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voce: nataraja


bwititsogoCavazzi veglia Mwenge YaMwei con specchio e liturgia (177) canto 02:11 | foto bwetefang | audio | libro_bwete-misoko.pdf | device_doctor_genie.mp4 | pappagallo_parrocchetto-roma.mp4 |musica fang04-mbiri-arp.mp3
calcuttadr Moreau usa canapa a Dakka e deQuincey Haydar Maometto e Rumi in Ottomania (167) canto 08:15 | foto indialanka | audio | film_bab-aziz.mp4 | doc_cancro-cure.mp4 |  |musica musica_bhang-tumhari.mp4
madrasSiva a Bali danza sul velo Maya di Schopenhauer (166) canto 08:23 | foto indialanka | audio | device_shiva-nataraj-dance.mp4 | device_devadasi-sivadance-assam.mp4 |  |musica yo-princesa-soloina.mp3

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177:02:11: Horn marinaio, mercante olandese, scrive dei Galwa, abitanti rio Gabon, amano chignòn, e scambiano parrucche, con miele e pelli selva. Mokoku e Mburri, idoli dei culti, spiriti gemelli, a femmine sposati, ornati e implorati, dai fedeli animati, ad allontare i mali, innati o arrivati. Horn assiste veglie, ombudi ed elombo, descrive possessione, di donna oracolare, parla a nome mbwiri, contagio rituale, Nyma alti capigli, guida danze donne, facendo tintinnare, caviglie e campanelle, cinture metallare; sedute tutte uguali, i pazienti dipinti, ascoltano arpa, poi Spirito scende, induce trance attorno, e battimano accende. Nyma dirige, coro responsorial, oceano armonia, in Elombo bwiti, adepte danzan posto, eleganza ondulatoria, chiara Luna sul mare, Enyona rincuora, tal parola produce, beati sorrisi, gona geni aria, e mben i geni acqua, ntsè i geni terra, tutti doppi o coppia, folklore dei gemelli, imbwiri loro foggia: mbwiri incarna corpo, vive tra umani, uno nella selva, un altro in astrale, ponte tra gemelli, madri Mwei di sorte, arpista suono scorre: se ti aman geni terra, pigmei di luna, trovi un uovo bello, di rara gallina, lo porti a paese, tempo dopo hai malattia, se compresa riporta, mi-gesi forza curativa; mi-gonzi fan danza, Iya momba padre geni, mbwiri terra infanzia, vedi in Elombo, Libreville 918. Nkisi van Brasile, su caravelle portoghesi, durante la Tratta, sincretico Kongo, visione luna chiara, via tenebre e morte, oro e opportunità, nome banzi darà.| Fang sostituirono, xilofono con arpa, e marionette danza, mutarono visione, dei loro primi avi, da guerrieri lance, a mbwiri chiome chiari; ondeggiano danze, sirena Mamy Wata, Isoga dei Galwa, incenso scorza liana, dolce-grave melodia, piccole ngombi, riempion sua casa, silenziano i mondi: arpa traccia rotta, collirio apre luce, neofita tra mbwiri, paradiso di tlaloche, 3 arnie da Egitto, e mormorio di voci, clamore da lontano, Yasi Ishoga odi: Umbilla nyone koka ngala| uccello bianco mar, chiara luna Ya Mwei, madre Terra inizia umani, ratifica mio ingresso, associazione Bwete, poter creativa notte, Isoga Ezoga tiene: potere che in uomo, divien parola seme, ascensione al motombi, dove aquila vede, avo Busenge, primo suonatore, che fà concepimento, a mezzo di parola. Galwa maschere Okoku, asiatica sposa, mikui bambole Fang, dipinte con caolino, Banzioku luce torcia, ricorda canto primo: donna Elamba-Gnidogho, sposa uomo Melonga, van vivere al paese, della donna clan, il marito riceve, terreno da suocera, per fare casa e orto, vita meno povera: ebbero 2 figlie, di nome Ossigui e Nkene, sepolto poi Melonga, luogo ignoto a tutti, Elamba vedova con figlie, ora in povertà, il defunto marito, Nzame chiama aldilà. Melonga ispira in sogno, a Elamba di pescare, con figlie sul fiume, buca granchi esplorare, dentro son ossa marito, che dice ad Elamba, sradica pianta accanto, poi scruta in acqua: rivede lei marito, le bimbe fan sorriso, ti ho chiamata a darti, potere di guarire, per vivere di offerte, dei malati curati, esigi okandzo soldi, per i servigi dati, incontrerai mosingui, 1 gatto maculato, pelle-abito ti dona, quan guarirai malato, stendi pelle a terra, farai seder malato, prendi poi mie ossa, cesto poni accanto; in paese suo fratello, scopre segreto, Elamba incollerita, chiede suo silenzio, poi lo inizia a rito, lui mangia ekasso, marito parla a lui, Elamba chiede okanzo: la regola del cambi, procura materiali, a cerimonia banzi, 2 piatti e 2 galline, 2 piume pappagallo, 2 pelli di civetta, 2 aghi stuoia e torcia, siano la consegna. Elamba avvelenata, avanti di morire, dice al fratello, sue bambin nutrire, prenderai mio posto, e sopporta bene, ti accuseranno tutti, del mio finale fato. Cosi comincia Buiti, una societa segreta, mentre figlie a Elamba, proseguono Ombwiri, culto presso i Fang, sviluppa in estuario, da culto Dea Mwei, sirena e caimano: salute e benessere, promette ai devoti, con riti adorcismo, di spiriti geni, donne direttrici, in ospedal religiosi, curano afflizioni, aiutan maturare, stati indipendenti, tramite visione, assieme guarigione.| Elite delle coste, usavan pluriarco, tra Africa ed Europa, smerciano coi KELE, che lascian pluriarco, per armonie di arpa, lusofona memoria; incursioni di schiavisti, fan Kele decimati, da interno fino costa, arpa narra Tratta, ereditano i Fang, popolo guerriero, che sopravvive a Tratta. Narran repertori, nostalgi indipendenza, identità comune, con Tsogo concorrenza, trasmessa avan collasso, di Kele discendenza, lor musica rimembra, il senso vita umana, il popolo destino, migrante orda fiumana, rielaboran le donne, lutti di accompagno, aspetto della morte, spesso esorcizzato, con geni di acqua e terra, fuori da ristango.