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aborigenivie dei canti degli avi di Austronesia e la Croce del sud (80) canto 03:25 | foto eurafrica | audio | popoli_abo-kakadu-uluru.mp4 |  |  |musica
acantolinariaLinaiola edule fiore o Acanto su punture o Begliuomini impatiens (254) canto 09:14 | foto erbefiori | audio | flora_acanto-corinzio.mp4 | flora_impatiens-balsamina_begliuomini.mp4 |  |musica
alighiericammina Dante inziando dagli inferi ai cieli ritornando (95) canto 01:17 | foto umanstoria | audio | storia_reforme-protestante.mp4 | storia_reconstruction-Fomenko.mp4 | filosofi_dante-purga-ultimaprova.mp4 |musica santodaime_cruzeiro-irineu117-128.mp4
alloroLauro di Apollo trasuda febbre influenze in trance dicembre (112) canto 11:04 | foto cibospezie | audio | alloro_oleolito-bacche.mp4 |  |  |musica Tibia duplex.mp3
forbicetrapianto talee e potature con attrezzi e telesega (42) canto 12:07 | foto arboreto | audio | frutteto_potaspollona-comune.mp4 | ../../foto/terrabuti/device_attrezzi_falce_falcetti.mp4 | alberi-tronchi_gamelloni_acqua.mp4 |musica
gallinamangimeGallo guida Pollaio e Pulcini a riparo da cornacchia (64) canto 06:24 | foto uccelli | audio | pulcini2019.mov | galli-lotta16-6gen.mp4 |  |musica sebastiao-sou-luz.mp3
geloAprile apre primavera tra ritorni di freddo e gelate (41) canto 04:01 | foto acquaetere | audio | neve170121_terabuti.mov | device_num-qigong.mp4 | elettrocultura2.mp4 |musica
iperboreaRaseno canta Emerson e Byrd nel viaggio ad Iperborea (91) canto 05:30 | foto umanstoria | audio | mappa_urbanomonte_gleason.mp4 | film_spazio1999_ritorno_arcadia.mp4 |  |musica
khamuKammu prega e coltiva matreek per hmmaal hngo spiriti Riso (258) canto 11:23 | foto hmongcina | audio | popoli_kmhmu.mp4 | flora_uplandrice-guide.pdf |  |musica 8-Thai02.mp3
melogranoMelograno succo e Rappaciola aiuta cuore e uccide cancro (54) canto 11:19 | foto frutteto | audio | frutti_melograno_pollone-talea.mp4 | frutti_melograno_pardini.mp4 |  |musica
teologiaBruno e Comenio tra mito occidente e culto alla Madonna slava (170) canto 11:30 | foto umanstoria | audio | storia_reforme-protestante.mp4 | storia_reconstruction-Fomenko.mp4 | filosofi_dante-purga-ultimaprova.mp4 |musica canto_madonna-czarna_cestokowa.m4a
volpefainavolpi faine donnole e cani caccia fan macellai pollaio (331) canto 05:11 | foto fauna | audio | fauna_volpe-fox-pollaio.mp4 | fauna_volpe_e_biacco.mp4 |  |musica

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80:03:25: ARUNTA di Australia, han copricapo piume, accrescono gli Emù, imitando loro danze, se un clan Canguro, erige grande palo, in piume decorato, imita simulacro: tribu del Canguro, nasce dal suo totem, recita antenati, del tempo Jukurpa, loro imitano i balzi, del mitico canguro, le corrobori danze, alimentano il futuro. Terra parve piatta, ai tempi di inizio, Serpente Arcobaleno, dormiva in orifizio, al centro della terra, fu per lungo tempo, risveglia e sale su, quan matura intento; rompe la crosta, inizia a viaggiare, attraversa la Terra, vuota e senza luce, potente ha magia, e causa forte pioggia, solco del suo corpo, nei fiumi si foggia; così snodò + fiumi, laghi e cascate, viaggia e lascia latte, di mammelle calde, la Terra fertilizza, in selve rigogliose, crea deserti e valli, e le caten montuose; tornando nella terra, animali risvegliò, marsupiali e insetti, rettili ed uccelli, riempie ciel di suoni, e pappagal dipinti, uccelli danzatori, e i grandi Moa estinti. Canti amore dei Djarada, han magica valenza, imitan corteggio, di uccelli discendenza, nei canti liminali, aborigen-melanesiani, erotismo è religione, di clan australiani: quan donne aborigene, siedono assieme, cantano miti e fatti, uomo pure viene, dal Tempo del Sogno, fan recita e danza, dipingono i corpi, con ocra e costanza: indossan ornamenti, di semi del deserto, mimano serpenti, che fanno il moto lento, con natiche ondeggianti, e tutte seminude, mentre ergon palafitte, su tutta la palude. Lui le invia bel mazzo, di penne di Emù, che mosse dal vento, invita fin nel bush, suo pube sotto gonna, di peli ricoperto, l'ho messa incinta io, felice e redento! 1 spirito del bimbo, entrato dentro Lei, al clan del Barramundi, cantan son fieri, mettono ripari, fan ombra a donne viso, stanno sempre là, col pene subinciso; possedere 1 canto, 1 pezzo della mappa, fa loro viaggiare, sulle vie di akasha, maschere rituali, di Esseri ancestrali, cantano le orme, nativi austronesiani.| Jukurpa terra-sogno, dicon australiani, attende risveglio, a mezzo di rituali, uomo moderno, può fare corrobori, a ritrovare pace, di avi anteriori; creare risvegliare, mai smettono cantare, la terra cesserebbe, vivere è sognare, antenato Cjuringa, se traccia itinerari, incide in legno pietra, luoghi termitai: il rombo di legno, scolpito e dipinto, narra la storia, nascosta in cjuringa, attaccato alla corda, or vibra roteando, richiama la Termite, che scava il didgeridoo. Piste senza canto, non vengon a realtà, ronza termitaio, Cjuringa a richiamar, anche didgerido, prodotto da termiti, fa vibrare corpo, con fremiti antichi: il mito di Apone, mangiato da titani, dopo aver dipinto, di bianco viso e mani, ruotano il cjuringa, insistente ronzio, richiaman totem pioggia, rito creativo; perdere Cjuringa, oblia via di ritorno, tutti sulla Terra, possiedon pezzo mondo, conoscer ricordare, 1 pezzo del sentiero, permette camminare, al nomade guerriero. Restano in Australia, vie di canti antichi, orme di antenati, nascosti in superfici: se nel Tempo del Sogno, le creature totem, girano Australia, intonando cantilene, così quei nomi fanno, esistere le cose, valli con montagne, fiumi stelle e rose: mappe di tal canti, ad uomini van dare, segnano i cammini, e piste da tracciare, aborigeno scambia, mappe in walkabout, allarga suo folklore, con altre tribù; ognuno tiene 1 Sogno, suo mito fondatore, ovvero primo avo, che lo cantò in ardore: la Terra prima esiste, ideata nella mente, se canti ricorrente, viene ad esistente, se meno prenderemo, meno restituiremo, per cibo o corrobori, pitture rifaremo; ogni aborigeno, figlio a un territorio, totemico suo clan, di nascita o adozione, caccia con raccolta, spontanea vegetazio, legame parentela, cresce in tale spazio: canti danze-riti, risveglian Mana fuoco, richiamano presenza, geni di quel luogo, se nel mondo vita, vi è biodiversità, di umano nomadismo, noi siamo eredità. popoli_abo-kakadu-uluru.mp4audio

254:09:14: LINAIOLA comune, gener scrofularia, perenne come lino, volgare Linaria, sapore acre amaro, fiori belli colti, eduli a insalata, depura pelle corpi; regola intestino, epatico lavoro, usata su trofismo, enteriti epatiti, su cutanea eruzione, emorroidi piaghe, ulcere di pelle, omeopati sonnolenze.| ACANTO di Viterbo, erba di Maddalena, cioè Biancarussina, è Acanthus due specie, mollis e spinosus, rustica perenne, con aspetto tropicale, diffusa nel Lazio, e tutto mediterraneo, fiori bianco-rosa, colorano prati, resiste freddo -15, se gelata danneggia, ricaccia da radici, resiste siccità, e rustica vive, sottoboschi e marginali. Acanto foglie verde scuro, lucenti a lobi seghettati, si adagiano al suolo, a mostrare simmetria, con alta infiorescenza, lungo stelo centrale, piccole foglie spinose, da cui partono fiori, petali bianchi e viola, poi mutano foggia, evolvendo in capsula, che esplode in estate, odi dardi vegetali, lanciati a distanza, alcuni metri pianta madre, da Maggio a Luglio, a seconda del clima. Alcanna in Sicilia, Catascia erva vavusa, vitale sontuosa, bielorussa Maddalena, per status di patrizi, Plinio la loda, in sculture e dipinti, Passione di Cristo, con Resurrezione. Elena di Sparta, consorte a Menelao, poi principessa a Troia, si pavoneggia con ricami, di acanto vergine purezza, tra robuste radici, di storie dei e ninfe, amori mai sopiti, di una donna di Corinto, promessa sposa a nozze, improvvisa si spense, sua nutrice avvilita, raduna suoi monili, in cesto di vimini, li pone sulla tomba, così sotto il cesto, spunta pianta Acanto, che graduale sviluppa, e abbraccia quel cesto, con luminose foglie, e ispira scultore. Callimaco stupito, da simmetria composta, di foglie sulla tomba, di quella fanciulla, inventa capitello, con incisa tale foglia, e labirinti strade, di splendida pianta: quan divino Apollo, invaghì di Acanto ninfa, che sfugge le lusinghe, del dio del sole, Apollo la rapisce, senza alcun indugio, la ninfa graffia il sole, ma vien mutata in pianta, spinosa elegante, baciata dal sole. Acanto scaccia malo spiri, posta presso chiese, regge potature, fino dalla base, usa seme o talea. Acanto ad erboristi, dà sali minerali, mucillagini tannino, a curar Tubercolosi, dermatiti e ustioni, punture di artropodi, è cicatrizzante, emolliente sedativa, combatte irritazioni, di faringe e catarro. Foglie e radici, astringenti e detergenti, Dioscoride consiglia, impacchi della pianta, a trattare scottature, e articolazioni lussate, con foglie pestate, applicate a slogature, sfiamma muscoli legamenti, avvolgendo articolazio, e cataplasma di foglie, lenisce le punture, di insetti o irritazioni, digerenti e urinarie.| BEGLIUOMINI fiore, Impatiens Balsamina, Sensetina impazienza, noli-me-tangere, bella pianta perenne, fiorisce di estate, spara semi a distanza, forza popolare: diuretica depurativa, per uso interno, sfiamma e vulneraria, per uso esterno, deterge e purifica, ferite cicatrizzar, e fuoco emorroidi, Balsamina attenua; parte aerea colta, avanti fioritura, togli foglie secche, bevi basse dosi, diuretica depura, 1 bicchiere giorno, alte dosi purga, emetico più tosto. flora_acanto-corinzio.mp4flora_impatiens-balsamina_begliuomini.mp4audio

95:01:17: Commedia di Alighieri, un poema in 100 canti, divisi in 3 cantiche, Inferno Purgatorio e Paradiso, suo metro è la terzina, con rime incrociate, numero tre di perfezione, in suoi multipli ritrovi, come 33 canti a ogni cantica, e un canto di proemio. Maria Castronuovo a Raseno, narra di mappe in Poema, tra stelle segrete e quiete, gioco ognuno concluda, Dante inizia 8 aprile, viaggio in regni ultraterreni, peccato espiazion salvezza, la notte venerdì santo, il viaggio del Pellegrino, dura una settimana, comprende teologia, morale e filosofia, riflessione e politica, e religione destinate, a realizzare l'uomo, che ha dentro sé natura, materiale e spirituale: dannati e santi obbediscono, a precisa volontà divina, che risponde a ordine universale, inscritto nella storia, come magistrae vitae, e rivelazione del divino, su Terra immobile al centro, circondata da nove sfere, e queste da Empireo, ordine che riflette, orma di Dio creatore, e alla sua geometria, Dante ispira suo poema, nove cerchi per Inferno, due balze e sette cornici in Purgatorio, nove sfere al Paradiso, quando vi giunge vedrà il mondo, da un altra prospettiva, con Empireo centro Universo, e Terra ultimo suo cerchio. Commedia ha inizio tragico, e conclusione positiva, il pellegrino si smarrisce, in selva oscura presso Yoros, da smarrimento nel peccato, lo salva anima di Virgilio, che accompagna Dante dentro |INFERNO, grande voragine a forma cono, col vertice a centro terra, formatosi quan Dio, fece precipitar Lucifero, capo degli angeli ribelli. Ingresso inferno è segnato, dal fiume Acheronte, sulle cui rive anime vanno, di tutti i morti nel peccato, in base a gravità peccato, si decide pena che da subire, nei vasti cerchi separati, lungo pareti del cono, trovan posto i dannati. Il male detto peccato, secondo chiesa cristiana, nasce da tre atteggiamenti: incontinenza agli istinti, senza usare la ragione; violenza contro Dio e il creato, contro se stesso e contro il prossimo; frode invece usa l'inganno, a compiere il male. Inferno diviso in 3 aree, a loro volta in nove cerchi. Lucifero in fondo baratro, con sue tre bocche maciulla eterno, Giuda traditore di Gesù, Bruto e Cassio traditor del khan, cioè traditor di chiesa e impero. Cacciaguida annuncia a Dante, che sarà costretto a esilio, lasciar Firenze e casa, a causa intrighi Bonifacio, corte papale fà commercio, di Cristo e cose sacre, Cacciaguida spirito antenato, gli preannuncia troverà, accoglienza presso un khan, Bartolomeo della Scala, signore di Verona, con stemma di aquila imperiale, generoso in suo favore, senza volere nulla in cambio, prima che Clemente V, inganni Arrigo Enrico, sua giustizia ed umiltà, saranno note a tutti, future imprese del signore, incredibili ai mortali. Dante abbandona tutto, ospitato in varie corti, prova spiacevole sapore, del pane fatto altrove, e faticoso salir scale, dei palazzi altrui; altri esuli fiorentini, di comune sventura, vanno contro lui, ma finiscono in battaglia, sanguinosa della Lastra, disfatta senza senso. Cacciaguida esorta Dante, non odiar concittadini, giacché la tua vita, dura oltre la punizione, che il destino ha in serbo a loro. Dopo incontro con Cacciaguida, viaggio di Dante vuol promuovere, rinnovamento