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voce: kemet


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ermetemisteriCristo e Maria nei misteri Iside e Osiride (345) Disumba ande mokoko, adengano mapoma na manze na esuba ea ngambo geeza | foto umanstoria | audio | storia_nuova-cronologia_it_fomenko.mp4 | storiaNC_rusroma-stirpe-giga-jesu-kulilovo.mov | film_marcellino-pane-e-vino1955.mp4 |musica hallelujah_canto_pasqua.mp4

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302:Meyaya mbembe! ngombi kungakà arpa vibra! chi ha pazienza ha Provvidenza: Gabon Longo e Congo, con Pietro SARVOGNAN, esploratore scalzo, che canta di rimando: O terra del sole, Congo misterioso, O splendida valle, del re Makoko! cantate la fama, del comandante, monsieur de Brazza, pioniere vate! Africa narra, leggende col tam tam, Pietro esploratore, 880 lunga marcia, pochi uomini in giungla, in magica notte, vede fiume Congo, e segna sua sorte. Savorgnan di Brazza, maschera colonialista, gentiluomo marcia, scalzo e disarmato, mette alta uniforme, a incontrare i re, negozia in afro regni, unione coi francè. Francia lo ripudia, quando mette dito, su crimini colonie, di umano sfruttamento, salutano i tam tam, suo Spirito ritorna, sul fiume che percorre, terre della Conga. Brazzaville capitale, Repubblica del Congo, accoglie le sue ossa, traslate da sua tomba, da Algeria sin qui, in mausoleo italiano, è reliquario ai Teke, 3 ottobre ricordato. Le genti equatoriali, gli portano omaggi, affluiscono clan, da stati circostanti, poi re capi di Stato, persino dalla Francia, Teke in primafila, ricordano sua lancia: lo aman seppellire, sulle loro terre, ma presidente Congo, unito emblema vuole, x tribù divise, ma Gioco si riaccende, dossier scandali furti, verità sommerse; se nel Congo belga, cani a re Leopoldo, fan crimini abusi, lo scandalo esplode, vociano giornali, Francia chiede verità, governo traballa, e Pietro fan richiamar; torna a servizio, x svolgere inchiesta, attorno ha funzionari, pronti a depistar, Pietro mangia foglia, accetta egualmente, con letto e scrivania, felpato discende; capisce avere ancora, fiducia dei neri, così in ballo tribale, fatto in suo onore, il ganga dei Teke, gli fa capire a gesti, dove son prigioni, dove muoion sue genti. Pietro capisce, il messaggio cifrato, va muoversi a Nord, al teatro abominio, mesi dopo in Francia, a missione compiuta, narra ciò che ha visto, atmosfera è cupa: scrive relazione, la chiude in cassetto, conferma atrocità, accusa burocrati, colonialisti immondi, anno 898, Pietro quarantacinquenne, vien poi destituito, da governatore, sgarbo delle lobby, che sfruttan concessione; denuncia speculatori, ritira city Algeri, sua seconda patria, si sposa fa 3 figli, minato in amarezza, e malattie equatori, vive pochi anni, riesce a scriver cose: racconta sua versione, 1 contro-relazione, Congo fu diviso, in lucro concessioni, suo documento scotta, rovina molti nomi, lo insabbiano a fondo, trapelano notizie, di orrori umani in Congo: governo francese, nasconde i funzionari, attori di torture, nasi mani e piedi, tagliati col machete, indigeni fatti saltare, con franca dinamite, villaggi sterminati, con la mitragliatrice. Francia si auto-assolve, con fiumi di parole, mentre mitragliava, pigmei della selva, potenze industriali, colonial sparvieri, inizian Prima Guerra, infiammano europei; ideale coloniale, diversa strada traccia, feroce sfruttamento, di Stanley scozzese, fatto di dolori, locali genocidi, e riflussi terrorismi, mentre Pietro sogna, un Africa di amici, lungo il fiume Congo, nel bwiti il suo ricordo. Pietro malaria febbre, sbarca a Dakar, muore 14 settembre, suo dossier sottratto, stessa mano occulta, prima lo glorifica, lo vuol sepolto a Pantheon, sua moglie diffida. Pronipoti a re Makoko, vivon da barboni, a Parigi clandestini, figli al re dei Teke, Gaston nGuaioulou, rilancia sogno Pietro, ridare dignità, a suo popolo fiero, che un secolo fà, incontrò esploratore, sulle rive del fiume, del Grande regno Kongo. Africa onor Pietro, del tempo coloniale, che diede indicazioni, Africa rispettare, se a Parigi e Marsiglia, urlano rappers, rabbia tradimento, di libertè fraternitè, in Africa i bardi, cantano avventure, di Pietro italiano, fugando via paure. Sarvognan de Brazza, fece esplorazione, venne con 1 babongo, Mumba fu suo nome, Mbumba pur feticcio, crani di gorilla, coppa di alleanza, tra avi e stirpe umani. |PADRE NEU 882, scrive che a iniziati, ogni parente desiderato, appare tra la folla, + europei al governo, vanno a cerimonie, a vedere loro cari, chiarire loro storie. Bwiti adottata, dai Fang anni 30, in sincresi culto avi, in diverse cappelle, Byeri è incorporato, a liturgia locale, poter del cranio umano: come reliquie Cristo, Andronico e Maria, cimiteri e chiese, fondano potere, crani sotto altare, aiuta prete recitare; cristiani bwitisti, condividono mana, di ossa dei santi, celebrate a Pasqua, poteri di reliquie, imposti da concili, consacrano chiese, crani e terre di avi, fonte di ogni bene; prete vi si appella, in sua requisitoria, i crani in culto Byeri, reliquie rispettate, assistono le danze, e storia vari clan, passaggio tra foreste, al fine di migrar. Reliquie custodite, dipinte e colorate, in scatole di legno, da perline ornate, maceran con scorze, in scatole di byeri, coperchi sormontati, da scultur guerrieri; reliquia manifesta, volonta a tornare, dopo la mia morte, custodisci mia testa, morto appare in sogno, al custode scelto, che chiude cranio vaso, posto sotto tetto. Se crescita graduale, è rituale identità, sapere singolare, da profano a banzi, fino nganga e nyma, a mezzo relazioni, feticci mediatori, fino al mongonda; nel bwete misoko, più feticci e gemme, moltiplican ruolo, interpretan parola, alter ego proiezioni, in veglie rituali, lo spazio di geliba, è luogo relazioni. Reliquari in legno, di parenti o potenti, oppure di sposa, asperse con erbe, su testa e petto, liberan profumo, per gioia del novizio, alcuni fanno danza, anche per due ore, effetto fino al coma, protetti da disturbi, vedon loro storia; senza protezione, davanti oracol Byeri, si rischia in malafede, cranio perde identità, assieme suo potere. Byeri ha 2 rituali, oracolo e iniziazio, assieme foglie Alan, mastica iniziando, officiante con olio, statua va spalmare, Byeri è soddisfatto, pronto a oracolare; masticare foglia, apre testa in due, quasi-morte che, incontra avi Bekon, poi van guardare il sole, con euforbie irritanti, colliri del byeri, visioni passaggi. Alan graduale, eccita nervi, dura pur 3 giorni, vedon anime