| TSOGO è gruppo Bantu, ha società segrete, unisce talenti, a carismi di persone, selva e paese, han regole diverse; società matriline, forma ogni villaggio, clan di più famiglie, sistema di alleanze, un capo ad ogni clan, Evovi e il fondatore, che primo ebbe quel luogo, carica ereditaria, nel gruppo numeroso, tra clan concorrenti, uniti in corporazio, piccoli parlamenti. E-vovi capi terra, Ge-vovi giudici usanze, detengon tradizione, assistiti dai Misambo, tutti iniziati, androgino statuto, specie i gemelli, attributo di evovi, campana detta kendo, ornata con gonna, e code di gatto, è scettro antichi khan, dà formule rituali, lamenti funerari, quan muor capo famiglia, sottolinea dispersione, di membri lignaggi, invoca ritorno, al materno clan. Tsogo nganga spende, anni studio e cura, legami tra i mondi, consci e subconsci, gestisce radici, rimedi foresta, empatica coscienza: umani con selva, son cosa sola, ogni cosa ha ruolo, termiti e pitoni, scimmie e pantere, api son piccanti, lor miele iboga estingue; se scottature torce, accompagnano danze, acrobatiche Binalo, pur indican responso, api e uccello-sarto, fan nidi a entrata templi, sospesi nei ronzii, di mongongo e sonagli, fan transire mana, dei crani di Gorilla, anziani riveriti, posti a entrata villa; così mbumba Tsogho, statua legno rosso, di albero motombi, ha ventre bombato, su fronte placca rame, occhi sopracciglia, fatti a specchietti, pare bianca figlia, reliqua Kota-Teke, in lamelle rame, da nord a sud Gabon, r diviene t, Byeri divien Bwiti. Tsogo panteista, nasce con 3 anime, corpo è detto Oto, spirito è Ghedidi, sua ombra serve offici; ghedidi dopo morte, va in culto familiare, diviene migonzi, in maschera rituale, umani col mondo, son patria di avi, richiamano il Bokudu, dei miti originari, fasi di creazione, di universo Tsogho, cielo di antenati, e Terra umano luogo: due bimbi bianco e nero, padre vieta entrare in selva, ma figlio nero vaga, in selva arriva esclama, son stanco tshogo ho! suo nome è primo clan, dove chi ha comando, è Katshi zio materno. Mallendi narra vita, vissuta in Gabon, nel villaggio Panga, gira tra paesi, assieme a suo papà, cura mali sparsi, bwitista lui sarà; nganga mediatore, concilia con accordi, parlano sue dita, al cuore di astanti, nel tempo cerimonie, arco eboga e canti, risolvono conflitti, con spiriti chiamati; rito successo, è unione armonia, di gruppo necessari, ognuno vede fatti, Mbanza è guardiola, casa del buiti, novizi confinati, in abitazioni e diete, distanza di rispetto, da migonzi potere. Hommes de bois sacre, su massiccio Chaillou, a est di Mouila, abili teatranti, tessitori e artigiani, capaci a organizzar, spettacolo a mattina, dopo bwete a muengwe, imitare ironia, parate militari, mascher coloniali, in scene teatrali. Mogonzi annunciati, da cori e percussioni, in rafia velati, uomini-pantera, Iya comanda tutti, geni acqua e selva, polizia sorveglia festa, frena guastafeste: beyam lo stregone, con evù agressivo, è uomo complicato, come tutti i nganga, ambigua intenzione, o incerta identità, spirito irrequieto, irrisolta ambiguità; schiarite da torcia, figurano mi-gonzi, maschere diverse, che carnevale sfoggia, Teta_pa Mokeba, Nzigo bonobo, Ngia gorilla, Ngando caimano, Ngondo calamaro, Ndzoma bufalo sfila, evoca guerre Kele, mentre canto narra, 1 capo che ritorna, e arachidi pianta. Motende mascherato, và protegger banzi, da ambivalen migonzi, in spettacoli diurni, recitan maschi, mentre loro donne, reggono il gioco, con bimbi spettatori, necessari ai maschi, plaudono maschere, conoscon verità, ma voglion riti caldi, maschi cercan donne, x esser raggirati, i due gruppi fan finta, ignorano a vicenda, simmetrico rinforzo, risulta efficacia, spettacolo proposto, catarsi è gioco sfogo.| APINDZI han due poteri, religioso e mandarino, portato dai coloni, giunti da Europa, apinzi amano primo, base dei costumi, tutte lor credenze, Mwiri Nyembe e Bwiti, protetti da ingerenze, fuggon da missionari, evangelizzazione, nei paesi apinzi, bwiti è integrazione, fonte conoscenza, visioni e farmagnosi, contatti col creato. Nzambè e loro avi, tra mondo morti e vivi, gioco speculare, dimorano in villaggi, Terra ed Astrale, vivi e morti uniti, sono un solo clan, appaion sogni e miti, risolvon situazioni, esprimono presagi, mostran malcontento, o tramite reliquie, preservan bwete affetto; ogni clan famiglia, crea sua casa bwete, diritto a costruire, viene detto Sombo, in Bwiti Gevanga veglia, stabilisce un progetto, capofamiglia desiderio, paga una pigione, con carne di Gesibo, antilope dormiente, caschi banane Kondo, al tempio già esistente. Lancio nuova Nzimbe, è Motsuo idi aga nzimbe, bwitisti vanno in nzimbe, bosco sacro territorio, veston cerimonia, discutono tutto, e narrano eventi: in Tsogo paese, cranio di sergente, un francese rinomato, reliquia era potente, tra i cacciator di teste. Dante narra vaso, basilico con cranio, massoni e pirati, tibie-cranio collegato, a mito di gemelli, fonda capitolium, reliquie semi-umane. Chi vuole avere nganza, paga suo pegno, caro o prezioso, reliquie di prestigio, feticcio che permette, scoprire malfattore, predire avvenire, santuari improvvisati, come novella sufi, ma Cristo un freno pone, Bwiti impone ora, purezza di cuore, ricerca stato grazia, teologia interiore. Mouilia ha quattro nzimbe, Abongino anni 60, unisce più paesi, tra Mwalo e Tubagenge, rimpiazza gruppo olemba; NaMatono anni dopo, unisce due paesi, Gegnonga e Mobuka, e rimpiazza Ekumu gruppo, significa le mura. Mabambu nzimbe pure, dagli anni 60, rimpiazza a-niva-Etsenge, maestro del mondo, unisce due villaggi, Gnongo e Migabe, presso fiume Bengelè, dove neofita bagna, prima di danzare, usanza leggendaria, che appare in tutti i canti: Mabambu go momba Bengelè, mabambu clan cammina, e si bagna in Bengelè. Bwete Apinzi vive, grazie a tali nzimbe, gruppi di fedeli, autonomi e mutevoli, elabora ogni nzimbe, diverse nuove danze, sotto colonialismi, e missionarie sfide. Santuari di reliquie, quilombo nel Brasile, è nzimbe dos Palmares, scuola innovazioni, innesta la catena, pur se muta nome, nel canto ritornello, resta il primo nome, riflesso e manifesto, di nuova missione, così serba cuore, del primo bwiti apinzi, ciclico rinnova, Maganga forza interna, di ngombi cui si appella.