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voce: bevanda


cannabambùBambuseto Sugarcanne, Matè e Guaranà (172) la tavola e il letto mantengono l'affetto cinese | foto bamburseto | audio | flora_bambu_coltura_benefici.mp4 | flora_arundo-canna_antonioni.mp4 | canne_cannicciati_spagna.mp4 |musica bambu_arundocanna_mineralizzano.m4a
giaguaroSiona e Matses usan raganella sapo (90) solo gli animi forti riconoscono tutti i torti quechuamami | foto wiramerica | audio | musica_shipibo-icaro.mp4 | siona_putumayo_colombia1941.mp4 |  |musica 94_icaros_hinario.mp4
iquitosSeba in Amazzonia con Romulo rane e daime (290) nella infermità si conosce la sanità quechuamami | foto wiramerica | audio | filosofi_don-emilio1982.mp4 | filosofi_amaringo.mp4 |  |musica 93_yage_rio_momon04.mp3
khajurahoSiva e Ganesha a festa kumbha mela (323) il poco basta, il troppo guasta arabindi | foto indionesia | audio | doc_nityananda.mp4 | device_danza-shiva_108passi.mp4 |  |musica 01_shirdi_festival.mp4
malvaibiscoMalva aiuta denti, Altea e Ibisco karkadè (155) gioia inaspettata quando arriva è più grata latingreco | foto erbefiori | audio | ibisco-siriano-karkade.mp4 | erbafebbre_centaurum-eritrea.mp4 | altea_benefici.mp4 |musica 86_Maa_He_Maa.mp3
wirarikaHilario e Yoame a Viricota, festa zucche (288) la forza più possente è un cuore innocente mescahuatl | foto wiramerica | audio | filosofi_don-tonio_wirarika.mp4 | popoli_danza-peyotl.mp4 | storia watakame_e_nakawe.mp4 |musica 991_Peyo_06.mp3

(): 6 quid censiti


172:la tavola e il letto mantengono l'affetto: BAMBU longevo ponte, 竹zhu 118 radice, si espande invasivo, ha culmi di silicio, secondo pedoclima, propaga rizosfera, ogni anno + nodi, i dormienti conserva. Bambù legno cavo, leggero resistente, tubature irrigazione, campi riso e gas, case antisismiche, stuoie armi trappole, canne pesca e carta, e vele di barche; tessuti e telai, farmaci e filtri aria, giocattoli leggeri, impalcature edili, fiorisce a -20, 50 anni o in carestia, topi fior caduti, moltiplica continua. Canna sotterrata, 1 fila nodi caccia, germogli come cibo, foglie x bevande, cibo panda e scimmie, dopo del diluvio, Filippini e Andamani, loro totem puro. Malesia uomo sogna, donna nel bambù, rompe lui lo stelo, trova la compagna, bambuseto tempio, barriera contro mali, a scinto e induisti, con antiossidanti. |ARUNDO donax è, Canna gentile, canna di Cipro, aquilone di sud Asia, erbacea sempreverde, bastone per anziani, a radice orizzontale, vitale e resistente, si piega ma non spezza, in 5 metri altezza, nasce in sudest Asia, per fare aquiloni, in suoli ricchi azoto, diffusa da umani, che smuovono rizomi, pulendo sponde fiumi. Domestica canna, di Pan che vi ricava, sette pezzi diversi, uniti con del lino, assieme cera di apis, soffia sette note, e nasce flauto suono, fascino e melanconia, a ricordar Siringa, sua ninfa innamorata. La usan messicani, nei culti del peyote, come bastone danza, muvieri con le penne, ad accedere aldilà, e usata da Shipibo, tritata e macerata, assieme ad ayahuasca, fornisce DmT, oppure fumigata, in tradizione sufi, mesciata a peganum ruta, nei riti zoroastro, dedicati ad Ahura Mazda, signor del libro Avesta, che crea col suo pensiero. Europa oggi usa, per fare carta e pellet, con sorgo pioppo e cardo, olivo e pure vite, recinti e steccati, cesti e tettoie, canne pesca e telai, per orti e rampicanti, cornamuse e pastorali, armonica a bocca, e arco di mogongo, supporta vibrazioni, come canna dei Laoziani. Canna eduli germogli, lessati e ripassati, zuppe frittate e risi, e in periodi carestia, radici secche macinate, mixate alle farine, per far focacce Pan; uso popolare, diuretico diaforetico, cura febbri e influenze, bronchiti e raffreddore, decotto di germogli, o radici essiccate, 1 notte sotto luna, cura enteri infetti, interrompe il latte, e metruazioni lunghe. Suo polline massiccio, allergie può dare, simili similibus curant, lo usa omeopatia, contro rinite allergi, alleviare suo prurito. |Canna da ZUCCHERO, Saccharum officinarum, origina da India, fornisce sugar plus, a produrre energia, meccanica e calore, glicogeno diviene, in fegato e muscoli. |GUARANA in pastiglie, in paesi tropicali, rinnova le forze, in viaggi parapiglie, una tazza fresca presa, dopo colazione, salubre eccitante, assiem ristoratore: dannosa dopo i pasti, stitico ti rende, semplice da fare, putrefazion non tende, Guaranà eccitante, a nervi e intestini, attenua lo stress, e attacchi febbrili. |bevanda detta MATE, è Ilex paraguayense, decotto nervino, antisettico a ferite, da taglio o da ulcere, cresce Brasile, Argentina e Paraguay, riduce fatiche. Pampa argentina, infuso gaucho fà, da tale alberello, beve a socializzar, dopo il suo lavoro, tè di erba mate, che urea diluisce, e gioia nuova sale. flora_bambu_coltura_benefici.mp4flora_arundo-canna_antonioni.mp4audio
||BAMBU' elastizza pelle, per pori illuminare, bere suoi germogli, fa feto rafforzare, nutrientiì ad ogni età, ricchi in ferro e zinco, rame silice calcio, aiuta potassio, cuor sangue circolare, bambu tien B C E, e fosforo minerale. Bambù ha due punti agopuntura, sul canale Vescica, e sul TriploRiscaldatore, V2_BL2 Cuánzhú 攢竹, è Bambù riunito, bambusae colligatae, angolo sopracciglio, espelle vento da Cefalea, ostruzion nasale, paresi facciale, prurito oculare, epilessia e lacrimazione, cornea opaca e blefarite. TR23 Sīzhúkōng, è Foro del bambù, fides et fistulae, ultimo punto Triplo scaldo.