morale umanità, ferita da cupidigia capitalista, rifondare Chiesa e Impero, nelle originarie funzioni, Dante viaggia a riconquistar, divinità da riconsegnar a umani. La luce indica la grazia, Virgilio lumen naturale, cioè luce d'intelletto; Beatrice lumen gratiae, illuminazione della fede, cui Dio rivela all'uomo; Bernardo lumen gloriae, guida che assiste ultimi sforzi, a condurre Dante viaggio, a vision suprema divinità. Dante in canti Cacciaguida, alleggerisce sua zavorra, a raggiunger Arco Fuoco, introietta dentro sé, materiale e immateriale, con occhi pellegrin mortale, e poi dopo la visione, con occhi san Bernardo: costui da infima lacuna, ha visto anime tutte, supplico a te per tua grazia, conceder lui virtù a sollevarsi, cioè immortalità, per guardar ultima salvezza, serve assimilarsi a Dio, dove è suprema intelligenza, che si contempla in un cristallo, una foresta e ciel stellato, materia e uomo sono uniti, nel riscatto di MATERIA, Spirito eleva e rifà il Corpus: se alchimista partecipa, col suo calore dentro il fuoco, tra gli alambicchi e la fornace, del suo corpo a trasformare, propria natura in nerezza, da questa in nuovo giorno albedo, nigredo è già un gran conquista, nel progetto elevazione, del camminare in salita, per un traguardo e una discesa, fin Paradiso e poi Materia: se vuoi DIVENIRE un tuo progetto, già deve ESSERE dentro di te. |Cacciaguida a Dante, espone sua missione, lo invita a scriver tutto, in suo diario viaggio, molti offenderanno, ma i posteri ameranno, il tuo grido come il vento, mirando la dottrina, sotto ai versi strani, per gli intelletti sani. Dante cita Aristotele, chi possiede ragione, sempre sceglie il bene, per essere felice, tutte altre scelte, portano infelicità, odierna falsa élite, sfoggia falso umanesimo, oscura luce Cristo, vela luce di speranza: la ricchezza dice Dante, avvelen genealogia, classista e finanziaria, la chiama eresia, radice error morali, nobiltà sia perfezione, della propria natura, frutto e dono assieme, di un personal lavoro. Mezzo al cammin di nostra vita, mi ritrovai per selva oscura, la diritta via smarrita, appare cosa dura, malato in depressione, rinnova ogni paura, non so come vi entrai, tanto ero nel sonno, smarrito nel dolore, che coglie impreparati, Fiorenza mi respinse, Dante pur sconfitto, a morte condannato, esule pellegrino, abbandona sua città, Beatrice gli rivela, che tradita è la speranza, in terrestre Paradiso, se devia buon cammino, di cristiano cittadino, lei amica degli umani, si volge ai fiorentini, e mostra iniquità, ingiustizia del suo tempo, poi accenna la sua cura, a mezzo de-sideris, che reca Vita nuova, Amore mette in lui, ritrova il sogni primo. Uomo natura è desiderio, di crescita costante, alla novità di sé, mentre malata civiltà, frena e reprime desiderio, di superar se stesso, per giunger fino al cielo. Dante poema sacro, aiuta Intelligenza, invita tutti noi, a convito spirituale, incluse donne e bimbi, slavo-bulgaro viaggio, Commedia apre visuale, su cose nude in sè, svela il vero volto, di ladro od invidioso, suicida o traditore, segreti in loro cuori. Dante si proclama, fedele alla Speranza, rinuncia a sue speranze, nate da illusione, si oppone a ogni menzogna, il male va guardato, è realtà senza speranza, poi auspica un monarca, che incarna in sé virtù, giustizia e pace in terra, assicur felicità, aspirazione alla sapienza, e una Chiesa che guidi, a beatitudine celeste, realizzando umanità, con ragione e fede assieme, che crea felicità, nessuno usurpa l'altro, giustizia è primo amore, legge di Giustiniano, cioè Andronico Xcristos, politico cristiano, geocentri lex naturae, guida genere umano, ispira dal Cielo, a educare nobiltà, insita in ciascuno, Spes trasforma inferno, in Dostoiesky bellezza, e Pasternak dottor Zivago. Poema appare pneuma, Cattedrale di parole, sostiene il tuo respiro, a mezzo di tre pietre, collocate in giusto luogo, pietra una e trina, che in STELLE chiude canti: salimmo a riveder STELLE, canto 57 dello Inferno; Puro e disposto a salir a STELLE, cinquantesimo canto Purgatorio, punto nevralgico che eleva, pietra al centro che sostiene, le due mura del poema, in Terza Cornice Iracondi, fumi densi e neri ira, soffocan Pellegrino, che mal distingue ciò che è attorno; ultimo canto Paradiso, Amor che move il sole e STELLE, Dante vivo in Paradiso, SPERA e sogna di tornare, come poeta in sua città, con altra voce e volontà. Tutti i viaggi dei sapienti, son guidati dalle stelle, se tu segui la tua stella, arrivi a glorioso porto, dice a Dante ser Brunetto, Mercurio-Hermes è tua stella, domina tuo segno dei Gemelli, dove addensano gli indizi. Brunetto Latini, maestro di Dante, notaio di Firenze, inviato ambasciatore, sente vicende tristi, esilio resta in Francia, e vaga in una selva, dove Natur lo invita, a scriver del Creato, bellezze in settenario, ritmo didattico cantato; torna in sua Fiorenza, vicario degli Angiò, quando i ghibellini, sconfitti da Manfredi, in Toscana scrive summa, che chiama Tesoretto, un libro sussidiario, che Dante bimbo studia, a memoria brani in rima, zoologia e astronomia, botanica e storia, geografia e teologia. Tesoretto in versi, in rima baciata, Dante influenza, in 7 Arti Liberali, del Trivio e del Quadrivio: gramma retorica e dialetti, aritmeti e geometria, musica e astronomia, avviate da Gesù,in Yoros grandi scuole. Brunetto parla a Dante, in Girone sodomiti, Dante è reverente, e si duole che è dannato, esposto a pioggia fuoco, retore omaggiato, da tutti in sua Firenze, capitale sodomita, la descrive san Bernardino, predicator di Siena. Dante ama scoprire, valori e vizi umani, lui inizia nel Convivio, da stupor e meraviglia: considerate vos semenza, che fatti non foste, a viver come bruti, ma a seguir virtute e conoscenza. Vedere udire eventi, fanno reverente, stupore è punto inizio, di indagine realtà, a ogni campo di natura, dice Beatrice in Cielo Luna: sol da sensato apprende, ciò che intelletto degna, e rinuncia sillogismi, su vegetali e piante, cui solo la esperienza, può fornir certezza. Dante a Padova è con Giotto, in cappella dei Scrovegni, cinque canti qui dipinti, luce radiosa di Beatrice, con maestà della Madonna, Cristo e arcangeli nei lati, Pietro Giacomo e Giovanni, tre apostoli prescelti, saliti al monte dei Misteri, a veder la Verità, poi rimasti folgorati, a contemplar divinità, come Dante epopte cieco, pose mano a poema sacro, per molti anni consumato, a riunire cielo e terra, e vincer crudeltà che serra, lupi a ovile portan guerra, con altra voce ed altro vello, poeta indossa cappello, barba e bian capelli; zodiaco rotor stelle fisse, trasfigura sua spavento, dopo anni di fatica, innamorato ed estasiato, al calare del sipario, Alighieri esce sul palco, a ritagliarsi eco applauso, poi offre consigli, nel Leggere il poema, indagando la morale, dentro allegorie dottrine, come quelle del Vangelo, Cristo al monte trasfigura, davanti sol tre apostoli, poichè secrete cose, chiedon poca compagnia, a varcare orizzonte, dove Creator guarda il Creato. |Giasone viaggia con marinai, di nave Argot argonauti, mentre Orfeo suona l'arpa, si avvicina a secrete cose, galleggia in mente di Dio, come mare di Nettuno, torna a Firenze sol da vecchio, arricchito in conoscenze, nuovo vello oro Sapienza. Dante e Orfeo stesso mito, se hai occhi corpo spalancati, fallisci impresa ultraterrena, Euridice è congelata, Dante appresa la lezione, tiene occhi fissi a terra, fino a ordine imperioso, di Beatrice la sua guida. Jung in specchio acqua, vede propria imago, riflette faccia tua nascosta, dietro attore personaggio, prima prova di coraggio, nel percorso interiore, scopre propria ombra, e spaventa le persone, che si proiettava su ambiente; scavar dentro è rintracciare, propria nigredo pesantezza, e lasciarci dietro complicità, di nostro agire sotto sonno, che produce pasti ai lupi, detto alchemico Vitrolum. Virgilio e Dante si abbracciano, camminando in nero buio, aere amaro e sozzo, fumi densi avvolgon tutto, parole oggetti e significati, tutti immersi in cecità, poi si alza una voce, che si rivolge a Dante, chi sei tu che il fummo fendi, a penetrar nostro passato? Marco Lombardo è tale spiro, vescovo cataro a Concorezzo, grande astrologo che dice: del mondo seppi e amai valore, a cui ciascun depone le armi, son stato facile all'ira, come Apollo infuriato, che dall'alto scaglia frecce, contro chi lo offese. Dante subito intuisce, argomento conversazione, è vero quel che dici, oggi il mondo è abbandonato, da ogne virtù come tu dici, sol di malizia è ingravidato, allor tu rivelami la causa, sì ch'io la veggia e mostri altrui, laggiù su terra ove qualcuno, dice è colpa delle stelle. Marco Lombardo cataro, che intrattenne salotti, di saturnina astrologia, risponde a questo modo, Frate lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui, ciò che accade sulla terra, Voi credete vien dal cielo, se così fosse voi è distrutto, libero arbitrio e facoltà, di sceglier bene e male, con impossibile giustizia, se si procede secondo bene, a ottener premio letizia, e per male avere lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia, non dico proprio tutte, come insegna astrologia, lume vi è dato a bene e malizia, assieme a libero voler, e in primi anni vostra vita, costretti a faticar col cielo, a temperare inclinazioni, ma ne uscite vincitore, se avete buon nutrimento, di maggior forza e natura, più grande di voi, liberi soggiacete, e quella forza cria in voi, intelligenza che le stelle, in sua cur non può creare, così se il mondo oggi disvia, in voi è la cagione, e io te ne sarò spia. Ordine e perfezione hai, se libertà vien ben nutrita, si sale a Dio persona, che Bene e Grazia crea, fa dono Intelligenza, a seguir progetto opera, che solo a Dio appartiene, e manca nelle stelle. Pellegrin celesti sfere, arriva a Stelle Fisse, seguendo loro guida, che dal purgatorio vedi, in matematico linguaggio, guardo senza paura, dinamo orizzonte, oltre limite insuperabile, sta il sublime della Grazia; Dante ha paura un poco, non ha penne a volar alto, ma come i bimbi prova gioia, nel sentirsi trasportato, sopra il vento di aquiloni, con la profezia del Veltro, nel Proemio del Poema, Virgilio ferma i suoi passi, assieme a quelli dei Lettori, enunciando che infine, il veltro divino verrà, farà morir lupa con doglia, la caccerà di villa in villa, finchè è rimessa nello nferno, da dove la prima invidia, ribellione di Lucifero, l'aveva liberata. Cristo Trionfo è tale veltro, tra le schiere dei beati, che vede interno della terra, correggendo la via diritta, troverai pietra nascosta, che è la vera medicina, enteriora lapidem terrae, dove salvezza è affidata, a un intervento divino, quando ciascuno trova, il Veltro entro se stesso, e strappa via da proprie carni, zanne feroci della lupa, e la respinge nel suo inferno. |Dante parla in tante lingue, pitagorici e alchimisti, ebrei arabi e cristiani, templari e massoni, per raggiunger molti cuori, in un mondo di sordi, tanti gradi iniziazione, molti suoni di un gran mare, per solo scopo di instillare, Fede a principe imperiale, e ogni fratello templare, esser Principe di Grazia, simile a Beatrice, che con Virgilio e San Bernardo, sono guide in Chiaravalle, Dante scelse San Bernardo, ordinatore dei templari, dopo strage di quell'orda, per mano monarchia francese, Bernardo onora con preghiera, incrocia sguardo di Maria, come fece Jacques Molay, che muore e guarda Notre Dame, immensa nave da crociera, ferma alla banchina, con sue navate e campanili, in attesa del gran viaggio, dagli inferi al cielo, scritta in lingua degli Argoti, lingua cifrata di veggenti, nomadi ancora disprezzati, ribelli avidi di libertà, curan dialetto ancor bandito, dalla buona società, di benpensanti in ermellino, immersi nella fatuità: argot di minoranza, fuori leggi codificate, convenzioni usi e protocolli, di anonimi architetti, maestri ermetici alchimisti, pitagorici o templari, trascritti in cattedrali, santuari della scienza, e dei credi popolari, dei grifoni e dei Beati, cerchi angelici antenati, nel portone e nel rosone, vetro e marmo in sette cieli, pietra di angolo staccata, dal trono Dio precipitata, reca fondamento al mondo, e tiene unito ogni edificio, aiuta ogni uomo a farsi tempio, principio e fine di ogni tempo. Dante erudito, sa tutto di allora, e sotto ispirazione, usa penna o arpa, e naviga la Bibbia, dottrina della Chiesa, e tutto mischia in rima, dal moto degli storni, alla grazia delle gru, i fiori con la brina, che sciolgono a mattina, poi usa simbolismo, assieme allegoria, messaggi cifrati, e parla ai suoi lettori: O voi che siete sani, mirate la dottrina, che si asconde sotto, il velam di versi strani! Chi vede e riconosce, è genio osservatore, descrive lui Gerione, si avvita e nuota in aria, scende lungo un elica, di forma cilindrica, e Giganti delle Torri, fan mura