| Eshira e Sango mito, narra di BUSENGE, sposato a Mayumba, lui va nella boscaglia, a cogliere frutti, inciampa liane aeree, finisce sottosopra, le viscere a cadere, spandono al suolo, e nasce mi-nduma, radici di vaniglia, liana corde arpa, nate ad inverso, penetrano suolo, avvolgono ossa intero: ombe ewe ivo ngombi ge-meno-ge gema-dutuku, mi-bamba na tsia na digaba. Dinzona-Benzoga, in moglie a Busenge, dopo morte marito, va a Kambi il fratello, un di a pesca scopre, ossa del marito, grazie a geni cascata, radice amar consiglio. Mentre suona ngombi, Lei vede Busenge, Benzoga commossa, al paese porta ossa, le usa come baka, accompagno musicale, un arpa costruisce, secon visioni date; con cranio di Busenge, fa oracolo reliquia, Kambi spia geloso, commosso poi la sgozza, x ridarle unione, a marito in oltretomba, le voci ora riunite, sposi arpa-mongongo. Re-sole Galwa 860, regna a Lambarene, Adolinanongo city, con legge taglione, pena impiccagione, fino a morte Kombe, e francese cessione, divorzio sen ragioni, punisce con morte, prima vittima fu Maya, moglie a re sole, il ceppo legno rosso, schiaccia Dinzona, solitario musicista, canta sua canzone. ARCO di Bosenge, detto Mben tra i Fang, ha + significati, nervo e spin dorsale, Termiti di mattina, escon da buca terra, vibrano arco legno, colonna vertebrale, mito arco dei Kele: pigmeo Bosenge scocca, freccia su palma, aiutato da Matsuba, ramo arbusto taglia, fabbrica un arco, e arriva a villaggio, inizia a suonare, destando attenzione, lo invitano Tsogo, a suonare iniziazione. Arco a bocca suona, di un pigmeo invitato, in tempio Pinzi e Tsogo, durante cerimonia, arbusto tsenge espianta, in selva poi ripianta, morte e nuovo nato, davanti al corpo guardia: nel gioco di parole, son tsenge e misenge, terra madre e seno, casa a Nzambe-evanga, creatore cielo e terra, sul punto di morire, dona ai suoi figlioli, una buca da riempire: i 3 figli son Dibenga, Busenge con Matsuba, 2 maschi e una femmina, spesso fanno caccia, per recargli prede, egli si accovaccia, ai piedi arbusto tsenge, muore decompone, humus tra reliquie, ispira buiti nuovo, sua parola infonde, Topo trova ossa, le porta al suo terreno, la figlia sua Matsuba, trova le orme ratto, recupera suo cranio. Nzambe appar in sogno, i figli raccomanda, fondar tempio sul posto, usare tsenge a trave, per tre case culto, sue reliquie ed humus, spartire sotterrare, in tre buche oltre il dembe, a fecondar sua gente. Suo seme-saliva, è humus parola, buche sono bocche, dei suoi figli banzi, ispira sua parola, in arco di Bosenge, narra migrazioni, di popoli africani, da Egitto fin sudovest, passano le steppe, fino Africa centrale, regno di foreste, traversan fiume Yom, Mobogwe in lingua itsogo, fan Kele stesse rotte, dei successivi Fang, fondendosi ai pigmei, che vivono già là. Tsogo e Kele suoni, esprimono lamenti, purga loro cuore, vita fugace breve, melopee sofferte, Kele in bwete mengwe. Nyembe e Mbiri scuole, rivivono genie, con anime defunte, di primi umani miti, forza femminile, negli uomini del buiti, ricuce identità, di clan sopravvissuti, superstiti di guerre, ricordan figlia bianca, femmina caolino, tra piante amori e arpe. Mwei Dama bianca, è Maria Persefon nera, appare ai marinai, come la madonna, vergine cuor puro, dal suono della ngombi, nel tempio di Mayumba, ogni anima ritocca, con musica sua bocca. Yasi in bwete Galwa, Horn vide in possessione, nel culto geni mbwiri, cercati dalle donne, a salvare lor speranze. Sango Lumbu e Punu, Eshira Tsogo e Pinzi, recan religioni, in muse sincretismi, ogni popolo contagia, a vicenda suo vicino, Africa ed Europa, un solo cuore antico. DINZONA provvidenza, DISUMBA Isoga Mwei, Dinzona one tene mogeto, ne a go bwete, one a-ma-botaka bwete wetso, vuol dire colei, che ha messo al mondo tutto, bwete primo sei, na ngombi-ne nyetso, na bake-ne nyetso, sono tutte arpe, e barre sonore, Dinzona nutre bandzi, di Kombe sposo a Ngonde. Dinzona è viscerale, emozione di persona, migra nel motombi, rosso color ocra, Banzioku presso Apindzi, ha fratelli Kambi e Ndondo, e dona braccialetti, ai bimbi neofiti, quando escono al motombi, albero dei morti. Un giorno alla pesca, moglie trova ossa, di Kambi suo marito, le veste con Mosingi, le pone in reliquiario, nutre in devozione, riceve messaggio, mangiar radice amara, a saper ciò che sarà, iboga cresce a fianco. Banzioku ebbe visioni, il cognato la spia, scopre la reliquia, e muta moglie in pizia, tra lui e aldilà, medium gli serve, la strangola a radici, di pianta vaniglia. Banzioku ora è mo-gonzi, in suono della ngombi, narra del suo tempo.| Mabandiko selva sacra, è nzimbe spiazzo in selva, che un bananeto, separa dal villaggio, ouricuri dei Kariri, o lucus dei Rasenna, tutte oasi vitali, abitate da genìe, di acque monti e mari. durante rito Mwengue, prepara veglia lutto, dove danza arco, accompagna battimani, presenzia nzambia-a-pongo, nel capo clan makoko, ciclo procreazione, da polvere a polvere. Veglia di MWENGUE, organizza un parente, a lutto conforto, dove confratelli, riuniscono a marcare, YaMwei geni chiamare: spirito mokuku, a rumore vien annuncia, morte del defunto, in pubblica riunione, domanda ai parenti, enunciare condotta, lo zio cita vizi, e i pregi che onora; dopo bilanci e promesse, gridano bassè, cerimonia diviene, un bwiti disumba, ma se debito resta, zio non sa pagare, veglia mese dopo, riprende tae affare. Frenesia sul posto, ganga con scopino, mabunza scacciamosche, scuote lume viso, ai vecchi fondo banza, avanti itsamanga, canta i nomi kombo, che defunto vanta; poi passaparola, man-mano gira iboga, bisacce e ceste poste, su geliba panca, non incroci braccia, scorra la maganga, pesto piede scusa, lobi orecchie salva; ceste son posate, tempio è consacrato, chi entra fa inchino, saluta bokayè, fin mattino quando, donne tolgon ceste, soffia 2 volte corno, geni di selva-city, mikuku-mya-go-mboka, mikuku-mya-go-pindi. Mwenge veglia lutto, danza interramento, con satira distrae, fin utero materno, ya Mwei è convocata, Mokeba suo marito, buffon si finge offeso, da insulti di rito: rituale insulto aiuta, 1 lutto superare, come eros di yambo, Demetra consolava, mudunga agita kendo, parla con astanti, arriva Mwei caimano, e risale lignaggi, rivede discendenza, fin totem elefanti. Se morto è stato ucciso, si tratta di omicidio, ordalia del veleno, smaschera omicida, esige assemblea, che incarica Mwiri, oracolo ordalie, che viene da YaMwei: abbiamo chiesto riti, per indagare morte, di nostro padre Buka, divisa è la famiglia, Mwiri ha fatto viaggio, x suo figlio Buka, ora lei lo accoglie, lo ingoia nella buca: scende a valle a unirsi, risale confluenza, incontra Gekinda pesce, e girino corrente, rimonta muggendo, colpi secchi tamburo, che simula ascesa, di Mwei al motombi, bracciali colorati, ricordano i riti, incorona re Kongo, riflessi nel bwiti. Se mbondo veleno, uccide o salva onesti, morte x decotto, fù pena capitale, che accetta renitente, contro 1 sentenza, a volte enganga beve, se immune è convulsivo, inizia oracolare, tra Azande in delirio, segna la riuscita, nganga offre la dose, a + indiziati vivi, chi fanno confessione, così li ingoia Mwiri.