parenti, amici defunti, conversano con loro, ognuno a risveglio, espone suo sogno: diete e divieti, progetti e istruzioni, veder Byeri in sogno, fà contemplare i crani, allineati su foglie, narran loro storie, con fili pupazzi, danzare teste decorate; gente si entusiasma, assieme ai danzatori, con musica emozioni, in fase solenne, esibir rituali crani, come marionette, poi posti in reliquari, a spettacolo finito, nutriti a sangue polli, vino sulle ossa, urna di antenati, a casa poi riposta, con spina di Acacia, che protezion rafforza. Oracolo consulto, per ogni situazione, cibo lavoro e figli, malattie e infortuni, viaggi e migrazioni, caccia o agricoltura. Divergon byeri e bwete, nel fare 2 sequenze, Inizio ed Ostensione, coincidono nel byeri, mentre in bwe misoko, i momenti son divisi, ebando e traversata, inizio e final riti. Pragmatico misoko, vuol cura e protezione, contro sorci e malattie, diventa guaritore, se apri la tua mano, a colui che apre penge, bwete vien scambiato, il prezzo dipende, dal valore anziano, che stima incontro offerte, al genio sottofondo: essere iniziato, vuol esser debitore, verso avi mikuku, e bwete partoriente, il nima mediatore, è come un levatore, ottiene ricompensa, a far nascere signore. Nel moderno Gabon |FANG usano dissumba, tra Byeri culto crani, massoni e missionari, per tornare uniti, ad avere autogoverno, annodano più miti, creano narrazioni, versioni scuole-branche, da albero anteriore. Banzioku pigmea, trova pianta e vede, stimola i profeti, giovani ed anziani, alimentano favella; aiutati da pigmei, piantano la pianta, nei villaggi templi, coltivano speranza, medicin che calma, fame e sofferenza, e aiuta relazione, tra sessi diffidenza. Sonaglio apre cammino, in liturgia dei Fang, coltivano memoria, di palo Ozambogha, ricordo di un evento, durante migrazione, tre secoli anteriore, dopo inondazione. Fang popolo savane, fugge califfi sud-Sudane, travera fiume e selve, fin Camerun Gabon, lingua tonale bantù, parente a Ewe e Fon, narra difficil traversata, come Adzap grosso tronco, detto poi Azamboga; sbarrava loro strada, in foresta equatoriale, Pigmei Ba-mbiri allora, gli offrono sostegno, di cibo e conoscenze. Fang viaggiano a ritroso, a savana centroafricana, fin la valle egiziana, Kemit originaria, Ozambogha a centro tempio, tale diaspora ricorda, diversi clan famiglie, che spartiscono reliquie, di Byeri culto avi; grazie ai pigmei, adottano eboga emboba! amara radice, al posto di Andoma, pur dura da ingoiare, ma chi vuole parlare, tale formula ripete, lingua apinzi-pope: Mwenidyaga obwetè, vuol dir vedere bwiti, mwignidyaga maboga, vuol dir mangiare iboga, Disumba enigma primo, inizio e fine a tutto, sentiero albero primo. Tre notti di Pasqua, rinforzan calendario, al cuore di Maria, czarina nera madre, nel corso cerimonia, lutto Bwiti a Muengwe, Mwei nascosta a vista, da separè di palme. Lunedi di Pasqua, fedeli Ndeya Kanga, fanno processione, santuario di Maria, veneran Dissumba, interetnica riunione, con bwiti Ndea di Tsogo, hanno clan confini. In grandi città, rivali alle danze, ogni gruppo mangia e danza, nel clima di samba, rifonda Ndeya Kanga, sincresi afro-cristiana, giovan seminarista, cattoli-evangelista: usa lettere latine, francesi e membe insieme, fà veglie notturne, nei paesi che attraversa, processioni nei santuari, danze gioia pura: i pazienti sdraiati, attendono la grazia, amar radice intanto, gli avi sintonizza, Dinzona luminosa, radice in grembo invita. |Nze Ndong mangia 3 volte, vive tre visioni, prima nel Dissumba, poi Assumega-enin, poi Eboga-tsengue, fonda Erendzi Douma, Ndong ascolta statunitense: gli parla alla nzimba, gli dice torna al cantiere, a curare due operai, malati uomo e donna, darai loro radice, entra poi alla grotta, ed Erendzi voce incontra: gli parla molto tempo, e torna al suo paese, comincia nuova vita, seguendo quella voce, comincia via dei neri, e fà una casa Enanga, suo culto curativo, Erendzi Duma chiama, indipendenza spinge. Nze ndong casa culto, consacra ai malati, in Repubblica Gabon, capo politico quartiere, diviene guaritore, in Libreville city, come altri fondatori, esige uscire vecchio culto, di periodo coloniale. Erendzi-Duma Eterna-Gloria, tempio sotto buon parola, prosegue guarigione, servizi cure e religione, è storia di individui, chiamati e convocati, riunire orfani figli. Bwiti porta a terra, nel rapporto umano, ecosistema e cosmo, di suolo africano, tutti i bwiti sono, interpreti guardiani, della mos maiorum, valori etici umani. Buiti cerca strade, tra radio ipermercati, recupera folklore, per malattie curare, se migra via mare, riporta agli europei, arpa Kemit dei misteri. |COSTANTIN evangelista, pur scopre vocazione, giovan catechista, mangia e vede suo destin, suo desiderio latente, poi dopo convalescenza, cura in chiarudienza, la notte danza e fonda, il ramo Ekang Ngwa, si nomina Mba David, riscrive bibbia intera, assieme ai miti Fang. |Michele Nze Mba, inizia sacerdozio, per malattia e carisma, di suo cugino avvelenato, ne prende vocazione, cattolico modello, Michele si confessa, e mangia amar radice, sente voce mbwiri, con ronzio sottile, campane e cavalcate, kendo obaka e arpa, seduto fino all'alba, colibrì domanda: tu hai mangiato iboga, entra nella casa, bimbo qui ti trova, seduto sulla sedia, gira assai veloce, in un lampo gira mondo, cresce come adulto, barbuto con capelli, ha trecce da Cristos, 3 calici mi porge, con sole-luna a fianco; oltre è Terra blu, tlalok dei messicani, vidi mia placenta, serbata con le giacche, mi sento chiamar frere, Gesù nzambi-avanga, mi mostra repertorio di canti santa arpa. |OMBWIRI culto donne, cura malati periferie, del mutamen sociale, vede iboga dottor medium, con spiriti bwiri, visioni color blu, color rosso fecondità, regola affari assieme cura, con parole e perdono, piante e riposo, beti suona ngomo, limpeza e confessione, avo parla bene, nel flusso espiro inspiro, chiarezza e guarigione. |ESSOME frequenta bwiti, ombwiri e dissumba, vuol conoscere meglio, realtà di aldilà, mondo spiriti e avi, 4 volte va mangiar, un mbiri ispira in lui, indigeno ospedal. Mwei gli dice procurare, lancia + torcia, porta in cerimonie, dove cura e mangia iboga, avi mbwiri ti diranno, quel che devi fare, lui fà cerimonie, incarico ufficiale. |Paul OBIANGO ONDO, ha malattia torace, inizia con ombwiri, e paure dei cattoli, muta in Ondombula, suo maestro dottore, capace a curare, suo torace dolore; contatta spirito dottore, oltre sua cultura, vince suo timore, infanzia sua ha guarito; quando gli misero collirio, euforbia calenzula, vide