incandescenti, San Francesco meso a sacco, da astuzia del demonio, con logica truccata, in Guido Montefeltro. Angelo in Purgatorio, ispira Dante luce, riflette astronomia, che crea cronologia, precisa ora del giorno, e la pelle bianca nera, enigmi insegnamenti, più alti e degni fede, se son più incompresibi. Dante pensier discende, in sua anima da Dio, che è primo motore, come canta Branduardi, da unità s'irraggian tutti, altri numeri beati, che contemplano Dio, come in uno specchio, ogni pensier umano, riflette avanti esser pensato. Dante conosce numeri grandi, fino alle migliaia, così cita Trinità: uno due e tre sempre vive, regna sempre in tre due e uno, non circunscritto, ma tutto circunscrive. Dio è sostanza divina, due nature unite in una, nella persona di Cristo, e tre Persone in trinità: Padre Figlio e Spir Santo, tal figura è detta chiasmo, da lettera X greca, melodia di questi versi, fanno eco ordine inverso, crescente e decrescente, pienezza in sè ritorna, in ciascuno pari e dispari, tutte cose esser numero. Aritmetica è nume, studiata da Ishango, un babbuino del Congo, numera tacche su colonne, divise in dispari e pari, poi arriva Brahmagupta, che assieme Aryabhata, reca zero concetto, filosofia indiana, al vescovo Siria, di Arabi Tartaria, che diffusero l'uso, in tutto il Mediterraneo, poi Leonardo Fibonacci, da Pisa scrive Abaci, Matematica islamica, mentre Giuseppe Peano, formulò cinque assiomi, per numi naturali, e tutta aritmetica, prescindendo da intuizione, legata a necessità, come conteggio dei giorni, o capi di bestiame, ecco la sequenza, del numero uno, a cui segue un successivo, mentre Numeri diversi, hanno succession diversi, se primo numero è due, segui logica binaria, quinto assioma di Peano, è principio di Induzione. |Galileo Galilei, legge i versi di Dante, a cercare la misura, altezza dei giganti, e di Lucifero lor capo, disegna uomo vitruviano, dove un braccio appare un terzo, di altezza di persona, Dante è 1 metro e 75, statura perfetta, è uomo alto otto teste, mentre atleta ha nove teste. I giganti han corpo macho, muscoli e forza bruta, alti 44 braccia, 25 metri e mezzo, così il vermo reo, che mondo fora e ribella, è alto 1200 metri, con sei ali protese, su tutto il Cocito, ghiacciandolo col proprio, incessante moto, ha tre teste a scimmiottare, la Trinità Divina), ciascuna bocca stritola, uno dei tre traditori, di intera umanità, tutti e tre giganti, Giunio Bruto e Cassio Longino, congiurati contro Cesare, fondatore dello Impero, e Giuda Iscariota, traditore del Xristos, maciullato da Lucifero, e con schiena scorticata, Re di Tenebre in eterno, rode i peggiori peccatori. Galileo Galilei, in Accademia Fiorentina, tenne conferenze, su Inferno dantesco, vide Ghibellin fuggiasco, disseminare suo libro, di matemati e geometria, su imbuto infernale, e il lago ghiacciato, nel punto più in basso: vidi mille visi cagnazzi, fatti per freddo, in gelati guazzi, teste dei traditori, immersi in Cocito ghiaccio, diversi tali sguardi, ai desideri ardenti, che costringono miei occhi, a fissar occhi lucenti, di Beatrice sul grifone, tra le anime beate, del Cielo di Mercurio, mille splendori udia, a crescer nostri amori, nel purgatorio luci, del sole che solleva, ai Beati della Rosa, specchiarsi in mille soglie, agli angeli festosi, che circondano Maria, ciascun distinto pure, di fulgore e di arte. Dopo tal visione, mi volsi e vidi avanti, e sotto piedi un lago gelo, che sembrava vetro, diviso in quattro zone: Caina e Antenora, tolomea e Giudecca, da Giuda Iscariota, eretico del verbo; in Caina son puniti, i traditori dei parenti, seppelliti nel ghiaccio, fino al loro collo; in Antenora son puniti, i traditori della patria, sepolti fino a cintola, con parte alta esposta, a gelidi venti infernali, come Antenore gigante, che ebbe tradito Troia; in Tolomea son puniti, i traditori degli ospiti, distesi supini, con la schiena nel ghiaccio, poichè Tolomeo, fece uccidere Pompeo, per ruffianar Cesare; in Giudecca son puniti, tutti i traditori, di benefattori umanità, immersi tutti in ghiaccio, nel mezzo ultima zona, fa orribile mostra, il Lucifero signore: in Giudecca ghiacciata, con lui gigante mi convegno, mperador dolore regno, da mezzo petto uscia fuor ghiaccia, incapace a far di braccia, in sua ghiaccia residenza, dove son confitti i peccatori, del giron della Giudecca. Lucifero il gigante, fin ghiaccio suo ombelico, coincide a centro Terra, baricentro dei pesi, di sfera senza gravità, dove lo duca con fatica, volge testa e zanne, ci aggrappiamo al suo pelo, per salire al cunicolo, altra faccia di Giudecca. Dante vide ovunque, tanti altri giganti, da Giove minacciati, con tuono-folgore dal cielo, primo gigante incontra, è Nembrot architetto, della Torre di Babele, alto 25 metri, tredici volte più di un uomo, ha faccia lunga e grossa, come Pigna di bronzo, del cortile Vaticano, si proporzione ad altre ossa, in 3 metri e duecento; il massone gigante, ha tempi di reazione, più lenti di un umano, che può sfuggir suoi assalti, ragion per cui suoi arti, impiegan molto tempo, a compiere un lavoro, senza velocità, seppur grande potenza, a sollevare un colle, come gru e betoniera: le creature più ridotte, usan riflessi a spostarsi, rapidi a ogni mossa,come il topo che corre, aggiusta il tiro a ogni passo, mentre un gigante o elefante, sposta zampa avanti, e si affida a predizione, speranza a non trovare, un intoppo sul cammino, compensa sua lentezza, dovuta a dimensioni, Anteo gigante in Africa, ammazza più leoni, grazie alla sua forza. Galileo sà che distanza, tra ombelico e metà petto, è un quarto altezza uomo, trova il raggio di Giudecca, in oltre 290 metri, mentre la Tolomea, ha raggio mille braccia, ovvero 580 metri, Antenora 1500, ovvero 875m, e la Caina di 2000, ha raggio 1166 metri; stessi calcoli conduce, per le Malebolge, ottavo cerchio dell'Inferno, residenza ai frodatori, disposti in dieci bolge, bolgia è confusione, dieci fosse concentriche, cerchiate da mura, come fortificazioni, di un castello medievale, cinto da più fossi, aventi ponticelli, fatti con la roccia: le malebolge di pietra, hanno color del ferro, ovunque macigni e anfratti, oscurità della frode, di mente tortuosa che inganna, nel mezzo del campo, un pozzo largo e profondo, dieci valli profonde, concentriche al pozzo, collegate da ponti, che ne scavalcano estensione, dalla riva esteriore, fino al pozzo centrale. Dante passa in prima bolgia, dello ottavo cerchio, vede folla di dannati, di ruffiani e seduttori, tormentati da diavoli, crudeli e beffardi, la folla in due schiere, che camminan senso opposto, come vedi camminare, in due file di folla, a Ponte Castel Santangelo, i pellegrini chiamati, dal Giubileo romano. Più narra il caos degrado, più geometria fà regolare, come fisica del Caos, in penultima bolgia, i seminatori di discordia, e scismi religiosi, 3 kilometri diametro, mentre decima bolgia, quella dei falsari, 6 kilometri diametro. Canto VII Inferno, demone Pluto invoca, papè Satàn aleppe! a terrorizzare Dante, invocando Lucifero, Virgilio lo sgrida, Lucifero è al cupo, dove Michele fé vendetta, del superbo stupro! peccato di superbia. Gioacchino Belli cita, Michele nei sonetti, anno 833, angel ribelli caduti, Michele al galoppo, con Stendardo biancogiallo, al suon tamburo e piffero, lesse sto editto: Iddio condanna ar callo, l'angeli neri, con Capitan Luscifero! Michele qui è vestito, capitan guardia pontificia, che inalbera stendardo, dopo aver suonato, per richiamar la folla, come un banditore legge editto di condanna, dove Lucifero è trattato, come un capitano di ventura, ribelle condannato ar callo. |Passando al Basso Inferno, Dante conosce uomo-bestia, nel viaggio tra assassini, tra violenza e infamia, fin sede di Lucifero, entriamo in luogo Belve, in preciso domicilio, tre giron settimo cerchio, sta Lupa del dolore, che ci procuriamo in guerre, getta ombra sui violenti, contro le cose e gli altri. Lince, appar dolore, fatto su noi stessi, getta la sua ombra, su chi picchia sè e sue cose, Leone appar disprezzo, del Mondo e del Mistero, getta sua ombra sui violenti, contro Dio e le sue cose. Quattro incontri coi Guardiani, di Inferi e città di Dite, più di mille sulle porte, da ciel piovuti quattro volte, tentan fermare il viaggio Dante, Caronte usa l'ira, vecchio bianco antico pelo. Minosse insinua il sospetto, a non fidarsi di Virgilio. Pluto il ricco rabbioso lupo, invece gli dice di tacere, ma è piegato da Virgilio; poi tracotanza demoni in Dite, piegata dal Messo Celeste. Minotauro quan ci vide, guardian settimo cerchio, mezzo uomo e mezzo bestia, guardiano-bestia solo infuria, non sa usare le parole, sua furia orribil ringhia, resta impotente da sua furia, si morse preso ad ira, mio maestro lo sgridò: pensi che questo sia Teseo, il duca di Atene, che nel mondo ti diede morte, tu vergogna di Creta, concepita in finta vacca, Pasife unita al Toro bianco, vattene via bestia, Dante non viene qui seguendo, istruzion di Arianna tua sorella, ma vien vedere vostre pene, poi Virgilio grida a Dante, corri al passaggio e scendi, mentre il mostro è in preda a furia, così vidi il Minotauro, come toro che barcolla, dopo il colpo mortale. Canto 12 è ingresso, nel basso Inferno, Virgilio accorda con Chirone, per la salvezza di Dante, quando Aquila cede, staffetta ai Centauri, poi canto 62, Virgilio dice addio, e dà due corone a Dante, i Dioscuri cedono, staffetta al Grifone, si entra nell'Eden, e termina nigredo, conta 50 canti, e arrivi sul Burrato, che spacca Inferno in due, e dal quale sale un puzzo, i Poeti si difendono, fermandosi a parlare, dietro tomba papa Anastasio, ultimi cerchi infernali, dove son puniti i violenti, fraudolenti e traditori, colpe che più offendono, la bontà divina: qui Dante cita il libro Genesi, in cui vedi leggi naturali, e fa spiegar Virgilio, che grande errore d'Uomo, è tradire il lavoro, ispirato dal divino, che sempre fa creazione, in cui umano può specchiarsi, per sostentarsi e progredire, ma usuraio altra viene tiene, poichè disprezza la natura, disprezza sua operosità, e ripone spes in tempo falso, e fraudolento dell'usura. Umanità mutilata dello Spirito, oscilla da poggia a orza, resa monca della scintilla, di eternità che la abita, ferita causata da isteria, del poter che vuol soggiogare, ma solo Spirito incarnato, può riparar mutilazione, e rigenerar conciliazione, nuova Alleanza sen parole, in risonanza di terzine, vibrate in arco e arpa infine: ficca l'occhio entro l'abisso, de l'eterno consiglio quan puoi, al mio parlar giustizia fisso, non potea mai uomo solo, espiar peccato originale, con umiltate obediendo, quanto superbo nel peccato, ciò cagion uomo precluso, poter sodisfar per sé dischiuso, a Dio convenne le vie sue, riparar l'omo a sua intera vita, perdonando o punendo o entrambi, ma poiché l'ovra tanto è più gradita, da l'operante quanto più appresenta, de la bontà del core onde è uscita, divina bontà che il mondo impregna, volle usar tutte due le vie, a riscattarvi e fu contenta, nè in tutta storia umana, tra ultima notte e il primo die, sì è mai visto tal magnifico processo, per l'uno o l'altro modo fie, ché più largo Dio fù a dar sé stesso, per far l'uom a rilevarsi, che s'elli avesse sol perdonato, e tutti li altri modi erano scarsi, al Figliuol umiliato a incarnarsi. Aurora bianca e vermiglia, illuminava in cima al monte, suo incontro con Beatrice, amore per rime musicate, e cantate da Casella, umani spiriti si ferman, ascoltan estasi fin quando, li rimprovera Catone, inviandoli a salire: canto unisce a gentil donna, bella e onesta figlia tutta, a Imperadore di Universo, chiamata Filosofia, Beatrice rappresenta, divina luce assai mi mostra, colla mia anima un sol cosa, continua nasce in me pensieri, che indagavano ammiravano, il valore a questa donna, nel luogo della mente. Dante chiede a Belacqua, perché non sali a porte Purgatorio? lui risponde che è inutile, pigri i suoi muscoli, senza anima intellettiva, di cui Belacqua è monco, poichè muoversi è potenza, congiunta col sentire. Dante rimprovera pigrizia, chi manca impulso alla salita, se traguardo del tuo viaggio, accumular conoscenze, infinite informazioni, finchè peso tuoi bagagli, impedisce il tuo cammino, sarai costretto a gettar tutto, in un fiume come i Hmong, per ritornar leggero, e imparar volare, fin quando tuo intelletto, diventa sottile purificato, dal tuo cumulo affrancato, vedrai galleggiar questi relitti, sulle acque del Lete, raccolte a foce del Tevere, da angeli Dioscuri, in città Roma due corone, che risucchia nel gorgo, messaggio doppio dei Dioscuri, nei 25 canti dei Gemelli. Castore muor ferito al petto, Polluce non si dà pace, nel dolor senza fratello, a Zeus chiede grazia di morire, sua libertà di scelta, se Castore è Manfredi, Catone sarà Polluce, iniziati ed iniziandi, in Marocco arriva notte, sopra l'Equatore. |Diritta via 