| IYA MWEI mwiri, ibrido ippopotamo, sirena sotto lago, capo dei pesci, Ngando caimano, alle donne va parlare, si fanno ingoiare, metamorfosi rituale: uomini una volta, seguirono le donne, scoprirono ya Mwei, che loro parlò, portatemi al paese, son totem antenato, fatemi uno nsanga, piscin recinto sacro; riempite piscina, di acqua vivo posso, con barriere poi, vietate accesso luogo, scegliete 1 iniziato, miei misteri canti, interprete mudunga, lui potrà invocarmi; uomini da allora, abbandonano la nyembe, scambiata con le donne, in cambio di yaMwei, alla stagione secca, partono alla caccia, ma polla Mwei prosciuga, siren muore senzacqua; 1 pigmeo ritorna, dal bosco al villaggio, vede molte mosche, sul corpo morto ngando, avvisa suoi compagni, imitando sua voce, fa 1 ritratto Mwei, sul palo come croce; da allora Ya Mwei, si manifesta ai Tsogo, durante cerimonie, voce rauca in gioco, feconda potere, selvaggia naturale, da uomini gestito, x scopo cultuale; grotteschi borbottii, poco comprensibi, tradotti dal mudunga, ricordan coccodrillo, che permise ai Fang, crear prima piroga, e fiume traversare. Rito di passaggio, di giovani compagni, al suono di tamburi, in pelle di cerbiatti, mudunga loro narra, la risalita Mwei, dai differenti fiumi, fino lor sentieri.| I-MBWIRI sono Ombudi, società guarigione, che usa la radice, a far diagnosi-cure, dare vigilanza, danzar tutta la notte, dentro la mbanza. Società sud Gabon, gruppi membe e merye, Mwei tra mitsogo, Mweli tra bavove, Mwiri simba e bakande, scoperta di sirena, Yasi tra i Galwa, 3 gradi iniziati: mbuna mata e ngonza, mondonga oratore, interpreta genio, come Koso parrocchetto, gemello di Mwei, sua piuma banzi tiene, poi Ngando caimano, risputa iniziato, gioca ruolo Mwei, con voce rauca avuta, da foglie con peli. Gradi autorità, segnan braccialetti, Moussambi è papa mwiri, capo nel bwiti, che ha capelli a treccia: se veglia Misoko, dura 24h, specchio e radice, sono tuo avvocato, a verificare, chiacchere famiglia, come san Tommaso, tocca con tua mano. Mwiri iniziazione, compagna a misoko, Motamba primo mwiri, crea adulti via nonnismo, aprir testa in due, parla analista, durante la veglia, novizio scruta e parla, spiriti ausiliari, e ambivalen doppione; tappa dopo tappa, da banzi a nganga, da nganga a nyma, ambivalente ironia, identità rituale, sorcelleria aiuta, interazion sociale: un parente geloso, fonte malattia, nganga dottori, risolvon gelosia, specie in branca Ngonde, tramite rituali, sogni e visoni, interpretano anziani: regole accettate, in lavoro sul campo, fanno distinzione, tra etema e banzi, Bonhomme narra astuzia, di terapeuta padre, che vede sua ricerca, come malattia, poi chiede guarigione, e in gruppo confida; iniziato a mwiri e bwiti, accede a segreto, duran stagione secca, fà leva militare, in selva col bastone, Mwiri a sinis braccio, fa scarificazione: ngando coccodrillo, con dardo scorpione, fà due cicatrici, dette makembe, sul gomito di leve, esprimono coraggio, a subire angherie, nei riti del mwiri, provoca animale, insulti a genitori, sospen norme sociali, pubblica umiliazio, accade ai + vivaci: i gemelli mavasa, han pelle di pantera, scansano birbate, possiedono piume, ciascun 2 scacciamosche, son geni rispettati, reliquie poi da morte; quan nascono gemelli, mwiri vien sul posto, taglia lui cordone, iniziati senza costo, curati sono assieme, da nganga indovino, interrati pur assieme, sotto albero primo: arrivano in piroga, geni acqua mwiri, in sogni partorienti, e portano bambini, mancini e ambodestri, han geni femminili, mentre i singolari, destri son maschili. Mito scoperta mwiri, donne prendon pesce, ucciso su in piroga, a far carne marcire, uomini a decotto, imitan sua voce, mentre cantan donne, ninna sotto voce. Masangu narratore, narra mwiri inizio, zio Mombe copre moglie, poi parte in viaggio, Bolande suo nipote, va con lei in foresta, sale sulla palma, a cogliere noce, donna resta bassa, seduta gambe aperte, Bolande vede il sesso, scende x toccare, femmina lo avverte, che zio fa punizione, ma giovane non sente, accende tragressione: zio torna da viaggio, seppe del nipote, decide eliminarlo, ma donna lo nascose, Bolande va nel bosco, e cibo a Mombe manda, rifugia in tronco cavo, immerso in acqua. Bolande sopravvive, nascosto per anni, diventa coccodrillo, alghe x capelli, diviene re dei pesci, siluri i suoi figli, così nacque mwiri: rifiuto autorità, a zio materno capo, villaggio è paradiso, da cui nipote fugge, infin diventa mwiri, genio a doppie punte, sua vagina incisa, in scarificazione, caimano a 2 bocche, poter di procreazione, divora con bocca, rigetta col sesso, poi partorisce, al mondo nuovo infante, uomo accaparra, potere di donne, partorire adulti, aiuta mwiri doglie; ogni giorno donna, unge sesso in acqua, Mwiri è tale donna, che vive dentro acqua, acqua di vagina, potere di YaMwei. In sequenza ndongo, neofita accucciato, in corpo guardia fondo, 1 voce cavernosa, interpeta il mondonga, x tutta assemblea, malato Mwei trasforma, con acqua medicina, su fontanella cranio, e su articolazioni, con liana vien avvolto, corda va tagliata, malato va guarire, trasgressio è riparata: zio tartaruga, concilia nipote pesce, adulterio riparato, e società riprende, dentro litigio, colui che mente e ruba, può esser ingoiato, da Mwei che ode e cura.