90:solo gli animi forti riconoscono tutti i torti: Romulo narra, sua storia Amazzonia, vissuta in Perù, confini con Colombia, terra di caimani, malaria febbre gialla, vivono i Matses, giaguari e arborea rana, tra Siona e Yanomami. MATSES e Ashaninka, cacciator-raccoglitori, fanno palafitte, la pioggia spesso inonda, durante la stagione, ai tropici di norma, umido ambiente, caldo appiccicoso, coltivano yucca, zuccheri e banane; alfine di cacciare, devon comunicare, con spiriti di piante, e totem animale. Romulo ha un amico, Sandro Matsigenga, ha figli e due mogli, del clan Ashaninka, dorme con le piante, sogna il loro uso, se a genio gli vai, ti insegnano infuso: lor usano 1 secreto, di un arborea rana, qual mezzo caccia-pesca, medicina umana, phillomedusa versicolor, detta Sapo Kambo, è un antico pagè, che in loro va cantando; muco pelle raganella, sfregan su ferita, sul corpo cacciatore, farà circolazione, ad avere sogni, premonitori su animale, preciso luogo caccia, li aiuta una solanace: pianta fiuto Nu-Nu, durante il rito sapo, serve acuire sensi, a caccia nella selva, verde polvere tabacco, a cener mescolata, unita a kambo-saliva, sfregata o inalata: pelle va spellata, da ramoscel rovente, il sapo liquefatto, si applica su piaga, a zona ustionata, ugual capocchia spillo, corpo scalda e arde, suda fa scompiglio, brucia da interno, cuor martella corre, ogni vena arteria, senti aprir nel corpo, a permettere la corsa, sangue burrascoso, vulcano ridestato, corpo erutta acquoso; van fuori controllo, funzioni corporali, sbavare e lacrimare, orinare e defecare, sommerge ogni rumore, corsa martellante, sangue accelerato, dolor divienta grande, respiro affannoso, desider lui morire, lo stomaco tien crampi, inizia a vomitare, tutto affievolisce, esausto cade al suolo, perde conoscenza, risveglia nel Dio tuono: la forza muscolare, erculea in ogni posto, visione approfondita, al buio senza sforzo, sopporta senza cibo, rincorre gli animali, e vari giorni vede, con sogni magistrali. |SIONA di Colombia, del rio Putumayo, trecento rimasti, dal tempo coloniale, lor religione rispose, a repressione esterna, rifugian selva madre, ricevono bevanda, forza dei cacique, identità che torna, a curare ecosistema. Siona mito narra, sciamani primordiali, Sole Luna e tuono, a Pleiadi fratelli, hanno una sorella, vivon tutti a terra, come giganti umani, e bevevano yagé; insegnano ai Siona, a bere bevanda, sente pleiade più giovane, ebbrezza avan visione, cade da sua amaca, vomita e sparge feci, mentre Luna maschio, beve sen visioni; appreso a ber yagé, ascesero ai cieli, mentre la sorella, mutasi nel vento, alberi e formica, e fissa ciò nel mito. Siona universo, fatto a cinque piani, gran dischi in relazione, piatti di fontana, sotto terra e primo cielo, secondo e terzo cielo, sopra tutti sta, Empireo cielo metallo; fine mondo è dove, si incontrano i fiumi, nel grande lago dove, è colonna che connette, i primi tre piani, abitati da entità. La terra tien due lati, ikako e yeki kako, ikako quan si sogna, o si beve iko, gli esseri ai due lati, passano il confine, subendo mutazioni, umani come uccelli, mentre gli animali, giaguaro ed anaconda, raganella e pecari, giungono di quà, prendendo forma umani, guidano sciamani, mentre i pesci là, appaion piante mais, quando vengon quà. Interazion tra i lati, è base della vita, come dicon Tzutujil, che attività di là, influenzano di quà, pioggia cade qua, quando la gente là, beve chicha birra mais, che sparge pure al suolo. Siona fino anni 60, cerimonie ayahuasca, calma crisi e pianti, causati da banchieri, Arsenio Yaiguaje, ultimo pajè, non lascia successore, tra i giovani urbanizzati, ora alcolizzati. Siona due volte anno, ora bevono iko, quan passa il pajè, del popolo vicino, riunioni conviviali, di gruppi familiari, si narrano esperienze, vissute in altro piano, con minuzia dettagli, dei luoghi visitati, esseri incontrati, costumi e riti dati: alcuni esseri sono wati, abitan ovunque, foresta fiumi e cieli, come mbwiri africani, son diversi per tipo, come i wati dei morti, o i wati inviati, o encantos e altri; wati arrabbiati, san dare malattia, in casi debolezza, come nei neonati, mentre i Bain sono, gente come i Siona, vivono altri piani, amano yagè, li visita sciamano, in forma di giaguaro, quan beve suo yagé. Ingrediente base caapi, masticato a lungo, sfibrato ed ingerito, o macerato in ore, beve acqua filtrata. Sama conosce molte liana, per cottura o manducazio, le coltiva e le prepara, per diversi riti bevanda, varie liane importate, da zone gruppi diversi, alcune tolta la corteccia, scende amar sapore, o aggiunge additivo, foglie Diplopterys cabrerana, o specie Brunfelsia, che i piedi intorpidisce, come tabernaemontana, apprendistato accelerato, con yoco e tabacco, o Psychotria in tempi magra, oppure datura, usata raramente, permettono mutare, in serpente o giaguaro. Yagè preparato, in capanna collettiva, usan precauzioni, a evitare che guasti, o rendere visioni, fuori controllo, se donna beve troppo, rischia un aborto, incinte o mestruate, restano in disparte: donna dopo il parto, si lava tutti i giorni, 40 giorni dieta, prima di far cuoca, al Siona sciamano. Rito collettivo, invita tutti quanti, ai giovani maschi, è scuola di Arsenio, che canta a guidar visioni, come vie sonore, prima i canti di chiamata, di spiriti yuxin, seguon canti stabilizzanti, poi icaro a vedere, poi i canti di congedo; nel corso rituale, visioni collettive, invocate e controllate, dal pajè maestro, dopo il tramonto, alla casa yagè, presso la foresta, ognuno amaca da sè, appende e prende posto, nella capanna che: sciamano prova il thè, poi arregla ogni tazza, con canti e foglie secche, a dar vision volute, beve sin tre tazze, verifica qualità, se produce buon visioni, altrimenti va gettar, rito interrompe, per ricominciar. Se visioni son buone, inizia a cantare, lo aiutano assistenti, a vestirsi rituale, corona e baston di piume, di uccello guacamayo, cioè spirito del sole, il primo sciamano, che viaggia nel cielo, uccello su spalla. Bevon partecipanti, a turno dopo Arsenio, che regola lor yagé, tornano a sdraiarsi, sua amaca ciascuno, nel corso della notte, fin cinque tazze a bere, tra pause di 2 ore, chi mastica canna zucchero, va bilanciare amaro. Saman mentre canta, da flauti accompagnato, durante le visioni, fedeli entrano là, vedon gente yagé, bella decorata, comunican con loro, e copiano i disegni, su proprie facce Siona, e su amache vedranno, samano tal giaguaro, anaconda od ocelot, che esce da capanna, a far visita a quei clan. A termine del rito, 1 bevanda temperata, chiude cerimonia, riunione viene sciolta, pajè spiega visioni, esperite da gruppo, se scopo era cura, spiega causa malattia, il wani del malanno, e i rimedi per guarire; se scopo era caccia, Cacique narrerà, il patto concordato, con wani di animali, nel corso del suo viaggio, luoghi e tempi indicherà, a trovar prede animali, donate da lor wani. Visione collettiva, stimolata da pajè, a inizio cerimonia, anticipa nei canti, ciò che incontreranno, tutti alle visioni, dettagli di colori, e geometrie ulteriori. Siona vedono tre tipi, individuo sposato, che ha provato bevanda, il secondo è cantante, ha bevuto più a lungo, ha esperito stacco corpo, con visioni altro lato; terzo è indovino, che vede giaguaro, Curaca in lingua quechua, sa visitare i piani, secondo sviluppo, Dau potere accumulato, con bevuta regolare: dau è come num, sostanza fisica che cresce, nel corpo del maestro, nel lungo apprendimento, dove lo studente, sperimenta visioni, naturali e culturali, alternando isolamento, dieta emetici selva, banane verdi pesci e uccelli, le mature son proibite, almeno per un mese. Dau conferisce, potere a medicine, maestro canta sopra, attiva loro forza, induce pur visioni, con bevande più leggere, come yoco e alloro. Studente pronto beve, tre notti lo yagè, vive mito Pleiadi, ebbrezza vomito e diarrea, perdita equilibrio, seconda notte vede fuochi, bruciato e morso da serpenti, da macchine e anaconda, se resta sen paura, continua iniziazione, vede gente altrove; nella terza notte, vede Madre Giaguaro, o Madre Anaconda, che intona canti lutto, lo chiamano figlio, e lamentano sua morte: studente si vede, mutato in bambino, avvolto e allattato, da Madre Giaguaro, che poi lo allontana, studente è rinato, tra gente yagè, dau in lui fluisce, e riceve un nuovo nome. Studente e maestro, poi bevono insieme, eseguono viaggi, attraverso le pintas, piani di universo, ogni pinta è abitata, da disegni colori, e specifici canti, appresi a ogni ciclo, di tre notti yagè, passata ogni pinta, rafforza il suo dau; alla casa di tigri, invitati a riposarsi, mentre mestre spiega, al novizio ciò che vede, carriera del novizio, passa dai disegni, tatuaggi sonori, degli esseri che vede; se và da altri maestri, viaggia con loro, raggiunge altre pinta, acquista altri canti, cumula visioni, mantiene memoria, del lato in cui si trova, cosciente di apparenze, resta essere umano, ritorna su sua terra; vedon tutti i piani, solo abili sciamani, raggiungono la Luna, o cielo di empireo, fatto di metallo, che Dante pur descrive, con cori musicali, e rosa dei beati; alcuni da lontano, intravedon qualche piano, che poi li specializza, nel rito caccia o cura, contatto di animali, astri tuono e vari. |AWA gruppo indios, vive selva mentale, frutti e miel migliore, san dove trovare, caccian selvaggina, nomadismo stile vita, cerimonia Karawara, luna piena invita: viaggiano uomini, allo iwa della selva, entrano in capanno, portale tra 2 mondi, donne decorano mariti, piume avvoltoio, 1 resina per colla; giovani osservano, al chiaro di luna, arriva stato trance, 1 canto sufficente, canto si fa forte, i bimbi sono a nanna, nel capanno-tempio, a turno ognuno canta, incontrano lor avi, e spiriti foresta, in dimensione aliena, caccia è fortunata, Iwa è la dimora, di essenza di animali, ne allevano qualcuno, compagni degli umani; orsetti procione, cinghiali avvoltoi, se 1 cucciolo di scimmia, entra in famiglia, vien nutrito al seno, mai sarà mangiato, se torna in foresta, è hanima preservato. musica_shipibo-icaro.mp4siona_putumayo_colombia1941.mp4audio
||SIONA di Colombia, del rio Putumayo, trecento rimasti, dal tempo coloniale, rifugian selva madre. Siona mito narra, Sole Luna e tuono, a Pleiadi fratelli, hanno una sorella, vivon tutti a terra, come giganti umani, e bevevano yagé: sorella ebbra avan visione, cade da sua amaca, vomita e sparge feci, mentre Luna maschio, beve senza visioni; questi spiriti avi, giunsero alla selva, ad aiutare i Siona, a curare ecosistema, con forza dei cacique, identità che torna: insegnano ai Siona, a fare la bevanda, poi ascesero ai cieli, mentre sorella Pleiade, mutasi nel vento, alberi e formica, e fissa ciò nel mito. Siona universo, fatto a cinque piani, gran dischi in relazione, piatti di fontana, sotto terra il primo cielo, secondo e terzo cielo, sopra tutti sta, Empireo cielo metallo; dove incontrano i fiumi, esiste la colonna, che connette i primi tre, abitati da entità. La terra tien due lati, ikako e yeki kako, ikako quan si sogna, o si beve iko, gli esseri ai due lati, passano il confine, subendo mutazioni, umani come uccelli, mentre gli animali, giaguaro ed anaconda, raganella e pecari, giungono di quà, prendendo forma umani, guidano sciamani, mentre i pesci là, appaion piante mais, quando vengon quà; interazion tra i lati, è base della vita, pioggia cade qua, se attività è di là, ovver si beve chicha. |Kambo secrezione, di anfibio raganella, Phyllomedusa Bycolor, nel libro professore, che Giovanni Lattanzi, usa a sviluppare, suo metodo di cura, che attiva i meridiani, con il secreto Kambo, usando in sinergia, Kambo e radice Boca, a trattare dipendenza, e sogno attivo essenza.