18-68, Inferno e Paradiso, corrispondenza risonante, simmetria li tiene insieme, due ingressi in due luoghi, in un Poema in cui ogni canto, è una soglia a oltrepassare, ma tutte soglie diseguali. Ottavo cerchio in dieci bolge, dove vengono dannati, i ruffiani e i seduttori, adulatori e simoniaci, indovini e barattieri, ladri e mal consiglieri, i seminatori di discordie, ipocriti e falsificatori. Dante e Virgilio vi giungono, in groppa al Gerione alato, che li fa scendere in volo, dalla ripa discoscesa, e viene usata cintur di Dante, come redini a trattenersi, al collo del mostro, a indirizzarlo sanza terrore, davanti a Caronte, Minosse Cerbero e Furie, Medusa e Minotauro, il volo, da ripa scoscesa, conferma conquista iniziato, un potere che userà, ci Giganti e con Lucifero. Conoscere mostri che ci tormentano, dare loro un nome, il grande volo si conquista, quan possiamo cavalcarli, vincendo gran paura. Fetonte ebbe paura, quando lasciò redini Sol carro, allora il cielo si incendiò, Icaro si sentì spennare, dalla cera surriscaldata, mentre il padre suo gridava, stai sbagliando strada! Tornato a terra Dante vede questo pozzo ad imbuto, chiuso in dieci cerchi, concentriche malebolge, tutto di pietra color ferrigno, dove nel mezzo si apre un vuoto, molto largo e profondo, ha bordo fatto a terrazze, suddivise in dieci valli-bolge, una spirale di dolore, sprofonda nell'abisso. Alla prima bolgia vanno, ruffiani e seduttori, camminan senso contrario, frustati dai diavoli, in seconda adulatori, immersi nello sterco, che tosto ritorna a terra. Dante avverte volando su Gerione, lo scroscio del Flegetonte, assorda la mente fin lacrime, basta un secondo a cambiar polo, sotto i piedi di Dante, si apre un pozzo stretto, che divide ottavo e nono cerchio, e in basso il Cocito ghiacciato, non c'è ombra altro Gerione, ma solo cinta muraria, con torri a perimetro del pozzo, vidi Giganti di otto metri, dalla cinta in basso dentro al pozzo, esso stesso fatto in pietra, sono i Titani fratelli a Cronos, che a Zeus son ribellati, sconfitti diventano i Guardiani, del cerchio dei traditori, ultimo luogo infernale, incatenati in varie forme, a immobilizzar corpo superiore, dal bacino in giù son dentro roccia, come la spada di re Artù, solo Anteo ha le braccia libere, e coglierà Virgilio e Dante, si comporta con gentilezza, per adagiarli a fondo pozzo, che divora Lucifero e Giuda, dopo chinato si raddrizza, come albero di una nave; mentre in 14 Paradiso, siamo nel Cielo del Sole, in mezzo a Spiriti Sapienti,e re Salomone parla a Dante, dell'ultimo giorno, quan sarete uniti al vostro corpo, brillerete ancor di più, di intensità diversa, a seconda propria intensità, di Amor che occhi corpo regge, carne gloriosa e santa, cresce in ardor che a Dio s'accende, cresce lo raggio che da esso vene, come carbon che fiamma rende, vision Dio sarà più intensa, sì che sua parvenza si difende, poiché li organi corpo saran forti, a tutto ciò che darà diletto; appare san Giovanni luminoso, e Dante rimane abbagliato, luce proporzionata a intensità, di ardore di carità, Beatrice formula sua domanda, i Beati rispondono con gioia, felici a scioglier dubbi a Dante, come quelli che danzano in cerchio, spinti da maggior gioia, alzan la voce e più lieti i gesti, così le sante corone, mostran nuova felicità, alla preghiera devota di Beatrice, i Beati dispongono in cerchia, tonda come quella dei Giganti, ma i santi pien di luce e gioia, Salomon risponde a nome tutti, rivelando la spes intensa, di riconquista integrità, poiche a lor pur manca un pezzo, come ai Giganti manca il basso, pietrificata nella roccia, ai beati manca loro carne, che li renderà perfetti a sguardo Dio. storia_reforme-protestante.mp4storia_reconstruction-Fomenko.mp4audio

112:11:04: ALLORO Laurus nobilis, lavrano alaru dafne, è simbolo di gloria, figura il legno croce, che i tre penitenti, Dante Virgilio e Stazio, incontrano con altre piante, come pino e abete, che affiggono radici, nel Paradiso terrestre. Pino ha dolce frutto, ma è difficile mangiare, la chiona alta sua si allarga, contrariamente a forma abete. Cerro robusto abeti e faggi, con Alloro Pepe Mirra e Incenso, il Melo piccoli fiori, il Pruno albero spinoso, Datteri fichi e gelsi, Ulivo e Vite spirituale, ricorre tredici volte, assieme a rose viole e gigli, Frumento paglia e Lino, Canna Edera e Trifoglio. DANTE chiede a muse, di essere ispirato, a narrar vision di Dio, in giardino Eden, richiede arte parola, invoca Apollo e Dafne, Virgilio diparte, e arriva Beatrice, che gli cambia pelle, lavandolo con acqua, di Iperico e Dafne, fiori di ascensione, di notte Sangiovanni, a divenire un Povi, ascende al primo cielo, dafnofago poeta, tiene alloro in testa, e incenso di copale, vede la poesia, che circonda terra, scopre Apollo Pan, essere un aspetto, del Dio di Empireo, tutto fuoco intero. Alighieri da infanzia, suo daimon fà chiamata, annuncia vocazione, a seguire un cammino, notturno nella selva, entra in vicol cieco, impedito a proseguire, prega la Madonna, a vigilar destino, e ripristinar speranza, a chiunque sia smarrito. Mappa e purga del Dolore, aiuta chi è smarrito, a ritrovare il senso, a proseguir cammino, nei regni del destino, interno suo divino. Dafne in mito Ovidio, donna sfugge Apollo, innamorato di lei, inseguita invoca aiuto, vien salvata mutata in pianta. Pianta arborescente, sempreverde fin 3 metri, produce foglie fiori bacche. Aprile sboccia fiori, ombrelle giallo verde, odoroso Lauro dioica, femmine e maschili, femmine fan bacche, mature estate, colte in novembre, usate come esca, x tordi intrappolare. Lauretum boschi sono, luogo di ciuffenna, templi di Pan-Cervi, con edera insegna, suo aroma penetrante, richiama vaticinio, di pizie e sibille, tien fulmine lontano. Delfi lauro bosco, dafnofagi di Apollo, foglie fumigazione, donne slave a masticar, pur edera talvolta, o zenzero aggiunto, catarsi e sudore, in comuni malattie. Alloro stimolante, potente germicida, cura ogni influenza, a Zenzero associato, prima coricarsi, sudar mi ha stimolato, cura esaurimento, nella convalescenza, contiene geraniolo, pinene e fellandrene, bevuto dopo pasti, la digestion sostiene. Dafne aiuta pancia, è anti-catarrale, aroma che possiede, stimola a poetare, e peto sa sfiatare; in casi di fatica, astenia indigestione, olio di sue drupe, usa contro insetti, repelle le mosche, spalmato sul pelame. Nei piatti selvaggina, usa foglie colte a marzo, durante fioritura, impana con pastella, ebraica ricetta, su fondo pirofila, strato foglie alloro, adagia alici aperte, ricopri pane mollo, bagnato aceto/vino, pomodoro a pezzi, olive tagliuzzate, aglio cappero portulaca, un pizzico di sale, ricopri con lattuga, stendi secondo strato, forno 30 gradi cottura. Laurino siciliano, con foglie/bacche, sorseggia dopo pasto, aiuta la pancia: 400 grammi bacche, o 100 grammi foglie, in 800 alcol puro, chiudi tappo ermeti, poni a buio fresco, agita ogni tanto, dopo 1 mese filtra, unisci sciroppato. Alloro come unguento, riduce ghiandole collo, metà bacche e olio oliva, cuoci in recipiente, in vapor acqua bollente, 15 minuti lento, filtra e usa per massaggi: il macero in oliva, detto olio Laurinato, lenisce spasmi e traumi, di articolazioni, contrasta la fatica, insonnia e bronchite, 30 bacche Lauro al sole, pesto dopo 20, mesto ad olio oliva, pongo con la tela, sopra reumatismi, alla mattina o sera. alloro_oleolito-bacche.mp4audio

42:12:07: Emilia al Terabuti, insegna curar piante, alberi da frutto, coltivati alto fusto, assiem campi orto, foresta a strati cibo. Regole trapianto, da terre magre a ricche, da montagna a valle, non fare viceversa, porta innesti sud, crescon rapidamente, ma resistono poco, ai freddi certamente; se terre del Biedano, recano ciliegi, prugnolo e biancospino, pascoli con rovi, arbusti di marruca, lei scassa suolo, duro oppure zuppo, riempie di composto, cenere di sfalcio, Rose arbusti siepe, moltiplica a talea, verde o legnosa, secon stagione e specie: a novembre-dicembre, o prima di gelate, talee semilegnose, adatte per estate, taglia sotto 1 nodo, cima alto e intero, dal nodo usciranno, nuove radici belle. Trapianta età di 1 anno, orienta struttura, albero ricresce, fuori orientamento, periodo assestamento, radice di pianta, assorbe ogni giorno, ossigeno in dose, pari al suo volume, sappi poi che humus, nocivo troppo azoto, invita parassiti, zucchero a riposo.| Innesti e potatura, se sono necessari, su piante fuor natura, sotto ogni taglio, lascio 1 tira-linfa, riassorbe circolazio, corteccia cicatrizza: innesto e inserimento, di gemma porzione, tra piante di specie, fa incrociare loro, zone accoppiate, son nesto e portainnesto, legate ben strette, argilla copre il resto; se taglia a 7 gemme, cresciuto stagionale, escluso lati e cima, lascia gemma basale, a evitare incrocio, di ramo contro ramo, forma piramidale, accresce pian piano; in alberi innestati, linfa è disturbata, son vasi conduttori, stretti oppure larghi, la linfa vi scorre, troppo lentamente, a causa di innesto, oppure velocemente; su alberi da frutto, cerca scoprire, la forma naturale, che vai ad offrire, evita potature, a ridurre sprechi rami, troppo lavoro, chiede forme artificiali: se alberi da frutto, regolarmen potati, portan strenua lotta, con polloni e vari, Alberi presenti, abituati a potature, io continuo fare, a evitar sregolature; su forme naturali, vedo tronco centrato, 1 angolo poi emerge, dai rami impalcatura, osservo e rimuovo, ogni ramo innaturale, ho dopo 6 anni, scala chiocciola che sale; tengo immagine in mente, forma naturale, così albero potato, cerco essa avvicinare, sua forma riprende, autosufficiente, decresce potatura, arbo matura e rende; potare non-potare, astengo fin 4 anni, lascio alberelli, poto secchi rami, raggiunta loro forma, armonia regolare, magari poto sopra, loro alto straripare. Emilia lascia frutti, seguir conica forma, 1 leader centrale, che dritto piano sale, attorno sviluppa, corti rami regolari, ogni ramo dista altro, circa 70 gradi; dopo quinto ramo, ha fatto giro intero, il sesto virtualmente, sovrappone al primo, ogni ramo e foglia, segue ordine preciso, pota aver ciascuno, spazio luce invito. Ramo resiste a vento, forma rispettata, dopo 6 anni, 6 rami impalcatura, estendono fuori, modello a spirale, 40 gradi orizzonte, 20 gradi a declinare, nasce scala chioccia, permette scalare. Frutteto potato, resta intera vita, in Africa e Brasile, boicotta potatura, piante produttive, peri meli e cachi, dirado rami vecchi, malati danneggiati, vento spezza rami, si porta pure i sani, poto legno vecchio, ridò forma ai rami, ogni lesione legno, tratto con impasto, e buchi nei tronchi, colmo senza scasso. Albero denutrito, dà polloni chioma, aumenta le foglie, che bevono aurora, elimina polloni, a piante ormai potate, ai Kaki solo branche, secche malformate. frutteto_potaspollona-comune.mp4../../foto/terrabuti/device_attrezzi_falce_falcetti.mp4audio

64:06:24: GALLINA 公鸡 母鸡 segue pulsazioni, sa riscaldare gusci, immobile assoluta, pur se si allontana, ascolta in empatia, pollaio la protegge, notte che arriva. Volpi e Faine, in agguato al confine, pure Anatre ed Oche, pascolan le file, è utile pollame, che mangia parassiti, forniscon + prodotti, e lavorano attivi: osserva gli animali, a prevedere clima, Gallina si spollina, se pioggia si avvicina, Gallo canta strano, il clima sta cambiando, se attarda a pollaio, sta pioggia arrivando. Gallina in natura, è grande predatrice, insetti e lombrichi, veloce sa ingerire, ma essa a sua volta, è preda della volpe, di strigi e rapaci, se viene mangiata, nessun ne abbia colpe. Gallo è macellato, dopo allevato, al mondo ha transitato, a uomo si è legato, io permesso chiesi, al cuore suo di sogno, Totem suo custode, permetti nos bisogno. Galli e gallinelle, orchestrano voci, funghi rospi e rane, cugini per la pelle, Vespe e Calabroni, intorno volan tanto, ronzano sui fiori, con anatre in agguato.| GALLUS domestico, Pollo 鸡jī allevato, per carne o per gare, e scopi religiosi, amico di umani, sacrifica se stesso, Seba li conduce, a pascolare il tempio: dieta erba fresca, insetti e lombrichi, paglia nel pollaio, a dare terriccio, Emilia pose siepi, attorno al pollaio, e offre spazzatura, per razzolare gaio, mangime granaglie, consumo giornaliero, 90 grammi a capo, trecento kili anno, così 10 galline, azoto a suol daranno, poi gallina invecchia, e uova ridurranno. Autoctone galline, son più resistenti, a parassiti e malattie, e climi incerti, Emilia mette in acqua, aglio è tè cipollina, contrasta parassiti, che uccidono gallina; allevamento intensivo, è cronico stress, porta aberrazioni, in relazioni che, il buon disciplinare, prevede abbeveratoi, aree ombreggiate, mangiatoie e posatoi; consocia ampi spazi, esterni a razzolare, migliora piumaggio, reca antiossidante, carni magre e sode, ricche pure in ferro, olivo reca ombra, riparo e nido aperto.| Gallo siciliano, antico incrocio pare, tra polli siciliani, e nord africani, ha istinto sessuale, dopo 40 giorni, piumaggio bello, indole vagabonda; sua femmina resiste, bene i climi freddi, lui ardito battagliero, lei rustica dama, resiste malattie, comuni ad altre razze, subisce predazioni, come altre razze. Canidi e mustelidi, donnola e faina, attivi alle ore notte, pur cani randagi, volpe interessata, a fare irruzione, a crepuscolo notte, uccide ulteriore, prede più del necessar, risposta istintiva, a vista di molti, oppure inotizza, tacchino pian piano, il fegato divora, tacchino risvegliato, fuga con terrore, volpe molti morsi, mentre la Faina, sgozza ogni gallina, asportandone qualcuna, o ne divora petto. Puzzola se passa, attraverso piccin fori, se non può asportare, divora cervello. Martora in pollaio, sgozza ogni uccello, Gatto selvatico, può abbattere pollame, comunque poi divora, completa sua preda; se semi di Datura, fan mattanza naturale, i semi della Canapa, felici san sbronzare, con calma prendi polli, appesi fai calmare, prima di matare, chiedi permesso animali. pulcini2019.movgalli-lotta16-6gen.mp4audio