il sole blu, che gaio si divide, gli mostra una finestra, e dentro vide gente, come in Iperborea, capelli rafia testa, custodi di analemma, di notte-giorno ciclo, guardiani della terra, con palla sulle mani, si passano la bolla, in circolo tra loro, quando han terminato, un giorno viene fatto. |AYIZE ENDENDANG, conoscenza luminosa, Caterina Elomba fonda, congregazione fang, in Camerun Gabon, ogni sabato sera, dagli anni 60, + chiesette svela; dopo sua morte, resta ispirazione, april 2000 statua, esce da foresta, con torcia oukoumè, e suono di ngombi, veglia 3 giorni, purgan corpo e cuori, ballando cantando, ricreano buoni sogni. Azione cerimonia, snoda 3 sentieri, strada di villaggio, fino a Mbanza e spiazzo, lo Nzimbe camerino, riunione intimità, ritorno al tempio mbanza: fuoco in buca-terra, scalda entrata-uscita, totem con 2 fori, piroga-trave in cima, Totem chiama cuore, albero ombelico, due fori son 2 porte, colori bianco-rosso, passando foro alto, anima nasce al mondo, in foro basso scende, torna sottofondo. Tempio ha forma umana, trave centrale e tetto, è colonna vertebrale, Cuore altare sia, la sagrestia la testa, 2 porte sono orecchie, palo è linga festa. Nganga fa passare, fascine fuoco dentro, interno verso esterno, incarnazione tempo, Spirito ora svolge, suo stabilito tempo, in rito processione, gruppo esce dal tempio. Una ragnatela fili, appesi sotto tetto, foglie mais sottili, sentiero per i Numi, scorrono avi amici, e impigliano i nemici. Corni detti Biomba, chiamano a raccolta, siedon musicisti, nel fondo della mbanza, arpa tra le gambe, mostra testa a esterno, a fianco i suonatori, del bakè di ferro; ritmo accompagnato, da suoni di mogongo, arco narra mito, di Nzame e del mondo, tamburi verticali, ai lati mbanza, son tsembe e mosombi, stimolan la danza, arrivano i banzi, vestiti e truccati, 1 paio foglie mais, cingon fronte iniziati, come i laureati. |BWITI presso i Fang, tiene propri miti, Evanga di Ebolowa, li narra già a Nnganganga, come Virgilio el Dante, a offrire a umanità, una via per ritrovare, lo scopo della vita, e risolvere conflitti. In mitologia bwitista, dopo primo conclave Dèi, son semi posti in uovo, formato da uragano, che sorregge la volta, di acque primordiali. UOVO p protetto dal ragno, DIBOBIA Arcangelo Michele, fino a sua schiusura, MEBAKAKA-BOKAYE HAYE! qui nasce Santa Trinità, per missione creativa, piante acquatiche e marine, poi primo essere creato, NZAMA-YEMEBEGHE, che creò la Termite, BETOBA-TSENGUE nutrita, dal suo stesso creatore, con paglia di stuoia, che Nzama tesse man mano. Betoba-Tsengue termite, defeca la terra, ancor oggi puoi vedere, così acqua si divise, e nacque solida terra, Pangea primo suolo; la Termite poi finisce, termina missione, reclama lo stipendio, da suo Dio creatore, che le dà permesso, di mangiar parte fisica, degli esseri viventi, tranne anima-spirito, che è proprietà di DIO. Evanga dice che un fedele, è chiamato BENDZI o BANDZI, colui che ha visto fuor di sonno, è nato uscito dal guscio, come un pulcino rinato, occhi liberi da squame, ha visitato leggi astrali, che ora tracciano sua vita, influenzan sua esistenza, preparan vita sua celeste: sii felice tu che hai visto, per creder senza dubbio, conoscer leggi prime, fa del Bandzi un iniziato, un figlio di Bandzioku, che trova suo sentiero, nel rito iniziazione, apprende a usare i sensi, a superar dolo illusione, chiarovede lampi veglia, ascolta in altro orecchio, assapor con nuova lingua, ciò che nutrirà il suo corpo, senza avvelenar sua mente; attraverso la sua pelle, resa mistica sostanza, Bandzi è in grado percepire, il pericolo in agguato, anche in sonno più profondo, suo olfatto riesce segnalare, presenza spiriti nocivi, e studia leggi naturali, che rivelan conseguenze, degli errori cui è parte, poi conosce i segni morte, assieme ai suoi misteri, impara pur morir cosciente, seguendo sua Felicità, che lo attende in aldilà. Le origini del Bwiti, evocate a mezzo fiaba, narrano BENDZOKE, una donna dei Babongo, Banzioku perse marito Etumu, alla caccia nella selva, ora vedova al villaggio, come vuole tradizione, è data a suo cognato, come seconda moglie. Nuovo marito BALÉBALÉ, ha già un amata moglie, e trascura la seconda, vedova di Etumu, Bendzoke è spesso sola, a mantenersi e sopravviver, sebbene Balébalé, geloso era di lei. Un anno siccità, portò lunga penuria, tra fiumi prosciugati, Bendzoke pesca in selva, cammina e e trova un acqua, in torrente detto Tambi, lei pensa di pescare, scandaglia quelle acque, con diga e rete trap, poi traversa il fiume, e cerca un altro fiume, dopo lunga camminata, giunge a Bapugnia torrente, scarso come il primo, prosegue e ancor cammina, trova un terzo fiume, chiamato era Bavamba, con acque promettenti, per sua battuta pesca. Bandzioke qui si ferma, allestisce trap per pesci, barriera fatta a diga, su un tratto di quel fiume, ai piedi di Mangrovie, che han radici in acqua, adatte per i nidi, di grandi pesci gatto, carpe e granchi che, vi scavan buche fonde, per metterci lor uova. Bendzoke svuota il tratto, prese granchi e gamberi, che mise in cestin vimini, legato al fianco cinta, poi venne incuriosita, da sciabordio di pesci, più grandi nei paraggi, scavò e allargò sua buca, aiutata dal machete, infilò sua mano tesa, sentì su punta dita, qualcosa scivolosa, afferra e tira meglio, è un femore ossa umana, continua a pescar ossa, dal buco getta a riva. La vedova eccitata, alfine estrasse il teschio, si siede e osserva tutto, contempla stupor rabbia, poiché un gatto Mosingi, rubava le sue ossa, portandole lontano. Bendzoke uscì dal fango, e sua trappola ora scaglia, il Mosingi bianco fugge, ha un pelo scintillante, si macula con chiazze, di fango della trap, rallenta la sua fuga, inseguita dalla donna; si infila alla sua tana, sotto grande roccia, Bendzoke senza fiato, sorpresa sente voci: Mamma mamma mamma! Banzioku tien paura, domanda Chi mi parla? una voce le rispose, se tu ci vuoi vedere, estirpa una radice, che cresce accanto a roccia, gratta e mangia scorza, lei mastica corteccia, di questo arbusto selva, e nasce la leggenda, scoperta sacra Iboga. La voce la consiglia, di alzare gli occhi al cielo, un uccellino passa, e lascia gli escrementi, che cadono negli occhi, Bendzoke ne ha bruciore, improvvisa apre suoi occhi, e contempla gran folla, defunti attorno a Etumu. Ha bisogno di abbracciarlo, e lamentarsi per averla, abbandonata nel villaggio, soggetta a umiliazioni, Etumu dice noli me tangere, non sono nel tuo mondo, ma in eter parallelo, posso ispirarti da aldilà; anche le altre schiere, insegnano