| MBANZA tempio cura, 1 tetto foglie palma, pareti nere bian rosse, disegni a losanga, centro sociale riunione, palcoscenico pure, ospita le muse, reliquie maschere sculture: corpo di guardia, foresteria viaggiatori, clinica bottega, tempio aperto a 1 lato, mostra totem Eengo, sotto trave maestra, scolpita 1 piroga, ad altezza della testa; se fondo è detto mobango, con separè djembe, messo in feste lutto, iniziazioni intere, fatto a strisce rafia, pelli animali, piume rosse pappagallo, e conchiglie mari. Cavazzi 492, visitando regno Kongo, dice Mbanza e-banza, capitale del regno, al centro di mbanza, in cerimonie notte, posta grossa torcia, emana incenso forte; ai bordi del mbanza, tiene fuoco acceso, così spettatori, a notte van scaldarsi, tra attori del bwete, 1 Povi e 1 Beti, coppia complementi, musicista e poeta. Povi è giudice parola, Beti raganella, nganga indossa copricapo, alto piume pennacchio, tiara in foglie banano, indossa gonna rafia, mosingi pelle gatto. Povi fà omelia, nella lingua membe, reca significati, a visione corrente, parla in circostanze, lutto o altro tema, mentre Beti ispira, accompagna con motema: tema centrale è, viaggio in Mobogwe, povi nel discorso, agita il suo soke, richiama istrice fruscio. Masimba ma ngombi, e 1 serie di Danze, svolte in progressione, dal bakè ai tamburi, al punto culminante, le danze delle fiamme, ecco un elenco, ciascuna ha ruolo grande: Obendeya prima danza, unisce partecipanti, seduti sui 2 lati, fan pendolo oscillanti, poi moto rotativo, che imprime bilanciamento, alle frange di rafia, di cintura detta eendo; arpa e baka allineati, ritmo di cavalcata, e responsivo coro, avvia danza Mokoo, ritmi serrati tamburi, x la danza Biomba, attorno itsamanga, torcia a centro stanza; torce in mano nganga, escon seguire scie, illuminar mogonzi, invitano alle danze, corrono ritorni, tra paese e selva, ospita ronde defunti, mentre banzi dentro, assettano la casa, x chiusura cerimonia, di alba rinnovata. A spettator esterno, bwete appare danza, con ritmi nomi forme, diversi x branca, danza distintivo, a ogni gruppo mbanzi, interpreta segreti, di bibbie e di fatti: gesti e parole, han senso intenzionale, dato da avi, in quadro azion rituale, seguire formalismo, è segno cerimonia, serba senza senso, parole gesti di ave: se i riti son sganciati, da codice simbolico, accomoda rituale, a varie spiegazioni, sarà la devozione, a dare ognun 1 senso, dentro empatia, calore dà consenso; appello ad antenati, usa frasi formali, diverse x scuola, come ngonde o myobe, Myobe è danza lenta, Ngonde freneti moto, canto è alternanza, tra assolo e coro: cerimonia riuscita, rispetta solo forme, manca di messaggio, sia logico sia chiaro, forma + importante, durante messa-in-scena, è azione in sè, modifica frequenza: agisce linguaggio, avanti ogni messaggio, quan bwete trasmette, distorce linguaggio, lingua bwete twist, povi mitimbo core, riposa sopra, metafore ghirigore.| Bwete aiuta veder, presen passè avenir, conflitti eredità, e litigi familiar, sblocca impasse presente, arte del nyima, riconfigura esperienza, di banzi a terapia: mito e rito caccia, detto pur EDIKA, un uomo detto Mongo, và nella boscaglia, caccia e mangia pasto, la moglie segue orme, trova carne appesa, di antilope ponte: cammina e cammina, e trova un elefante, ucciso da lancia, vede poi marito, che mangia pacco fuoco, Edika è ritrovo; marito si nasconde, vede una Mosingi, attratta da odore, del suo pacco edika, lei inizia a mangiare, poi fugge per rumore, il marito la sgrida, Bwete è suo affare, ovvero nasce da scoperta, di caccia mascolina, la prima trasgressione, o sociale divisione, le maschere dei maschi, recitan la parte, donne destinatarie, son spettatrici di arte, nutron uomo crudo, pollo feticcio scambi, nuovi ausili riti, abrogan vecchi patti. Storia mette in scena, presa di fecondità, uomo vuol comando, nel nomade migrar, scopri tale fatto, nel gioco analogie, o rimando specular: Mosingi primo ganga, mangia edika selva, cane primo ganga, mangia edika in paese, formica inizia edika, si attiva nel cadetto, poter di analogia, tra natura e società, ciclo vita solutiva. Banzi identità, tramite parola, chi vede parla o agisce, banzi specchio o nyma? vision parola azione, separate in visione, là nel quotidiano, confondono tra loro, io vedo che mangio, due diversi sè, banzi specchia in mbanza, specchio permette, sdoppiamento identità, rituale avanti specchio, è gedina-dina, invisibile doppio, riflesso di persona, mentre gedidi, è spirito personale, segue a camminare: banzi avanti specchio, assiste scena edika, gedina-dina testimone, rivela chi agisce, e chi parla in tale morte, auditorio corpo guardia, vede la parola, indossata dal doppio, esclude allucinazio, del banzi che parla, gedina-dina si rivolge, a + interlocutori, invisibi e inaudibi; se il bwete parla, si esprime via banzi, offre sua lezione, o potere guarigione, banzi appare bwete, se attiva frequenza, parla sua lingua, con forza maganga, che origina eventi, bwete in ogni cosa, vibra entro ngosè, maschera i novizi, a mezzo di rituale, moltiplica i suoi sè, doppi speculari, in feticci specchi e canti, nzanga o kundalini, e kombo nomi tanti: macina e ricompone, individualità, multiple alterità, in sequenze di rituale, miti da evocare, ognuno fà suo bwete, invitati scambian riti, scuola sà integrare. Iniziazio e ingestione, sono stessa cosa, banzi mastica radice, maganga muove tappe, mix di medicine, ricette scuol diverse, Misoko usa eboga, edika e motoba pesce: introdurre ausiliari, oppon veleno sorci, mix ingredienti, produce identità, maganga-medicamenti, feticci alter-ego, mbando tsombi e ceste, proiettano alter ego; rapporto banzi e doppi, crea dialogo gioco, come lila di Siva, che indossa tigre e cobra, danzando su sorcier, crea spazio relazioni, tra varie entità, aiuta aggregazione, a partorire identità, corpo psiche ambiente, in mbanja ceste e selve, motoba nella pancia, nzanga in cistifellea, nganga nella cesta, a casa oppure a terra, novizio fatto a pezzi, poi ricomposto, con varie alterità, potere ha raccolto. libro_bwete-misoko.pdfdevice_doctor_genie.mp4audio