41:04:01: ritorni del FREDDO, in tutte stagioni, i più freddi dell'anno, ora segui nodi, giorni della merla, ultimi 3 di gennaio, giorni della vecchia, tre a fine marzo, son giorni + freddi, della primavera, che afferma x salti, impennate ritorni: parabola di vecchia, donna furba che, riusciva scansar pioggia, Marzo 28 giorni, ne prese da Aprile, cosi inzuppò la vecchia. Vedi 10 aprile, quando iniziano cantare, i Cuculi uccelli, ritornano i freddi, a date ricorrenti. Marzo porta i nodi, 19 e venticinque, 3 giorni della vecchia, lì nel fine mese, Nodo del Cuculo, sta il 10 aprile, nodo Eolo il 25, patron del vento fine. Nodo san Pancrazio, Servazio e Bonifazio, Nodo bachi Seta, tra mezzo e 20 maggio, Nodo mamma Pietro, è ultimo di giugno, dopo appar estate, ora scopri il grugno. Marzo fuor la gemma, Aprile dopo la apre, Maggio poi la tiene, Giugno poi la rompe; acqua di Maggio, vale + di buoi e carro, 1 acqua Aprile-maggio, pane tutto anno. | Solstizi-equinozi, posson aver pioggia, osservali con cura, buoni affari porta, Maggio maggione, mantieni il tabarrone, a Luglio gira nudo, sole è in leone, se 26 Luglio, ristora i mietitori, piange Maddalena, pioggia vera manna, l'ora del pastore, tregua sopraggiunta, sibilo ad orecchi, pioggia pur annuncia. Luglio gran caldo, bevi vino batti saldo, Agosto capo Inverno, nasce nodo freddo, notte di Lorenzo, carbone piove addosso, Francesco si rinfresca, presso 2 agosto: poc'acqua di Agosto, por uomo ti conosco, Settembre porta via, ponti o secca fonti, Settembre mutamento, aria settembrina, Fresca alla sera, e fresca la mattina. Nebbia bassa, quel che trova lascia, 3 nebbie fan pioggia, 3 piogge 1 piena, dopo 3 brine, sarà pioggia a mezzane, se muro trasuda, temporale può arrivare; mordono le Mosche, giornate sono fosche, Ottobre speculare, al Marzo carnevale, qualche scampagnata, ancor sa regalare, tu getta ghiande, a suino da ingrassare. Novembre san Martino, 3 giorni un pochino, alla festa dei santi, neve per i campi, alla festa dei morti, neve negli orti, giunge a monte e piano, nel 18 e rotti: al 25 Caterina, tira fuori una fascina, a 30 san'Andrea, il freddo spacca pietra, se Natale freddo cordiale, bruma Dicembre, davanti ti agghiaccia, e dietro t'offende. Serena la campagna, neve alla montagna, per 1 settimana, la neve sara madre, dopo due è matrigna, dopo 3 fa tigna, ma dopo ogni neve, bel tempo sospinga. NEVE 雪 accumula orgone, crescita forze, usa a vantaggio, in torrida estate, preparato di Neve, posto in bicchiere, serba in congelatore, l'estate contiene. Giorni luna piena, effetto evidente, comunica qi plasma, forma di 1 vivente, osservi fiocco neve, ha cristallo bello, esagonali forma, attira memoria inverno. Cuore fiocchi Neve, polvere che viaggia, vento porta in alto, e 1 nube abbraccia, al freddo si ghiaccia, cade assume forme, a terra sudiciume, rilascia quan scioglie. Ghianda cade presto, freddo viene lesto, abbondano ghiande, lungo freddo Inverno, così bianco Gelo, acqua messaggero, se pizzican geloni, neve/freddo intenso, poi successiva Estate, caldo davvero.| se Canna palustre, fa grande pennacchio, sara lungo Inverno, di neve o di ghiaccio, fiore del Cardo, rivela il picco estate, Arco beve in mar, per nubi dissetare; arcobalen mattina, riempie la marina, arcobalen di sera, il tempo rasserena, arcobaleno in mare, tempo buon da fare, arcobaleno in terra, va piover nevicare. Farfalle a primavera, nomade africana, Vanessa del cardo, che migra Mediterran, Europa sorvolando, milioni in tutti cieli, nasce Cane-lupo stella, Sirio in milky way. Annate calde e fredde, abbondanza o carestia, bilanciano tra loro, in natura tutto cicla, se piove al 4 aprile, piove a quarantina, fino metà maggio, pioggia bene arriva. A chiara montanga, bevi va in campagna, a chiara marina, mangia e sta in cucina, se montagna è chiara, la marina è scura, va in bosco e campi, senza alcun paura. Dum tepore mutant, stercora natant, quan cambia tempo, galleggia la lordura, se vien brutto tempo, pur cigola legno, di porte e finestre, armadi e bracello. Inizia Civetta, cantar con Cornacchia, voce roca insiste, così arriva pioggia, Maiale scontroso, pioggia segnale, Farfalle intorno casa, imminen temporale. Se la testa prude, insistente sen ragione, o fuoco brucia interno, neve fina fina, sfavilla brace viva, la grandine avvicina; inverno neve odo, Nocciole gran raccolto, quan sole neve indora, neve-neve ancora, se nevica a minuto, la trovi fin al buco, primi tuon di Marzo, serpe esce dal buco. Quando canta Rospo, Inverno pare morto, in Toscana primo canto, tien a fine marzo, svegliano i scursuni, odor di primavera, tartarughe e piante, escon dal letargo, pure gli umani, ferormon richiamo. Muor radice inverno, April dolce dormire, uccelli a cantare, gli alberi a fiorire, alla coda di Marzo, e alla testa di Aprile, non si sa il freddo, che puo ancor venire. Marzo pazzerello, esce sol porta ombrello, la Neve marzolina, da sera alla mattina, equinozi in luna piena, goccia o fontanile, April gentile freddo, non ti alleggerire. neve170121_terabuti.movdevice_num-qigong.mp4audio

91:05:30: Scritture indù e cinesi, narrano migrazione, di popoli iperborei, da Interno verso Esterno, direttrice nord a sud, Hmong memori del nord, come tartari americani, Desheto e Patrizika, rupestri viaggi antichi. Popolo interno volle uscire, al Sole esterno detto helios, oltre il Dio fumoso, colonna etere nubi, abitare nuove terre, traversando cinta ghiacci, sparpaglian continenti, in quattro direzioni, scende la statura, fin pigmei di Equatore, eccezione in Patagonia, Fuegini usciti fuori, di apertura Polo Sud, rientrati in terra cava, dopo gran diluvio, narrano antenati, aborigeni di Australia. Giardino Eden interiore, Arca Noè ci è familiare, imbarca bestie e vegetali, da terre di Iperborea, coste Alaska e Siberia, trovi molte zanne avorio, portate da correnti, su banchisa accumulate, rocce e fossili smerciati, ne rimangon ancor tanti, distese ossa di mammut, creano isole del nord, gran quantità di avorio, scavate ogni anno, alla foce fiume Lena, ventimila zanne sono, conquista russa di Siberia, mentre su isole Franz Josef, stormi di oche verso Nord, ogni anno puoi vedere, pur nei libri bordo nave, apertura a Nord appare, tremil chilometri grande, dopo barriera di ghiaccio, un mondo a clima temperato. Olaf Jansen norvegese, nato in Uleaborg, villaggio russo pescatori, 27 ott 811, padre alto normanno, aspro e resistente, ma gentile come donna, temprato da avversità, tenne volontà suprema. Olaf narra la sua storia, a su zio che è miscredente, possidente molto ricco, cerca sprono a nuovo viaggio, delusione appar cocente, è denunciato ed arrestato, relegato in manicomio, 28 anni sofferenze, riguadagna libertà, alla morte di suo zio, 862 compra brigantino, pescator trentanni ancora, poi vende peschereccio, per andare in Illinois, con i libri di Stoccolma, poi al sole in California, 4 marzo 901, sotto presiden McKinley, umile casa con le viti, piante fichi arpa e libri, fà disegni e mappe terre, visitate nel dettaglio. Olaf 95 anni, visse bungalow con orto, poca distanza da Los Angeles, sette anni in California, occhi grigi e mite viso, coltiva viti e fiori, lui pescatore norvegese, che da isole Lofoden, viaggia in terre di Franz Josef; in punto morte chiama Emerson, nel suo bungalow a salvare, sue memorie di quel viaggio, quella notte al capezzale, poi riunisce con suo padre, gran sonno artico polare: già mio padre e mio nonno, tramandano racconti, di eventi del Nord, antenati nostra razza, come i Hmong Cina-Tartaria, Emerson ha forte emozione, sensazione dejavù, uomo morente tocca cuore, molte volte quella notte, il racconto di quel vecchio, accese fede in Yperborea, mi diede carte disegni e mappe, perchè io le dessi al mondo, gente sappia verità, per morire io felice. A San Jacinto sorge il sole, suo spirito si invola, pago rito funerario, di Olaf Jansen navigatore, coraggioso esploratore, fedele a Odino e Thor, nato in isole Lofoden, fà vecchiaia in California, per scaldare vecchie ossa, inizia Viaggio in terra Agarthi, due anni ci vive con il padre, Iperborea è illuminata, da un etere fumoso, di un Sole centrale, che illumina quel piano, fitta rete di colonie, abitata da umani, alti fino a 4 metri, oltre Aurora Boreale. Dio creò cieli e Terre, dapprima i piani interni, il piano esterno è la veranda, come i licheni nati a nord, diari di artici viaggi, narrano ago bussola, oltre il Nord conosciuto, dove muta gravità, correnti elettriche in avanti, sali e scendi a nord e sud, mondo interno ha quattro fiumi, più lunghi e larghi di Amazzonia, e una palla a fuoco rosso, immenso vuoto regge il fulcro, di toroide elettricità, gigante sole a luce dolce, lattescenza luminosa, distribuisce suo calore, uniforme a spazio interno, nube elettrica chiamata, Dio fumoso residenza, di Iberia o Siberia, Ibernia o Iperborea. Olaf lascia Stoccolma, 3 aprile 829, con il padre a veleggiare, isole Gothland e Oeland, tra Danimarca e Scandinavia, alla città di Christiansen, riposano due giorni, poi costeggia Scandinavia, verso Isole Lofoden, da cui pescano le zanne, da vendere a Stoccolma, con merluzzi aringhe e sgombri, e i salmoni affumicati. Giunti a isole Spitzbergen, mare aperto e venti buoni, incontran molto ghiaccio, un labirinto di iceberg, come montagne sentinelle, o palazzi di cristallo, e massicce cattedrali. 23 giugno buona pesca, un forte vento da sud-ovest, raggiunge Terra di Franz Josef, zanne avorio e tanti uccelli, naviga 24 ore, entra in piccola baia, in un posto verdeggiante, aria calda e mite, ringrazia Odino e Thor, Dei venuti dal Nord, da una terra molto bella, che ogni mortal deve vedere, in quanto culla di antenati. Sole basso all'orizzonte, usuale a inizio estate, quattro mesi luce al giorno, prima ritorno di gelate, della notte polare. Vedemmo lunga linea costa, Terra Franz Josef allontanare, in una forte corrente, che ci spinge a Nord-Nordest, al terzo giorno arrivammo, a isola cumuli di legna, portata da correnti, tronchi 12 metri, e larghi fin 60, dopo un giorno salpammo, verso nord a mare aperto, con pensieri ed emozioni, sopra fame e sonno: il freddo intenso lascia posto, a un piacevole caldo, maggior della Norvegia, di sei settimane prima, dopo un piccolo sonno, ecco tormenta di neve, vento a poppa forte, nostra barca sconvolta, vela vò abbassare, orizzonte di foschia, bianca nuvola vapore, mescolata a fiocchi neve. Barca oscilla presa, da feroce risacca, di vortice gorgo, sfuggimmo distruzione, la bussola è fissata, con viti sulla barca, nostre provviste slegate, di cibo e di acqua, spazzate da burrasca, molte finite in mare aperto, sulle onde tumultuose; sentii voce di mio padre, Coraggio, figlio mio, Odino è Dio di acque, compagno ai coraggiosi, egli è con noi, lascia andare la paura, mentre cadevan poppa e prua, onde giganti a cascata. Torna calma dopo prova, di angoscia e di paura, dopo tre ore improvviso, il vento perde furia, sciolgo fune dalla cintola, senza dire una parola, iniziamo a lavorar su pompa, per scaricare il mare, imbarcato da tempesta. Con calma isso la vela, a vento favorevole, lasciamo asciugar nostri vestiti, confidiamo in Dio Odino, senza perdere speranza, lavo mani e viso, quel mare sulle labbra, scopro esser acqua dolce, miracolo di correnti, immediato riempio botti, ad albero legate, una brezza riempie vela, la bussola è ubriaca, da vari giorni ormai, da dopo la tempesta, ho voglia di dormire, mi stendo nella stiva, guardo stella fissa, su cupola del cielo, annoto primo agosto, e scruto l'orizzonte, ciel rosso e foschia nubi, un Sole rosso noto, riflesso par miraggio, offuscato molte ore, a stabilire il tempo, uso altro sistema. Avanziamo gradualmente, al di là del vento