290:nella infermità si conosce la sanità: Seba in Amazzonia, sul fiume Rio Momon, da Romulo e Maria, in Perù presso Iquitos, chiarisce intenzione, pulisce corpo e mente, con cacti liana e hongo. HUACHUMA cacti detto, Sanpedro bevanda, in Romulo fazenda, Seba supera strizza, attraversare 1 tronco, posto su torrente, vertigini combatte, striscia da serpente: passare sopra ponte, lezione ricorre, maldestri tentativi, portano a imparare, sudore in ogni prova, riesce a motivare. Romulo e compagni, in botanica riserva, vedono Ocelot, in agguato nella gabbia, graffio gli ricorda, la visita prosegue, arbusti anti-malaria, e le hongo distese; fungo e lime fresco, dopo un ora e mezza, innalzano al cielo, le forme della selva, 3 funghi per 3 cicli, fan nove sacrifici, su fiume rio Momon, son acque di confini. Viva narrazione, incorpora nel canto, stratifica ogni cosa, che vedo camminando, sopra e sotto acqua, uguali e rovesciati, riflessi son 2 mondi, paion rispecchiati; draghi di acqua e selva, svelano misteri, poggian su esistente, i mondi paralleli, rane in sottofondo, gracchiano in orchestra, frutti Amazzonia, e cactus di Sierra, Achuma ed Ayahuasca, in cerimonia mesa. Tricheco per 10 ore, 3 fasi va snodare, calma rilassante, graduale mal di testa, 1 mango freddo prese, Seba nella mesa, nausea indigestione, gira nella stanza, effetto scende sale, cura in acqua calda; se effetto tarda, probabile non viene, Romulo ci pensa, parla alla sua pancia, mantieniti in attivo, canta oppure balla, dopo di 4 ore, cammina scrive e parla. |AYAHUASCA purga amara, Liana morti in lingua quechua, avvita piante al cielo, su alberi Amazzonia, Seba legge storia, di nascita di liana, da Villavicencio ispano, che narra sua esperienza, in conca rio Orinoco, attorno al 500: ebbero antenati, ascoltato preghiere, mossi a compassione, dei fratelli selve, inviano mama foglia, e yagè consolatore. Mama chacruna foglia, offre suo bambino, pianta smembrata, offerta in banchetto, ogni indio mangia e beve, restano scarti, interrano in selva, secon Mama dettagli: su alberi attorciglia, Liana pianta di avi, cerca via del cielo, è spirito di Caapi, liana di ayahuasca, che sale senza affanno, a casa dei giganti, gli umani impareranno; da seconda sepoltura, nacque arbustello, rubiacea foglie verdi, unita a ritornello: se yagè con chacrona, in pentola bolle, liquido marrone, è raccolto nei vasi, usato in cerimonie, curare e divinare, avi e umani uniti, a mezzo di bevanda, nei corpi spasmo cresce, si forma gruppo mente. Tag-huasca decotto, india medicina, onora mogli e amici, o simposi solitari, risveglia visione, ognuno bello e brutto, rivede il fato suo, lancia invettive, a spettri e malattie: se molte volte beve, indio coi compagni, necessita un gruppo, a prevenire danni, vertigine innalza, inizia lui volare, vede gran città, con ponti e tartar case, assalito dalle fiere, difende strenuamente, dorme si risveglia, emicrania leggermente. |Ayahuasca vino 鬯 chang, decotto curativo, prodotto miscelando, banisteriopsis caapi, detto bimbo yage, jagube daime natema, e psychotria viridis, chacruna ugual caffè. Caapi corteccia liscia, ha foglie lanceolate, fior racemi rosa, samara alato seme, teme attacchi fungi, se ha troppa umidità, aiuta camomilla, innaffia sa svezzar, poi escono piantine, dopo due settimane, germogli con pazienza, controlla umidità. Decotti di liana, sposati a chacruna, pestati posti a strati, in pentola di acqua, bolle 3 ore, esce liquido amaro, sgradevole marrone, travasano in bottiglie: decotto blocca MAO, così diversi cibi, come la tiramina, aumenta noradrenalina, crisi ipertensiva, 4 ore avan rituale, sen farmaci digiuna, via carne caffè, vino birra e latticini, lui beve acqua limone, nausea eliminar, mastica zenzero, amaro mitigar. |CHACRONA tropicale, mesoamerica e caraibi, propaga via seme, o per talea foliare, grappol bacche rosse, come caffè, arbusto ha 4 semi, fusto scarificato, peluria rosso-bruna, cresce 5 metri alto, foglie verdi brillanti, opposte ed ovali, lunghe 10 larghe 4, nido piccoli animali, acari simbionti, la proteggon da funghi; in chacras peruane, la coltivano tutti, a partire da talea, 1 foglia sufficiente, ingrediente al decotto, enteogeno yagè: effetti dopo 1 ora, dalla ingestione, dura 4-6 ore, con picco 1 ora e mezza, + spiriti Mariri, rito chiede incantar, per entrare in cuore, e una cura attivar; chacrona triptamine, simil serotonina, attivata da iMao enzimi, forniti da liana, armina armalina, se assunta regolare, è antidepressiva, parkinson allevia, effetto antitumore, vince alcolismo, e abuso di sostanze, calo di attenzione, autismo crisi ansie, vince parassitosi, e febbre da malaria. Cerimonia di cura, di analoghi ayahuasca, può dare vomito nausea, 20 minuti tutti, pallore e tremore, scema la paura, serotonina calma, aggressione scalza. 鼎 ding vaso rituale, è coppa intagliata, che azzera differenze, allinea gruppo intero, a terre frequenze, aiuta spostamenti, di scale e priorità, ripristina speranze, in gruppi identità: prescrizioni vari, di cibi e situazioni, precedono rituale, purga di emozioni, a fare differenza, buona o dolorosa, possibile esperienza: la medicina scende, va nel cuore tempio, scopre sua bellezza, dopo un certo tempo, gioia per la vita, spontanea guarigione, il gruppo alla Maloca, fa rassicurazione; la pianta-guaritrice, impone disciplina, a chi manca di rispetto, lei fa dispetto, in lezioni di vita, oppure a mezzo sogni, fa esser ricettivo, chiarifica bisogni: sinfonia di rane, con piogge temporali, suoni della selva, reali e immaginari, tappeti di fogliame, gigante ecosistema, che in circolo rimette, vita con materia. Albero di Vita, del mito dei toltechi, vive in Amazzonia, Brasile e Venezuela, se Liana dei morti, può esser riannodata, permette agli umani, viver nicchia data; se un umido legno, non sa bruciare bene, allor nostra persona, limpeza richiede, al fine di sognare, e mondo immaginare. Romulo mi dice, che inarrestabil fiume, sono le intuizioni, 1 corpo come piume, mentre pone a strati, Caapi con Chacruna, in pentola con acqua, bolle la mistura: se medicina sale, come fumo bottiglia, scende nella pancia, la mente scompiglia, apre porta inconscia, viaggia la visione, la medicina è viva, lavora a profusione: pressione con calore, risale dentro me, paura del distacco, nel corpo sta yajè, velocità di fuga, mi assalgono paure, assieme insicurezze, mentali le torture. Giaguaro di Amazzonia, forza di otorongo, vomita e ruggisce, potenza a tutto tondo, il malessere si esprime, al fine liberare, turbina la mente, mosaico a riordinare. La mente della infanzia, fu piena di paure, peccati e sensi colpa, si incarnano in creature, molte proibizioni, imbrigliano gli istinti, piaceri e punizioni, mischiano indistinti; totale confusione, fiducia sol rimane, mi aiuta nuovamente, rinascere