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360 agrocanti, 46 librifix, 314 motimbo | 360 asset | visite sito 43899 (): 9 quid censiti (nota: click su Id apre pox link a motimbo) 279:10:04: ABETE Bianco maschio, peccia dazza arvu, maestoso slanciato, fusto diritto verde, resiste a -20, al vento ed intemperie, sensibile a gelate, sopra valli tiene, boschi misti faggio, larice abete rosso, rododendro pino mugo, assieme + specie, se cresce isolato, fitti rami da base, se cresce con altri, denuda fusto base. Radici han fittone, ancorato saldamente, foglie 10 anni, ago tondo non pungente, andamento spirale, chioma piramidale, rami a 80 anni, continua a sviluppare; corteccia + sacche, estrae trementina, odor resina buono, fiori a inizi giugno, pigne verso alto, abete Rosso verso basso, settembre lascia semi, rachide sul ramo: ogni pigna 50 semi, dopo 30 anni vita, con ali a volteggiare, e olio massaggi, gemme a primavera, balsamo sfiammante, diuresi antireuma, decotti espettoranti; foglie per occhi, strappi e contusioni, legna e trementina, fornisce cellulosa, maestro delle navi, e nippo antisisma. Abete Bianco più alto, in selva della Verna, in foreste Casentinesi, dove san Francesco si fermò, e stimmate ottenne, altre antiche abetine, diffuse in selve Europa, bavaresi e balcaniche, la vita ancor rinnova.| Albero SAN BARTOLOMEO, del 24 agosto, è Lagerstroemia indica, proviene dal Chitai, Cina Giappone e Indonesia, nei commerci fra canati, di compagnia olandese, ebbe genere nome, da Magnus von Lagerstrom, direttore capo, Compagnia delle Indie, 696-759, amico di Linneo: primi fiori luglio-agosto, gran fioritura duratura, adatta a giardini e strade, difficle spontanea, rustica dovunque, allevata ad alberello, chioma arrotondata, o arbusto a rami aperti, e contorti da terra, immune a malattie, resiste a inquinamento, ama sole e clima mite.| Vangelo arabo siriaco, di infanzia di Gesù, una donna via Maria, sdraiò suo bimbo malato, nel letto di Gesù, quel bimbo guarì, trovando nuova pelle, fù Natanaele Bartolmai; autore del vangelo, venne detto Caifa, parente del Battista, da Cefa pietra sacra, soprannome dato a Pietro, sommo sacerdote, del tempio Gerusalemme, che porta 12 pietre, sul pettorale gemme, in carica a vita, per tutti i giudei, sua parola è verità, Kaiapha aramaico, significa indovino, come nel bwiti, parol di Povi affido. San Bartolomeo discepolo, adorato a Lipari Sannio e Benevento, difende gli umani, da tentazioni Isacco demone, a mezzo cambio pelle, leggenda suo scuoiamento, ordinato dal re dei parti, poi reliquie assai contese, da vescovi e imperatori, di nuovo e vecchio impero, dipinto da Michelangelo, apostolo Bartolomeo, con sua pelle in mano, e frammenti sue reliquie, portano con sè, tutte le comunità, che migran territorio, fuggendo oppressione, loro santo riverito, adorato in Sannio, Lipari e Benevento, Siria e Medioriente.| EUCALIPTO di Australia, amato dai Koala, mangiano sue foglie, a inebriarsi bene, lenisce irritazione, di gola e polmoni, pastiglia x tosse, Eucalipto in sciroppi: decongestiona espettorante, antiossidante, se macerato in vino, repelle zanzare, segui tal ricetta, ingerito va nel sangue, e rilascia odore, sangue anti-zanzare, è immunitario fiore. Assenzio decotto, se hai inappetenza, Canapa semi in zuppa, aiuta la pancia, Acetosa disseta, Aglio cura asma, Saponaria schiuma, gli abiti lava; fiori Biancospino, calmano tosse, Agliaria cuoriforme, teneri germogli, x funghi insalate. Melograno succo acerbo, pare febbrifugo, melograno e aglio, dissenteria intestina, foglie Malva per emboli, e calcoli renali, Timo cura circolazio, the semi Trigonella, espettora catarri; Euphorbia lattice tratta, infezioni pelle, Borrago infuso suda, e calma le bronchiti. | Albero KARITE', Vitellaria paradoxa, da Africa proviene, ha virtù di cura, fiorisce stagion secca, olio x unzioni, burro Galam cuoce cibi, produce saponi. Karitè frutti, colti e macerati, alleviano dolore, sfiammano narici, ferite e contusioni, foglie bagni vapore, aiutano il parto, forti mal di testa, alleviano tanto.| KIGELIA africana, cresce lungo fiumi, selve e savane, in Africa pluviale, nei primi anni vita, sensibile al freddo, impollinan pipistrelli, fiori nottetempo; frutti a forma salsiccia, pianta 6 mesi, polpa purgante, causa pustole in bocca, semi abbrustoliti, sono cibo emergenza, coltivato dai locali, contro debolezza: anemia falciforme, rachitismo epilessia, disordini a respiro, cardiaci ed epatici, poi corteccia macerata, cura pure pelle, disinfetta da microbi, e micosi esterne; radice-frutti lassativi, verme solitar, decotto foglie forza, afrodite genital, abortivo antidiarrea, calma convulsion, antidoti a serpi, ingerita o messa fuor: corteccia frantumata, macerata vino palma, tratta la sifilide, malattie vescica e reni, foglie e frutti usa, su pustole e ferite, allevia crampi ed emicranie, e i reumatismi.| NIANSA oleoso, albero Ricinodendro, fascia tropicale, di Africa west, ama luce savane, Munguella in Angola, Essessang Bofeko Wama, esporta in Europa: cresce tronco dritto, rapido ha carbon, dopo cash crop, aiuta rinascer foresta, coron ampia gran radici, corteccia liscia, grigia fuori rossa dentro, aprile fiorisca, frutto e semi rossi-neri, odora cioccolato, amaro retrogusto, in agosto odor di mele, nutriente nocciolo, sfruttato come aroma, in zuppe e stufati, margarina addensatora; olio semi come arachide, tiene tocoferolo, lentamente fa rancido, come olio oliva, semi cotti a vapore, sbriciola essiccati, pestati in mortaio, esportati come pani; suo estratto corteccia, contiene lupeolo, come antidoto al veleno, usan local nganga, x tosse febbre gialla, afrodisiaco sfiamma, cur mal di stomaco, e aiuta anti malaria; lettiera di radici, colonizza micorrize, ricchi di potassio, nocciol semi incenerite, x vernici o saponi, olio è azoto fertile, semi secchi sonagli, SOKE afragle gabonensis.| DODONEA africana, pianta viscosa hopbush, sapor luppolo amaro, cresce tra mangrovie, succo foglie calma denti, infuso semi su malaria, impedisce schistosomiasi, malattia da lumache. flora_abetebianco_selve-casentinesi.mp4 flora_eucalipto-decottofebbre.mp4 audio 99:01:27: Angelo GABRIELE, protegge il Portogallo, ovvero Rusitania, apparve a Fatima, 13 maggio 17, come grido di allarme, per dolore ella Russia, portata ad ateismo, anticipa Madonna, che chiede pentimento, per riconsacrar la Russia, al suo cuore immacolato, fino alla visione del 13 ottobre, quando inter regione vide miracolo del sole, come ad Iperborea. Alla provincia di Elam, il terzo anno del regno, re Baldassar Daniele, ebbi una visione, si trova a Susa city, presso il fiume Ulai, il Signore manifesta, attraverso suoi angeli, pone un termine preciso, alla persecuzione, dopo mille giorni, cioè tre anni e mezzo, metà di sette anni, cioè tempo compiuto, nel biblico linguaggio, Roma Elam sotto assedio, i miei fianchi di dolori, come doglie partoriente, mi contorco a quel che sento, spaventato a ciò che vedo, mio cuore si smarrisce, il terrore mi pervade, la sera insonne vado, prego per la calma; il dolore per suo popolo, provoca malessere, nonostante spiegazione, di Gabriele a Daniele, non comprende la visione, non immagina il futuro, di un sovrano crudele. Daniele o Bernadette, Lucia o Guadalupe, citano simboli, immagini e numeri, a comunicare messaggi, che vanno interpretati, come oracolo a Delfi, visioni da comprender: ecco davanti a me, intesi voce di uomo, che gridava e diceva, Gabriele si presenta: Io sono Gabriele, sto al cospetto di Dio, son mandato a portarti, lieto annunzio al sesto mese. Conoscer nome di qualcosa, è anche possederlo, Adamo impone un nome, ad ogni creatura, anche a sua moglie, come al tempo Jukurpa, dopo esilio teologia, si fa ricca intermediari, tra Déi e umanità, nel Libro di Tobia, contemporaneo di Daniele, compare Raffaele, Michele Gran Principe, nel Libro Enoc etiope, Gabriele è definito, Mano Sinistra di Dio, dominator dei Cherubini, uno dei quattro angeli, a tocca l'occidente. Gabriele nel Talmud, compare in tempi chiave, accompagna Maria, a preservare Storia Sacra, protegge umanità, lui comanda a Noè, salire anime animali, prima del diluvio, poi dirige distruzione, di Sodoma città, ferma mano di Abramo, prima del sacrificio, pure parla a Mosè, dal roveto ardente, punisce empio re Sennacherib, e convince Assuero, a ripudiar regina Vasti, per prender sposa Ester. In Vangelo di Matteo, angelo annuncia a Giuseppe, conforta pure Cristo, nell'orto Getsemani, olivi di avi Geez, la notte Giovedì Santo, a Giorni invece avvisa, di caduta Babilonia, in Apocalisse 18. Cattolici e Ortodossi, festeggiano Michele, il 29 settembre, patrono ai diplomatici, postini e marconisti. Gabriele per Islàm, è chiamato Jibrīl, e rivela il Corano, a Maometto Profeta, accompagna sua ascesa, al Paradiso al burak, dove incontra i profeti, a lui precedenti. Gabriele è ricordato, in scritture Bahá'i, come in Paradiso Dante, sotto forma ghirlanda, che incorona Maria, intonando melodia, cui si uniscono i beati: Io sono amore angelico, giro alta letizia, che spira dal ventre, albergo al nostro desiro. Zaccaria vide Gabriele, su altare d'incenso, e preso da timore, Zaccaria stramazza a terra, Egli mi disse: Figlio d'uomo comprendi, questa visione riguarda, il tempo della fine: mentre egli parla a me, caddi faccia a terra, ma egli mi toccò, e mi fece rialzare, Daniele questo cita, stessa reazione in Giovanni, di fronte apparizione, apre Libro Rivelazione: appena lo vidi, caddi ai suoi piedi, ma Egli mi rincuora, di non temere nulla! Io sono Primo e Ultimo, essere Vivente, appaio alle veggenti, e nel butti possente. Figlio d'uomo è detto, Daniele ed Ezechiele. Gabriele mette in chiaro, che visione riguarda, il tempo della fine, non fine del mondo, evocata un pò più avanti. tempo persecuzione, riferisce a profanazione, del Tempio di Sion, da parte di elleni, e lor presunti eredi. Gabriele spiega sogno, del montone e del capro: ecco ti rivelo, il tempo della fine, il montone con due corna, significa il re, di Media e di Persia, mentre il capro è, il re di Grecia Albione; il gran corno che vedi, in mezzo ai suoi occhi, è il primo re, spezzato poi in quattro, sorti al posto suo, significa quattro regni, sorgeranno in stessa nazione, con potenza diversa, empietà sarà al colmo, sorgerà un re audace, sfacciato e intrigante, sua potenza rafforza, ma non per sua potenza, causerà rovine e imprese, distruggerà i potenti, e il popolo dei Santi. Astuzia e frode tiene, nelle sue mani, così insuperbirà, con inganno uccide molti, insorgerà contro il Principe, ma infin verrà spezzato, senza intervento umano. Quando appar monarca astuto, potente e senza scrupoli, mai chiamato a nome, perseguita i Santi, sfiderà il Signore stesso, chiamato Principe dei Prìncipi, tuttavia sarà spezzato, senza intervento umano, morte improvvisa, del superbo sovrano, mentre marcia in avanti, a realizzare obiettivi. Daniele è invitato, a custodir segreto, sfinito per più giorni, poi si alzo e sbriga affari, del re suo governo. Visione è accompagnata, da smarrimento o svenimento, oppure malattia, i dolori di Isaia, di fronte oracoli Signore: una visione terribile, gli è stata data, la fine di un tempio, e l'inizio di un altro. Capitolo 8 di Daniele, letteratura apocalittica, con immagini possenti, sfiducia in politica, attende un orizzonte, ai giusti riservato, sui quali splenderà, la luce del Signore. Capitol 9 apre, un racconto da studiare, Midrash edificante, storico o leggendario, e commenta la Scrittura, Haggadah sono omelie, rabbiniche in versi, incorporan folclore, aneddoti storici, esortazioni morali, consigli pratici vari; tal gener letterario, rielabora la Storia, di Tartaria-Israele, da Filone di Alessandria, a Dario figlio a Serse, la progenie dei Medi, sopra il regno dei Caldei, o Serse figlio a Dario in greco detto Xerxes, in persiano Khshayarsha, Signore degli Eroi), dal 485 al 465, salì al trono a 34 anni, dopo morte del padre, circumnaviga Africa, come il re Assuero, nel Libro di Ester, Serse tiene concubine; secondo Aristotele, è assassinato con Dario figlio, da Artabano usurpatore, che ha trono alcuni mesi, Giustino narra poi, Artabano elimina Serse, accusa Dario a parricidio, così lo fa giustiziare; diviene Artaserse I, e si circonda di fantocci, ma qualcuno si ribella, e produce un proprio regno, che dura quarant'anni. Caldeo Medo e Persiano, tre imperi similari, e succeduti l'uno all'altro, Daniele prova comprender, il numero di anni, del profeta Geremia, dove arriva desolazio, settant'anni a Gerusalemme, nel comunismo della Rus. Midrash dei settant'anni, vasta regione abbandonata, a distruzion desolazione, genti schiave sotto atei, compiuti i settanta anni, re di Babilon punito, per delitti anti-cristiani: non vi traggano errore, i profeti in mezzo a voi, oppure gli indovini, date retta ai loro sogni, parlano ingannando, a voi nel mio nome, io non li ho inviati, solo dopo settanta anni, vi visiterò, realizzerò la mia promessa, ricondurvi in questo luogo; deportazione dura, 49 anni dal 587, oracolo Geremia, risolto da preghiera, e infine interpretato, da angelo Gabriele. Confessare i peccati, e riconoscere abbandono, distruzione del Tempio, tragedia nazionale, per aver disobbedito, alle leggi del Signore, su natura e civiltà, e aver scelto la superbia, di esser transumani, Dio permetterà, esser sconfitti dai nemici, esser schiavi tra stranieri, per ritrovare il senno, come il re Nabucco. Torah scritto in esilio, al tempo di Daniele, invoca liberazione, da schiavitù e cecità, misericordia di Dio, contro il peccato-castigo, Signore ascolta e perdona! Fà che vediamo il tuo amore, Ti confessiamo ogni colpa, riconosciamo ogni errore, dona il Tuo perdono, ascolta nostra preghiera, per amore di te stesso, e intercessione di Maria. Il pentimento comunitario, nasce da coscienza, di confessione sincera, Dio torna Liberatore, la preghiera di Daniele, richiama Gabriele, che avevo visto in visione, volò veloce verso me, nell'ora della sera, quando levo mio sospiro, supplicando penitenza, ed egli ascolta la mia voce, mentre nel mattino, Dio concede i Suoi favori, a chi Lo prega con il Salmo. Gabriele inizia spiegare, le Settanta Settimane, a Daniele il prescelto, a portare la Parola, Daniele ora comprendi, il tuo popolo e città, ha quel tempo a metter fine, sigillar peccati di empietà, espiare iniquità, portar giustizia eterna, come in Libro Giobbe, peccato messo in un sacchetto, Dio sigilla ogni misfatto, a cancellare ogni colpa: suggellare la visione, formula usata a indicare, il suo pieno compimento, scrivi e incidi tavolette, perché si legga velocemente. Le settimane sono anni, in cui saranno restaurati, riedificati piazze e fossi, opere pubbliche e palazzi, in mezzo a gran difficoltà, ricostruita la città, operata da Neemia, in mezzo a ostilità, di governatori royal; finiti 60 anni, dopo epopea dei Maccabei, un popol mal guidato, verrà distrugger la città, e con esso il santuario, della tecnica tartar, sua fine è inondazione, assieme guerra e desolazione, Daniele così parla, in libro nove e 26, mentre in libro Maccabei, Menelao ruba oro al tempio, con mercurio a farne omaggio, inganna Papa Onia, a sconsacrare Andronìco, poi uccide il sovrano, lo sdegno corre tra i Giudei, e molti popoli ora tristi, per uccisione empia del Re. Deposto da congiura, e costretto