nord, sembra arrampicarsi, sole alto su orizzonte, quan libero da nuvole, o foschia del mare, appariva bronzo nebbia, ciel porpora pallido, che cambia in bianco lattescente, come riflettesse, qualche luce al di là, oltre il nostro sole. Nei giorni seguenti, assonnato mi addormento, poi mio padre mi sveglia, mi scuote per le spalle, vedi terra in vista! con spiagge sabbiose, dove rompono onde, ritirandosi in schiuma, poi formarsi di nuovo, cantando lor fragore, la terra era coperta, da alberi e flora, tiriamo fuor preghiere, ringraziare Odino e Thor, gettammo rete e pescammo, pesci per provviste, la bussola or normale, ago punta il nord. Navigammo tre giorni, lungo la costa, arrivammo a bocca immensa, di un fiume o di un fiordo, per dieci giorni risalimmo, fiume detto Hiddekel, acque dolci per riserve, risaliamo a vento buono, foreste a riva in estensione, con alberi giganti, fermammo presso spiaggia, e trovammo molte noci, assieme a funghi mukamor. Giorno primo di settembre, cinque mesi da Stoccolma, sentiamo in lontananza, il canto da una nave, che scivola sul fiume, diretta verso noi, un coro poderoso, con musiche da corda, echeggia cento voci, frementi melodie, con accompagno di arpe, riempie intera zona; la nave molto grande, si ferma e cala barca, sei uomini giganti, diressero da noi, parlano una lingua, tra sanscrito e slavo, incontro coi giganti, amichevoli e cordiali, ci invitano coi gesti, a bordo loro nave. Dopo un ora e mezza, nos barca è issata a bordo, la nave è detta Naz, cioè Gita di Piacere, i cento passeggeri, ci osservano curiosi, tutti alti sui tre metri, barba corta e viso bello, rossastra carnagione, capelli neri o sabbia, il più alto è il capitano, di questo gran vascello, le donne raffinate, han fattezze regolari, con tinta delicata, e una luce salutare; sia uomini che donne, fan gara cortesia, in sguardo e nei modi, nonostante la statura, nessuno imbarazzato, nei nostri confronti, tutti risero gioiosi, riccamente vestiti, uomini con tuniche, allacciate alla vita, di seta e raso ricamate, calzoni corti fin ginocchio, calze e sandali abbelliti, con bracciali e fibbie oro. Viaggio in nave per due giorni, fino a Jehu città di mare, case grandi in bello aspetto, come i bungalow Tartaria, qui ci ospita una coppia, Jules Galdea e sua moglie, fanno festa in nostro onore, ci presentano agli astanti, tutti ansiosi di istruire, noi ansiosi di imparare. Autunno 829, il sole rosso ci scaldava, emanando luce bianca, come fossero due lune, piene e chiare lattescenti, tale nube poi tramonta, ogni dodici ore, poi di notte è fuoco opaco, alba e tramonto è fiammeggiante, imparammo che la gente, chiama essa il Dio Fumoso, sospeso al centro del gran cielo, dentro terra gravità, da una forza magnetismo, di attrazione e repulsione, uguale in tutte direzioni, nube elettrica in sé buia, emana luce lattescente, da fenditure in parte bassa, da cui splende luce fuori, attraverso le aperture, come ghianda pineale, emana stelle a luccicare, come Rosa dei beati, è la sedia Dei amati, sorge a est tramonta ovest, come in terra superficie. Dio Fumoso stazionario, alimenta qui ogni nave, con le luci più soffuse, sovraccarica pur l'aria, dando mana num o prana, mi sentivo in gran salute, nei due anni che io vissi, con mio padre in tale luogo, parte interna della Terra. Oro ovunque in manufatti, specie in cupole edifici, templi musica collettivi, e sullo sfondo le campagne, flora e frutti esuberanti, con sapore delicato, vedo gente a lavorare, pendii colline a viti, valli adatte ai cereali, grappoli uva più di un metro, ogni acino è come arancio, mele grandi come teste, e le sequoie pure immense, in estese gran foreste, vaste mandrie di bestiame, sui pendii delle montagne, mi ricordano l'Arcadia, di leggende di Tartaria. A Jehu rimasi per un anno, nella casa dei padrini, imparai la loro lingua, mi parlarono di Eden, città culla a razza umana, un giorno venne a noi un invito, governator di tal città, manda un mezzo di trasporto, elettro mosso con mercurio, su un binario sen rumore, sfreccia a gran velocità, tra colline valli e monti, il treno segue suo paesaggio, senza tunnel perforati, ogni carrozza tiene ruote, e ingranaggi che a girare, annullando gravità, fanno il treno levitare, proteggendo da influenze, di pressione e clima eventi. Eden city è situata, in bella valle su altopiano, su montagna la più alta, arbusti e fiori in abbondanza, un parco tiene gran fontana, che è sorgente a quattro fiumi, vanno in quattro direzioni, questo posto è qui chiamato, ombelico della Terra, è concessa a noi un udienza, di due ore con il capo, interessato a nostra storia, lui ci offre sua licenza, a visitare tutti i posti, Galdea e moglie nos padrini, guidan viaggio con coscienza; il dignitario in cortesia, ci permette di partire, nel momento che vorremo, tentar viaggio di ritorno, da foce fiume Hiddekel. Apprendemmo loro usanze, maschi sposi a settantanni, maschi e donne vivono tutti, in media sei-ottocentanni, così sviluppano virtù, come i bibli-patriarchi, migliorando loro scienze, geometria e astronomia, geografia e le arti belle, statue belle e colonnati, palazzi musica in città, dove 20 mila voci, di giganti forti cori, fan sublimi sinfonie. Bimbi a scuola dai 20 anni, studian dopo per 30 anni, entrambi i sessi vanno a scuola, a lavorare e musicare, i mestieri più comuni, architettura e agricoltura, orticultura e allevar mandrie, far motori di energia, per i mezzi di trasporto, per viaggiar su terre e acque, e poter comunicare, fra di loro a gran distanze, altri studian fauna e flora, specie uccelli di gran copia, pure quelle estinte fuori, sulla superficie esterna, hanno qui un asilo certo, pure il mais di Wakatame, riso e grano primordiale, gran riserva da incubare. Etere assai forte, aiuta tartarughe immense, distese di erba esuberante, foreste e alberi giganti, una gran mandria di elefanti, camminavano pesanti, facendo tremar suolo, strappan rami da più alberi, azzerando vaste zone, prontamente rinverdite, dalla pioggia che cadeva, a distanza 24 ore; questa grande umidità, ha corroborante elettricità, e il calore della flora, aiuta la longevità, grandi valli in ogni dove, e luce chiara Dio Fumoso, dona ebbrezza sulle guance, mentre il vento mormorando, canta bella ninnananna, suo respiro di fragranza, aiuta aprir germogli e fiori. Dopo due anni nostro arrivo, chiedemmo di tornare, in terra superficie, i nostri amici riluttanti, offron mappe terra interna, fiumi mari e sue città, golfi e baie attracco, e borse pepite oro, come uova d'oca, ci accompagnano a Jehu, e lì restammo un mese, per riparar la barca, poi Naz imbarca il tutto, e ci riporta alla foce, del fiume Hiddekel; nostri fratelli giganti, metton barca in acqua, pur molto dispiaciuti, per nostra decisione, di andare via da loro, usarono premura, per nostra sicurezza, nel viaggio di ritorno. Il vento soffia a Sud, dall'apertura a Nord, la bussola indicava, un direzione opposta, a quella dell'arrivo, seguendo il flusso campo, iperbole ascensional, trovammo altra stagione, cui Sole splende al Sud, poiché la notte artica, regna a Spitzbergen. Dopo 40 giorni, arrivammo a Delfi city, alla foce del Gihon, già vista coi compagni, cioè i coniugi Galdea, sostammo per due giorni, ospitati dalla gente, di visita precedente, facciamo le provviste, e salpammo ancora a Nord, verso il mare aperto, nel mese di novembre, coi venti dall'interno, dormimmo lautamente, e svegliammo una mattina, vedendo più pinguini, e stelle a luce doppia, oltre il Dio Fumoso, e suo calore generoso, incontrammo il Sole esterno, dall'apertura a sud, il clima vira al freddo, e vedemmo i primi iceberg, tra i canali aperti, della zona gelata, che circonda tutti i poli, la bussola ubriaca, ripete stessa storia, ago mosso da correnti, che avvolgono la terra, come un rivestimento, un circuito senza fine, toroide iperboloide, che scorre in alto e basso, uscendo e rituffando, da superficie interna, offrendo Aurora luce, su cima di montagne, presso Spitzbergen; toroide ruota e reca, vasto campo elettromagno, enorme macchina dinamo, imitata dagli umani, e da sir James Ross, che disse aver scoperto, polo magnetico a circa, 74 gradi latitudine, mentre invece risiede, a metà crosta terrestre, 300 chilometri sottosuolo, gravità diventa neutra, poi diventa inversa. Tra due enormi iceberg, finisce nostra barca, ghiacci come case, si staccavano con forza, attrito tra colossi, scontro fra giganti, pression solleva e spacca, i ghiacci in mille pezzi, cadendo infine in mare, con spruzzi colossali, in 45 giorni, evitammo di scontrarli, pregammo per il viaggio, eccezionale avuto, con uova d'oca d'oro, riposte nella stiva, sognammo nuova barca, da prendere a Stoccolma, ma il mare aveva forza, dalle onde di quei ghiacci, che affondano nei pressi, e rivoltano la barca. Bagnato e irrigidito, e quasi congelato, mi trovo sopra un iceberg, mi guardo attorno in ansia, un cielo color porpora, sconfinato oceano verde, mio padre era scomparso, assieme a nostra barca, senza più speranza, comprendo situazione, e prego il Salvatore, sento sparo e vidi, una baleniera in mare, dirige verso me, calando una scialuppa, salpata da Dundee, in cerca di balene, racconto la mia storia, al capitan scozzese, mi prende per un pazzo, mi mette in sorveglianza, del medico di bordo, io debole e affamato, riposo alcuni giorni, rifletto sulle scienze, ancora in fase infanzia, su cosmo della Terra, che ignora il Dio Fumoso, che un giorno sarà inteso, da lì vengono i cedri, e i corpi dei mammut, trovati in acque Nord, da Andrè e i suoi compagni, a bordo mongolfiera, dalla costa di Spitsbergen, 11 luglio 897, accolti come me, da benevoli giganti, figli di Iperborea. Leto madre di Apollo, nacque su isola Artica, visitata e descritta, dal vecchio normanno, Platone ci dice, vera casa di Apollo, è Delfi a centro Terra, in mezzo agli Iperborei, tra valli interne boschi, con pollini e germogli, portati in ogni dove, dal soffio di Borea, espulsi al foro Nord, generando la neve, colorata dell'artico, per presenza vegetali. |Admiral BYRD, scrive suo diario, sul volo 19 Febbraio, anno 947: parte ore 6, con pieno carburante, ore 8 campo base, ricezione normale, ore 9 distese ghiaccio, e neve sotto noi, giallognoli colori, come disegni lineari, violacei e rossastri, ore 10 bussola a oscillare, la rotta ora teniamo, con bussola solare, controlli lenti alla risposta, nessun congelamento, in lontananza le montagne, voliamo sopra esse, una catena sconosciuta, incontro turbolenza, procedo verso nord, oltre montagne è una vallata, verde con ruscello, che scorre verso centro, anomalo ci pare, oltre ghiaccio e neve, alla sinistra gran foreste, vedo sui fianchi dei monti. Strumenti impazziti, giroscopio avanti e indietro, mi alzo e osservo meglio, la valle sottostante, muschio erba fitta, luce appar diversa, non vedo più il sole, giro a sinistra e vedo mammut, poi scendo a quota mille, uso binocolo a confermare, dò notizia al campo base, ore 10 colline verdi, temperatura fuor 24 gradi, proseguiamo nostra rotta, strumenti ora normali, ma la radio non funziona; ore 11 vediamo, paesaggio e una città, aereo appar leggero, come galleggiante, rifiuta a noi rispondere, e vediam destra e sinistra, aerei come dischi, avvicinan rapidamente, irradiano qualcosa, hanno stemmi similari, a quel David Lazzaretti, visti sul monte Amiata. 