta, oppressione di tasse, punisce ministri, che uccidon commerci, contrasta illegal dazi, Libro Salmi testimonia, il Giudizio finale, rinascita commerci, incarichi assegna, con buoni stipendi, a governator locali, ma lotta corruzione, salmo 13 Davide, quan visita provincie, molti ministri sono, insonni e spaventati, se accettano mazzette, acceca disobbedienti, pur nobili coinvolti, parenti suoi di sangue, senza compassione, fà legge anticorrotti, processa pur lo zio, Isakio usurpatore, Macroduca e Dukas, capi suo partito, subiscon legge dura, ma crescono i nemici. Giustizia possente, su affetti personali, soffre loro morte, esempi lui pretende, navi-merci naufragate, fermino saccheggi, governatori ladri, impicca sul molo, aiutare marinai, diviene legge prima, benessere di Stato. Salterio produce, inni musicali, con arpa muta note, arco eco nostalgie, 150 salmi, parlan di vulcani, di tempestoso mare, e battaglie navali, sul Bosforo porto, incrocio di rotte. Salterio su pareti, in papiri geroglifi, libro morti egizi, narra migrazioni, annuale ad Iperborei. Inario ripetuto, al ritmo passi danza, con devozione cuore, due volte canto s'alza, fin secolo 600, slavo greco e pope, Signore mio rapsode. Salterio poi mutato, da riforme di potere, culto indebolito, da Nikon patriarca, parole son distorte, riflesse in mito Orfeo, che perde la sua donna, nel morso di taranta, purga suo dolore, in veglia di visione. Fomenko cerca rima, tra biografie di Cristo, elenca doppioni, Mida scizio egizio, custode grifon d'oro, imperatore giallo, Leon di Yuda egizio, Kolyada Xristo Klau. Alessio Comneno, astrologi aiuta, con templi sapienza, soldi e onor dispensa, nasce Almagesto, catalogo stellare, poi in libro Alessiade, Anna Comnena scrive: nel regno di mio padre, Alessio Comneno, avvenne invenzione, osservazion del cielo, oroscopi precisi, di alessandrini medi, riportan posizioni, di stelle in vari eventi, nasce il calendario, ovvero il Kalavdai. Sui muri del Cremlino, resiste leggenda, di Kolyada Cristo, i cui canti son vietati, in tutte le città, di ex Tartaria regno, da decreti del 600, di Romanov clan. Libri Kolyadniki, almanacchi e bibbie, scritti da Esdra, a predire raccolti. Kolyada scese a terra, da vergine nacque, presso un torrente, già insegna alla gente, ma dentro Bisanzio, evita entrare, vi regna nero Toro, che vuole suo trono, sua Madre lo ripara, nel tartaro luogo, qui Horus fa riposo. Santa Cruz Klaus, tradotto in Nikolai, porta doni ai bimbi, Kolyada Xristo Klau, uno dei suoi nomi, Nika Nicea leone, Nikola kolia, rievoca suo nome, in Natale canzone, di bulgari e pomaci, che coltivano mele, e canti di Kolyada. Re magi sui cavalli, cercano il re, aiutati da stella, fin grotta Madre, aprono il petto, fan regali al bimbo, vanno a palazzo, del re basilisco, annunciano nascita, del giovane erede, Re nero si arrabbia, e ordina strage. Manuel Comneno, re nero pelle scura, ha capelli biondi, e i venezian beffardi, lo prendon in giro, negro imperatore, recitan nel circo, Manuele doppiato, a Erode e Nerone, erotico riflesso, in Tiberio Enrico III. Andronico Cristo, esilio pellegrino, erede al trono, porfirogenito nato, da Erode braccato, fugge via da Crono, che vuole ingoiarlo, strage innocenti, sua madre lo nasconde, in grotta con 2 ninfe, capaci a far Kefir, con latte di Capra, Amaltea chiamata, ora capra di Natale, Capricorno in cielo, ricorda allattamento, del bimbo regale. Guardato da Koureti, Crono scopre trucco, inizia persecuzio, si maschera Iesù, rifugia in paese orsi, in versione dei Vangeli: Cristo nato in grotta, nutrito da animali, rifugia nella Rus, di Vladimir e Sudzal, con suo piccolo esercito, fedeli koureti. Re vecchio malato, infine si pente, richiama Maria, torna con tuo figlio, incorona dinastia, giovan re ritorna, accolto dalla folla, nei canti di Kolyada. Cristo è incoronato, su rive del mar Nero, detto acqua Giordano, da Yuda-samovily, da angeli esecutivi, di patriarca slavi. Andronico adulto, concilia con Manuele, poi ascende al trono, legittimo erede, invitato a Czar-grad, capo Angelo mandato, ingaggia battaglia, in fortezza di Charax. Angelo sconfitto, ritorna a Czar-grad, banchieri rivoglion, soldi a lui prestati, x spese militari, ma Angelo su nave, passa con Andronico, e comando riceve: prepara mia strada, mio ingresso in citta, Matteo li descrive, come angeli fedeli, che aiutan suo conto, mentre angeli neri, al soldo Isacco Anglo, dopo usurpazione, lo fan morire a Pasqua. |Clemente alessandro, narra canto morte, Cristo Orfeo pastore, capelli lunghe trecce, Leone di Nicea, Bacco dio di Nisa, Adamo primo uomo, Buddha Krisna e Siva. Ucciso dai nemici, in guerra coi Titani, corpo fatto a pezzi, Isis lo raccoglie, ricompone bara, lo piangono le donne, in vela verso il Nilo: Osiride fu ucciso, da Tifone e Isacco, angel cospiratori, Iside ora vaga, cercando suo marito, sul mare lo trova, presso un Tamerice, rami avvolgon ossa, con bende di lino, pregne di olio mirra, la sindone ora voga, fiume in bara legno, verso terra egizia. Moglie piange corpo, del defunto re, giunge sulle rive, di egizio cimiter, Adone dio morente, risorge con sua voce, dall'albero pilastro, Lui le siede accanto. Maddalena prega, Cristo versa sangue, su albero di Acacia, detto croce slava, avvolto nel panno, imbevuto di spezie, mistura di mirra, e olio di oliva. Vibra ora arpa, salterio di Orfeo, eterno verbo che, mondo va salvare, lamenti funerali, veglia della notte, sarcofago egizio, piombato da Seth, nemico di Cristo. Radice amara narra, Eva amor di Adamo, esce da inferno, al suono guarigione, in russe epopee, umani fuori Eden, violarono divieto, di guardare indietro. NIKA vincitore, è Xristos risorto, è Dioniso che viaggia, dal regno dei morti, scende e riscatta, nuovo cristiano mondo, Cristo rima Osiris, scettro pigna e foglie, siede a destra trono, con calice di vino, pane liuto e uovo. |La madre di Andronico, pure detta Olga, nacque a Galich, in Vladimir-suzdal, poi in Crimea si sposa, con sovrano Comneno, qui nasce suo figlio, vergine sen parto, poichè avrà cesareo, Efesto dottore, sutura suo taglio. Vergine parthenos, detta Atena Pallas, Theotoko partoriente, sta x taglia-e-cuci, colei che taglia e cuce, talmudica Pantera, è Portnoi la sarta, Yeshu fil Panthera. Maria libera Novgorod, da truppe