a fuggire, Onia ucciso da Menelao, usurpa carica del trono, con appoggio di ellenisti, questo causa inondazione, nel periodo sette anni, abominio e desolazio, sino al termine segnato. Antioco stringe alleanze, per politica ellenizzante, eresia giudaizzante, tra yudei e falsi giudei, che rinunciano al Cristo, apostati disprezzati, da Giudei osservanti, cessa il Santuario culto, cade il culto del Signore, sostituto dalla statua, di Antioco idolo abominio, simbolo desolazione, cioè Dio lasciato-solo, dalla statua sconsacrata. Profezia 70 Settimane, la più celebre di Daniele, nel discorso escatologico, di Matteo 24: quando vedrete abominio, desolazione del Xristos, allora quelli di città, fuggano ai monti, poiché il tempio profanato, cataclisma produrrà. Re Andronico ucciso, da Antioco il persecutore, modello di Anticristo, produce 70 settimane, 476 anni fissati, per il ritorno del Messia. Gesù adopera immagine, coniata da Daniele, per alludere ad esso, figlio di uomo salvatore, Ciro libera i Giudei, libera umani dal peccato. |San MICHELE culto diffuso, da origini cristianesimo, 8 maggio 490, apparve a Lorenzo Maiorano, vescovo a Siponto Puglia, gli indicò grotta sul Gargano, lo invitò a far santuario, Monte Sant'Angelo, San Michele Arcangelo, santuario nazionale, dei Longobardi pellegrini, lo vide San Francesco. Arcangelo Michele, patrono di paesi, Albenga e Acireale, Alghero ed Aprilia, Bastia Umbra e Bitonto, Castiglione Fiorentino, Cerveteri e Cuneo, Caltanissetta e Gravina, Sant'Angelo Lombardi di Avellino, compatrono di Caserta, Vasto e Venezia. ogni 8 maggio a Tufo, presso Avellino, va in scena la cacciata, degli angeli ribelli, ispira gesta san Michele, che pone spada nel fodero, a Castel Sant'Angelo sul Tevere, e a Mosca Cremlino, la formula dei cavalieri, tocca spalle con spada: a Dio San Giorgio e San Michele, ti faccio cavaliere, invocando il militare, difensore della fede. Mont Saint-Michel 709, canale della Manica, apparve a Sant'Uberto, vescovo di Avranches, chiedendo una chiesa, da fare sulla roccia, il vescovo ignorò, san Michele for suo cranio, con tocco del suo dito, lasciandolo in vita, sant'Uberto si decide. Monte Pirchiriano, Sant'Ambrogio di Torino, imbocco di Val di Susa, edicola Longobarda, ad arcangelo Michele, poi Abbazia di San Michele, guerriero celeste, patrono dei Yudei, di spadaccini e maestri armi, doratori e commercianti, dei mestieri con bilancia, farmacisti e pasticcieri, droghieri e merciai, radiologi e Polizia. festa San Michele, con Gabriele e Raffaele, il 29 settembre, in liturgia bizantina, ricordati 8 novembre: ogni scuola pittori, lo figura sempre armato, con in mano una lancia, un turibolo e reliquiario, con bilancia per pesare, come fee Anubi egizio, nel convento di Dionisiom sul Monte Athos 547, i tre arcangeli dipinti, Gabriele da civile, Raffaele ecclesiastico, Michele da guerriero, rappresentano i poteri, civil religio e militare, erede a Batu khan. Michele angelo custode, del popolo giudaico, di singoli e nazioni, tutti angeli sono, ambasciatori al Dio vivente, e producono vicende, che voi chiamate Storia, Lotta di angeli sottende. Angelo è il Signore, in Genesi e Torah, appare ad Abramo, alle querce di Mamare, egli vede tre uomini, tre angeli con Dio, tutti una voce sola, come in roveto ardente, chiamano Mosè, che sente la voce: Io sono colui che è, ad Abramo Isacco e Giacobbe, nel libro Esodo invece, cioè esilio a Babilonia, Angelo assume, una sua identità, distinta dal Signore, come in libro di Tobia, dove Arcangel Raffaele, salva Tobia e figlio, Daniele loda esalta, i cieli benedetti, soprapposti e associati, a schiere angeliche diverse, visione cosmologica, che Daniele passa a Dante, Angeli a Cielo di Luna, Arcangeli Cielo di Mercurio, Principati Cielo di Venere, Potestà a Ciel di Sole, cherubini e serafini, tutti invocati in loro sedi, benedite acque tutte, che fanno azzurro il cielo, nei secoli dei secoli, fan piogge oppur diluvio. Benedite le potenze, cioè angeliche intelligenze, deputate al controllo, dei fenomeni e dei moti, degli astri regolari, dagli astronomi studiati, intelligenze pagane, angeliche diventate, nelle scritture yudaiche, così il libro di Giobbe, cita i fenomeni naturali, opera Divina Provvidenza, e associa stelle a figli di Dio, che gioivano in coro, le stelle del mattino, e plaudivano tutti, i figli di Dio, ovvero gli angeli citati, nel Libro di Enoc, ispirato in Chiesa Copta, ed entrate in Dante Paradiso, stelle viste come fori, in cupola firmamento, lasciano intravedere, la luce di Empireo. Benedite sole e luna, il Signor lodate ed esaltate, le luminarie al firmamento, che governan giorno e notte, create da Dio al Quarto Giorno, nella Genesi del cosmo, incastonati in sfere rotanti, entro cupola celeste, Libro di Enoc ci ripete, tutta angelica gerarchia, nel primo cieli Dante è condotto, davanti ai capi signori, duecento angeli sono, degli ordini di stelle, mostrando i loro movimenti, spostamenti da un tempo a un altro, dominan calendari, e combinazion celesti, stelle messe e tenute in moto, da stesse potenze create, Sinfonia della Natura, Benedite piogge e rugiade, il Signore lodate, come fanno le creature, nei secoli dei secoli, San Francesco con letizia, questo canta in Frate Sole: onnipotente bon Signore, tue sò laude gloria e honore, et onne benedictione, invoco messer frate Sole, assieme sora Luna e stelle, gloria a Dio per le sue piogge, le rugiade e frate Vento, che le spinge da quei fori, giù dagli astri fino ai meteo! Benedite, i venti tutti, Eolo assieme coi giganti, da Ipoerborea spira fiato, ora calmo ora tempesta, Enoc dice governati, dagli arcangeli alla festa, cielo terra mare ed anni, mutan giorni ed istruzioni, la dolce voce dei canti, fà salir le nubi ai cieli, e da lì da uscire i venti. Benedite fuoco e calore, il Signore ancor lodate, in focolari e le lucerne, e negli incendi causa lampi, Benedite freddo e caldo, il Signore ancor lodate, tutti e due son svincolate, sia dal fuoco e sia brinate, Benedite rugiada e brina, loro angeli lodate, angeli e numi tutelare, nel Signore ciò esaltate, Enoc cita il patriarca, pre-diluvio di Tartaria, osserva case delle nubi, loro bocche e loro ali, loro piogge e loro gocce, e scrive il rombo loro tuono, e meraviglia loro lampo. Benedite, gelo e freddo, Enoc scrive delle nevi, i magazzini di gran ghiacci, e ogni spirito del freddo, ha osservato i lor custodi, come riempiono le nubi, e i depositi mai vuoti, Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e tutti abissi, fuoco e grandine nei chakra, nebbia e vento di bufera, che obbedisce a Sua parola. Leviatano appare anche, Delfino che sguazza, Balena del Gabon, Coccodrillo del Nilo, sotto ha scaglie acute, primo essere in Egitto, che emerge dalle acque, del caos primordiale, resta immerso nel fango, e compare accanto a preda, doppia pure dea Tiamat, drago di acque primordiali, un sirena mezza umana, grande rettile marino, narrato in miti mwiri, causa tempestoso mare, simboleggia tutti i pesci, che sguazzano nell'acque, mare vasto e spazioso, solcato dalle navi. Baruc cita impresa, di uccisione Leviatano, da parte arcangelo Michele, reca inizio fine mondo, come il mito Quetzacoatl, insegnato dai Desheto, bestia del mare è la potenza, con sette teste e dieci corna, rivelazione di Giovanni, e creazione di animali. Dopo i pesci, ecco gli uccelli, poi animali terrestri, selvatici e domestici, creati al quinto giorno, assieme ai grandi mostri marini, e a tutti uccelli alati, secondo la loro specie. Sesto giorno invece è turno, di rettili e bestiame, creature tutte unite, nella loro Lode al Signore, benedite figli uomo, umanità entra in scena, invitata ad unirsi, alla lode universale, di tutte le creature, anziché recriminare. Benedite i sacerdoti, che recan buon esempio, ai fedeli del signore, e ai lettori del libro, i re della terra, e i popoli tutti, i governanti e i giudici, i giovani e le fanciulle, i vecchi ed i bambini, San Francesco unisce tutti, ricchi e deboli e potenti, nel laudato mio Signore, per quelli che perdonano, per Tuo amore a sostenere, infermità e tribolazione, spiriti e anime dei giusti, lodan dio da vivi e morti, Isaia scrive in versi, mia anima ti anela di notte, mio spirito ti cerca al mattino, mentre San Paolo associa corpo, a spirito e anima. Lodate il Signore, per Sua misericordia, Benedite fedeli tutti, il Dio degli dèi, lodatelo e celebrateLo, la sua grazia dura sempre, ci ricorda Daniele, preghiere scritte a ritornello, recitate a memoria, a intervalli regolari, nel Cantico dei Tre Giovani, nella Fornace ardente, e nel canto di Francesco, per sole luna vento e fuoco, e il mondo vegetale, acque sopra i cieli, mostri marini giorni e notti, angeli e naiadi. Enoc cita cinque benedizioni, abissi è speculare, ad acque sopra il cielo, angeli mi portarono, verso oriente del cielo, mi mostrarono porte, dove il sole sorge, secondo i tempi fissati, e secondo i circuiti della luna, diminuzione e allungamento, dei giorni e delle notti. Iddio crea la luce, da sorgente da cui viene, con le tenebre la alterna, avanti ogni creatura, mentre sole e luna, le crea tre giorni dopo, come luci in firmamento, assieme folgori e nubi. Laudato sii mio Signore, per sora nostra madre Terra, la quale ci sostenta e ci governa, e produce diversi frutti, con coloriti fiori ed erba, poi le Naiadi dei fiumi, che lo aiutano a fluire, e in seguito mutate, in angeliche creature, associate ad ogni fiume, che chiedono pedaggio, a passare all'altra riva, oppur lottar con essa, nel guadare a nuoto il fiume, vincendo la corrente. Giacobbe lotta con Angelo, a causa fratello Esaù, al quale ha rubato, benedizione paterna, lotta tutta la notte, guada il Bosforo fiume, ha paralisi nervo sciatico, zoppicherà poi per sempre, smette combattere ad aurora, chiede angelo benedizione, che gli mette soprannome, da Giacobbe ad Israele, perché hai combattuto, con Dio flusso e con uomini, e hai vinto la lotta, che ti ha traghettato, sulla sponda del rinato! Israele vuol dire, lottare con un angelo, associata ad un fiume, parte di unico Signore. Acque abissi popolate, da Leviatano anaconda, descritto in Libro Giobbe, tra le altre meraviglie, create da Signore, da sua bocca fà vampate, scintille di fuoco, da sue narici esce fumo, come da caldaia, striscia su molle terreno, ribolle il gorgo del mare, come un vaso di unguento, lo teme ogni essere altero, egli è re sulle fiere, dominando ogni superbia. Daniele non temere, son venuto a tue parole, il principe di Persia, mi si è opposto ventun giorni, Michele uno dei capi, mi è venuto in aiuto, l'ho lasciato presso il re, ora intendi quanto avviene, al tuo popolo finale. Michele dopo Gabriele, è secondo angelo chiamato, il suo nome vuol dire: Chi è come Dio? ha titolo arcangelo, comandante in capo di milizie, in contesa col diavolo, disputa il corpo di Mosè, a cui insegno i rituali, per seppelir defunti, lo cita san Giovanni, che ha legami con Daniele, Michele è comandante, di una legione di angeli, impegnati contro il drago, nella guerra in cielo. Michele disse a Satana, Ti rimprovera il Signore, io ho chiavi Paradiso, dai tempi Adamo ed Eva, a cui io insegnai, a raccogliere acqua, e coltivar la terra, Io portai Argilla, usata a creare Adamo, e la mattina di Pasqua, aprii sepolcro di Gesù, accompagnai la Vergine, nel viaggio dentro Inferno, a mostrar pene dannati, apparvi ad Abramo, a impedirgli sacrificio, di suo figlio Isacco, lottai con Giacobbe, e scacciai il superbo re, Eliodor da Yorosolima, liberai apostoli Maccabei, da abominio desolazione. Mīkāīl sono in Corano, pari rango a Jibrīl, con lui ispiro Maometto, e in chiese buiti e avventiste, son fratello a Gesù Cristo. Michele Gran Principe, parla a Daniele Baltazzàr, intendi la visione, di ascesa condottiero, al trono di Persia, ovvero Gran Tartaria, Ciro Kūrush lungimirante, concepì grande progetto, di conquista militare, per mondo unificare, due popoli in uno, nel 347, marciò sulla Lidia, governata da re Creso, ricco proverbiale. Creso a oracolo di Delfi, chiede se combattere Ciro, oracolo rispose: se scendi in guerra distruggi regno, Creso scese in guerra, ma distrusse il proprio regno, sconfitto da Ciro, ovvero Gengis khan, battaglia fiume Pteria, Creso si rifugia a Sardi, cinta poi in assedio, alla fine catturato, legato sopra grande pira, Creso grida a Solone, caducità corone umane, Ciro grazia re di Lidia, e lo tiene in propria corte, mente i suoi figli, andarono in Sardinia. Ciro prese Babilonia, nell'anno 439, scalza dal trono Nabonide, senza colpo di cannone, Nabonide era devoto, alla dea lunare Sin, Ciro rispetta culti e usanze, ma nobiltà scacciò Nabonide, Ciro accolto liberatore. Così il sovrano persiano, San Giorgio riunì nelle sue mani, un dominio vasto tanto, Re dei quattro assi del Mondo, morì in battaglia contro i Massageti, per ordine di Tamiri, la regina risentita, per la morte di suo figlio, un tempo ordita da Ciro, fò gettar testa di Ciro, in un otre di sangue, Dante rievoca il fatto, Canto XII Purgatorio, mostra ruina e crudo scempio, che Tamiri fece e disse a Ciro: sangue tu spargesti, or di sangue io ti empio! Ciro venne ricordato, come un grande comandante, un sovrano illuminato, amante di arte e di cultura, santificato dalla chiesa, permise rientro dei giudei, deportati dal Nabucco. Primo anno regno Ciro, il Signore destò Ciro, dandogli il messaggio, di costruirgli un Yoros tempio, in Romea Giudea Ottomania. Isaia loda Ciro, come eletto di YHWH, Dio l'ha preso alla sua destra, per riunire le nazioni, scioglier cinture ai re, aprire porte di ogni regno. Ciro il Grande nel Corano, vien chiamato Dhul-Qarnayn, e sua discendenza arriva, fino a Shah Reza Pahlavi, il nome Ciro assai diffuso, nel Sud Italia a riprovare, cronologia di NC, lotta yudei contro ellenisti, capitanati da Anglo-Antioco. storia_gandhi.mp4 filosofi_gandhi.mp4 audio 237:11:10: CALENDULA a giugno, fiori-foglie freschi, 1 cucchiaio a tazza, foglie ugual melissa, infuso combatte, raffreddori e tossi, foglie a minestre, insalate e risotti; petali x zuppe, fiorisce maggio-autun, Fiorrancio capolini, seccati e recisi, in polvere ridotti, disinfetta ferita, morsi e purul ulcera, bocca ano vagina; anti-batteri, fungi virus parassiti, antitumor potenzia, sistemi immunitari, sfiamma nevralgie, ulcer spasmi anemia. Tintura diluta, come iperico ma piccina, cura tagli e ustioni, ascessi e piaghe, ferite aperte sangue, e scottatur solari, sciacqua la bocca, a fermar emorragie, diluita ferma herpes, labiale iniziale. Calenda e Iperico, ferite san curare, calenda + veloce, Iperico è graduale, Calendula gran fiori, ricchi di zolfo, uso capolini, clister gonfiori sotto: cura infiammazioni, pure distorsioni, con Arnica montana, riducono ematomi, verso acqua bollente, 80 grammi fior, o fare clistere, con polveri ulterior, + infusi Margherita, ferite e contusion.