purgare, immagini cangianti, al canto di un icaròs, sprazzi di passato, e futuro a zigo-zago. Romulo canta in quechua selva, IKARAY verbo soffiare, fumo e messaggi, parole adatte a dirigere, 1 visione cura od emozione, con Icaro mapacho, che amplifica percetti, poichè icaro son canti, appresi sotto ispirazione, indotta da bevanda, quintessenza del potere, di ogni buon vegetalista, che apprende nei rituali, con diete e profumi, sogni e animali; vede gli icaros rubati, da brujo curandero, travestiti nelle feste, in città di Loreto. Romulo amico dei Shipibo, ci porta a visitare, villaggi Bora e Yagua, lungo rio Momon, su cui brilla la luna, riflette la notte, sui costumi dei Boras, copricapo in piume uccello, mentre il piede batte a terra, loro volano nel cielo. Romulo e Maria, recan bagni floreali, e icar commoventi, purgan dai veleni, aggiungono ingredienti, secondo esigenze, di cure personali, erbe in infusione, e profumi acqua sanGiovanni, di selva medicina, esperienza audiovisiva, con sinfonie di rane, e insetti fastidiosi, mangiati dagli uccelli. Jan Kou in quella selva, chiamata Sachamama, segue un corso acqua, fino al Rio Amazzoni, che nel mare sfocia, cuore di floresta, vide in tela ragno, gioco di finzioni, credenze e culture, mappe interiori, visioni di erbe, gli dice Questembetsa, che veglia cerimonia, dell'uomo di Blueberry: se chiedi alla pianta, ti mostra drago a scaglie rosse, che porta umana storia, sequenze di stagioni, tutto accoglie in sè, mali e sofferenze, come fiume Yacumama, Anaconda delle acqua, che sfama e pulisce, ma a volte punisce, insegna disciplina, le regole del gioco, a vivere quel luogo. Ayahuasca + chacrona, svelan meccanismi, di ogni rigida prigione, poi le orme dei tuoi avi, nel bacino di Amazzonia, segui flussi migratori, lavoratori di caucciù, e gesuiti coloniali, che assistono alla cura, con bevande alle missioni, amerindie riduzioni, dal 700 in poi. Tre gradi medicina, son Muraya Sumi e Banco, dove i pajè prendon Yagè, più volte a settimana, si astengono dal sesso, 3 giorni prima e dopo, a evitare ingelosire, spirito femmina di pianta. Pajè nelle visioni, apprendono canti, parole e nomi ridondi, esempio notte sia tapiro, selva sia patata, giaguari ceste intrigo, lingua twist impara, gemello twin legame, diagnosi e cura emana. Mapacho tabacco, è cibo dei Mariri, nutriti per restare, in bocca al curandero, aiutano la cura, e vanno preservati, da furto dei brujo, che teme fum tabacchi. Muraya-cai sono piante, creatrici di pajè, recan spiriti aiutanti, a mezzo diete e sogni, mariri insegnano a icarare, le melodie di potere, al novello curandero, parole ritmo e suono. Se la dieta si prolunga, molte canzoni apprendo, e se uso altrui canti, ne chiedo il permesso, chiunque ha pazienza, riceve melodie a lui adatte, e padre/pajè diventa. Ogni curandero ha proprio idioma, dei canti vari a zona, spiriti di avi o natura, subacquei o di animale, icaro son tanti, ognuno fa un lavoro, di cura e mondo sogno: se ti appaiono cantando, erotiche sirene, catturano umani, con seduzioni vere. Pusanga canto amore, del Bufeo delfino rosa, nel fiume di Amazzonia, sotto acqua insegna, un prete erotizza, Bufeo è spirito forte, ha carisma sessuale, come spiriti di volpe, piacere encanto per curare. |Pablo Amaringo vegetalista, in Amazzonia peruviana, narra un mito su Ayahuasca, dei mestizo di Pucallpa, un re chiamato Sinchihuyacui, sconfitto giunse affranto, in un giardino di Ande, morì e fu seppellito, anni dopo apparve in sogno, a sua moglie Gamacuina, le chiese andar sua tomba, con alcune principesse, portando suo scudo e lancia, sua mazza bronzo e fionda, una zucca per bicchiere, e un vaso per la chicha; le diede le istruzioni, a mezzo sogni e canzoni, la regina faccia uso, di pianta nata su sua tomba, lasci armi del marito, vicino a tomba fiume, vedrà emergere un Bufeo, col suo corpo rosa brillante, che porta una mazza d'oro; ma regina e le compagne, stramazzan spaventate, incapaci di guardare, ma il re disse via delfino, non abbiate paura, ascoltate mie parole, per comunicar con me: morii triste e amareggiato, a causa di sconfitta, che fui incapace a prevedere, ma ho fatto crescer pianta, fuor dai miei capelli, e ogni volta che vorrete, avrete buon consigli, conoscenza su altri mondi, con liana che qui cresce, presso albero mia tomba, e fiorita reca semi, voi prendete delle fette, Ayahuasca la chiamerete, liana del morto in quechua. Ecco perché le canzoni, che questa pianta insegna a noi, sono tristi e melanconiche, come melopee di arpe, mescolate liana con chacruna, che cresce dai miei piedi, sarete in grado di vedere, colori e suoni vari, e sviluppare vostra psiche, in visione del passato. Romulo ayahuasquero, incanta le sue pietre, come quarzi curativi, e Pablo dipinge le visioni, con disegni da icarare, Aranita piccin ragno, insegna e tesser corteggiare, mentre altri san curare, dar sapienza e caricare, di energia di protezione, al paziente che arriva, canta e soffia buon intento, con mapacho e con yagè, ogni icaro ha portento, che guida fuor del tempo. filosofi_don-emilio1982.mp4filosofi_amaringo.mp4audio
||Romulo in veranda, siede e poi canta, primo sinchi icaro: Ha na nai nana ha roi, nini ha nana ro | discende nella pancia, inizia vibrare, come un Anaconda, segue pista intera.| Mi voz te susurra, cosa que crees no saber, dentro ti va encontrar, respuesta a tu ser, Ocho doble círculo, fecundo dos serpientes, te habla sin decir, te dicen sin hablar, soy energia en ti dormida, despierta ya | quiero ascender, cerrar el círculo aquel, donde flor duerme, cuando el azul llegue, tu cara y la luna, a tu cabeza su encuentro, serpiente roja desde base, fundirme col sol, Y mi voz te guia, a traves del agua del amor. Romulo incanta, tabacco sulla testa, il piccolo dottore, dolce vien ancora, vieni a mio corpo, io ti lascio parlar, dentro mia mente, ogni cosa va mostrare, dammi una canzone, che riesce a collegar. |Mapacho tabacco, è cibo dei Mariri, nutriti per restare, in bocca al curandero, aiutano la cura, e vanno preservati, da furto dei brujo, che teme fum tabacchi. Muraya-cai sono piante, creatrici di pajè, recan spiriti aiutanti, a mezzo diete e sogni, mariri insegnano a icarare, le melodie di potere, al novello curandero, parole ritmo e suono. Se la dieta si prolunga, molte canzoni apprendo, e se uso altrui canti, ne chiedo il permesso, chiunque ha pazienza, riceve melodie a lui adatte, e padre/pajè diventa. Ogni curandero ha proprio idioma, dei canti vari a zona, spiriti di avi o natura, subacquei o di animale, icaro son tanti, ognuno fa un lavoro, di cura e mondo sogno: se ti appaiono cantando, erotiche sirene, catturano umani, con seduzioni vere, Sachamama spirito, è madre di selva, serpente cui cresce, ogni vegetazione, Yacumama mae agua, vive a fondo laghi, avverti sua presenza, quan nuoti o pagaj.