di Suzdal, la Rus' celebra impresa, dipinta in cattedrale. Maria dentro Yoros, sul Bosforo imperiale, alloggia presso Fener, monastero di Maria, or Moschea di Miriam, da li divise il regno, in più provincie Rus', educa i suoi figli, a riscuotere tributi, a mantenere orda, per ordine e cultura, elite di cavalieri, con etica struttura, anche nella corte, ministri soprannomi, Perun governa lampo, Volos gli armenti, Stribog tempeste clima, con etere energia. Andrea adolescente, fù esule ospitato, con Mari in terra alana, presso Vladi-mir, da un capo variago, re magio viaggiatore, che invia ambasciatori, per Maria devozione, coltiva nel solo cuore, etica religione. Andronico ora re, nella città di Yoros, riunisce le tribù, che viaggiano lontano, confedera province, che portan suo ricordo, Pan mitico sovrano, Cristo figlio umano. Pan dolce signore, con chiome abbondanti, hai dorso coperto, con manto di Lince, governi col lampo, da vette dei monti, sugli aspri sentieri, sassosi errabondi. Tu vaghi qua e là, boscaglie intricate, ora sei attratto, da acque immacolate, e corri attraverso, terre cui aleggi, siedi e contempli, da cima tue greggi: col tuo riso sonoro, risvegli tuo bosco, fai strage di fiere, se inizi una caccia, alla sera ritorni, suonando siringa, Musica serena, melodia che avvinghia. Tu reciti sul palco, da Thera preparato, lombrico e firmamento, sono la tua mano, danzi circolare, sei un re che viaggia, vesti mascherato, incanti chi ti parla; continui a recitare, negli anni e decenni, cuore fuoco arde, consuma estate inverni, sei satiro maschile, e ninfa femminile, apri 7 centri, e deponi tue poesie, con etere energie. Panthera di foreste, senza malvagità, susseguon pace e guerra, ma resta identità, con grazia o pavore, entri alla realtà, governi nostro mondo, in pace a prosperar. Niceta Choniate, scrive Andronico regno, Festa del Sole, età di oro bizantina, veste di blu, presso i contadini, riflesso in Saturno, taglia le messi. Studia le scienze, teologia di famiglia, economia educazione, poi circonda trono, di onesti giuristi, li onora con doni, e incarichi primi. Crea ruoli a Corte, come nonno Alessio, Troni e Cherubini, Serafini in schiere, rango degli Angeli, guidati da Arcangeli, serafin guardie corpo, fiamma loro nome, portano ascia fascio, eseguono comandi, potere del lampo, armi e cannoni. Cherubini a guardia, con cani di Alani, vincono i leoni, son grandi lottatori, Dante li chiama, cerberi can pazzi, come leoni a trono, ruggiscono quando, qualcuno si avvicina. Leone primo emblema, di Vladimir città, capitale impero, dopo Yorosolima, nel Libro di Maria, amoreggiano i leoni, ai piedi di Gesù, si prostrano a umiltà, leoni di Giuda, ricordo di crociati, scrive De Clari: bocca del leone, maccanico artefatto, nei pressi del palazzo, giocattolo per gare, per dame e cavalieri. Riflesso in vangeli, è Cristo rovesciato, da corrotte guardie, di angel traditore, venne crocifisso, a equinozio autunno, oroscopi a ricordo, trovi in ogni rus, in oasi di Siwa, nel libico deserto, tra sali di ammonio, itifallico Min, dio auto-generato, a fianco di Maat, giudica ogni operato: una volta gli umani, cospiraron contro Ra, che occhio inviò, e leonessa Sekhmet, ma poi cambia idea, vuol salvarne un pò, fà ubriacar Leone, con rossa birra orzo: bella dea di ebbrezza, Iside onnisciente, magistra con parole, addormenta dio Ra, tra umani nasce guerra, Ra giudice morti, con sole e con luna, crea giorni e notti: dio Thot delegato, governa la notte, Ra nel mattino, respinge assalto forte, in alba riemerge, a oriente su barca, assieme a equipaggio, dio Apopis decapita.| ATUM è Khan-Ra, fenice psicopompa, rinasce come serpe, su acque primordiali, autocreata da sè, genera creazione, parte da se stesso, e crea situazione. Atum solo in acqua, in stato di inerzia, prese a masturbarsi, in acqua creativa, Tefnet fu creata, fù dea umidità, Shu nacque suo fiato, fu aria divinità. Atum stanco giacere, chiede 1 capanna, dove riposare, Num-acqua gli dice, bacia tua Tefnet, vivrà così tuo cuore, ella sia con te, e Shu tuo figlio amore; dopo bacio nacque, Iunu la collina, emersa da acque, mare primordiale, Shu ha piuma in testa, nome geroglifo, venerato leone, Tefnet leonessa glifo. Airone detto Bennu, è aspetto di Atum, porta luce e vita, al mondo quaggiù, roccia su cui posa, diven pietra benben, piramide feticcio, obelisco luce inter; grido di Bennu, dà inizio al tempo, prestabilito in cicli, in greco è fenice, Fenice con la mirra, fa e depone uovo, Cicogna che vola, e divien ragno in volo; nata Shu-Tefnet, Geb-terra e Nut-cielo, fanno 5 figli, in 5 giorni aggiunti, a calendario antico, giorni di fin anno, persi da dio Thot, dopo partita a dadi: nei giorni fuori anno, nacquero Osiris, Isis e Harori, Seth e Nefti occhio, Nefti fugge in Nubia, lontano da Atum-Ra, amazzone divenne, leonessa guardian. Ra sente mancanza, và Thot a chiamarla, la portano a inganno, ora in sua casa, occhio-Ra Onuris, significa colui, che ha ricondotto fiera, da lontana Nubia. Onuris ha consorte, Maat-mehit matema, dea-occhio di horo, strappato 1 dì da Set, guarito poi da Hathor, dea vacca dei fiumi, che morti conduce, a nuovi nascituri. Grifone Gips fulvis; avvoltoio di Tebe, protegge suoi piccoli, sotto sue ali, adorna le regine, Khepri tira il sole, amuleto talismano, scarabeo stercoraro, cuore dei defunti, fornisce istruzioni, su come comportarsi, a giudizio dei morti.| SETH è cinghiale, Orice deserto, un tempo Dio scorpione, di oasi protettore, 1 giorno suoi fedeli, entrarono a conflitto, con gli agricoltori, fedeli a Osiris vino. Orice in deserto, antilope aggraziata, associata a Seth, Asherat compagna, cede a culto Horo, a forma di un falcone, Dio rosso dei deserti, Horo subentra al trono, Leon ferito ad occhio, divenne sfinge Giza, e protegge orizzonte, a mezzo di enigma; falchi belle piume, in aria sospesi, si avventano su preda, Horo è pellegrino, con testa adorna a piume, è fanciullo falcone, Ra dei pastori, e Re di agricoltori, possiede gli artigli, e ha vista acuta, khenty-khem accolto, in altri luoghi giunge, miete raccolto; pupilla luminosa, di falco pellegrino, è Nandi toro nero, e dio-coccodrillo, dissipa malocchio, volto di Ra-horo, oracolo specchio, lungi-mirante luogo.