167:08:15: Seba giunge ora, estremo sud India, al Capo Comorin, per incontrar tre mari, legge poema Ramayana, in centrale bazar, Hanuman dio-scimmia, vince contro Ravana, demone in palazzo, sontuoso di Lanka, avea rapita Sita, amata da Rama, questo in epopea, appunto Ramayana, riceve aiuto grande, da Hanuman re giganti, che su isola arriva, sconfigge il re cattivo, e libera Sita, che Rama infine sposa. Seba in treno arriva, in Kolkata città, antica Calcutta, cuore di Bengàla, Sivaratri festa, qui viene celebrata, ogni anno 13ma notte, dopo luna piena, nel mese Phalguna: il mito narra Shiva, irato scappa in selva, ritira a meditare, tra ombre fresca ganja, lo calma infiorescenza, lui pesta mortaio, aggiunge in vaso latte, bevenda che ama, la usa ogni volta, che abbisogna di calma: cosi trova visione, giusta delle cose, nasce bhang sua sposa, la Parvati-Gayatri, che muta con grazia, sua forma per amore, a raggiungere suo sposo, aiuta situazione; Parvati quella volta, uscì da Fiume Gange, muta in seme ganja, ordina a Ganesa, seminare i campi, fin presso amato Siva, Ganapati poi prepara, fol femmina sen gambo, bevanda Sivaratri, pesta cantando: lena Shankar lena Babulnath! prendi Shankar sii felice, Bululnath bhang, la canapa lavata, macinata con le spezie, semi papavero e zenzero, cannella garofano, bhang servito freddo, 1 bicchiere a testa, prima dei pasti, effetto arriva e resta, fino ad esser sonno, ganja spinge a cantare, cercare in se piacere, meditare e mangiare. Ganja detta Banga, è locale bevuta, da ospiti bevuta, nella notte santa, estende pensieri, di amicizia amore dio, festa fertilità, avanti a primavera, devoti offron frutti, fiori e foglie datura, al Lingam dio Shiva, digiunano il giorno, a vigilia della notte, Bhang gira intorno: 30 grammi cime fresche, 4 tazze latte caldo, 2 mandorle cucchiai, sminuzza a cardamomo, chiodi garofano e cumino, zenzero cannella, tostati e tritati, miele e acqua conserva; esce yogurt kefir, foglie cime strizzate, pestate in mortaio, fin ridurle a pasta, poi aggiungi a spezie, latte fermentato, tal bevanda prasad, manifesta il sacro, ci dice Shaugnessy, medico inglese. | Canapa in India, nasce da datura, e da serpenti cobra, entrambe da Siva, Mansur nella giungla, filava e si vestiva, 1 giorno trova 1 cobra, femmina che si innamora: ogni giorno massaggia, sue mani e suoi piedi, un dì fece con vigore, Mansur soffre e lamenta, cobra femmina pensò, mio Maisur è stanco, come rincuorarlo? si graffia testa ed ebbe, 2 semi gli offre, pianta questi e attendi, piante cresceranno, raccogli foglie in pipa, 1 tabacco fumando, Mansur prese foglie, x errore con acqua, divenne ubriaco, vede e ode se stesso; ma Shiva seminava, orando mantra Banga, suono di guardia, che taglia ignoranza, allinea desideri, e prepara la bevanda, immagina la Devi, offrir dolci mantra; versa su suo Linga, e incubi van via, fuggono i nemici, assieme a malattia, vedi in sogno foglie, usate come cure, segno di fortuna, Lei cura febbre pure. Banga cura febbre, è metodo indiretto, calma Lei gentile, le cause con diletto, fatica si allontana, pur panico e paura, penetra sua mente, dissenteria gli cura. Bhanga assorbe bile, e stimola appetito, lo spirito di Siva, travasa ego Mansur, aiuta attraversare, fame e povertà, e la Devi del vaiolo, cerca di calmar: dea Shitala Devi, è patrona del vaiolo, scongiura malattia, se bhang offron loro, indù fakiri musulmani, venerano Ganja, colei che allunga vita, e confini scalza, in India Afghanistan, segno di fortuna, in sogni e cerimonie, bhang a notte luna. Canapa ha + nomi, in Ottomania e Tartaria, una cura per orecchio, savia rispettata, polvere di sogno, boccone rimembranza, respir del minareto, guida della strada; in sanscrito Bhang, pianta ed ebbrezza, Vighaia risata, Ananda grande gioia, luce degli occhi, di canapa bhanga, son cime fiorite, di verde che incanta. Ganja mille storie, la figlia degli umani, lei emana sua luce, dal palmo delle mani, quando inizia i semi, essuda una materia, di resina e narcosi, respiro di sostanza, stupisce già così, spezia inglese hashish.| CHARAS del Nepal, resina infiorescenze, morbida appiccicosa, raccolta strofinando, piante vive con mani, in pani accumulando, miglior è afghano, marrone scuro fuori, fasciato con lino, firmato con lo stemma, di famiglia azienda, vendute nei bazar, si conserva 2 anni, poi valore cala, forza mensile scende, circa 5 percento; durante mietitura, si alzan spiritelli, salgono alle gambe, fino su ai cervelli, turbinan le membra, scarican orpelli, estatici hashishiya, vivono caroselli. Indù vestiti o nudi, vanno fra coltivi, di Canape fiorite, ed agitan le piante, ricavano churrus, raschiando lor vestito, la resina è venduta, in Kolkata presidio; se in Nepal sono nudi, culies raccoglitori, in Persia si raccoglie, in canapon teloni, churrus grigio scuro, piacevole odore, caldo ed amarogno, tiene acre sapore. Resina o foglie, varia per persona, età pianta e clima, narcotico effetto, euforia e leggerezza, audio-visivo intento: calma nausea e vomito, spasmi e dolori, ansia e glaucoma, allergie e depressioni, su febbre e infezioni, dolori tumorali, dottor Moreau a Dakka, usa curar malati, come tutta India, lui testa su se stesso, scrive gioie vita, piacere solitario, Ganja è metà strada, tra alcol ed oppio, se primo riscalda, secondo fredda corpo, ganja si adatta, a persone e pazienti, dissembla ricompone, la mente originale, estingue nevrosi, in pochi minuti, muta percezioni: fantastici panorami, musiche e suoni, penetrano mente, tempo e ritmo fuori, soggetto sa trovare, se stesso in sogno, lucido o confuso, gioia innato gioco; gioia se alterna, feeling depressivi, paura della morte, o nostalgie sorgenti, aumenta pulsare, pressioni del sangue, tremori e vertigo, automazione muscolare; se pazienti loquaci, asciugano saliva, rossore degli occhi, pallore del volto, livor della bocca, e fegato ingrosso, siedono tranquilli, dopo + schiamazzi, e dopo mezzora, inizian loro fatti, i volti degli amici, fanno cambiamento, parole da lontano, arrivano a contempo, ridono pazienti, chiacchieran felici, altri + arrabbiati, lui versa entro narici, goccia olio oliva, a indebolir effetti, oppure offre yogurt, acqua e frutti freschi. Moreau cura pazienti, pure da un abuso, banga ugual pazzia, specie in giovinetti, che viziano per via, antidoto lui dà, succo limone e aceto, Ganja con misura, fa spirito leggero, un ambiente di conforto, nutre fantasia, Ananda ben emerge, al cuore nelle risa. Tsampa tibetano, acqua e burro sale, tiene orzo hordeum, è yogurt del sadhu, 2 cime sgretolate, + cucchiaio olio, sciolto soffritto, sbatte mescia dopo, effetto 6 ore trovo.