a Bendzoke, creazione e teogonia, esistenza uman su terra, consigli per sua vita, e per sua comunità. A fine dello scambio, gli spiriti del luogo, lasciarono Bendzoke, e le chiedono un compenso, del frutto suo lavoro, in cambio della scuola. Bendzoke cede un pesce, serbato nel suo cesto, attaccato alla sua vita, regalo detto oggi, OKANDZO-na-BWITI ASSONA-MBIEMBO, ogni lavoro ha diritto, a compenso proporzionale. Così nacque il Bwiti nascosto, cioè mistero del celato, dietro i fenomeni viventi, primo incontro con Dio, in sogno o Teofania, poi nascono più scuole, profeti e profetesse, preti Padri o Madri, di culti religiosi, che aiutano dovunque, a guidar popolo a Dio, ognuno in local modo, scondo eco-natura. Bendzoke ora fedele, frequenta il luogo roccia, chiamata KOKONANGONDO, a contattar spiriti mestre, defunti e altre entità, intermedie e celesti, ne fece un santuario, pellegrinaggio personale. Sue molteplici assenze, nella selva Mabandiko, con ceste pien di cibo, insospettiron Balebalè, che decise di scoprire, con quale uomo lo tradiva. Balebalè mise in fondo cesto, una tasca pien di cenere, che forata ben tracciava, il sentiero della donna, Bandzoke si diresse, alla rocca Kokonangondo, lui la segue a distanza, dietro cenere traccia; giunta al suo santuario, la donna inizia il culto, con dialoghi di voci, che anche il marito sente, può udir senza vedere, lui armato di machete, uscì dal nascondiglio, a cercar segreto amante; ma vede sol seconda moglie, che parla a invisibili, di cui può udire voci, capir vuol lui questione. Balèbalè ha iniziazione, stupito dal reliquario, gli venne chiesto di pagare, il suo Okandzo-dazio per la scuola, lui eccitato ed impaziente, lascia sua moglie in pegno, in attesa suo ritorno, dal villaggio con le scorte, ma ignora tuttavia, che il cielo non dà credito, così nel suo ritorno, Bandzoke era impiccata, il suo spirito ha pagato, il debito al marito. Bandzoke guidata dal mosingi, felino bianco maculato, che per primo iniziò cammino, primo martire del bwiti, Balèbalè piange moglie, poi insegna al villaggio, sua esperienza di culto, con iboga arco e arpa, legno sacro del Buiti, che vien dal Fiume Congo. |EVANGA prete Fang, dice che arpa è un taxi, NDZO NGOMO ha Spirito Santo, radice è la benzina, Beti-ngomo è il conducente. Ngombi è di due specie, OKAMBO arte scolpita, usata dai bambini, a imparare a suonare, mentre quella viva, il Beti va sposarla, a mezzo notaio nyma. Evanga ispirato, organizza cerimonia, per spirito insediare, sente nome ricevuto, in arpa del contatto, nozze africane ricalca, la figlia di un re, che più ospiti invita: 3 suonatori ngombi, dispone in successione, inizia ngozé, di Nana Muyenguè, cerimonia per 3 giorni, con giorno di preludio, Efoun-beng è giorno annuncio, di kombo che accompagna, lo sposo all'altare, dove Nana attende, al pilastro del tempio. Efoun-ngomo secondo giorno, è detto rito nkeng, consacra/installa sposa, al posto di lavoro, a livello del pilastro, fino a mezzanotte, poi sarà portata, al livello di altre arpe, e posta alla destra, di mama Nana Ngondo-Dipouma. Mzyaya-ngoze terzo giorno, è la presa di servizio, del ngombi in cerimonia, sulla sedia centrale, reca codici di accesso, con chiavi musicali, e le regole di nozze, di nganganga e muyengueyengueh, che prevedono la dote, a celeste principessa, oggetti duplicati, per la scuola sua discesa, ecco strumenti di lavoro, toletta e biancheria, pelle mosingi bando-bwiti, campane e corna cervo, fischietti e candelabro, lampade e spade, un set per la cucina, da zuppiere a i bicchieri, forchette e coltelli, tappeti da preghiera, panche e valigia, per portare ngombi in viaggio, assieme suoi mantelli, bottiglie di profumo, di uva Saint-Michel, e acqua di Colonia, talco oppur caolino, specchio e asciugamani, per suo lavoro terra, quando vien chiamata, a sentire lamentele, o aspirazioni umane, e infine preparare, il bardo del trapasso. Alle nozze sono invitati, maestri kombo e nyima, a testimoniare nobiltà, della cerimonia Essigli, che tiene due passaggi, Essigli Kambo che collega, ad angeliche orde, attraverso canale, di San Michele-Arcangelo, con corda rossa legata, da spalla fino ad anca. Ebata Ndembo seconda fase, è Consacrazione a Cristo, che è supremo nganga, corda rossa ai fianchi sposo. Ndzo-ngombi punisce, leggerezza negligenza, allora Evanga cura, attraverso una gemella, installata nel suo tempio, finché il marito è pronto, a incontrar celeste Moglie, severa e rigorosa, che reca formazione, per sua preparazione, a connetter 7 cieli, a mezzo delle muse; consumar matrimonio, con Ayami puro spirito, suggella patto spirituale, a crear figli speciali, Ayami ama candela, accesa spesso o permanente, come una vestale. MUYE risiede al tempio, suo luogo di lavoro, oppur moglie terrena, cura sua toletta, impegno casalingo, material spirituale. Beti-ngomo ha tre ruoli, il primo è gioco d'arpa, lo vedono i profani, capaci anche i bambini, lui tien spirito nwandji, che lega allo ndzo-ngombi, e amplifica gli effetti. Secondo ruolo appare, da prima iniziazione, dove incontra il Sè, suo angelo custode, suo doppio spirituale, cura talenti e vocazioni, latenti o potenziali, e battezza nome Nkombo, e rispondi YO YOBÈ, oppure YOVÉ MA. Questo avatar ti mostra, tuo ruolo nella vita, e dentro ogni Ngozé, qual ruolo recitare, NGANGA intercessore, KAMBO è il protettore, YEMBE guida cerimonie, NYIMA erborista-guaritore, NDOUNGA muscantore, BETI è suonatore. Chi torna Beti-ngombi, ha visto il suo nwanzi, così ogni Ndzo-ngombi, ha suo nwandzi-beti, Lei tiene proprio nome, alter-ego del suo beti. Beti-Ngomo paga doni, a scultore e guida Kombo, pur viaggi agli invitati, e gli abiti sua sposa, cibo e bevande a tutti, 4 giorni cerimonia, della Regina sposa. Muye cerca sposo, per fare suo lavoro, di cura nel mondo, matrimonio è la chiave, per bene lavorare, coi mondi celesti, per tutta la vita, fino ai successori. La sposa rivela, colori del suo nome, limone paglierino, abiti e oggetti, a volte accetta unione, tramite procura, e tiene suo lignaggio, con Nana-Ngondo-Dipouma, insegna canto richiamo, a districare scelte, con etica cristiana, aver cura suoi bisogni, nel beneficio a entrambi. Preparare ogni lavoro, tiene difficoltà, buio cerca impedir luce, da alba dei tempi, a inizio di un lavoro, serve codice chiamata, motivo da cantare, genealogia di sposa: ngombi che aprì porta, in Camerun paese, Nana Nanga Minsengue ya Nikombo, che generò Nana Evissa Tsengue, che generò Nana Ngondo-Dipouma, che genera Nana Muyengueh, prima ngombi italiana, sposa celeste a Nganganga, che