| ISIDE madre grano, dea del Delta Nilo, stella cane Sirio, Dea dai molti nomi, Ape e vacca sacra, demetra astarte sakti, adorata a Bisanzio, e presso Yaroslavi; preserva culto marito, andronico-cristo, serbando seme-essenza, a concepire Horo, il figlio erede trono, alla città dei re, cura il suo baule, che contiene veste, di suo marito Osiri, depostovi da Seth, Isacco il concorrente, nei suoi lamenti lutto, narra mito grano, Re del sotterraneo, Osiris primo Adamo. Iside madre fugge, da Manuel Comneno, affronta + vicende, a proteggere Horo, e suo leone trono, Horo adulto poi, portato a tribunale, rivendica diritto, di eredità regale. Seth viene scalzato, piange si lamenta, Iside dispiacque, x suo fratello Seth, usa sua magia, a salvarlo dai verdetti, Horo furibondo, la mette nei conventi.| OSIRIS khentiamentu, anubis e busiris, Apis-dio dei bugni, tien abito attillato, pelle nera suolo, testa mummificata, Pan lo chiaman greci, Fauno i rusitali, Delfino è sua consorte, Busiris fallo eretto, contien spirito grano, per Iside regina; nel geroglifo segno, ha una pastorale, assieme a correggio, e corona di piume, insegne agricoltori, e nomadi pastori, incarna primo avo, dei khan faraoni; insegna agricoltura, e civitas urbana, Osiride viaggia, dal Nilo al mar Nero, assieme alla moglie, e sorella reggente, fondando città, di primo umano impero, in statuine argilla, sparge semi ai campi, per messi da sfalciare, poi primo cereale, avrà lamentazioni, di sacerdoti Adone, o Adonai signore, bambino di Afrodite, amante di Core, toro Apis di Menfi, sacro al dio Ptah, divenne Osiris-Re, nel mondo sotterran; braccia incrociate, corpo avvolto a bende, lui apre le vie, a morti e iniziandi, al mondo sotterraneo, sciacallo Anubis-lupo, animale del deserto: durante alluvioni, avviene processione, guida 1 sacerdote, con maschera sciacallo, colui che apre le strade, con magico suono, 3 giorni e 3 notti, lamentazioni in coro; compiangono Dio, prefiche donne, alla statua-feticcio, di Osiride defunto, Iside e Nefti, che han sepolto Cristo, dopo processo Seth, al tribunale olimpo; dopo finta battaglia, rituale tra fedeli, Osiris riappare, trionfale su barca, compie erezione, del suo pilastro-fallo, per la resurrezione, nel tempio di Alessandria. storia_nuova-cronologia_it_fomenko.mp4storiaNC_rusroma-stirpe-giga-jesu-kulilovo.movaudio
||popè: Disumba ande mokoko, adengano mapoma na manze na esuba ea ngambo, ivo aango akesoaka vigevige mokubae, ga ndongo etumbu tsanda, va-mabongoku moma, nyone vamabweka ango va ebongo; ye a-ke-bweka va masenso vamatoako, gekondo tsia na digaba, anaka iya ngombi! na gesomba geguwa matembe, gonde kaane, ngombi kungaka! akunge go ndibo, bakene ende yea Bosua; soke sanga sa bopunda au nzimbe na makaka, na mitoo, mya nzambe a pongo, m'ngongo motimbo mweka mokode Mbangwe, Bosenge amabotuku yedi m'ngongo, go ndibo go epongo go makungaka ngombi, mosuma mwana ye ake, mobogwe tseny'edi te mandome, mosuma ya dzuwaka eboge. IT femmina delle origini, inizio e fine di tutte le cose, Dinzona in fang, Banzioku madre apinzi, Isoga per i Galwa, tra i Fang è sincretismo, con arpa sua radice. |popè: disumba di-ma-toaka mokoko oboga a-ma-ke-dengu, mapoma na manze na esuba ea ngambo yieee. IT disumba iniziò col tronco nella buca di formiche, femmina primordiale, che riceve gocce pioggia.

109:chi ad altri insegna se stesso ammaestra: MIRTILLO-Blueberry, Ericacea vaccinum, arbusto suol silici, foreste montagna, dove cresce fitto, in macchie come rovo, sopporta -15, fusti sopra e sottosuolo: cespuglio trapianto, bacche blu Mirtillo, perenne arbusto forte, acidofila certa, ha fiori campanelle, bianco o rosa chiaro, riunite infiorescenze, fanno da richiamo; ama acqua piovana, suoli acidi forte, pH 4 fino a 6, senza calcare attivo, fuori suo habitat, i primi anni stenta, metto negli incolti, con segatura terra: se pH è sopra 5, uso acida torba, rifugge troppo azoto, germogli cancrena, foglie ovate senza peli, bordi seghettati, fiori a forma otre, bianco rosa infiora. Produce secondanno, fiori marzo-ottobre, matura scalare, x tutto mese luglio, frutta giugno-agosto, tossica se troppo, talea erbo-legnosa, rametti radicar, fin estate mix, a primavera dimorar. Bacca azzurra rossa, coperta da pruina, vita A e C, pure ferro e fibra, Mirtillo espanso arboreo, detto corymbosum, surgela sen problemi, ha numerosi semi. Mirtilli rinfrescanti, fresche sotto aceto, utili nei vini, o salse compagnia, di pesce e pollame, marmellate a more, miste a mel cotogne, e poco di limone: in selve montagna, perenne cresce bene, tappezza qua e là, ciuffi e cespugli, pure prati alpini, fin sotto nevi eterne, somiglia uva ursina, che surrogata serve. Mirtilli son buoni, con limone e miele, se fermenta il succo, vino allor diviene, bacca blueberry, antidiarrea virtù, aiuta capillari, e diabete tiene giù; foglie del nero, scioglie sangue sugar, fresche o seccate, infuso ogni 6 ore, Mirtillo conilope, suolo acido cerca, adatta in centro Italia.| BALALAIKA siberia, Lonicera kamchatica, caprifolia nata, mirtillo di Kamchatkca, russo arbusto longevo, resiste pure gelo, inverni -30, ma siccità soffre serio, ama mezzombra, mirtillo del mistero, fiori bianchi profumi, inizia primavera, sboccia a -10, matura a fine Aprile, blu stretta allungata, e semi piccini, aci ascorbico antociani, agro-dolcini.| Mirtus UGNI moline, mirtillo del Cile, o Eugenia ugni, arbusto dei Fuegini, come pungitopo, fiori rosa-bianchi, fruttini sette-nove, umi sottobosco.| CALAFATE umushamaim, Berberis buxifolia, arbusto spino verde, Terra Fuego Patagonia, narra Yamana, mangiar calafate bacche, rende gente sicura, tornar in Patagonia; come ribes nero, biancospino umush, bacca di Umushama, ben resiste a freddo, dà nome a Ushuaia, cresce fin 2 metri, simile al bosso, a primaver antartica. frutti_mirtillosiberia_lonicera-kamciatki.mp4 audio
||2015 (22mar_trap.ugni-calafateKO-gabbnl) 6set2019(4kamciatki)