| Raseno narra mito, MAOMETTO sotto pianta, sdraia nella Mecca, un angelo lo trova, Gabriele cuore leva, lo lava lo ripone, dandogli Al-Borak, cavallo veloce, x andare al cielo, dal Khan suo Signore; insieme Gabriele, Maometto galoppa, fino al cielo blu, e bussa alla porta, Adamo lo accoglie gli da buone parole, Maometto saluta, al secondo cielo muove; qui incontra Noè, terzo cielo Azzael, angel di Morte, che scrive su libro, nuovo nome di bimbi, e cancella passato, poi sale ulteriore, fino sesto piano: incontra Mosè, che piange causa sua, Maometto ha avuto fama, molti + seguaci, Maometto passa oltre, fino ad 1 casa, vede luce Verde, divin color di fata: entra al Mamour, casa di Gabriele, 3 vasi gli son dati, vino latte e miele, Maometto beve latte, Gabriele conforta, se Islam beve vino, smarrisce tale porta.| De Quincey lo prova, dopo mal di denti, resta affascinato, per 50 anni mangia, poeta scrittore, 80 anni visse, effetti e fantasmi, di sua vita scrisse: tutto Tu conquisti! il povero e ricco, eloquente rovesci, i giudici corrotti, purghi da brutture, di pensieri morti, a corte dei sogni, aiuti miei trionfi, innocente mi rifondi; ho vissuto mille anni, dentro + tombe, nel fango del Gange, e in camere tonde, ucciso ed uccisore, adorato e adorante, sospinto confuso, in tue braccia grande; oppio riattiva, immagini memoria, Penelope che tesse, intreccia rinnova, ricordi e sensazioni, tra loro mescolare, collega eccitazione, mentale a muscolare; chi compiva abuso, pativa molto freddo, pigro ed indolente, gira senza tetto, lascia ogni scopo, entra in ospizi, o muore city strade. Sherazade amava, presso 1 teatro, mille e una notte, ultimo oppio stadio, narcotica ebbrezza, delirio alternato, gioia con feccia, e calma da 1 affanno.| Al-Khidr guru verde, spirito desto, iniziator di Sufi, privi di maestro, viene improvviso, profumo nei paraggi, Salem Alekum! lo appellano i saggi. Din-Rumi afghano, e poeta di Damasco, Ibn Arabi incontra, e fonda sua scuola, Dervisci vorticanti, suo rito tuttora, libera i chakra, a Konya in Anatolia: erranti dervisci, ostili alla scienza, Aziz e bu-Senna, in Numidia e Algeria, insegue e battezza, elargisce samadhi, con suo tamburello, e kaff nelle mani. Al-Himsi danzava, gridando alte voci, la Verde procura, un bisogno di dolci, dentro a sua scuola, lo vider studenti, col pene orinava, i versi più ardenti: Io sono mendicante, errante compiuto, Vino è inizio, la Verde il rifugio, solletica ano, svilisce il riccone, converte morale, e lombrico in leone; Lei dice segreti, dissecca pre-giudizi, confonde strategie, mostra tutti i vizi, riflette desideri, di un interior padrone, il cobra risveglia, a calor sensazione: le Mille e una Notte, narrano ambiguo, potere che tiene, genio Aladino, e Dante e Maometto, descrivono i piani, color verde appare, al fin del Miraji. | HAYDAR Sheik, riscopre foglia sacra, inizia la sua scuola, Haidariya chiamata, segue scioglimento, da ego più ostinato, unione col Divino, persegue rinnovato: nel suo monastero, Haydar consigliava, mangiar asciutta foglia, che si rivelava, un agile Gazzella, che in mente saltella, eppur si meraviglia, di cose sulla Terra; Dio la ha lodata, astiene dai commenti, emergono segreti, estraniando le menti, assente il pensiero, da schemi ordinari, allontana tristezza, se canti suoi prati; rimani al tuo posto, elimina tuoi sforzi, insegnante svelerà, i segreti nascosti, incoraggiala cantando, mostrale rispetto, dividila con chi, freme al suo cospetto: chiudi le orecchie, a eterni censori, riempi le mani, senza rimandi ulteriori, se desideri postare, altezzosa gazzella, procur che passeggi, su tal foglia bella; su di Te ora si posa, 1 timida farfalla, batte le sue ali, mostra ogni tua falla, indiana danzatrice, che bene intrattiene, dissecca il seminale, e nel cuore viene. Haydar viveva, tra i monti Khorasan, in piccole capanne, assieme i compaesan, esorta molti sadhu, dividere il segreto, curar preoccupazioni, aver cuore sereno: canta sua letizia, danza delle piante, a tutti suoi fratelli, mistico + grande, dopo la sua morte, volle esser sepolto, sotto Al-fukara, a nutrire sottofondo: mi lavo la faccia, schiarisco la voce, vibro di emozione, canto una sua lode, permetti che realtà, io veda delle cose, così che liber sia, da molte vane spose; passo mio tempo, al mormorio di acqua, con i buoni amici, di esperienza adatta, a quel punto inizierò, riflettere su cose, comprendere opinioni, e intenzion riposte, su essere che parla, cose che son dette, Fato e suoi accidenti, cause e cose fatte, vedere con il cuore, con occhio suo scrutar, la propria idea di umano, a gradi separar; svesto preconcetti, sulla mia identità, io scorro col torrente, Fiume a mormorar, cosi natur divina, io riesca avvicinar, fin che il Sufi verde, mi appare familiar. film_bab-aziz.mp4doc_cancro-cure.mp4audio