ha forza di lignaggio, di tutte le ascendenti. Lei svela suo stemma, di suo imperio celeste, necessario a sua discesa, in seconda ngozé, così sposo la conosce, nella terza ngose, e la installa nel suo cuore, suo tempio e suo paese: Io son spirito luce, di sole luna e stelle, agisco per amore, pace e libertà, ma rifuggo con fermezza, la dominazion su altri. Suonatore di ngombi iniziato a geni abanzi, invitato con arpa piccola o grande; è sposato còn arpa grande, seconda moglie terrena che salva Beti cuore puro, al fine di far emergere in brano, la presenza di Ningwan sorella di Dio, Dinzona Benzogu Isoga, yaMwei Disumba Ningwan, e altri molti nomi. Gli eventi cosmici narrati hanno loro energia, Beti tocca ottava alta, in nota di chiusura, mentre melodie canti tendono a finire in tono basso, ma inizi van ripetere; la dichiarazione iniziale è ripetuta 4 volte, evoca membri del culto, loro cura e potere, poi viene enunciato un incantamento che ha compito di arredar spazi indefiniti. Canti Mwenza al plural minza, son repertorio fisso, vedi Mitombo mya obaka di pedi Martin. Arpa articola linguaggi, voce umana prolunga, ascolta e comprendi, interpreta gran temi, ogni beti iniziato, segue apprendistato, esperienza dolorosa, o estatico stato. Essalouma è vetrina, fatta nel santuario, per lei che scelse aiuti, Evanguè-Vanga e Combi-combi, aiutanti suonatori, che lavorano per lei, col canto e con il suono, rispettando la sequenza: inizia canto del mintombo, che chiama gli ascendenti, trisnonna Nana Nanga, Minsengue ya nkombo, nonna Nana Evissa Tsengue, e mama Nana Ngondo-Dipouma, infine Muyè sposa, ognuno ha sua canzone, rito chiamata e ingresso, due brani per ngozé, che mimano creazione, da un conclave di Dei, il resto di creazione, si canta in OBANGO, caos cui esce cosmo, che è ultima canzone. Muye è donna scura, carina a corpo snello, statura media e seno medio, capelli lunghi ai fianchi, fin natiche sode, suo abito verde lime, a volte azzurro o bianco, secondo occasione, con strascico limpido, come acqua di vita; la yombo che la porta, fino dentro al tempio, vesta ugual colori, la segue un altra serva, che tiene ciotolina, di acqua in man sinistra, aspersore in mano destra, essa rappresenta sposa, che spruzza acqua su schiena. Muye entra nel tempio, la salutano giocando, con palla bianca a stelle nere, in partita pallamano, Muye ha un mazzo fiori, infilato alla cintura, legato dietro schiena, man sinistra tiene lampada, mano destra una torcia, per aprire porte tempio, poi arriva altare, apre ultima porta, e torna a pilastro spirituale, per far girare Obango. Dopo il suo ingresso, è patrona cerimonia, srotoliamo Zen Ngomo, dramma di creazione, narrato con il ngombi, segue fase BENISANGO-NDZAMBI, cioè punto trasmissione, di nos lamentele a DIO, attraverso il ngombi, accompagnato da libagioni, acqua e vino rosso, oppure buona birra, in caso preghiere curative, caramelle e succo frutta, buon liquore e tabacco, e una somma di denaro, secon valore dei problemi, che hai presentato a Dio, OKANDZO-na-Bwiti Assomna-Mniembo. Denaro o altro dono, raccolto alle preghiere, è usato a equipaggiare, la NGOMBI con la luce, una lampada o candela, brilli nel santuario, un pò di cibo per sue guardie, a lei Borotalco profumato, e guardaroba rinnovato, quan vestiti sia invecchiato, bassè Nana Muyengue! doc_ribenga_buiti-fang.mp../../video2/cheyssial/3.htmaudio
||Meyaya mbèmbe meyaya mbè magueya. coro: Abume yaya ooo yooo yobiè yaè, kaka ndongo tubegah ya, mebengah mebengah mendongo mebengah mendongo; abùme yaya ooo yooo ndobiè yaè. Kaka ndongo ndobiè yaè dibenga yaè, abùme yaya ooo yooo ndobiè yaè. Kaka ndongo ndobiè yaè a mwana. |IT La gioia che è il sole delle anime è eterna; coro: providenza grandiosa, ngombi è pilastro dal foro purificatore, coro: grande vivificazione, lei è il pilastro col foro della illuminazione, matrice originaria madre e patrona di tutti i cambi dimensionali dal materiale all'immateriale e viceversa. |Bwètè maganga makombè: la morte non è distruzione ma fenomeno di trasformazione detenuto da Maria salvatrice, incarnata in arpa ngombi, ha molti nomi in lingua popè na popè. Ella è la colonna invisibile con il foro che permette di seguire il cammino verso la terra delle origini ancestrali. |Nga.nga usa canzone, del principe Issey, vibrazione in melodia e parole della ngombi, ispira sua missione, a sua anima incarnata, raggiunger felicità, luce divina eterna, passando dalla terra. Meyaya o Muyaya, è lumière Résurrection, dopo aver vinto il mondo, e traversato les enfers, come fece Dante, Mbèmbè è eternité, Ghéaghéa è félicità, Yobè è cieli e paradiso, dimora degli dei, e fraternità dei santi.

345:Disumba ande mokoko, adengano mapoma na manze na esuba ea ngambo: Davide è Re Cristo, e combatte corruzione, scrive inni del SALTERIO, che narrano sua vita, diario libro Salmi, in poetica fattura. Salmo 88 dice: Samuele unge i re, ma i servi del Signore, insultarono il re, Davide è diffamato, da sudditi tradito, lotta col nemico, stanco e scoraggiato, ringrazia suo Dio, aiuto alla lotta, e fede in vittoria. Salmo 17, è governo secolare, in versi e quartine, inni bulgari amati, mentre Salmo 99, incorona re David, grida gioia al mondo, ai figli dell'uomo, ma è salmo più buio, dolore e reclusione, prima di esecuzione, la fame e la morte, separazione pena, di abiti e corte. Salmo 101, Ascolta mia preghiera! a Te viene mio grido, volgi a nuova era, mie ossa e mio cuore, Isacco mi flagella, mi prende vesti e trono, è dura la battaglia, lascio arco di rame, nel cuore mi ritiro. Dice salmo 17, ti amo Signor, forza e rifugio, ci salvi dai nemici, nostro corno suona, annunzia cherubino, ruggito del cielo, colpisci o proteggi, giustizia ora vedo, ho la tua ricompensa, purezza mani cuore, vedo tua clemenza. Narrano i vangeli, miracol pani e pesci, Andronico astiene, da eccessi alimentari, sobrio alle feste, mal stomaco previene, la sera mangia poco, duran convalescenze, digiuna o tazza vino, diluito al tramonto. Quando va al tempio, siede e ascolta genti, è giudice regnante, corte di giustizia, punisce corruzione, mafie e indulgenze, in tempio-tribunale. Detta nuove regole, ai venditor colombe, cambiavalute detti, combatte i complotti, ma ottiene nemici, che lo chiamano gigante, ciclope occhio accecato, avan crocifissione. Andronico arresta, oppressione di tasse, punisce ministri, che uccidon commerci, contrasta illegal dazi, Libro Salmi testimonia, il Giudizio finale, rinascita commerci, incarichi assegna, con buoni stipendi, a governator locali, ma lotta corruzione, salmo 13 