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voce: melipona


apismieleApe in candida Rosa, propoli polline e cera (71) api e pecore nutrono uomo mentre dorme. Madonna ausiliatrice alchemico | foto insetti | audio | apicoltura.mp4 | apicoltura_tradizionale_spagna.mp4 | propoli_protegge-piante.mp4 |musica 221003ngonde_rinata.m4a
juremacaciaYolanda beve vin balchè e danza o Torè (231) dove è corso sangue e fatica cresce albero di oblio, Isaia profeta lusitano | foto wiramerica | audio | doc_jurema-sagrada-catimbo.m4v | device_danza-tore.mp4 | anime_ambrosio-vilhalva.mp4 |musica 60_eu_chamo_a_forza.mp4
khatcacaoKaffa Catha negus Teobroma Montezuma (261) il meglio va serbato all'ultimo  | foto cibospezie | audio | flora_khat_etiopia.mp4 | flora_caffe_afro-sicilia.mp4 |  |musica 30_Rota.mp3

(): 3 quid censiti


71:api e pecore nutrono uomo mentre dorme. Madonna ausiliatrice: Steiner ci descrive, origine di APE, emerse pian piano, assieme ad umani, crebbero simbionti, umani con insetto, poi un apicoltura, prese forma e aspetto; mito Quetzalcoatl, dice stessa cosa, ape impara e vive, ambiente circostante, riflette come un ciclo, cosmo con piante, con meteo condizioni, seguono ritmìa, di musica di sfere, stagioni in armonia: sostanze dei fiori, nutrono coscienza, racchiudono in se, ogni solare essenza, + scorte nel favo, esagonali celle, accumulano forze, la cera è loro pelle; pastori-apicoltori, han medesima stella, appare alla Pasqua, Persefone risveglia, pur stelle di Ariete, influiscono su ape, su Propoli e Miele, e sciame che accade: se Ape è allevata, da uomo dipende, ma pure a sciamare, istinto riprende, vive in comune, ape è simbionte, và in sacrificio, del corpo suo sciame. API su Orchidee, si inebriano con corna, ampolle ben vischiose, polline convoglia, ovaie hanno inibite, non vi è necessità, in mancanza di regina, inizian funzionar: quando 1 famiglia, è molto disturbata, ape operaia punge, spesso accanto casa, se accede poi intruso, al corridoio volo, le api di 3 giorni, incapaci son del dolo; osservo tre parti, nel corpo api insetti, testa con torace, addome ed arti esterni, due occhi laterali, composti arrotondati, coperti con i peli, a veder mosaici dati: insensibili al rosso, lo vedon come nero, sensibili a ultraviola, lo vedon da lontano, i tre ocelli sulla testa, riescono vedere, dentro ad alveare, ciò che lor dovere, a cogliere odori, calore e umidità, antenne tronco e frusta, posson orientar; torace ha 3 anelli, saldati fra loro, ognuno 1 paio zampe, 2 paia di ali sono, ali son membrane, tese e trasparenti, duecencinquanta cicli, battono frequenti, le anteriori zampe, possiedono un lunotto, a strofinar le antenne, manipolar raccolto; zampe posteriori, munite di cestello, con pettine di peli, x polline rastrello, Addome ha 7 anelli, innesta sul torace, al fondo 1 pungiglione, femminili armate: un sacco melario, riposto in addome, + ghiandole per cera, poste sotto addome, intestino medio digerisce, altro escretore, in mesi settimane, di inverno arnia calore; ogni ape tien ampolla, profuma di Melissa, odore fer-ormone, che sventola su pista, captato da compagne, serve a raggruppar, invitare + operaie, uscire e bottinar. Ape è animale, da energia solare, Regina di colonia, riesce governare, coi ferormoni suoi, quattro cinque anni, dopo è rimpiazzata, senza troppi danni. Ape adatta veloce, ai vari cambiamenti, vicin zuccherifici, bottinan saccarosio, se invece trasportata, in zone tropical, raccoglie inizialmente, scorte colossal, dopo alcun stagioni, comoda essa scopre, inutile gran scorta, nettare vi è sempre, solo dove Inverno, lei accumula energia, così può attraversar, in semi letargia. Api operaie, nascono da uova, deposte e fecondate, regina le depone, al fondo di ogni cella, 3 giorni dopo schiude, nasce larvarella; ogni uovo è bastoncino, bianco e ceruleo, schiude e da 1 larva, bianco vermicello, sensibile a ultraviola, questa sta sul fondo, muove alla moviola: larva mangia gelatina, deposta da regina, ogni larva di operaia, passa cinque mute, residui digestione, son espulsi in fondo, prima di ninfosi, digiuno e bozzo mondo; dopo sette giorni, le celle saran chiuse, con il tappo in cera, e cibo vien sospeso, inizia metamorfosi, le larve or sono Pupe, completan dode giorni, ed escono da buche: dopo ventun giorni, diventeranno adulte, cambiano poi spesso, le occupazioni tutte, spazzine o nutrici, con cera muratrici, riparan favi celle, guardian bottinatrici: le nate a fin Estate, pur vivono sei mesi, le altre vivon meno, poiche vi è attività, frenetica raccolta, di polline con nettare, consumano energie, prima e pur in fretta. |FUCHI sono maschi, del popolo di api, + grandi di operaie, tozzi addomi bassi, + lunghe ali tiene, drone vola rumoroso, Fuco ha grandi occhi, coprono sua testa, stimola operaie, con suo odor presenza: nascono da uova, affatto fecondate, in celle + grandine, fin inverno nate, 24 giorni adulti, inadatti a bottinar, giran tutte arnie, fuchi in libertà. Aprile primavera, Fuchi fan convegno, in sciami a forma sfera, o stella cometa, librano in aria, volteggi evoluzione, attraggono regine, con grande eccitazione. Regina si accoppia, con diversi maschi, fin che spermateca, riempie sperma vari, accoppiato in aria, fuco cade e muore, suoi organ genitali, perde con unione: vivon molto poco, fin cinquanta giorni, producono calore, e poche altre mansioni, niente pungiglione, antenne sofisticate, sensibili a odori, son + sviluppate; duran volo nuzial, sorvegliano flussi, fecondano regina, non copulano tutti, qualcuno pure sfugge, alla eliminazione, passerà inverno, in arnia di adozione. Due piccole famiglie, men miele di una grande, covata a fin Inverno, confronta con scorte, 1 Arnia di inverno, meglio non disturbare, leggi strisce scarti, sotto alveare: quantità di cera, che vedi sgretolata, ti dice quan riserva, inverno fu sfruttata, controlla sui telai, quanti api sono morte, rintraccia se fra loro, regina ebbe sorte; se invece troverai, + api-fuchi morti, sappi che famiglia, regina ottenne tardi, questa non potendo, unirsi in vol nuziale, i fuchi ben mantenne, a lungo da svernare; a inizi Primavera, vo controllare i teli, veder se vi è Varroa, e + escrementi seri, posizione e spazio, che occupa e che piglia, dice quanto è grande, nel favo la famiglia: visite di sera, ad Arnie son sgradite, in tempi di abbondanza, ape appar + mite, fai visita di giorno, tempo necessario, chiarisci cose fare, evitar freddare favo.