323:il poco basta, il troppo guasta: Seba segue tappa, al villaggio Khajuraho, qui visita 1 yogi, tra templi eros amore, il Sadhu ha radiolina, ama lui ascoltare, dentro la capanna, dimora lui essenziale, mi spiega lui la storia, di yoga posizioni, Parvati sale a Siva, partendo da Elefante. Ganesha GANAPATI, ci appare dio-elefante, dispensa dolcetti, vibra ganja bhanga, rivela demoni ostacoli, ne nasce battaglia, da ridere e vedere. Sadhu fumava ganja, a trovar casa divina, esplorare centri vita, parte da radice, il Mooladhara chakra, estende quattro nadi, canali per il prana: Ganesha turbinava, e formava una immago, Svastika frequenza, che lievita le pietre, Ganesha ascende orario, e poi antiorario, equilibra quel chakra, ida pingala e susumna, sveglia anima umana. Ganapati verbo, suono primordiale, cuore di ogni Veda. |Seba segue viaggio, in Haridware incontra, sadhu e Naga baba, vivono in capanne, su un isola nel Gange, di cenere cosparsi, come il primo Siva, seduti sulla stuoia, nutrono lor fuoco, seccando la foglia: un pozzetto focolare, ospita lor braci, per cenere e calore, e raccontare viaggi, a mezzo del silenzio, il sadhu parla piano, di feste Kumba Mela, riunione in India vera: un tempo Asura e Deva, frullarono le acque, per ricavar Amrita, nettare immortale, finisce poi con zuffa, e kumba vaso cadde, tre gocce cadon terra, a dare città sante. Ogni tre anni Kumbha Mela, celebra evento, a turno ogni città, rivive mito eterno, radunan svami-sadhu, assieme pellegrini, in giorni calcolati, da astronomi fini. Amrita bevanda, simile alla ganja, Bhang in Bengala, narra una bevanda, presa dalla schiuma, di mare primordiale, i Deva avevan perso, nettare immortale, alleati agli Asura, estraggono dal mare: lavorano a impresa, fino a mille anni, frullando il mare-latte, emersero entità, Surya e Danvantari, 2 medici del cielo, riportano nei vasi, Amrita vino eterno; emerse pure doppio, veleno di bevanda, che crea dipendenza, di coscienza umana, i suoi vapor potenti, fermano universo, Siva lo inghiottì, a liberare il tempo. Siva allora tenne, veleno nella gola, divenne gola blu, questo appar tuttora, esce da suo petto, smeraldo etere luce, vibrazioni nume, per Devi cobra alzare, Vimana tua coscienza, esce a risvegliare: Siva Nilakantha, che hai la gola-blu, per salvare il mondo, i velen bevesti Tu, tua divina gola, produsse tal destrezza, così macchia blu, accrebbe Tua bellezza. Tu ridi fragoroso, supremo e senza fine, frantumi ogni timore, vinci ogni confine, converti mie paure, e ocean di inimicizie, proteggimi da tutte, le subdole sporcizie, portami nel cuore, a sentire tue delizie, con Parvati e Ganesha, famiglia sacra indiana, di fede uman cristiana. doc_nityananda.mp4device_danza-shiva_108passi.mp4audio
||GAIATRI canto mantra, radice di universo, a quattro direzioni, neurone della terra, vulcano sensazioni: Sei fatto di parola, fatto di pensiero, Pioggia di monsone, selva con deserto, Tu Quello meditato, entro ogni tempio, Om gam ganapati, poeta di ogni tempo. Radice di vulcano, magma del creato, Tu vena del poeta, e scriba uni-dentato, Topo ed Elefante, 2 forme di trasporto, veicolan tua forza, al cuore del devoto. Tuo Fiore color blu, muta con umore, Pan Tago sei Ganesha, fai meditazione, bagliori improvvisi, se Sei realizzato, espandi tua gioia, nel fremito danzato; quando ti realizzi, Ganesha tu vedrai, incarna Elefante, che regge le dorsali, inconscio lui spira, kundalini dormiente, cura e dedizione: OM Tryambakam yajamahe, Uno dai-3-occhi, Sugandhim pustivardhanam, nutre tutti noi, Urvarukamiva bandhanat, possa liberarci, Mirtyomuksheya mamritat, fuori del tempo, Tat twam asi hamsa soham, Tu Sei Quello. Om Sai Ram, Om Sai, namoh namaha, Om Sai Ram, Sri Sai, namoh namaha, Om Sai Ram, Jay Jay Sai, namoh namaha, Om Sai Ram, Sad guru Sai, namo namaha.

155:gioia inaspettata quando arriva è più grata: MALVA silvestre, neglecta e rotundifolia, pianta bienne in prati, ama gli abitati, le prime 2 confuse, 1 lobi pronunciati, seconda tondi fusi, fusto alza prostrati, cresce pure in vaso, essicca foglie ombra, in vetro serbata. Fiorisce maggio-agosto, 5 petali rosa, con 3 strisce rosse, semi a giugno dona, serba fresco asciutto, semina primavera, su suolo lavorato, sfalcio ben aiuta; da primavera autunno, Malva e Tarassaco brodo, ortica e Pulmonaria, bollire in 2 litri, cipolla e pollo acqua, aggiungo sminuzzati, basili e finocchiella, alfin uovo camicia, con Chenopodia lessa. Malvarosa cibo, emolliente e digestiva, sfiamma pure pelle, urinari e digerente, mastica radice, allevia mal di denti, igiene cavo orale, pure per i bimbi, foglie su punture, di vespe o scottature. |ALTEA foglie vellute, fiori rosa Malva, althaino io guarisco, mucillagi in acqua, fluidifica catarro, calma tosse grassa, dilata coronarie, bronchi e le uretere, polver semi in vino, rompe pietre rene; radici sbuccia secca, Amni visnaga indi, rinfrescano calmando, masticano i bimbi, x crescita di denti, giocattoli di Altea, infuso dei fiori, calma gola e trachea. Altea come fiore Ibisco, offrilo a Ganesha, e Kali con ardore. |IBISCO esculento, sub-tropicale buon cibo, colto frutto immaturo, par okra inscatolato, ibisco rosa-sinensis, originario di Hawaii, fiore nazionale, di Hawaii case reali: donato in ghirlande, ai turisti benvenuti, lo portano hawaiane, tra i capelli lunghi, dietro orecchio sinistro, dice stato single, dietro al destro dice, son impegnata dunque; fiore dura 1 giorno, simbolo bellezza, fugace tien colore. Solimano il magnifico, riceve Ibisco biancorosa, a corte di Istanbul, da ambasciator fiammingo, in India è per Ganesha, bianco sia lealtà, rosso sia pazienza, fiore nazionale, in Malesia e sud Corea; amato in Australia, Aotearoa e Centroamerica, dove specie cinesi, incrociano hawaiane, Siriaca + rustica, luglio-ottobre infiorate, siriaco ben sopporta, freddo e poca siccità, dopo fase attecchimento, ricchi fior darà: a evitargli stress, trapianta fuor fiorita, allargasi a cespuglio, a terra balcon vaso, rinvasi ogni 2 anni, potature fin stagione. Hibiscus famiglia, x siepe città, alberelli coltivate, resiste inquinamenti, e climi impluvi, ha fiori imbutiformi, semplici o plurimi, annuali o perenni, tropicali temon freddi, cosi cresci in vaso, esposto a clima mite: abitualo graduale, prima sotto ombra, poi al sole aperto. Ibisco cannabinus, coltivano x fibre, su isole Salomone, usate in gonnellini. ibisco-siriano-karkade.mp4erbafebbre_centaurum-eritrea.mp4audio
||MALVA insalata cruda, assieme fiori estate, foglie tener dolci, troppo è lassativa, lessa troppo a lungo, sgradevole sapore, usa getti primavera, nella misticanza, foglie appen lessate, olio a filo grana, o ripiena nei ravioli: emolliente regina, succo vischioso, bollire cipolla, carota e patata, malva poca acqua, poi olio e parmigiano. Malva crema sgorga, organismo abbuffato, fiori in insalata, risotti rinfrescanti, boccioli in aceto, serviti a condimento, mangia foglie cotte, o Frittata uova sbattute; zuppa di Cicoria, pomodori aglio e olio, sul fuoco a bollire, con Malva di luogo, fai cuocer e scola, strizza e raffredda, soffriggi aglio in padella, aggiungi pomodoro, a pezzi senza buccia, sale peperoncino, poni la cicoria, un poco di acetosa, Plantago con menta, o Malva che addensa, assieme a Portulaca, taglio erbe lavate, trito le verdure, poi schiaccio le patate, mescolo cuocendo, e unisco burro sale.| Infuso fiori e foglie, calmano cistite, cibo e medicina, rimedio a malattie, omnimorbi fol-fiori, decotti collutori, x ascessi denti, afte e stomatiti; fol salvia e malva, mastica assieme, pulisce sbianca calma, denti conviene, infuso x tosse, raffreddore intestini, 3gram fior-foglie, in acqua bolliti: filtra-bevi tazza, 2 volte al giorno, assunta giornalmente, abitudine sana, accompagna pietanze, the malva curativa, foglie calde poggia, sfiamma la gengiva. Malva e fienogreco, decotto per la notte, spalma tutto corpo, acqua calda sciacqua, impacco vitalizza, espettora respiro, aiuta pure denti, mastica radice. Decotto sfiamma caldo, entero digestivo, riposalo 1 notte, e bevilo al mattino. |IBISCO nel tè, ha sapore vivace, in crostata di mirtilli, usa in parsimonia, Ibisco sabdariffa, Karkadè fiorellini, Eritrea bevanda, dissetante in vita C, blando astringente, e regolator biliare, Abissinia Karkadè, più eccitante del tè, digestivo rinfresca, aspirin floreale è. |Impatiens walleriana, piante appartamento, recan molti fiori, petali decorazione; |Iris fiori viola, solo decorazione.