| CAMOMILLA infuso, Chamomilla matricaria, x bimbi e adolescenti, prima di dormire, mal di testa e pancia, calma i mestruali, manzanilla sa di mela, salicilico aci; pianta di utero, foglie antiflogiste, fungicida protettiva, spasmo sedativa, romana rustica colgo, dita fra steli, essicco in ombra, serbo scuri vetri: cura flora batteri, coli-gastriti, calma nevralgie, facciali e dentali, Anthemis nobilis, digestiva respira, magica sui bimbi, primi denti invita: tisana calda, x mal orecchi e gola, convulsioni infantili, febbre leggera, bevi regolare, elimina ronzii, concilia sonno e calma, crampi intestini: decotto calma collera, fitta di fianchi, sindromi premestruo, si lega con calcio, ha effetto sedativo, sui dolor del parto, lenisce isteria, e crampi di passaggio. Aiuta muscoli tesi, sciatica trigemino, lombaggi torcicollo, cucchiai fior bollente, impacchi colliri, collutori malva, clisteri e aroma vini: se aggiungi a vino, rende Manzanilla, leggera esilarante, x tutta la famiglia, stimola appetito, combatte indigestione, contrasta flatulenza, e da consolazione; diaforetica pure, calda x giunture, eczemi irritazioni, fredda a contusioni, bagni occhi deterge, e mucose rossori, 90 grammi in olio, 40 gg ai raggi soli; infuso raffreddato, usa dopo shampo, schiarisce capelli, nutre cuoio scalpo, regola fermenti, in cumuli e intestini, cur marciumi serra, diarrea di agnellini. flora_camomilla_usi.mp4 flora_calendula-arvense_usi.mp4 audio 3:02:01: Seba osserva cielo, sereno poi con nubi, CIRRI aghi di ghiaccio, fili di cotone, evapora sen pioggia, dopo qualche ora, lattiginoso cielo, strato grigio porta. Cirrostrato vede, a 8 mila metri, nube che ispessisce, abbassa di quota, muta in goccioline, grigio scura sole, altostrato infine: pioggia graduale, nubi ad abbassarsi, scure ispessirsi, 1 nembostrato appare, denso cupo carica, pioggia oppure neve, 400 metri alto, cinque chilometri spesso: reca acquazzoni, fa buchi e schiarisce. Dopo mezza giornata, cielo ancor evolve, ecco cirrocumuli, un cielo a pecorelle, annuncia forte pioggia, temperatura scende, poi nubi maestose, verdi CUMULONEMBI, sono temporale, nubi giganti violenti, con elettrica massa, ioni negativi in basso, positivi in alto, bombardano Terra, 2 poli equilibrando, con raffiche vento, grandine volendo. Passata tempesta, due ore sta sereno, nubi frammenta, compaion primi cirri, con spalle al vento, vedi cirri spostarsi, a sinistra poichè, temporale va cessarsi. Nei giorni soleggiati, e ore + calde, vedo nubi bianche, raccolte umidità, indican sereno, bimbi ad ammirar, cielo cumul-nembi, ioni a caricar: dopo temporale, vai ti senti meglio, aria ionizzata, la terra ripulita, giorni di tempesta, tanta elettricità, ma stagna corrente, durante siccità. Pioggia bagna suolo, fa circolazioni, neve ancora meglio, conduce lungo gioco, Pianta poi compie, bioelettrico ruolo, elettrolisi ossigeno, che nutre sottosuolo. |ROSA dei VENTI, di Eolo re del tempo, 12 clan pelagi, di naviganti giganti, sposati a titanesse, vivono felici, su isole mediterraneo. Tinia chiuse 12 venti, in giara posta in grotta, nel mare Tirreno, Eolo li sorveglia, nei nuraghe sardi, di Lipari, e oltre. Ammaestra i venti mare, con suoi 12 figli, aiuta umani intenti, naufraghi e dispersi, guida a loro casa, un dì la giara rompe, escon 12 soffi, a turno o a litigar. Aquilone o Tramontana, chiamato Borea, soffia dal nord, freddo vento septem_trione, Tramontana nasce e pasce, circa 3 giorni, o a multipli di 3. Borea suscita tempeste, pure terremoti, fischia le conchiglie, rapisce fanciulle, Bora ci riporta, sereno quan lampeggia, mentre porta pioggia, quan tuona e saetta. Grecale la segue, vento di nord/est, che porta freddo secco, burano siberiano, purifica ogni cosa, e in ciel sa rivelare, presenza del presepe, mito da spiegare: se brillano 2 stelle, Austro e Borea, 2 Asini veglian, presepe mangiatoia, Noto detto austro, se sfavil nasconde Bora, ma se Borea spira, è Noto che riposa, assieme con Borea, lui nomina quadranti. Vento e tempesta, e perigli ai naviganti, Austro e Borea, due stelle rilucenti, vedi chi ora brilla, pronostica eventi. Grecale da nord-est, Cecia porta grandolone, Neve e burrasche, umido nembo freddante, Greco e Levante, acqua dietro e davante; vento di Levante, Apeliote chiamato, porta pioggia dolce, che mena sereno, marito a Dea fiori, ebbe frutto figlia, assieme miele spighe. Emilia bisbiglia: se non piove Levante, è gran brigante, Levante levantina, un di o una quindicina, Levante leva e move, tre o sei o nove, se non si rimette, è diciotto o ventinove. se Apeliote spir da est, porta pioggia a messi, seguito da Scirone, Scirocco dal deserto, Sahara di sudest, piogge calde e sabbia, segue Noto caldo. Scirocco nasce secco, poi umido raccoglie, il mare traversando, le nubi dietro porta, Austro ancora Noto, ovvero Vento Sud, del caldo mezzogiorno, porta nubi e più; ora segue Lips, Libico Libeccio, soffia da sud-west, segue Zefiro Marocco, apre fior a primavera, talvolta è tempestoso, scoperchia ogni cosa. Lampi a improvviso, a tempesta son avviso, lampeggia e poco tuona? secchi il cielo dona, lampeggia a ponente, lampeggia per niente, lampeggia da levante, Libeccio arrivante. Cielo si oscurò, un vento cominciò, terra trema sotto, e acqua ingrossò, si abbatte uragano, ingoia molte forme, dentro sta la calma, Eolo conforme. Libeccio Garbino, portacqua violentino, scopre i pagliai, quindi poi ci piscia, dopo grande vento, vien sua pioggia fissa. Ponente atlante vento, or spir da ovest, se vento Ponentino, da mare va spirando, è Zefiro Favino, il caldo via spazzando, Zefiro che torna, bel tempo rimena, ridono i prati, e cielo rasserena.| Cielo rosso al mare, va contadin arare, nubi rosse a sole, prepara legna pastore, Cielo di lana, piove oggi o in settimana, a cielo improvviso, non fare buon viso. Cielo a pecorelle, acqua a catinelle, Cielo rosso di sera, bel tempo spera, se respiro pesante, gross'acqua farà, se aria è rossa, o piscia o soffierà. Se Aria a fette, son lampi e saette, se gran bonaccia, tempesta minaccia, la Bora scura dura, poco dopo muore, di tre, 5 o nove, dura quando se move. Bel tempo sarà, se Sole alza chiaro, e se nubi in Aurora, vanno nell'ovest, Pioggia nell'aria, è caso aspettare, mordon Moscerini, e Zanzare con Tafane. Se tuona su albero, senza le foglie, allor pochi frutti, stagione raccoglie, canta Usignolo, alle notti di Aprile, segna bel tempo, stabile a offrire. Gallo fuori-orario, clima va cambiando, a pioggia vicina, Galline fanno il bagno, se tardano al pollaio, indice di pioggia, se gracida la Rana, indica che scroscia. Insetti e serpenti, pur sentono acqua, Topi stridi squittii, portano bel tempo, salti ballerini, se corrono sia pioggia, topini entrano case, freddo dietro porta. Se vedi greggi sparsi, pur prossimi a ovile, e avidi gustan, elettrica pastura, Pecore irrequiete, per pioggia futura; pure Vaccherella, vicino al Therabuti, aspetta la pioggia, per ionici tributi, narici allarga in alto, così le giova, gode a respirar, aria elettro nuova. Vacche di Estate, brucano i prati, non toccano ciuffi, di verdi rinomati, anche se affamate, evitan quell'erbe cresciute su letame, d'anno precedente. Tinia si rallegra, di mirar sua figlia, cosi ogni animale, d'amare si consiglia, se segue Maestrale, assieme al Ponentino, 1 gelido d'inverno, asciutto sereno vivo: a mattina è Tramontana, a sera è Maestrale, se Maestrale fresco, Bora arriva presto, esso gonfia-sgonfia, annuovola rasserena, ma con Tramontana, non dura una settimana; se Vento di sera, buon tempo si spera, 1 Vento di mattina, pioggia s'avvicina, mai s'ebbe vento, senza un acqua dopo, non cade pioggia, se vento io invoco. Maestrale o maestro, spir da Nord-west, freddo secco vento, cielo rasserena, chiamato Scirone, distrugge l'Estate, specie nel Tirreno, saette ha scoccate. Iniziano giganti, mutamenti stagione, intorno gli equinozi, venti accelerati, se vai verso Marzo, vento va soffiare, se vai verso Aprile, il vento va finire; se prima sta vento, e poi segue brina, Acqua giù in terra, starà domattina, Cielo grigio a mattino, segna bel tempo, quan canta il Merlo, sei fuori Inverno. |FEBBRAIO mese FEBBRI, se alletta le famiglie, influenza vien e và, aglio e zuppe calde, a casa a riposar, umani flora e fauna, contrastano i catarri, con erbe mucolite, battaglia ricorrente, di purga collettiva, prepara nuovo ciclo: polmone a volte perde, fiato come piante, tisi o polmoniti, gelo sulle piante, sciogliere catarri, su dormienti gemme, invita nuova vita. Febbraio tabarro, Raseno in barba bianca, qualora non piove, la neve non manca, se è sole solicello, è solo mezzo Inverno, sempre si equilibra, tempo brutto e bello. Febbraio mese febbri, aglio e zuppe calde, battaglia ricorrente, prepara nuovo ciclo, gelo sulle piante, sfida vincer morte, sciogliere catarri, dante in purgatorio, la vitanova invita. Neve presagisci, se sibila la legna, o se 1 lucente alone, tiene la Lucerna, Funghi su lucerne, pioggia si avvicina, fiamma che volteggia, vento da cantina: se è verde Natale, sarà bianca Pasqua, Natale al balcone, Pasqua al tizzone, Natale con pioggia, fa Pasqua asciutta, fa debito il Cielo, se manca la frutta. Mare molto scuro, sicuro pioggia mette, Nubi verdi e scure, è tempesta e saette, LUNA mangia nubi, per divenire piena, quan tutto ha mangiato, Cielo rasserena. Luna rossa dopo Pasqua, porta carestia, Luna con anello, non porta tempo bello, luna pallida fa pioggia, rossa fa vento, corni suoi smussati, indican la pioggia, eretti e minacciosi, vento dietro porta; sua stella lucerna, se manca son piogge, presto pioverà, acqua al suolo porge, a Luna settembrina, 7 se ne inchina, a equinozio Autunno, è fata blu turchina: da lei inzia certo, declino insolazione, annata del raccolto, rivela a precisione, levar calar di Luna, cambio di fortuna, assieme con i quarti, muta la cultura. Orione nimbosus, pluviosus acquosus, sorge in Autunno, e porta sue piogge, tramonta ad Aprile, pure con pioggie, di buona stagione, anticipa fogge. Quando nubi vedi, andare al mare, prendi pure zappa, e vai a zappare, quando nubi vedi, andare al monte, prendi gli arnesi, raggiungi la corte. | Aria immobile silente, annuncia TERREMOTO, surreale paesaggio, sensazione sogno, lampi da terra, e insolita nebbia, mal di testa a settimane, svanisce quan terremoto appare. Panda ed Elefanti, corrono in collina, mal di testa nasce, dai cambi di clima, cane mastica corteccia, Salice aspirina, prima del terremoto, fa cura istintiva. Terra continua scambia, elettro energia, con aiuto di punte, di montagne o foglie, campo erba + punti, soddisfa gli scambi, compensa strati alti, assieme strati bassi: bio orgone naturale, immenso e potente, ognuno su Terra, è sotto sua influenza, tutto ecosistema, necessita suo contatto, aver piena salute, connessione al campo; se fulmine cade, reca molta elettricità, non trova passaggio, antenne a punte là, Risonanza Schumann, da lampi alimentata, parafulmini poni, a convogliar tal mana: 50 lampi ogni secondo, infuriano pianeta, colpiscono la Terra, e creano risonanza, specie in estate, pomeriggio fin 18, temperatura + calda, dice professor Otto, caldo-umida muove, in alto e forma nubi, scuri cumulnembi, con base appiattita, da carica negativa, e alto apice rigonfio, con carica positiva, potenziale confronto. Base respinge negative, attira positive, se nube passa sopra, accumula + positive, dentro e superficie, a oggetti conduttori, sotto nube stessa, specie tra i ripetitori; se allontani da Terra, cresce potenziale, 200 volt ogni metro, ogni cosa a livellare, + in alto viviamo, elettrosensibil polmoni, sconnessi da terra, carenza elettroni: fisici scelsero Terra, a riferimento zero, partir da superficie, misura ogni voltaggio, la messa-a-terra serve, scarica e incanala, ogni accumulo carica, elettro indesiderata; se nave o camion, han massa metallica, sostituisce massa terra, preziose le punte, nello scambio correnti, tra cielo e terra, tien equilibrio, tuoi piedi nudi in erba. | Matteo Tavera studia etere, 80 km atmosfera, frequenza bassa a 8 hertz, Schumann risonanza, passa a meli e uccelli, connette Madre Terra, elettron natura vita, a mezzo lavor antenne, punte conducibili, trasmettono correnti, tengono equilibri, palle fuoco vedi, su cima alberi o navi, durante tempeste, attira orgone grandi. Linfa sorge interna, a piante con punte, foglie peli e spine, legno fiori e frutti, ascende elettricità, sale rami antigravità; suolo + asciutto, reca punte + taglienti, piante striscianti, e cactus dei deserti, foglia tocca correnti, che attiva funzioni, clorofilla e linfa, sale fino ai fiori. Alberi han missione, conduttori cosmo e terra, potenziale su e giù, albero alto in tempo secco, oppure in tempesta, conduce elettrone, da terra atmosfera, lui vide differenza: nel corto circuito, magnete di rame, ruba qi a cima pianta, linfa si rallenta, la foglia si spegne, linfa fà vischiosa, muore albero si arrende. se Faraday gabbia, elettrico non passa, zero elettrosmosi, linfa non si alza, accade morte lenta, pure in città, piene di edifici, dai tetti coibentà, ammalano i bambini, pur + facilmente, croni malattie, di polmoni e diabete, sangue fà vischioso, e genera trombi, soffocan polmoni. Tavera viaggia in treno, linea ferrovia, fili 1500 volt, di corrente continua, tutta vegetazione, sottostante vigoria, piante son migliori, di quelle fuori via: piante chiedon gocce, da elettrica linea, arriva cumulo-nembo, agisce a batteria, filo alto positivo, rotaia è negativa, la flora confusa, scambia energia continua. Emilia nei giardini, boschi e praterie, vede ascesa linfa, nel sereno o tempesta, correnti conduzione, cadono dal cielo, invisibile pioggia, punte colgono appieno: clima crea la selva, e la selva muta clima, frequenti temporali, fan flora arricchita, vita genera vita, ma se pianta vien uccisa, terra muore assieme; chemio-fertilizzi, a base 3 elementi, azoto fosfo potassio, contamina elementi, pianta assorbe poco, ma cresce smisurata, + debole e soggetta, attacchi parassitata. Mantenere mosaico, di campi e foreste, permette conversare, con alberi e steppe, pur alberi in città, sono alberi speciali, costretti altra vita, rispetto ai forestali; foglie mai tornano, presso loro terra, pioggia fugge in fogne, aria non penetra, tale albero isolato, sopravvive salute, sotto asfalto prende, Co2 da sua radice: da sotto marciapiede, emana stesso odore, di quello di campagna, ma muta situazione, in campagna perde rami, e ha poche radici, in città viceversa, pochi rami + radici; albero in citta, trasmette elettricità, a suolo sottostante, elettrolsi farà, decompone acqua, che ossigeno rilascia, x attivar batteri, che 1 selva ricambia: se pianto 1 Vite, orizzontale terreno, un poco crescerà, veloce e con vigore, foglie rami e tronco, radici ricche mana, contagian altre piante, reciproca fiumana. Vite gradual modella, organizza la terra, porta elettricità, partendo da sue foglie, con pazienza crea humus, ossigen coperture, assieme fili erba, attira qi con punte. Comprendere e Copiare, lavoro è volontà, porta felicità, se fatto in modo giusto, scansa la miseria, comandi alla Natura, se tu obbedisci a lei. Chi distrugge foreste, indebolisce sangue humus, arriva il farmacista, sparge suoi sali, e dopo pochi anni, il terreno divien scoria, lavor contro natura, campo deteriora, con aratro profondo, distrugge i capillari, grano indebolisce, la zolla terra muore. In piante e animali, i tubi capillari, aiutan flusso linfa, dentro e fuori corpo, ma tubi fer-cemento, furon causa cancro. Alberi e arbusti, incoraggiano AP, a scorrere di nuovo, se siamo sopra falde, resuscita acqua viva, matura in sua salita, felicità e salute, esistono infinite, in etere acqua e terra, volontà e resistenza, risiedono vibranti, in forma di cristalli, se AP è vorticata, da grondaia sinuosa, trasmette