| Febbraio-Marzo vedi, arnia da esterno, annota su scheda, tenuta sotto tetto, lavor bottinatrici, capir forza famiglie, su predellino osserva, cadaver ninfe figlie; in Arnia api fanno, 1 grappolo calore, trentasette gradi, se vi è covata in fiore, scende a 25, se manca la covata, o la scorta miele, è poco consumata; se va freddo pioggia, lungo a infierire, ape smette uscire, colonia può morire, apicoltor sorveglia, irregolar stagione, pronto a intervenire, con miele beverone: se picchiando arnia, si leva 1 brusio, ronzio lieve buono, intenso-lungo è allarme, rivel regina assente, ora valuto le scorte, soppeso alveare, con mano sollevo forte: entro famiglie api, riuscite a svernare, nuovo anno rituale, potrà cominciare, da dode gradi in su, osservo lor salute, osservo ad interno, covata e scorte pure.| Marzo e primavera, stessa investigazio, sviluppo di famiglia, regin covata spazio, in clima mediterra, regina rinsavisce, depone sue uova, quan mandorlo fiorisce. Api dopo Inverno, fan volo depurazione, amano colore, bianco giallo arancione, se vedono miei panni, stesi ad asciugare, li scambiano x fiori, iniziano chiazzare. Volo depurante, giorno affascinante, dopo gran silenzio, colonia esce e canta, nuova partitura, ma fascino + grande, sia la sciamatura: se nulla accade, colonia può esser morta, Inverno non passò, esaurita sua scorta, apro arnia a vedere, i fori chiudo bene, saccheggio eviterò, che da fuor proviene. Api stravaganti, seguon propria strada, piuttosto che seguire, 1 via determinata, esplorano sorgenti, sfruttabili intorno, se trovan fiori ricchi, danzano al ritorno: danza tien azione, eccitante su novizie, chiamate a bottinare, sorgenti nutritizie, alcune fan riposo, dopo voli su e giù, lontano dalle danze, lor ozio appar virtù. Api esploratrici, poi cercan nuove fonti, impiegano la danza, a comunicar simbionti, distanza e direzione, e quantità di cibo, tracciano in figure, che evolvono di rito: danza in frenesia, se cibo è + vicino, orientano col Sole, e ultravioletto fino, danzatrice al favo, trasmette suo ronzio, qualcun lo coglie, e forgia suo destino; se 1 area di fiori, bottinano coerente, assicurati o Seba, piantar ricorrente, un chilometro quadro, ricopre normale, ma un ape forzata, puo pure sconfinare, dodici kilometri, suo massimo raggio, volar oltre quelli, non vale loro rancio. Quando ape ritorna, con suo bottino, in bocca lo depone, di ape vicina, rigurgita da stomaco, insalivato enzima, riposto nelle celle, in miele si raffina; son poco preparate, abitudinarie Api, ai turbamenti forti, di eventi naturali, ape è abituata, associar cibo e profumo, poi arriva inverno, uccidono ogni fuco; se rumori dei motori, accendono furori, disturbano lor danze, assieme lor odori, segnano gli odori, piste del bottino, ricerca 1 armonia, ape è insetto fino.| Aprile è SCIAMATURA, control celle reali, a Maggio-Giugno invece, fo posa dei melari, aumento loro spazio, riduce sciamatura, escludo la regina, andar nuova struttura; da uova fecondate, nascono regine, in celle reali, più grandi di tutte, a forma stalattite, o ghianda rovesciata, nutrita a pappa reale, durante larvata. Regina cresce molto, più di operaie, 16 giorni adulta, necessita impiegare, duemila uova a giorno, e lascia alveare, solo per sciamare, o far volo nuziale. Regina ha pungiglione, sciabola mai usata, adatta a eliminare, sua rival di stato, se entro 20 giorni, regina non si accoppia, rimane fucaiola, famiglia allor la accoppa: moltiplica in 3 modi, colonie e sciamatura, regina nuovo sciame, 1 trono si assicura, famil insoddisfatta, rinnova regin vecchia, regina suppletiva, in emergenza inscena; famiglia numerosa, e spazio insufficiente, spinge le operaie, a nutrir giovani larve, con lor pappa reale, a farne + regine, spingono poi altra, fuori di confine; durante sciamature, le vergini regine, allevate e vibrate, da operaie cugine, ape + vibrata, canta + in fretta, sdoppia lo sciame, ciascuna prescelta: sciame 4 giorni, su rami tronchi anfratti, colza e ravizzone, inizian fiori prati, in giorni di sole, sta impulso a sciamare, in tarda mattinata, fermento in alveare, 1 gruppo va emigrare, x istinto antico, crea colonia nuova, genera suo mito, archetipo modello, in psiche collettiva: spruzzo con acqua, api a raggruppare, piano senza fretta, riesco far calmare, uso poi 1 canestro, e stecca agita-rame, riprovo a catturare, attirar regina; se sciame introduco, dentro la cassetta, intorno ai fori volo, Melissa in essenza, se vedo nuovo clan, uscir dopo mezzora, vuol dire che Regina, manca da buon ora; sciame si riforma, laddove sta regina, io calmo ricomincio, agguato come prima, a sera quando Api, tutte son rientrate, lascio le cassette, chiuse ed oscurate, 24 ore attendo, nuova vita configurare: se usi arnia usata, passala con fiamma, così da eliminar, parassiti in canna, la propoli residua, sciogli poi con calma, vedrai conferirà, profumo sano ad arnia; in arnia sporca muffa, sciame si