288:la forza più possente è un cuore innocente: Popolo Wirarika, gente pellegrina, parton da montagne, Jalisco e Nayarit, giunti a Real Catorce, a Luis de Potosì, in deserto Nirikuta, cacciano Hikurì. Fan collane cacti, sbucciati pur a fette, pelle radici corna, Daino appar divino, muta in imprevisto, tutti ampliati sensi, mondi fuori tempi, sama va in abissi, uniti cuori e intenti, sopporta ogni prova, insegna gestir rischio, pazzia divien sapieza, in immenso rito. Tamaz grazia alcuni, con canzoni parlanti, narra storie e fatti, origine di rose, terza notte ebbrezza, canti del coyote, ubriaco muta sesso, seduce inter creato, dentro me gran gioia, dovete tollerarmi, grida lanci e dico, suonar violino forte. I fedeli veterani, senton cantar Tamaz, bei fiori a Viricota, diventano muvieri, muvier di Tatevarì, canzoni dei sentieri, maracame propizia, i fior del Caliuey, giunti sani e forti, vantaggio x compagni, che rimasti a casa, potran vedere i fiori. Momento di tornare, invertiamo direzioni, si gira Nonno Fuoco, assieme teste tronchi, verso di ponente, Nonno sia con noi, ci guida ci protegge, ultima notte a Viricota, con violini ed arpe, mangiate quan potete, a mattino caricate, canestri con bisacce, ringraziamo daini, rinnoviam promesse, nuovanno ritornar, se possiamo far. Al falò del venerdi, bruciano cappello, di guida maracame, van obblighi togliendo, brucia loro ruoli, fuoco assegna e toglie, cancella personaggi, assegnati da peyote. Tamaz parla a mezzo, del suo maracamè, guarda le scintille, sprizzan dai muvieri, son fiori Tatevari, narran storie sacre, serbatele nel cuore, a fin di ricordarle: quel che avete udito, visto a Viricota, mi vedi oh marakame? gli chiede Tatevarì, Ti vedo e ti capisco, in ogni tua parola, il segreto qui sentito, accade a Viricota. Kallumari avvisa, abbiam parlato tutti, se manchi di rispetto, Dei sapran punirvi, torno alla dimora, congedo in 5 fischi, Tamaz quinto fischio, ecco luce alba, sveglia pellegrini, immersi a luce santa, aspettano concreto, aiuto ai lor bisogni, salute amor lavoro, raccolto e buoni sogni: chi resta metà strada, percorso marakame, difetta nell'audacia, fiducia poco appare, esperienza con nierika, vien da desiderio, sentire la creazione, mutar in fiore vero. Fiori di ghirlande, cingono il Leunar, diventan daini azzurri, nubi da scrosciar, Martin coi fedeli, a chiudere suo viaggio, fa festa Mais tostato, verso metà maggio, zucca e pannocchia, avviano loro anno. In milpas e chacras, festa di pannocchie, zucche in abbondanza, Martin alla festa, narra fiabe ai bimbi, condotti da cantori, al cortile del ririki, davanti altar pannocchie: zucche e candele, fiori e collane, carne daino e Rose, donne in prima fila, con figli in attesa, tamburo ornato a fiori, suona il marakame, e canta il ballo-viaggio, al Cerro di Leunar; su sedia spalliera, gallette a simular, bastoni muvieri, offre doni a Dei, prende volo e canta, davanti ai bambini, li porta a salutar, madre Tatei Matinieri: proteggili da mali, crescan forti e fieri, in futur visiteranno, tua casa fiorita, Tatei li saluta, li abbraccia uno a uno, poi riprende viaggio, candele a Viricota. Ai colloqui rituali, prima di partenza, maracame chiede, volete fare il viaggio? fino a Viricota, a mezzo nonno Fuoco, ricevere più vita, conoscere di nuovo; chiede se son pronto, sistemo mio coamil, dovete fare bagno, vi assegno nome-ruolo, dite a vostre donne, sciogliere ogni nodo, ogni sera avanti, curare nonno fuoco. Anziano capo-corda, annoda mio percorso, pellegrinaggio 1 mese, la rosa x consorti, ciascuno ne porti, a ritorno al paese; allegria veterani, e piangenti novizi, maracame invita tutti, suonar gioiose arie, su strade a Viricota, andiamo nel suo campo, dove daino nasce, sera attorno a Fuoco, Tewari saggio avo, tutto conosce aiuta, niente noi sappiam, lui manda segni vari, grazie maracame, di averci trasportato, ho conosciuto Tamaz, coltivo sua memoria, fino al ritorno, confesso colpe e vado. Real de Catorce, concession minerarie, don Tonio Carillo, sindaco e marakame, chiede aiuto a tutti, per scempio fermare, ha bastoni comando, scettri piume uccelli, che aprono incanto: qui abita Tamatz Kallaumari, bisnonno Coda Daino, deserto Potosì, dove cresce jiculì, qui Dei-antenati, fan gesta creazione, al tempo del sogno, rito svela lezione; invita pellegrini, sul colle bruciato, per riti curativi, e adempiute promesse, Madre bada ai bimbi, donaci pioggia, poi ci salutiamo, torniamo 1 altra volta. Preti maracame, interpretan Pa Sole, lo vedon seduto, su astuccio dei muvieri, 1 dialogo cantato, fa viva cerimonia, cacti daino e mais, triade rinnova: coglitor cacciatori, Masha daini forze, Tamatz Kallaumari, vide bella storia, e pellegrini invita, cacciare cervo-azzurro, con sue canzoni-mappa, Huichol vuol copione, in ordine sequenza, va ribattezzare: daino chiama cacti, mais fanciulla riso, fuoco muta in nube, pioggia cade fina, campi fecondati, da etere correnti: Resisti e cammina, pensa a mangiar vita, chi viaggia x vedere, chi diventa saman, Tewari insegna tutto, digiuno e fatica, mantieni occhi su lui, accanto tiene vita; fratelli con bisacce, seguite passi miei, presto arriveremo, allegri a Viricota, Tatei a sponda stagno, madre regina mia, soffrendo fame sete, ti visitiam x prima; porto miei fratelli, saluti con candele, acqua sulle teste, ai neofiti matewame, guardate a Viricota, ora abbiam la vista, suonate corni e arpe, dite addio a Tatè, andiamo a Leunar; sotto abero pittura, disegni daini e soli, su volto dipingete, x Viricota incontro, arco e frecce avete. |Daino cinese lù 鹿, deer Tamatz o Tabazi, Kallaumari primo, vive a Viricota, con nonno Fuoco e Vento, rinasce come mais, Signore di animali, Pan Siva Pasupati, Mazatl daino azteco, giunto dai toltechi, Serpente piumato, fuoco e siccità, Izpapalot Farfalla, cactus va mangiar: tutto si compie, da sera a mattina, caccia rituale, rende tutti sazi, dea della terra, nutre cuore daini, viaggio del peyote, ridesta nel coamil, di ogni fedele, Daino fuoco e sole, stella che viene. Marakame e nonno Fuoco, Uomo delle Frecce, guida fila pellegini, segna passo e tiene, tabacco e cerini, assegna ruoli temporani, a persone e cose, con rito soprannomi. Matewame neofiti, seguon strada, al mitico Mautiwaki, apprendista marakame, malconcio uomo-lupo, punito a calci corna, da Kallumari, e confessioni sprona: offensor e offeso, via oltraggi ricevuti, nel magico spazio, saman cura tutti, a mezzo di muvieri, coyote Samuravi canta: daino che vieni, su cima di Leunar, montagna bruciata, teatro cosmo fatto, il vento freddo in cima, agita i muvieri, cura stanchezza, peccati mali e lutto, le offerte nel cratere, attiran luci sfere, Viricota luce, pronta a cerimonia, sciamano su stuoia, pone oggetti culto, piume daino e frecce, ciotole acqua flusso; notti nel deserto, clima di gelata, peyoteros son mutati, in rose ghirlande, mentre nonno Fuoco, inizia narrare: dove ansima Tamaz, vai braccar a destra, tu da sinistra, riprendon marcia fissa, maracame scaglia frecce, imitan novizi, guardate bene il posto, Tamaz ho trafitti; maracam disegna a terra, forma del daino, segui zampe direzione, troverai fiori, assieme pannocchie, cogli e offri doni. Trafitto daino a terra, accendi candele, canta maracame: Wawatzari siam venuti, a conoscere tuo campo, bene ti vogliamo, abbiam portato offerte, scambio facciamo. Martin taglia cacti, fette pone in bocca, dice ai pellegrini, allunga vita corta, tutti mangian corpo, Signor perdona colpe, mangiamo la tua carne, vediam comune sorte. Daino vi perdona, tutti alzan felici, su cima di Leunar, lui lascia indizi, a seguire pista, da alto poi li burla; piange maracame, risponde tu hai virtù! rinasci e torni in vita, sempre torni su, Martin compie e disfa, con aiuto Tamaz, mezzanotte brezza, tutti accanto fuoco, Tamaz ci ha trovato, venuto come vento, dice il maracame, lasciate lui offerta; quan compare sole, girate nel deserto, cala poi la sera, cogliendo a Viricota, tornano al fuoco, carichi e ubriachi, Martin li rivista, gli assenti fa cercar, assorti tra le rocce, li trova contemplar. Fedeli a occhi chiusi, masticano piano, si ungono la pancia, saliva impregnata, del cacti sugo, cerimonia chiude alba, disperdono in cerca, di stelle vegetali, fatica ceste a spalla, vagano in deserto, con occhi