Davide, quan visita provincie, molti ministri sono, insonni e spaventati, se accettano mazzette, acceca disobbedienti, pur nobili coinvolti, parenti suoi di sangue, senza compassione, fà legge anticorrotti, processa pur lo zio, Isakio usurpatore, Macroduca e Dukas, capi suo partito, subiscon legge dura, ma crescono i nemici. Giustizia possente, su affetti personali, soffre loro morte, esempi lui pretende, navi-merci naufragate, fermino saccheggi, governatori ladri, impicca sul molo, aiutare marinai, diviene legge prima, benessere di Stato. Salterio produce, inni musicali, con arpa muta note, arco eco nostalgie, 150 salmi, parlan di vulcani, di tempestoso mare, e battaglie navali, sul Bosforo porto, incrocio di rotte. Salterio su pareti, in papiri geroglifi, libro morti egizi, narra migrazioni, annuale ad Iperborei. Inario ripetuto, al ritmo passi danza, con devozione cuore, due volte canto s'alza, fin secolo 600, slavo greco e pope, Signore mio rapsode. Salterio poi mutato, da riforme di potere, culto indebolito, da Nikon patriarca, parole son distorte, riflesse in mito Orfeo, che perde la sua donna, nel morso di taranta, purga suo dolore, in veglia di visione. Fomenko cerca rima, tra biografie di Cristo, elenca doppioni, Mida scizio egizio, custode grifon d'oro, imperatore giallo, Leon di Yuda egizio, Kolyada Xristo Klau. Alessio Comneno, astrologi aiuta, con templi sapienza, soldi e onor dispensa, nasce Almagesto, catalogo stellare, poi in libro Alessiade, Anna Comnena scrive: nel regno di mio padre, Alessio Comneno, avvenne invenzione, osservazion del cielo, oroscopi precisi, di alessandrini medi, riportan posizioni, di stelle in vari eventi, nasce il calendario, ovvero il Kalavdai. Sui muri del Cremlino, resiste leggenda, di Kolyada Cristo, i cui canti son vietati, in tutte le città, di ex Tartaria regno, da decreti del 600, di Romanov clan. Libri Kolyadniki, almanacchi e bibbie, scritti da Esdra, a predire raccolti. Kolyada scese a terra, da vergine nacque, presso un torrente, già insegna alla gente, ma dentro Bisanzio, evita entrare, vi regna nero Toro, che vuole suo trono, sua Madre lo ripara, nel tartaro luogo, qui Horus fa riposo. Santa Cruz Klaus, tradotto in Nikolai, porta doni ai bimbi, Kolyada Xristo Klau, uno dei suoi nomi, Nika Nicea leone, Nikola kolia, rievoca suo nome, in Natale canzone, di bulgari e pomaci, che coltivano mele, e canti di Kolyada. Re magi sui cavalli, cercano il re, aiutati da stella, fin grotta Madre, aprono il petto, fan regali al bimbo, vanno a palazzo, del re basilisco, annunciano nascita, del giovane erede, Re nero si arrabbia, e ordina strage. Manuel Comneno, re nero pelle scura, ha capelli biondi, e i venezian beffardi, lo prendon in giro, negro imperatore, recitan nel circo, Manuele doppiato, a Erode e Nerone, erotico riflesso, in Tiberio Enrico III. Andronico Cristo, esilio pellegrino, erede al trono, porfirogenito nato, da Erode braccato, fugge via da Crono, che vuole ingoiarlo, strage innocenti, sua madre lo nasconde, in grotta con 2 ninfe, capaci a far Kefir, con latte di Capra, Amaltea chiamata, ora capra di Natale, Capricorno in cielo, ricorda allattamento, del bimbo regale. Guardato da Koureti, Crono scopre trucco, inizia persecuzio, si maschera Iesù, rifugia in paese orsi, in versione dei Vangeli: Cristo nato in grotta, nutrito da animali, rifugia nella Rus, di Vladimir e Sudzal, con suo piccolo esercito, fedeli koureti. Re vecchio malato, infine si pente, richiama Maria, torna con tuo figlio, incorona dinastia, giovan re ritorna, accolto dalla folla, nei canti di Kolyada. Cristo è incoronato, su rive del mar Nero, detto acqua Giordano, da Yuda-samovily, da angeli esecutivi, di patriarca slavi. Andronico adulto, concilia con Manuele, poi ascende al trono, legittimo erede, invitato a Czar-grad, capo Angelo mandato, ingaggia battaglia, in fortezza di Charax. Angelo sconfitto, ritorna a Czar-grad, banchieri rivoglion, soldi a lui prestati, x spese militari, ma Angelo su nave, passa con Andronico, e comando riceve: prepara mia strada, mio ingresso in citta, Matteo li descrive, come angeli fedeli, che aiutan suo conto, mentre angeli neri, al soldo Isacco Anglo, dopo usurpazione, lo fan morire a Pasqua. |Clemente alessandro, narra canto morte, Cristo Orfeo pastore, capelli lunghe trecce, Leone di Nicea, Bacco dio di Nisa, Adamo primo uomo, Buddha Krisna e Siva. Ucciso dai nemici, in guerra coi Titani, corpo fatto a pezzi, Isis lo raccoglie, ricompone bara, lo piangono le donne, in vela verso il Nilo: Osiride fu ucciso, da Tifone e Isacco, angel cospiratori, Iside ora vaga, cercando suo marito, sul mare lo trova, presso un Tamerice, rami avvolgon ossa, con bende di lino, pregne di olio mirra, la sindone ora voga, fiume in bara legno, verso terra egizia. Moglie piange corpo, del defunto re, giunge sulle rive, di egizio cimiter, Adone dio morente, risorge con sua voce, dall'albero pilastro, Lui le siede accanto. Maddalena prega, Cristo versa sangue, su albero di Acacia, detto croce slava, avvolto nel panno, imbevuto di spezie, mistura di mirra, e olio di oliva. Vibra ora arpa, salterio di Orfeo, eterno verbo che, mondo va salvare, lamenti funerali, veglia della notte, sarcofago egizio, piombato da Seth, nemico di Cristo. Radice amara narra, Eva amor di Adamo, esce da inferno, al suono guarigione, in russe epopee, umani fuori Eden, violarono divieto, di guardare indietro. NIKA vincitore, è Xristos risorto, è Dioniso che viaggia, dal regno dei morti, scende e riscatta, nuovo cristiano mondo, Cristo rima Osiris, scettro pigna e foglie, siede a destra trono, con calice di vino, pane liuto e uovo. |La madre di Andronico, pure detta Olga, nacque a Galich, in Vladimir-suzdal, poi in Crimea si sposa, con sovrano Comneno, qui nasce suo figlio, vergine sen parto, poichè avrà cesareo, Efesto dottore, sutura suo taglio. Vergine parthenos, detta Atena Pallas, Theotoko partoriente, sta x taglia-e-cuci, colei che taglia e cuce, talmudica Pantera, è Portnoi la sarta, Yeshu fil Panthera. Maria libera Novgorod, da truppe di Suzdal, la Rus' celebra impresa, dipinta in cattedrale. Maria dentro Yoros, sul Bosforo imperiale, alloggia presso Fener, monastero di Maria, or Moschea di Miriam, da li divise il regno, in più provincie Rus', educa i suoi figli, a riscuotere tributi, a mantenere orda, per ordine e cultura, elite di cavalieri, con etica struttura, anche nella corte, ministri soprannomi, Perun governa lampo, Volos gli armenti, Stribog tempeste clima, con etere energia. Andrea adolescente, fù esule ospitato, con Mari in terra alana, presso