disturba, purifica con Menta, sennò rischi che fugga, Melissa strofinata, seduce nuovo sciame, ricorda che 2 giorni, le scorte san durare. |Agosto ingresso-volo, Settembre saccheggi, fò ultima smielata, osservo la covata, aggiungo nutritori, e dolce sciroppata. |APIS mellifera, se allevi in alveari, 1 arnia 1 famiglia, simbiosi con umani, eppure sotto stress, usa pungiglione, solo Apis Melipona, non punge Lacandone. Apis mellifera, aggressiva predatrice, tende saccheggiare, terre oltre confine, vola in ampie zone, sorgenti + lontane, in Asia commerciale, vinse ape locale: ma prezzo che pagò, fu Acar micidiale, Varroa che trovò, indifeso torace, cosi parassitò, intere sue colonie, fino ad arrivare, sue original dimore. Varroa fu risposta, che natura diede, api + aggressive, diventano sue prede, smercio di Regine, 1 epidemia diffuse, Varroa distrugge, coloni mellifera; si aggira silenziosa, Varroa in alveare, vive a loro spese, perisce una famiglia, covata opercolata, mangia e scompiglia, cerca apicoltore, soluzion definitiva. Varroa hà 8 zampe, apparato succhiante, sverna su addome, di 1 operaia grande, la femmina rossiccia, capocchia spillo pare, con suo apparà boccale, copula e trasale, entra in celle calde, di larve disarmate.| Taras gitano, alleva api in arnie, presso accampamenti, margini boscaglia, Arnia nuova in legno, coi melar telai, apre concorrenza, a quella di artigiani. Giorgio apicoltore, Arnia costruisce, da se con le sue mani, con regole e misure, del tutto personali, sceglie pure paglia, x Favi e materiali, sceglie come sede, siepi o avvallamenti, margini di bosco, microclimi templi, da fabbriche distanti, e campi irrorati, protette dai venti, e da umidi sfiati; se Ape è disturbata, quando vola in alto, se vede testa uomo, contro cielo palco, Ape vuol pungere, poichè vede minaccia, dalle un tetto rami, sopra la tua faccia; forte odor cavalli, ape può irritar, specie se nell aria, arriva un temporal, ecco 1 sciroppo, Inverno vai offrire, melassa zuccherina, Giorgio fa bollire: erbe officinali, fan salute sciami, integran la dieta, invernale delle api, infusi Camomilla, Melissa e Rosmarino, Menta e Maggiorana, o Salvia con Timo. Vesti e copri il capo, con colore chiaro, lino oppur cotone, chiusi a collo piano, lascia traspirare, sudor non emanare, odore troppo forte, aiuta punzecchiare: uncino delle zampe, facile si impiglia, nei tessuti maglie, capelli pure barba, la conseguenza spesso, pare una puntura, minaccia percepisce, la social creatura; prova instaurare, empatici contatti, usa un velo e guanti, sol se necessari, non fare attività, assieme alla paura, tieni cuore aperto, e anima + pura: ho pipa da tabacco, per affumicatore, fumo vo soffiare, invece che aspirare, se non ho tabacco, ho fiori Tanaceto, Lolla oppure Fieno, o legno di vigneto; troppo affumicare, serve poco o niente, non usare torba, o cartone puzzolente, pian disperdi fumo, su sommità di favi, pur le piume di oca, allontanano le api. |PROPOLI 蜂胶 fengjiao, cementa comunità, lo usano a sbarrare, davanti arnie città, su ingressi alveare, con scopo difesa, mastice vernice, spande aroma intesa: miscela di sostanze, gommose resinose, colte su corteccia, gemme appena schiuse, linfa delle piante, al balsamo dan forma, enzimi secrezioni, in propoli trasforma. Propoli contiene, sostan battericide, molti antiossidanti, varie funghicide, enzimi inibitori, su germinar del seme, anche cera favi, un poco ne contiene; solubile in alcol, ammoniaca e acetone, ha sapore acre, variabile colore, giallo chiaro-verde, sino bruno scuro, sprigiona sopra fuoco, insetticida puro; duro a 15, ammorbidisce a 30 gradi, liquefa a 60, separando in 2 parti, propoli galleggia, cera va sul fondo, in olio spalmato, cicatrizza ustioni, cura bronchiti, e combatte infezioni, propoli su pelle, raro fa allergia, soluzione acquosa, sciacqui gargarismi, in fumo calma api, incenso a meditare, silice zolfo e sodio, è anti-critto-game. Taras apre 1 arnia, rompe un sigillo, fatto di Propoli, porta uno scompiglio, lui coglie MIELE, 蜂蜜 fengmi, in giorni luce e calore, presso mezzogiorni. Miele riscaldato, rimargina le piaghe, cura carbonchio, e ulcer purulenta, unguento x ustioni, foruncoli e vaiolo, in vasi terracotta, conservo miele oro: dò ai tubercolosi, miele in latte Capre, nei dolor di orecchi, verso gocce calde, assorbe umidità, miele tien potassi, riduce allergie. |CERA 蜂蜡 fēnglà, tien alcoli e grassi, scioglie e si fonde, a 62 gradi, in acqua galleggia, la sciolgo bollente, residui del fondo, do a piante contente; se cera poi fusa, verso entro stampi, se oliati la estraggo, x pochi istanti, uso a lucidare, pavimenti e porte, lenire scottature, e mali schiena forte. |POLLINE 花粉 huafen, aiuta sopravviver, cinesi in carestie, duran guerra civile, 1 pilota americano, in guerra torturato, dai Penan fu accolto, con polline curato: forte attivatore, di flora intestinal, probioti ed antibioti, malati integrar, apporta + energia, dopo affaticamento, aiuta ogni astenia, parto e allattamento; buon Polline cura, tumori alla mammella, disturbi di psiche, pure impotenza, energetico 6 volte, + di latte e carni, valido nutriente, sol Dattero gli è avanti: calma anzian attriti, lenisce tonsillite, paralisi ed arterie, da Parkinson colpite, contrasta anoressia, e rachitica anemia, aiuta pure i bimbi, e i convalescenti, docenti e contadini, assieme studenti. |Diabete correlato, a zucchero raffinato, bianco saccarosio, da industrie trattato, con acido di calcio, ed acido solforoso, a dare color bianco, ovvero saccarosio; bian zucchero ingerito, alza Glicemia, iper e ipo-glicemi, altalena sanguigna, veloce carburante, ma rende dipendente, segue spossatezza, di corpo con mente: a neutralizzarlo, corpo