11 e trenta radio gracchia, giunge voce parla inglese, Benvenuto Ammiraglio, vi faremo atterrare, siete in buone mani. I motori sono spenti, aereo sotto lor controllo, vibra e scende come fosse, su invisibile ascensore, ultima nota sul diario. Alcuni uomini alti, senza alcuna arma, avvicinano mio aereo, in lontananza la città, vibra tinte di colori, una voce mi chiama, mi ordina aprire portellone, eseguo e scendo giù, assieme tecnico radio, accolti cordialmente, fummo imbarcati su un mezzo, piattaforma senza ruote, ci condusse alla città, con gran celerità. Città pare di cristallo, giungemmo a un edificio, ci fu offerta bevanda calda, di un sapore delizioso, poi dopo 10 minuti, fummo ospitati in nostro alloggio, poi invitan me a seguirli, obbedisco vado solo, tecnico radio resta alloggio; cammino fino ad ascensore, la cui porta si solleva, avanzo lungo corridoio, con luce rosa da pareti, mi fan segno di fermarmi, davanti a grande porta, sopra di essa vedo scritta, sconosciuta a me, sono invitato ad entrare, a colloquio col Maestro, armonioso eppure vecchio, lentamente osservo tutto, una voce calda melodiosa: Ammiraglio sieda qui, benvenuto in nostra terra, lui sorride e parla calmo, sei entrato perchè onesto, e conosciuto in superficie, lei si trova sottoterra, non ritardo sua missione, indietro scorta poi ti porta, noi vogliamo voi sappiate, mai abbiamo interferito, ma barbarie civiltà, ora ci obbliga di farlo, forza atomica è pesante, e minaccia ecosistemi, nostri emissari han consegnato, più messaggi alle nazioni, più potenti in vostro mondo, ignorati son messaggi, siete voi or testimone, di esistenza nostro mondo, nostra cultura e scienza, più avanti della vostra, tra di voi alcuni oscuri, distruggerebbero ogni cosa, per avere gran potere, noi provammo pur contatto, con la vostra civiltà, ma ricevemmo ostilità, fuoco contro i nostri mezzi, inseguiti a cattiveria, vostri aerei da battaglia, figlio mio una gran tempesta, si profila ad orizzonte, furia nera al vostro mondo, può durare vari anni, vostra scienza è impotente, e xutan può ritornare, lo vediamo chiaramente, pur qualcuno sopravvive, ma un futuro poi riemerge, da rovin vos civiltà, cercherete etere forza, conservata qui da noi, figlio mio noi torneremo, se vorrete ancora aiuto, a riviver civiltà, appresa guerra futilità, e un pò tartaria tornerà; figlio torna in superficie, e reca tal messaggio, sembra vivere in un sogno, eppure seppi è la realtà, io mi inchino per istinto, per rispetto od umiltà, guardo indietro avanti uscire, dolce sorriso del maestro, anziano viso delicato, gesto soave con la mano, traverso ancor fino ascensore, porta scende silenziosa. Ammiraglio ci affrettiamo, a tornar tua civiltà, con messaggio pace in mano, silenzioso giungo alloggio, con mio tecnico di radio, salimmo presto nostro aereo, motori al minimo su in aria, trasportato dalla forza, fin 2700 piedi, due loro aerei ai nostri fianchi, scortan fino a un punto, poi gracchia messaggio radio, Ammiraglio siete in comando, arrivederci e buona pace, poi scompaiono alla vista, mezzi volanti in cielo blu, noi silenzio a sorvolare, diario bordo alle ore due, distese ghiaccio e neve, 30 minuti dal campo base, inviamo un messaggio radio, ci rispondono normali, con sollievo del contatto, ore 3 atterriamo al campo. 11 Marzo 47, incontro al Pentagono, a Stato Maggiore ho riportato, mia scoperta ed il messaggio, tutto quanto registrato, Presidente è informato, trattenuto per 6 ore, dal Security interrogato, mi è ordinato di tacere, poichè sono un militare. 30 Dicembre 56, anni trascorsi a stare zitto, contro ogni mio principio, di integrità morale, ultima nota su diario, sento avvicinarsi grande notte, e diffondo la speranza, di un epilogo scontato, i parassiti periranno, oltre Grande Ignoto, alla luce oltre il Polo, dove giunse admiral Byrd, dopo un volo sette ore, su una zona non ghiacciata, con montagne laghi e fiumi, vegetali ed animali, e una civiltà di pace. mappa_urbanomonte_gleason.mp4film_spazio1999_ritorno_arcadia.mp4audio

258:11:23: KHAMU del Laos 老挝, Kammu Khamou ลาว, vivon nord province, di Luang Prabang, clan famiglie riti, tradizioni proprie, dettan discendenza, totemica e di coppie; totem-piante animali, relazioni scambio, reciproco rispetto, Riso basa ogni fatto, riso crudo o a vapore, alcol riso ideale, per Spiriti tipi, e la vita influenzare: ogni uman vivente, ha + spiri personali, hmmaal in lingua khmu, senz'essi si muore, a ripristinar salute, corpo famiglia e clan, bisogna chiamar indietro, i propri animal. Con aiuto di mo-mon, 1 sama mangia riso, glutinoso di montagna, presso boschivo, Kamu alleva pur cani, maiali polli e vari, a volte qualche mucca, cavallo nutre hmaal. In momenti malattia, catacliasma o guerre, coltivano + piante, nelle alte loro terre, caccia e raccolta, funghi e pesci fiume, Mais cetrioli zucche, verze tuberi banane, sorgo sesamo zenzero, arachide fagioli, miglio e papavero, con canapa e cotone, coltivati col riso, lungo il sentiero, o in campi terrazzati. Predatori di colture, cacciati e mangiati, se commestibili topi, uccelli scoiattoli, se mangian raccolto, scimmie Ratti bambù, in tempi carestia, Kamu scava tuber pur. Riso compiace, prima piantar campo, rituale Mat reek, prepar mini-giardino, + semi varietà, verrano coltivate, bambu di mat-reek, simula agro grande. Khamu auspica il riso, entro loro campo, scorre acqua pioggia, ai piedi del bambù, serve richiesta, acqua pioggia invocata, mentre falli Shiva, spiri ladri allontana: recinzione mat reek, avvisa tutti animali, rimanere fuori campo, poi inizia piantar, Dibble di semina, fanno buco nel suolo, profon 5 centime, metti seme riso in foro. Gruppi etnici diversi, diverso piantatoio, bastone di bambu, 2 metri groong cmool, altri usano + corti, o lame ferro stretto, a fare postarelle, chiuse dopo evento; chiamano wwyh groong, piantator sonoro, strumento rituale, che chiama pure pioggia, aiuta germinazio, pur orchestra di bambù, vibrati in sintonia, loro eco sale su. Khamu sul confine, stimola la pioggia, con tamburi-terra, 1 cavita nel suolo, come nido termiti, coperto da stuoia, membrana di ritmi, che vietnamita ode, gambo di pianta, come cupi-cupi, accarezza membrana, e causa vibrazione, eco cassa risonanza, entro buco terra, simile a lamento, di putipù Benevento: ascolta spiro lampo, o drago hrooyy pryoong, infastidito scatena, pioggia battente, permette seme Riso, germina e cresce, chi semina vivaio, ara lungo diagonali, argini rituali, attende le piogge, conclude suo campo, giovedi giorno buono, trapianta suo riso, darà + granella, altro giorno altro rito. Sabato fa steli, mercoledì reca foglia, eseguono rituali, pur atei contadini, produce benefici, concentra desiderio, rito emana meglio, ripara da insuccessi, vicino i campi lascia, capanne del ritiro. Case palafitte, sfuggono monsone, Khamu vive gioia, dentro thieng-hai, capanna riso campo, semina ad aprile, in cenere del suolo, con piantator sonoro. Gennaio e Febbraio, uomo ha disboscato, a Marzo ed Aprile, legno secco bruciato, incendio iniziale, poi accatastamento, scarti residui, brucia in secon momento. Prepara primo giorno, mata-rek con bambù, centrale piantato, miniatura a propiziar, madre riso a recitare, prima di piantare, benedice il seme, con sangue pollame. Ngo anima di Riso, come quella di umane, se arrabbia diparte, ci lascia alla fame, padron del campo ha, 1 povero raccolto, rispetto imparerà, per Riso giusto posto. ogni Khamu nutre, spiriti del campo, se chiude buco seme, lui stipula 1 patto, chiede mantenere, protegger semi riso, al tempo raccolto, offre 1 pasto amico; 2 uomini vestiti, afferrano ballando, le donne con acqua, che innaffiano tanto, x pioggia causare, Pi spiriti aiuta, ngo spiro Riso, nel rito si produca; da culla alla morte, nutre anima umani, il riso adottato, è bimbo del gruppo, ponte contatto, tra i vivi e cosmo. Riso sostiene, sua propria cultura, forgia suo mondo, ai confini natura.| dopo la preghiera segue, kne divinazione, spiri consultare, 3 grani riso in mani, se numero è pari, segno che gli spiri, accettano doni, a cena degli inviti: 1 pollo macellato, onor casa famiglia, come Spirito-del-campo, 1 vaso vino riso, aperto un po versato, assiem alla pula, assaggio per avi, rapsodia doppiatura. Spiriti di tombe, e spiriti di dighe, voi siete custodi, di questo ambiente, alimentate voi stessi, con seme vostro, quan riso è vagliato, 1 pollo sia colto, suo sangue sul riso, offerta benedetta, riso nel granaio, con mantra recitato, il padre di famiglia, chiama hmmaal hngo, anima del riso, che torni a casa ancor: ehi riso bianco! torna pannocchie lunghe, ritorna a me oggi, ti riparo e proteggo, riso ner giovanotto, riso bian signorina, Riso-anima vieni, in tua casa sotto mia; buon Riso nel campo, se temi i topi, allora torna a casa, resta sotto travi, ma'gaang madre famiglia, + semi pianta, ti invito giorno/notte, torna a casa e mangia. Per ogni varieta, da famil posseduta, recita incanto, x favore hmmal hngo! spi-riso non-trebbiato, hmmal mah riso cotto, non essere arrabbiato, dai segno raccolto, lascia grani germogliar, crescere presto, possa riso che pianto, riso che mangiamo, essere fortunato, vi supplichiamo avanti, 1 vassoio cibo, a voi è qui servito. Madre Riso accende torcia, albero marcio, siede in campo e dice: via spiri divoranti! vieni aiutarci, hmaal-ngo a piantare riso, di te abbiam bisogno, o insaziabile amico; con torcia spenta, semina si inizia, completa 2/3 giorni, auspicio a ricavar, hmal-riso di padrone, se ha buon raccolto, coltivo riso e mangio, cosi alimento sogno, mostrare 1 hmaal-hngo, a sapere che avremo, riso a colazion. Siamo 1 famiglia, del clan della Felce, vorremmo iniziare, pulire spiazzo selve, nel giorno auspicio, per florido riso, e animali salute, dicci si che inizio! lo capirem poichè, ogni spirito che passa, segnala e manifesta, a noi la scelta fatta. Se quieto rende sogno, buono e perfetto, quieti spiri animali, incontro calmo Riso, se nel taglio-e-fuoco, nessuna chiamata, dormono su scelta, i membri della casa. Uccelli e animali, richiesti a rimaner, in silenzio preghiera, durante l'attesa, se notte seguente, sogno spirito-Riso, in modo positivo, continuo pulir declivio: se inver sogno riguarda, qualcosa tabù, sito è abbandonato, altra area viene scelta, poichè ogni debbio, può esser pericoloso, anziani fan rito, cercano consenso, protezione di antenati, cercan fare patto, con clan della Felce, noi tagliamo tronchi, guarda mani e piedi, a evitar infortuni, oppure gli sprechi, quan tempo raccolto, giunge ti prometto, di fare 1 pasto a te, Liang-hrooy-hre, nutrir spiriti campo, tempio temporan, presso matreek, offerte alimentar, tabacco e fol betel, noci areca calce, barattolo vin riso, attira spiro invito, anzian presiede rito, recita + storni, a chiamare spiri, di suolo e dintorni: allontanate topo, che morde vos germogli, animal sarchiatori, lasciate nelle foglie, durante raccolto, madre-riso chiama, hngo riso-bimbo. Persone che han fatto, insieme raccolto, ora richiamati, da madre del rituale, che prepara koon hngo, cesto Riso-bimbo, riempito di monili, con le pannocchie risi, chiamato koon hngo, poi madre prende 1 pollo, lo bolle x bimbo, strappa del petto, e chiama hmal hngo, porge offerta cibo, ngvan hmmaal koon hngo: riso-figlio ti invito, tagliar riso campo, ti benedico e versiamo, sangue pollo a te, ti laviamo ti serviamo, cibo con bevande, 1 pollo e vino riso, ma-hngo è madre grande. Finita offeta a figlio, è servito cibo, a tutti coglitori, pollo e vino riso, bevi tutti assieme, con lunghe cannucce, da comun recipiente; festa fino a notte, con canti e poesie, ognuno ha composto, uni per gli altri, abbracciano a vicenda, narran storielle, a fine cerimonia, ma-ngo dorme in ceste. Tieni riso-bimbo, in casa fino a giorno, poi raccolto riso, posto in granaio, allora tu sposta, bimbo in granaio, lega a trave tetto, bulul custode innato, rito detto Greh, a Dicembre Gennaio. popoli_kmhmu.mp4flora_uplandrice-guide.pdfaudio

54:11:19: Rappascìola Santa Lucia, si prepara a Senise, la notte della santa, che cammina lungo vie, durante la sua festa, calpesta dolce fatto, grano mais e melagrana, segno benedizione, mangiato a colazione, dai bambini golosi. Sera 12 Dicembre, una sfilata rappascìole, segnano le soglie, benedette del paese, Santa Lucia passa, lascia orme benedette, i bambini attendono alba. Grani dorati e rossi, in cammino verso il buio, indicano i semi, risorti a primavera, assieme al sol che cresce, col piede femminile, una nuova spiga grano, pannocchia e melagrana. Cammina Primavera, a Senise la ricetta, 8 persone 500g grano, 300 g mais, melagrana e 20 noci, bicchiere di vincotto, miele o cioccolata: la sera della santa, ammollo grano e mais, aspetta 12 ore, mattino lava e fai bollire, in acqua abbondante, a lungo fuoco basso, pignatta sul camino, scola i chicchi caldi, aggiungi miel vincotto, amalgamare bene, attendi che raffredda, aggiungi melagrana, noci e cioccolata, così macchiettata, metti fuori porta, in attesa del piede, di Santa Lucia, rappascìola offerta a lei, riceve sua benedizione, oggi 13 dicembre, Basilicata colazione. Rappascìona della sierra, è rappascìola salata, sempre grano e mais, con aggiunta di legumi, minestra preparata, il 31 Dicembre, consumata il giorno dopo, dopo assaggio San Silvestro, che lascia le sue orme: pignatta grano e miele, cuoce lenta nel camino, mattin seguente grano cotto, con piccola impronta, mia madre la fece, di nascosto con le dita, piccoli piedi dei santi, sul grano di pignatta, buon augurio reca, felicità e ricchezza in casa, mangiata a colazione.| MELOGRANO in 2 specie, edule ornamento, Punica granata nana, ha fusto contorto, pianta cespugliosa, origina da Iran, Caucaso e Himalaya, e Mediterraneo, pur talea 20 cm, legnosa fine inverno; fiori soli grandi, o riuniti a mazzetti, a estremità di rami, color rosso vivace, sboccian rami 1 anno, o su dardi rametti, a inizi estate, agrodolci frutti rossi, cogli fin settembre, grandi Roscioli. Foglie rosse emette, e verdi mature, fusto tannino, alcaloide è tenifugo, Melagrana Granada, erborista usa succo, acerbo febbrifugo, disseta matur frutto. Liquore Melograno, digestivo a fine pasto, accompagna macedonie, 800 gram chicchi, in litro alcool, tappa e avvolgi allume, 10 giorni macerare, 300 grammi miele, in acqua sciroppo, uniti a freddo, mix bottiglia vetro, 1 mese buio fresco. Frutti acidi agro-dolci, antiossidanti, astringenti diureti, abbassa pressione, aiuta prostata e reni, infuso fior contrasta, batteri dissenteri. Melograno succo, protegge cuore arterie, buccia tien tannini, x ulcere lenire: frutto antitumore, acido ellagico tiene, che induce apoptosi, di celle cancerose, sta nei Lamponi, con Fragole e Noce, succo inibisce, tumor mammella polmone, azzera diffusione, aiuta prostata guarigione. frutti_melograno_pollone-talea.mp4frutti_melograno_pardini.mp4audio