Vladi-mir, da un capo variago, re magio viaggiatore, che invia ambasciatori, per Maria devozione, coltiva nel solo cuore, etica religione. Andronico ora re, nella città di Yoros, riunisce le tribù, che viaggiano lontano, confedera province, che portan suo ricordo, Pan mitico sovrano, Cristo figlio umano. Pan dolce signore, con chiome abbondanti, hai dorso coperto, con manto di Lince, governi col lampo, da vette dei monti, sugli aspri sentieri, sassosi errabondi. Tu vaghi qua e là, boscaglie intricate, ora sei attratto, da acque immacolate, e corri attraverso, terre cui aleggi, siedi e contempli, da cima tue greggi: col tuo riso sonoro, risvegli tuo bosco, fai strage di fiere, se inizi una caccia, alla sera ritorni, suonando siringa, Musica serena, melodia che avvinghia. Tu reciti sul palco, da Thera preparato, lombrico e firmamento, sono la tua mano, danzi circolare, sei un re che viaggia, vesti mascherato, incanti chi ti parla; continui a recitare, negli anni e decenni, cuore fuoco arde, consuma estate inverni, sei satiro maschile, e ninfa femminile, apri 7 centri, e deponi tue poesie, con etere energie. Panthera di foreste, senza malvagità, susseguon pace e guerra, ma resta identità, con grazia o pavore, entri alla realtà, governi nostro mondo, in pace a prosperar. Niceta Choniate, scrive Andronico regno, Festa del Sole, età di oro bizantina, veste di blu, presso i contadini, riflesso in Saturno, taglia le messi. Studia le scienze, teologia di famiglia, economia educazione, poi circonda trono, di onesti giuristi, li onora con doni, e incarichi primi. Crea ruoli a Corte, come nonno Alessio, Troni e Cherubini, Serafini in schiere, rango degli Angeli, guidati da Arcangeli, serafin guardie corpo, fiamma loro nome, portano ascia fascio, eseguono comandi, potere del lampo, armi e cannoni. Cherubini a guardia, con cani di Alani, vincono i leoni, son grandi lottatori, Dante li chiama, cerberi can pazzi, come leoni a trono, ruggiscono quando, qualcuno si avvicina. Leone primo emblema, di Vladimir città, capitale impero, dopo Yorosolima, nel Libro di Maria, amoreggiano i leoni, ai piedi di Gesù, si prostrano a umiltà, leoni di Giuda, ricordo di crociati, scrive De Clari: bocca del leone, maccanico artefatto, nei pressi del palazzo, giocattolo per gare, per dame e cavalieri. Riflesso in vangeli, è Cristo rovesciato, da corrotte guardie, di angel traditore, venne crocifisso, a equinozio autunno, oroscopi a ricordo, trovi in ogni rus, in oasi di Siwa, nel libico deserto, tra sali di ammonio, itifallico Min, dio auto-generato, a fianco di Maat, giudica ogni operato: una volta gli umani, cospiraron contro Ra, che occhio inviò, e leonessa Sekhmet, ma poi cambia idea, vuol salvarne un pò, fà ubriacar Leone, con rossa birra orzo: bella dea di ebbrezza, Iside onnisciente, magistra con parole, addormenta dio Ra, tra umani nasce guerra, Ra giudice morti, con sole e con luna, crea giorni e notti: dio Thot delegato, governa la notte, Ra nel mattino, respinge assalto forte, in alba riemerge, a oriente su barca, assieme a equipaggio, dio Apopis decapita.| ATUM è Khan-Ra, fenice psicopompa, rinasce come serpe, su acque primordiali, autocreata da sè, genera creazione, parte da se stesso, e crea situazione. Atum solo in acqua, in stato di inerzia, prese a masturbarsi, in acqua creativa, Tefnet fu creata, fù dea umidità, Shu nacque suo fiato, fu aria divinità. Atum stanco giacere, chiede 1 capanna, dove riposare, Num-acqua gli dice, bacia tua Tefnet, vivrà così tuo cuore, ella sia con te, e Shu tuo figlio amore; dopo bacio nacque, Iunu la collina, emersa da acque, mare primordiale, Shu ha piuma in testa, nome geroglifo, venerato leone, Tefnet leonessa glifo. Airone detto Bennu, è aspetto di Atum, porta luce e vita, al mondo quaggiù, roccia su cui posa, diven pietra benben, piramide feticcio, obelisco luce inter; grido di Bennu, dà inizio al tempo, prestabilito in cicli, in greco è fenice, Fenice con la mirra, fa e depone uovo, Cicogna che vola, e divien ragno in volo; nata Shu-Tefnet, Geb-terra e Nut-cielo, fanno 5 figli, in 5 giorni aggiunti, a calendario antico, giorni di fin anno, persi da dio Thot, dopo partita a dadi: nei giorni fuori anno, nacquero Osiris, Isis e Harori, Seth e Nefti occhio, Nefti fugge in Nubia, lontano da Atum-Ra, amazzone divenne, leonessa guardian. Ra sente mancanza, và Thot a chiamarla, la portano a inganno, ora in sua casa, occhio-Ra Onuris, significa colui, che ha ricondotto fiera, da lontana Nubia. Onuris ha consorte, Maat-mehit matema, dea-occhio di horo, strappato 1 dì da Set, guarito poi da Hathor, dea vacca dei fiumi, che morti conduce, a nuovi nascituri. Grifone Gips fulvis; avvoltoio di Tebe, protegge suoi piccoli, sotto sue ali, adorna le regine, Khepri tira il sole, amuleto talismano, scarabeo stercoraro, cuore dei defunti, fornisce istruzioni, su come comportarsi, a giudizio dei morti.| SETH è cinghiale, Orice deserto, un tempo Dio scorpione, di oasi protettore, 1 giorno suoi fedeli, entrarono a conflitto, con gli agricoltori, fedeli a Osiris vino. Orice in deserto, antilope aggraziata, associata a Seth, Asherat compagna, cede a culto Horo, a forma di un falcone, Dio rosso dei deserti, Horo subentra al trono, Leon ferito ad occhio, divenne sfinge Giza, e protegge orizzonte, a mezzo di enigma; falchi belle piume, in aria sospesi, si avventano su preda, Horo è pellegrino, con testa adorna a piume, è fanciullo falcone, Ra dei pastori, e Re di agricoltori, possiede gli artigli, e ha vista acuta, khenty-khem accolto, in altri luoghi giunge, miete raccolto; pupilla luminosa, di falco pellegrino, è Nandi toro nero, e dio-coccodrillo, dissipa malocchio, volto di Ra-horo, oracolo specchio, lungi-mirante luogo.| ISIDE madre grano, dea del Delta Nilo, stella cane Sirio, Dea dai molti nomi, Ape e vacca sacra, demetra astarte sakti, adorata a Bisanzio, e presso Yaroslavi; preserva culto marito, andronico-cristo, serbando seme-essenza, a concepire Horo, il figlio erede trono, alla città dei re, cura il suo baule, che contiene veste, di suo marito Osiri, depostovi da Seth, Isacco il concorrente, nei suoi lamenti lutto, narra mito grano, Re del sotterraneo, Osiris primo Adamo. Iside madre fugge, da Manuel Comneno, affronta + vicende, a proteggere Horo, e suo leone trono, Horo adulto poi, portato a tribunale, rivendica diritto, di eredità regale. Seth viene scalzato, piange si lamenta, Iside dispiacque, x suo fratello Seth, usa sua magia, a salvarlo dai verdetti, Horo furibondo, la mette nei conventi.