cerca calcio, lo toglie da riserve, denti oppure ossa, alza putrefazio, in flora intestinale, fragile organismo, immunità a calare. |VELENO di api, detto 蜂毒 feng-di, cura Ivan Khan, e Sammel in Vienna, dopo viaggio in Cina, trova soluzione, assieme Filipp Terc, bravo Api-puntore. Filippo insegna Vienna, antisepsi ad ostetrici, in ospedal reparti, riduce morte infezioni, di febbre materna, poi colleghi ignoranti, spingon lasciar Vienna. Sammel e Filippo, provan su se stessi, api-veleno ha + virtù, quando inoculato, gotta e reumatismi, eccolo applicato, sciatica ed artrite, nevralgie e malaria, veleno sa lenire. Sammel sfrega parti, dolenti del corpo, con api morte oppur, punture ricorrenti, vide molti casi, di peste o colera, ridotti e curati, puntur mattina e sera; provano veleni, api di + zone, pure ape africana, + piccola e veloce, enzima Apamina, antibiotico potente, attivo 30 volte, + di velen serpente; veleno inefficace, preso x via orale, fosfati magnesio, aci formico a dare, assieme Triptofano, Iodio e dopamina, potassio cloro calcio, e noradrenalina. Veleno di ape ha, color trasparente, amaro acre sapore, acido reagente, solubile in acqua, degrada facilmente, ha molte virtù, ma secca rapidamente: fluidifica sangue, tonifica il cuore, cura bronchiti, e infiammazioni occhi, su pelli è revulsivo, vaso-dilatatore, accelera respiro, ossigeno e calore; miglior Fegato nervi, e cura fratture, agente immunizzante, e radio-protettore, ha effetti neuro-tossi, anestetico locale, stimola in cavalli, muscolatura liscia, ma inibito viene, da digestivo enzima; persona iper-allergi, ha shoc anafilatti, laddove apicoltori, diventan tolleranti, dolor gonfiore edema, tossicità locale, crampi e convulsioni, il quadro generale. apicoltura.mp4apicoltura_tradizionale_spagna.mp4audio
||Nzambe, dio delle api, aveva due figli, Baka e Kota: ape e mosca tse-tse. a Ndzambe piaceva la mosca tse-tse più dell'ape, così ogni volta che la mandava in giro, tse-tse portava il broncio, così era l'ape che spesso eseguiva l'ordine e andava al suo posto. Un giorno ndzambe si ammalò e l'ape che gli era accanto, si prese cura di lui, così apis venne benedetta da Nzambe, con il dono della produzione di miele, a causa del suo rispetto amorevole.

231:dove è corso sangue e fatica cresce albero di oblio, Isaia profeta: ACACIA albero cibo e cure, corteccia trasuda gomma, eccipiente farmacie, mentre 10 foglioline, in tazza acqua bollente, infuso 6 minuti, filtra e bevi acqua, cura Arteriosclerosi, in ricetta Luz Maria. Dogòn usan corteccia, di radici ataxacanta, in decotto per ferite, epilessia e sifilide, i Masai per oftalmie, e Bulul senegalese, purga anti-diarrea, vermifugo afrodisiaco, cura gonorrea; baccelli di acacia, macera in acqua, pesta in mortaio, seccati nel sole, emolliente protettivo, di ulcere e ascessi, disturbo digestivo. |ROBINIA pseudoacacia, cresce rigogliosa, suoi fiori nel risotto, liquido miele dona, o prepara una pasta, con uova farina birra, immergi fior robinia, come fiori zucca, friggi in olio o poni, qual frittelle o pizza. Come Acacie e Robinie, le selvatiche mimose, temon tramontana, ma se radicano bene, spaccano la pietra, e fanno assai polloni. |MIMOSA TENUIFLORA, detta hostilis preta, è alberello cespuglioso, alto 5-7 metri, spine robuste sui rami, e rigonfie a loro base, spontanea in Messico e Brasile, e tutta America Centrale, Venezuela e Colombia, dove è detta carbon negro, cabrera cují e cabrera, nahuatl Tepezcohuite, jurema preta e ajucá. Yu rema vuol dire, vino in lingua Tupi, in Caatinga ecosistema, cura crisi e guerra, se terra è in siccità, vive solo Acacia, col cactus Mandacaru; cresce alla Caatinga, foresta povera in Sertao, cura mal aria e mal viento, paura e spavento, invidia e malattie, della società andina, in Perù settentrionale, dove il trattamento cura, prevede paziente cerimonia, amuleti a base di erbe, Asteraceae e Solanaceae, e Lamiaceae aromatiche, per via topica e orale, miscele da bollire, in acqua o spirito di canna. Tepezcohuite è albero-pelle, che sa cicatrizzare, corteccia e radici, sfiamma antibattere, tannini e saponine, alcali kukulkani, unguento sulla pelle, cura ustioni + gradi: rigenera tessuti, in presenza di ferite, eritemi e bruciature, ulcere dermatiti, polvere corteccia, curò vittime esplosione, di gas e petrolio, presso Città Messico, 5000 gravi ustioni, svuotarono farmacie, per trattamento bruciature, allora misero su ustioni, corteccia Tenuiflora, che cresce abbondante locale, rigenerando loro pelle, con ottimi risultati, assieme a fiori Calendula, si produce una pomata, che cura ragadi mammarie, 90 % dei casi. Tenuiflora forma crosta, solidale con cute, stimola collagene, elastene e ialuronico, induce pelle rinnovo, crosta cade a guarigione, lungo tutto corpo, nervi bocca e varici, e decubito forzoso, acne eczemi micosi, herpes genitale. Altre cortecce mimose, ophthalmocentra è rossa, detta Jurema vermhela, poi Mimosa Verrucosa, detta Jurema branca, poi Mimosa Acutistipula, è alberello jureminha, poi Mimosa arenosa, infine la aomnians, dal Messico ad Argentina, ha colore rossastro, trasmesso alla bevanda, in cui è fatta macerare, corteccia radice 24 ore, in fredda infusione, poi è aggiunto miele d'api, a correggere il gusto, astringente ubriacante, miele agisce da conservante. Radice posta su una pietra, pestata con altra pietra, a battitura completata, si mette massa in bacinella, viene spremuta con le mani, piano acqua si trasforma, in brodo rosso spumoso, adatto a esser bevuta. La battitura di corteccia, è come liana di caapi, o radici kava-kava, sfilaccia fibre legnose, per acquosa estrazione, con spremitura a mano, dove corteccia sfilacciata, reca in acqua