questo moto, rilascia la frequenza, vortice di moto, materia e forza sono; rottura simmetria, la vita scema via, in auto-somiglianza, serba stesso aspetto, Mandelbrot frattale, così crescono le piante, in cerca di luce, dispongono foglie, secondo schema a spiro, angoli a 2/5 giro, è loro fillotassi, fusto è spirale, che accoglie ritmo AP, e linfa fa vibrare. Strutture distanti, sanno sentirsi, vanno in risonanza, a unirsi a spirali, singole e doppie, crescono spontanee, come fulmini e rami, polmoni e delta fiumi, facilitan flusso, di gocce fuse insieme, in rivoli e bacini, si muovono spontanee. Albero affinato, da sabbia venti e sale, bussola ancestrale, bizzarro totem pare, vidi Albero segato, narrare sua storia, suoi anelli età, anni sole e pioggia, secondo spessore, cresciuti a Primavara, legno scuro e duro, che muta x inverno, su albero isolato, punti cardinali, anelli larghi a sud, maggior calori dati. | Legge Ritmo magnetico, tubo di alluminio, con polvere argento, elica carica, positiva respinge, le nuvole su essa, cielo azzurro tinge, mezzora di tempo, se carica elettroni, attira le nubi, con moti inversi poli, 2 spiral contrarie, di moto rovesciate, 2 energie vicine, si incontrano bloccate, condensano a dare, materia vivente, madre natura esce, due direzion corrente; materia si crea, da unione 2 energie, solare e terreste, calda Gialla alta, fredda Blu profonda, dalla loro unione, colore verde affiora. ANTENNA a spirale, capta sole giallo, in basso altro tubo, attira terra blu, incontrano in mezzo, nasce vita verde, purifica aria, neutralizza inquinamenti; intercettano i rami, qi solare yang, mentre le radici, terrestre blu yin, unione pulsante, reca viriditas, doppio moto a spirale, ascende e discende: se spirale Ighina, preleva elettonube, Ago bussola a sud, orienta coda antenna, prende magnetismo, convoglia nel filo, infine effetto Pila, due metal diversi, anellati tra loro, porta Etere essenza, nel fil zincato a terra, sotto bancale, orientato sud-nord, promuove ogni vita, su pianeta terra: ogni movimento, orbitale o rotazione, illude poichè, vien da moto spirale, qi trasporta luce, calore e radiazioni, dal Sole conduce, magnetica attrazione, etere ionizza, propaga via stazione, 50 Hz trasmissione. Einstein ebbe incarico, di spostare il perno, da Etere a Luce, cambia riferimento, grandezza invariata, nella sua teoria, se luce assolutizza, spazio-tempo relativizza. Etere si muove, per info portare, si muove a onde lunghe, arriva modulato, nei cavi coassiali, rosoni Cattedrali, onda corta duplicando, in globi immagazzinando. Num sale da terra, con moto a spirale, senso ascendente, assorbito dal sole, nel punto contatto, crea macchia solare, produce magnetismo, fotoni rotanti, scendono a spirale, la luna ne rallenta, entran come vite, nel piano sottoterra. Campo terrestre pulsa, free energy sia, antenna sintonizzi, ricevi radiazioni, etere onde lunghe, Marconi comprese, dispose 2 antenne, in aria e sottoterra, inventa una radio, ritmo di energia: ogni onda vagante, viaggia a spirale, si avvita senza danni, a regger pressione, magnetica di luce, al centro pianeta, riscalda e produce: si scontrano formando, 1 piccolo sole, interno detto Aurora, che fotoni attrae, rallentati da materia, restano opachi, riflessi rilanciati, verso sole in alto, inversione energia, rotazione sinistra, sole attrae e rallenta, colora il cielo blu. Gea beve il sole, attira gialla forza, nel centro divien blu, Aurora cui riparte, in senso antiorario, etere blu fredda. Giallo e blu incontro, pianta fonde in verde. Acqua se agitata, si impregna di sostanze, e reca fermentazioni, in essa disciolte, usando magnetismo, immagazzina dati, o sostanze nutritive. Giardini cimatici, con suono acqua viva, prana onde sonore, accresce produzione, innalza frequenze, di acqua nel fiore. acqua-argilla-su-collo-ventre.mp4 cancro-cure.mp4 audio 53:10:05: COTOGNA mela o pera, Cydonia oblonga, specie distinta, da Malus domestica, Rosaceae come pesco, ciliegio e susino, mandorlo e pruno, duraturi frutti, su rustica struttura, suo sapore aspro, dipende da ricchezza, acido malico, e zuccheri complessi, cottura li addolcisce, e in semplici li scinde. Cotogna quan colgo, stacca facilmente, le serbo separate, in cassette riparate, assieme frutta acerba, etilene a maturare. Cotogna cotte mangia, o aggiungi a marmellate, ricche di pectina, addensante naturale, aggiungi kefir-yogurt, o accompagna carne e torte: cotte assieme vino, aiutano intestino, cotogna astringe e sfiamma, aiuta digerire, decotto di radice, ricetta contro tenia, con radici melograni, e legno dulcamara. Cotogno succo fai, bollire frutti in acqua, finché ammorbidisce, acqua di cottura, aggiungi vaniglia, zenzero o cannella, o anice stellato, o un frutto di mela, acquista consistenza, come succo Pera, bolli e imbottiglia, serba in luogo asciutto. Succo di cotogna, quando apri e bevi, mischia un terzo acqua, scaldalo un poco, poi aggiungi se credi, miele cucchiaino, bevi in mesi inverno, scaccia reumatismi, e Stomaco aiuta, secondo Ildegarda, calma il reflusso, e con sua quercetina, cura ulcere interne, sfiamma emorroidi, sanguinamento uterino. Cotogna amano i nonni, come antidiarrea, cura gastro-intestino, controlla glicemia, riduce allergie, e calma istamina, bronchite da fieno, e allergica asma, Cotogne mature, profumano a coppia, lascia in tua stanza. frutteto_cotogno_rimedi.mp4 audio 92:01:10: Daniele vuol dire, Dio è mio giudice, suffisso -ele di Elohim, Signore Adonai, ma è chiamato Baltazzàr, fa obiezione di coscienza, non subisce ritorsioni, mantiene dono di sapienza, cioè interpretare i sogni, e leggere visioni. Dio concesse ai quattro giovani, capire ogni scrittura, in ogni ramo del sapere, il re li interroga stupito, superiori a tutti i maghi, e astrologi in suo regno, Daniele resta a corte, fin primo anno di re Ciro: dieci volte sapienza, proviene dal Signore, dono celeste oniromante, Nabucco convoca esperti, li chiama caldei, astrologhi e indovini, divinorum salva-sogni, poi ordina Asfenàz, capo funzionari a corte, di condurgli giovanotti, stirpe reale sen difetti, dotati in ogni scienza, educati e intelligenti, da poter stare a reggia, per essere istruiti, in scrittura e lingua corte, aramaica burocratica, assegna loro una razione, giornaliera di vivande, educati per tre anni, poi entrano a servizio, impieghi di corte e di governo, forma classe funzionari, che sappia amministrare, il suo immenso impero; fra di loro sta Daniele, nominato Baltazzàr, Anania sarà Sadràch, Misaele è Mesàch, Azaria è Abdènego. In tutta la Bibbia, cambiar nome a persona o cosa, equivale a mutarne, destino e proprietà, Adamo impone nome a tutti, gli esseri viventi, nel jukurpa Abramo e Sara. Ebrei casta mandarini, pur notai e prestasoldi, medici e banchieri. Daniele in arabo دانيال, Daniyal profeta musulmano, in Hadith è citato, seconda fonte Legge, parte della Sunna, dopo del Corano: distinguon musulmani, rusūl è messaggero Dio, mentre i profeti nabī, portan Wahi rivelazione, a mezzo di un libro: i rasūl son tutti nabī, non tutti i nabī son rasūl, Daniyal rusūl nabī. Daniele muore in pace, nella città di Susa, suo libro è seppellito , dentro la sua tomba, per ordine califfo Omar; secondo altra leggenda, suo corpo fu portato, da Timur khan a Samarcanda, che ne fece capitale, oggi Uzbekistan, mausoleo di Daniele, edificio a cinque cupole, con sarcofago 18 metri, presso fonte di acque, dai poteri taumaturgi. Daniyal vecchio Idris, ispirato ad Enoc, porta rivelazioni, sui misteri della Storia, Iman van raccontare, che Daniyal ha predicato, durante regno Ciro, esortando popolo a Dio, e i precetti Islam, alla corte di Nabucco. Islam riporta incontro, tra Daniele e Geremia, chiamato Aramaya Ibn Hilkiah, sul bordo della fossa, Nabucco prese due leoni, li getta in una fossa, e Daniyal getta in essa, i leoni stanno buoni, Allah parlò ad Aramaya, che era in terra Sham, lo manda a fossa dei leoni, a dar cibo e vino a Danyal, sia lode ad Allah, che non mi ha dimenticato, compensa bene col bene, premia pazienza e sicurezza, dissipa il male e dà speranza, dopo ogni pericolo, come chiaror di Luna. Chiesa Ortodossa celebra, Daniele 17 dicembre, insieme ad Anania, Azaria e Misaele, Chiesa Cattolica lo ama, il 21 di luglio, Daniel nome usato, in tutto il nascimento, da Britannia all'Olanda, Finlandia Rus e Serbia, dopo riforma protestante, tra Puritani di Cromwell, e negli Stati Uniti, fra quindici nomi maschili, più usati da sempre, russo Daniil slavo Danko, sardo Taniebi e Danilo, anglosassone Daniels, Dania Dannie e Dan, Daniello e Raffaello, nel volgare di Dante, e il cognome Danieli, diffuso in Italia, specie nel Veneto, Daniele Comboni, primo vescovo subSahara, a metà di ottocento. ||Cattolici e Ortodossi, ricordano Daniele, che smaschera i Bel, uccisione, del drago, e la storia di SUSANNA: abitava in Babilonia, Ioakim uomo ricco, che sposò donna Susanna, bella fuori e bella dentro, figlia di Chelkia, educata dai genitori, alla legge di Mosè, Susanna vuol dir Giglio, simbolo di purezza. Ioakim tiene giardino, dove incontra i Giudei, fece sua fortuna, in Persia e Babilonia, come docono altri libri, di Tobia e di Ester, fu accusato ingiustamente, da due giudici anziani, eletti quell'anno, per risolver tutte lite, lor frequentan Ioakìm casa, invaghiti di Susanna, loro insidiano e ricattano, mentono da empi, e piegan legge di Mosè, ai loro sporchi scopi, autorevoli e ascoltati, i due notabili guide, di comunità esiliate. Susanna passeggiava, nel giardino del marito, i due anziani presi a vizio, da un ardente passione, perser lume di ragione, studiarono il momento, a sorprenderla da sola; un giorno fece caldo, Susanna con due ancelle, andò nel suo giardino, per avere un bagno, i due giudici accecati, la spiano di nascosto, Susanna chiede unguento, alle ancelle andate in casa, mentre prende il bagno, alla piscina Betseda, dentro al suo giardino, è sopresa dai due anziani, che escon dal nascondiglio, e le chiedono assieme, acconsenti e datti a noi, in caso contrario, ti accusiamo di adulterio. Susanna può scegliere, tra due possibilità, acconsente a loro voglie, violando nozze fedeltà, rischiando tuttavia, condanna a morte adulterio, oppure resiste, pur falsamente accusata, sempre di adulterio, in un pubblico processo. Susanna coraggiosa, sceglie seconda strada, vuol conservare intatta, la propria fedeltà, Susanna piange e grida, innocente avanti a Dio, gli anziani aprono porte, e narrano menzogne, ai servi e ai testimoni, calunnie di adulterio, per pubblico giudizio, a causa suo rifiuto. Susanna ebbe processo, nella casa suo marito, i due anziani fan condanna, a morte di Susanna, al popolo van dire, fate entrar Susanna, moglie di Ioakìm, lei venne coi parenti, bella e delicata, col velo che fu tolto, a piacere dei due vecchi, che godono al vedere, fanciulla umiliata; se velo è protezione, inter processo è farsa, i due giudici Israele, inventano un romanzo, ai danni di Susanna, con falso amante tresca, la donna piange e dice, Dio conosce i segreti, sà che han detto il falso, io muoio da innocente, di loro iniquità, tramata contro me! Susanna è condannata, alla lapidazione, ma sua preghiera a Dio, suscita giustizia, di fronte a iniquità, Daniele giovanetto, si mise a gridare, Io sono innocente, del sangue di lei! si voltan tutti a lui, chiedendo spiegazioni, Daniele in mezzo a loro, rimprovera stoltezza, indagate verità, e tornate al tribunale, costoro hanno deposto, il falso contro lei. Il futuro profeta, rivela sapienza, di infanzia purezza, sulla cieca menzogna, profusa dai due empi, il Consiglio degli anziani, dissero a Daniele, siedi in mezzo a noi, e facci da maestro, Dio ti ha dato saggezza, Daniele esclamò, separateli l'un l'altro, ascoltate lor versioni, e io li giudicherò. Daniele disse al primo, o invecchiato nel male! i tuoi peccati commessi, qui vengono alla luce, davi sentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti, e assolvendo i malvagi, se tu hai visto costei, assieme all'amante, sotto quale albero? sotto un Lentisco, Schinos in greco, vuol dir divide in due, è Pistacia pistáh, pistacchio di farina, che giunge a 4 metri, con chioma globosa. Daniele risponde, tua menzogna ricada, e spacchi in due tua testa, se questo Dio acconsente! fece venire l'altro, e gli grida le parole, Canano e non Giudeo, bellezza ti ha sedotto, passion ti ha pervertito, che donne di Israele, a paura corrompete, al fin di unirsi a voi, ma una figlia di Giuda, non sopporta iniquità, dimmi sotto quale albero, li hai trovati insieme?" Sotto un Leccio vidi, in grecco detto Prinos, elce o Quercus ilex, proietta intensa ombra, Daniele disse a lui, sentenza data al primo, menzogna tua ricada, sopra la tua testa, dove angelo di Dio, con spada la divide, potandola a metà; dir cananeo a un giudeo, è dirgli disonesto, corrotto nel frodare, poichè in Terrasanta, avanti arrivo dei giudei, vi furono contese, tra pagani riti oscuri, vietati dal Xristos. Daniele ha confessione, da bocca dei due empi, a morte condannati, secondo Mosè legge, Susanna a lieto fine, è riabilitata, Daniele nel trionfo, di tutta l'assemblea, benedisse Dio, che salva chi lo prega, inizia sua carriera. Deuteronomio dice, contro processi ingiusti: se un testimonio iniquo, accusa un suo fratello, i giudici solerti, indaghin diligenti, e se il testimonio è chiaro, aver deposto il falso, farete a lui quel che, volea far a suo fratello, così estirpate il male. Oh Susannah in 800, canta Stephen Foster, padre musica americana, ha colpito cuore e fantasia, per lenir dolor di vita. ||Regno settentrionale, detto di Israele, subisce rovina, a causa diffusione, del culto di Baal, eresia giudaizzante, che re Giosia riforma, bruciando idoli Baal. Gezabele moglie a un re, innalza templi a Baal, fà sdegnare Elia, Gezabele cerca ucciderlo, Elia invoca fuoco, scendere dal cielo, sul Monte Carmelo, stermina tutti sacerdoti, di Gezabele e Baal. Gedeone giudice, demolì altari Baal, venne detto Ierub-Baal, giudizio dei Belli, Bel babilonese, è culto antico a Baal, tentazion costante, a sovrani servitori, idolatri pagani, di un passato di schiavi. Daniele a Babilonia, è sacerdote tribù Levi, il primo onorato, tra gli amici del re, avean babilonesi, un idolo Baal, a cui offrivano farina, pecore e vino, Baal vuol dir signore, tra Fenici e Cananei, doppia Crono e Saturno, sovrano imperator, accadde che israeliti, servirono i Baal, abbandonarono il Xristo, che liberò lor prigione, di sacrifici umani. Ciro San Giorgio, fondator dell'Impero, conosce tale usanza, di antiche tradizioni, così mette a prova, il saggio Daniele: perché non adori Bel? Daniele rispose: adoro il Dio vivente, che ha fatto cielo e terra, signore a ogni esser vivente. ciro gli risponde: Bel beve e mangia ogni giorno, Daniele lo deride, quell'idolo è abominio, di pochi malvagi, è solo terracotta, spacciata per un Dio. Il re si indignò, e convocò i preti Bel, ditemi chi mangia, tutto questo cibo, se invece proverete, che Bel mangia tutto, morirà Daniele, perché ha insultato Bel. Daniele disse al re, sia fatto come hai detto, i settanta sacerdoti, con mogli e figli, vanno al tempio Bel, e dicono al re, disponi le vivande, e mesci il vino temperato, poi chiudi la porta, e sigilla con tuo anello, se domani mattina, il cibo è ancora lì, moriremo noi, altrimenti muor