170:11:30: Teologia e storia della Chiesa, da Andronico Xristos, detto il Pantocratore, dominus imperatore, affreschi in Santa Sofia. Teologia è studio sistema, di credenze e dogmi, di una religione, indaga e comprende, natura del divino, significato di Dio, fede e fenomeni religiosi. Teologia studia tradizioni, testi sacri e liturgie, dottrine e credenze, anche in modo comparato, suo obiettivo è di esplorare, spiegar mistero divino, fornire base razionale, per la pratica e la fede, studia pur la liturgia, che comprende preghiere, canti e letture, sacramenti e riti formali, la liturgia tiene scopo, di fornire un formato, e un ordine al culto, per onorare e adorare, una vera divinità. Chiesa Cattolica CCLP, Liberale Panafricana, è tradizione cattolica, indipendente dalla romana, non conosciuta dal Vaticano, suo organo supremo, è sinodo generale, cioè vescovi e rappresentanti, riuniti regolarmente, a discuter prender decisioni, su teologia e liturgia, e amministrazione CCLP. Come ogni chiesa, organizza arcidiocesi e diocesi, su regioni e territori, in cui la Chiesa è presente, ad esempio a Nairobi, o Lagos in Nigeria, poi vi sono Parrocchie, e comunità locali, in diversi paesi africani, Ghana Uganda e Sud Africa, Tanzania e Camerun, parrocchie che forniscono, assistenza spirituale e pastorale ai fedeli. Poi ci sono i Seminari, scuole di formazione, istituzioni educative, dei futuri sacerdoti, e leader religiosi, in diversi paesi. Chiesa panafricana, non ha sede centrale, ovvero un Vaticano, come la cattolica romana, i suoi organi son sparsi, in vari paesi africani, dove vi sono più fedeli. CCLP unisce vecchi cattolici, che rifiutarono i dogmi, del Concilio Vaticano I, che papa Pio IX definì, il 18 luglio 870, col dogma Pastor Aeternus, cioè Papa infallibile, a giurisdizione universale, dove decisioni del papa, proclamate senza concilio, vennero imposte a ogni cattolico. Vecchi cristiani scomunicati, fan comunità alternative, di cattolica identità, in famiglia cristianesimo. Paesi germanofoni, Austria Svizzera e Germania, impugnarono il dogma, definendosi vecchi cattolici, movimento di resistenza, produsse tre incontri ecumenici, a Monaco Baviera, Colonia e Costanza, con arcivescovo di Utrech, che cresimò tutti gli esclusi, nacque Chiesa Vetero-Cattolica, in un concilio ecumenico, sinodo riunione solenne, di tutti i vescovi cristiani, per curar fede controversie, e orientamenti morali: significa il greco ecumene, intero mondo abitato, cioè vecchio mondo romano, di Grande Tartaria, dove i concili son convocati, da imperatore gran khan, a evitare i dissidi, e favorire unità. Il numero concili ecumenici, riconosciuti come validi, sono ancora sette, secondo Chiesa ortodossa, Chiesa vetero-cattolica, e Chiese luterane: Nicea I 325, Costantinopoli I 381, Efeso I 431, Calcedonia 451, Costantinopoli II 553, Costantinopoli III 681, Nicea II 787, fin quando Chiese Vaticana, fece scissione da Roma, Costantinopoli e Alessandria, diversificando dottrine, sul primato papale, e preminenza della sede. |Chiesa Cattolica Apostolica Ortodossa, è Chiesa ortodossa ufficiale, seconda Chiesa cristiana, più grande nel mondo, 220 milioni battezzati, accomuna chiese autocefale, dove il capo è supremo, su sua propria terra, e guida propri vescovi, nei sinodi locali. Chiesa Cattolica Romana, ha un'autorità centrale, dottrinale e governativa, nel vescovo di Roma, definito il Papa, tuttavia il patriarca, ecumenico di Costantinopoli, è da tutti vescovi riconosciuto, come primus inter pares, capo spirituale dei cristiani, in terra di Andronico. La teologia ortodossa, e dei vecchi cristiani, incorpora i decreti, dei sette concili, Scritture Padri della Chiesa, afferma di esser una, santa cattolica e apostolica, fondata da Gesù Cristo nella sua Grande Missione, e i suoi vescovi sono, successori degli apostoli, della santa tradizione. I cristiani ortodossi, riconoscono sette sacramenti, Eucaristia è il principale, celebrato in liturgia, attraverso consacrazione, invocata da un sacerdote, il pane e il vino sacrificali, diventan corpo e sangue Cristo, in fede transustanziazione, e la Vergine Maria, è venerata Madre Dio, Theotókos onorata, fino al Grande Scisma, controversie oriente e occidente, su questioni politiche, di autorità pontificia. |Slavi dei Balcani, BOGOMILI aman Dio, e dichiarano falso, tutto Antico Testamento, escludono soltanto, salmi del Salterio, che cantano in chiese, sparse in impero; dopo purga penitenze, accendono candele, a illuminare stanza, e comunitario bere, anzian divide il pane, dice preghiera, amanti sussistenza, lavoro sufficienza; estranei diffidenti, rifuggono guerra, subirono martirio, in bulgara terra, esilio e sterminio, ma espansero confini, apocrifi vangeli, comunion dei beni, in chiese di catari. |USSITI con Calice, simbolo eucarestia, di apostolica riforma, voluta da Costantino, protestano in Boemia, coi lollardi di John Wyclif, inglese riformatore, finito pure al rogo. Jan Hus professore, a Università di Praga, critica il papato, imposto dai francesi, apostolo orientale, cugino dei valdesi, in Boemia appoggia tosto, rivolte contadine, e nazionalismo slavo; al concilio di Costanza, è condannato al rogo, 6 luglio 415, insorgono gli Hussiti, con moti di protesta, Hus martire diviene, ma Ladislao Polonia, pubblica suo credo, preti e laici liberi, di predicare le Scritture, tradur lingua locale, eucarestia con vino e pane, agli adulti e bambini, calice loro simbolo, rinuncia ai beni materiali, fuga dai peccati mortali. Ussita tolleranza, si scontra con più scismi, causati da infiltrati, fuggiti da Kulikovo, ussiti di Jan Zizka, devastan chiese e monasteri, Sigismondo Lussemburgo, fa guerra contro questi, pur Giovanna Arco, 23 marzo 430, fa editto contro ussiti, ma inglesi e burgundi, catturano Giovanna, e sfuma la minaccia. Finisce guerra hussita, in Dieta di Jihlava, dove due fazioni, in Concilio Basilea, riconoscon Sigismondo, sovrano di Boemia, in cambio libertà, di culto e nobiltà. Martin Huska emerge, fonda mir Tabore, predica ai fedeli, nuda lode in cuore, Zizka lo sconfigge, ferma lor fervore, guida hussiti poi, in difesa di Boemia, vinto a sua volta, da cattolica lega. Taboriti non accettano, condizioni della Dieta, vennero annientati, da ussiti e cattolici, fuggirono in Polonia, ancora perseguitati, da re Ladislao Jagello, e formarono Unione, dei Fratelli Boemi, a Leszno in Polonia, legata ai Cechi di Moravia, tra di loro sta Comenio. |Martin Lutero accolto, da hussiti di Germania, scisma dei trentanni, battaglia Montagna Bianca, vuol Massimiliano Asburgo, in Boemia e Moravia, fede cattolica di Stato. Controriforma porta ussiti, via dal Sacro Impero, o restare clandestini, vanno in Nord Europa, Usa e Inghilterra. Francesco Bacone, ministro di Anglia, descrive nel suo libro, cause di conflitti, i mercanti di Luce, fan massoneria, in terre straniere, camuffati a vedere, le migliori scoperte, Herrnhut in Germania, nasce Chiesa di Moravia, fratelli di Boemia, missionari in 727, in Americhe e sud Africa: a Cuba ed Haiti, ospiti dei Moorish, studiano sincresi, culti Vodù e Santeria, Maria è Loa Erzulie, Marialionza in Venezuela, Santa Barbara africana, in Cuba Santeria, poi Rivoluzione Haiti, soldati polacchi e francesi, mischiano le icone, delle madonne nere, nel culto devozione, di pacificazione. |Jan Amos Komensky, filosofo Comenio, sogna tolleranza, condivisa conoscenza, educazione intera, edifica un ekklesia, con Angelo Clareno, e settanta francescani, accusati di eresia, costretti a separarsi. Comenio vede mondo, un orologio perfetto, Leibniz lo studiava, qualche tempo dopo, solfeggio in movimento, oltre tempo e spazio, dal cuore al cosmo, e dal mondo al cuore, omini omnibus omino. Comenio scrive libro, labirinto paradiso, Unitas fratrum, erede chiesa ussita, dove tempio pansofico, aveva 7 stanze, Didattica atrio primo, opposto a labirinto, che falso sapere, diffondono pochi, elitari massoni: dal Labirinto mondo, a Eden memoria, teatro interno cuore, reca quieta mente, fino alla sua gioia. Comenio fugge lotta, di Montagna Bianca, dove Boemia perse, la piena indipendenza, in solitaria ascesi, fà mistico viaggio, traccia sentiero, che trasfigura spazio; pensa Comenio, render semplice lingue, una lingua esperanto, x scambi agevolare, idee merci e pansofia, tra popoli diversi, che cercano la via. Comenio nel suo libro, scrive di Poutnik, girovago che gira, labirinto e paradiso, inizia rifuggire, giornali e biblioteca, poi con alchimisti, a Praga via si leva, incontra su piazza, cavaliere Rosacroce, che cerca e condivide, segreto di amore: se un fallito progetto, delusione arreca, lui serba riforma, in didattica spera. Asburgo prende tutto, Comenio rischia vita, tra dispute chiese, la fede si svuota, costretto alla fuga, politica rovina, vede la menzogna, intrigo e ipocrisia, lui chiama assassini, la setta gesuita; infine trova Dio, oltre il mondo fatuo. Comenio con Erasmo, parlan di fratellanza, sceglier propri preti, in ogni mir che nasca, nasce il pacifismo, laborioso su e giù, tra famiglie concorrenti, e mercanti veneziani, che stampan bibbie ereti. A fine percorso, pellegrino riassume, io e tutti sogniamo, Sofia ovunque sfugge, dinnanzi al malgoverno, rifiuta tutti doni, di falsa sapienza, fuor vizi e avarizia, usura e lussuria, a corte scopre trucco, di governo corrotto, con sudditi arricchiti, premiati a ricchezze, e i poveri sviliti. Comenio Salomone, divulga conoscenze, riforma regno e scienza: se ragione è perduta, uomo invoca Dio, comincia viaggio fino, a paradiso Cuore, dove voce Cristo, svela eterno mito, tu sei sempre amato, sebbene ignori tutto, cosi ti ho preparato, il sentiero di Maria, comprendi in versi e canti, la gioia a cui conduce. Taboriti scissi in due, vivono Adamiti, guidati da Zelisky, simili a Jainisti, sconfitto pure lui, fuggono in deserti, segreti culti grotte, superstiti fedeli, divengon fraticelli, in grotta di Sibilla, accolti dai Piceni, conobbero Francesco, che libro ricevette, Andronico Salterio, un canto di riforma, cristico fraterno: pervasi a doppia luce, di ragione e fede, spogliano idee, di tutte propagande, poi Spirito Santo, presta nuovi occhi, ai fedeli nella grotta, sacre visioni porta, in stato comunione, di spirito che innalza, sopra differenze, che ego spesso calza, di fuori i pellegrini, seguono sentieri, a cercare redenzione, e relique guarigione. storia_reforme-protestante.mp4storia_reconstruction-Fomenko.mp4audio

331:05:11: VOLPE rossiccia, Vulpes vulpes vulpo, 狐狸 alopex greco, e lapsa in Lettonia, gola ventre e coda, han colore bianco, muso lungo fine, orecchie a triangolo: mobili antenne, tra fitti cespugli, tronchi vecchie tane, di Tasso e Conigli, volpi a soffrire, virus rabbia contagia, esche dagli aerei, x vaccino antirabbia; cacciata x pelliccia, coda caldo piumino, volpe bian polare, o Fennec del deserto, pure ambivalente, nel popolar proverbio, scaltra preda topi, o minaccia pollame, anche in Australia, riesce adattare, a prede locali, in furtivo cacciare; volpe rossa preda, roditori e insetti, uova more e fichi, uccelli e lombrichi, rovista nelle city, e caccia solitaria, marca territorio, da cani randagi scappa; marca erba feci-urina, dice rango e scopo, monogama in un posto, harem altri lidi, ulula in amore, e uggiola ai suoi figli, gennaio-marzo accoppia, 60 giorni porta, nasce aprile-maggio, allatta x un mese, poi rigurgita cibi, 12 anni ciclo vita, ricerca bacche rosse, della rosa canina: vvedo ossa con penne, davanti tana Volpe, mentre appar pulita, la tana TASSO a monte, finiti pesci e rane, Tasso caccia ratti, trasporta sotto mento, uova dei misfatti.| FAINA come Martora, pelliccia tien grigia, con macchia su gola, bianca divisa in due, gran rampicatrice, procede a balzi salti, rifugia in cunicoli, fienil e cavi alberi: vive ai margini di boschi, presso coltivi, riproduce in estate, 260 giorni gestante, piccoli ciechi 30 gg, allatta 8 settiman, conduce vita solitaria, o famil temporanea; ama bacche frutta, ma in fase gregaria, fa tecniche gruppo, su piccoli pollai, diventa sanguinaria, in casi di abbondanza, succhia sangue a prede, strage assicurata: vidi rapido Ermellino, sguscia veloce, una Puzzola da lago, con Donnola si infratta, Inverno è nel fienile. fauna_volpe-fox-pollaio.mp4fauna_volpe_e_biacco.mp4audio



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