schiuma bianca, saponacea poi rimossa, prima di bere amar bevanda. |LACANDONI figli del Balchè, fanno altra medicina, con corteccia altra mimosa, assieme miele fermentato, di Apis melipona, priva di pungiglione, essa purga e unisce tutti, in cerimonie regolari; Maya rimasti nella giungla, fanno canti abiti bianchi, in ricordo al tempo antico, di espansione in Yucatan, disboscando e coltivando, i curandero e sacerdoti, fermentano acqua-miele, a ricavare un idromele, macerando la corteccia, Mimosa Lonchocarpus violacea, un alberello-farmacia, di Yucatan-Chiapas, a purgare e curare, dai vermi intestinali. Lacandoni dopo un mese, bevon balchè idromele, a curare e vedere, testa cuore e intestino, Ciankin vecchio loro capo, mescia il vino rito e mito, purga e muta in cerimonia, ogni ansia divien gioia. Yolanda al Terabuti, narra i |KARIRI-SHOKO, che usan Jurema branca, la vermelha e poco la preta, che ha forza non comune, dentro etere corrente, fonte di india sapienza. Vivon deserto sabbia fina, fiumi e piogge rare, semiarido clima, su terre depredate, riprendono diritti, nativi di riserva, riscoprono radici, sul fiume Sao Francisco. Jurema in loro riti, alla danza del Torè, cura il cuore indio: Ambrosio Vilhalva, un leader dei Guarani, attore Birdwatchers, il suo popolo riscatta, su terra ancestrale, prepara la bevanda, per suo popolo curare. La corteccia di mimosa, asciuga fuori e interno vive, fin quando pioggia muta, corteccia secca cade, albero ringiovanisce, alimenta miti e canti, nel secco juremàl. Kariri prendono acqua, dal Mandacaru cacti, mentre acqua di mimosa, la bevono insetti, predati da serpenti, che vivono fra i rami, che albero protegge, con spine di acacia, e defunti sorregge: tra rettili guardiani, è centro resistenza, regno del Cangaso, Sertao brasiliano, sta un albero di vita. Kariri del Sertao, nei latifondi chiusi, fanno occupazioni, rivendicano terre, chiedono allo stato, espellono invasori, stringono rapporti, con clan di filiazioni. Kariri-Shoko storia, un padre figlio e nuora, pelle color bianco, e 6 persone indiane, diretti verso il bosco, a causa siccità, rimaser molto tempo, mangiando selvaggina, piante e tuberi scavar. Tupa donna indiana, allora fece medicina, essi bevvero ubriachi, e fecero l'amore, Tupa con suo cugino, da ciò nacque un bambino, generando la famiglia, che inizia indiano clan, in foresta di Ouricuri, cioè palme da cocco, del Cocos coronata, e diffonde nei dintorni, dando vita ad altri clan. Ogni tribù viaggiò altri luoghi, in ogni angolo del mondo, ma la famiglia originale, rimase in Ouricuri, villaggio di foreste, dove forza identità, sopravvive in antenati, confine dei rituali. Deserto magro raccolto, li spinge al salariato, verso altri paesi, così persero la terra, poi arriva il riscatto, con terre date a strisce, simili per tutti, mais zucche e fagioli, manioca e meloni, in agro sussistenza, oggi vendono ai mercati, i frutti della selva. Danza del Torè, nei culti dei Kariri, al sabato notte, in un Terreiro santo, recinto con 2 porte, sequenza qui si svolge, ruota attorno al vino, dove spirito foresta, è portato da Jurema, a fare union convivio. Kariri van curare, vecchie zone devastate, da clima e malaffare, sono i figli di Mimosa, la inscrivono nel corpo, con un seme sottopelle, Ouricuri riti di passaggio, dove in bosco sta il villaggio, festa Mata-dos-encantos, che rilascia suo potere, a mezzo piante frutti. JUREMA è la bevanda, ma anche foresta sacra, terreno luogo e culto, piante e pure mito, nasce culto nord-est Brasile, presso tribù native, di Pernambuco Alagoas Bahia, fra Pancararú e Tusha, Guegue e Pimenteira. Lusofoni inquisitori, dal 700 a oggi, rivelano le usanze, a preparare il vino, di gruppi sopravvissuti, a conquistatori europei, con epidemie e menzogne, e reclutati in false guerre, rivolte poi soppresse, con massacri predatori; poi giunse presso loro, il mito del riscatto, Jurema è sangue Cristo. Narrano Atikum, che presso Gesù croce, giunse Maria Maddalena, per pulirgli le ferite, Signore dove butto il sangue? ai piedi pianta Mimosa, per servire da scienza, ai nativi Brasi-Kongo, rispose il Signore. La conoscenza del vino, trasmise ai vari schiavi, mestizo e neri fuggiti, da loro regni nei quilombo, comunità rurali miste, dove i neri africani, introdussero bevanda, nei culti possessione, Candomblé e poi Umbanda. Questi culti a loro volta, influenzan culti da Jurema, che integra teologie, modi rituali africani, poi a inizi 900, popolazioni brasiliane, con decreti indigenisti, dai nuovi governi, ottengono licenze, su propri territori. Yolanda nel Sertao, zone interne di Bahia, vide Pernambuco bande, su terre già sconvolte, da guerre tra cartelli, di piantagioni droga, tra cannabis spagnola, e pistole turbolente, allora va in Oruba, trovar popolo |TRUKA', paesino di collina, sotto montagna Uma, là danza e prega, dentro una grotta, Cabocla possessione, inizia infine monta. Truka fan mistura, aglio e aquardiente, hanno questo mezzo, il solo conveniente, svuotano bottiglie, di grappa brasiliana, circondano altare, ogni fine settimana: fedeli abbandonati, in suppliche danzati, corteggiano discesa, di spiriti incantati, ciascuno sperimenta, un cambio identità, attiva guarigione, conforto e vitalità; sebbene hanno bevuto, i medium spiritati, infine restan sobri, seduti ed appagati, Yolanda porta a loro, ricetta con asfand, così produce il rito, Jurema dos congà. Mimosa-e-passiflora, Yolanda scambia semi, di ruta detta asfand, a far nuova ricetta, propone poi un rituale, con Gioacchino don Antonio, leader spirituale, juremeiro uomo, che prepara e serve vino, assieme 4 medium, che cantano sua trance, fin termine di danza, Antonio si distende, in mesmerico