Daniele, che ci ha calunniati. Loro avevan scavato, un passaggio sotterraneo, da cui abitualmente, sottraggono tutto, i settanta sacerdoti, sapendo di mentire, accettano sfida, sicuri del segreto; dopo andati via, Daniele chiese al re, ordina ai tuoi servi, di spargere cenere, sul pavimento tempio, in presenza sol del re, a insaputa dei preti, poi chiusero porta, ancora sigillata, con anello del re. I sacerdoti di notte, entrano al tempio, secondo lor consueto, con mogli e con figli, consumano tutto, intatti i sigilli, al mattino il re e Daniele, guardano i sigilli, aperta la porta, il re guarda esclama, Bel sei un vero dio! ma Daniele sorride, guarda il pavimento, esamina le orme, di donne uomini e ragazzi, il suo piano escogitato, trucco semplice efficace, smaschera i preti, e lor porte segrete, il re pieno d'ira, arresta i sacerdoti, con loro famiglie, condanna tutti a morte, per aver mentito, a Ciro il Signore, dei quattro angoli del mondo, come è autodefinito, consegna Bel a Daniele, che lo distrusse, insieme col tempio. Bel cessa esistere, coi suoi sacerdoti, i suoi idoli confusi, sgomenti i suoi feticci. Daniele poi è chiamato, da re Ciro incalzato, a lottare con vivente, Drago venerato, sulla porta di Ishtar, ai piedi del dio Marduk, sumerico Enlil, Mushrussu animale, squamoso e cornuto, zampe aquila e leone, e pungiglion scorpione, col suo grasso sacro, eran unti i vecchi re, Mushrussu è Mashiach, che unge il Messia, re dinastia davidica, avanti a Gesù Cristo, Kristos vuol dire unto. Ciro vuol Daniele, convertire Mushrussu, riformare sua legge, rifiutando venerarlo, Daniele rifiuta, la idolatria di stato, a san Giorgio promette, dominar mitico drago, custode dei regnanti, Mushrussu serpente, mostruoso coccodrillo, usa ancor astuzia. Daniele rispose, io adoro il Signore, perché è il Dio vivente, se tu mi permetti, senza spada e bastone, ucciderò il drago. Daniele cuoce insieme, pece grasso e peli, ne prepara focacce, che getta in bocca al drago, questo inghiotte e scoppia, Ecco cosa adoravate. Marduk usa sua forza, a uccidere Tiamat, il drago del caos, mentre Daniele, rivendica superiorità, di YHWH su Marduk, lo sottomette senza armi. Il supercoccodrillo, adorato in Babilonia, ha occlusione intestinale, che lo conduce a morte, il popolo infelice, perde investitore, che legittima i sovrani, dunque si rivolta, contro Ciro a Babilonia, insorsero dicendo, il re è diventato yudeo, ha distrutto Bel, messo a morte i sacerdoti, ha ucciso il suo drago, che mangiava i sacrifici, consegnaci Daniele, altrimenti ti uccidiamo, assieme a tua famiglia il re sotto minaccia, consegna lor Daniele, che lo gettano presto, in fossa dei leoni, per aver combattuto, idolatria Royal. San Girolamo traduce, un giudeo la fa da re! Ciro è accusato, aver rinnegato i vecchi culti, il sacrilego Daniele, finisce nella fossa, dove resta per sei giorni, tra sette leoni, affamati senza il cibo, consueto di ogni giorno, due cadaveri e due pecore, per spingerli a sbranare, il fervente Daniele. Il profeta Abacuc, che fa minestra pane, la porta ai mietitori, ma un angelo gli disse, porta questo cibo, a Daniele in Babilonia, nella fossa dei leoni. Abacuc rispose al Signore, Babilonia non la conosco, allor l'angelo lo prese, per i capelli elo trasporta, con velocità del vento, fino a Babilonia, sull'orlo della fossa, come a Samarcanda. Abacuc gridò, Daniele prendi il cibo, che Dio ti ha mandato, Daniele esclama a Dio, non mi hai abbandonato! Daniele si alza e mangia, mentre angelo di Dio, riporta Abacuc, nel luogo di prima. Abacuc ha missione, rifocillare Daniele, il signore disse, faccio sorger tra i Caldei, popol feroce e impetuoso, che percorre ampie regioni, a occupar sedi non sue, un uomo coraggioso, potenza del Signore, che giudica e salva, Abacuc vuol dire, Colui che combatte, nome assiro di un arbusto, Cassia angustifolia, Bacucco pur combatte, stessa battaglia di Daniele, contro idoli e oracoli, falsi in quanto muti. Abacucco in italiano, è uomo molto anziano, vecchio bacucco, fortuna del profeta, scolpito sul campanile, del Duomo di Firenze, da Donatello in marmo, sue spoglie conservate, in antica cattedrale, a Nocera Inferiore, San Paolo usa suo salmo, su fede e sulla grazia, il giusto vive per sua fede, Signore a te alzo il grido, su prepotenza dei tiranni. Abacuc è Geremia, che lo spirito del Signore, porta in luogo ignoto, sul monte o nella valle, Spirito Santo lo rapisce, egli giunse a Cesarea, Signore è la mia forza, su alture mi conduce, afferrato pei capelli, mi solleva e tel-trasporta, sul bordo dei leoni, a dar cibo a Daniele. Re và settimo giorno, a piangere Daniele, guarda giù alla fossa, Daniel seduto vede, esclama ad alta voce, Signore sei il più grande! fece uscire Daniele, fece gettare i suoi nemici, divorati dai leoni. Ciro professa fede, nel Dio di Israele. ||Daniele descrive, i fatti della Storia, lunghe lotte e alleanze, tra dinastie e sovrani, tra re del Mezzogiorno, e re del Settentrione, cioè Rus ed Ottomania, amici e poi nemici, nel gioco Gran Tartaria. Tolomeo è capitano, del re del Mezzogiorno, ma litiga col re, si espande fuori Egitto, sua figlia Berenice, va sposa al re di Settentrione, ovvero Antioco II, che ripudia Laodicea, a sposare Berenice, avvero Anna Bolena. Laodicea uccide marito, con moglie e figlioletto, spianando ascesa al trono, a suo figlio Seleuco, è periodo di torbidi, Seleuco chiede troppe tasse, generando antipatie, fuori e dentro corte, ma un uomo a cavallo, Lucio Scipione comandante, Uomo Vestito di Lino, assieme ai servitori, scaccia il funzionario, fuori dal Tempio, sovrano assassinato, da un suo parente stretto, che usurpa quel trono, è diviene Antioco IV, con frode ed inganno, persegue i Giudei, consolida il potere, con appoggio di alcuni, ebraici banchieri, favorevoli a ellenismo, mentre il sommo sacerdote, Onia III è assassinato. Antioco ruba e fa delitti, abominazioni di ogni tipo, descritti in Maccabei, trionfa per un tempo, poi riparte scontro, con re di Mezzogiorno, con cui fa matrimoni. Antioco entrò in Egitto, con esercito imponente, con carri ed elefanti, cavalleria e gran flotta, battaglia a Tolomeo, travolto questi fugge, molti caddero a morte, espugnarono fortezze, Antioco saccheggia tutto, incluso il Tempio santo, compiendo molte stragi, torna con ricchezze, odiando Santa Alleanza, cioè comunità Giudei, rimasti a Xristos fedeli. Antioco detto grande, fa Siria dominante, Tolomeo lo combatte, in guerra sanguinosa, dal 204 al 210, dice Libro di Daniele, re settentrione unisce, grande esercito avanza, Daniele chiama Israeliti, quelli in stretto Dardanelli. Antioco capo dei pagani, venduti a fare il male. Tolomeo perde dominio, di tutta la Giudea, epocali conseguenze, ripara in west Europa, Re del settentrione, costruisce terrapieni, con le città-fortezza, e con sue truppe scelte, stabilisce sua dinastia, in città Yorosolima, patria amata da Daniele, dove scorre latte e miele. Signor disse a Daniele: ho osservato la miseria, del mio popolo in Egitto, ho udito grido sofferenze, son sceso a liberarlo, da mano di oppressore. Tolomeo ha tetradramma, e sposa la Cleopatra, figlia Antioco III, ma pace non arriva, allor sovrano volge, alle isole vicine, Mediterraneo coste, abitate da popoli, rimasti pagani, ciascuna ha propria lingua, famiglie e nazioni. Isaia profetizza, conversione dei pagani, alla fede dei cristiani, sia isole che terra, Salmo 71 dice, re di Tarsi reca offerte, a re di Arabi e Saba, tributi ad oriente, glorificate il Signore, nelle isole del mare, nome Dio d'Israele, annienta idoli malvagi, e apre cuor Gentili. Antioco fà conquiste, un impresa faticosa, fin troppo dispendiosa, poi marcia su Alessandria, ma incontra i Romani, che gli intiman lasciare, le terre conquistate, sul Delta del Nilo, Antioco si ritira, ma sfoga su Giudea, e seduce i fuoriusciti, da santa Alleanza, alleanza di Mosè, ovver di circoncisi. Giudaismo sol conobbe, discendenza carnale, un figlio per Abramo, rende stirpe immortale, ma sette fratelli Maccabei, condannati a morte, insegnan che giustizia, risplende stelle eterna, supplisce discendenza, è promessa consolante, Daniele fedeltà, scritta e sigillata, con cera fino al tempo, di crisi tribolazioni, a trovare cuore e vita, a sorgere di nuovo. Giudei danno vita, due partiti in giudaismo, di fronte a persecuzione, ordita da Antioco, i collaborazionisti, sacrificano a idoli, mentre i maccabei son pronti a lotta armata. I dottori della Legge, ammaestrano la gente, che la persecuzione, è solo un espiazione, alcuni scrivono il Libro, altri affrontano il martirio, a difender convinzioni, decapitati o al rogo, o confisca dei beni, schiavitù o esilio. Antioco Epifane, disprezza suoi avi, Apollo assieme Adone, il dio amato dalle donne, per poter fecondità, semitico Adonai, Signore dei Giudei, al posto Yahvin nome, comandante in capo armata, sul fronte orientale, rintuzza scorrerie, da parte di egiziani, per prendere di nuovo, l'antica provincia, nata ad Alessandria. Antioco fa campagna, a riconquistare tutto, da Iran al mar Caspio, Partia Ponto e Media, infine a Babilonia, allontana i Seleuci, e avvia smembramento, di Grande Tartaria, è tempo della fine, il conquistatore muore, in quanto non è un Dio. Re del mezzogiorno, si scontra al Settentrione, turbine con carri, e cavalieri e navi, invase il territorio, e molti scapperanno, le casse vuote e in crisi, han bisogno di denaro, depredare ricchi templi, mentre mezzo stato, è dei Maccabei ribelli. Tolomeo entrò in Antiochia, e cinse due corone, combatte in ogni dove, morì tre giorni dopo, Demetrio è il nuovo re; Gionata Maccabeo, descrive molte lotte, dinastiche per trono, battaglia di Antiochia, una manovra a tenaglia, contro il regno Siria, condotta da alleanza, di Tolomei e Farsi, Yoros già contesa, conosce giorni bui, segna fine a entrambi i Re, l'egizio e quel siriano. Daniele, narra eschatos, cioè Storia in ricorrenza, cronisti in due partiti, re del Settentrione, Gran Principe Michele, riafferma legge Cristo, contro un Anticristo, cioè papa franco in Roma, il re del mezzogiorno, Califfo dell'Islam, alleato di Michele, combatte la eresia, in Europa protestante. Matteo ci riporta, le visioni del Xristos, quan vedrete abominio, della desolazione, abitare in luogo santo, pregate per capire, quelli in Giudea, fuggano ai monti, vi sarà tribolazione, ma a causa degli eletti, giorni abbreviati, nel Giorno del Giudizio, e molti dormienti, si risveglieranno, alla vita eterna, mentre altri avran vergogna, della loro infamia, a falsificar la storia, se i saggi splenderanno, come il firmamento, i messia millenaristi, e profeti di sventure, in ogni epoca accaniti, su due numeri citati, spandon fiumi inchiostro. Gesù continua a dire, non cedere al panico, farsi trovare preparati, sentirete parlare, di rumori di guerre, guardate senza allarme, tutto questo serve avvenga, ma non sarà la fine, sorgeran falsi profeti, che annuncian parusia, e inganneranno molti, spacciandosi per Dio, dilaga iniquità, ma chi preserverà, salvato infin sarà. Libro di Giuditta, narra Giuditta la Giudea, che sconfigge orda potente, sotto Nabucco zar, che regnava sugli Assiri, rase al suolo Agia Sophia, fu nemico dei fuggiaschi, e dei riti baccanali. Ioiakìm re di Giuda, anno terzo del suo regno, Nabucco re di Babilonia, marciò su Yorosolima, la cinse di assedio, settimo giorno in quinto mese, il capo della guardia, brucia Tempio e reggia, e case dei notabili, Ioiakìm nelle sue mani, assieme a gran bottino, porta tutto a Sennaar city. Nabucodonosor assedia, marzo 597, e Gioacchino morì, undici anni di regno, lascia trono a suo figlio, ma lo zar deporta gente, nella città di Shin'ar, nome greco dei Settanta, dove Nimrod nipote a Cam, fece il suo regno, e vi edifica Babele. Nabucco libera i Giudei, e riconosce il loro Dio, reca mantello di Sennaar, a Davide Carlo Magno, khan dei Gebusei, che controlla Gerusalemme, Salem vecchio nome, che dopo sua conquista, yudei cambiano nome. ||Giuseppe Verdi musicò, il Nabucco zar, trama in quattro atti, alla Scala marzo 842, ispirata a cattività, del popolo di Giuda, e pretesa imperatore, di esser venerato, come divinità, Nabukadnessar, al culmine potenza, governa 43 anni, sconfisse esercito egiziano, alla Battaglia di Karkemish, sottraendo ai Faraoni, il predominio terrasanta, cuore di Ottomania; dopo la battaglia, muor suo padre Nabupolassar, Nabucco zar ritorna, prende corona a Babilonia, nei primi dieci anni, fà spietate campagne, raccogliendo bottino, che usò coi tributi, di popoli sottomessi, a finanziare architetture, di poderose città. Nabucco in scena ottava, è chiamato stolto ed empio, da Gran Sacerdote di Belo, e da Zaccaria sommo dei Yudei, poichè Nabucco pretende, che sua figlia Fenena, convertita ad ebraismo, e innamorata di Ismaele, adori la sua statua, ma è fulminato e reso pazzo, dal dio vivente YHWH. Nabucco zar col suo editto, impone a sudditi adorare, se stesso come dio, mai Yudei fedeli a Xristo, pur se molti obbediscono, per salvarsi la vita, tre coraggiosi tenaci, rifiutano eseguire, ecco allora i delatori, pronti a spiare al re, mala razza che attraversa, tutta la Storia Sacra, fino dai primordi. I tre amici di Daniele, Sadràch Mesàch e Abdènego, obiettori di coscienza, rappresenta popolo Yuda, costretto a scegliere tra morte, o fedeltà ad una legge, un esempio da imitare, come i martiri di sempre, risposero al re: sappi che il nostro Dio, può liberarci da fornace, e in ogni caso mai avrai, nostra totale obbedienza, abbiamo divieto di adorare, statua d'oro che hai eretto. Nabucco, acceso d'ira, e con aspetto minaccioso, ordinò nella fornace, aumentar fuoco sette volte, forti a uomini suo esercito, comandò legare i tre, gettarli in fuoco acceso, con mantelli e calzari, turbanti e loro abiti, come martiri cristiani, i sette fratelli Maccabei, passeggiano tra fiamme, lodando Iddio Gesù, Azaria in mezzo al fuoco, prega il cantico continuo, benedetto Signore Dio, degno di lode è il tuo nome, glorioso a noi per sempre, Tu sei giusto in ciò che hai fatto, le tue opere son vere, giusti i tuoi giudizi, che su di noi e su Yoros, hai fatto ricadere, con verità e giustizia, hai purgato nos peccati, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, ci hai dato al peggior re, empio iniquo e malvagio. Lode e onore a te Signore, confessiamo nos peccati, finisce il Regno di Giuda, con distruzione del Tempio, abbiam fiducia solo in Te, abbandonando ribellioni, che abbiamo fatto nel passato, e provocarono tua ira, certi del tuo potere, superiore ad ogni re, attendiamo il tuo perdono, ci pentiamo di stoltezza, tua clemenza è grandezza, misericordia benevolenza, salvaci o Signore, reca gloria nel tuo nome, a quanti sono in confusione, e fanno il male a slavi buoni, sian coperti di vergogna, con tutta lor potenza, sia infranta loro forza, a saper che sei il Signore, Dio glorioso in tutta terra! Così angelo Signore, scese dentro la fornace, soffia un vento di rugiada, allontana fuoco fiamme, di bitume umido naphta, parola greca per petrolio, latino nefti cioè Nettuno, persiano näft arabo naft: Neemia rimanda al re di Persia, i discendenti di sacerdoti, che nascosero il fuoco, per farne ricerca, essi trovano acqua grassa, la attinsero e portarono, per aspergere offerte, ai sacrifici di Neemia, poco dopo il sole accese, un gran rogo delle offerte, con meraviglia