| OSIRIS khentiamentu, anubis e busiris, Apis-dio dei bugni, tien abito attillato, pelle nera suolo, testa mummificata, Pan lo chiaman greci, Fauno i rusitali, Delfino è sua consorte, Busiris fallo eretto, contien spirito grano, per Iside regina; nel geroglifo segno, ha una pastorale, assieme a correggio, e corona di piume, insegne agricoltori, e nomadi pastori, incarna primo avo, dei khan faraoni; insegna agricoltura, e civitas urbana, Osiride viaggia, dal Nilo al mar Nero, assieme alla moglie, e sorella reggente, fondando città, di primo umano impero, in statuine argilla, sparge semi ai campi, per messi da sfalciare, poi primo cereale, avrà lamentazioni, di sacerdoti Adone, o Adonai signore, bambino di Afrodite, amante di Core, toro Apis di Menfi, sacro al dio Ptah, divenne Osiris-Re, nel mondo sotterran; braccia incrociate, corpo avvolto a bende, lui apre le vie, a morti e iniziandi, al mondo sotterraneo, sciacallo Anubis-lupo, animale del deserto: durante alluvioni, avviene processione, guida 1 sacerdote, con maschera sciacallo, colui che apre le strade, con magico suono, 3 giorni e 3 notti, lamentazioni in coro; compiangono Dio, prefiche donne, alla statua-feticcio, di Osiride defunto, Iside e Nefti, che han sepolto Cristo, dopo processo Seth, al tribunale olimpo; dopo finta battaglia, rituale tra fedeli, Osiris riappare, trionfale su barca, compie erezione, del suo pilastro-fallo, per la resurrezione, nel tempio di Alessandria. storia_nuova-cronologia_it_fomenko.mp4storiaNC_rusroma-stirpe-giga-jesu-kulilovo.movaudio
||ERMETE TRISMEGISTO, fonda la sua scuola, filosofico ermetismo, sincretica sapienza, di Mosè e Zoroastro, dal dolore esce sapienza, libera piombo e ottiene oro, incarna iniziazione, alla ricerca del Sé: lui insegna il rapporto, tra uomo e Nous divina, evento mistico incontro, tra umano e divino, a mezzo di una gnosi, eleva stato di coscienza, un processo sovra-razionale, per grazia trascendente, dal Dio del medio Oriente, e suona lira e arco, a veder la consunstanzia, Ermete si volge, da fisica e matematica, a contemplazione Dei, e in Duomo Siena e Barga, è ritratta la sua scuola, sul mosaico pavimento. Mercurio Trimegisto, contemporaneo di Mosè, anni dopo Cristo, gira Mediterraneo, su orme pellegrini, fenici egizi e ottomani, tra commerci grano e farro, olio oliva e vino, spezie balsami e profumi, nasce raccolta di suoi scritti, detta Corpus Hermeticum, filosofia perenne, sincretica saggezza, come la Tavola Smeraldo, esercizi sacri cristiani, di parola e scrittura. Lui messaggero alato, portatore del Logos, Verità disvelata, da ibis-babbuino, a mezzo radice santa, intermediaria cielo e terra, tra divino e umano mondo, psicopompo dei defunti. Libri influenzano filosofi, e i Padri della Chiesa, da Tertulliano a Lattanzio, Clemente Alessandrino e San Paolo, da Origene a Sant’Agostino, che lodavano ermetismo, contemporaneo di Mosè, nel romano bizantino. Ermete in due persone, vissute prima e dopo il diluvio, a cavallo di tre terre: megistou kai megistou, theou megalou Hermou, il grandissimo sapiente, che fonda scuola ad Herren, un centro sincretismo, TEMPIO rinasce dalla pietra, che i costruttori hanno scartata, diventa pietra angolare, di alchimia interna dell'anima, lui Thoth nato da Maat, narra questa storia: un giorno Ermete riflette, sugli esseri e su Dio, suo pensiero allora eleva, sue tutte sensazioni, assopite come in sonno, per sazietà lussuria o stanchezza, gli apparve innazi grande psiche, che lo chiama per nome: son Pimandro psiche eterna, leggo cosa vuoi udire, raccogli dunque in tuo pensiero, tutto quel che vuoi sapere, io ti farò scuola, scrivi tutto ai discendenti, parola santa mi mostrava, terra e acqua mescolate, mosse da verbo spirituale, che si udiva tutta intorno. Pimandro mi chiese: capisci la visione? questa luce sono io, il tuo Dio intelligenza, che precede natura umida, uscita dalle tenebre, sono il Verbo luminoso, che emana da Intelligenza, figlio e figlia di Dio, Kore vergine luminosa, vedi e intendi il Verbo, che è parola di Dio, intelligenza unita a vita, la Vergine del Cosmo. Kore Kosmou fu trascritta, dal discepolo Stobeo, che alla corte bizantina, narra il mito di creazione, e il destino delle anime, che madre Iside trasmise, a Horus figlio suo. Altri discepoli presenti, Thoth Ptah e Imhotep, Egitto felice al centro mondo, è mito giunto fin Firenze, durante il Rinascimento: Leonardo di Pistoia, fu il monaco incaricato, da Cosimo de Medici, di recarsi in Macedonia, a reperire manoscritti, copie di corpus hermeticum, dal bizantino Michele Psello, al fine di intarsiare, da Giovanni di Stefano, un mosaico marmoreo, nel pavimento Duomo Siena: avanti al portale centrale, Trismegisto è l'inizio, di conoscenza terrena, come Dante con Virgilio, con un libro simboleggia, Oriente ed Occidente, parole di creazion del mondo. Marsilio Ficino, della corte medicea, fonda poi l'Accademia, platonica fiorentina, finanziato a tradurre, in latino quelle opere, col nome di Poimandres, il simposio di Ermete, più di ogni altro filosofo. Ficino bene scrisse, che Ermete è primo anello, di una catena sapienziale, attraverso cui il verbo divino, giunse ai filosofi gregoriani, egizi e persiani, orientali in genere, da radici primi cristiani. Ermetismo nascimentale, svegliò interesse alla magia, alchimia e astrologia, influenzando prima e dopo, Pico della Mirandola, Giordano Bruno e Campanella, fin le società segrete, dei Dervisci e Rosacroce, massoneria e copte scuole: Sara moglie di Abramo, uscì dalla sua tenda, e la luce di una pietra, di smeraldo fermò suoi passi, detta Tavola Smeraldina, latina Tabula Smaragdina, ebbe incise le parole: è verissimo che, senza errore e menzogna, ciò che è in basso è come in alto, e ciò che è in alto è come in basso, poichè tutte le cose, son sempre state e venute, per mediazione dell'Uno, Sole è padre e Luna è madre, Eterno istante è una goccia, che concentra ogni universo, da esso emana Beatrice, raggio di luce dentro acqua, fonde e produce un fiume, da cui nasce cielo e terra; 12 tavole fissate insieme, con cerchi di oro, per resistere al tempo, la saggezza degli antichi: Io Thot atlantideo, Signore dei Misteri, detentore degli archivi, Re mago vivente, generazione dopo generazione, passo le Camere di Amenti, ho raccolto ai discendenti, la saggezza degli antichi, e l'ho posta dentro l'arca, portata in Alessandria, dagli arabi fenici, tris-megisto tre volte saggio, tre filosofie in una, in libro segreti di natura, son mistero cattedrali, del maestro Fulcanelli, che cerca dentro Giza, lapis anima alchimia.


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