viaggio. Yolanda il giorno dopo, parte presso gli |ATIKUM, sulla sierra di Uma, lascia semi peganùm, da seminare in loco, per migliorar bevanda, invitata guida il rito, presso Boa Esperanza, poi Alto Paraiso: inizia cerimonia, e arrivano persone, al recinto della danza, c'è rito fumigazione, un lavoro pulizie, diretto dal pajè, a mezzo grandi pipe, a proteggere terreno, prepara bagni cure, malocchi scioglie pure; radici foglie fiori, di Acacie del deserto, macera cortecce, pestate a dare vino, che Alencar già descrisse, in romanzo Iracema, regina muore e vive, incontro tra culture, miscela due nature, nel vino che cura, mal di testa e denti, contrasta malattie, di venere e di pelle. Mimosa con radici, nel Sole di oriente, batte sue scorze, su roccia corrente, Iracema in acqua fredda, spreme bene il succo, spuma toglie dal bacile, strizza poi l'ammasso, acqua fa rossiccia, a mollo in una notte. Radici foglie infuse, son birra preferita, dagli esseri Encantados, alla Torè partita, viene da Ouricuri, essenza del rituale, si svela a noi graduale. Pajè raspa radice, ripulita da terra, lavata e pestata, in acqua macerata, lasciata fermentare, amara è la tisana, aggiunta Passiflora, o Ruta di harmàla. Jurema purga corpo, con effetti cinesteti, guidati dal sonaglio, 4 ore mitopoiesi, molti provano crampi, stomaco prime 2 ore, altri vomito diarrea, se han preso harmalone. Vino estratto da radice, è incenso pure usato, 5 grammi bassa dose, 10 è la norma, qualcuno aggiunge aceto, o succo di limone, accelera estrazione, mentre la ebollizione, quel liquido concentra, da 1 fino 4 ore; dopo trenta minuti, 4gr harmala o caapi, iMao pericolosi, se combinati ad alimenti, nausea o mal di testa, svenimento a volte morte, chi gioca con la sorte. Capi locali offron bevanda, per danze rituali, a invitare Encantados, che partecipano a festa, nel clima incorporato, pajè inizia la danza, Torè oraria rituale, flauto suoni balli, attorno fuoco centro, i presenti entrano in danza, sciolto ogni patema, chiedon guarigione, purgano sofferenze, e allontanano mali, con fumo di essenze, maschere e costumi, tutti adornati, copricapi di piume, dove ognuno diviene, medium a suo modo, ospitano i corpi, gli spiriti uccelli, dei tempi kukulkan: Yaba è femminile, Aboro è maschile, androgino sistema, mito vuol offrire, psiche ha concepito, suo originale ambiguo, possiede individuo, e stempera confini, nel num della Libido, vulcano desiderio, o libido inespressa, ha spiriti attirato, al corpo della festa. Francisco di Rodelas, svela sua ricetta, Vino che facciamo, mai rende ubriachi, ci permette parlare, con tutti nostri avi, nelle feste del sertao. Truka alleati ad olandesi, contro i portoghesi, cercano Jurema, loro etnica entità, costruita in segreto, durante tal periodo, giunge a odierno credo, tollerato da portoghesi, quando nemici dei francesi, ma sconfitto il nemico, juremero ancora offesi, indios vanno in Maranhao, con cerimonia del Torè, adottata pur da Umbanda, nelle corti portoghesi, nuovo Orixa si alza, cabocla in linea Oxossi, che da costa nordestina, giunge in muove tende. Caboclos curan tutti, in feste Varakidra, Dio fulmine dei Tupi, stagione Ouricuri cocco, si incontrano + clan, in politico convito, per scambi e gareggiare, intrecciare relazioni, parenti vivi e morti, mondo spirituale, assieme ambasciatori, col vino di visione, la forze della cura, in religione cerimonia, innesto di culture, nasce il rito Juremado, o Praia do negros, oltre razional strutture, incorpora caboclos, nel brasiliano credo, di indigeni catimbos, che cercano la cura: Luzia Micaela soffia, sul punto dolente, inizia cantar lingua, con canti e sonagli, un vento corrente, fa danza indovina, con vesti angolane, un cappello piumato, connette piano astrale. Yolanda danza ancora, scossa dalla forza, Eolo nella trance, entra dalle orecchie, profeta e risponde, a domande dei presenti, indica i rimedi, di Jurema guerriera, mentre scendono i caboclos, nei cuori dei fedeli, encanto-de-luz, assieme a spirito Santo. Jose Andrade scrive, Jurema è 3 cose, liquido di piante, cerimonia religiosa, Cabocla entità, di Tupi discendenti, cuor di resistenza, del culto popolare, donna amazzone astrale, in Brasil Colombia e Venezuela, culto a Maria Lionza, che difende uman diritti, e autonomia di terre. 709 padre Bernardo, ebbe visioni meraviglia, da bevanda Jurema, fra i Carisi del Rio Grande, maracas rito del Catimbó, possession Brasile-Kongo, monasteri in Pernambuco, di Carmelitani Scalzi, di re Giovanni V Portogallo, partecipan bevute, anch'essi denunciati, dal vescovo geloso, che vede i missionari, rientrati dalla sbornia, che raccontano visioni, di mistici sentieri. José de Calva italiano, cappuccino 700, missionario in Paraíba, nel Sertão do Pinhanco, scrive a Ufficio Inquisitore, il diffondersi del culto, fra i nativi liberati, nei villaggi dei Cariri, dopo espulsione Gesuiti, in Brasile 759. José narra cerimonie, di chi desidera bere, partecipare al culto, prima sia curato, pena il pericolo morire, poi in cratere acceso un fuoco, e riscaldati dei carboni, ecco miscela di radici, a creare un fumo denso, la persona sdraia presso, apertura di quel pozzo, il suo corpo riceve fumo, che lo lascia poi curato, allora beve la bevanda, corteccia secca di Acacia, fuma foglie di tabacco, e usa un sonaglio zucca, pieno di sassolini. Maestri enologia, conoscevano miscela, a produrre la bevanda, agitando i sonagli, cantando toante pianta, per chi non cade in danza, come i Kung del Kalahari, donne cantan regolari, assieme ai loro bimbi, la danza è circolare, fino a svenimento, come morti al suolo, sino a che il sonaglio, agitato sulla faccia, assieme a una canzone, riporta in stato desto. Jurema