166:08:23: SHIVA chiama Seba, fin Chennai col vento, narra sua storia, in Nagaraja tempio, da giovane amava, diventare un sadhu, a mezzo di yoga, e viaggio itinerario. Siva medita e balla, si sposa due volte, gioca coi serpenti, poi sveglia kundalini, a percepire saperi, invisibili a molti: ad aprire terzo occhio, risucchia tutto dentro, interno divien vuoto, la porta è risucchiata, poichè senza pressione, di ogni citta-vritti, accresce sua visione; sopra Himalaya, quando aprì suo occhio, la gente vide fuoco, sadguru focoso, brucia ogni pensiero, ogni briciolo ignoranza, che lui credeva vera, ogni emozione e relazione, ogni bene attaccamento, come sauna fornace, suda cenere fuori, da ogni poro della pelle, emana la sua buddhi. Siva gioca in spiaggia, costruisce castelli, crea molte forma, poi rompe tutto, rivela e nasconde, eterna sua grazia, più scene compone, in sequenze di danza; cinque suoi poteri, combina Lui fluente, da bimbo gioca Lila, in danza ricorrente, Thera Himalaya, Mamma delle nevi, sopra Monte Kailas, adorna suoi capelli. Siva scese un dì, in foreste di Taragam, per confutare, i maestri di Chidambaran, alcuni yogi e rishi, cercano fermarlo, con suoni e magie, danno sonora sfida, ma lui con la danza, spezza le catene; i rishi alla ribalta, spedirono tre bestie, inviate una a volta, per fermare Siva, possente fu la Tigre, e velenoso il Cobra, infine Muyalaka, nano-ego senza posa. Shiva con la tigre, fece abito e tappeto, Cobra gli orna il collo, fiero del momento, sotto un piede fermo, finisce il Muyalaka, Siva in equilibrio, a Chidambaran fà danza.| a BALI un giorno và, Siva Nataraja, danza sul vulcano, veston bianco-nero, i danzator Keciàk, alzano le braccia, in coro fan ciak ciak! Eka Dasa Rudra, festa ogni centanni, popolazione offre, cibo fiori e danze, a propiziare Dei, e i demoni interiori, Rudra il + potente, vive sul vulcano, Gunagung sul mare, benevolo diventa, con feste ricorrente: terribili disastri, indussero abitanti, a tenere cerimonia, a Rudra dio dei Venti, a Stromboli perdura, un simile costume, calmare trombe di aria, ingraziar forze nature. Siva è Pashupati, Dio delle Creature, Ardhanarishvara, ermafrodita pure, ascetico mahayogi, fonte di ogni moksha, assorto a contemplar, ogni visione sorta. Tu che danzi e giochi, la nei crematori, Ti chiamano Bhairava, Rosso che ululava, mahakala Dio del fato, irato distruttore, assieme con la Devi, tagli ogni illusione; in mano hai collana, di teschi identità, seduto sulla Terra, Tu insegni austerità, col tuo tambur ripeti, mantra a volontà, sei Tago multiforme, e sorgente umanità. Realtà non esiste, senza 1 conoscente, figlia di prodotto, tra mondo e ricevente, se manca 1 dei due, il reale non accade, la radio resta muta, schermo null appare.| Socrate cantava, Tu sei Pan di gioia, o Kala Rudra Shiva, esperienza di ananda, danzator di vita, brucia tutti mondi, la tandava tua danza, fiamme e mutazione, sei medicina istanza, Io sono alla danza, che Nataraja esprime, canto ed assorbo, onda che mi opprime, mio corpo pare cosmo, uno dentro altro, mio respiro danza, in calore affanno. Lo vedo danzare, in arco di fiamme, in suo cosmico teatro, di Chidambaramme, indossa orecchini, bracciali e campane, la Luna nei capelli, potere primordiale, pure cieli e stelle, in alto son colpiti, da ondosi tuoi capelli, di canapa scolpiti, tuo Lingam venerato, si erge sulla Yoni, di Soma profumato, scaccia ogni fattura, e produce le visioni.| Raseno ancora narra, che emerse Siva-linga, al tempo cui Vishnù, a Brama si era unito, discutono fra loro, origine più grande, passano le prove, di ebbrezza esilarante: Brama come cigno, vola e cerca in alto, Visnu da cinghiale, grugna scava in basso, infine apparve loro, il Linga della luce, trovare inizio e fine, a esso li conduce. Brahma originale, annoiato senza forma, crea figlia dea Maya, le chiede di giocare, fammi in mille pezzi, e nascondimi nei corpi, così che io possa, cercar di ricompormi: raggiunto kaliyuga, scura fu la Terra, ovunque caos e fuga, ansia per i Deva, pregano dio Brahma, riportaci la calma, scrivi un quinto Veda, donaci la ganja. Brama trae parole, dal mitico Rigveda, sapori e sentimenti, dallo Atharva-veda, musica dal Sama, infin drammaturgia, trae da Yajur-veda, con danze e liturgia; affida Libro nato, al guru Bharata, diffondilo agli umani, è medicina sana, Siva suggerisce, di aggiungere tandava, danza nritta-veda, spontanea ritrovata; i saggi a disputare, dov'è significato, in tale danza nritta, che brucia ogni illusione? Braman disse loro, nritta non ha senso, crea/disfa realtà, con gesto di consenso, rosicchia via paure, dei 3 veleni di ego. Nandi il toro sacro, fornisce frenesia, distrugge a ricreare, i mondi Sadasiva, battagliano gli Asura, temono cadere, Ego esce sconfitto, vijaya Ganga freme, scendono le Apsara, ninfe danzatrici, ronzanti come Api, di mantra portatrici, danzano con gioia, con zelo senza scopo, a celebrare il corpo, partecipe del moto.| Daruma Bodhidarma, fò orto suona e canta, poi siede avanti un muro, e osserva candela, un magico specchio, riflesso da suo occhio, teatro interno vede, scema avidità, rabbia e ignoranza, ascolta il respiro, assieme ai 5 prana, scompaiono i sensi, ed emerge coscienza, io sono Cidananda. Filosofia suprema, è magica visione, di unità natura, oltre opposizione, fusione yin e yang, colta in istante, oltre il Velo Maya, ci dice Schopenhauer. JUNG visita Hopi e Zuni, in New Mexico scrive, sol gnosi razionale, ci rimuove dal mito, ogni rito personale, alimenta la psiche, sentire tuo mito, fa viver mondo felice: se MITO racconta, come in un sogno, nel RITO dà forma, a qualunque bisogno, col tempo esso muta, svolta e ritorna, a volte imbarazza, ma sempre ti informa. Mito parla alla mente, umana globale, Lingua ancestrale, quadrimensionale, spesso racconta, in quattro passaggi, a ciascuno rivela, paralleli messaggi: la Storia di gruppi, dei loro fermenti, affari e conflitti, e i vari commenti, i moti e la vita, che c'è interiormente, gioco e teatro, di corpo e di mente; 1 mito è 1 storia, trama di antenati, che avanti nel tempo, ricamano più strati, per esser rivissuti, in feste ricorrenti: se noi narriamo il mondo, ricorda Schopenhauer, il mondo raccontato, torna e condiziona, vedo ciò che serve, cosi pensare e udire, esso ci obbliga a sentire; se tempo è risorsa, unica che abbiamo, sola ci appartiene, sudore a lei doniamo, oriente e occidente, son lenti a priori, Kant ci ricorda, artificio distinzioni. device_shiva-nataraj-dance.mp4device_devadasi-sivadance-assam.mp4audio



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