350:più grande lo Stato, maggiore la sua difesa: Clero ieroglifo, da Cairo sul Nilo, fin Ierosolima, e Iusa Yoroslavl, fin Bisanzio e Mosca, e araba al-Quds, incidono oroscopi, di vicende cristiane, durante medioevo, come palazzi vaticani, antico calendario, per agricoltura, e miniere balcane, per pistole damascate. Osiride-cristo, in Egitto ricorda, Cana dove Iusa, produce la vodka, tra fiumi Oka-Volga, emergono atamani, che fondano Tartaria, insieme di canati, assieme a monasteri, battesimo egizio, è adorazione Magi, matrimonio con orso, Giorgio con drago, che imposta Orda guerrieri. I giannizzeri riscossi, da famiglie cristiane, tra 8 e 10 anni, ragazzi ortodossi, e turco sciamani, addestrati a disciplina, anni di arti marziali, politica e filosofia, diventan giannizzeri, fanteria truppe di ottomani, guardie del corpo, primo esercito moderno, di tutta la Europa, pagati regolari, proibito di sposarsi, o di commerciare, completa lealtà, verso il Sultano, consiglieri o governatori, di khan imperatori. Come i Mamluq, usano armi da fuoco, indossano armatur pesanti, divisioni corazzate, truppe di assalto, chiamate Serdengecti difficil da sconfiggere, nonostante alte perdite, e i sopravvissuti, promossi a grado alto: sergente vuol dire, chi rischia la sua testa, giannizzeri volontari, usano cannoni, dal 550, per secoli vari, pistole e carabine. Giannizzeri famosi, ribelli a imperatori, nei colpi di stato, a difendere Impero, di cristiani ottomani, protettor dei Balcani, decretò scioglimento, quan cadde antico impero.| Mamluq cavalieri, di origine Kipchak, circassi e caucasici, e copti cristiani, son soldati, e sovrani musulmani, presi da bambini, per canato di Egitto, Mameluke temuto, Napoleone li elogia, dal verbo malaka, simile a schiavo, proprietà di un mecenate, e addestrato in caserme, del Cairo sul Nilo: creano sultanati, da Delhi a Turkiye, Iraq e Persia, Azerbaigian Turkmenistan, Uzbekistan e Afghanistan, assorbiti da Ottomania, 747 e 831. Mamelucchi slavi, sotto basilisco, han cappotto zibellino, legan Volga al Nilo, la forzata sodomia, venne poi ridotta, quan copti egiziani, ne cambiano usanze. Mamelucchi a Baghdad, alleano a Nicea, Genova e Bisanzio, e scortan Maddalena, fino ad Avignone, con doppio matrimonio, a unir cristianità, ai fedeli di Mosé. Egitto imperiale, monumenti terra e mare, regge fin 19, con Suez e Nilo, rifugiano in Europa, quan fu persa guerra, gipsi emarginati, popolo incompreso, come ebrei yudei, ispano-provenzali. Canaan terra khan, gloria di Israele, sacerdoti e nobiltà, legati al potere, portano lignaggio, Angiò di Provenza, Aragonesi e Borbon.| MAOMETTO dinastia, dominio rinnova, da anno 453, molti fuggono via, da grande Ottomania, erede Romania, in terre Occitania, anno 492, accade cataclisma, leggende di Saturno, come Visnu in India, narrano diluvio, sotto imper romano, Visnu in forma pesce, appare al buon Manu, antenato di umani, e gli diede una legge: fai una gran barca, dei germi del mondo, annuncio che pioggia, andrà tutto tondo, distuggo abomini, cannibali disumani, a rifondar giardino, per esseri umani; se osservi Analemma, solare e lunare, presso di Natale, ti mostra posizione, del sole per un anno, stessa ora stesso luogo. Dante pure osserva, tal stelle luminarie, e in Cassiodoro scrive, che il Sole perse luce, bluastro fiacco fu, eclissi anno intero, Luna brilla poco, diluvio si avvicina, nel destino gioco. Vacca sacra narra, che dopo cataclisma, erutta inondazione, seppelisce città, fango che innalza, livello di strade, persone scomparse, alcune divorate, altre rifugiate, in grotte nuraghe, o città sotteranee, eruzione Vesuvio, fà orfane contrade. Dopo gran diluvio, tre uomini saggi, tornano a Yoros, a cercar tra rovine, il tempio perduto, da rifare altrove, in terre occidente, franca occitania, Tevere ed Anglia. Dai popoli migranti, nascon città costiere, riparano i ponti, su rupi tufacee, affacciate sui fiumi, nascon comunità, fortezze dei lupi, come Luni e Cere, su Marta e Biedano, recan vita a Tarcna, butteri e acquedotti, fortezze rupestri, estese dagli slavi, di tredici tribù, i Yuda detti etrusci, figli di Giacobbe, detto Israele, nella Tartaria fonte.| Nestore Iskander, descrive assedio, Costantinopoli 453, Maometto sovrano, armato a meraviglia, di eserciti e navi, davanti alle mura, cannoni e soldati. Maometto riforma, divide culti vari, peste uccide pure, + strati sociali, Maometto militare, purga infezione, lotta contro Roma, guida ottomani, e muore in assedio. Succede khan-califfo, Maometto secondo, che prende Moscovia, durante il seicento, diventa ottomana, moscova dinastia, Ivan III sultan-kan, fin torbidi arriva. Maometto vincitore, ha Guardia a cavallo, capi e Gran Visir, che parlano slavo, come Persia e India, parti di impero. Ambasciatore a Mosca, Tomas Cantacuseno, nobiltà romana, considera Maometto, un cambio dinastia, conquista ottomana, campagna propaganda, di superstiti sconfitti, fuggiti nel west, a convincer boiardi; riparan sul Tirreno, tra paludi malaria, attendon momento, riprender Roma, fortezza Vaticana, città rinominata, con nomine di papi, lotte intestine, la propaganda dice, Etruria sia romana, Roma sia in Italia. Andrey Stepanenko, cita due calendari, Costantinopoli e Roma, 53 e 76, fondazione e fine impero, sistema a base otto: Roma cade 476, bisanzio 453, cioè 789, rivoluzion francese. Solimano diventa, nuovo califfo khan, e moschea Selim ricava, da palazzo Costantino, sopra quinto colle, nel Fener quartiere, poi chiama architetti, franco-prussian; distruggono teatri, riscrivono storia, san Maria dei Mongoli, salva eccezione, patriarcato greco, sultano concessione, Miriam Theotoka, come Santa Sofia.| Rivelano visioni, fuga di Maometto, da Moscovia antica, al regno di Kazan, fuga detta Egira, impero si divide, in crisi epidemia, Tamerlano arriva. Intorno a tende khan, barili vino e vodka, facilitano ebbrezza, cibo bevande e svaghi, mentre prigioniere, servono il kefir, Timur decora i suoi, ordiani soldati, e durante funerale, simile a Maometto, la pelle suo tamburo, dopo va tagliata, a impedir servire, un altro proprietar. Gengis-Khan biografia, riflette Timur khan, ovvero Tamerlano, sultano di Turàn, lungo mar Nero, fonda Orda Nogài, presso di Samara, sfida khan di Roma. Timur fonda Damasco, intorno Samar khan, ovver Costantinopoli, poi Cairo e Shiraz, Mosul e Baghdad. Si scrive con Mehmet, e monarchi europei, a mezzo di Giovanni, e casta di notai, che gestivano possessi, di tutti territori, x conto di tribù, o casate riformate, dopo il cataclisma, riscrivono le date, cambian dinastie, con fiction vaticane, storia che diffonde, dal Concilio Trento, e molti confonde, ma l'arpa medievale, rivela vero Cristo, re dei re di Roma, che primo Tempio erisse.