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voce: magachile


vespebombiBombo e Vespa e Calabrone storia (72) la lingua unge, il dente punge. Giovanna d'Arco  | foto insetti | audio | fauna_ape-legnaiola_xylocopa-viola.mp4 | fauna_calabroni_vespe_bombi_api.mp4 |  |musica 230108_quarto-re.m4a

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72:la lingua unge, il dente punge. Giovanna d'Arco: Comportamento vespe, simile nei BOMBI, Imenotteri più grandi, Api son difformi, regina di Bombo, fa suoi nidi sottoterra, sua famiglia poi, risveglia a primavera; i Bombi come Api, insetti vegetariani, bottinano soltanto, dolci fior essudi, accumulan nel nido, solo a far covata, 1 femmina feconda, uscita da ibernata. Regina fondatrice, depone sue uova, alleva larve Bombo, e svezza le operaie, quando sono formate, vanno a bottinare, regina fa clausura, continua uova a fare: lavora bombo a lungo, bottina + di ape, pure con la pioggia, freddo e vento date, poi coi primi freddi, la famigliola muore, regina sopravvive, letargo anfratto vuole.| XYLOCOPA violacea, è Ape legnaiola, imenottero assieme, api formiche vespe, 400 specie apoidi, nutre polline nettare, impollinano preziosi; distingui da vespe, inganna apparenza, Xylocopa è nera, ha sottile peluria, che aiuta vincer freddo, quando esce a primavera, prima coraggiosa. corpo tozzo ali cangianti, maschi han linee arancioni, su punta di antenne, e hanno pungiglione, come tutte api: se ape muore dopo punto, poichè strappa intestino, i maschi Xylocopa, son meno aggressivi, pungon se minacciati, o senza via uscita: dolore puntura, è leggero arrossamento, veleno poco tossico. Ape legnaiola, impasta suo nido, in legno marcio o molle, si nutre di aromatiche, glicine e orchidee, sebbene giornalisti, infangano insetti, confondon Calabrone, per loro scopi scemi.| Ape Magachile, deposita sue uova, in guscio di lumaca, e mura la sua scorta, poi porta aghi Pino, sistema coni tetti, a mascherare guscio, ai predator presenti.| VESPE volan lente, in monotono ronzio, se attardano la sera, pesanti nel tramonto, precedono stelle, Pleiadi in Inverno, quan turbini di vento, alzano esterno: se vedon scuro nembo, che tenebroso sale, le Api da alveare, non si fanno lontane, con sassolini addosso, librano per aria, zavorra come barca, solcan onde aria; ecco piante di acqua, attiran larve pulci, vespe e calabroni, sono predatori furbi, inoculan veleno, non perdon pungiglione, a differenza di ape, che punge dopo muore; portano le prede, al nido a farne pappa, ghiotte loro sono, di zuccheri di sfatta, mandibole taglienti, incidono sui frutti, sminuzzano le fibre, a fare nidi tutti: rosicchiano vespe, foglie del canneto, mastican cortecce, saliva impasta nido, appendono alla grata; se vespa tagliatrice, ha mascelle aguzze, ritaglia foglie a pezzi, su Rose cespugli, arrotola ad astuccio, in volo trasporta, chiude nella terra, mette uova e scorta; formica senza ali, è CINIPE vespa, fora + germogli, ghiacciati di quercia, gemme a primavera, saran galle fungi, palle ed escrescenze, di larve parassite.| CALABRONE è vespa crabro, Apone cravunaro rosso, più grosso vespide boreale, sebbene confuso, con Ape legnaiola, o Bombus terrestris. Calabrone carnivoro, preda altri insetti, ama pure frutta, fa nidi di carta, con fibre vegetali, impasta con saliva, 77 percento, carta idro-repellente, aggiungono fango, titanio ferro zirconio, presi a local suolo, ossige azoto carbonio, elementi primi, poco silicio calcio potassio, manca alluminio magnesio sodio; adulto è rossiccio, macchie e strisce gialle, vive in nidi a sfera, di legno impastato, 200 esemplari, regina pur confusa, con Vespa mandarinia, calabrone giapponese, o Vespa Velutina, giunta in Liguria. Pure se diurno, calabrone va di notte, in autunno inoltrato, attirato da luci, gradite a sue prede, con uomo è indifferente, cerca sottrarsi, con rapida fuga, o nascondimento, mentre la vespa, spinta curiosità, si avvicina a umani; diventano aggressivi, solo presso nido, o messi alle strette: femmine pungiglione, punture dolorose, recan feromoni, che informano attacco, per aiuto in gruppo, il veleno inoculato, fatale x insetti, è minimo ad umani, locale e transitorio, solo allergica persona, può dar anafilassi, veleno interferisce, affanno respiro, fino soffocare; dolore che avverti, è pelle infiammata, mentre gonfiore, è reazione corpo, vespe pungiglione, manca di uncino, è raro che spezzi, o rimanga in tessuti. Una fondatrice a primavera, sveglia ibernazione, fabbrica cellette, di nido primario, forma esagonali, in luogo riparato, semisfera vuota, rivolta verso basso, pochi centime diametro, depone sue uova, che lei accudisce, larva è nutrite, con carne altri insetti, cacciati e tritati, da regina sola, escono operaie, sterili badanti, nutrici e muratore, al posto di regina, che muta mansioni, depone or solo uova, nutrita da operaie, poi controlla celle, uccide larve esterne; verso settembre, attività colonia, massima espansione, frenetica covata: da prime operaie, colonia cresce estate, pioniera ora regina, aumenta di volume, a deporre + uova, fino inizio autunno, poi ultima covata, dà maschi e fondatrici, grazie a meno feromoni, di dominanza regina, poi declina il nido: nuove regine e maschi, ora numerosi a ridosso inverno, fanno accoppiamenti, ogni femmina un maschio, di altra colonia, poi accumula grasso, con liqui zuccherini, a superare freddo, femmine fecondate, entrano in letargo, in altro riparo, o rifugi sottoterra, se superan inverno, saran nuove regine: vecchia regina, anziana si allontana, muore attorno ottobre, seguono operaie, muoiono le larve, senza più badanti, ammoniaca cibo vecchio, colonia si estingue, a inverno inoltrato, vedi involucro carta, celle abbandonate, viste da formiche, oppure coccinelle, al fine svernare, a volte assieme vespe. Colonia calabroni, sa prosciugar melo maturo, ma mangia pure insetti, pesticidi coltivi, se danneggia arnie, porta api loro nido, cibo per larve; trappole calabroni, adesive o esca bottiglia, con tappi in commercio, avvitati su bottiglia. fauna_ape-legnaiola_xylocopa-viola.mp4fauna_calabroni_vespe_bombi_api.mp4audio
||se uomo batte i piedi, a terra offre tormento, ogni musico strumento, ha un nume protettore, così un Rombo tuono, pioggia ha evocato, in ronzio calabrone, ritornello popolare, in orchestra di rane, sonagli e maracas, san bimbi calmare; se mogongo africano, trasmette a iniziato, le nacchere e tamburo, accompagnano danze, il Flauto di Pan, trasmuta il soffrire, nei fiati potenti, o tartare melodie; se tromba in battaglia, ogni animo infiamma, ogni cetra vibrante, nel ventre risuona, suo nume dominante, uccelli grilli e cicale, fanno risonanza, esprimono esistenza, giubilo con urla, rabbia o resistenza, che vibra e frantuma.


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