giunge in Amazzonia, 788 padre José, tra Amanayé di frontiera, Piauí e Maranhão, durante loro festa, usan bevanda da radice, un tempo usate in guerra. I nativi del nordest, uniti coi lusofoni, in lotta contro i predoni, portan vino in Amazzonia, culto Jurema si diffuse, tra le orde di coloni, capanne mulatte in foglie cocco, e recipienti terracotta, uomini e donne a danzare, una pipa passa mano, ogni casta ha il suo segreto, pezzi rami di jurema, come pelle di animale, ragazze attorno al recipiente, fuma pipa cachimbo, soffia fumo su bevanda, dove forma strato spesso, mentre un vecchio con maracas, danza a torso incurvato, attorno al gruppo cantando, scambia versi con il coro, il vecchio poi a ciascuno dà, un poco di bevanda, con scodella terracotta, fumiga oggetti e persone, e bevanda nel vassoio. Vino veritas si dice, mostra il mondo intero, cielo aperto a fondo rosso, dove sta il Dio fumoso, campo fiori degli avi, presso montagna azzurra, con uccelli beja-flor, mentre il sole è sotto terra, uccello tuono è grande un metro, penne rosse sulla testa, apre e chiude il suo pennacchio, che il fulmine produce, e quando corre qua e di là, emette il suono tuono, contro aria cattiva, mal viento susto espanto, malocchio ed envidia. Yolanda cura da dipendenze, in Brasile ed Olanda, a gennaio 97, nord-est Brasile viaggia, assieme Atikum e Truka, traversa il deserto, pur tra vari pericoli, arriva sulla sierra, da Ana Olinda Conceicao, cacique sindaco tribù, che la sistema a casa sua, con amache 2 giorni; dopo lunga camminata, condotti a 1 grotta, fà lavoro di Jurema, fino a notte fonda, usa mimosa e ruta, Ana va cantare, avvia trance di encantos, incorpora cabocla, canta prega e parla, con persone bisognose, di consigli e prana. Ana chiese a Yolanda, il toante della Ruta, pianta a loro sconosciuta, cioè qual musica attiva, le sue virtù di cura, Yolanda canto la canzone, appresa dai Trukà, nel primo rito con Asfand, poi assiem a donna Ana, prepara 2 bevande, harmala e vino Acacia, unite poi in mistura. Cotina 80 anni, dopo terza dose, inizia a cantare, e Ana cade in trance, Cotina perde azioni, nel panico gli indiani, ma Ana ebbe fiducia, porta ordine in stanza, Yolanda canta toante Ruta, e minuti + tardi, Cotina torna a conoscenza, si alza va ballare, una Torè dopo anni, di astinenza causata, da sua età avanzata, seduta al suolo narra, sono stata a casa! Ana canta e balla, fino a rito conclusione, poi seduti sotto stelle, con lacrime agli occhi, dice abbiamo ritrovato, radici dei nonni! Yolanda e compagni, le lasciano i semi, da bere e seminare, e riprendono sentieri, con banane ed abbracci, portan ricetta e semi, ai Funios e Caimbè, dove identica esperienza, danza satura esplode, fuor corpo brucia sofferenze, scalda il piede sotto, e sudore va copioso, la pancia surriscalda, quan spirito possiede, e corazza pure salta; corpo si alimenta, dal sogno interiore, a uscir da depressione, serve 1 gesto amore, Yolanda e Kinaciau, conoscono la cosa, sfregan da corpi caldi, via ogni sofferenza. doc_jurema-sagrada-catimbo.m4vdevice_danza-tore.mp4audio
||Oh cantaci Yolanda, Jurema e la sua storia, botanica e cultura, varianti di rituale, i figli di Acacia, conoscon la divina, proviene da foresta, lor volontà di vita: defuma com as ervas da jurema, defuma com arruda e guinè, alecrim benjoim e alfazema, vamos defumar filhos de fè.| Defuma defumador, Esta casa do nosso senhor, leva pras ondas do mar, o mal che aqui estar.| o Rei que veio pra Rainha (yolanda.38), Ele è o Rei, Que veio pra Rainha, Ele è o Rei, Das bandas de la, Que veio a qui no sertao, Com a Jurema se encontrar, E este Rei, Foi se casando com a Rainha, E no reinado, Do sertao nasceu a flor, que os caboclos da Jurema, batiza com louvor.| Eu caminhando (yolanda.41), Eu caminhando E veio a ordem do meu Pai, Me ordenou Que eu saisse da ilusao, Também me disse Que para se ter amor, E so lembrar Que a gente tem um corasao, Este caminho Ele beira tanta incerteza, E tambem passa Por tanta escuridao, Peso a meu Pai, Que me de muita firmeza, Para eu dar, Conta da minha missao, Eu veio a lua E as estrelas a brilhar, Chamo a Jurema Pra comigo festejar, Dou viva ao ceu E peso ao Rei do Firmamento, Me de a luz Me de a forza do luar.| encontro com a Jurema (yolanda.45), Eu viajando E me encontrei com a Jurema, Que o segredo De outras linhas revelou, Ela trouxe os seus encantos aos congares, E nos altares Sua prece ela rezou, Oh Jureme o Juremà, Sua beleza vem do luar, Oh Jureme oh Juremà, Trazendo a bensao, De Oxalà, Estes misterios, Ela tem como siencia, Sua magia, Desabrocha como flor, E no terreiro Ela è luz da verdade, Ela è Jurema Filha do Rei Criador, Oh! Jureme o Jurema.. E na jornada, Dentro desta luz divina, Eu encontrei Com um mensageiro do Senhor, Ele era um Rei Mago do universo, Ele è estrela no congar do meu amor, Oh! Juremè o Juremà.| Jurema chegou (yolanda.09) Foi a Jurema, Quem trouxe tanta beleza, Brilhando estrelas, Os planetas e o luar, E o universo, Se abrindo como flor, Festejando este amor, e a Jurema fez brilhar, E aqui na Terra, No jardim da esperansa, Ela è uma planta, Que o Pai mandou plantar, e Sua raiz, è medicina do astral, Para combater o mal, E o Divino habitar, Foi ela quem Cantou nas matas do sertao, Unindo irmaos, De varias tribos no congar, E o caboclo, Que carrega a tradisao, Brinca Torè la no sertao, Chamando a forza pra reinar, Ela è Jurema Ela è a linda flor, que Deus mandou, Para brilhar o meu congar, Quando a Jurema chegou, Ela fez balansar, la vem com Xangò, Ela vem com Oxalà, Dando brilho a estrela, Da Rainha do Mar, Ela è Jurema de Deus, E veio aqui nos curar, El trouxe o amor, Pra nos alimentar, Ela trouxe a uniao, Pro povo se reencontrar.