| Egitto moderno, cristiani copti egiziani, oltre 10 milioni, di apostolica Chiesa, aderirono al moto, indipendenza da Britannia, dopo grande Guerra, da Cairo cattedrale, Patriarca Cirillo V: la lotta comune, assieme ai musulmani, calmò proselitismo, di protestanti vari, lor fede cristiana, ha monastica base, pellegrini devoti, digiuni comunitari, conferenze nelle chiese, fan rete popolare, tutela sociale, sanitaria educativa, ai propri fedeli. Nasser 952, li volle marginali, a trovare consensi, verso il comunismo, e Sadat presidente, tentò apostasia, otto vescovi arresta, e patriarca in esilio, incidenti e tensioni. Mubarak prosegue, loro emarginazione, dal pubblico impiego, poi generale Al Sisi, riporta rispetto, alla Chiesa copta, a fermare i jihadisti, salvando concordia, interreligiosa, unità del Paese.| Ipazia di Alessandria, osserva cielo e minoranze, cura lor diritti, insegna poi a Salerno, Serapium distrutta, Alessandria sconfitta, Nestore espulso. Re franco Castiglia, conquista Toledo, molti medici ottomani, fuggono a Salerno, farmacisti attenti, a umori di piante, rizomi e radici, coltello chirurgia, con Spongia sonnifera, che reca anestesia: Spugna imbeve succo, oppio e giusquiamo, bagnata avanti uso, aspira il malato, risveglia da spugna, beve aceto caldo, in aria appestata, preserva senzaltro. Testi alessandrini, ispirano più scuole, in Persia Cina e Russia, dentro ai monasteri, biblioteche e degenza, residenze per maestri, allievi e guerrieri, farmacopea impero, ingloba ricette, giunta da più terre. Rabarbaro da Cina, Cannella da Ceylon, Zenzero da India, Incenso da Yemen, Silfio da Libia.| Napoleone in Egitto, bottina tesori, reliquie di orda, dei Ras faraoni, Etiopico oceano, separa Africa America, Etiopia è un equatore, grande come Cina, include terre Moorish, Indie occidental, e la sua capitale, vietato visitar. Sul Nilo vedi Girge, simile a Georgia, Yuri in carta Asia, e i franchi delle Marche, attestan Carlo magno, Alaska sconosciuta, con Kanada e Giappone. Siberia indipendente, fino a Pougachev, Perm era Germania, Vyatka è Vaticano, su stemmi medievali, dell Impero vasto. Giovanni tien corone, Arca bastone tiara, chiave di Alleanza, tra Dio e umanità, templari di Genova, legati al Presbitero, dividono potere, emblemi e croce rossa, Aragona e Castiglia, comunità sefardita, mentre da est, sarà ashkenazita, popolo Giudeo, da impero precedente, legato ad Egitto, è offeso e vilipeso, mutato in carnefice, Cristo al martirio, non tornano i conti, in fabbricato mito. Concilio di Trento, stampa sua bibbia, mentre Bibbia greca, stampa Mosca 821, da fratelli Zosimadas, con editore inglese, creano chiesa greca, ribellione 821.| Storia egizia fu, storia burocrazia, commerci e sacerdoti, e mondo conquista, flusso riflusso Nilo, sole e luna viva, tempio simbolo di mondo, casa medicina: luoghi di incontro, di affari e culto, di scriba scritture, e fumo di incenso, si mastica natron, bicarbonato sodio, salvia e rosmarino, giorni di riposo. Egizi godon vita, preparano la morte, come il mito Aida, di Giuseppe Verdi, Aida principessa, di etiope lignagigo, col generale egizio, sepolti in piramide, navigano in Cielo, tra stelle e canoe, ogni persona ha, doppi anima e spiri, Ka Ba e Akh, 3 parti e lor destini; piramidi con mummie, proteggono Ba, raggiunge aldilà, morto a viaggiar, inizia con Osiris, regione Dat-Ade, mondo sotterraneo, sole muore-nasce. Defunti usano porte, ma serve parola, x mappa di Ade, Anubi enigma gioca, lui usa la bilancia, mentre dio Thot, sta vicino e scrive, registra verdetto, in mantici versi, assieme al coccodrillo, che aspetta mangiare, cuore di ogni infido; sottoposti a giudizio, di antenati morti, in piedi avanti Osiris, accompagni tuo Ba, dopo confessione, che eviti condanna, ogni cosa è vista, indagata e rivelata. Udjet dea-cobra, dà nome al basso Egitto, e Nekbet avvoltoio, nomina alto Egitto, Vultur auriculari, regna fino in Nubia, entrambe dan corona, al sovran che cura; proteggono con ali, artigli animisti, egizia tolleranza, feticismo di vacca, leon rettili uccelli, avvoltoio e falco, + ibis coccodrillo, scimmia cobra gatto. Nilo è come Niger, Fiume dove sgorga, inizio del mondo, in grotta di Assuan, con festa inondazione, nel 18 giugno, Leilet el nuktah, Notte Lacrima punto. Spirito del fiume, ha sembianze Hapi, essenza del Nilo, androge ventre hai, seni donna ciuffi testa, piante del Nilo, primi egizi geni, ricchi di animismo, tra pastori agricoltori, animali totem, feticci genius loci, associati a dimore, Dei vanno in scena, in ogni dinastia, tra basso-alto egitto, 42 province Sepat, diverse x lingua, stile vita religione, entro ogni nomoi, citte paesi e oasi, esiste capitale, dei feticci imperiali. storia_guerra-italo-ottomana.mp4storia_tartaria_mud-flood.mp4audio
||Bertrand de Blanchefort, sesto maestro dei Templari, contemporaneo a Cacciaguida, visse nobile cavaliere, che per Grazia di Dio, rifiuta sue truppe a Imperatore, che le voleva nel massacro, guadagna infamia traditore, che lo lascia indifferente, perché salvò vite a sua gente. Ebbe vita tumultuosa, viaggiando a Oriente e Occidente, si fermò pure in Italia, dove fondò i Fedel d'Amore, secondo stimolo da Oriente, grande Maestro e pur vassallo, di un feudo sui Pirenei, Rennes-le-Chateau dove leggenda, dice è sepolta Maddalena. Guerra Santa in nome al Cristo, scorre fiumi di sangue, Dante incontra in Paradiso, suo trisavolo Cacciaguida, ora beato morto in Crociata, seguendo mperador Currado, che lo mise in sua milizia, dove presto sale in grado, cavaliere io gli piacqui, lo seguii in Terrasanta, cioè terra dei khan, attraverso la Ungheria, fino a Roma Costantinopoli, a tutta l'Anatolia, nel dicembre 1204, alla testa armate francesi, incontrando quel russe, contro nequizia di usurpatori, trascurati dai pontefici, corrotti e negligenti, nello assedio via mare, di Costantinopoli Troia, io fui da quella gente, ucciso e liberato, da falso amor mondo fallace, e venni martire a tal pace. Cacciaguida brilla fuoco, in croce rossa Orda templare, il cui centro irradiazione, giace su orbita di Marte, che è una briciola su asse, di infinita croce al Cristo, che brilla di albore, cioè divina luce bianca, albedo contro terrestre guerra, che una croce umani portan