Maccabei, quel petrolio sotto il sole, brucia rapido qual stoppa, e nessuno spegne tale pozzo, pece ardente di Isaia, che divien polvere zolfo, nel giardino ventilato, all'interno di fornace; canto esplode nuovamente, dalle bocche dei tre Yudi, inni al Cantico Creature, scritti in salmi di Scrittura, per lettori di ogni tempo, fin le lodi san Francesco, e nel responso della Messa, lunga litania al Signore, in 39 benedizioni, intero cosmo vien citato, fino agli uomini più bassi, invitati a render gloria, all'Altissimo con canti, all'unisono una voce, loda e gloria a Dio dicendo, Benedetto Dio dei padri, lode e gloria nel Tuo nome, nel Tuo Tempio santo e degno, di esser trono del tuo regno, siedi in mezzo ai cherubini, tuoi custodi lì a pregare, e il tuo sguardo penetrante, oltre secoli ed abissi, benedetto il firmamento, che riflette la Tua gloria, come Arca di Alleanza, pose a oriente Eden giardino, con la spada folgorante, a custodire Albero vita. Tempio in scala riproduce, Tempio Celeste sorvegliato, da angeli alla guardia, nel coro universale, dimora che Egli ha scelto, sulla Terra suo Santuario, Iddio domina sul cosmo, dagli abissi oscuri caos, al cielo luce firmamento, e la terra che sta in mezzo, ai due estremi confini, di settentrione e meridionale, tra la cupola trasparente, che separa acque inferiori, dalle acque superiori, cupola solida separa, oceano stelle dal terrestre, prima realtà a esser creata, dopo la luce di empireo, nella Genesi Dio fece, il firmamento a separare, le acque dalle acque, quelle in alto chiamò cielo, quelle in basso chiamò terra, e fu sera e fu mattina, secondo giorno Eptamerone. Iddio separa acque inferiori, mari laghi fiumi abissi, da quelle azzurre superiori, aprendo in mezzo spazio vuoto, che il terzo giorno è Terra asciutta. |Nabucodònosor fece un sogno, secondo anno del regno, suo animo agitato, chiama maghi e incantatori, astrologi caldei, a spiegar significato. Re disse ai caldei, ecco mia decisione, ditemi il sogno, e la sua spiegazione, riceverete onori e doni, ma se sogno resta oscuro, sarete fatti a pezzi, assieme a vostre case, niente risposte voglio, che siano astute e false. Risposero i caldei: nessuno al mondo riesce, a soddisfar richiesta, poichè pur indovino, non sa scoprire un sogno, solo gli dei potranno. Il Re acceso di furore, ordinò sian messi a morte, tutti i saggi a Babilonia, pur Daniele e compagni, ricercati per la pena. Daniele con prudenza, parlò ad Ariòch, il capo delle guardie, che doveva esser il boia, Arioch spiegò il motivo, Daniele lo esortò, entra dal tuo re, e chiedigli del tempo, darò io il responso sogno. Daniele andò a sua casa, parlò con i compagni, Anania e Misaele, e anche Azaria, chiesero a Dio cielo, riguardo tal mistero, a risparmiar la gente. Daniele ebbe svelato, il mistero in suo sogno, benedisse Dio del cielo, di secolo in secolo, a lui appartengono sempre, sapienza e potenza, Egli alterna le stagioni, depone e innalza i re, dà sapienza ai saggi, svela cose occulte, presso di lui è luce. Gloria e lode a te, Dio dei miei padri, mi hai concesso sapienza, sulla richiesta del re, Daniele va da Ariòch, e si fa condurre al re, Giudeo tra i deportati, chiarirà quel sogno. Re Nabucodònosor, disse a Daniele, tu sei Baltazzàr, puoi rivelarmi il sogno, e darne spiegazione? Daniele avanti al re, rivela che il sogno, rigaurda ciò che accade, al finire dei giorni, tuo sogno e visioni, giunte alla tua mente, riguardano il futuro, ecco una statua enorme, si ergeva avanti a te, aveva testa di oro puro, petto e braccia argento, ventre e cosce in bronzo, gambe in ferro e i piedi, ferro miste a creta; mentre la guardavi, una pietra si staccò, non per mano d'uomo, dal monte scese giù, andò a batter contro statua, i suoi piedi frantumò, seguirono anche il ferro, bronzo argento e oro, poi divenner pula, su aie della estate, li porta il vento via, senza lasciar traccia, mentre il masso crebbe, divenne una montagna, che riempì la regione. Ho terminato il sogno, ecco la spiegazione, tu sei re dei re, a te Dio ha concesso il regno, potenza forza e gloria, dominio sui figli d'uomo, su animali ed uccelli, tu li domini tutti, poichè sei la testa oro. Dopo di te sorgerà, un altro regno inferiore, poi un terzo di bronzo, che domina la terra, poi un quarto regno, sarà duro come il ferro, che tutto frantuma. Come tu hai visto, i piedi e dita statua, argilla e ferro miste, cioè il regno sarà diviso, pur se amalgamato, una parte sarà forte, l'altra sarà fragile, uniti solamente, per via di matrimoni, ma mai diventeranno, una cosa sola unita. Al tempo di quei re, Dio cielo farà nato, un regno mai distrutto, che durerà per sempre, stritolerà e annienterà, tutti gli altri regni, e mai sarà trasmesso, ad altra linea sangue. Nabucodònosor allora, piegò la faccia a terra, prostrò avanti a Daniele, ordinò gli incensi e disse: il vostro Dio governa tutto, è Signore dei re, rivelatore dei misteri, ha permesso a te svelare, ecco a te regali, governatore tu sarai, di tutta Babilonia, in capo a tutti i saggi. Daniele chiese al re, di ammettere a corte, anche Abdènego, Sadràch e Mesàch. |Nabucco dopo secondo sogno, su Albero Cosmico, fece un decreto, convocante tutti i saggi, per dargli spiegazione, vennero astrologi e maghi, caldei e indovini, ma nessuno seppe dare, la giusta spiegazione, infine và Daniele, chiamato Baltazar, nome che vuol dire, in lui è spirito dei santi. Re gli narra il sogno, ovvero le visioni, stavolta non richiede, portar sogno a coscienza. Daniele oniromante, è come suo antenato, Giuseppe figlio di Giacobbe, interprete di sogni, che il Faraon chiamava, arca che ospitava, lo spirito dei santi, cioè spirito di Dio, eletto suo ministro, ovvero maggiordomo, che ordina a ogni uomo, e solo per il trono, sarò più alto a te, la Genesi ricorda. Baltazar primo mago, casta sacerdotale, religione zoroastriana, di Medi Tartaria, iranico maγus, maya greco mekhos, ovvero meccanica, germanico magan, e inglese may e might. Mago è una persona, più abile di altre, a interpretar volere Deus, analizzando i sogni, o volo di uccelli, interiora di animali, o fenomeni celesti, in latino sarà magus, Merlino oppure Atlante. Daniele nel suo sogno, Uomo Vestito in Lino, in piedi al fiume Tigri, fissa tre anni e mezzo, per fine tribolazione: quella figura mi toccò, mi rese le forze, a guardar rivelazione, che riassume i dolori, che Israel va sopportare, in mutamenti politici, vidi corte celeste, dove uno dei serafini, volò verso di me, in mano ha carbone ardente, preso con le molle, dal fuoco su altare, mi toccò la bocca e disse, scompaia iniquità, espiato è tuo peccato, Michele vostro principe, anno primo di Dario, si tenne presso lui, a dar rinforzo e sostegno, angelica protezione, contro i nemici umanità: vi saranno ancor tre re, poi il quarto acquisterà, ricchezze superiori, per essere potente, muoverà contro tutti, ma affermato suo regno, verrà smembrato e dato ad altri, un tempo limitato, metà numero 7. Daniele chiede spiegazioni, che gira ai lettori, io udii ma non compresi, e chiesi chiarimenti, il Signore mi rispose, queste parole son nascoste, sigillate fino al tempo, della fine della crisi, molti saran purificati, i saggi intenderanno, resi candidi integri, ma gli empi agiranno, non capendo queste cose, recheranno un abominio, della desolazione, beato chi aspetterà, con pazienza giungerà, ai tre anni e mezzo un mese. Gestire il tempo intermedio, tra presente e futuro, malvagi contro i buoni, rende questi migliori, agli occhi del Signore. Daniele poi Giovanni, intese dar speranza, ai confratelli oppressi, in tempo persecuzione, come resistere aggressione, dei pagani sui cristiani. Giovanni ricorda, ammonimento di Gesù, 45 giorni di angoscia, tempo a lor concesso, per fuggire sui monti, per mettersi al riparo, da gran tribolazione, chi passa attraverso essa, ha lavato le sue vesti, col sangue dell'Agnello, servizio giorno e notte, al santuario di Dio, e Colui che siede al trono, stende sua tenda su loro. Apocalissi apocrife, di Abramo e di Adamo, di Elia e di Baruc, di Sidrac e di Daniele, citano i rapporti, tra nuova Chiesa e Impero, pressione ellenizzante, sul mondo dei Yudei, sette Chiese fan storia, dal punto vista Dio, Babilonia purgata, il bene avrà sviluppo, in modello di Tartaria, audacia mistica intuitiva, Gerusalemme celeste, intravista da Daniele: |YHWH Signor del creato, abita acque sopra il cielo, crea un Frassino pilastro, albero cosmico Yggdrasil, Hyperion tra i norreni, sorregge i nove mondi, è popolato di animali, quattro cervi e la serpe, che rode sue radici, il gallo canto ad annuncia, Ragnarok fine mondo, mentre da radice, nasce fonte Hvergelmir, ovvero pozzo risonante, da cui parton tutti i fiumi. Albero cosmico è diffuso, in tutte religioni, ha dimensioni colossali, i suoi rami van nei cieli, sue radici fino infèri, tra slavi è immensa Quercia, fico Ashvastha per indù, una Betulla di Siberia, in America è Sequoia, tra indiani California, per buitisti è gran Motombi, in Sicilia è un Castagno, nel Parco di Etna, stemma di casata, aiutò la regina, Giovanna Tarragona, riparata sotto i rami, durante un temporale, insieme a cento cavalieri, ha circa mille anni, lo stato lo protegge, dal 21 agosto 745. |Baltazar svela i sogni, Nabucodonosor lo sapeva, ha fiducia in lui, gli narra due visioni, collegate tra di loro, da albero gigantesco, mentre stava a letto: guardavo albero grande, in mezzo alla terra, robusto aveva cima, che giunge fino al cielo, e a estremità di terra, ha bellissimi rami, e abbondanti frutti, per tutte creature, le bestie sotto ombra, e gli uccelli fanno il nido, poi arriva un Vigilante, un Santo scese dal cielo, che e gridò ad alta voce, tagliate albero e rami! scuotete foglie e frutti, fuggano le bestie, e uccelli dai suoi rami, lasciate solo il ceppo, legato con catene, di ferro e di bronzo; sia bagnato da rugiada, come altra erba, e muti il suo cuore, da umano a cuor di bestia, sette tempi passeranno, per sentenza Vigilanti, cioè parol dei Santi, i viventi allor sapranno, che Altissimo domina, sul regno di uomini, lui può darlo a chi vuole, e insediarvi il più nano. Baltazàr adesso reca, spiegazione ispirata, Vigilante è creatura, inviata da Dio, a vigilare sui destini. Libro dei Vigilanti, e nel Libro di Enoc, giunto a noi in lingua geez, dalla Chiesa Etiope, è Genesi variante, dove i figli di Dio, uniscon a figlie umane, ovvero donne mortali, a generare i Nefilim, giganti originari, la cui deviazione, reca diluvio universale; gli Angeli vigilanti, con loro capo Azazel, imprigionati e seppelliti, nel deserto Dudael, presso Yorosolima, fino a fine mondo, suo nome è Forza di Dio, nome demone deserti, mentre arcangelo Uriele, ovvero Luce di Dio, è inviato a Noè, per avvisarlo del diluvio. Libro dei Vigilanti, accanto al Libro di Daniele, cita lunga lista, di angeli disobbedienti, fra essi sta Daniele, che guida costruzione, di ultimo Tempio Gerusalemme, mentre tra i cattolici è angelo che presiede, incoronazione di Maria. Daniele Vigilante, profeta insonne sentinella, che vigila sul mondo, e sui fenomeni del clima, sette lucerne sono occhi, del Signore che scruta, e vigila la terra, ruote piene di occhi, Ezechiele cita. Il Vigilante del re, è creatura celeste, che taglia albero gigante, lasciando il ceppo intatto, legato con catena, e sostituendo il cuore, del re in una bestia, ovver follia dei cesari. Daniele fà scongiuro, ma il re lo fa parlare, albero che hai visto, sei tu cresciuto grande, la tua grandezza è giunta, al cielo fino ai ghiacci, tuo impero universale, lo chiami Gran Tartaria. Albero cosmico in sogno, è onirico tuo regno, espanso fin confini, Nabucco zar imperio, in tutti i continenti, bagnato in tutti i mari. Daniele scrive nome, Nabucco Baldassarre, nel Vangelo Armeno infanzia, doppia il Re magio, regnante in Babilonia, proviene da Oriente, nel vangelo di Matteo, con Gaspare e Melchiorre, regina madre luce. Daniele capitolo quinto, narra ultima notte, del regno Baldassarre, nella festa religiosa, dopo aver bevuto, comanda i vasi d'oro, che Nabucco suo padre, avea preso dal tempio, per bere dentro essi, con mogli e concubine; portati i vasi d'oro, vi bevvero il vino, lodando oro argento, bronzo ferro e pietra, apparvero le dita, di una mano d'uomo, scrivevan su parete, mene tekel peres, di fronte al candelabro, il re cambiò di aspetto, paura lo assaliva, gli cedono i ginocchi, suo volto impallidisce, trema come foglia, alla mano fantasma, un tema ricorrente, sulla mano mozzata, cioè Mano di Dio, che può scrivere il destino, degli uomini e del re. La mano senza corpo, scrive avanti a Menorah, candelabro rituale, a sette bracci in Santo Graal, Menorah incarna presenza, i sette giorni di Creazione, scrive avanti al candelabro, il re convoca i saggi, astrologi e indovini: chiunque decifrerà, e mi darà spiegazione, sarà di porpora vestito, porterà oro al collo, sarà terzo signore del regno, tutti provano a leggere, ma nessuno riesce, a decifrare la scrittura. Baldassarre turbato, chiama regina madre, figlia di Nabucco, lei consiglia al re, nel tuo regno c'è un uomo, ricettacolo dèi santi, al tempo di tuo padre, fu fatto capo ai maghi, astrologi e indovini. Tal uomo era Daniele, che il re chiama Baltazzar, sà interpretare i sogni, spiegare detti oscuri, portatelo da me, a sciogliere gli enigmi. Daniele convocato, dall'Accademia a corte, sapiente in Babilonia, anziano tra i Giudei, rifiuta i vari doni, ma legge la scrittura: oh re! il Dio diede a tuo padre, regno gloria e grandezza, temuta da tutti i popoli e nazioni, egli uccideva chi voleva, innalzava o abbassava, chiunque lui pareva; quando suo cuore insuperbì, suo spirito è deposto, il trono gli fu tolta, cacciato dal consorzio, suo cuor mutato in belva, dimora nella selva, suo corpo sotto pioggia, finché lui riconobbe, che il Dio del cielo è, dominus principio; il peccato di orgoglio, è superbia di chi impera, simile a Dio stesso, avrà Cesare follia, il Signore provocato, da tanta arroganza, infligge punizione, e dà coraggio a oppressi, umilia allor tuo cuore, sovrano Baldassarre. Lingua slava antica, mene tekel peres, alfabeto quadrato, Aramaico imperiale, lingua di cancelleria, poi alfabeto fenicio, slavo ecclesiastico usato, nel Regno di Giuda, madre a greco e latino. I tre termini sono, tre unità di peso, dei metalli preziosi, Mina Siclo e Mezza Mina, tre monete in tre minacce 1 mina dà 50 sicli, circa 800 grammi, Ezechiele in esilio, usa mina a 60 sicli. Matteo cita i 30 pezzi Giuda, dove un talento è tremil sicli, cioè 35 kili, Samuele cita armatur bronzo, del gigante Golia, pesa 5000 sicli, della città di Tiro, in epoca di Cristos, era salario giornaliero, un siclo argento a bracciante, oggi ripreso in Palestina, è detto siclo-sheqel, valuta di Israele, in inglese divien pound, libbra e sterlina, in Italia e lira, da libbra bilancia. Daniele rabbino, interpreta i tre verbi: Dio computa il tuo regno, e gli ha posto fine; Tekel tu sei stato, pesato su bilance, e sei trovato mancante; Peres è tuo regno, diviso e dato ai Medi. Verbo mnh è misurare, YHWH padre della storia, ha misurato la durata, del regno Baldassarre, ha deciso che per esso, è momento della fine, verbo tkl va pesare, il destino del re. Temi dea della giustizia, ha in mano una bilancia, davanti ai tribunali, in tutte le provincie, Anubi sacerdote, pesa il cuore