cacciatore, o coglitori funghi, cercan Kallumari, fra rocce e cespugli, difficile trovarlo, li aiuta cuor tabacco. Cacti in siccità, contrae radice spasmo, vive suo letargo, fin piogge turgore, a notte canterà, ogni Daino Azzurro, le canzon di cura, in estasi insegnando, i monti parleranno, i fiori fioriranno, inizian ronde magi, attorno cime colli, riempion pellegrini, ceste spine e graffi, a sera sono cervi, e pensano alla prova, che attende loro notte, fuoco loro sprona: cercan + salute, di bimbi e raccolti, rivelazion future, e scelte nomi nuovi, per cariche mestieri, cantori o guaritori, leader o ingegneri. Huichole uomo pensa, alimentare il sole, spirito di festa, è scandalo amore, homo ludens gioca, a recuperar tempo sogno, slancio entusiasmo, scherzi e confessione, alludono creato, gioco divien culto, confine sfumato, a fine 8 mesi, del ciclo del peyote. Viricota viaggio, musa suona incanta, la favola di Orfeo, rapiti in eloquenza, sublime vera scienza; recitare i miti, a ricreare riti, drammatica forza, tempo origine porta, metamorfosi accade, che umano rifonda, Dei appaiono animali, umani e urani siti, attori sacerdoti, pianti strappacuori. Dei percorser terra, e nominaron cose, dai Pini nascon note, e nonno Kallumari, fu primo marakame, da stuoia detta itari, dal mare venner Dei, vestiti come fiori, arrivano a placenta, presso culla Madre, placenta reca nube, da nube vien itari, da itari nasce daino, che si muta in mais, mais muta in nube, piove su ogni milpa, dal mare venne Daino, Azzurro come Mari, suo fratel minore, e molti piccin daini, vider freccia e testa, daino sopra itari. Dei capiron messaggio, freccia muta nube, testa muta in pioggia, e andarono al Coamil, lasciarono offerta, nel seno Ma Urianaka, Dei nascosti in bosco, vider nascer canna: le giovani pannocchie, e le rotonde zucche, il fiore giallo tuki, strofinan nelle mani, con polvere di tuki, 3 strisce sulla faccia, dissero gli Dei: Daino muore a caccia. Cala la sera, esce Tatevar Muvieri, abbraccia e ci racconta, Tamaz Kallumari, parole da bocca, escon tricolori, e ci capiamo tutti, fratelli che ritrovi. Tamaz nostro capo, puoi fare e disfare, jikurì tuo corpo, tuoi ordini obbedisce, io sono loro cibo, entro cuor pensiero, corro in loro vene, arrivo cuore impero; quando mi mangiano, ha torpore tutto corpo, si accorgono così, che sono jikurì, concentro su coloro, che mi amano +, offro vita e dico, quel che devono veder: insegno loro cose, da punte dei muvieri, a Viricota incontro, mangiano spicchi, ogni spicchio in sè, pensieri del mio cuore, ebbrezza da veder, canti dai miei fiori, son mie rivelazioni, mostrano + mondi, che portano mie storie, parla Tatevari, anch'io son metamorfe, muto in più figure, di Tamaz vittorie: son vampa selvaggia, brucio ed incendio, alzo miei muvieris, che escono da fiamme, da corna di Tamaz, sboccian fiori gialli, fumo convogliato, verso partecipanti: vidi + focacce, mangiandole fui perso, ora siamo assieme, a notte dal falò, vediam uscire i fiori, rossi azzurri e bianchi, color di Tatevari.| Hilario al pomeriggio, offre medicina, ognun beve tazza, mezzora cresce nausea, malessere e bronchite, veglie con digiuni, cervello tien paura, teme oscuri fiumi. Io denuda e calma, al primo canto dato, su alberi e su rocce, sale-scende abissi, tutto acquista senso, nel rumor di vento, voci e risate udite, a distanza tempo; abbraccio cosmo cura, terrore scompare, son esser luminoso, divinizzato in Pan, con spasmi e sudore, scombino certezze, il sacro è mistero, lezione mi arrende; cane pure abbaia, da origine del mondo, fin alla sua fine, ogni storia ha ritorno, mondo è illusione, metamorfosi continua, ecco altra lezione, entrare in altra rima; mi trovo a contemplare, attore spettatore, foglie secche arazzi, bellezze del creato, tra ebbri del tempio, e musica di piante, sanAndrè e Catarina, due wirarika lande, assieme sanSebastian, fan pellegrinaggi, diversi x ognuno, narrano i viaggi, attorno a ogni fuoco, ospiti invitati, mangiano il daino, e piangon Tatewari. 1 anziano scorsa notte, morso da scorpione, rimesso ci confida, i segreti maracame, quando canta bene, una bella nube esce, se canta male invece, pioggia si disperde. Martin ebbe febbre, deliri presso fuoco, quan frenesia di danza, prese pellegrini, i caduti ed ubriachi, son presi da custodi, posti sotto quercia, protetti nei riposi; nei viaggi e feste, offerte frecce posi, esprimon desideri, profon pensieri posti, di bimbi o di stregoni, o di ricamatrici, che chiedono bambini. Se freccia stegone, è fatta x offesa, Paritzika insegna, caccia e difesa, compito saman, sognar dove nascosta, distruggere fattura, malattia risolta: se uno è moribondo, offre lui 1 freccia, ciotola e candela, fa diagnosi col canto, sacrifica galletto, irrora altare fatto, se torna la salute, dio appar calmato.| Martin ebbe un sogno, presso Viricota, teatro nel deserto, Tamaz Kallumari, mi offre il jikurì, daino Wawatzari, è con Tatevarì; mangian medicina, pellegrini al fuoco, Daino canta loro, canzone con violino, anche se ho peccati, vengo io a cercarti, strada delle rose, a Viricota passa: uscii dal mare azzurro, Daino Marrayueve, dritto su Itari, a quattro punti cardinali, apparver Daini Azzurri, soffian via tensioni, da gruppi e da figli, a curare i bimbi, faremo offerte caccia, ciotola e candela, e freccia per un daino, per vita dei bambini, 1 daino va morire, Tatevari nonno, ci dice questo in rime: Dei non san mangiare, mangio io per loro, ecco i kakullari, che iniziano a parlare, tutto aperto e visto, in mare e nel coamil, seduto presso fuoco, tutto può apparir: oh Viricota! perchè piangono le rose e volano i fiori al Cerro bruciato? quando nasce Daino, Dei fanno scuola, perchè i monti parlano li a Viricota? nessuno sa capirli, solo freccia a terra, freccia serpe azzurra, conosce loro lingua, sopra itari stuoia, scatena nube pioggia, parlan Dei fra loro, ai 4 cardinali, nel luogo dove nacque, Tamaz Kallumari. Daino Azzurro esce, da fuoco appare in aria, incarna Dio del Vento, canta una sol volta, marakame apprende, a memoria sua canzone, la trasmette a noi, attendo la sua voce: oh Pan divin dei monti, di Africa e Oceania, America Ti vive, da Europa fino ad Asia, sui monti e nelle valli, deserti le foreste, Sei fuoco saturnale, sei acqua di tempeste; Son Cervo di oriente, sono Hikuri verde, accanto la montagna, sole già risplende, sotto albero fiorito, mio cuore si comprende, son Cervo oriente, sono Hikuri verde; a tutti dò mio canto, chi lo canta primo? ora mi alzo in alba, per salutare il Sole, pure mi inginocchio, respiro suo calore, tra ghirlande Fiori, e turbini di Vento, Tu non puoi vedermi, dove vado eterno, la dove nascono le Rose, dove Rosa sboccia, son Cervo oriente, fior di Virikota: quando nebbia sale, Azzurro Cervo sale, quando pioggia scende, Kallaumari scende, respirano le Rose, rugiada soffia pura, ai piedi di Lehunar, è wiri Virikuta! Germoglia il Mais, e la Rosa sboccia, così canta la Rosa: Io sono il Cervo, così canta il Cervo: Io sono la Rosa, solo a Wirikota, tale canto è strofa.