battaglia, albedo contro rubedo, gente turpe mi ha liberato, dal mondo immerso in errore, nell'orrore e falsità, e dal martirio della croce, dei guerrieri orda crociati, sono arrivato alla pace, di vera croce del Cristo, che è infinito Amore, affrancato dall'errore, inclusa santità di guerra, in piccin orbita di Marte. Io trisnonno di Dante, nominato Cavaliere, da Corrado di Svevia, zio a Barbarossa successore, partii col re francese, dopo avere ascoltato, Bernardo di Chiaravalle, predicare la Crociata, abate a San Salvatore, riformatore cistercense, che fece sua preghiera, a proteggere Dante: oh Vergine madre, figlia del tuo figlio, infinita Beatitudine, che fai vorticar la pace, in compassione e sincronia, col Grifon d'Amore, dichiari guerra ai nostri errori, tu trasformi croce marziana, radiosa e infuocata, in croce albedo e alba di Pace. CacciaGuida parla a Dante, come l'anima di Anchise, quando vide il figlio Enea, nei Campi Elisi descritti, da Virgilio autor Eneide: o mio discendente, a cui fu aperta porta Cielo, guidato da Beatrice, Dante udì versi giocondi, che pure poco intese, il beato sfoga suo affetto, in ardor di carità, poi scese al limite ragione, Dante allor comprese: Benedetto Dio uno e trino, tanto cortese al mio discendente, Cacciaguida narra storia, di sua stirpe cavaliere, poi i destini di Firenze, quindi lancia sue invettive, contro Chiesa e la Francia, e profetizza futur Dante, e dei scaligeri benefattori, riguardo al suo poema, Dante toglie i sassolini, e il Lettore può incantarsi, ascoltar l'antico nonno: andava bene nei miei tempi, donne modeste e timorose, dedite alla famiglia, mentre gli uomini lavoratori, seri onesti e devoti, bella e buona la Firenze, adesso mancano i valori, a imborghesiti sotto al soldo, che hanno invaso la città, con loro brame arricchimento, e facile speculazione, sono nati nuovi quartieri, dove c'eran boschi e prati, e ferocia avidità, si muta in guerra civile, continui stermini fiorentini, tu pagherai con esilio, e con la perdita tuoi beni; trisnonno parla poi con Aquila, di Sapienza e Giustizia, a consegnar Dante a Saturno, dove inizia la Rubedo, ultimi canti di Albedo, croce latina color alba, questo è il casus belli, di guerra Terra e Cielo, combattuta nel cuore, per raggiungere lo Spirito, quan si uccide Leone Verde, e si imbianca e sublima il cuore, purificato e smaterializzato, poter acceder Spirito Celeste. Il Grifone della Unione, che ha celebrato Nozze a Dante, union sacrée con la Beatrice, da cui nasce il Sé tetragono, in unione allo Spirito, doppia unione Umanità, con Dio nel suo Eden, ora celebra la Unione, di Dante a spirite radici, per liberarlo da tutto, a salir leggero in cieli Aquila. Dante chiede aiuto, nel Cielo Giove giustizia, ad Aquila e Grifone, contro battaglia a leone verde, per entrare in contatto, con nos radici spirituali, a poter pulire il cuore, infarcito di malore, pur conquistata Pace e Libertà, da Inferno e Purgatorio, quante volte ci capita, di parlare con odio, di reagire con rabbia, di perderci in spiral timore, nell'angoscia del futuro, consegnando la vittoria, a nos passioni Leone Verde, intossicando il nostro cuore, di veleni oscuri poco alba, nos radici noi troviamo, dentro nostra storia, dove Spirito è materia, come fanno gli sciamani, che incontrano trisnonno, Dante annulla conflitto, superstizione parentale, alla ricerca di se stesso, oltre anagrafe locale: oh poca nobiltà di sangue, se induci gente a vantarsi, là dove affetto langue, ma ora qui nel cielo, mi sento di gloriarne, poichè manto che si accorcia, se ogni giorno non coltivo, il tempo ti sforbicia continuo. Intelligenza è Dioscuri, anima è il Grifone, Mondo è valle del far anime, identità personali, che fan mantello nobiltà, per alzare Dante in volo, Grifone ama le storie, dell'Anima di amore, a lui tosto affidate, perché la elevi a Spirito, tutti dovrebbero operare, in nobiltà di stirpe, di anima sapienziale, che ogni giorno un pò allunghiamo, nel nostro breve viaggio, angusto in pochi anni, ma vitale dentro al Tutto, calati nella Storia, siamo eredi di antenati, e per anima forgiare, serve Amore e Bellezza, a liberarci da dipendenze, e altre superstizioni, successo e apparenza, accumulo e potere, se ne esce praticando, servizio quotidiano, bioritmo sempre uguale, dai tempi di antenati, ecco il mondo antico, zappare e cullare, filare e narrare, faccenda assai divina, e radice spirituale, nel Cosmo cuor divino, e nessun vessillo in guerra, compete amor eterno. |Firenze buona e onesta, invasa da farabutti, attratti da facile profitto, cavan denaro dal denaro, soppiantano artigiani, che san che reddito è uguale, alla produzion lavoro, speculatori corruttori, disonoran la città, arroganti schiatte che, son forti coi deboli, ma deboli coi forti, che li corrompono o spaventano, là verso la borsa, comportano lotte, tradimenti e complotti, guerre civili e lutti, del giglio fiorentino, intriso di sangue, e trascinato alla polvere, con l'asta rovesciata, nel potere del soldo. Conquistar nostre radici, che affondano alla Storia, è inizio del rigetto, di zavorra materiale, Cacciaguida profetizza, a Dante il suo futuro, Tu lascerai ogni cosa diletta, la prima pena dell'esilio, Tu proverai come pane altrui, è amaro o sà di sale, e com'è duro salir altrui scale, pietire aiuto e misericordia. La luce in che rideva il mio tesoro, cioè trisavolo Cacciaguida, si fé prima splendente, come sol su specchio d'oro, indi rispuose coscienza sporca, di propria o altrui vergogna, sentirà la tua parola brusca, ma rimossa ogni menzogna, tutta vision si manifesta, e lascia chi gratti dove ha rogna, cioè chi ha colpa pur ne paghi, che se tua voce inizia molesta, al secondo gusto sarà digesta, questo tuo grido farà come il vento, che percuote più alte cime, ti sprono a scriver tuo Poema, senza temer offese altrui, perché solo nel futuro, l'opera ben digerita, darà vitale nutrimento, ai posteri lontani, che non complottan con la morte, ma lottan per la vita, nutrirla ed apprezzarla, poichè tutto è accaduto, tutto si è compiuto, anche il tuo futuro, leggero puoi salire, a contemplar sorpresa, che Aquila prepara, dentro Arco di Fuoco, vedrai il tuo Poema, ancor da terminare, orbitare come rota, che igualmente è mossa, nel cielo Primo Mobile, dove gira eternità.