dei defunti, se più pesante di una piuma, manda anima in Inferno. Baldassarre uomo e re, idealmente pesato, condannato a fariseo, pars è verbo dividere, scindere suo Impero, consegnato a Medi e Persiani. Daniele inporporato, ebbe collana d'oro, dichiarato terzo ministro, e quella stessa notte, Baldassarre dei Caldei, fu ucciso dai nemici, che presero suo regno, senza colpo ferire, durante festa religiosa, col famoso banchetto. Daniele prosperò, durante il regno Dario, come governatore, di un di tre province, invidia va salire, tra i satrapi governatori, narra ancor la Bibbia, Daniele in fossa dei leoni. Erodoto riporta, di venti satrapie, province dell'impero, Elam Arbil Armenia, Assiria e Babilonia, Battriana e Karmana, Gandara e Gedrosia, Cilicia Hindush-India, Cappadocia Media e Margus, Mudraya-Egitto e Partia, Saka Siria e Cipro, Lidia Sogdiana e Ionia; i governatori tutti, complottano a Daniele, convincono re Ciro, a ratificar decreto, chi evade le sue tasse, sia messo in leoni fossa: senza alcun motivo, van denunciar Daniele, cercano pretesto, in sua religione, Ciro ordian persiano, è Sviatoslav lo slavo, Dario figlio a Serse, oppure viceversa, come le sue leggi, decreto e irrevocabi, una decisione presa, da un giudice supremo. Daniele seppe tutto, e in casa si ritira, tre volte al giorno preg, loda il suo Signore, una regola diffusa, raccomandata da Gesù, quan preghi chiudi porta, prega il Padre tuo, che vede nel segreto, pregar tre volte al giorno, nel Salmo del Xristos, mattino sera e mezzogiorno, mi lamento e sospiro, Egli ascolta la mia voce, Maometto sale a cinque, mattina e mezzogiorno, pomeriggio tramonto e sera, liturgia delle Ore, della Chiesa Cattolica, vede Lodi Vespri e Compieta, prima di dormire. I satrapi giunti, trovan Daniele che pregava, si recano dal re, e denunciano il Giudeo. Re Dario addolorato, ha grande tolleranza, lasciò rientrar gli Ebrei, a Yorosolima Santa, ma il trucco del decreto, non lascia a lui manovra, Daniele in pasto a belve, finisce suo malgrado, lo invita a pregar Dio, cui hai perseveranza, ti possa Egli salvare, da questo malaffare. Leone asiatico in tre razze, da Mediterraneo a India, leone del Bengala, di Arabia e persiano, oltre il noto africano, oggi sopravvive in Gujarat, in 411 esemplari, nella Foresta di Gir. Leone asiatico è, più piccolo e chiaro, del cugino africano, ma ugualmente aggressivo. Allevar bestie feroci, è usanza assai diffusa, Erodoto sostiene, che i Medi ovvero i Farsi, discendon da Medea, figlia al re Colchide, in epopea Argonauti, fuggita presso loro, dopo aver ucciso per vendetta, i figli avuti da Giasone, impero fu smembrato, suoi territori in due divisi, con continue scaramucce, finché Ciro di Persia, li prese e li riunisce, come fà Donskoi, che riporta capitale, in Babilonia Costantina. Gerusalemme nova, il giorno Pentecoste, presenti Parti e Medi, religione Ahura Mazda, in Kurdistan Chitai. Libri Esdra e Neemia, ed Ester e Giuditta, citano che anello, del re sigilla fossa, di pietra postra sopra, poi ritorna a reggia, digiuno insonne prega, mattina dopo corre, alla fossa dei leoni, chiamò Daniele nome, e questi gli rispose: Re vivi per sempre, il mio Dio ha mandato angelo, ha chiuso fauci dei leoni, innocente avanti a Lui, e innocente avanti al re. Il re pieno di gioia, comandò tirarlo fuori, poi convoca accusanti, gettati or nella fossa, insieme a figli e mogli, i leoni loro addosso, stritolan lor ossa. Angelo del Signore, ha protetto dalle fiere, come ai suoi tre compagni, nella fornace ardente, Angelo spense le fiamme, rese aria respirabile, Daniele è reso indigesto, ai leoni del giudizio, il profeta accusato, di aver violato una legge, sottoposto a ordalia antica, a verificar colpevolezza, esce indenne quale segno, di sua innocenza certa, al suo posto vanno in fossa, i calunniator sbranati, segno della colpa. Tale messaggio giunge, agli Ebrei perseguitati, dai royal elitisti, pur in tribolazione, confida nel Signore, Lui sol può liberare, da mani di aguzzini, ai carnefici ritorna, la sorte di partenza, privati a discendenza. Re Dario allora scrisse, a popoli e nazioni, in lingue della terra, Pace e prosperità, promulgo altro decreto, che in tutto lo imperio, si onori e si tema, il Dio Cristo di Daniele, Dio vivente eterno, dal Regno mai distrutto, che liberò Daniele, da fauci dei leoni. storia_londra-kosovo_umberto-pascali.mp3 audio 327:10:22: Dante narra Purgatorio, 25 canti dei Dioscuri, orizzonte Sudest sudovest, mentre il monte resta fermo, quando esce si ribalta, Virgilio e Dante avvinghia, al pelo torace di Lucifero, tenendo testa in alto, ma presso cosce gira testa, in giù a poter uscire inferno, con la testa alta ora, lungo gambe di Lucifero, per uscire con la testa, iniziazione dei neonati, niente parti ipodalici, giunto a spiaggia del Monte, poeta si scopre capovolto, sul piano detto australe, e alla fine Purgatorio, ribalta ancora il fuso orario, e Saturno in Paradiso, ribalta orbita al poeta, da senso orario ad antiorario. Dante muove nei Tre mondi, senza smettere ruotare, attorno a centro stella Barga, pizzicando questa corda, dove narra in circolare, Dante muove anche nel Cosmo, lascia dietro molte tracce, elicoidi cilindri e coni, nel geocentrico Uno, dove colloca il compasso, a costruire Stella Barga, come un cavatappi, entra a spiral dei cieli, qualsiasi punto scegli, quello è sempre il centro, ognuno per se stesso, è centro d'infinito, giri a destra o sinistra, a spirale attorno al centro: appena fummo in cima a scala, Virgilio intenso mi guardò, dicendo figlio hai visto molto, pene eterne e temporanee, sei giunto ora in un punto, dove io non posso andare, con le mie sole forze, ti ho condotto qui a ragione, con ingegno e con arte, tuo piacere prendi per duce, tuo piacere sia tua guida, fuor de l'erte vie tu sei, fuori ripide vie strette, vedi il sol ti brilla in fronte, vedi erba fiori e arbusti, che qui la terra da sé produce, finché vegnano a te, lieti e belli occhi Beatrice, che lagrimando a te, mi spinsero aiutarti, tu puoi andar tra elli, non avrai altre parole e gesti da me, liber giusto e sano è tuo arbitrio, la libertà che cercavi, ora l'hai trovata, il tuo potere di scegliere, è diventato incorruttibile, e sarebbe errore non usarlo, io ti corono e ti mitrio, Virgilio dà il su addio, la doppia regalità, di Parola e Silenzio, dono dei Dioscuri, è la madre dei Gemelli, nella Buiti tradizione, quando parla il Povi, o quando osserva e tace. Dante ben capisce, che ultime parole, proferite dal maestro, che gli diede Primavera, la viridis dei Dioscuri, gli regala erba e turioli, teneri arbusti e fiori, che a suo piacere usa, in eterna prima Eden, dove tutto sempre nasce, e dove Dante nuovo muove. Celebrare nozze sacre, lui terrà con Beatrice, unione due poteri, è di ogni anima libera, Dante tenne ambo le chiavi, del cor di Federigo, dice Pier Vigne del suo khan, eco risuon da basso Inferno, quan Dante insinua il sospetto, che ogni uomo ha diritto, di posseder due chiavi, che aprano il cuore, se ha spirito libero, canti 13-37-62, parla di un khan, che libero deve esser, se possiede i due poteri; nel canto 36 troviamo, Casella parla di Roma, sul Bosforo e ogni fiume, dove angelo raccoglie anime purganti, e qui abita un Papa, che avoca a sé i due poteri, spirituale e temporale, mentre al canto 61, Dante vien libero incoronato, con queste due corone, iniziato al quarto grado, dei Misteri orfeo-pitago, progetto politico dantesco, mostra il punto più alto, che raggiunger può individuo, diventare imperatore, e papa di se stesso, cerca il centro d'Infinito, ma sa legger populismi, demagogie e consensi masse. Dante era cataro, pitagorico e alchimista, templar mistico e sufi, massone gnostico e fedel Amore, ascoltiamolo parlare, rincorriamo sue visioni, come il rito di Virgilio, indaghiamo le ragioni, a esser liberi per Eden. Duomo di Barga è dedicato, a san Cristoforo protettore, di viaggiatori e pellegrini, di più viaggi spirituali, qui dipinte due corone, sul portale laterale, miracol d'oro san Nicola, e due templari protettori, quello a destra fu ferito, dalle bombe di alleati, alla leggenda di Crociate, dove fanciullo Adeodato, rapito da Emiro Saraceno, costretto a servir da giannizzero, usando uno vaso d'oro, il ragazzo prega San Nicola, di liberarlo da quel sorte, il giorno dopo arriva il Santo, che lo prende pei capelli, e lo riporta alla sua madre, che piange felicità, Adeodato dopo serve, al banchetto re cristiano, usando stesso vaso d'oro, due banchetti allegorici, due poteri a confronto. Adeodato templare, vuol dir dedicato a Dio, dopo esperienza mondana, inizio del cammino, verrà tirata pei capelli, ricondotto a servir Spirito, necessarie il mondano, a produrre la scelta, Adeodato sceglie di pregare, intervento del Santo; nel linguaggio sapienziale, libertà appar servizio, scrive Dante in Purgatorio, a maggior forza e miglior natura, liberi soggiacete, quella cria la mente in voi, che ciel non ha in sua cura, Marco Lombardo dice, lui vescovo cataro,da uomini liberi sottomessi, a forza maggiore di voi, e a natura migliore, questa forza crea dentro, intelletto simposio, da cui influssi astrali, non preoccupan più. Liberi sottomessi, alla libertà dono Amore, tutto da conquistare, Dante cerca libertà, la trova quan Virgilio, lo sottomette a due corone, cioè alle leggi libertà, di equilibrio e armonia, serenità bellezza pace, giustizia e sapienza, prudenza elevazione, amore e rispetto, decoro e dignità, leggi a cui Kan e Papi, dovrebber esser sottomessi, scegliendo la libertà, sottometti alle sue leggi, che al servizio mondo poni. Catari e Templari, lasciaron chiese segni, tre corde a pizzicare, un accordo alto e vivo, che risuona in Libertà, ingresso dentro Eden: la divina foresta, folta e rigogliosa, che occhi temperava, il novo giorno ero pronto, senza aspettar lasciai la riva, prendendo la campagna, lento sui pendii, brezza dolce e regolare, profumata sulla fronte, soave vento tremol fronde, tutte quante piegan pronte, a prima ombra il santo monte, mentre sulle loro cime, gli uccellini cantano arte, con pien letizia accolgon alba, intra foglie accompagnati, da fruscio alle loro rime e le foglie in accompagno, come accade quando Eolo, scioglie il vento di scirocco. Alba eterna primavera, scioglie sensi in libertà, liber tocco vento e fiori, con il canto degli uccelli, nel tepore di scirocco, sulle labbra sente casa, Dante prima era smarrito, mentre al canto 62, torna al luogo primo Adamo, nella veste dei lettori, assonnato in selva oscura, sorge ai sensi attivi, presso un fiume adamantino, che gli vede innazi, tutte l'acque sono monde, dopo dolorosi morti, che ci ebbero trafitto, il mondo è sempre uguale, sol simmetrico diventa, opposto ai nostri occhi, esplode in sua bellezza, canto 1 e 62, simmetrici ed opposti, Pasqua di Resurrezione, Dante sorge sotto Vergine, nel luogo virginale, all'alba del mondo: coi piè e occhi ristretti, passai di là dal fiumicello, per mirar rami fioriti, e mi apparve all'improvviso, meraviglia che distrae, una donna soletta, cantando fior da fiore: orsù bella donna, che sei scaldata da amore, fatti un poco avanti, così capisco cosa canti, Tu mi rimembri Proserpina, quando perdette la madre, nei misteri di Demetra, e la madre a sua volta, perse la primavera. Dante sale lento, attraversa anche le soglie, senza capir tutto, del dono del Grifone, ascesa al mondo Spirito. Io mi rivolsi ad amoroso suono, colei che mi conforta con sua voce, ma mia memor poco ricordare, se non sorretta da Dio, poichè rimirando Beatrice, lo mio affetto fu, libero da ogn'altro disire, fin che piacere eterno diretto, raggiava in suo bel viso, poi rifletteva in me, il mio cuore liberato, da tutti i desideri, immerso in suo sorriso, spirituale trasparenza, donata dal Grifone, in terra mentre vivo. Liberiamoci anche noi, per qualche istante dai desii, fino quan Beatrice ci risvegli, con un dolce rimprovero: volgiti e ascolta, ché non sol miei occhi è paradiso, raffina il tuo udito, e i confini del cuore, a sentir eco lontano, che dissolve nel cosmo, vibrazione in armonia, fin trentunesimo Purgatorio, quan Dante apprese dal Grifone, il Mistero di Amore, rispecchiato in Beatrice, congiungendo anima sua, terrestre e divina, di aquila e leone, con anima di Donna, guida spirituale, con sguardo di smeraldi, dentro estasi totale, carnale e sublimata, spalancando loro porte, per Anima uscir entrare, così occhi di Beatrice, divenner Paradiso, in ogni canto incrocio sguardi, che lo rinvigorisce, schioccante sferzata, di orgasmo in Paradiso, cui Dante mai si manca, perché senza Eros, sua Anima mai canta, leggi il Paradiso, per esser Paradiso. Ora è giunto il tempo, per Aquila guardare, Beatrice si dissolve, insieme ad ogni storia, Dante avrà imparare, a far meno anche di lei, senza provarne sofferenza, accecato ed abbagliato, da luce Aquila-san Giovanni, fà incontro con Spirito, in suo profondo cuor, traversa Arco di Fuoco, cammino in Solitudine, dove Aquila evolve, lo Spirito in Materia, mistero sen parola, che è libero a trovarlo, chi scardina se stesso, da tutti i condizionamenti, e con Spirito fa festa, e vede tutti i cieli. |Grifone somma leone e aquila, rappresenta Gran Tartaria, impero nato dal Xristos, poi diffusa in tutti i mari, potenze simili a Dioscuri, doppia natura del Daimon, fà da ponte uman-divino, fra Dante e il Paradiso, con terrene zampe feline, balza il volo nello Spirito, Grifone muta il suo passato, e diviene allegoria del Cristo, in forza doppia sua natura, Dante sfrutta a intelligenza, a deviare i più saccenti. Orfeo riscatta stor d'amore, con Beatrice eterna ngombi, amante eterna del Poeta, sul Grifone dai colori, oro rosso e bianco, auredo rubedo albedo, fasi alchemiche compiute, in alto dei cieli, in compagnia di sue ali, che fino al ciel arrivan. Daimon personale e collettivo, padron destino a tutti, al suo collo aggioga il Carro, con Beatrice e umanità, nemmen trionfali Fasti a Roma, conobber carro così bello, più del carro del Sole, africano vero Augusto, la nostra doppia natura, terrestre e divina, come due ruote portan peso, del viaggio nostra vita. Carro tiene due corone, Beatrice fra i Beati, ci appartiene e ci riguarda, nostro esistere nobilita. Quando settentrion del primo cielo, con stelle a forma candelabri, senza alba nè tramonto, mai stata offuscata dalla nebbia, a ciascun indica il dovere, come fà l'Orsa Maggiore, che indica strada al Timoniere, per giungere in porto, si fermò allor la gente, si voltò verso il carro, come fonte di pace, un dei vecchi grida e canta, per tre volte tale stofa: Vieni sposa dal Libano, e in coro tutti gli altri, beati al nuovo bando, cantano alleluia! con la voce loro corpo: Benedetto tu che vieni!, gettan fiori tutt'intorno, rinati in coro alleluiando, si alza Cantico dei Cantici, ministri e angel messaggeri, spargon gigli a piene mani, nel Giudizio Universale, quan due ruote son riunite, in Beatrice meritata, a continuar la stor d'amore: |Dimmi o amore anima mia, dove vai a pascolar gregge, dove lo fai riposar meriggio, così che trovi il posto, il coro allor risponde: Se non lo sai bella tra donne, seguiò'orme del gregge, mena a pascolar tue caprette, presso dimore dei pastori |Dov'è andato il tuo diletto, o bella fra le donne, noi lo possiam cercare con te? La sposa allor risponde: il mio diletto è in suo