| Wirarika Huicholes, tra gole e aridi piani, coltivano la terra, hanno 2 stagioni, una secca e una piovosa, adoran gli elementi, riuniti in una Rosa; derivan loro storia, dai nomadi di caccia, Cervo loro emblema, con Mais assieme Rosa, nel canto del mito, ricordano il passaggio, da nomade lor vita, a stanziale villaggio. Produsse loro clan, un antenato errante, Watakame cacciatore, che vive su montagne, incontra fanciulla, chiamata Mais-Azzurro, dopo un avventura, in luogo sconosciuto: Lei si presenta, con Zucca ricolma, di ottima bevanda, fatta con il mais, bevilo sii sazio, io vivo alla Collina, assiem ai genitori, ti aspetto domattina; indomani Watakami, veste e prende arco, con faretra su spalla, cerca quel passo, ai lati del sentiero, che sale a zig-zag, coltivazion di Mais, distese da osservar. Azzurre rosse e bianche, e altre varietà, in cima una casetta, alfine può avvistar, accolto da due anziani, signori del Mais, gli offrono scodella, di succhi fermentati: vorrei comprare un po, di vostro buono cibo, tengo per pagarvi, le micce del mio fuoco, di Pino resinoso, che uso come torcia, in notti molto buie, mi scaldo alla bisogna. Il vecchio gli rispose, disseta alla sorgente, poi agita lo scettro, di penne di un uccello, da casa esce ragazza, e venne lor incontro, Yowime mais-azzurro, Yumi in mandarino, suo nome rende conto: figlia vuoi seguire, il giovan cacciatore, oh Padre se tu vuoi, allor io vorrò, dunque Watakame, inizia nuova vita, diviene campesino, in Yumi compagnia. Lei insegna preparar, Atole bevanda, tortiglie granoturco, gestire magazzino, si sente Watakame, liber da incertezza, la nomade sua vita, diviene una casetta: taglia piante bosco, incendia ramaglie, usa cenere concime, in buche seminate, Yowime fora il suolo, tramite 1 bastone, e 1 Spirito chiama, quan semi vi depone. Watakame invoca piogge, Sole e vento piano, e durante raccolto, usa cesto Mecapal, fatto con le canne, legato alla bandana, dentro case-tempio, pannocchie accatastava. Passano decenni, e Watakame anziano, perse sua compagna, Mais-azzurro muore, resta lui in campagna, lavora ancora duro, a gesti e con parole, intero ciclo Mais, Yumi amor commuove. Rivivono Huicholes, epopea di Watakame, in campicelli sparsi, sassosi calcare, a Giugno prime piogge, semina van fare, assiem fagioli e zucche, Milpa da rituale: un piccolo cratere, al centro campicello, accoglie falò, e offerte sangue agnello, indio Huatakame, insegna a coltivare, e far pellegrinaggi, su terre di antenate; un giorno dea Nakawe, parla a Watakame, fatti una piroga, gran pioggia piano sale, salva tuoi semi, tra un mese tocca terra, fai milpa e focacce, con indigena nera; mais-cenere acqua, Tashiwa lui la chiama, ti piace impastare, e farmi da mangiare, dammi 2 gemelli, nei campi seminati, possiamo innamorare. Uomini nei campi, e donne a macinar, sopra lastra pietra, dolor da sopportar, tecniche complesse, apprende lo sciamano, che aiuta popol suo, ma vive solitario, senza uno stipendio, vive sacerdozio, sua ragione vita, cantore che raggruppa, Daini nel Tepari. Festa di Pannocchie, Zucche di novembre, ritrovan loro casa, stanze a muri fango, dove vita scorre, quotidian paesaggio, un rito quarantena, serve reintegrazio, e mogli al focolare, piangono commosse, recuperan mariti, mutati da quel viaggio, fan meditazioni, di fronte a Nonno fuoco, i muvieri toccan tutti, rito di ritrovo, ci ha permesso tornare, alle nostre case, tutti qui con te, tornati-andati assieme, donne van cantare, siate tutti benvenuti, la medicin portata, nutra nostri frutti, vien fatto un turbante, di penne di corvo, per la moglie del capo, ora Madre del Mais, nella piazza coi canti, passione religiosa, inizia Festa hikurì, e nonno Fuoco riposa, mille occhi luminosi, osservano la vita, il disordine riporta, a quotidiana sfida, tra effetti medicina, milpa gialle stoppie, dipinte guance scosse, attesa delle piogge, ballan tre ragazze, tenendosi a cintura, invocano la pioggia, acqua in buca Terra, la nutrono per prima, sul monte disboscato, coltivano rapporto, da muvier sacralizzato. | Sikoakame e dea Nakame, tra valli e vulcani, economia sussistenza, da sierra Tarahumara, a Chiapas e Oaxaca, fino al Guatemala: Sikokame nel mito, è figlio di Nakawe, un giorno si ammala, la madre lo abbandona, peripezie via da casa, va presso la zia, che si chiama Yurienaka, vive gira attorno, incontri suoi ci narra; colomba gli porta, semi mais in zucca, poi incontra 2 nonni, gli donan zucca zuppa, lui conosce loro figlie, Mais azzurro e nero, Yohime bianca gialla, e sorelle arcobaleno; vede femmine fagiolo, zucca e altri semi, Sikoame vuol comprare, + semi dai vecchi, li porta a Yurienaka, loro invitano figlie, chi vuol accompagnarlo, mais-nero si decide: ma ci sono 2 norme, dea Yoame non lavori, in sua ciotola viva, sopra altare ririki, fino al tempo semina, Sikoakame solo zappa, tutti semi fan visita, a Yoame nuova casa. Traboccano silos, di mais fagioli zucche, Yurianaka prende mais, lo pesta su macina, x fare focacce, e con Sikoakame ne mangia, mentre Yoame, beve il brodo da sua zucca, Sikoame strappa erbacce, e brucia nel falò, fumo sale a nube, e dio del tuono dice, tu bruci nel coamil, mia pioggia benedice. Cener bagna Yoame, è tempo seminar, abbandona ririki, tutti assieme al coamil, al centro di milpa, Yoame 1 dito a terra, in luogo del falò, zia accende candela. Crebbe la Milpa, nord sud est ed ovest, coamil verdeggiava, grazie a Yoame cuore, tornati al ririki, Yoame accresce capelli, e Sikoakame taglia, i pannocchi + belli; a sud taglia bianca, a est gialla rossa, ponente mix colori, di pannocchie sorelle, nord coglie azzurra, a centro sta la nera, + fagioli con zucca, coglie da terra: semi lui buttava, in sottana di Yoame, di ritorno al ririki, Yoame vuole riposo, Sikoakame col muvieri, offre tazza di cacao, rimani su altare, offerte ti portiamo. Mais dentro ai silos, milpa divien secca, Yurianaka esagerava, da Yoame aiuto cerca, lei aiuta a macinare, sanguinan sue mani, pasta rossa come carne, fugge lei domani. Sikoakame accusa zia, viaggia fin Yoame, chiusa in stanza lei, rifuita di tornare, gli vende 5 chicchi, per la semina futura, baston x seminare, la zia si pente e cura. Festa di Pannocchie, zucche di novembre, ritrovan loro casa, stanze a muri fango, dove vita scorre, ma rito quarantena, serve reintegrazio; mogli al focolare, piangono commosse, recuperan mariti, mutati da quel viaggio, fan meditazioni, di fronte a Nonno fuoco, i muvieri toccan tutti, rito di ritrovo: ci ha permesso tornare, alle nostre case, tutti qui con te, tornati-andati assieme, donne van cantare, tutti benvenuti, la medicin portata, nutra nostri frutti; fatto un turbante, di penne di corvo, per moglie del capo, ora Madre al Mais, nella piazza canti, passione religiosa, inizia Festa hikurì, nonno Fuoco riposa, Carrillo porge focacce, pannocchie fumi odori, si nutron mangiatori, poi dormono nei sacchi, ascoltano le storie: mille occhi luminosi, osservano vita, il disordine riporta, a quotidiana sfida, tra effetti medicina, milpa gialle stoppie, dipinte guance scosse, attesa delle piogge: ballan tre ragazze, tenendosi a cintura, invocano la pioggia, acqua in buca Terra. Milpa crea comunità, nucleo indiana società, piccoli campi ritagliati, nella selva un pò, amaranto e chenopodi, fave zucche e pomodori, fagiolini mais e zucca, Milpa è valor. Mais manca amminoacidi, lisina e triptofano, che corpo richiede, a far proteine e niacina, i fagioli ne hanno, e zucche recan vitamina, avocado reca grassi, milpa unisce la famiglia, infuso barbe mais, diuretico sfiammante. filosofi_don-tonio_wirarika.mp4 popoli_danza-peyotl.mp4audio
||Milpa crea comunità, nucleo indiana società, piccoli campi ritagliati, al margine di selva, amaranto e chenopodi, fave zucche e pomodori, fagiolini mais e zucca: mais manca amminoacidi, lisina e triptofano, che corpo richiede, a far proteine e niacina, i fagioli ne hanno, e zucca reca vitamine, Avocado reca grassi, milpa unisce la famiglia, infuso barbe mais, diuretico sfiammante. Dal mare venner Dei, vestiti come fiori, arrivano a placenta, presso culla Madre, placenta reca nube, da nube vien itari, da itari nasce daino, che si muta in mais, mais muta in nube, piove su ogni milpa, dal mare venne Daino, Azzurro come Mari, suo fratel minore, e molti piccin daini, vider freccia e testa, daino sopra itari. Dei capiron messaggio, freccia muta nube, testa muta in pioggia, e andarono al Coamil, lasciarono offerta, nel seno Ma Urianaka, Dei nascosti in bosco, vider nascer canna: le giovani pannocchie, e le rotonde zucche, il fiore giallo tuki, strofinan nelle mani, con polvere di tuki, 3 strisce sulla faccia, dissero gli Dei: Daino muore a caccia. |canzoni-mappa de daino azzurro, che chiama cacti mais, fanciulla riso e fuoco, che muta nella nube, pioggia cade fina, campi fecondati, da etere correnti: Resisti e cammina, pensa a mangiar vita, chi viaggia x vedere, chi diventa marakamè, Tewari insegna tutto, digiuno e fatica, mantieni occhi su lui, accanto tiene vita; fratelli con bisacce, seguite passi miei, presto arriveremo, allegri a Viricota, Tatei a sponda stagno, madre regina mia, soffrendo fame sete, ti visitiam x prima; porto miei fratelli, saluti con candele, acqua sulle teste, ai neofiti matewame, guardate a Viricota, ora abbiam la vista, suonate corni e arpe, dite addio a Tatè, andiamo a Leunar; sotto abero pittura, disegni daini e soli, su volto dipingete, x Viricota incontro, arco e frecce avete.


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