100:Luglio soleggiato fà vino assicurato, zappa vigna ad agosto ad aver buon mosto, Settembre inclemente, vino quasi niente, se poti a Luna calante avrai uva abbondante: Giardino di EPICURO, nasce presso tralci, Vino liber colpa, da strategia di ego, categorie etichette, e imposte sorti umane, ebriulare la ragione, oltre arte ipocrisia, è divina impresa, a scioglier falsità, malesseri svelati, di scarna sussistenza, di bimbi oppur anziani, barbon disoccupati. Dioniso in follia, muore e poi rinasce, compie ciclo tempo, del Colosseo di stragi, nato da espansione, di vizi e crudeltà, su popolo che geme, di fame e libertà, economia di schiavi, degrada sensazione, reca depressione, o svilisce nel rancore. Epicuro pedagogo, spegne roghi odio, col nettare di vino, e sua filosofia, quadrifarmaco cibo, uomo fa danzare, 1 comune sentimento, vive gioia invito, dilegua individuo. Epicuro in punto morte, và tinozza calda, chiese vino e bevve, poi agli amici disse, siate memori felici, spiro mio pensiero, quadruplice rimedio, io vi lascio e bevo: felice mangia e bevi, motto degli Ittiti, etrusci e turcomanni, mongoli con scizi, re Suppiluliuma, lo chiama Dio tempesta, iniza le sue danze, con Uva sulla testa, Dioniso Zagreo, che arriva da lontano, sconvolge città, con Vino fermentato, trapiantano slavi, su terre di coloni, vite olivi e frutti, a rallegrare cuori. Epicuro ricorda, che un dolore in corpo, al tempo vien legato, se acuto porta morte, se breve è passato, se leggero si allevia, tramite terapia, amicizia guarisce, radice di malattia: 1 morale imposta, è malattia + grave, son tutte malattie, malesser di morale, sorgenti di morale, dentro vai cercare, filosofo Kant, ci aiuta ricordare; sostanza vero cosmo, è illuminazione, pace del mio cuore, è liberazione, mi accompagna pure, nel morire-uscire, senza + paure, assenza del soffrire: imparo umorismo, morte non esiste, scopro riso eterno, libero mio triste, cosciente dio Eterno, vive dentro Me, un giorno morirò, in paradosso Zen; viaggio fuori tempo, via dal calendario, in indie navigando, fino al cuore umano, accompagnato io, dai canti senza tempo, al rito degli amici, scaldo cuore eterno: 4 paure vinci, spiriti e aldilà, paura della morte, paura del dolore, morte nulla è, se ci sono io, se sta lei non io, problema non si pone, meno si possiede, meno si teme, dolor fisico leggero, salva gioie interne, acuto passa presto, acutissimo è morte; mali anima prodotti, da opinioni storte, errori bene cura, saggia filosofia, pratica e teoria, felice reca via, sublima irrequietezza, assenza di paure, a mezzo della fede, e misura desideri. Raseno canta il |VINO, bacche medicina, scritto in ditirambo, Enki Dio saggezza, usa vino festa, per donne accoppiare, le scalda le scioglie, su Olimpo presso il mare, i Re con le Regine, per figli generare, in dinastie tartarie, banchetto è interazione, tra sudditi e sovrano, fonte regno umano. Quando buon Vino, entra in cultura, 1 via di commerci, stabilisce con cura, medicinale diviene, una merce preziosa, buon socializzante, che al culto si sposa. Beviamo diamo al vento, i torbidi pensier, Thera beve onda, che piove giù dal ciel, il Sole beve il mare, la Luna i raggi sole, felici noi beviamo, cantiamo e celebriamo. Beviam lieti beviam, insieme pur cantando, Turanna dea di Amore, letizia tien in mano, in grembo la dolcezza, lenisce amarezza, dilegua ogni tormento, ritorna la purezza. Vita fato incerto, io bere vò di certo, saper nulla importa, se fato tutto porta, quel che sarà di me, Dio Bacco conviene. Poeti etrussi e turchi, cantan stesso vino, allevia ogni dolore, quel liquido rubino, scaccia via veleni, è medico dei cuori, toglie inibizione, primo igiene dei dottori: se vino murratum, si dava ai condannati, ad annebbiar coscienza, di pene capitali, i vini medicinali, aggiungono al mosto, Pino e Melagrana, o spezie del posto. Vite rinacque, dal sangue dei giganti, Noè la reinterrò, dopo gran diluvio, Sirio Cane amico, è stella che rivela, prossima vendemmia, di stagione intera. Noè piantava vigna, Satana gli offrì, suo aiuto consiglia, sgozza in sacrifico, una tua Pecorella, innaffia con sangue, zolla barbatella: chi berrà quel vino, avrà pensier mansueti, come i canarini; uccise poi 1 Leone, bagna attorno a fusto, cosi chi ancor berrà, lavorerà robusto, ma infine Satanasso, gli fà 1 burlonata, ripete col Maiale, la stessa sceneggiata, chi da quel momento, troppo berrà il vino, sfrenata intemperanza, avrà del porcellino. |Gilgamesh cercava, Lungo vie canzoni, sua immortalità, presso mare trova, Sicuri a fermentar, donna della vigna, tiene bimbo in grembo, mortem lui moriendo, in vitam resurgendo: seduto Gilgamesh, mentre beve Vino, si maschera si incarna, in Dioniso felino, gira in processioni, con musici danzanti, suona tamburi, corni e fiati ansanti. Gilgamesh arriva, sul delta fiume Nilo, Osiris mascherato, appare in quel convito, rinasce come Horus, aruspice Dio-Falco, trapianta la sua Vite, delta Egitto alto. In libro sapienziale, aruspice fa elenco, cose necessarie, alla vita di ogni tempo, riparo ferro e sale, acqua legno e cibo, latte e succo uva, miele olio vestito. Isis braccia alate, è Siduri sua compagna, specchio del viaggio, sale su montagna, sale fin la testa, separa Notte e Giorno, riunisce Nume caldo, in utero suo forno. Dea Iside poi cerca, svelar identità, fallo risveglia, con succo Lattucar, col Vino lo riscalda, torna a circolare, la linfa dei misteri, lo fà resuscitare. Nefti la sorella, riflette Dea tramonto, lei vuole aver bebè, ubriaca Osiri sposo, entra nel suo letto, e Anubi concepisce, ma Seth ingelosito, Osiride smembra. Osiride è Vite, giace addormentata, ucciso come Uva, da Settembre settimana, rinasce nel banchetto, alluvion