giardino, fra le aiuole del balsamo, pascola gregge e coglie gigli, Io son per lui e lui è per me, pascola il gregge tra i gigli, mio diletto bianco e vermiglio, lo riconosci fra mille e mille, ha capo di oro puro, il suo Libano è Paradiso, da cui arriva Beatrice. Dante dopo il viaggio, da Capretta appar Pastore, con Beatrice pascola gregge, noi caprette infinite, diventate carro fiori, gettati da angeli alla luce, dei colori del Grifone, oro bianco e vermiglio, i colori del diletto, nell'incanto delle Nozze, tra due anime del Rebis, come nozze Siva e Sakti. Salmo duplice che canta: |Benedetto tu che vieni, nel nome del Signore! sei diletto della Sposa, hai i colori Grifone, ecco il rito dell'Unione: dentro nuvola di fiori, che da mani angeli sale, e ricade dentro il carro, una donna allor mi apparve, indossava un velo bianco, incoronata con ulivo, sotto un verde mantello, vestita rosso fiammante, e il mio spirito tremante, ha stupore in sua presenza, sentì sua gran potenza, di antico amore vivo, tremavo in ogni cella, sua vista mi trafisse, già nella puerizia, quan vidi Maria statua, che calpestava il serpe, con ansia di un bambino, cercavo io il maestro, Virgilio era scemato, mio dolce padre e guida, mie guance accolser pianto, con rosea serenità, e nell'alba pioggia fiori, apparve donna in tre colori, verde pace e bianca liber, e rossa come amore. Il mio spirito divino, rivisse la ferita, di amor terreno boccio, nei brividi di Orfeo, attratto in corpo e cuore, che irrompe anche lo spirito, Eros mortale e immortale, condiviso con qualcuno. Vidi fianco sinistro al carro, ruota detta spiritual, odo suono del mio nome, mi voltai verso la donna, drizza li occhi verso me, pur suo vel scendea di testa, cerchiato a fronde di Minerva, ovvero rami ulivo-pace, non permette veder viso, regale atto ancor proterva, come chi parla e si riserva, argomenti forti per la fine. Smetti pianger per Virgilio, ti conven per altra spada, Beatrice appar Jurema, ammiraglio a poppa e prora, che sorveglia i marinai, e li sprona a fare bene, donna amazzone guerriera, mi fa viver scontro amore, in prosa musica e teatro, mi rimprovera così: guarda ben sono Beatrice! come degnasti accedere monte? a questa sede uomo felice? Dante e voi care caprette, perchè in vostra vita, avete scelto infelicità? sceglier solo il dolore, come mare a naufragare, è una colpa non prevista, dai comportamen terreni, che ci aiutano a credere, che infelicità sceglie noi, mentre è viceversa, tal è peccato originale, a Dante rimproverato, nell'Eden Paradiso. Li occhi mi caddero alla fonte, in fiume vedo il mio riflesso, poi li volsi verso l'erba, la vergogna gravò mia fronte, tanto da sfuggir lo specchio, come madre al figlio par superba, così lei sembrava a me, amor rimprovero sapor amaro, la donna infine tacque, e coro angeli a cantare, offre parole a Dante, in te Domine ho speranza, salvami da errore, piega tue orecchie verso me, a liberarmi da confusione, tu sei mio Dio protettore, in casa e fuori a farmi salvo, mia fortezza e rifugio sei, mia guida e sostentamento, mi trai fuor da quel laccio, che mi han teso occultamente, perchè tu sei mio protettore, e mi hai redento in verità, liberandomi da vanità, esulto tua misericordia, tu getti sguardo a mia abbiezione, e salvasti anima mia, dalle angustie del nemico, e apristi campo pei miei piedi! ecco salmo 30 Bibbia, dalla Vulgata al latino, da san Girolamo per Dante, in canto 30 Purgatorio, quan nemici di noi stessi, carichiamo infelicità, non certo per sadismo, ma per rafforzar orgoglio, nostre volute durezze, ci procurano alibi, per viver rinunciare, e di vanitas morire, dunque lotta a liberarti, per percorrere la terra, fin le stelle di Universo, dove Dante ha messo i piedi, a scardinare ogni fobia. Io sen lacrime e sospiro, prima di angeli a cantar, armonie ruote celesti, mi compativano com se, vibrazion di compassione, avesser detto Donna! perché lo fai a pezzi? allora gelo intorno al cor, come neve su Appennino, da venti freddi di Schiavonia, si scioglie poco a poco, quando Afro manda i venti caldi, si trasforma in acqua e fiato, e uscì fuori bocca e occhi, quel rimprovero sudato, ecco pianto coi singhiozzi, ella ferma in su la coscia, in carro stando volse e disse: angel creature così poscia, voi vigilate eterna luce, giorno e notte sapete tutto, ogni passo che Terra compie, così la mia risposta, ha scopo a farsi sentire, da colui che piange oltre il fiume, dolor commisurato a colpa; intenda colui che piagne, al di là di questo fiume, colpa e duolo una sol misura, non solo influenza Cieli, indirizza ciascun essere, al suo fin virtù di stella, che a sua nascita presiede, ma pur generosa grazia divina, che piove da nubi alte, cui nostra vista neanche scorge, come terren fertil dotato, si fà maligno e silvestro, cioè sterile e selvaggio, co mal semente e non coltivato, sostenni Dante col mio volto, conducendo a retta strada, ma quan morii tradì memoria, e si diede ad altre donne, da carne a spirito mutai, gli fui men cara e men gradita, rivolse passi a via fallace, seguendo false immago di bene, che non mantengono promessa, allor lo richiamai nel sogno, narrato in Vita Nova, e anche in altro modo, ma a lui importò ben poco! e cadde tanto in basso, che divenne inefficace, ogni mezzo per salvarlo, salvo mostrargli genti perdute, così visitai uscio dei morti, in Limbo soglia dello inferno, piangendo volsi preghier Virgilio, che l'ha condotto fin quassù, fato di Dio sarebbe infranto, se Dante superasse il Lete, e gustasse acqua del fiume, senza provare un pentimento, gustae vivanda senza scotto, pentirsi è lacrime versare; a Dante è chiesta confessione, accurata di sue colpe, e un pentimento lacrimante, suo peccato è la superbia, orgoglio a scegliersi infelice, lo scialare dei talenti, tradir suo angelo custode, Daimon scelto dalle stelle, e da Grazia Divina, Beatrice questo gli ricorda, aver tradito la sua Donna, che lo ha iniziato Amore, al gran disìo di elevazione, donna del corpo e intelligenza, donna di anima e intelletto, donna di Spirito e Sapienza, Daimon che parla a voce Dio; Dante la vide a nove anni, lei lo ri-sveglia a diciott'anni, quan presentano i Dioscuri, alimentando il gran disìo, Dante ha dolore per sua morte, e manca promessa scriver opera, per Beatrice donna sua anima, sorgente di Dante, Eros Amore e Carità, Filosofia Fisica e Teologia, la ritrova in se stesso, ricomponendo Orfeo sofferto, come spiga chicchi grano, specchia tanti in uno solo, come fosse una sol corda, che da ngombi appar mogongo. Rapporto Amore in utopia, si rispecchia nel rimpianto, di anima innamorata, che ha desiderio di specchiarsi, di ricambiarsi nell'altro, per conoscere se stessi, chimera di viver sempre, l'un nell'altro in ogni evento, quan la perde lu si perde, confondendo le altre strade, in cui specchiarsi e tanto cadde. Grifone è detto pur Chimera, che accompagna anime morti, realizza incontro fuori mondo, con la forza del rimpianto, lo costringe a entrar nel fuoco, al solo nome di Beatrice. Confessione aiuta Dante, a ri-conquistare libertà, tradì sua anima missione, come il Cristo di Dafoe, volsi miei passi a false cose, e il vostro viso si nascose, quando sciali tuoi talenti, scegli di essere infelice, due amanti invitti narran storia, nella forma di Commedia: mai ti appresentò natura o arte, piacer quanto mie belle membra, in cui terrena io fui rinchiusa, e che or son sparse sottoterra, e se tal sommo piacere, ti venne meno con mia morte, qual cosa mortale trasse il disio? Ben dovevi dopo delusione, di ben fugaci terren fallaci, levarti in alto dietro a me, non più terrena e passeggera, non ti dovea gravar in basso, ad aspettar più colpo sorte, una giovan donna o un altro bene, che vano effimero ha uso breve, nostra natura tiene due ruote, carne e divinità, corpo mortale si decompone, Spirito eterno soffia quan vuole, come il vento di alto amore, perché non mi hai seguita, elevandoti su vanità finita? esser materia e non-materia, è un elaborare il lutto, come morte di se stessi, e ri-connetter propria anima, quando il corpo si dissolve, lo Spirito si coagula, e quando questo si dissolve, nuovo Corpo si coagula; tal Commedia fu studiata, dalla Scuola di san Marco, come fonte di sapienza, Dante-Adamo torna ain Eden, e noi tutti insieme a lui, nel fulgor del Sesto Giorno, tra Sette stelle-candelabri, che camminano da soli, a destra Giove Marte e Sole, i pianeti maschili, Mercurio al centro è controllore, Luna Venere e Saturno, i pianeti femminili, alla sinistra del carro. Sette stelle dantesche, a settentrion del primo cielo, gente verace tra il grifone, al carro volse la sua pace, le sette luci arrivan tosto, dal Cristallo motor primo, recan Spirito e Materia, macrocosmo e microcosmo: SATURNO è astronomia, discrezione di sapienza, SOLE fede è aritmetica, LUNA grammatica e giustizia, MARTE musica e lavoro, MERCURIO dialettica e purezza, VENERE filosofia e dolcezza, GIOVE è impegno e geometria, passa il Carro fino al Lete, che riflette stel Polare. film_shaolin16.mp4 film_shaolin17.mp4 audio 43:06:13: PLANTAGO centonerbe, femmina lanceolata, lingua oca pelosa, major 7-nervi, foglia che pestata, cura piaghe punture, assieme Camomilla, bene disinfetta. Gervasio eremita, riceve la ricetta, con fede a rimediare, le malattie di vista, due parti fol Plantago, e una parte di Romice, cuoci 4 minuti, e applica con garza, su palpebre tieni, pochi minuti. Plantago ha tannini, depura espettorante, foruncoli infezioni, guarisce pelle grande, ipo-glicemizza, buona cicatrizza, lenisce prurito, di occhi e di glande; perenne a rosetta, basale duratura, picciolata e innervata, fior ermafroditi, in spighe cilindro, fiorisce maggio-sette, Panico rinomato: appetito da uccelli, e canarini gabbia, nettare x apis, in suol ricchi nitrati, in orti e rudereti, e lungo le strade, Piantaggini Euforbie, cosmopolite fate. Plantago pianta piede, resiste calpestio, scarpa la diffonde, ventimila semi spiga, attacca a zampe-piedi, di chi la calpesta, se piove o fà umido, mucillagine intensa; chiamano amerindi, impronta visi pallidi, poiche segue ovunque, la mangiano animali, fol giovani tenere, crude cotte frittate, amarognolo sapore, con aroma funghi grate.| Psillio plantago semi, mediterranea specie, aggiunti ai cereali, riducon colesterolo, controlla glicemia, assorbe metal pesanti, tollera inquinanti: olio-aceto sale, cotta tinge in verde, in cucina foglioline, centrali di rosetta, vita A C adatte, a insalate o bruschetta, con cepa e menta, spicchi arance e Persa, zuppa lingua di oca, su pan brusco versa. Curandero in Tuscia, usa succo fresco, collirio x occhi, faticati da allergia, di polline suo stesso, o puntur insetti, radici grattugiate, per i mal di denti; radici in orecchio, infusi e decotti, foglia calma tosse, secca o raffreddori, immunizza sfiamma, muco nei polmoni, bronchiti e gengiviti, e paradontosi; emostatica antisetti, antistamina è, ricostituente sangue, coagula sistemi, bilanci calcio-fosforo, calmi nervi scossi, muscoli e genitali, e dotti linfati.| Plantago lanceolata, esterna vulneraria, antiprurito su, punture e scottature, acne ferite, emolliente refrigerante, normalizza pelli, secche e disidratate, erba dei soldati, antibiotica a fresco, poltiglia spalmata, di Venere amica, utero sanguinante, foglie entro vagina, antidoto anche, a muscario in eccesso. Se cogli foglie fresche, zuppa insalate tutto anno, essicca per cure, Piantaggine cotta, contrasta diarrea, infusa sciacqua bocca, calma piorrea. Foglie sviluppate, essicca sole estate, evito annerire, conservo incartate, recido + spighe, se iniziano imbrunire, fine agosto in vetro, fuor umide sfide. Decotto radice, a latte collutorio, sfiamma cavo orale, tosse mal di gola, succo-foglie cura, epistassi e piaghe, assieme a flebiti, con sale morsi cane: 50 grammi foglie, infuse litro acqua, combatte raffreddori, pure stitichezza, mastica radice, a calmare denti gonfi, foglia toglie svelta, pruriti ulteriori; umile pianta, borsa pronto soccorso, farmaco di strada, citato nei trattati, tratta ferite, morsi serpi scorpioni, calma ortica e insetti, piccole ustioni, pur edera velenosa, riduce irritazioni. flora_piantaggine_storia_usi.mp4 flora_piantaggine_sciroppo.mp4 audio 135:03:15: OLIVELLO SPINOSO, Hippophae rhamnoides, arbusto cespuglio, di Eleagno famiglia, spontaneo sui fiumi, collina dune coste, ospita simbionte, Frankia fissa azoto; siepe rimbosca, cibo insetti uccelli, bacca medicina, aiuta i malnutriti, polloni fitte macchie, da spine protetto, muore se in ombra, da Hindu-Kush provengo; siepi spinose, sopporta inquinamento, freddo e siccità, e fa tamponamento, in Cina conserva, acqua sub-superficie, propago x seme, e talea germogli radice; distingue da salici, x eduli frutti, bacca giallo-arancio, usata per succhi, colte Ago-ottobre, polpa astringente, sgradevole allora, surgela coerente; semi e polpa sfiamma, occhi e mucose, bruciature + turbe, di respirazione, medico tibetano, sfiamma espettorante, blando lassative, antido intossicante: tratta raffreddori, assiem melograno, tumori ed ascessi, catarro a polmone, olio idrata pelle, e placche senili, rigener tessuti, UV legger ustioni, foglie x cavalli, analgesi antibioti.| PONCIRO portainnesto, di varie fortunelle, subisce calcare, clorosi fastidio, frutti verdi ha, Ponciro non è citro, Arancio trifogliato, fior bianchi profumati, gialli a maturazione, buccia con peluria, Corea Cina Indocina, è pomme di Siria, coltiva nel mondo, oltre la fascia mite; cespuglio irregolare, a crescita rapida, boccioli di estate, apre primaver seguente, prima delle foglie, fan siepe ornamentale, gradevole profumo, mature frutte gialle, sapor acido-amaro, usati in marmellate, liquori o triturato, ricurve spine date, la varietà Monstruosa, ha rami contorti, propaga seme o talea, portainnesti forti. arbusti_olivellospinoso.mp4 frutti_ponciro-aranciotrifoli_usi.mp4 audio
voce: ciro
abete Abeti Eucalipti e Motombi africani son rimedi popolari (279) canto 10:04 | foto arboreto | audio | flora_abetebianco_selve-casentinesi.mp4 | flora_eucalipto-decottofebbre.mp4 | |musica
arcangeli Gabriele Michele e Raffaele protettori e guide dei credenti (99) canto 01:27 | foto umanstoria | audio | storia_gandhi.mp4 | filosofi_gandhi.mp4 | storia_krishna-arjuna-kulikovo.mp4 |musica canto_madonna_lourdes_bernadette.mp4
calendula Calendula seda tosse, Camomilla e Arnica i crampi notte (237) canto 11:10 | foto erbefiori | audio | flora_camomilla_usi.mp4 | flora_calendula-arvense_usi.mp4 | |musica 210504ngonde_creazione.m4a
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cotogno Cotogna cotta aiuta come la mela annurca (53) canto 10:05 | foto frutteto | audio | frutteto_cotogno_rimedi.mp4 | | |musica
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matrimonio Dante rinato nell'Eden celebra nozze con Beatrice (327) canto 10:22 | foto filosofi | audio | film_shaolin16.mp4 | film_shaolin17.mp4 | film_shaolin18.mp4 |musica 42_os_atikums.mp3
plantago Piantaggini centonerbe emolliente su punture ferite (43) canto 06:13 | foto cibospezie | audio | flora_piantaggine_storia_usi.mp4 | flora_piantaggine_sciroppo.mp4 | |musica 220613ngonde_guadalupe.m4a
ponciro Olivello bacca sfiamma e con Ponciro è siepe spine (135) canto 03:15 | foto frutteto | audio | arbusti_olivellospinoso.mp4 | frutti_ponciro-aranciotrifoli_usi.mp4 | |musica