261:il meglio va serbato all'ultimo: Un pastore di capre, etiope del 300, aveva nome Khaldi, scopre bacche energizzanti, le tosta e le macina, in acqua tien caffè, lo fa assaggiare al mufti, che ovunque lo esportò; altro arabo pastore, passa dalla Mecca, mastica suo Khat, uscito col suo gregge, errando qua di là, arriva a 1 verde prato, e inizia riposar; cinto era quel prato, da piante di Caffè, che avevan frutto secco, già caduto a terra, ne mangiano le capre, adescate da suo odor, belando nella notte, poi svegliano pastor: lui corre dalle capre, e confuta malìa, passa intera notte, a cercare anomalia, in alba torna al prato, del giorno prima, e scorge innanzi a sè, le fave del caffè, osserva attentamente, dove capra volse, vide frante e morse, a terra ne raccolse, x diagnosi ne porta, a oracolo di Arabia, il vecchio luminare, ride pare sappia; datti pace figlio, male cessa presto, gregge ne esce sano, frutto hanno digesto, acre infuso kaffa, fà vegliare ognuno, pur io sovente studio, a notte la uso; selvatico caffè, su altopiani Kaffa, diffonde da Etiopia, arriva fino Egitto, Sultano va fermarlo, a suono di decreti, chiude i negozi, ai bevitori pone veti. Botteghe distrutte, picchiati avventori, ammesso dal Corano, decretano i dottori, Solimano il grande, lo libera a Bisanzio, ne fà commercio grasso, popolo fa sazio; e preti maomettani, lamentano moschee, vanno spopolando, e i bar fan le maree, Mufti ora di turno, ripone 1 anathema, chiude + caffè, con la bevanda nera: venne nuovo Mufti, e riapre solenne, radunan nei caffè, politici e balzelle, governo approfitta, mette bella tassa, fissa pure il prezzo, di minima tazza; arrivato a Parigi, ambasciator sultano, lancia nuova moda, caffè gusto amaro, tra elogi e censure, diffondono i caffè, sopra della legge, è costume e piacer: filtro o infusione, ebollizio decozione, goccia panna latte, ne fà concentrazione, aggiunti nel deserto, aromi e cardamomo, zenzero orac spice, vaniglia latte cocco; caffeina nelle rane, agisce qual veleno, supera stricnina, considera davvero, se dose a uomo scende, influenza civiltà, accelera il pensiero, e mito progresso và; frenesia bacca kaffa, porta nervosismo, sensibile a tal punto, pesanti agitazioni, isterismi nervi fuori, ricorda Mandeville, ogni abuso è monopolio, di pochi uman ladroni; se riduci assunzione, isterismo scende, lo stomaco riposa, e autostima ascende, caffè tollerato, in climi secchi asciutti, assieme cioccolatte, riduce effetti brutti; a volte in climi molli, tazzina tollerata, poichè ossidazione, là vien rallentata, adatto agli obesi, i flosci e i mangiatori, appena per i vecchi, e i bimbi lascia fuori.| KHAT o catha edulis, pianta yemenita, dei popoli malgasci, Africa ci invita, arbusto alto che, coltivano le foglie, masticano anziani, stimola germoglie: pur donne e bambini, svago villaggio, ricreano clima, sociale guadagno, Khat inebriante, sopprime stimol fame, calma fatica, e sogno riesce dare; eccesso dà gastrite, stomaco acidifica, diminuzione latte, infuso fiori invita, 1 ricostituente, allegro disinibente, concentra e chiarisce, psiche distende: se muscoli aiuta, e regola libìdo, afrodisiaco donna, eccita utero, ma inibisce uomo, calma passione, cura la Malaria, e intestino disordine. Mastican khat, Maasai contro fame, allentano stanchezza, i loro guaritori, preparano decotto, di radici corteccia, contro malari stipsi, fatica e influenza.| CACAO albero alto, fino a sette metri, abita ideale, gli equator sentieri, indigeni da sempre, coltivano cacao, usano in bevanda, e monete passamano: 10 semi a coniglio, 12 a un eteria, nacque tale pianta, narra 1 leggenda, da sangue principessa, che molto soffrì, Re Montezuma usava, ber 40 tazze al dì. Semi di cacao, fermentati con banana, polver essiccata, aggiunta con + spezie, semi fermentati, danno tè bollente, al popolo di aztechi, dona Dio serpente: in Messico accade, non poter stare senza, colpito chi è privato, da forme dipendenza, aiuta tutto il giorno, senza mangiar altro, in feste cerimonie, adatto senzaltro. Mexica ne consuma, fresco e macinato, con polpa di banana, o succo mescolato, mangiato a fine pasto, come tonificante, gustato lentamente, è farmaco eccitante: quan bevi cioccolato, piace giova assai, adatto nei malati, in bevanda calda, spagnoli torinesi, caffe-latte cioccolato, bevono a mattino, con spezie mescolato. Cioccolata calda, è cibo e bevanda, divina Broma che, clero pur domanda, servita nelle chiesa, durante le messe, nel 700, a dame e buon signori: pure Napoleone, vorace impressionante, ammira tale pianta, amara ed eccitante, ne beve ogni qualvolta, deve ritemprarsi, assieme illuministi, al fine ristorarsi; mercanti olandesi, presto fanno ricchi, barattan schiavi neri, contro semi amari, sviluppano consumi, Europa loro empori, diffondon piantagioni, e creano monopoli: ecco chi produce, chi gusta chi guadagna, molti produttori, rifiutan quel di fabbrica, spesso mescolato, con zuccher raffinato, che sali e vitamine, sottrae diprima mano. Cioccolato edulcorato, evito ai bambini, affatica digestione, fegato pur colon, grasso ipercalore, dà obesa stitichezza, infarto con diabete, a seguito insistenza; lavora con umore, alcaloide teobromina, ha tracce di endorfina, perfin serotonina, nutre corroborante, tubercolosi spinti, libera il pensiero, da noie e da conflitti.| VANIGLIA planifolia, liana delle Hawaii, orchidea rampicante, origina in foreste, del Messico orientale, suo nome da vainilla, latin vagina guaina, baccello sottobosco, flessibile su pianta: a Bourbon 1 africano, libera + schiavi, dà nome alla pianta, lo copiano i spagnoli, cinesi di Yunnan, olandesi indonesiani, inglesi in Uganda, africani malgasci; se umidi alisei, spingono ad oriente, da isole Papua, a Tonga e Seychelles, in Kerala e Tahiti, migliori del mondo, a mano impollinati, dai nativi del posto. Vaniglia in Indonesia, sale a 10 metri, moltiplica a talea, nelle piantagioni, gambo foglie verdi, han succo trasparente, irritante sulla pelle, prurito persistente; presso attacco foglie, ci son radici aeree, che appendono la pianta, a tronco sostegno, i fiori fan bouquet, bianchi o giallini, in gruppi di 8, orchidea a insetti amici: sua fecondazione, in regioni messicane, richiede ape Melipona, per fecondare ovario, che muta in baccello, lungo e pendente, con migliaia semi, esplosi in ambiente. flora_khat_etiopia.mp4flora_caffe_afro-sicilia.mp4audio


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