di vino, sangue e succo uva, mutano nel rito. Iside si muta, in leonessa Dea felina, o nera Dea Bastèt, benevola gattina, porta vino in festa, e maschere di danze, diviene protettrice, delle umane istanze. Bast flauto suona, e melodie + vaste, adorata sulle barche, alla città Bubastis, gatti addomesticati, nutriti nei templi, controllan roditori, granai di magri tempi. Gatta con + seni, vien da clan di Nubia, seguendo il fiume Nilo, assieme Anubi guida, porta irrigazione, o inondazion selvagge, in viaggio iniziazione, confine di due acque: sovran sempre sarò, solo nel deserto, Corpo sarà ombra, respiro sarà vento, cavalcherò con ali, di polvere di dune, ovunque tenderò, oblio mi rende immune. |Raseno in punto morte, estingue paura, felice fa il salto, quan soffio si ferma, scompare identità, liberato in vino, come un Epicuro, od Omar Khayam, riunì ancor suoi amici, ultimo convito, a condivider sogno, Terabuti giardino: se ci siamo noi, non vi è la morte, se vi è la morte, non ci siamo noi, Morte è privazione, di sensazioni, oltre barriera, di vibrazioni; anima vento caldo, vir mana diffuso, in tutto tuo corpo, gli atomi separa, cessa sensazioni, scompone la persona, in rivoli ulteriori. Raseno ci ha lasciato, ultima esperienza, in piena coscienza, 1 gallo lo ha seguito, noi facciam convito, 1 gesto 1 parola, 1 bicchiere suo vino; bere tutti insieme, ci porta al tempo sogno, dove Lui è tornato, dissolto senza corpo, presso gli antenati, guida i nostri passi. Taras già prepara, veglia attorno al fuoco, mentre suono ngombi, narra la sua vita, veglia e reverie, leggo sue poesie: bevi oh pifferaio! dimentica il destino, sorseggia il vino, Tu sei quel sapore, nel corpo invasato, di attore forsennato. Tu non sei cristiano, ebreo o musulmano, di oriente occidente, ma solo coppa vino, io son venuto al mondo, per soffiare sabbia, come fece il vento, sol mi riconosco, al cuore beneamato, ubriaco ed esaltato, danzo Dio rinato: son Vino di balchè, ebbra Luna in Bosco, che desta 1 cuore fosco, se resto spettatore, catarsi mi succede, poi recito 1 attore. Son io distaccato, in grazia di coppa, ogni azion che feci, fu esente da colpa, è stupido ordinare, a chi no sa obbedir, peggio poi sarebbe, se Dio va incollerir. Raseno amò Khayam, suo vino Rubiyyat, nei versi di ebbro vino, natur sa rivelar, se ogni cosa materiale, nel nulla finisce, stai a cuore lieto, tutto infin perisce. E vennero Profeti, a gruppi di cento, ragionano di luce, mondo a loro attento, ma uno a uno poi, chiudono gli occhi, dileguano in ricordi: io ho attraversato, fino a sette porte, sù dalla radice, a conoscere la sorte, molti nodi scioglier, seppi per la via, quel di umana sorte, mai trovai la via. Tutto tu vedi, ma ciò che vedi è nulla! ti parlano tutti, ciò che ascolti è nulla, i mondi percorri, ciò che impari è nulla, mediti e pensi, e pure questo è nulla! perchè tanta foga, a indagare avvenire, stai allegro e bevi, questo mondo è da prima, nessuno è rimasto, andarono e andremo, altri pur andranno; salutando i corpi, anima tua e la mia, gettano nei forni, la terra tua e la mia, Noi siamo i burattini, il Ciel burattinaio, gioca il breve gioco, al nulla ricadiamo; entrammo lieti al mondo, tristi ripartimmo, e dammo vita al Vento, nulla riverimmo, porgi il bicchiere, che ogni mondo è fiaba, porgilo in fretta, la vita passa e sfiata. Essere e non essere, salvezza e destino, cielo e inferno poi, son parolaio fino, in tutto il mio studiare, vidi il confino, restava in verità, profondo solo il vino: quando Eterno, mi impastò a sua guisa, mia sorte intera, aveva già decisa, il bene o male, lo feci a suo servizio, perchè dunque, un giorno del giudizio? se io mi ribello, dove è onnipotenza? se io pecco o svio, dove è la prescienza? se tutto il cielo, si deve a obbedienza, dove è che val Signore, la tua clemenza? ognuno Ti cerca, non sa che Ti possiede, come sale in mare, ci sei e non Ti vede, Ti chiama e Tu sei, là nel suo chiamare, Daime Eboga Vino, già nel mio cantare; in moschea e madrasa, chiesa e sinagoga, temon fuoco e inferno, e cercan paradiso, il seme a tali idee, vedo mai germoglia, in teste di chi beve, 1 Vino senza noia; fuori da ebbrezza, esiste il condannare, pazzo è chi spera, tal mondo migliorare, usanza di amore, ignora convenzioni, Amore detta legge, azzera nome e onore. Un vasaio un giorno, maltrattava un vaso, il vaso allor gli parla, voltandosi ribello, oh smemorato mio, qual furor ti ha invaso? non sai che io vissi, e ti fui fratello? se Tu non bevi, con orgoglio e impostura, non biasimar colui, che tien ubriacatura, portami vino, perchè presto amico mio, con cenere nostra, faranno orci da vino; fugge il tempo, attimo cui scrivo, è passato già, trinca e parla allegro, chiedi di fortuna? è bel sogno fuggitivo! La giovinezza? è acqua di un torrente, accorda arpa amico, noi siam polvere, porgi la coppa, noi siam vento, silenzio e svuota, sei anima Vino, impara la pazienza, coltiva tuo sorriso. Poiesi devozione, incanta tuo cuore, trae sua passione, dal Sole interiore, ad Anima si volge, donna interiore; la forza del mana, che si agita dentro, fuoriesce e travasa, in comun sentimento, con miti e racconti, modella identità, coltiva memoria, di ogni civiltà. vino-artigianale_salterio_spagna.mp4frutteto_vigna_potature.mp4audio
||Epicuro uomo sano, sapiente prende Vino, igiene e medicina, rallenta suo declinom basta a rallegrare, il desco quotidiano, lo aiuta dopo un giorno, di lavoro umano: con moderazione, offre acum chiarore, assieme fichi e fiori, cura depressione, se ho bevuto troppo, produce stordimento, sconfinano emozioni, oltre ogni commento, pertanto ecco misura, che aiuta partitura, del vino fatto di uva.


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